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Racconti Erotici Etero

Stavi male ieri sera?

By 25 Settembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella mattina quando il campanello aveva suonato non ero propriamente di buon umore: mi piace alzarmi tardi quelle poche volte che posso e quel suono mi aveva tirato giu’ dal letto ben prima di quanto sperassi.
Cosi’ quando aprii la porta e mi trovai la mia vicina di casa feci fatica a capire cosa mi stava dicendo, poi notai una delle mie magliette fra le sue mani e realizzai che doveva essere finita sul suo terrazzo cadendo dallo stendino….. Dopo qualche istante mi disse ridacchiando “Forse e’ meglio se rientri prima che qualcuno ti veda in questo stato”. Solo a quel punto mi ricordai di essere sceso dal letto solo con gli slip addosso, per cui la tirai praticamente dentro e richiusi la porta alle sue spalle. La invitai a sedersi in salotto e corsi a mettermi una maglietta ed i pantaloni di una tuta. Angela e’ una donna molto attraente: bionda, occhi verdi, 40 anni e 3 figli non sembrano aver lasciato alcun segno su un fisico asciutto e ben proporzionato, non molto alta ma con tutte le curve al posto giusto. Il marito lavora fuori provincia e torna a casa solo nel weekend, per cui ogni tanto mi era capitato di scambiare qualche battuta sull’argomento ma non aveva mai dato l’impressione di cercare consolazione…
Quella mattina indossava un leggero pantalone da pigiama ed una maglietta di cotone che esaltava una terza misura libera da reggiseni ma ben decisa a sfidare la gravita’. Dopo averla ringraziata mi scusai per essermi fatto trovare in quelle condizioni dato che stavo dormendo e lei di rimando mi disse di non preoccuparmi, a patto che non lo sapesse nessuno. “Sara’ il nostro segreto!!!” risposi con un sorriso complice. “Sai, ero convinta di trovarti a casa con la febbre o peggio” disse, “E perche’ avrei dovuto avere la febbre?”, “Mah, ieri sera sul tardi mi e’ sembrato di sentire dei lamenti dalla camera da letto, ero gia’ quasi addormentata e non ero sicura ma stamattina ero preoccupata”.
Sul momento non riuscivo a capire a cosa si riferisse, poi mi venne in mente la magnifica scopata della sera prima: quelli che erano sembrati lamenti erano gemiti di piacere….
Le sorrisi e facendole l’occhiolino dissi “Altro che lamenti, quella era mia moglie che se la godeva un mondo, poi devi avermi sentito mentre venivo anch’io, scusa se ti abbiamo tenuta sveglia…”. Lei incredula rispose “Ma siete andati avanti un’ora, com’e’ possibile? Mio marito dopo 5 minuti russa… Non prendermi in giro”.
“Tuo marito se fa davvero cosi’ non si merita un corpo come il tuo, potresti far girar la testa a parecchi maschietti, lo sai? A me per esempio!!!”
“Dai, non prendermi in giro, mica sono una strafiga”
“Guarda che non scherzo, lo sai da quanto sogno di sentirti sulla pelle?” e mentre lo dicevo le girai da dietro e cominciai a baciarla sul collo appena sotto la nuca mentre con le mani le accarezzavo la testa risalendo fra i capelli.
“No dai, che fai….” ma i brividi che sentivo scuoterla e la pelle d’oca evidente mi dicevano di continuare. Poco dopo il lobo di un’orecchio era fra le mie labbra mentre le sussurravo “Rilassati bimbe, stamattina sei mia e fra poco sarai tu a fare quei gemiti che hai sentito”
Poco a poco la sentii rilassarsi e cercare il tocco delle mie labbra, la girai e cominciai a baciarla intrecciando le nostre lingue e spingendola verso la camera da letto.
Mi piaceva sentirla cercare il mio contatto, aderiva al mio corpo con passione ormai, arrivati nel corridoio le misi le mani sotto le chiappe e la sollevai, lei mi cinse con le gambe e si struscio’ contro il mio cazzo ormai marmoreo, avrei voluto impalarla sul momento ma decisi che avrebbe meritato una giornata memorabile.
La posai sul tappeto e ricominciai i baci sulla pelle delle spalle, le mani erano dentro il suo pigiama e scoprivano che sotto non portava niente, un morbido ciuffetto di peli mi si offriva al tatto, pochi istanti dopo aprii dolcemente le labbra del piacere e le mie dita furono avvolte dal dolce miele che le infradiciava mentre si strusciava col culetto contro di me. Anche il mio pantalone ben presto fini’ sul pavimento e finimmo sul letto subito dopo aver tolto le magliette, ormai era mia. Mi fermai a guardarla, i capezzoli duri svettavano in mezzo a deliziose areole rosa piccole e ruvide, ansiose di sentire la mia lingua, le percorsi son un dito prima di scendere sul pancino ed esplorare l’ombelico, il suo respiro sempre piu’ affannoso diventava un rantolo di piacere mentre tuffavo la lingua nel piccolo bocciolo, poi scesi ad assaporare il suo vasetto di miele. Le gambe erano ancora un po’ contratte mentre le baciavo l’interno cosce ma dopo qualche sapiente leccata intorno alle grandi lebbra le sentii aprirsi spontaneamente per godere al meglio la mia lingua.
“SIIIIIIIII, ti prego non ti fermare, non ho mai provato una cosa del genere” gemeva mentre mi premeva la faccia contro la sua fighetta, ormai un lago di piacere. Mi abbandonai con gli occhi chiusi a cercare i punti che la stimolavano maggiormente e per qualche minuto mi divertii a portarla piu’ volte sull’orlo dell’orgasmo, fermandomi quando mancava un solo colpo di lingua poi decisi di regalarle l’estasi. Le aprii le labbra con 2 dita e feci scivolare all’insu’ il cappuccio del clitoride, il piccolo chicco di caffe’ spunto’ fuori dritto e turgido e mi misi a soffiarci sopra delicatamente…. Quando faccio questo ad una donna l’orgasmo monta su in maniera snervante, lenta ma esplosiva e lei non faceva eccezione. La sentii contorcersi alla ricerca di un contatto piu’ intenso e liberatore “Ti prego, ti prego, ci sono quasiiiii” ma solo dopo un interminabile minuto le avvolsi il clitoride con la lingua e le concessi finalmente un orgasmo a dir poco devastante…… Mi avvolse la testa fra le gambe e il ventre si contrasse piu’ e piu’ volte mentre il fiato le si spezzava nel piacere. Che bello sentire una donna godere cosi’, mi appaga incredibilmente!!!
“Ci credo che sentivo i lamenti da sotto, mi avranno sentita anche quelli dei palazzi di fronte….” disse qualche minuto dopo, “non avevo mai fatto una cosa del genere e ora spero che ti cadano le magliette piu’ spesso dallo stendino” poi si dedico’ al mio cazzo che nel frattempo era rimasto duro in attesa di entrare in azione.
“Ora devi guidarmi, devi insegnarmi a far morire un uomo come hai fatto con me” ma poco dopo l’istinto le fece capire esattamente come muoversi, la sua bocca, dapprima dura e serrata, si ammorbidi’ e mi porto’ al settimo cielo, mi avvolgeva dolcemente fino alla radice, poi risaliva risucchiandomi per poi leccare intorno al glande ormai paonazzo per ‘intensa eccitazione. Le mie reazioni le fecero ben presto capire l’effetto della sua lingua sul frenulo e mi ritrovai mio malgrado vittima del mio stesso gioco: 3 o 4 volte mi porto’ a un passo dall’orgasmo poi si stacco’ e mettendosi a pecorina mi chiese “Fammi sentire femmina adesso!!!”
Era un invito troppo atteso per farsi pregare, le girai dietro e le appoggiai la cappella all’ingresso della vagina, ormai cosi’ morbida da risucchiarmi dentro senza quasi spingere, la sentii contrarsi intorno all’asta poi comincio’ a venirmi incontro ricambiando i colpi sempre piu’ profondi che le davo, fu questione di un minuto, poi i nostri piaceri arrivarono contemporaneamente.
Credevo che mi si staccasse data l’intensita’ delle contrazioni, era una lunga serie di schizzi che la riempivano e ben presto cominciavano a colarle lungo le cosce…… le crollai addosso e finimmo abbracciati ancora uno dentro l’altra. Restammo cosi’ per mezz’ora prima di ritrovare le forze, mi si mise a cavalcioni e mi bacio’ con passione prima di staccarsi e infilarsi sotto la doccia dove la seguii poco dopo. Era ormai ora di tornare dei buoni vicini di casa, ma prima di uscire mi fece promettere di….. sentirmi male piu’ spesso.

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