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Storia a Episodi

By 15 Maggio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Augusto, 55 anni, dicono che sono un bell’uomo anche se io non mi ritengo tale. Ho un fisico asciutto, merito del tanto sport che ho fatto. Alto, brizzolato e soprattutto benestante. Sono il direttore della filiale italiana di un’importante multinazionale quindi mi posso permettere una vita molto agiata.
Da poco più di tre anni sono sposato con Alice, una ragazza vent’anni più giovane di me.
Alice, fa l’architetto e l’ho conosciuta in occasione di una ristrutturazione che dovevo fare in casa mia. Lei mi colpì immediatamente per via del suo fisico da pallavolista, alta un metro e settanta, snella, capelli biondi lisci e lunghi fino a metà spalle con degli occhi nocciola chiaro che sembrano sorridere perennemente. Si presentò nel mio ufficio vestita in stile country girl, con i jeans nei camperos e una camicia con quasi tutti i bottoncini della parte superiore aperti che lasciavano intuire l’assenza di reggiseno le sue tettine piccole e proporzionate e un gilet di pelle scamosciata. I pantaloni aderenti, evidenziavano la rotondità dei fianchi ed esaltavano un culetto tondo e perfetto sulle gambe dritte e snelle.
Insomma, lei si accorse immediatamente che mi aveva colpito e giocò benissimo il vantaggio che le avevo dato. Prendemmo un appuntamento per il sabato mattina successivo per fare un sopralluogo a casa e per rendersi conto dei lavori da fare.
In realtà non era un lavoro complicato. Casa mia si trova in una palazzina di tre piani e il mio appartamento si estendeva su tutto il terzo piano ed io avevo deciso di dividerlo per ricavarne un appuntamento più piccolo in modo che mio figlio Stefano, ormai grande e autonomo, avesse un suo spazio privato e separato dal mio.
Quel sabato, Alice si presentò a casa mia con un mini abito rosa pastello, corto a mezza coscia e con le spalle scoperte, senza calze e con le decolté sempre rosa intonate con il vestito. Io ero veramente turbato dalla sua bellezza e non capivo niente di quello che mi diceva. Lei se ne accorse e mi provocò piegandosi spesso e mostrandomi la perfezione del suo sedere. In uno di questi momenti, piegandosi a raccogliere la matita caduta in terra, notai che non aveva le mutandine e riuscii a intravedere la sua fichetta liscia e depilata. Non capii più nulla, la toccai come un porco e dopo qualche minuto, eravamo nel mio letto a far l’amore come due fidanzatini. Ovviamente diresse lei i lavori in casa mia e ricavò un grazioso appartamento con l’ingresso indipendente sullo stesso pianerottolo. Poi sistemò anche casa mia, modificandone la disposizione, allargando la mia stanza da letto, in modo da ricavarne un reparto spogliatoio e guardaroba e poi ricavò un’altra camera per gli ospiti e anche un angolo palestra con il bagno e la doccia attrezzata con sauna e idromassaggio. Infine unificò il soggiorno e la cucina trasformandola in cucina-soggiorno. Insomma trasformò una normale casa tradizionale, in un appartamento molto moderno e giovanile.
Un anno dopo la nostra conoscenza, Alice venne a vivere con me e dopo un periodo di convivenza ci sposammo. La nostra era una coppia molto affiatata e complice, nonostante la differenza di età.
Da qualche anno, mio figlio Stefano, si &egrave trasferito all’estero per lavoro e così abbiamo deciso di affittare il suo appartamento. Prima lo affittammo a delle ragazze universitarie ma Alice non gradiva molto la presenza di giovani donne così vicine a me e intimò il nostro agente immobiliare di non proporre più l’appartamento a ragazze. Adesso l’appartamento &egrave occupato da un giovane single, quasi dell’età di Alice, separato e intento ricostruirsi la vita…
Alice ed io abbiamo trascorso un meraviglioso weekend in montagna, nel nostro chalet immerso nel bosco, lontano dai rumori e dai fastidi della città, dove neanche i cellulari funzionano.
&egrave domenica pomeriggio e abbiamo fatto ritorno a casa. Sono quasi le 18:00 e siamo appena giunti a casa. All’ingresso del palazzo c’&egrave Mirko, il nostro inquilino. Mirko fa il vigile del fuoco, &egrave un bravissimo ragazzo, &egrave solo qualche anno più grande di Alice, separato e senza figli. Vive da single nell’appartamento di mio figlio, preso in affitto.
Ci accogli con un bel sorriso e ci dice che sta appena rincasando. &egrave andato a parco a correre, &egrave tutto sudato e ha premura di salire in casa a fare una doccia prima che si raffreddi… però vedendo Alice che trascina la sua pesante valigia, si offre di portarla lui fino all’ascensore.
Alice &egrave molto compiaciuta per questo gesto di Mirko, lo so già. Lei adora la galanteria quindi mi affretto anch’io a ringraziarlo con affetto, perché pure io apprezzo le buone maniere.
Siamo dentro l’ascensore, ho offerto a Mirko un passaggio giacché andiamo allo stesso piano. Mentre l’ascensore avanza lentamente fino al terzo piano, l’angusta cabina si &egrave saturata dell’odore acre del sudore di Mirko. Avverto distintamente il mix di aromi dovuti a un deodorante o una sorta di bagnoschiuma, mista all’odore della pelle sudata. Alice &egrave di fronte a me e di fianco a Mirko per cui lui non può guardarla in viso. Capisco dalle sue smorfie e dal nasino che arriccia nervosamente che percepisce anche lei l’odore che avverto io solo che noto sul suo volto anche un’espressione diversa dal fastidio o dal ribrezzo… come se quell’odore selvaggio le piacesse…
Sono incuriosito dalla reazione di mia moglie e non stacco gli occhi dal suo volto. Alice ha gli occhi socchiusi e muove lentamente le labbra… riconosco quella smorfia, non ho più dubbi. Ad Alice sta piacendo quel tanfo di maschio. Gli ormoni maschili emanati dalla pelle sudata di Mirko hanno catturato i sensi femminili di Alice e viceversa. Credo, infatti, che anche Mirko stia avendo un’erezione mentre Alice adesso sembra proprio che si stia bagnando… &egrave impressionante e affascinante allo stesso tempo… gli occhi socchiusi, la bocca si schiude e impercettibilmente scorgo la punta della lingua che vorrebbe uscire a leccarsi le labbra come fa quando gode. Lo scossone di arresto della cabina giunta al piano, la fa riprendere dal sogno e le fa interrompere bruscamente l’estasi che la stava travolgendo.
Mirko esce per primo con il trolley di Alice, io lo seguo e ringraziandolo mi prendo la valigia e mi avvio alla nostra porta, seguito da una silenziosissima Alice.
Anche Mirko va alla sua porta, ci lancia un ultimo saluto e chiude dietro di se, la porta di casa.
Io aspetto che Alice varca l’ingresso e chiudo la porta. Mi volto e trovo Alice a sbarrarmi la strada.
&egrave una furia. Mi salta addosso, prende la mia testa a due mani e mi bacia affondando la sua lingua nella mia bocca. Pochissime volte l’ho vista così arrapata.
Rispondo al suo bacio indurendo la lingua per combattere con la sua, ci abbracciano e con le mani ci frughiamo i corpi a vicenda. Lei mi tira fuori la camicia dai pantaloni e infila le mani su per la schiena graffiandomi con le sue unghie smaltate di rosso.
Io gli sbottono i pantaloni e affondo la mano destra nel suo inguine. Le mie intuizioni non erano per niente errate, la mia mano si ritrova bagnata dai suoi umori. Alice sospira sbuffando e mi sussurra “prendimi adesso!”
La sollevo in braccio e mi dirigo nel bagno degli ospiti che c’&egrave vicino all’ingresso. La siedo sul lavandino e le sfilo i pantaloni. Non ha bisogno di altri preliminari, ha la fica fradicia. Mi apro i pantaloni e li lascio cadere mentre lei si sbottona tutta la camicia. Mi masturbo il cazzo per farlo indurire di più, le scosto il lembo minuscolo delle mutandine che copriva a mala pena la fichetta e affondo il cazzo nella sua vagina. La sento caldissima, Alice si avvinghia con le gambe a me quasi temendo che voglia sfuggire mentre vorrei penetrarla con tutto me stesso.
La chiavo così, sul lavandino, abbracciandola e godendo del calore dei suoi seni ancora coperti dal reggiseno, sul mio petto. La sento fremere, le sussurro parole sconce in un orecchio e la sento godere meravigliosamente. &egrave talmente aperta e bagnata che il mio cazzo non avverte più le pareti della vagina. Ho uno scatto rabbioso e la tiro giù dal lavandino, la giro completamente e gli impongo una posizione piegata in avanti a novanta gradi, lei non oppone alcuna resistenza e appoggia le mani alla tazza sperando in cuor suo che mantenga a lungo questa veemenza.
Le afferro i fianchi e la tiro a me, mi afferro il cazzo alla base e lo schiaffo nuovamente nella sua fica ancora vogliosa. Alice inarca la schiena per ricevere meglio il cazzo e tira su la testa. Ne approfitto per afferrarle i capelli biondi e strattonarla dolcemente per farle sentire il mio dominio. Alice riprende a godere. Adesso apre la bocca senza ritegno e tira fuori la lingua a leccarsi le labbra come avrebbe voluto fare nell’ascensore. La guardo da vicino e questa volta non mi trattengo e gli dico ad alta voce: “Porca!. avevi proprio bisogno di un cazzo, non &egrave vero?”
Alice emette un gemito a conferma della domanda…
Le do un paio di colpi di cazzo cercando di spingere più a fondo possibile e poi riprendo a parlarle in modo sconcio: “dillo che sei una troia e che stavi sognando un cazzone…. confessa!”
Alice ha un sussulto e non si trattiene più: “Ahhhhh Siiiii!! Sono Zoccola!…. sono troppo zoccolaaa!”
Neanche io mi trattengo più e comincio a montarla forsennatamente. Sento l’orgasmo montare e non ascolto più le sconcezze che dice Alice, le allago l’utero di sborra e riduco i ritmo delle penetrazioni finché non mi fermo del tutto.
Rimaniamo uniti ancora qualche secondo poi la bacio sulla nuca e lei ricambia voltandosi e baciandomi sulla bocca.
&egrave trascorsa una mezz’ora circa dal nostro amplesso.
Alice &egrave nella vasca da bagno a rilassarsi mentre io sono sotto la doccia del bagno della palestra e ripenso all’ultima scopata… anzi per la precisione ai momenti trascorsi PRIMA, quando ancora eravamo in ascensore. La domanda che mi pongo &egrave: “Alice era già arrapata, quando siamo arrivati? Oppure &egrave stato l’odore di Mirko che l’ha fatta arrapare oltremodo?
In ogni caso, mi importa relativamente, visto il risultato….
&egrave stata una giornata molto intensa, quella che si sta appena concludendo.
Adesso siamo in auto, Alice ed io, sulla strada di casa.
A parte la mattinata di lavoro in ufficio con le solite problematiche, nel pomeriggio ci siamo incontrati in centro per fare un po’ di shopping.
Io adoro fare shopping con Alice. Si lo so che sono un uomo poco consueto e diverso dalla maggior parte degli altri uomini che invece detestano andare in giro per negozi con la propria compagna ma personalmente trovo molto divertente farlo con Alice.
Mi piace darle consigli sulle cose che prova e lei si fida molto dei miei gusti quindi l’aiuto a scegliere i modelli e i colori dei capi di abbigliamento da provare. Poi l’accompagno nei camerini e giudico il defilé che improvvisa per me. Poi per strada voglio portare io tutti i pacchi perché adoro guardarla camminare sui suoi spettacolari tacchi, libera da ogni peso o altro impedimento.
Mi attardo volutamente di qualche passo per vederla camminare da sola, mentre guarda le vetrine dei negozi e cogliere gli sguardi degli uomini che la incontrano. Mi piace guardare le espressioni compiaciute che fanno nel vederla così libera e bella e anche se lei non da tanta importanza a questi suoi ammiratori, sono sicuro che le piace sapersi ammirata e apprezzata. La fa sentire più sicura di se e più bella.
Una cosa che detesta a morte, sono gli apprezzamenti ad alta voce che i soliti maleducati, le rivolgono senza rispetto… allora si rivolge a me e infastidita mi rimprovera di non starle vicino in modo da dissuadere certi cafoni… io le chiedo scusa, le do un bacio rassicurante e ricomincio il giochino…
Stasera poi, dopo lo shopping, ci siamo fermati in un lounge bar del centro storico, famoso per degli aperitivi abbondanti che vanno di moda con il nome di aperi-cena… in pratica una cena a base di stuzzichini vari. Abbiamo incontrato degli amici, parlato del più e del meno e adesso stiamo tornando a casa stanchi esausti.

Sotto casa, noto lo scooter della pizzeria. Qualcuno ha ordinato la pizza a domicilio.
L’ascensore arriva al nostro piano, usciamo e vedo il ragazzo della pizzeria in attesa davanti alla porta di Mirko. Il ragazzo bussa al campanello e si sente la voce di Mirko che urla dall’interno “arrivo!…. un attimo….”
Poi si apre la porta e appare Mirko bagnato e semi nudo con un telo da bagno bianco avvolto intorno ai fianchi come una gonna. Noi siamo davanti alla nostra porta e io, distratto dai due, fatico un po’ a infilare la chiave nella toppa. Il ragazzo dice il prezzo da pagare a Mirko e gli porge lo scatolo quadrato. Mirko allunga le mani e in quel momento perde la presa del telo e rimane nudo di fronte al ragazzo che non sa cosa fare. Mirko ha le due mani impegnate e anche lui rimane impacciato senza muoversi, guada me, guarda Alice, guarda il ragazzo della pizzeria, prova a ridargli lo scatolo ma anche lui ha le mani impegnate dai soldi e lo scontrino e non reagisce.
Guardo Alice e mi accorgo che anche lei &egrave rimasta di stucco a fissare il siparietto improvvisato dai due maldestri ragazzi e non sa se ridere o voltarsi e nell’indecisione rimane immobile.
Li guardo anche io e il mio sguardo viene catturato da ciò che a Mirko copriva con il telo bianco.
Noto che il suo pene &egrave floscio ma non ritirato dentro di se come fa il mio quando sono bagnato e sento freddo. Rivolto verso la coscia destra, mi colpisce per il suo spessore e il senso di robustezza, sembra un pesante batacchio adagiato sui testicoli grossi come kiwi. Il glande &egrave quasi del tutto scoperto, di colore rosa più chiaro rispetto alla pelle dell’asta per cui deduco che il giovane pompiere prende il sole integrale se non addirittura fa le lampade… anche il resto del fisico &egrave notevole. Il ventre &egrave pressoché piatto e sono ben evidenti le due fosse inguinali che delimitano il pube e scendono dai muscoli addominali scolpiti come il ventre di una tartaruga. Nonostante fossi assorto dai miei pensieri, riesco a infilare la chiave e apro la porta. Entro con tutti i pacchi dello shopping che appoggio su una sedia all’ingresso poi mi volto verso Alice che &egrave ancora sull’uscio a contemplare il fisico del vicino e la sveglio dai suoi sogni: “Allora, Alice?… finito lo spettacolo?”
Alice sobbalza come se fosse stata svegliata improvvisamente da un sogno.
Con lo sguardo basso entra in casa dicendo sottovoce: “cos’hai da urlare? stupido!” .
Prendo i pacchi e le borse della spesa e li porto in camera da letto. Alice e corsa in bagno per mettersi comoda e anche io tolgo giacca e cravatta e mi metto comodo in soggiorno a guardare la TV.

Sono preso dalle notizie del telegiornale serale e non mi accorgo che Alice &egrave ricomparsa silenziosamente in soggiorno con il suo portatile. La vedo assorta nella lettura della sua casella di posta e i messaggi che ha ricevuto. Per alcuni scrive una risposta, altri li apre e li richiude senza interesse poi chiude il PC, si alza svogliatamente e mi dice “io vado a letto, sono stanchissima”… le rispondo senza indugi: “Si, cara, guardo ancora un po’ la TV e poi ti raggiungo”

Il telegiornale &egrave finito, aspetto ancora qualche minuto e poi vado in cucina a bere un po’ d’acqua. Passo davanti alla camera da letto che ha la porta socchiusa e da cui fuoriesce solo il chiarore del lume sul comodino. Il mio sguardo distratto verso il letto &egrave improvvisamente catturato da qualcosa di strano e interessante al tempo stesso… Alice &egrave distesa sul letto, il cuscino appoggiato alla spalliera le tiene alta la testa, il busto disteso con le gambe divaricate e le ginocchia piegate con i piedi puntati sul letto. Quello che trovo strano sono i movimenti lenti e ritmati che fa… gli occhi sono chiusi per cui non può vedermi e il volume della TV copre i rumori che faccio nell’avvicinarmi per spiare meglio da vicino. Ora la vedo meglio, la mano destra &egrave infilata nei pantaloni del pigiama mentre la sinistra sta rovistando qualcosa sotto la maglietta. La bocca socchiusa lascia intravedere la punta della lingua con cui si inumidisce le labbra. &egrave bellissima, il corpo freme e il ritmo della mano destra aumenta vertiginosamente. So bene cosa sta facendo e cosa sta provando. Quello che ignoro &egrave cosa sta sognando! Mi accorgo di avere un’erezione ma non mi azzardo a toccarmi… combinerei un macello se lo tirassi fuori adesso e lo toccassi… non riuscirei a trattenermi e imbratterei il soggiorno. Vado in cucina a bere, spengo la TV e raggiungo Alice in camera. Adesso &egrave composta e distesa sul letto normalmente. Probabilmente, sentendomi arrivare, si &egrave ricomposta segno che ciò che stava facendo qualche minuto fa, le procura imbarazzo ma &egrave strano perché tra di noi c’&egrave sempre stato poco pudore, soprattutto per il sesso. Penso che ciò di cui si vergogni sia piuttosto la fantasia che stava facendo e non tanto il masturbarsi in se…
Mi distendo al suo fianco ma non ho per nulla sonno e non mi sento per niente stanco. Rivedo l’immagine di mia moglie che godeva come una pazza pochi minuti fa e questo mi procura un’altra erezione…
Penso che adesso avrà la fica fradicia di umori e che probabilmente ho interrotto un suo momento piacevole e questo mi fa star male… adoro la fica di mia moglie, sono goloso del suo succo e amo saperla godere quindi ritengo che non posso assolutamente stare fermo… le accarezzo i capelli, lei gradisce; passo la mano sul suo volto, lei la bacia; mi volto verso di lei e accenno una carezza sul suo seno libero sotto la maglietta, lei non mi respinge, ha i capezzoli duri.
Balzo in ginocchio di fianco a lei e la bacio sul collo, lei rimane ferma ma sento che le mie iniziative non le danno noia, del resto me l’avrebbe detto senza giri di parole e per questo l’adoro. Scendo un po’ più giù, scosto il lembo basso della maglietta e le deposito un bacio leggero sullo stomaco… rimango con le labbra appoggiate alla sua pelle e aspiro il suo profumo. Aspetto che mi cacci da quella zona ma la sua reazione invece &egrave invitante… mi accarezza la testa e questo era il segnale che desideravo; significa che posso procedere ed essere più intraprendente quindi abbasso l’elastico dei pantaloni fino alle caviglie e lo sfilo poi mi inginocchio in mezzo alle sue gambe e affondo la testa tra le sue gambe. La sua fichetta &egrave bagnata come immaginavo. Il suo odore mi invade le narici e mi inebria il cervello. La bacio e la lecco un po’ dappertutto prima di procedere a leccarla come merita e come stava aspettando. Avrà goduto almeno due volte per come &egrave calda e infiammata. Avrei voglia di sapere cosa stava fantasticando ma temo di rovinare tutto… del resto ho la netta sensazione che quella fantasia non l’abbia abbandonata. Sempre leccando a fondo, alzo gli occhi per guardarla e la vedo di nuovo assorta nel suo sogno e non m’importa più nulla di ciò che sta fantasticando. La voglio far godere più che posso perché mi piace troppo sentirla godere nella mia bocca. Adesso la sento più calda, qualcosa di sconvolgente sta per accadere nel suo cervello e credo che fra qualche secondo pervaderà tutto il suo corpo. Mi preparo mentalmente e insisto con la punta della lingua dove so che le fa più effetto. Inizia a tremare, mugola qualcosa di sconnesso, si contorce un po’ e poi parte a razzo… fortuna che mi ero preparato. Sembra un cavallo imbizzarrito, salta dal letto con il bacino cercando di divincolarsi dalla mia presa ma io la trattengo più che posso e insisto impietoso con la lingua a leccare le parti più sensibili. Mi sento un boia ma so che se provassi un minimo di pietà per lei, lasciando la presa, mi odierebbe a morte (e a ragione) allora resisto ai suoi balzi. Il suo corpo &egrave in preda agli spasmi di un orgasmo fantastico e sento la bocca invasa dal suo piacere e man mano che gode, mi affoga con il suo liquido corporeo dolce- amaro e lentamente si rilassa e si calma. Adesso sono veramente felice e soddisfatto. Mi sento il suo maschio anche se molto probabilmente, nelle immagini della fantasia che l’hanno fatta godere, non c’ero io o almeno non SOLO io… ma non mi importa più adesso…
A un tratto mi sento afferrare per i capelli e mi costringe a ribaltarmi sulla schiena. Con un balzo felino, Alice mi monta a cavalcioni sulla faccia e in un baleno mi tappa la bocca con la fica.
Sono sottomesso al volere della mia meravigliosa femmina che come una cowgirl cavalca il suo puledro. Adesso &egrave lei che decide dove devo leccare. Le sue cosce strette intorno alle orecchie non mi fanno percepire del tutto chiaramente cosa sta mormorando.
Sono un misto d’incitazioni e imprecazioni. Sembrano rivolte a me ma evocano qualcun altro che, a suo dire colpevolmente, non c’&egrave adesso a darle piacere e la cosa la rende nervosissima.
Mi afferra la testa dai capelli e guida la mia bocca dove vuole lei. Io eseguo tutto senza opporre resistenza perché questo &egrave il suo momento e io non esisto. Ringrazio dio per avermi dato in dote una buona lingua e ringrazio le mie donne precedenti che mi hanno insegnato a leccare bene una fica. Alice &egrave di nuovo in preda agli spasmi ma questa volta non sembra voler scappare dalla mia bocca e dalla mia lingua e in pochi secondi sono costretto a bere tutto quello che mi sta riversando in bocca, per non affogare…
Rimane dritta un po’ e poi crolla letteralmente al mio fianco, esausta e madida di sudore. Il suo respiro &egrave ancora un po’ affannato ma trova il fiato e la forza per dirmi… “amore mio, sei un bastardo!… mi hai stremata. Adesso però se devi arrivare, vai a finirti da solo in bagno. Io non ho più le forze per far nulla. Scusami ma adesso voglio solo dormire…”
Oggi &egrave sabato ed io non lavoro, così Alice ed io abbiamo deciso di fare una passeggiata fino al grande parco cittadino che con i suoi alberi secolari assicurano un polmone verde alla città.
Il parco &egrave molto grande e ci sono dei lunghi viali ombreggiati su cui &egrave molto piacevole passeggiare. Poi ci sono degli spiazzi, dove le famigliole si fermano a far giocare i bambini e non mancano le panchine lungo i viali per chi ha voglia di fermarsi a leggere in santa pace o riposarsi della passeggiata. Molte persone vengono a fare jogging o un po’ di moto all’aria aperta.
Mi sento proprio bene oggi. Passeggiare con Alice mi rilassa molto perché oltre a camminare, parliamo di noi, dei nostri progetti oppure della nostra vita fatta di lavoro ma anche di vita sociale. Insomma questo &egrave uno dei momenti più sereni e rilassanti che Alice ed io ci concediamo.
Siamo quasi alla fine del viale che stiamo percorrendo. Presto arriveremo a un larghetto, dove c’&egrave un fontanile pubblico e delle panchine per cui comincio a pregustare una sosta…
Ma la nostra serenità &egrave turbata da un trambusto di grida e urla di bambini e la cosa mi innervosisce un po’ perché avrei voluto stare ancora un po’ in silenzio o al massimo ascoltare solo gli uccellini sugli alberi.
Man mano che ci avviciniamo al larghetto, il trambusto aumenta. Si ode forte adesso il pianto a dirotto di un bimbo, anche se le sue urla non mi fanno capire cosa dice. Poi gli fa eco la voce alta di una signora che chiede aiuto e un’altra voce adulta che urla qualcosa di incomprensibile a cadenza ritmata…. che suona tipo “misha”…. o “micia”…. o “maggie” o roba del genere. Alice aumenta il passo per arrivare alla fine del viale e capire cosa stia succedendo e accertarsi che non ci siano bambini in pericolo…
Arrivo ala fine del viale anche io e vedo che c’&egrave una bambina che piange disperata aggrappata alla mano di una signora anziana, verosimilmente la nonna. Poi più distante un uomo si allontana con un cane lupo al guinzaglio e sotto un albero altissimo, sembra alto quasi 30 metri, c’&egrave una ragazza che urla in alto all’albero il nome che non comprendevo e che adesso mi pare essere “misha” o “micia”.
Alice va a indagare cosa sia successo chiedendo alla nonnina, cosa fosse successo e ritorna con le informazioni:

Alice – Misha, la gattina della nipotina di quella nonnina, &egrave fuggita sull’albero inseguita da un cane e adesso non sa più scendere…. la bambina &egrave disperata e pare che abbiano chiamato i pompieri!….

Io – Addirittura i pompieri?? Ma dai!… Per una simile sciocchezza…

Non faccio in tempo a terminare la frase che vedo la camionetta rossa dei vigili del fuoco che &egrave entrata nel parco e si dirige verso di noi…
Due vigili scendono dall’auto e cercano di capire cosa fare. Uno dei due ha un aspetto conosciuto. Alice mi guarda ed esclama: “Quello &egrave Mirko!”
I vigili operano con esperienza e sembrano già padroni della situazione. Attrezzano una scala estensibile che arriva fin sotto la chioma dell’albero. Mirko, con una sorta di imbragatura di sicurezza, l’elmetto e la tuta attrezzata con ganci e varie tasche, si avvia su per la scala fino a raggiungere il gattino che intanto si &egrave appollaiato sopra un ramo incurante dell’altezza. Mirko fatica un po’ a prendere la micia perché questa &egrave diffidente e non si fa avvicinare ma alla fine Mirko l’acchiappa e la mette in un sacco per evitare che possa fuggire. Tra gli applausi di tutti, Mirko ridiscende la scala e porta il gattino alla bambina che ancora in lacrime lo abbraccia e lo bacia… sia al gattino sia a Mirko…
Non so perché ma tutta la vicenda e la scena del recupero della micia fuggita, hanno lasciato una certa emozione in me e da quello che noto anche ad Alice.
La passeggiata di ritorno verso casa &egrave particolarmente silenziosa. Sia io che Alice camminiamo assorti nei nostri pensieri. Io sto pensando che portare a spasso un gattino al parco non sia stata un idea molto sana e credo che la bambina abbia rischiato grosso di perdere il gatto così come il gatto stesso sia stato messo i serio pericolo. Poi però penso che l’indole dei gatti sia quello di essere liberi e di arrampicarsi sopra un albero per poi magari essere salvata da un eroe oppure tornarsene a casa quando le fa più comodo. E la cosa sconvolgente &egrave che, nei miei pensieri, le immagini della micia e di Alice si sovrappongono continuamente… La micia felina prende le sembianze e la forma della micetta di Alice nonostante sia completamente liscia e senza un pelo!
Penso che la presenza di Mirko ormai stia diventando un’ossessione per me… e credo ormai sempre più che sia diventato un pensiero fisso anche per Alice.
Il suo intervento da eroe di poco fa lo avrà proiettato con maggior insistenza anche nelle sue fantasie. Alice adora gli animali per cui sarà stata contenta per il lieto fine per il gattino ma ancora una volta la sua fisicità atletica e il fascino del maschio che salva un essere debole e indifeso da un possibile pericolo avrà fatto breccia anche nel suo cuore…
Al mio fianco Alice cammina pensierosa con lo sguardo quasi sempre rivolto a terra, come se davanti agli occhi avesse un immagine diversa da quella reale… Dio solo lo sa quanto pagherei per conoscere i suoi pensieri ma sono più che certo che se glielo chiedessi, lei mi risponderebbe in modo evasivo senza dirmi la verità e rischierei solo di distoglierla dai suoi pensieri mettendola di cattivo umore. Preferisco rimandare e magari più tardi a casa, provare a indagare…
La passeggiata &egrave stata molto piacevole ma anche un po’ stancante. Dopo aver consumato una cena leggera e veloce, adesso stiamo comodamente seduti sul divano davanti alla TV ma non prestiamo attenzione ad alcun programma. Alice, al mio fianco, si stiracchia sovente su di me cercando il contatto con il mio fisico.
&egrave il segnale che ha voglia di giocare ed io non aspettavo altro. L’abbraccio la testa, la bacio, lei si sposta e mi bacia sul collo, io la attiro su di me costringendola a distendersi sul divano alla mia destra con il busto rivolto verso di me tipo una sirenetta. Ci baciamo sempre più calorosamente con le nostre lingue che si intrecciano continuamente. La tengo sollevata con il braccio sinistro in modo da farla stare all’altezza della bocca e con la mano destra, liberamente frugo il suo corpo disteso, ora sotto la maglietta, ora sulle gambe, poi in mezzo alle cosce e poi risalto il busto e riprendo il giro di carezze… ma i miei pensieri sono ancora tormentati dalle vicende della micia fuggita al parco e così decido di provocarla un po’…

Io – vedi? Anche io ho la mia micia che mi fa le fusa…

Alice – umhmm sii… ffffff

Io – l’ho portata anche al parco… però la mia non &egrave fuggita sopra un albero…

Alice – perché non mi sentivo in pericolo, in quel momento…

Io – perché? Se ti sentissi in pericolo, scapperesti via da me?

Alice non mi risponde ma si alza e cambia posizione.
Adesso si siede a cavallo sopra di me, si distende sul mio petto e riprende a baciarmi ma accompagnando i suoi baci torridi con il movimento del bacino in modo da far baciare i nostri genitali reciprocamente e strusciando il suo corpo sul mio petto.

Alice – non &egrave che scapperei da TE, tontolone…

Io – ah no? E perché allora scapperesti?

Alice – mah non lo so… magari andrei a mettermi in una situazione di pericolo, per farmi venire a prendere…

Io – Ahh ecco! Lo sai che sfiderei il pericolo per venire a salvarti, vero?

Alice – Si… lo so… però sai…

Io – Però? Cosa però? Continua, finisci la frase, che vuoi dire?

Alice – mah niente… baciami piuttosto…

La bacio con intensità perché voglio farla disinibire più possibile e farla aprire completamente. Lo so che avrebbe qualcosa da confessarmi…
Alice sembra partita per uno dei suoi viaggi di fantasia e come al solito rimango combattuto dalla voglia di destarla per farmi partecipare e la paura di interrompere bruscamente qualcosa che a me piace tantissimo e vederla godere mi piace troppo.
Improvvisamente si alza, si sfila le mutandine, mi abbassa il pantalone e libera il cazzo. Si siede sopra senza infilarlo, si struscia su e lo massaggia con la sua fica umida e scivolosa. Piano il cazzo si indurisce e cerca spontaneamente l’ingresso della vagina ma lei con maestria, lo tiene giù e non gli permette di mettersi in posizione verticale. Inizia un lento ma inesorabile massaggio clitorideo con il mio cazzo che va indurendosi sempre più. Alice &egrave assente, non parlo perché tanto non mi sentirebbe, sono ipnotizzato dal suo volto che mostra i segni di un orgasmo imminente e non mi azzardo a interromperla. Mia moglie &egrave bellissima quando gode e ancora una volta lo sto costatando, &egrave sotto i miei occhi, &egrave tangibile, &egrave evidente. Alice ha un sussulto e inizia ad ansimare forte, sempre più forte…
Poi si accascia su di me e piano riapre gli occhi. Mi guarda e mi bacia dolcemente il volto più volte e in più punti. Poi si alza leggermente e come telecomandato, il mio cazzo scivola risucchiato nel suo corpo caldissimo.
Ho come la sensazione di aver introdotto il cazzo in una tazza di burro fuso… Alice si lascia sfuggire un gemito di piacere e io ne approfitto per riprendere il discorso bruscamente interrotto… mentre alice inizia un sali scendi lento e inesorabile sul mio cazzo, io la incalzo con le mie domande impertinenti:

Io – allora? Chi vorresti che ti venga a prendere?

Alice – Ah… non lo so…

Io – vorresti che ti mandassi a prendere da un bel giovane?

Alice – Ahh… ssss…

Io – un bel giovane forte come un pompiere?

Alice – Ahhhh!… Siiiiiii

Io – un pompiere bello come Mirko?

Alice – Ahhhh… uhhhhh… Si!… Siiii

Io – dillo che vuoi che venga Mirko a prenderti!

Alice – PORCO!…. sei una porcooo ahhhh

Io – Zoccola!… Sei una Troia!

Alice – Ahhhhh siiiiiiiiii

Non resisto più. Con un colpo di reni mi alzo e la scaravento a terra sul tappeto di fronte al divano, dove eravamo seduti. Alice mi guarda perplessa ma non le lascio il tempo di realizzare cosa sto per fare. La riprendo energicamente per i fianchi e la costringo a mettersi sulle ginocchia. La tiro a me e la monto da dietro a pecorina. Il cazzo entra facilmente perché la sua fica era un lago. La prendo a fottere con forza. Le afferro i capelli e gentilmente ma con fermezza e la attiro a me. Alice inarca la schiena e alza la testa docilmente. Con la voce roca, in preda ad un orgasmo dirompente, le parlo a pochi centimetri dall’orecchio sinistro e le dico:

Io – Zoccola!… dimmelo che sogni il cazzo di Mirko!…

Alice – Si!… Porco. Si!

Io – e tu sei una Troia!… lo sai che sei una Troia?

Alice – Si!… Certo che lo sono!

Io – e lo sai che ti adoro per come sei Troia??

Alice – Ahh!… mi fai morire, porco!

Io – Tu!.. mi fai morire!… Ti amo!… Ti adoro troppo… Sei bellissima!… sei la mia Zoccola!! Ahhhhhhh

Non capisco più niente, sono in preda agli spasmi del mio orgasmo e non sento più le sue repliche. Aumento il ritmo come un forsennato e allago di sborra l’utero della mia fantastica donna!

Il traffico in tangenziale, alle cinque della sera, dopo una giornata di lavoro, &egrave quanto di peggio ci possa essere. Eppure sono qui, solo con i miei pensieri, nell’abitacolo della mia auto, sperando che l’ingorgo si risolva ed io possa correre a casa ad abbracciare Alice, la mia adorata mogliettina.
&egrave stata una giornata dura anche pensando a lei.
Sono uscito molto presto stamattina per andare in aeroporto ad accogliere dei dirigenti stranieri di una ditta che potrebbe diventare un ottimo cliente per l’azienda per cui lavoro. Erano le sei del mattino, era quasi l’alba e Alice non era ancora rincasata!
Poi quasi un’ora dopo, un suo sms mi avvisava che era a casa ma stanca morta per cui avrebbe spento il telefono e sarebbe andata a dormire.
Ieri sera c’era la festa inaugurale di un nuovo locale notturno in centro. Uno di quelli frequentati dal jet set e dai VIP della città. Noi eravamo stati invitati da un’amica di Alice, noto blogger mondano e pierre di questo nuovo locale alla moda. Purtroppo però io ho dovuto rinunciare ad andarci per via di questo importantissimo impegno di lavoro che avevo stamane con i clienti stranieri.
Allora Alice ci &egrave andata da sola. Era già passata la mezzanotte quando &egrave uscita. Bellissima come solo lei sa essere quando vuole esserlo!
Io ho patito per i crampi allo stomaco che mi provocava la gelosia, nel vederla prepararsi e farsi bella. Detesto essere geloso di Alice, non mi piace mostrarmi a disagio perché mi sento ridicolo, in primo luogo (Alice potrebbe essere mia figlia per la differenza di età) e poi perché non voglio appesantirla con le mie ansie. Anzi mi piace un casino vederla e saperla libera da qualsiasi condizionamento.
Però l’insicurezza mi fa sentire questa strana gelosia e nonostante i miei sforzi, non riesco a dominarla.
La definisco strana perché provo un mix di sensazioni contrastanti, capaci di farmi essere preoccupato ed eccitato allo stesso tempo.
Preoccupato per la paura di perdere una donna fantastica ma al contempo, immaginarla con un altro uomo mi provoca un’eccitazione tremenda.
Anche adesso, per esempio, sono qui che penso a lei e a quanto fosse bella ieri sera con quel vestito nero dagli spacchi eleganti e la scollatura vertiginosa, con quei sandali dal tacco altissimo che la fanno diventare altissima e le conferiscono un eleganza stratosferica, e avverto una certa tensione nei pantaloni.
Poi penso che sia venuta a prenderla un suo vecchio amico, Carlo, un tizio che &egrave stato sempre un suo ammiratore e che l’ha corteggiata apertamente, più volte in passato. Oh, certo lei mi ha sempre assicurato di non avergli dato mai corda e che non &egrave il suo tipo e altre rassicurazioni banali… però &egrave innegabile che la corte di un uomo educato, faccia sempre piacere a una donna. Perché, quindi, Alice dovrebbe fare eccezione? Se gli ha chiesto di accompagnarla a una festa mondana, vuol dire che il suo corteggiamento non le dispiace affatto e le piace averlo come cavaliere. Poi però penso che se avesse voluto, l’avrebbe potuto accontentare in tantissime occasioni… Ma allora, perché lo ha chiesto proprio a lui? Non poteva chiederlo a un’amica? No? Proprio a uno che io so bene, farebbe una follia per averla? Ma allora vuole proprio farmi morire con il fegato avvelenato? Femmina diabolica!
Ecco, dicevo, anche mentre faccio tutte queste pippe mentali, ho un’erezione pazzesca! Ormai non posso più negarlo neanche a me stesso che la fantasia di vedere o sapere Alice godere con un altro uomo, mi fa eccitare troppo… e solo al pensiero che una roba simile possa essere accaduta ieri sera, mi ha fatto indurire il cazzo al punto che ho difficoltà a stare seduto in auto.
Fortuna che il traffico ricomincia a scorrere, accelero, supero alcune auto in colonna e corro via verso casa senz’altro pensare.
Entro in casa e c’&egrave silenzio. Non può essere uscita, me lo avrebbe fatto sapere. Mi affaccio in camera da letto e la vedo attorcigliata alle lenzuola. Sfilo le scarpe ed entro in punta di piedi per non svegliarla. Alice &egrave messa su un fianco con una gamba piegata fuori dalle lenzuola. Nuda e bellissima come sempre, sembra una Dea bionda che nuota in una piscina colma di latte. Mi spoglio, lascio i miei abiti sulla sedia e vado a fare una doccia.
Fuori dalla doccia, davanti allo specchio del bagno, mi friziono la testa e il corpo per asciugarmi. Il grande specchio a parete riflette l’ingresso del bagno alle mie spalle e la sagoma del corpo di Alice. Gli occhi assonnati, i capelli lisci e spettinati, indossando la mia camicia, usata tutto il giorno e che avevo lasciato sulla sedia in camera, le sta larga come un vestito che le arriva un po’ più giù delle natiche. Il davanti non abbottonato basta comunque a coprirle i seni e con le maniche arrotolate sopra i polsi. La guardo attraverso lo specchio e per nascondere l’emozione, le dico la frase più stupida e banale che potessi dire:

– Amore, la mia camicia l’ho indossata tutto il giorno… &egrave sporca di sudore!

Entra e mi abbraccia alle spalle stringendosi forte avvinghiandosi anche con la gamba destra attorcigliata alla mia. Sento il calore del suo corpo morbido che cerca di plasmarsi sul mio, appoggia la testa alle spalle e sfodera la frase che tutti gli uomini della terra vorrebbero sentirsi dire almeno una volta dalla propria donna:

– Mi piace il tuo odore, lo voglio sentire addosso. Mi sei mancato tanto, ieri sera….

Il mio ego trionfa in silenzio per non tradire le mie debolezze. Ma il mio compiacimento dura pochi secondi, poi arriva la domanda che mi mette all’angolo:

– E io invece?… non ti son mancato neanche un pochino?

Adesso devo stare attento a come rispondo. Se dico la verità e rispondo SI, tradisco la mia gelosia; Se invece rispondo NO, oltre a dire una grossa bugia, le darò l’idea che non mi importa di quello che fa e la prossima volta magari uscirà con più leggerezza. Rifletto troppo nel rispondere e lei se ne accorge… si stacca da me e mi dimostra di percepire il mio stato d’animo dall’odore della pelle:

– Se sei stato in ansia per me, puoi dirmelo, sai? Non ci perdi mica in dignità?

Questa &egrave una trappola, lo so perfettamente ma non so resistere e ci casco dentro come un pivello:

– In un certo senso Si, sono stato in pensiero tutta la notte, fino al tuo messaggio di stamani…. e poi….

mi mordo la lingua per non franare miseramente. Lei se ne accorge, mi guarda nello specchio con un sorrisino furbetto e gli occhi raggianti per la conferma del suo trionfo….

– E poi?….. cosa stavi per dire? ihihihih dai amoruccio caro, cosa mi stavi confessando? Dillo ad Alice tua!

Sfuggo al suo assedio, sono in un angolo e non so come uscirne. Non rispondo ed esco dal bagno per guadagnare spazio di movimento. Vado in camera e fingo di rivestirmi. Alice mi tallona e ripete la stessa domanda come una litania. Si siede in mezzo al letto con le gambe in posizione yoga e mi invita a raggiungerla. Non ho motivo per opporre resistenza, il suo invito &egrave gentile, la sua voce suadente, gli occhi luccicanti come stelline, con la mano batte sul letto avanti a lei per mostrarmi dove vorrebbe che mi sedessi, come si fa con i cuccioli. Decido di cedere un po’ di spago, convinto di poter resistere in seguito e non cadere rovinosamente su tutto il fronte.
Mi siedo sul letto avanti a lei e mi appoggio con le spalle a lei che mi accoglie a braccia aperte.
Mi bacia sul collo e mi accarezza il petto. Poi mi sussurra:

– Dimmi, cucciolone mio, sei stato in ansia per me? Per la mogliettina tua?

Non rispondo e mi abbandono sempre più nelle sue braccia. Le sue mani percorrono il mio petto e indugiano sui capezzoli provocandomi delle fitte piacevoli. La mia reazione la induce ad insistere:

– Cos’&egrave che ti preoccupava? Sono stata molto ben curata e corteggiata, sai? In molti mi hanno fatto i complimenti per il mio vestito… quello che mi hai comprato tu, non sei contento di aver fatto un’ottima scelta per l’amore tuo? Avresti dovuto vedere la faccia delle altre signore presenti al party, come mi guardavano con invidia… e poi tutti a dirmi che sono diventata più bella con l’età, più femmina… e Carlo, il mio cavaliere, non ha smesso un attimo di starmi accanto, sempre a dirmi quanto fossi bella e sensuale. Mi ha detto una ventina di volte che il mio culetto &egrave divino, poi sbirciava continuamente nella mia scollatura e non perdeva occasione per accarezzarmi le gambe… finanche i piedi, ha detto che sono molto attraenti. Io gli ho detto che anche tu vai matto per i miei piedini. Poi lui mi ha chiesto se tu fossi geloso e io gli ho risposto di no, ho fatto bene amore?

Io ormai ero in trance e rispondevo solo muovendo la testa ma a quest’ultima domanda ho avuto un sussulto e ho mostrato il primo segno di cedimento, chiedendo:

– Perché? Come mai questa domanda?

Lei ha intravisto una crepa nel muro di protezione che avevo eretto e ha aggiustato la mira:

– Mah, ha detto che visto che non sei geloso, magari una sera mi invita a cena a casa sua…

Senza riflettere ho chiesto:

– E tu? Cosa hai risposto?

Alice, capendo che mi aveva in pugno, ha aggiunto senza indugio:

– Beh, gli ho detto di si, perché no? Potrebbe essere una piacevole serata, poi Carlo abita in una villa meravigliosa, ho fatto bene?

Mentre affondava il colpo nel mio cuore, passando dal cervello, ormai in pappa, Alice ha raggiunto con le mani, il mio inguine e aprendo del tutto l’accappatoio, si &egrave reso conto che ho una erezione!… quindi riprende a parlare senza attendere la mia risposta…

– Mi sa che qui c’&egrave qualcuno che sta manifestando un chiaro gradimento per tutte queste situazioni. heheheh il padrone sarà pure un po’ geloso ma il suo fedele amico, a quanto pare, non &egrave tanto d’accordo…

Con la mano sinistra mi tiene un testicolo e lo massaggia senza esercitare pressione mentre la mano destra scorre sull’asta del cazzo che va indurendosi, roteando il palmo sulla cappella, quando arriva in cima. Da parte mia sento cedere tutte le difese. La mia domanda aveva fatto capire chiaramente che mi rodevo di gelosia ma la reazione del mio cazzo, mette a nudo il desiderio di vederla disinibita. Lei certamente lo aveva già intuito ma adesso sta costatando la certezza per cui rompe gli indugi e passa a essere più esplicita e diretta:

– Ti farebbe piacere se uscissi con un altro?

Intanto la mano destra ha avviato una sapiente sega sul mio cazzo. Sono ormai totalmente in balia della sua mente e mi ritrovo a rispondere con un filo di voce:

– Ssii

– Non sei geloso?

– Ssiii

– Eh allora, come si fa? Vuoi che decida io?

– Si…

– Lo sai, vero, che lui non vuole SOLO offrirmi una cena?

– Si…

– E vorresti che io accettassi comunque?

– No, comunque no…

– Allora potrei scegliere un altro?

– Si..

– un altro che mi piace di più, che mi attrae di più?

– Si.. sarebbe più bello…

Il ritmo della sega &egrave diventato forsennato e sono a limite dell’esplosione per cui non connetto più le parole e rispondo come un automa senza riflettere. Alice se ne accorge anche perché sente la pressione dei testicoli sotto la mano sinistra e modula il movimento della destra con le parole e sopratutto domande…

– Con chi vorresti farmi uscire?

– Non lo so…

– Si che lo sai, a me puoi dirlo…

– No, non ho idea…

– Su, cucciolone, a me puoi dirlo, chi ti piacerebbe?

– Davvero non lo so…

– Bugiardo!

E così dicendo, stacca la mano destra dal cazzo e lo lascia sbattere l’aria disperatamente…
Io sbarro gli occhi incredulo. Ero a pochissimi secondi dell’orgasmo, non può lasciarmi così e glielo faccio capire con i miei gemiti.

– Forza, lo so che hai in mente qualcuno, sputa il rospo, confessa…

La mano ha ripreso a lavorare su e giù sull’asta del cazzo teso al massimo…

– Poi ti prometto che ti dirò se &egrave lo stesso che ho in mente anche io…

Ormai sto vacillando. In effetti, il nome di un uomo ce l’ho sulla punta della lingua e comincio a credere che Alice mi legga nel pensiero, ma fatico a pronunciarlo e intanto un orgasmo pazzesco &egrave prossimo ad esplodere e mi annebbia i pensieri. Alice avverte che sono in prossimità di eiaculare e insiste a estirparmi quel nome dalla bocca…

– Dai tesoruccio, dimostrami quanto ti piace la mia manina sul tuo cazzo, o vuoi che smetta?
Così dicendo Alice stacca la mano dal mio cazzo proprio un istante prima che io esploda e comincio a tremare in tutto il corpo in preda agli spasmi.

Alice aspetta qualche secondo che mi calmi, che si calmi il tremore e poi riprende la dolce tortura con la sua mano.

– Vedi come stai? Ti basterebbe pronunciare un semplice nome e il ti lascerò godere come il tuo corpo mi sta chiedendo…

– M.. M… mm….

– Si, bravo, ci sei amore… sputa questo nome, forza!

Proprio mentre sto per pronunciare il nome, l’orgasmo irrompe come un’eruzione di un vulcano…

– MIRKO!

– Siiii! MIRKO!… finalmente ce l’hai fatta!… sei un PORCO, tesoro!…. sei un PORCO!

Ora la mano non si ferma neanche dopo che i fiotti bollenti sono schizzati dappertutto e continua a tormentare la cappella che dopo l’amplesso &egrave oltremodo sensibile e mi fa sussultare dal dolore ogni volta che ci passa sopra la mano. Poi pian piano il mio orgasmo scema e anche il tremito del mio corpo scosso dal piacere, si placa.
Alice mi bacia sul collo e mi sussurra paroline dolci nell’orecchio. Poi si alza, scende dal letto e si avvia verso il bagno con la mano sporca di sperma, staccata dal corpo, nel chiaro segno di voler andare a lavarsi…

– Hei, dove vai?

– Nel bagno a lavarmi le mani….

– E mi lasci qui così?… Dov’&egrave la tua promessa? Devi dirmi chi avevi in mente TU, adesso!… me lo hai promesso!

– Oh, ma io non ho in mente proprio nessuno!… cosa vuoi che ti dica? Ahahahahah

– Bastarda, ingannatrice!

– Hihihihi però adesso che mi hai rivelato il tuo segreto, un pensierino ce l’ho farò… Magari appena lo incontro, glielo dico….

– NO!! Non puoi fare questo!…SEI UNA TROIAAAA!!!

Oggi &egrave una giornata dura a lavoro. Un susseguirsi di riunioni, alcune importanti, altre solo noiose. Quando sono in riunione, ho l’abitudine di abbassare la suoneria del cellulare e attivare la risposta automatica che avvisa chi mi sta chiamando che sono impossibilitato a rispondere e che richiamerò quando mi sono liberato. Ho sentito il telefono vibrare un paio di volte, durante la riunione, quindi qualcuno mi ha cercato. Adesso che sono in un momento di pausa, posso controllare chi fosse… prendo il cellulare e noto che c’&egrave una chiamata senza risposta da parte di un numero che non ho in rubrica quindi potrebbe essere stato un seccatore, non certo una telefonata importante. Poi noto che c’&egrave pure un sms da parte dello stesso numero. Un sms faccio presto a leggerlo e se si tratta di un seccatore, tanto meglio, così non lo richiamo. Apro il messaggio:
“Amore, sono Alice. Ti chiamo dal cellulare di Mirko perché ho avuto un problema e ho dovuto chiedere aiuto a lui ma non preoccuparti, sto bene e non &egrave successo nulla di grave. Chiama a questo numero appena ti sarai liberato. baci baci”

Oh Cazzo! che sarà successo mai alla mia Alice? Non posso aspettare, devo chiamare immediatamente per sapere… sto tremando come una foglia e a stento riesco a richiamare il numero della chiamata persa…

Io – pronto, Alice?

Alice – Si amore, sono io, scusa se ti ho disturbato al lavoro…

La voce di Alice &egrave stranamente suadente e da miciona ma sempre frenata come se stesse in presenza di qualcuno che non le permette di parlare liberamente.

io – Cosa &egrave successo, dolcezza?

Alice – Oh, Tesoro, certe volte non so cosa mi capita. Sono maldestra e combino un sacco di guai.

Io – Non dire sciocchezze, amore, dimmi cosa &egrave successo!

Alice – Niente, ero di la, dove abbiamo la palestra, a fare yoga; hanno bussato al citofono; ho risposto ed era il postino che doveva consegnare una raccomandata indirizzata a te e ci voleva qualcuno che firmasse la ricevuta. Gli ho detto che tu non eri in casa ma mi ha detto che potevo firmare anche io, quindi senza pensarci, ho aperto la porta e sono scesa giù all’ingresso per ritirare la lettera e firmare la ricevuta. Ma sono uscita senza pensare, così come ero: scalza e con indosso solo gli indumenti per fare yoga. Purtroppo la porta di casa si &egrave chiusa alle mie spalle e quando sono risalita al nostro piano, mi son ritrovata fuori la porta senza le chiavi.

io – Ma porc!….

Alice – Sono andata dalla signora del piano di sotto ma non c’era nessuno, poi dopo una mezz’oretta, &egrave arrivato Mirko che ha lavorato di notte e per fortuna stava rientrando in casa. Adesso sono qui da lui. Come sai lui &egrave sempre molto gentile e ospitale e mi ha detto di rimanere qui da lui per non prendere freddo…. sai ho su solo una canotta e i pantacollant leggeri…

io – Ma guarda un po’…. che ragazzo gentile… e adesso cosa pensi di fare? vuoi che venga a portarti le chiavi?
In realtà non posso farlo perché un’altra riunione importante sta per cominciare e non posso allontanarmi dal lavoro.

Alice – No, non ti preoccupare. Mirko ha chiamato un suo amico che lavora al centro ortopedico qui vicino e gli ha chiesto se può portarci una di quelle lastre per fare le radiografie. In realtà non ho capito bene cosa vuol fare ma mi ha assicurato che con quella &egrave capace di aprire la porta… Ok, adesso non ti preoccupare, ti farò sapere più tardi, ok?

io – Va bene, Amore… FAI LA BRAVA!…

Alice – Si, certamente… stai sereno, ci penso io…

io – No so se posso stare veramente “sereno” con quella voce da micia con cui mi stai parlando….

Alice – Ti dico che puoi stare sereno… quando torni ti racconto tutto..
Le ore stanno passando troppo lentamente. Non riesco a concentrarmi su nulla che non sia Alice e il suo abbigliamento per fare yoga, cio&egrave nulla di consistente, scalza e in casa di un maschio pieno di ormoni… La mia mente &egrave più impegnata a pensare cosa avesse indossato Alice che agli argomenti all’ordine del giorno della riunione. Se ha messo il pantacollant nero traparentissimo e senza intimo, praticamente Mirko le ha visto la patata di sicuro. Se invece ha scelto di mettere quello bianco strettissimo, allora Mirko avrà notato certamente le sue natiche rotonde con il solco accentuato della parte alta del culo e avrà certamente immaginato il suo cazzo in mezzo a quelle natiche… E la canotta? le sue sono tutte uguali solo di colore diverso. senza reggiseno, si vedono benissimo le tette di lato. ora che ci penso, ne ha anche una rosa di tessuto trasparente… oddio, se ha scelto quella e l’ha indossata senza reggiseno, Mirko a quest’ora conoscerà perfettamente le tette di mia moglie avendo potuto guardarle per ore a suo piacimento…

Cazzo… cazzo…. cazzo…. La gelosia mi sta consumando il cervello e ho il cazzo che mi duole per come &egrave in tiro. Non vedo l’ora di tornare a casa e capire… se sono già cornuto oppure no!

Fortunatamente all’ultima riunione mancavano dei documenti e così ho proposto di rinviare la riunione. Gli altri hanno accettato pur non comprendendo a pieno i motivi ma a me in questo momento non interessa null’altro che arrivare a casa. Sono in auto e sto correndo come un forsennato.

Entro in casa. C’&egrave una musica di sottofondo, Alice sente la porta e mi chiama. La raggiungo in camera da letto dove la trovo sdraiata a leggere un libro ascoltando musica…

io – Tesoro, cosa &egrave successo?

Alice – Niente, Te l’ho detto al telefono, no?

io – Si, ok ma poi? Dai, spiegami bene tutto.

Alice – Niente, dopo un po’ &egrave arrivato Livio, l’amico di Mirko… anche lui un bel ragazzo figo come Mirko, che ha portato una lastra per radiografie. Mirko l’ha utilizzata per aprire la porta ma non chiedermi i particolari tecnici perché non so come abbia fatto ma ci &egrave riuscito. Li ho invitati a casa a bere qualcosa ma Mirko era stanco per aver lavorato di notte ed &egrave voluto andare a dormire mentre Livio aveva un impegno. Ma ci siamo ripromessi di incontrarci anche con te. Livio mi ha lasciato il suo numero perché anche lui &egrave un appassionato di yoga e potremmo farlo insieme qualche volta. Poi &egrave un fisioterapista e si &egrave offerto per farmi un bel massaggio…

io ‘ Ma si… certo, perché no!…

Alice – Invece con Mirko siamo rimasti d’accordo che lo inviteremo a cena da noi, una sera. Gli ho detto che tu sei un cuoco d’alta classe. Ho fatto bene?

io – Certo Cara, hai fatto benissimo ma lo sai bene che hai mentito… quando mai sono stato un “cuoco d’alta classe” io?

Il dialogo &egrave molto confidenziale come sempre ma c’&egrave qualcosa che aleggia nell’aria tra lei e me… non so come definirla ma sembra una certa voglia, da parte di entrambi, di “giocare” a stuzzicarci ma nessuno di noi prende l’iniziativa oppure sta cercando lo spunto giusto per cominciare. Io sono ancora arrapato per tutta la vicenda. Sono stato tranquillizzato da lei ed &egrave passata la paura o se si preferisce, scampato il pericolo per il fatto che non sia successo nulla, mi &egrave rimasto solo l’eccitamento e la voglia di “castigarla” sessualmente per avermi fatto trascorrere tutto il giorno in ansia. Anche da parte sua noto un certo “studio” delle parole da usare per lasciare intatta l’ambiguità della situazione pur avendo affermato che nulla sia successo. In lei però noto anche un certo sorrisino trattenuto sulle labbra, come se avesse voglia di dirmi qualcosa di provocatorio ma le manca ancora quel coraggio spudorato che ha quando &egrave molto eccitata. Allora la tolgo dall’imbarazzo e decido di spianarle un po’ il terreno per cominciare a giocare.

io – e…. cosa avevi addosso, quando sei rimasta fuori?

Alla mia domanda, Alice si illumina il viso con un sorriso liberatorio. Come se stesse aspettando proprio quel tipo di domanda per prendere il mano le redini del gioco.

Alice – Ma sai…. io quando faccio yoga, non metto su tanta roba…

io – Si, lo so.. per questo ti chiedo, cosa avevi addosso…

Alice – (sorridendo e toccandosi con la lingua il labbro superiore) Oh oggi volevo sentirmi più libera… e così ho messo SOLO i pantacollant azzurri e il toppino nero… e infatti ho sentito tanto freddo… quando ero di la da Mirko…

io – (visibilmente arrapato, mi avvicino sempre più a lei) E… che significa SOLO i pantacollant azzurri? non avevi null’altro sotto?

Alice – (sempre più soddisfatta di tenermi in pugno e preparandosi a fuggire nel caso sferrassi un attacco) Eh… no…. non avevo messo le mutandine… volevo sentirmi libera… e poi lo sai, quelli azzurri sono molto aderenti…

io – (deglutendo una grossa quantità di saliva per evitare che sbavasse fuori dalla bocca) S… si…. lo so… e sono pure trasparenti…

Alice – (trionfando di gioia) Si… ma tanto ero SOLA in casa… già tanto che li avevo indossati!… non potevo mai immaginare che qualcuno potesse vedermi la patatina nuda sotto i pantacollant trasparenti!… e invece….

io – (con in testa solo il pensiero di fotterla all’istante) e INVECE?… cosa vuoi dire?

Alice – Beh, invece c’&egrave stato chi me l’ha vista proprio bene….

io – Chi?… chi te l’ha vista?

Intanto mi sono appostato ai suoi piedi e ho iniziato a accarezzarli…

Alice – (sottraendo i piedi dalla mia mano e spostandosi dall’altra parte del letto per tenersi lontana da me…) Allora… prima IL POSTINO, mi ha squadrata da capo a piedi e mentre firmavo, sentivo i suoi occhi puntati dritti sulla mia patatina… e… poi…

Mentre mi parla, giocherella con i capelli, si &egrave posizionata dall’altro lato del letto a quello dove sono seduto io, sulle ginocchia, allargando le gambe, mettendosi in controluce tra me e la finestra per mostrarmi che anche adesso, sotto la leggerissima veste di cotone, non indossa mutandine e il suo gesto &egrave un chiaro invito alla sfida che da inizio ai giochi…
Abbandono la mia posizione per avvicinarmi di più alla mia femmina ma lei, come una gatta scaltra, guadagna il centro del letto muovendosi carponi e ancheggiando il culo in aria come un’esca per pescecani …

io – E… poi, chi altro ha ammirato la tua patatina profumata?

Mentre finisco la frase, con una scatto, provo ad afferrare la sua caviglia ma fallisco la presa e mi sfugge. Però con questo gesto ho svelato le mie intenzioni di acchiapparla e adesso Alice scende dal letto e si avvia alla porta per tenermi sempre a distanza. Poi si ferma sulla porta e usa lo stipite come un palo da lapdance.

Alice – (con la voce volutamente suadente) Oh… poi c’&egrave stato chi ha potuto guardarla da tutte le angolazioni.. mmmmm

A questo punto abbandono il fioretto e parto all’assalto all’arma bianca…

io – Troietta che non sei altro, vieni qui e raccontami tutto!!

Alice – (ridendo e fuggendo in soggiorno) No.. no caro… Dovrai prendermi se vuoi che ti dica tutto… ahahaha

io – Tanto non mi sfuggirai, puttanella mia adorata…

Alice – Ahahahah vieni a prendermi… ihihihih

Nel soggiorno Alice non ha scampo e con un piccolo balzo si lascia catturare… La afferro per la vita e l’attiro a me abbracciandola da dietro e baciandola sul collo…

io – Che troia che sei!… mi vuoi far impazzire?….

Alice – Si…. sapessi quanto sono stata puttana….

io – (sempre abbracciandola da dietro, con una mano mi sbottono i pantaloni che cadono alle caviglie e mi abbasso i boxer per sfoderare il mio cazzo già duro) Adesso dimmi tutto, troietta, hai fatto arrapare Mirko come fai con me, vero? Gli hai fatto sentire il profumo della tua fica…

Alice – mmmmm Siiii…. l’avrà sentito certamente perch&egrave era un lago… poi lui ha fatto la doccia mentre aspettavamo Livio e quando &egrave uscito, tutto bagnato… mmmmmm sapessi che fatica ho fatto per non correre ad asciugarlo con la lingua…

io – Che zoccola!… lo avresti fatto?

Alice – Siiiii senza pensarci, se fossi così legata a te, lo avrei stuprato!…. e poi &egrave arrivato anche Livio!…. un altro stallone di razza!…. amore mio, sapessi le corna che ti ho fatto con il pensiero con quei due maschiacci! Aahhh

A questo punto non capisco più nulla. La costringo a piegarsi sulla spalliera del divano, le passo una mano nella fica per sincerarmi che fosse pronta, la ritraggo tutta bagnata dai suoi umori, la passo sulla cappella per lubrificarla, le alzo la coscia destra a squadra e l’appoggio anch’essa sulla spalliera del divano lasciandola solo sulla gamba sinistra tesa e dritta, appoggio la punta del cazzo sulla fica e spingo dentro senza riguardo per prenderla da dietro come merita una vera puttana!
Alice lancia un urlo di stupore e di piacere misto a dolore. Le tiro i capelli per avvicinarle la testa a me e le ringhio nell’orecchio:

io – Troia! lo senti? era questo quello che aspettavi, vero?… un cazzone infuocato infilzato nella fica!.. lo senti come me lo hai fatto diventare duro? Ti rendi conto di quanto sei zoccola?

Alice – Siiiii ahhhhh siiiiii strapazzami!…. castigami a suon di cazzo!…. sono stata troppo troia!… puniscimi già per quello che farò!… perché lo voglio! Voglio il suo cazzone! Lo voglio succhiare tutto e mi voglio impalare sopra come una puttana!…

Nel sentire queste parole, non resisto e arrivo sborrandole dentro come una fontana…

io – Ahhhhhhhh arrivoooo!!! Non ce la facciooo… Godoooooo

Alice – Noooo amore!… che cazzo faiiii! Devo godere ancora, resisti, fottimi più forte…. noooo porco! Sei un bastardo!!!

io – scusami amore scusami, non ce l’ho fatta ero arrapatissimo e tu mi hai eccitato troppo… scusami scusami tesoro…

Alice – Scusa un cazzo!…. vai va’, esci e togliti dalle palle, frocio!… sei proprio un cornutazzo e ti meriteresti veramente tutte le corna che vorrei mettertii!!

Oggi &egrave sabato e stasera abbiamo invitato Mirko a cena. Stamattina ho fatto la spesa per tutto quello che mi serve per cucinare. Alice si scoccia di venire al mercato con me; dice che perdo troppo tempo nella scelta delle cose da prendere e si annoia a morte. Così stamattina ne ha approfittato per riposarsi e dormire fino a tardi. Poi &egrave uscita con una sua cara amica, avrebbero pranzato insieme per poi trascorrere il pomeriggio facendo shopping.
Sono le 19:30, mi aspetto che Alice rincasi da un momento all’altro. Tiro fuori dal forno il brasato per evitare che si asciughi troppo. Bussano alla porta, forse Alice avrà le mani impegnate e non riesce ad aprire… Con grande stupore non &egrave Alice ma Mirko!

io – Ciao Mirko!

Mirko – Buonasera, sono in anticipo?

io – Mah, un pochino. Alice non &egrave rientrata ancora e la tavola non &egrave ancora apparecchiata, ma per te non &egrave un problema, vero? Non ci formalizziamo, d’accordo?

Mirko – assolutamente d’accordo!

Mirko entra in casa seguito da una scia di profumo fresco di doccia dalla fragranza marcatamente maschile. Non saprei riconoscere l’essenza, sembra sandalo oppure cuoio o legno o tabacco… in ogni caso si tratta di un buon aroma, non dolce e di quelli che fanno impazzire Alice. Poi &egrave vestito in modo inusuale per i miei occhi, avendolo visto sempre in tenuta sportiva o addirittura in divisa da Vigile del Fuoco. Stasera indossa addirittura una giacca scura con una camicia bianca con i primi tre bottoni aperti e senza cravatta in un insieme sportivo ma molto elegante e anche questo aspetto sarà notato piacevolmente da Alice. Io invece sono in jeans e maglietta, non ho avuto il tempo neanche di fare una doccia e credo non avrò il tempo di cambiarmi. Mirko si &egrave presentato con due bottiglie di vino rosso, ottimo per la cena di stasera, e una rosa, credo per Alice. Lui &egrave in anticipo ma Alice comincia ad essere proprio in ritardo…. Sapeva che il nostro ospite sarebbe arrivato intorno alle 20:00, sono le 19:30 e ancora non &egrave rientrata. Mi scoccia chiamarla al cellulare, non voglio sembrare in ansia. In realtà più che ansioso sono abbastanza emozionato. Sono in preda a una certa euforia e mi sforzo per rimanere con i piedi a terra. da una parte vorrei che Alice e Mirko diventassero più che amici ma d’altro canto ho paura di fare una grossa sciocchezza. Magari Alice potrebbe incazzarsi… oppure Mirko potrebbe illudersi di portarmela via…. non voglio correre nessuno dei due rischi. Amo troppo Alice e non voglio ne farla arrabbiare ne tanto più perderla… Non so cosa voglio esattamente però sono stranamente turbato e eccitato…
Per rompere l’imbarazzo faccio accomodare Mirko nel soggiorno, gli offro un aperitivo e così parlando del più e del meno, finiamo inevitabilmente per parlare della grande assente….

Mirko – Ma dov’&egrave Alice?

io – &egrave uscita stamattina con una sua amica. Avrebbero pranzato insieme e poi sarebbero andate a fare shopping… sai, le donne, quando si incontrano due amiche, il tempo vola…

Mirko – Alice mi ha detto che tu le lasci molta libertà… mi ha detto che non sei geloso… &egrave vera sta cosa o &egrave una sua illusione?

io – No.. no.. &egrave vera…

Mirko – E com’&egrave che non sei geloso? Una donna bella come Alice, sai quanto ci mette a rimorchiare? non sei preoccupato?

io – No… ti devo dire la verità, non sono preoccupato. Non sono possessivo. Certo sono geloso ma la mia gelosia si manifesta con il timore di perderla ma non mi porta a essere possessivo. Non considero Alice di mia proprietà. Sono felicissimo che lei voglia stare con me, sono lusingato per questo perché tra di noi c’&egrave anche una grossa differenza di età per cui sarebbe pure “normale” se lei si guardasse intorno e desiderasse un po’ di carne fresca ogni tanto. Impedirglielo sarebbe una cattiveria ma credo pure che lei non accetterebbe imposizioni e finirei veramente per perderla….

Mirko – Mah!… Non condivido molto questa tesi… cosa c’entra la differenza di età? Lei ha deciso di stare con te o sbaglio? mica le hai puntato una pistola in fronte! però se ha deciso di essere la tua donna, gli altri uomini se li deve scordare… Io la penso così!

io – Beh!… io rispetto la tua opinione ma non sono per tenere legate le persone per leggi o convenzioni. Una persona dovrebbe rimanere legata ad un’altra persona per convinzione, non per legge o costrizione solo perché ha fatto una scelta una volta…. Comunque ti ripeto che Alice &egrave LIBERA di andare con chi vuole e poi tornare da me che l’aspetto sempre a braccia aperte…

Mirko – Non temere, anche io rispetto la tua opinione, ci mancherebbe altro…. anzi, sai cosa ti dico? Buono a sapersi! ahahah

io – Ahahah ecco qua! già ci stai facendo un pensierino? ahahah

Mirko – Ma no, dai… si scherza… sei un uomo di mondo, sento che con te posso scherzare, o sbaglio? e poi mi sa che tu hai le tue armi segrete nascoste che tengono Alice legata a te come una cozza allo scoglio! Di la verità, marpione!! ahahaha

io – Chi? marpione io?… ahahah questa &egrave bella veramente

Mentre stiamo parlando, sento aprirsi la porta di casa, Alice &egrave tornata. Guardo d’istinto l’orologio.. sono le 20:30!!

Alice – Buonasera!

Alice si affaccia in soggiorno per salutare e poi fila nel reparto notte della casa, dove c’&egrave la nostra camera. La intravedo con le mani impegnate da buste e shopper. Riconosco il nome di un negozio di intimo e uno di abbigliamento femminile e altre che non riconosco.

Poi fa ritorno da noi per salutare.

Alice – Ciao Amore, cosa hai cucinato per noi? C’&egrave un buon odore qui…

Si avvicina e mi bacia sulla bocca…

io – Ciao tesoro, &egrave tutto pronto. Stavo aspettando te per calare la pasta. Non sapendo i tuoi tempi, non potevo rischiare di farla cuocere troppo..

Alice – Aspetta ancora un po’, sii gentile, vorrei fare una doccia veloce e prepararmi per il nostro ospite…

Così dicendo si avvicina a Mirko, si baciano sulle guance come cari amici e poi lo abbraccia…
Mi stupisce il tipo di abbraccio. Il suo corpo sembra plasmato su quello di Mirko, il volto immerso tra il collo e i capelli ricci del giovane che la stringe a se per un tempo tanto lungo quanto imbarazzante per me che sono in piedi come un ebete a pochi passi da loro…

Alice – Ecco spiegato il buon odore che ho percepito entrando in casa…
Amore, hai sentito quanto &egrave buono il profumo di Mirko?… Del resto non poteva essere il tuo… tu sai di brodo misto a sudore… Ahahah un aroma per niente gradevole ahahah

io – Sfido io! Sto correndo da stamattina per preparare tutto! E poi per fare sia il sugo che il brasato, ho dovuto soffriggere alcune verdure nell’olio caldo… i vapori… gli aromi…

Sembra di parlare con nessuno. Le altre due persone presenti in casa, oltre me, sembrano dialogare tra di loro con gli sguardi e i pensieri reciproci… ignorandomi del tutto

Alice – OK, amore, sei perdonato. Dammi almeno una ventina di minuti per farmi bella come merita il nostro ospite…

Alice si allontana parlando con me ma continuando a fissare Mirko negli occhi che ricambiava senza il minimo riguardo nei miei confronti.
Intanto che Alice si preparava, ne ho approfittato per apparecchiare la tavola e ultimare le ultime guarniture alle pietanze che ho cucinato e quando &egrave riapparsa in soggiorno, Mirko ed io siamo rimasti a bocca aperta!
Alice indossa un vestito che non conosco, segno che lo avrà appena acquistato con la sua amica.
Si tratta si un vestito di un tessuto che sembra impalpabile tanto &egrave leggero. Blu scuro tempestato da fiorellini dai colori molto vivaci. Lungo appena sopra le ginocchia, dove si restringe andando così a modellare perfettamente i fianchi e con una doppia scollatura a V, una avanti, profonda fino al cavo in mezzo ai seni, e l’altra dietro, molto più profonda, fino ai reni. Un paio di scarpe, anch’esse mai viste prima, con la stessa fantasia floreale e colori del vestito, le punte e i talloni aperti e un tacco sottile anche se non molto alto (Alice &egrave già abbastanza alta) e infine i capelli biondi pettinati lisci tutti da un lato, il trucco leggero fatta eccezione di rossetto e smalto alle unghia di mani e piedi, rosso fuoco!

Mirko – Alice sei uno schianto!

Alice – Grazie Mirko.

Con un gesto galante, Mirko scosta la sedia dal tavolo per far accomodare Alice, aspetta che si sia seduta e poi va a prendere posto di fronte a lei. Il mio posto invece &egrave a capotavola, in mezzo a loro.
Servo l’antipasto e mi siedo anche io mentre Mirko mesce il vino, prima ad Alice, poi a me e infine a lui stesso. Alzo il bicchiere e pongo la domanda rituale:

io – A cosa brindiamo?

Mirko – alla bellezza di Alice!

Concordiamo tutti e ci tocchiamo i calici per poi bere. Ho un leggero imbarazzo: Sono stato soppiantato già due volte in pochissimi minuti, da un altro uomo, nel fare i complimenti a mia moglie. Sia chiaro che sono lusingato ma la situazione mi fa sentire in competizione con questo giovane maschio e non mi sento a mio agio perché evidentemente sono fuori allenamento e poi &egrave la prima volta che mi ritrovo a “competere” con un altro maschio, per Alice… e sono palesemente imbarazzato. Anche Alice se n’&egrave accorta:

Alice – Amore, hai notato che galante &egrave il nostro ospite? Lo avresti mai sospettato da un rude “pompiere”? Eheheheh…

Provo a riprendermi con una battuta ironica:

io – Tesoro ma &egrave la tua bellezza che &egrave capace di far ingentilire chiunque… poi stasera sei talmente bella da ammansire una bestia!

Il mio tentativo però si rivela un autogol pazzesco:

Mirko – Beh… “ammansire” non direi proprio!… anzi direi proprio che la “bestia” &egrave stata stimolata anche parecchio dalla bellezza di Alice!..

Alice – Ah però! Buona questa! Ahahahah

Mirko – Occhio! Che al momento opportuno, metto da parte le maniere tenere e so essere molto rude! Hehehe

Ostento tranquillità e vado i cucina a prendere il primo piatto che ho cucinato…
Di la in cucina, mi soffermo un attimo a riflettere… “che sto combinando?”
Mi sento un imbecille eppure sono eccitato come mai…. non riesco a capire che cos’&egrave che mi fa eccitare…. le opzioni sono diverse… Mi piace da morire mia moglie Alice. Per come si &egrave preparata… per come sorride felice, percepisco un certo stato di eccitazione anche in lei… per chi e per cosa però mi spaventa e mi intriga al tempo stesso…. Poi c’&egrave la presenza di Mirko. Percepisco il suo interesse per Alice ma mi da fastidio il fatto che lo manifesta sotto ai miei occhi. Chiaramente i discorsi fatti in precedenza, prima dell’arrivo di Alice, lo hanno motivato ad essere così spavaldo… allora devo pensare che me la sono cercata?… ho incentivato io, questo maschio a farsi audace con mia moglie?…. questo &egrave un’altro aspetto che mi intriga… Infine c’&egrave la mia condizione… In vita mia non mi sono mai trovato così in basso rispetto ai miei interlocutori e anche questa cosa mi eccita e mi disturba al tempo stesso per cui non so se essere incazzato o felice per come sta evolvendo la serata….

“ECCOMI sto arrivando con la pastaaa” Per non correre rischi di trovarmi una scena sconveniente, lancio un urlo dalla cucina, avvertendo tutti che sto rientrando in sala da pranzo con la portata…
Appena varco l’uscio, non posso non far caso al gesto di Mirko che tira via di scatto la mano destra dalla tavola e dal punto dove rimane invece la mano sinistra di Alice che sorride e lo guarda in silenzio prima di rivolgermi un complimento…

Alice – Ma che bravo il mio maritino!!… che buon profumo e che bell’aspetto ha questa pasta!!… Sei veramente un grande chef!!

io – Dai, non scherzare e passami i piatti che questa pasta &egrave buona se mangiata calda, altrimenti si incolla!

Finito di impiattare anche il mio, mi siedo a mangiare. Cala il silenzio e si sentono solo le forchette tintinnare sui piatti. C’&egrave una atmosfera strana ma &egrave normale stare in silenzio quando si mangia…. almeno ai primi bocconi. Però ho come la sensazione che l’imbarazzo non sia dovuto al gusto della pasta ma a ben altro che naturalmente ignoro anche se immagino con la fantasia…
Guardo con più attenzioni Mirko e Alice, seduti uno di fronte all’altro. Lui, quando non abbassa lo sguardo sul piatto, non perde occasione per guardarla intensamente negli occhi e….. nella scollatura. Lei sembra a suo agio e pare apprezzare le continue carezze che le rivolge lui con lo sguardo. Poi noto che spesso abbassa il busto in avanti e quando lo fa, lui allunga il collo come una giraffa. Allungo il collo anche io a ne capisco il motivo. Alice non ha indossato il reggiseno (la profonda scollatura sulla schiena non lo permetteva comunque), accogliendo le mie esortazioni con le quali sto sempre a ricordargli che ha un seno bellissimo da far invidia alle ragazzine e che il reggiseno glielo comprime sempre troppo e quindi sarebbe meglio lasciarlo libero sogni tanto. Bene, stasera ha seguito il mio consiglio ma a beneficiarne la vista &egrave il nostro ospite…. infatti quando lei si abbassa, il vestito si apre un po e lui, allungando il collo, riesce a vedere anche il capezzolino….
Qualcosa si muove furtivo sotto al tavolo e così ritraggo le gambe sotto la mia sedia per non essere di impiccio e ancora una volta mi sento un cretino!
Finito di mangiare il primo piatto, mi alzo per andare ad accendere il forno e riscaldare il brasato già cotto. Poi torno in sala e ritiro i piatti sporchi. Sento un brusio di voci, Mirko e Alice, parlano a voce bassa ma questa volta non riesco a trattenermi e chiedo cosa stanno dicendo…

Alice – Niente Caro. Mirko ti stava facendo i complimenti ma evidentemente tu gli metti soggezione e così l’ha detto a bassa voce…

io – Io cosa?…. ma dai!! ma quale soggezione, non dire sciocchezze…

Alice – Si, tu!… con quella tua presenza burbera. Lo stai mettendo in imbarazzo. Dovresti scioglierti un po’… sembri serio manco stessimo ad una delle tue pallosissime riunioni di lavoro! ahahah

io – Ma no, amore, cosa dici… Mirko, tu confermi quello che dice Alice?

Mirko – Beh.. insomma… Alice non ha tutti i torti…. e poi ti conosce, sa riconoscere i tuoi stati d’animo…

io – Ma no…. ma cosa dite?…. sto benissimo e rilassatissimo… Certo il mio aspetto sembra serioso ma ti assicuro che sono felice di averti come ospite e mi sto concentrando per cucinare bene e farti mangiare gustoso…

Mirko – Si, questo lo posso confermare. Stavo appunto dicendo che sei molto bravo in cucina…..

Alice – Beh!…. anche se i termini non erano proprio questi eheheh possiamo dire che il significato &egrave quello…

Mirko – Ahahah che streghetta!

io – Ahahah si… quando ci si mette, &egrave tremenda!….

Il segnale del forno che ha completato il ciclo, mi attira in cucina. Preparo il brasato tagliato a fettine nel piatto di portata, lo guarnisco con le patatine novelle e aggiungo il sugo al barolo.
Porto a tavola e ancora una volta ho la sensazione che i due piccioncini stiano tramando qualcosa…
Cala di nuovo il silenzio ma questa volta non aspetto il rimprovero di Alice e rompo il silenzio…

io – Allora, che ve ne pare?… posso aprire una ristorante, quando sarò in pensione? eheheh

Mirko – Sicuro!… sei veramente un grande Chef!

Alice – Te lo avevo detto, no? E sapessi quante altre cose BUONE sa fare, il mio amoruccio….

io – Adesso però non esageriamo… così mi confondete eheheh

La serata &egrave trascorsa serenamente. Dopo aver mangiato siamo rimasti a tavola a discutere del più e del meno. Mirko ha raccontato alcuni episodi epici accaduti sul suo lavoro dove lo ha visto fare l’eroe e Alice non ha mai perso occasione per manifestare la sua ammirazione per le gesti di Mirko, facendo paragoni e battute di spirito su di me e sul mio lavoro a suo dire eccessivamente monotono e sedentario. Poi mi sono ritirato in cucina a lavare piatti e stoviglie mentre Alice e Mirko si sono accomodati sul sofà in soggiorno per trascorrere il fine serata….
Quando ho finito di mettere in ordine la cucina e sono rientrato in soggiorno, Alice e Mirko erano seduti molto vicini e si parlavano quasi bocca a bocca…. Volendo fare una battuta di spirito con il segreto intento di interrompere un idillio, irrompo nel soggiorno…

io – Cosa ho interrotto?… eheheh… di cosa stavate parlando? posso saperlo anche io o era riservato?

Mirko balbetta qualcosa ma Alice lo interrompe

Alice – Mirko mi stava appunto dicendo che &egrave stanco e vorrebbe andar via….

io – Oh, che peccato!… ma che ora sono?

Mirko – Beh… in effetti &egrave passata la mezzanotte ed &egrave tardi…. magari voi due……

io – (risollevato per aver riacquistato il mio ruolo) Certo, non siamo più abituati a far tardi. A quest’ora normalmente siamo già a letto, vero amore?

Alice – Come no!… veramente &egrave già tutto finito… giusto due secondi e puff! tutto finito! ahahah

Mirko – Ahahahahah eccola la streghetta!! ahahah

io – Amore!!…. ma cosa dici?….

Alice – Dico la verità!… che, vorresti smentirmi?… Vai va… accompagna Mirko alla porta, vai…..

Mirko – Grazie Cari, &egrave stata una serata fantastica…… Alice, sei stata meravigliosa come sempre…. e tu, Augusto, un cuoco perfetto.

io – Grazie a te, Mirko, per la compagnia. Ricordati che qui sei un ospite gradito, vieni a farci visita quando vuoi….

Mirko – Ah, si?… guarda che ti prendo in parola ahahah

Alice – Si, Mirko… la prossima volta vieni quando lui &egrave a lavoro così mi rtieni compagnia…. come si deve ahahaha

Chiudo la porta, faccio il giro di casa per chiudere le finestre e spegnere le luci e raggiungo Alice che &egrave in bagno a struccarsi…. Mi avvicino a lei di spalle, l’abbraccio senza impedire i suoi movimenti per struccarsi, avvicino la bocca alla nuca e la bacio dolcemente sussurrandole dolci complimenti alla sua bellezza..

io – Amore, stasera eri uno schianto…. Sei bonissima!…

Alice – Lo so…. e….. non sei il primo che me lo dice ihihihih

io – Ah no?…. e chi mi ha preceduto? (intanto ho appoggiato il mio bacino alla sua anca e mi stro strofinando il sesso sulla sua coscia)… mi stai dicendo che sei stata corteggiata, oggi? durante lo shopping?…

Alice – Non fare lo gnorri!… certo qualche galletto ruspante mi ha indirizzato i suoi apprezzamenti ma non parlavo di oggi ma di STASERA!….

io – Ma dai… veramente?… hai ricevuto apprezzamenti da Mirko?…

Alice – E tu?… vuoi forse dirmi che non te ne sei accorto?…. guarda che ti ho visto in difficoltà, sai?… eri eccitato come un giovincello…. e noto che lo sei anche adesso che te lo sto dicendo chiaramente!…. segno che la cosa ti intriga seriamente….

io – No, dai… non essere così ermetica, a cosa alludi?… che ti ha detto Mirko?

Alice – Ah.. allora vuoi proprio che te lo dica chiaro e tondo?…. Mirko mi ha detto e fatto capire mooolto chiaramente che vuole scoparmi!… e alludo al fatto che tu te lo aspettavi o lo hai capito e hai fatto finta di nulla…

io – No… io non me lo aspettavo…. almeno non prima di vederti stasera…. eri così bella, che non farti la corte, sarebbe stato un peccato…. e poi non ho notato nulla di strano…. quando ti avrebbe fatto queste proposte?

Alice – Oh, tutte le volte che ci hai lasciato soli!…. Non perdeva mai occasione per toccarmi… le mani sul tavolo e le gambe sotto al tavolo!…. se non lo hai notato, sei un tonto o hai gli occhi foderati di prosciutto….. oppure……. ti piaceva e magari ti eccitava… e di questo voglio parlare adesso!….

io – (continuando a strusciarmi sulla sua coscia come un cane in calore e a baciargli la nuca e il collo) va bene tesoro, parliamone…. io ti adoro, sei troppo bona. Per me va bene qualsiasi cosa che faccia piacere a te’

Alice – Guardati come stai!… sembri una cagna in calore!… che vuoi che ti dica?…. IO?…. mi farei chiavare alla grande da una pezzo di manzo come Mirko…. sei TU che mi devi dire cosa vuoi che faccia… se la cosa non ti dispiace, io ci metto un secondo a farlo….

io – Io voglio vederti godere!… non mi interessa chi ti chiava. Voglio vederti godere perché sei uno spettacolo della natura, sei bellissima quando godi..

Alice – Mi chiedi troppo!… non credo che Mirko acconsenti a fottermi con te presente… Almeno non la prima volta. Io posso chiederglielo ma la risposta, credimi, &egrave scontata perché l’ho visto stasera…. e le sue continue richieste, non ti contemplavano mai… tu gli incuoti timore e con te presente non si sente tranquillo… magari le prime volte vado da sola e poi si vedrà…

io – Non puoi lasciarmi fuori dal tuo piacere!.. impazzirei e poi come parteciperei a questo gioco?… così non saremmo più complici, scusa!

Alice – Ti capisco ma non hai molta scelta. Hai detto che vuoi vedermi godere?… beh io ci proverò ma non posso deciderlo in modo unilaterale quindi se lui non vuole, ti dovrai accontentare di ascoltare quello che ti racconto e godere in differita…

io – Hai già un piano, nella tua testolina perversa?

Alice – No, un piano vero e proprio no. Di certo non ho intenzione di chiederglielo o propormi io. Deve essere lui ad esporsi. Io al massimo potrei provocarlo un po. Ma stai certo che sarai informato su ogni passo e ne parlerò con te prima di fare il grande salto del fossato. Devo essere certa che lo vuoi prima tu. Del resto il peso più grosso lo porterai tu!

io – Va bene, Amore, mi fido di te!… mi sento tanto stupido ma anche tanto eccitato…. Con tutti questi discorsi da porca che stai facendo, mi hai fatto arrapare troppo… perché non mi soddisfi adesso?

Alice – Non so se ti senti stupido… certo proprio “normale” non sei! ahahah ma non ti preoccupare, ti amo ugualmente e poi io ho tutto da guadagnare e tu tutto da perdere… forse per questo ti senti stupido?…. ma sai come si dice?…. “Chi gode, non perde mai!”…. se la cosa ti fa godere,,,, e mi pare che la cosa ti faccia godere parecchio, non vedo perché ti debba sentire stupido…..

io – Dai amore, succhiamelo, prendimelo in mano… fammi godere adesso… non ne posso più!…

Alice – sai cosa ti dico?… che non ho voglia di prendertelo in bocca adesso!… e neanche di menartelo….. secondo me faresti bene a fare allenamento perché ti aspettano dei momenti in cui ti dovrai massacrare di seghe eheheheh tanto vale cominciare da stasera!… su, da bravo, nel cesto della biancheria sporca ci sono le mie mutandine di stasera, bagnate e profumate, fatti una bella seghetta e poi vieni a letto che ho sonno.

Alice esce dal bagno e mi lascia in balia dei miei torbidi pensieri e le mie fantasie perverse. Nel cesto trovo le sue micromutandine letteralmente fradice, segno evidente che Mirko l’ha fatta eccitare non poco… Le annuso e ci metto veramente poco a schizzare la sborra in un fazzolettino di carta per non imbrattare tutto.

io – ALII….. AMOREEE….. Sono io, sono tornato, dove sei?

La casa &egrave stranamente silenziosa. Pare non ci sia nessuno. Eppure doveva esserci Alice…
Quando sono partito dall’ufficio, le ho inviato un messaggio annunciando che avevo finito in anticipo di lavorare e che sarei tornato a casa prima. Al messaggio Alice non mi ha risposto ma il mio messaggio &egrave stato consegnato e letto quindi Alice &egrave informata del mio rientro anticipato. Mi sembra strano che non mi abbia detto nulla, se non era in casa…
La cerco in tutte le stanze e poi, un po’ preoccupato, la chiamo al telefono. Squilla libero ma non risponde. Riprovo ancora un paio di volte ma senza ricevere risposta poi arriva un messaggio di Alice:

    “Amore, sto arrivando.”

OK, tutto bene allora. Sta bene e questo mi tranquillizza quindi posso rilassarmi e farmi una doccia….
Sono trascorsi più di trenta minuti dal messaggio di Alice ma sento la porta di casa aprirsi…. &egrave lei!
Vado all’ingresso per riceverla e abbracciarla, Alice però sembra sfuggente. Il respiro affannato, come se avesse fatto le scale di corsa, l’aspetto normale anche se un pochino trasandato, non certo come quando esce di casa. Indossa dei jeans con una camicetta azzurra corta e ai piedi ha gli infradito che mette quando &egrave in casa… Strano…. molto strano…
io – Amore, dove eri?

Alice – Niente… da nessuna parte, sono scesa a fare due passi… ma adesso sono tutta sudata perché ho camminato a passo veloce per far presto, scusami ma voglio infilarmi sotto la doccia adesso…

L’atteggiamento di Alice mi sembra molto strano ma non voglio trattenerla per cui la lascio filare in bagno senza aggiungere null’altro ma un particolare coglie la mia attenzione…. noto al polso destro il suo fermacapelli di spugna elastico, messo come polsino!
Mi si gela il sangue e la memoria corre a ritroso, come il riavvolgersi di un nastro, a cinque anni fa. Eravamo appena sposati e passavamo più tempo a letto a scopare che altrove….

    io: “Alice, dove vai?…. vieni qui…”

    Alice: “Aspetta un secondo, devo prendere una cosa… Vedi questo elastico fermacapelli di spugna? Tienilo SEMPRE d’occhio. &egrave importantissimo. Per me &egrave come la coperta di Linus… &egrave un feticcio, un amuleto, chiamalo come vuoi, ma non so farne a meno. Lo uso per legarmi i capelli, anche se sono corti… e l’uso ogni volta che faccio un pompino!
    Senza di questo, non lo prendo neanche in bocca. E se lo porto al polso come un polsino, sappi che &egrave un segnale e vuol dire che ho un irrefrenabile bisogno di succhiare un cazzo e che voglio farlo sborrare sul viso e sul mio corpo e per questo raccolgo i capelli in modo da lasciare scoperta tutta la faccia e il collo. Lo so, &egrave stupido tutto ciò ma non so farci nulla. &egrave una cosa che mi porto dal liceo, quando andavo nei bagni con i ragazzi più grandi, a fargli i pompini…. Tu fai attenzione a quando lo noti. Non chiedermi niente, sappi solo che ho voglia di succhiare un cazzo e lo farò, puoi starne certo.
    Un cazzo qualunque, in qualsiasi momento e ovunque mi trova….. hai capito bene?”

    io: “Roger, forte e chiaro!…. Capo! Ahahahah”

Il ricordo delle sue parole invade i miei pensieri…….

    “…..fai attenzione a quando lo noti….”
    “….ho voglia di succhiare un cazzo….”
    “…. in qualsiasi momento….”

OK, messaggio ricevuto! Non devo dire e chiedere nulla.
Mi spoglio nudo e mi presento alla porta del bagno dove si &egrave appena chiusa.

Tok tok

Alice – si?…

io – Sono io amore, posso entrare?

La porta si apre e Alice compare avvolta in un telo, pronta a entrare sotto la doccia…

Alice – Ma?!… amore, cosa fai nudo, qui, dietro la porta?

io – Amore, mi &egrave venuta voglia di fare la doccia insieme a te…. ti va?

Alice – Ma certo caro, con molto piacere. Accomodati..

Entro e non le do il tempo di chiedere o dire null’altro. Le stampo un bacio in bocca e le infilo la lingua in gola. Alice prova a indietreggiare con la testa per schivare l’assalto ma le ho afferrato la nuca con una mano e la tengo ferma. Il gusto della sua bocca &egrave agre e la lingua sembra una biscia, tanto &egrave scivolosa. Con l’altra mano libera, le strappo via l’asciugamano e la denudo, poi ispeziono la sua fighetta che &egrave già bagnata all’inverosimile.
La afferro per i fianchi e la siedo sul lavabo, le allargo le cosce e mi tuffo nella sua fica fradicia.
Il gusto della sua fica &egrave sempre stato gradevolissimo e anche stavolta lo &egrave ma la sento bollente e con un sapore molto simile a quello che ho assaggiato poco fa in bocca…. segno, forse, che &egrave così dopo una corsa e una sudata. Infatti anche il suo corpo &egrave madido e appiccicoso ma non ci penso per nulla, mi godo il gusto buonissimo della fica di mia moglie che gode come una fontana nella mia bocca.
Adesso tocca a me, prima che ci ripensi… la tiro giù dal lavabo e la costringo ad inginocchiarsi di fronte a me, le faccio capire che deve mettersi l’elastico fermacapelli che aveva posato sulla mensola, attendo impaziente che lo mette e poi le sbatto il cazzo in bocca senza permesso. Alice spalanca la bocca per non graffiarmi con i denti ma tanto io non ci avrei fatto caso, tanto sono eccitato. Le afferro la testa tenendola per le guance e comincio a fotterle la bocca. Affondo il cazzo nella sua gola a mio piacimento incurante di lei. Ancora una volta penso alle sue parole dette tanto tempo fa:

    “….ho un irrefrenabile bisogno di succhiare un cazzo….”

Penso ad occhi chiusi: ‘Eccotelo il cazzo di cui sentivi il bisogno di succhiare!…. succhialo bene, succhialo tutto…. non sia mai detto che te lo faccio mancare!…. succhia!….. succhia!….

Alice prova ad ingoiarlo per non affogare e il movimento che fa, interno alla bocca, &egrave un massaggio molto piacevole…. poi, improvvisamente mi ritornano nitide le parole di Mirko, l’altra sera, quando era ospite a cena da noi…. Raccontava una sua avventura erotica con una ragazza olandese che aveva salvato dall’incendio della sua casa. Diceva che con la donna era poi nata una amicizia che si tramutò in una rovente scopata…. e disse che durante il pompino, l’olandesina si era infilata in bocca tutto il cazzone e poi iniziò a ingoiarlo in modo che la cappella, con le contrazioni della gola, ne riceveva un massaggio particolare….
Ricordo che Alice rimase molto affascinata dal racconto e particolarmente interessata alla tecnica, chiedendo a Mirko più volte di spiegarle il meccanismo…. Deduco adesso che Alice si sia ricordata del racconto e sta provando a mettere in pratica quella tecnica….. però il mio cazzo non &egrave tanto lungo da arrivarle fino in gola per cui le contrazioni che fa non interessano la mia cappella… e se ne sarà accorta….. e magari starà pensando al cazzo di Mirko che di sicuro sarebbe più funzionale…. oppure starà proprio sognando di succhiare il cazzo di Mirko e non il mio?…. ma che TROIA!!
Non supporto più i miei pensieri e inferocito da essi, estraggo con decisione il cazzo dalla bocca di mia moglie e comincio a segarlo per sborrarle in faccia..
Gli dico senza giri di parole “apri la bocca, troia!”
Lei mi fa segno di no con la testa e rimane ferma ad occhi chiusi ad attendere la sborrata…
Il suo atteggiamento provoca ancor di più il mio orgoglio virile quindi con la mano sinistra le afferro i capelli dal codino e lo tiro all’indietro, costringendola ad aprire la bocca. Poi con estrema convinzione, ripeto il comando con qualche insulto aggiuntivo… “ti ho detto di aprire la bocca, troietta che non sei altro!…. voglio schizzarti la mia sborra anche in bocca…. o forse preferisci bere solo quella di Mirko, eh?… puttana?”
Alice spalanca gli occhi e mi guarda divertita per questo mio goffo tentativo di dominarla. Io le strattono un po’ di più i capelli e questa volta si decide ad aprire la bocca. Intanto la mano destra aumenta vertiginosamente il ritmo della sega e dopo pochi secondi comincio a sborrare all’impazzata….
I primi fiotti incontrollati colpiscono Alice in pieno volto, sul naso e in mezzo agli occhi. Poi miro alla bocca e un secondo schizzo la centra in pieno con mia grande soddisfazione e mentre Alice fa roteare la lingua per far entrare meglio la sborra, partono gli ultimi due fiotti che vanno ad imbrattare i suoi capelli e il collo, per poi colare sui seni…
A questo punto, mollo la presa dei capelli e la lascio a terra, sotto di me che continuo a gocciolare sperma liquida sul suo corpo inerme….
Alice mi guarda da sotto e con un sorrisetto perfido mi dice: “non ti facevo così porco…. questa situazione ti ha proprio preso, vero?….. oltre che gran cornutazzo, sei anche un PORCONE! Ahahahah”

Subito dopo l’episodio vissuto nella doccia con Alice, non mi son sentito bene e soddisfatto per quello che avevo fatto…
Non mi era piaciuto il mio comportamento oltraggioso nei confronti di mia moglie e per questo vivevo un certo senso di colpa.
Devo dire che Alice non &egrave per nulla responsabile per questo… anzi…. abbiamo fatto la doccia insieme e io l’ho coccolata come una Principessa e lei era di buon umore e ricambiava con altrettanti complimenti, le carezze e le attenzioni che le facevo.
L’ho lavata, insaponato, massaggiata sotto la doccia e anche dopo, le ho servito la cena e prima di dormire, le ho fatto un massaggio ai piedini che lei adora tantissimo. Nonostante tutto però, continuo ad avere quel senso di colpa per averla trattata come l’ultima delle troie.
Questo mio stato d’animo non poteva sfuggire a mia moglie Alice. Adesso &egrave sera siamo in procinto di andare a dormire.
Alice, come sempre, mi ha preceduto mentre io ho terminato di sistemare la cucina e lavare le stoviglie. Fa caldo, lei ha fatto una doccia rinfrescante e si &egrave messa a leggere distesa sul letto, sopra le lenzuola, con indosso solo reggiseno e mutandine bianche. Il tutto &egrave molto naturale e tranquillo ma &egrave proprio quando &egrave così naturale che Alice mi piace da impazzire…. e lei lo sa bene.
La raggiungo in camera e mi siedo sul bordo del letto, assorto nei miei pensieri.
Alice mi raggiunge alle spalle, in ginocchio sul letto, mi abbraccia da dietro e mi bacia dolcemente sul collo, chiedendo di confessare i pensieri che mi attanagliano da due giorni…

Alice – Amore mi dici cosa c’&egrave che non va?… Sei così pensieroso e silenzioso…. &egrave successo qualcosa di brutto che non vuoi dirmi?

io – Ma no, cara…. non &egrave successo nulla… però effettivamente non mi sento bene psicologicamente….. La verità &egrave che mi sento un po’ in colpa con te…

Alice – Con me? e perché mai?… cos’hai da farti perdonare?… non mi avrai tradito con una delle tue segretarie puttanelle, spero!…

io – Ma no!.. cosa vai sempre a pensare a quelle!…. Io mi sento in colpa per come mi sono comportato l’altra sera nel bagno…

Alice – Ahahah ma dai!…. ma cosa vai a pensare?… certo devo dire che mi hai sorpreso… non sembravi tu… eri così eccitato che pareva la prima volta che mi fottevi in bocca!… ihihihih…

io – Scusami, amore… non so cosa m’ha preso….

Alice – Mah!… se la cosa può tranquillizzarti, non mi son sentita offesa…. certo mi son sentita una puttana ma ogni tanto anche questo può far piacere ad una donna… quindi non capisco perché dovresti sentirti in colpa… E poi, ti pare che se mi avessi ferita o offesa, non ti avrei stoppato subito?… ti sembro la donna che si fa maltrattare da un uomo, fosse anche suo marito?… Te lo avrei detto immediatamente e ti avrei cacciato a calci in culo fuori dal bagno Ahahahah…

io – Ahahahah… anche questo &egrave vero ahahah

Alice – Allora?…. vuoi dirmi cosa ti fa sentire veramente in colpa?…. su, tesoruccio mio…. apri questa testolina alla tua padroncina…

Il tono della voce di Alice adesso &egrave più suadente e le parole sono quasi sussurrate nel mio orecchio destro e mentre la mano sinistra mi accarezza il petto nudo, la destra si intrufola nei boxer e si impadronisce del suo scettro di carne…

Alice – Oh oh… ma cosa abbiamo qui sotto?… qualcuno chiede di uscire allo scoperto…. qualcuno più intelligente del suo fratello maggiore, vuole farsi prendere cura da me… dalla mia mano… non come lo stupidone del fratellone che non mi vuole fare la confessione….. Su…. dai…. dillo alla tua mogliettina… che cosa hai fatto?

io – Ahhhhh niente…. ahhhhhh sono stato un cretino a dubitare di te…. uhhhhhh… &egrave che quando sono tornato a casa e non ti ho trovato, ho fatto mille pensieri….. Poi sei arrivata e avevi un’aria strana….. per come eri vestita e con gli infradito, non sembrava che fossi uscita veramente… e ho cominciato a insospettirmi…. poi ho visto il fermacapelli al polso e non ho capito più nulla!!…. mi sono ricordato le tue parole…. quando mi spiegasti il significato del fermacapelli portato come polsino…. mi sono ricordato che stava a significare che volevi fare un pompino e così mi sono presentato alla porta del bagno per offrirtelo…. Ma tu continuavi ad avere un’aria strana e poi avevi uno strano odore e un sapore agre…. Lo so, era il sudore ma a me ha dato l’impressione che fosse l’odore di un maschio e non ci ho visto più. La gelosia mi ha accecato e ho fatto quello che ho fatto…. pedonami amore mio…..

Intanto che parlo, Alice ha tirato fuori il cazzo dai boxer e me lo sta massaggiando molto lentamente e dolcemente… non &egrave una sega per farmi godere…. &egrave un vero e proprio massaggio al cazzo… teso a farlo durare a lungo e a farlo stare in tensione continua…. Si &egrave anche sputato in mano e ha insalivato la cappella strofinandola con il palmo della mano prima e poi giocando con le dita sotto la corona e sopra il buchino dell’uretera….
Senza fermarsi, mi soffia nell’orecchio e mi mordicchia il lobo…..
Adesso lentamente ha fatto scorrere in basso la mano andando ad impossessarsi dello scroto con il suo delicato contenuto…. massaggia un po’ le palle e appena le ha entrambe nel palmo della mano, inizia a stringere lentamente ma inesorabilmente…. La stretta diventa tanto forte da togliermi il respiro… stringe sempre di più e io, incredulo, con la bocca e gli occhi spalancati, inizio a lamentarmi guardandola negli occhi interrogativamente ma senza la forza di far uscire neanche una sillaba…. Alice mi tiene ben strette le palle in mano e poi si avvicina all’orecchio e mi chiede con la voce più sensuale che ha’

Alice – Adesso dimmi la verità…… Dimmi la verità se vuoi che ti liberi le palline….

io – Ahghagah!… ti preg… amo…. ahhhhhhh sssiii te la dicoooo

Alice – Avresti voluto che fossi andata con un altro maschio, vero?…. ti sarebbe piaciuto da morire…. rispondi!

io – Ahhhh sssiiiiii

Alice – E….. hai pensato anche CON CHI ti avrebbe fatto piacere che fossi andata a scopare… vero?….. forza, rispondi….

io – (facendo soltanto cenno di SI con la testa ma senza poter dire nulla) ssssssshhhhh

Alice – Provo a indovinare?….. abita per caso, nel nostro stesso condominio, sullo stesso piano nostro?

io – (facendo soltanto cenno di SI con la testa ma senza poter dire nulla) ssssssshhhhh

Alice – Ma che bravo maritino!….. (allentando la presa delle palle)… e così fai fantasie erotiche su di me che scopo con Mirko…. lo sai cosa sei, vero?

io – (tenendomi le palle doloranti in mano)…. si… lo so cosa vuoi dire…. sono un porco….

Alice – Eh eh eh… NON SOLO un porco….. dimentichi un’altro appellativo che ti sta proprio bene, tesoruccio caro……

io – Un cornuto?

Alice – Ahahah Esatto!… un bel porcellino CORNUTAZZO!… ahahaha

Poi Alice mi riprende il cazzo in mano e riprende il suo asfissiante massaggio, questa volta accarezzando un po’ anche le palle per alleviarle dall’indolenzimento….

Alice – Allora sai cosa ti dico, maritino cornutazzo porcellino?….. Che avevi indovinato tutto…. complimenti!!

io – c…cosa vuoi dire?

Alice – quello che ho appena detto. Avevi intuito tutto bravo, non ti facevo così sagace…. per essere un maschietto, devo dire che hai un bel intuito….

io – No, scusa, non ti seguo…. spiegati meglio, dannazione!…

Alice – Hei!…. che ti prende?…. stai calmino eh?…. se vuoi una mia confessione, devi supplicarmi come ho fatto io con te…. e darmi qualcosa in cambio…..

Intanto il suo massaggio &egrave sempre più una sega…. e mi sta portando sull’orlo del precipizio….
Alice però sa bene che se mi lascia sborrare, il calo di libidine seguente, non mi farebbe accettare una condizione troppo subordinata alla sua volontà, come questa in cui mi trovo…. e appena si accorge che sto sul punto di non ritorno, si ferma con la mano e mi da un po di riposo….
Il tutto &egrave un supplizio, ma adesso, potrei pagare qualsiasi cifra pur di stare così, in mano sua!….

io – ti prego, amore….. io sono stato sincero. Dovresti esserlo anche tu con me, non ti pare?….

Alice – No, perché?…. sei stato tu a voler fare la confessione…. io non ne ho alcuna voglia… ahahahahah

io – dai tesoro, non farmi morire di curiosità…. farò tutto ciò che vorrai!….

Alice – ah, si?…. tutto tutto?

io – Si, tutto tutto…

Alice – Molto bene…. così va molto meglio….
Sai, quello che devo dirti, ti farà molto eccitare…. ma potrebbe non piacerti più da un momento all’altro e io devo essere sicura di non perderti…. perché tu sei l’uomo della mia vita, l’uomo che ho sposato e con il quale voglio vivere le mie emozioni….
Promettimi allora che qualunque cosa ti dirò, non pregiudicherà la nostra relazione, la nostra intesa e la nostra complicità….. di: Lo Prometto da uomo!

Il mio cervello &egrave in balia della sua voce e della sua mano ma questa &egrave una richiesta alla quale posso rispondere in qualunque momento…

io – Siiihhh…. Lo prometto da Uomo…. dimmi tutto, ti supplico….

Alice – Bene amorino mio…. Allora, come hai potuto intuire, l’altro giorno avevo una smania irrefrenabile e mi sentivo come una tigre in gabbia. Tu eri a lavoro e mi rammaricavo del fatto che mancavano ancora delle ore al tuo ritorno… vagavo per casa e non riuscivo a trovare pace quando ho sentito dei rumori sul pianerottolo.
Dallo spioncino della porta ho visto Mirko sulla porta di casa sua, ancora con la tuta da pompiere che stava rientrando da lavoro.
Senza perdere un secondo, ho aperto la porta di casa e l’ho salutato con una voce tanto lasciva che si &egrave accorto subito quello che volevo….
Mi ha chiesto se volevo qualcosa da bere…. sai?…. il ragazzo &egrave mooolto perspicace! ehehe.
Ho accettato senza esitazioni, sono rientrata in casa solo per prendere il mio inseparabile fermacapelli, il cellulare e le chiavi di casa…..

io – E….. poi?…..

Alice – E poi cosa?….. cosa vuoi che ti dica di più?… non ti pare abbastanza?….

io – Nooooooo No! No!… non puoi farlo!! devi dirmi tutto!!

Alice – Tesoro?…. vuoi che smetta di segarti il cazzetto?…. vuoi che chiuda qui la discussione?….

io – Noooo, noooo ti prego…. mi stai facendo morire…. continua, dimmi qualcos’altro!…

Alice – Ok, ma devi stare calmino e ti devi abbandonare alla mia mano…. ti piace come ti sto segando?…. non vorresti godere?

io – Noo….

Alice – Ah no?… non vuoi godere? allora posso anche smettere….

io – Nooooo sei pazza?? non mi stai facendo capire più niente…. smettila con queste domande trabocchetto… Certo che mi piace come mi stai segando e non voglio godere adesso….. adesso voglio che tu mi dica di più….

Alice – Ahahaha… come sei tenero quando sei in balia del mio potere sul tuo cazzetto…. mi stai facendo eccitare, lo sai?…. Su, dimmi, cosa vuoi sapere?

io – Che cosa hai fatto con Mirko, a casa sua?

Alice – Tutto!

io – Come sarebbe a dire… TUTTO?

Alice – Cio&egrave… NON proprio TUTTO quello che avrei voluto ma insomma…..

io – Insomma, Alice!!… Glielo hai succhiato, si o no?

Alice – Oh… Si!…. Glielo ho succhiato, certo…. e…….. vuoi sapere come &egrave stato?….

io – Haaa finalmente!! siiiiihhhh….

Alice – BELLISSIMO!…. e…. non vuoi sapere come &egrave il suo cazzo?….. a proposito, amore… bisogna che ci accordiamo su come devo definirlo quando mi riferisco a lui…. perché sai, in confronto al tuo…. beh….. non c’&egrave paragone! ehehehe… quindi se definisco il tuo, un cazzo, allora il suo devo definirlo un CAZZONE!!…. se invece il tuo lo definisco un cazzetto…. allora il suo potrei anche definirlo un CAZZO!…. Allora?… come vuoi che lo definisca?

io – Ma che ne so!…. mi stai torturando prendendoti gioco di me come farebbe un gatto con un topo!….

Alice – secondo me &egrave un Bel CAZZO!…. non te la prendere amore ma il tuo in confronto &egrave proprio un cazzetto rinsecchito!…. ihihihih… mentre il suo &egrave un SIGNOR CAZZO!…. Bello, grosso, doppio, duro, venoso….. con una cappella maestosa, liscia ma dura…. e poi profumato!… il profumo del cazzo di un VERO MASCHIO!….

io – Ma basta Alice!… ti rendi conto che mi stai decantando il suo cazzo da dieci minuti??… e va bene, ho capito che ce l’ha grosso più del mio!…. OK, ma mi vuoi dire il resto che riguarda TE??….

Alice – E cosa vuoi che ti dica di me?… possibile che non riesci ad immaginare quanto sia stata in estasi con un cazzo tanto bello in bocca?…. se lo provassi anche tu, non faresti tante domande…. e ti farebbe proprio bene…. capiresti cosa significa succhiare il cazzo a un vero maschio…
Comunque l’ho leccato tutto e l’ho succhiato come mi ha insegnato lui… ingoiandolo…. Sai?… &egrave una sensazione stranissima mai provata prima… Poi tu hai inviato il messaggio che stavi arrivando e Mirko &egrave andato in apprensione che tu potessi arrivare da un momento all’altro. Io ho provato a tranquillizzarlo ma ho potuto fare ben poco….. Tu e questa dannata abitudine di avvisare che stai rientrando ancor prima di uscire dall’ufficio!!….

io – ma che ne potevo sapere?… tu non mi hai avvisato!…

Alice – E cosa volevi che ti dicessi?… “Caro, se non mi trovi a casa, non ti preoccupare perché sto scopando con Mirko”… questo avrei dovuto risponderti?…

io – vabbé e alla fine?…. come avete concluso?

Alice – Abbiamo concluso che mi ha scopato a pecorina per terra in mezzo alla stanza…. Mi ha strapazzato come un cencio con quel suo cazzone che mi arrivava fino alla bocca dell’utero…. e dopo una decina di minuti così, lo ha estratto perché stava per arrivare e con tanta furia mi ha fatto voltare per rimettermelo in bocca e mi &egrave arrivato in gola farcendomi ingoiare mezzo litro di sperma!… contento adesso?…

io – Ahhhh non ci posso credere!…. La mi mogliettina, si &egrave fatta chiavare da un’altro!….. e adesso sono veramente cornuto!…

Alice – Ehehehehe…. beh, veramente io non direi abbastanza cornuto come dovresti essere….

io – Perché?… cosa vuoi dire?…. Non ti basta quello che hai fatto?… come le chiameresti queste se non corna?….

Alice intanto ha avviato un ritmo alla sega ben sostenuto. Evidentemente &egrave arrivato il momento che mi vuole far godere perché durante tutto il racconto ha solo stuzzicato il glande mentre adesso ha cominciato un sali e scendi serrato….

Alice – Vedi, cornutazzo mio adorato…. Diciamo che ancora non sei cornuto come vorrei…. innanzitutto perché quello stronzo di Mirko mi ha fatto godere poco e solo con il cazzo in gola ma &egrave stata poca roba in confronto a quello che potrebbe farmi provare con quel bel cazzo… poi quando mi ha chiavato, non ha avuto molto riguardo del mio piacere perché era impaurito dal tuo rientro ed era smanioso di arrivare al più presto quindi mi ha solo fatto sentire le stelle e poi si &egrave svuotato le palle nella mia gola costringendomi a bere tutto. Anche se devo dire che la sensazione di affogare che ho provato non &egrave stata poi tanto malvagia….

Io sono al culmine del mio orgasmo…. le porcate che mi dice Alice sono come benzina sul fuoco e adesso sono sul punto di sborrare… all’improvviso Alice toglie la mano da mio cazzo e lo lascia pulsare da solo in preda agli spasmi e con una eiaculazione strozzata…

Alice – Oh… no no no caro… aspetta… non puoi venire adesso… non ho finito di dirti cosa voglio veramente che tu faccia per me…..

io – Ahhhh ahhhhh ohhhhh uhhhhh cosa….. cosa…. ti prego riprendi… uhhhhhh faccio tutto…. faccio tutto…..

Alice – (prendendo il cazzo in mano e riprendendo lentamente a segarlo) Lo so che farai tutto quello che voglio…. l’ho sempre saputo…. ma adesso devo dirtelo… perché voglio vedere la faccia che fai mentre te lo dico…..

io – Amore, dimmi quello che vuoi… fai quello che vuoi ma fammi godere adesso, non ce la faccio più!!…

Alice – Ok, maritino, porcellino cornutazzo mio…. come vuoi…… guardami in faccia mentre godi….

La sega di Alice &egrave irresistibile, non credo che possa fermarsi più…. se lo facesse adesso, schizzerei comunque la sborra anche senza stimolazione….

Alice – Voglio che TU dica a Mirko che voglio farmi scopare….. Voglio che TU gli dica che sei d’accordo che lui mi scopi….. e voglio che TU gli faccia capire chiaramente che sei il mio CORNUTO FELICE!!

io – Siiiiiiiihhhhh Ahhhhhhhh Godoooooooooo Ah Ahhh Ahhhhh

Sulle ultime parole di Alice, non ho resistito e la sborra &egrave iniziata a sgorgare come una fontana……

La sera delle reciproche confessioni non poteva essere dimenticata da entrambi e quello che ci eravamo confessati, non poteva essere più ignorato.
Il giorno seguente fu proprio Alice a riprendere il discorso e la cosa mi sorprese ma mi sollevò anche da un grande imbarazzo perché io pure avrei voluto riprendere il discorso ma non sapevo da dove cominciare e non volevo sembrare ossessionato. Alice invece riprese il discorso con molta naturalezza, partendo dal presupposto che ormai stavamo giocando a carte scoperte. Lei conosceva le mie fantasie e io ormai conoscevo i suoi desideri quindi mi parlò da complice sul da farsi per programmare insieme il seguito della nostra nuova avventura e questo fu un altro aspetto che mi fece sentire molto sollevato psicologicamente. Qualunque cosa avremmo fatto o detto faceva sempre parte del nostro gioco comune e questo aveva abbattuto già il primo muro di timore che sia io che lei avevamo costruito nelle nostre coscienze.
Ero in bagno a radermi la barba e come sempre avevo lasciato la porta aperta. Alice si fermò sull’uscio e cominciò a parlarmi senza rievocare tutto quanto fosse successo la sera precedente, il dado per lei era già tratto e il suo pensiero era già al futuro….
Alice – Hai già in mente come muoverti con Mirko?

io – Mah… veramente ci stavo pensando ma non avevo una idea ben precisa….. sai &egrave un po’ complicato intavolare il discorso….

Alice – Lo supponevo e ti capisco…. io però avrei una idea…. che ne dici se tu lo invitassi a trascorrere con noi il prossimo week end in montagna?

io – Beh.. certo potrebbe essere una buona idea…. ma come gli dico tutto il resto?….

Alice – Ah, questo non lo so…. &egrave affar tuo… spremiti un po’ le idee… qualcosa ti inventerai…. e poi non &egrave che devi dirgli tutto per filo e per segno…. Mirko non &egrave uno stupido, alcune cosa le afferrerà al volo appena tu gli lo inviterai a trascorrere un week end in montagna…. solo lui con noi…. farà due più due e vedrai che capirà al volo…

io – Mi sa che hai ragione…. non &egrave che devo spiegargli tutto….. capirà da se…. anche a me pare tutto molto evidente…. non posso mica fargli un disegnino? Ahahah

Alice – Appunto! Ahahaha

La mattina stessa telefonai a Mirko, chiedendogli se gli andava di prendere un caff&egrave insieme, nel pomeriggio…
Al telefono mi sembrò un po’ perplesso. Disse che avrebbe accettato volentieri ma si capiva dal tono della voce che era imbarazzato. Io cercai di tranquillizzarlo in qualche modo e gli proposi di incontrarci in un bar del centro, equidistante dai nostri rispettivi posti di lavoro solo che ci sarei andato dopo l’orario di ufficio mentre lui sarebbe venuto prima di prendere servizio per un turno serale…
Io arrivai con un po’ di anticipo e l’aspettai all’ingresso del bar… Quando Mirko arrivò, lo accolsi amichevolmente poi ordinai due caff&egrave e lo invitati a sedere ad un tavolino per parlare tranquillamente in attesa del caff&egrave…

io – Mirko allora, come va? Tutto bene? Come ti trovi in casa? &egrave piccolina ma &egrave comoda, vero?… c’&egrave tutto quello che serve….

Mirko – Si, &egrave vero, &egrave comoda e ci sto veramente bene, grazie per l’interessamento… a me va tutto bene…

io – Mirko, vado al sodo. Non voglio farti perdere troppo tempo. Devi prendere servizio e non voglio che fai tardi….

Mirko – Dimmi tutto Augusto, cosa posso fare?

io – Vedi, Alice ed io pensiamo che tu sia proprio un bravo ragazzo….. sai, noi non abbiamo tanti amici in comune per via della nostra differenza di età… i suoi amici sono troppo giovani e sempre impegnati mentre i miei amici sono troppo vecchi e Alice si annoia con loro…

Mirko – Certo, capisco……

io – Bene, vedo che ci intendiamo…. Sai, noi abbiamo una piccola casetta in montagna, uno chalet che utilizziamo nei fine settimana e nelle brevi vacanze. Alice mi ha proposto di invitarti per il prossimo week end, se sei libero da impegni, in modo che potremmo trascorrere un paio di giorni in piena serenità e approfondire meglio la nostra conoscenza….. che ne pensi?

Mirko – Ah…. Alice ti ha detto di invitarmi?…..

io – Beh si… certo…. perché lo trovi strano?…. me lo ha proposto perché tu, come ti dicevo sei un bravo ragazzo, una persona della quale ci si può fidare….. di piacevole compagnia…. e io…. sono pienamente in sintonia con lei, se &egrave questo che ti interessa sapere…..

Mirko – mah…. io vi ringrazio…. sei… siete molto gentili ad aver pensato a me ma sai….. a me non va tanto di trovarmi ad essere di troppo…. non so come spiegarmi….. voi siete una coppia molto affiatata e magari vorreste stare un po’ insieme…. in tranquillità… e io potrei, in qualche modo, rompere le scatole…. insomma non mi va di reggere la candela!… non so se mi spiego….

io – E chi ti ha detto che vogliamo che sia tu a dover reggere la candela?

A questo punto il cameriere ci ha portato e noi ne abbiamo approfittato per fare una breve pausa di riflessione…. Mirko mi sembrava stupito del nostro invito. Forse era venuto preparato a qualcosa di peggio…. forse si aspettava una richiesta di chiarimento e la mia proposta lo aveva spiazzato…. Appena ho finito di bere il mio caff&egrave ho subito ripreso la parola per non chiudere il discorso in un momento poco opportuno…

io – Comunque, Mirko, se la cosa non &egrave di tuo gradimento o se hai impegni per il fine settimana, non ti fare alcun problema… Magari pensaci un po’ su e poi mi fai sapere o lo fai sapere ad Alice se ti &egrave più comodo. Tieni presente che io vorrei partine venerdì nel primo pomeriggio per non arrivare troppo tardi e ritornare domenica sera. Senza correre e senza ansie. Ok?

Mirko – Ok, Augusto. Ti ringrazio ancora. Adesso vado in stazione e vedo se sono libero e se non dovessi esserlo, proverò a liberarmi… Magari domani passo da Alice per confermare… ok?

io . Si, ok. Ma preferirei che la conferma la dicessi anche a me…. se non ti dispiace….

Così ci siamo lasciati e ognuno ha preso la sua strada.
La mattina seguente Mirko &egrave passato da casa nostra per parlare con Alice e per avere conferma di quello che gli avevo detto….
A dire la verità avrebbe voluto anche trombarsela ma Alice mi ha detto che non lo hanno fatto e io non ho motivo per non crederle. Poi gli ha anche detto che aveva confessato a me del loro incontro fugace e gli ha confermato che non avevo fatto scenate di gelosia in quanto, gli ha ribadito, tra di noi c’&egrave la massima intesa…
A questo punto, Mirko si &egrave sentito più sicuro e ha confermato ad Alice che sarebbe venuto con noi in montagna. Poi come gli avevo chiesto, &egrave venuto anche da me a confermarmi la sua adesione…
&egrave venuto in ufficio da me, con una certa spavalderia.
Si &egrave presentato alla mia segretaria come mio caro amico e quando &egrave entrato nel mio ufficio, mi ha abbracciato esattamente come un vecchio amico. Poi mi ha detto di aver parlato con Alice e con un sorriso sornione mi ha riferito quello che si erano detti….
Io l’ascoltavo con una punta di fastidio perché sentivo che il ragazzotto si stava prendendo una certa libertà nei miei confronti e aveva perso quel velo di timore che lo faceva apparire ai miei occhi, come un bravo ragazzo…. Adesso aveva assunto quasi l’aria di un mio avversario…. molto sicuro di se ma desideroso di mettere in chiaro alcune regole e rivendicare la sua posizione predominante rispetto alla mia.
Io non so chi gli avesse dato questo tipo di licenza… forse lo ha ritenuto scontato oppure forse era stata Alice a trasmettergliela…. fatto sta che questa versione di Mirko, un po’ mi stava sulle palle…
Poi si &egrave avvicinato a me e a bassa vice ma con grande determinazione, mi ha detto che era disposto a fare qualsiasi cosa ma solo con Alice.
Da lì ho capito i suoi timori e gli ho chiarito che non sono gay e non stavo cercando una esperienza bisex e neanche Alice me lo aveva ancora richiesto quindi non aveva nulla da temere. Mirko si &egrave tranquillizzato e poi, quasi a volersi scusare, mi ha confessato che non era la prima volta che andava con donne sposate ma era la prima volta che il marito era consenziente…. quindi mi ha chiesto di perdonare il suo atteggiamento.
Io allora ne ho approfittato per ricordare che non ho alcuna voglia di giocare con lui ma &egrave mia moglie la padrona del gioco quindi &egrave su lei che deve concentrarsi e non su di me…. lui ha capito, ci siamo stretti la mano e ci siamo congedati.
Più tardi, a casa, ho riferito ad Alice dell’incontro avuto in mattinata con Mirko e pure lei mi ha confermato quello che Mirko stesso mi aveva detto.. Poi ho voluto dirgli anche del suo atteggiamento che non mi era piaciuto per niente…

io – Si &egrave presentato con una spavalderia inaudita…. nessuno mai si era rivolto a me nel mio ufficio poi…. non so cosa avranno pensato di lui le mie segretarie…

Alice – Oh Certo! Ti preoccupi per cosa avranno pensato le tue segretarie… quelle sgualdrinelle avranno sbavato come sempre…. capirai!…. quando lo vedono un ragazzone bello e virile ome Mirko?

io – Tu non perdi mai occasione per attaccare quelle due ragazze… ma che ti hanno fatto?

Alice – Stanno troppo vicino al mio osso! E magari adesso avranno messo gli occhi anche sul mio pezzo di manzo…. Lo sai che sono gelosa e possessiva e se vengo a sapere che qualcuna di loro ti ha fatto delle avances, vengo in ufficio e la trascino giù per le scale tirandola dai capelli. Poi ti taglio il pisello e lo do in pasto ai cani!…. capito?…

io – tesoro, non capisco tutta questo acredine… ti ho mai dato motivo di pensare che ti avessi tradito?

Alice – No!… ma non vorrei che dopo questa storia, tu pretenda il diritto di fare sesso con altre donne per bilanciare il rapporto con me…. Ascoltami bene, Augusto. Tu sei mio e io non voglio dividerti con nessuna, intesi?…. sei tu che desideri che io scopi con altri uomini. Non era una mia fantasia ma TUA… ricordi?… quindi dal momento che me lo hai chiesto, io scoperò con altri uomini a mio piacimento ma TU dovrai rimanere fedelissimo a me, intesi?

io – Ma si, amore!…. ma cosa vai a pensare…. stai facendo tutto tu…. io non ti chiedo nessun bilanciamento…. non capisco questa tua precisazione. Stai serena!….. Piuttosto, parliamo di Mirko. Cosa intendi fare con lui?…. a me le sue prese di posizione non piacciono….

Alice – Eh, tesoro mio…. mi sa che te le devi far piacere o le devi ingoiare come un boccone amaro…. mi dispiace ma non puoi farci niente. Lui adesso &egrave il maschio alfa e il suo &egrave un comportamento normale…. spera piuttosto che non peggiori per te….

io – Scusa cara ma cosa c’entra adesso il maschio alfa, il boccone amaro e tutto il resto? Qui si tratta di educazione e di rispetto….

Alice – Rispetto?…. ma come puoi pretendere rispetto da un maschio che si fotte la tua donna e tu non dici niente?…. ti rendi conto che ti sei messo in una posizione subalterna nei suoi confronti?

io – Amore, ma io non voglio….

Alice – TESORO, ADESSO TU NON PUOI PIU’ VOLERE UN BEL NIENTE, LO VUOI CAPIRE? Ormai ci ho SCOPATO, l’ho SPOMPINATO come una TROIA e tu lo hai ufficialmente invitato a scoparmi nuovamente. Adesso, che ti piaccia o no, io sono la sua PUTTANA e tu, per lui; sei solo UN CORNUTO! fine della storia!

E con queste premesse, mi accingo a iniziare un’avventura che ancora non so e non riesco a immaginare, dove ci porterà…

Sono alla guida della nostra auto, direzione Montagna. In viaggio con me c’è Mirko, seduto al mio fianco, e Alice, seduta sul sedile posteriore.
Il viaggio è tranquillo, del resto non sarà molto lungo, giusto un paio d’ore, e il clima in auto è rilassato e sereno. Mirko parla tanto e racconta storie del suo lavoro. Situazioni a volte comiche e altre volte serie, con pericoli scampati e tragedie sfiorate. Alice lo ascolta con molto interesse ma di tanto in tanto mi scruta guardandomi nello specchietto retrovisore per vedere le mie reazioni e per ammiccare con occhi complici, segno che anche lei ha la testa piena di pensieri e solo una parte segue veramente quello che racconta Mirko… ma cosa starà pensando, sarà un segreto impenetrabile!
Io invece sono in silenzio e la mia testa è talmente piena di pensieri che non ascolto per niente le storie di Mirko. Fortuna che conosco talmente bene la strada da non dover stare concentratissimo alla guida.
Penso che Alice abbia ragione. Forse mi sono spinto oltre il punto di non ritorno e adesso è impensabile poter tornare indietro.
Ma che posso fare? Non ho certo voglia di perdere mia moglie e rovinare il mio matrimonio. Forse dovrei fare quello che dice lei… devo assecondare certe situazioni, anche se non mi piacciono, e sperare di non sprofondare nel baratro.
Intanto siamo arrivati a destinazione. Entro nel cortile davanti casa e parcheggio l’auto. Alice scende e si dirige subito ad aprire il portoncino d’ingresso, seguita da Mirko. Loro entrano in casa mentre io rimango da solo a scaricare i bagagli. Non è che siano tanti. C’è il nostro borsone, una seconda borsa di Alice, la valigia di Mirko e poi ci sono le borse della spesa dei generi alimentari che abbiamo fatto prima di partire. Sto ancora scaricando l’auto quando si apre la finestra al primo piano e Alice, sorridente come una Pasqua, mi urla di portare su tutti i bagagli e di andare ad attivare la caldaia per l’acqua calda…
Prima porto in casa le borse della spesa, che metto direttamente in cucina e poi i bagagli. Mi accollo in spalla il borsone familiare mentre con le mani libere porto la borsa di Alice e la valigia di Mirko…. Non sono felice di fare il facchino ma mi impongo di fare tutto quello che mi dice Alice….
La casa non è molto grande. È su due livelli. Al piano terra o rialzato, c’è la cucina con un tinello e un bagno di servizio mentre al primo piano ci sono due camere da letto, quella nostra con il letto matrimoniale e quella degli ospiti con due lettini e poi c’è un bagno grande con la doccia e la vasca idromassaggio. Si tratta di una tipica casa di montagna, isolata e circondata dal bosco e nel tinello c’è un bel caminetto che riscalda sopratutto l’ambiente.
Mentre avvio gli impianti e comincio a cucinare, Alice e Mirko sembrano due ragazzini in vacanza. Mirko le sta incollato e non la lascia un attimo. Lei però mi sembra felice delle attenzioni che riceve, ride continuamente e si stuzzicano vicendevolmente. Apparentemente sembra tutto tranquillo, non credo che mi sia perso qualcosa. Solo per qualche minuto ho avuto l’impressione come se la casa fosse piombata nel silenzio. Alice stava mostrando la camera degli ospiti a Mirko e credo gli stesse dando la biancheria… pochi minuti di silenzio e poi sono riprese le risate di Alice.
Anche la cena è stata tranquilla. Abbiamo mangiato un pasto leggero cucinato da me e abbiamo bevuto un goccio di grappa prima di andare a dormire. Per domani abbiamo in programma una lunga escursione su in vetta fino ad un punto panoramico molto suggestivo.
Alice mi raggiunge nel letto, bella e profumata come sempre…

Alice – Allora? Che ne pensi? A me sta proprio simpatico sto ragazzo, a te?

io – Beh… non saprei… oggi mi è sembrato quello che conoscevo. Un bravo ragazzo… una persona a modo insomma…. perché me lo chiedi?

Alice – No, niente. Te lo chiedo perché mi eri sembrato molto infastidito da lui, l’ultima volta…

io – ma oggi è stato tutta un altra cosa…. è stato al posto suo… si è comportato da ospite…. nulla da ridire….

Alice – Tutto a posto suo, proprio non direi Ehehehe… Le mani, per esempio, mi han frugato dappertutto!…. e pure la lingua…. oggi non l’ha usata per parlare con te, perché la teneva impegnata su di me!… hihihihi

io – Ma cosa mi dici?… ma quando è successo?… perché non me ne sono accorto?

Alice – E cosa vuoi che ti dica?… è successo oggi quasi sempre….. Quando sei andato all’alimentari a fare la spesa, mi ha palpato le tette e mi ha baciato in bocca… poi appena siamo arrivati qui e siamo entrati in casa, le sue mani non hanno mai abbandonato le mie chiappe… e c’è mancato pochissimo che mi fottesse, di la, in camera sua, quando gli ho portato la biancheria… Poi mentre cucinavi e non ci guardavi, mi ha ripassato la lingua sul collo e nelle orecchie a più non posso….

io – E tu?… come mai non mi hai fatto capire nulla?… se ti dava fastidio, dovevi dirmelo.

Alice – Ma che fastidio!… a me è piaciuto da morire!! eheheh e poi ho pure provato a farti l’occhiolino in macchina ma tu eri così assorto nei tuoi pensieri… ho pensato che stessi pensando a problemi seri del tuo lavoro e non ti ho rotto più le scatole…

io – Macché problemi seri!?!?!!… ma cosa dici?… Ti pare che con quello che stiamo vivendo qui, adesso, mi metto a pensare ad altro? Non ho fatto altro che pensare a te, a te con lui e cosa ne sarà di me dopo questa storia….

Alice – Tesoro, io certe volte proprio non ti capisco!… Quando parli di “questa storia”, innanzitutto non ho capito se “QUESTA STORIA” piace anche a te, Si o NO…. e poi “QUESTA STORIA” la ritieni comunque LA NOSTRA STORIA oppure NO….. Perché a volte sei ambiguo e non mi fai capire cosa vuoi…

io – Ma no, amore… non pensare male di me…. certo che la ritengo la nostra storia…. e certo che piace anche a me…. capirai però che…

Alice – Oh caro, bando alle chiacchiere che ne abbiamo fatte già troppe!… adesso è il momento di concretizzare e io devo essere certa che tu vuoi giocare a questo gioco e devo essere sicurissima che ti piace, altrimenti non voglio più giocare…

io – Si…. certo che voglio giocare…. ma perché…

Alice – Oh finalmente!…. allora dal momento che per te è tutto ok, e possiamo iniziare….. Mirko stasera mi ha chiesto se stanotte lo raggiungo di la… C’è poco da ragionare…. se vado, inizia la giostra e non scendo più. Quindi decidi tu, adesso…

Le parole di Alice mi hanno spiazzato!… Sapevo che prima o poi doveva succedere qualcosa ma ero più preparato a qualcosa che accadesse gradualmente, in mia presenza, magari anche emotivamente trascinato nel gioco…. Invece così è stata una mazzata netta e sono rimasto senza parole. Il mio silenzio è stato percepito da Alice…

Alice – Lo vedi?…. sei indeciso!… non sai cosa fare…. alla prima occasione, ci rimani di merda… come pensi di poter giocare ad un gioco dove serve aver le palle e tu non ce le hai?…

io – io….. non….

Alice – Tu.. cosa?…. Non ce le hai le palle?… questo mi stai dicendo?

io – No… non sto dicendo questo!… Fammi finire di parlare!…

Alice – Allora proprio non ti è chiara la situazione…. Non c’è più niente da dire….. se pensi di avere le palle, dimostralo!… c’è un ruolo vacante in questa partita che aspetta di essere occupato…. Se hai le palle, prendi quel posto.

io – Quale sarebbe questo ruolo,… che posto dovrei occupare?

Alice – Il ruolo del cornuto, ovviamente!…. Il torello cazzuto ce l’abbiamo; La mogliettina troia, ce l’abbiamo… manca il cornutazzo che prende coscienza del suo stato a regge il gioco…. Quello doveva essere il tuo ruolo, ricordi?… Almeno così mi avevi fatto intendere…. Quindi adesso devi decidere se vuoi prenderlo o lasciare…

io – Va Bene!….

Alice – Allora apri bene le orecchie!… Se vuoi essere cornuto, non devi fare altro che stare qui. Addormentati, sparati una sega, fai quello che vuoi. Fra poco io vado di la e passerò la notte con Mirko, poi domani, se avrò modo, ti racconto…

Provo a prendere sonno ma sono troppo agitato e ho la testa confusa da pensieri paurosi e voglie di emozioni. Dal canto suo Alice invece sembra serena. Legge qualcosa sul suo cellulare, scrive velocemente un testo facendo scorrere con incredibile velocità le dita sul tastierino… ogni tanto sorride e volge lo sguardo su di me come per controllare se dormo o sono ancora sveglio. Mi decido a dormire e alla fine la stanchezza vince l’adrenalina.

Mi sveglio di soprassalto!….
La stanza è buia ma non avverto rumori…
Di fianco a me il posto di Alice è vuoto e freddo. Evidentemente Lei è andata via da un po’ di tempo…. guardo l’orologio, sono le tre di notte…. mi sforzo di ascoltare qualcosa, dei rumori eventualmente provenienti dall’altra camera ma ho solo l’impressione di percepire lievi sospiri…
Mi ripasso le ultime parole di Alice: devo starmene buono al posto mio. Ho il cazzo incredibilmente duro e mi chiedo se sia il caso di masturbarmi…. poi ripenso a quanto ho goduto l’ultima volta che mi ha raccontato le sue porcate mentre mi segava il cazzo e allora decido di aspettare a domani… quindi mi rilasso e mi abbandono al sonno…

Il sole filtra dalle persiane chiuse della finestra. Spalanco gli occhi, la casa è avvolta nel silenzio e si odono solo gli uccelli sugli alberi del vicino bosco. Guardo nervosamente l’orologio, sono le sette. Al mio fianco, Alice dorme profondamente. La guardo meglio, è stesa a pancia in giù con una gamba distesa e l’altra piegata a novanta gradi. È completamente nuda.
Mi avvicino, l’annoso, il suo solito odore, una fragranza che adoro, ora si confonde all’odore di sudore misto ad altri umori corporali. Sarà venuta a dormire senza lavarsi…. penso che l’abbia fatto per me e mi ritrovo di nuovo il cazzo durissimo. La bacio sul collo, scosto le lenzuola per baciarle la schiena, le natiche e poi mi intrufolo nella piega dell’inguine per baciarle la fica.
È molto secca ma c’è pure tanto seme secco tutto intorno e lungo la coscia. Il suo profumo è fortissimo ma l’aroma di fica, abituato a sentire su di lei, è lieve e sovrastato da un odore di maschio…. Lei si muove ed emette un gemito. L’ho svegliata ma era quello che volevo…

io – Buongiorno Amore… bentornata…. come stai?…

Alice – uummhh… ho sonno….

io – Immagino…. ma non hai nulla da raccontare all’amore tuo?…

Alice – uummmm sii… tanta roba…. ma non ora…. sono troppo stanca e ho sonno…. torna più tardi…

Ci rimango proprio male ma come potrei darle torto?
Decido di alzarmi e di fare colazione da solo…. sono deluso e non riesco a nasconderlo a me stesso ma mi sento disarmato perché non posso pretendere che si svegli e mi racconti una notte intera adesso che è stanca e assonnata…. avrei dovuto immaginarlo già ieri sera… e stanotte, quando ho avuto voglia di segarmi, avrei dovuto farlo senza rimandare…. dovrò imparare a cogliere l’attimo! Che nel mio caso quindi, significherà quando ho voglia di farmi una sega, devo farla sfruttando tutto l’ardore che ho in quel momento…. devo seguire i consigli di Alice, devo imparare a comportarmi da buon cornuto… tanto ormai lo sono pienamente… tanto vale prenderne atto.
E con questi miei primi pensieri da cornuto consapevole, mi avvio di sotto a preparare la colazione per tutti…

Sono in giardino a potare la siepe, a spazzare le foglie secche e altri lavoretti.
Sento dei rumori provenire dall’interno della casa e penso che si sarà svegliata… guardo l’orologio, sono le dieci e mezza.
Rientro in casa e avverto distintamente Alice ridere e parlare ad alta voce. Salgo i primi scalini della scala che porta su ma mi arresto quando sento la voce di Mirko in risposta ad Alice che continua a ridere…

Alice – Hei, signorino, non crederai di essere venuto qui a rilassarti?… su, sveglia dormiglione!

Mirko – Ancora?…. ma cosa vuoi,… non ti è bastato quello che ti ho dato stanotte? Ne vuoi ancora?… Ma sei insaziabile, lo sai?

Alice – Si!…. sono insaziabile… hihihihihihi

Mirko – dovrò chiedere al cornuto di pagarmi anche gli straordinari per tutto il cazzo che ti sto dando!…. Ma lui cosa fa?…. niente proprio?… ahahah

Alice – Guarda caro che il mio cornuto sta facendo il suo dovere, egregiamente. Sono molto soddisfatta di lui…. invece tu…. se vuoi essere il mio stallone, devi darti da fare mattina, pomeriggio e sera…. altrimenti ti porto a vendere al mercato e ne compro uno più cazzuto di te!…. ahahahahah

Mirko – Seeee hai voglia a cercarlo!…. non lo troverai tanto facilmente!….. guarda qua, che roba!… quando lo trovi un paletto di carne meglio di questo?…. avanti, smettila di parlare con quella boccuccia e usala come sai, su questo cazzone, che tanto lo so che non aspetti altro….

Alice – Oh!…. questa mi sembra una buona idea…. fammi vedere un po’….

Silenzio…..
Poi si avverte il cigolio del letto….. poi quello inconfondibile di risucchio e di baci umidi…
Poi si avverte un gemito di piacere e ancora un rumore di risucchio ritmico sempre più veloce…. poi la voce di Alice che dice improvvisamente “come è bello!”…. e “BUONO!”…. poi si sente la voce roca di Mirko emettere vocali alla rinfusa e ancora il rumore di risucchio sempre più forte a ritmo crescente…. e poi un gemito di piacere, forte e prolungato…. e infine la voce chiara di Alice….

Alice – Ahhh come è buono!….. l’ho bevuta tutta senza perdere neanche una goccia… ma lo sai che il tuo sperma è proprio gustoso?….. uno yogurt fresco anche se è bollentissimo….

Mirko – Ehehe…. merito della grossa quantità di verdure e di frutta che mangio….

Alice – Ah…. ecco il segreto!… dovrò farne mangiare tanta anche ad Augusto….

Mirko – Perché?…. che ci devi fare con lo sperma del cornutazzo?…. devi innaffiare i gerani, con la sua acqua fresca? ahahahah

Alice – Ma va…. stupido! Ahahahahah

La giornata l’abbiamo trascorsa passeggiando nel bosco e attraverso un sentiero non molto impegnativo, siamo arrivati fino ad un belvedere da dove è possibile ammirare tutta la bellezza della vallata con un panorama mozzafiato.
Al ritorno alla nostra casetta, Alice e Mirko erano abbastanza stanchi e cominciavano ad affiorare i segni della stanchezza per la notte trascorsa praticamente svegli e a consumare energie.
L’occasione mi è sembrata ghiotta per fare qualche battuta ironica e prendermi qualche piccola soddisfazione…

io – Hei, giovanotto… mi sembri particolarmente stanco e provato per una semplice passeggiata… dopotutto abbiamo fatto solo pochi chilometri con un lieve dislivello… un giovane allenato come te, avrebbe dovuto farla di corsa…. e invece ti vedo molto affaticato….

Mirko – Sfotti poco, tu…. dovresti sapere che stanotte non ho chiuso occhio!…. eheheh

io – Ah, se è per quello allora tanto peggio per te….
Io alla tua età trascorrevo anche due notti di seguito senza dormire e di giorno ero sempre fresco e pimpante…. mi sa che mangi poco e male… se alla tua età sei così…. Mangi mai bistecche?…. dovresti assumere più proteine invece delle solite insalatine per mantenere la linea….

Alice – Guarda caro, che mangiare più verdure gioverebbe tanto anche a te!….

io – (sottovoce per farmi sentire solo da Alice) Certo, soprattutto i tuoi GERANI ne avrebbero un gran giovamento…

Alice – (sottovoce, rivolta solo a me) che stronzo che sei!….

Il pomeriggio l’ho trascorso a fare altri lavoretti in casa, poi ho fatto la spesa delle ultime cose per la cena e poi ho cominciato a cucinare.
Alice e Mirko ne hanno approfittato per riposarsi andando a dormire nelle rispettive camere da letto.
Trascorsa qualche ora, la cena è quasi pronta, vado a vedere se Alice si è svegliata. Entro in camera e la trovo seduta allo specchio intenta a pettinarsi i capelli appena asciugati dopo la doccia…

Alice – Hei tu… lo sai che non sta bene origliare? Dov’è finito il galantuomo che ho sposato?

io – E tu lo sai che non sta bene dire bugie e ridere alle spalle di tuo marito?…. che fine hanno fatto le tue promesse?

Alice – Quali bugie?…. quali promesse?… a cosa alludi?

io – Alludo al fatto che mi avevi fatto intendere che avremmo giocato insieme… che io avrei partecipato in qualche modo, una volta assunto il mio ruolo per poter dar vita al gioco….
Ma tu non mi hai detto che avrei giocato fuori dal campo e quindi è stata una bugia dirmi che avrei partecipato e avrei avuto la mia parte di piacere…. Infine mi avevi promesso che mi avresti raccontato tutto, il giorno dopo e invece prima eri troppo stanca e poi dovevi far colazione con il tuo squisitissimo “yogurt fresco ma bollente”… e non mi hai raccontato un bel niente. Ecco a cosa alludo!

Alice – Ma dai caro, adesso non fare scenate isteriche… altrimenti devo dar ragione a Mirko che giustamente ti definisce un “cornutazzo impotente”…

io – Ah… bene!…. pure impotente adesso?…. ma non vi sembra di esagerare?

Alice – Va bene, amore, hai ragione…. “impotente” è esagerato e lo sai che io non lo penso e neanche lui lo pensa ma lo dice solo per umiliarti ai miei occhi perché lo sa che io ti amo troppo e lui non potrà mai avermi completamente… Quindi smettila di fare il bambino e ragioniamo insieme…

io – E di cosa dobbiamo ragionare ancora?

Alice – Innanzitutto il ruolo del cornuto prevede anche lo stare fuori la porta… non è stata una bugia perché era compreso nel ruolo che devi giocare. Capita a tanti cornuti di rimanere fuori, di rimanere a casa e di rimanere a bocca asciutta… quindi è normale quello che è successo… Certo è normale anche che un cornuto origli da dietro la porta o provi a spiare… io non lo avevo considerato ma tutto sommato va bene così… anzi, adesso che ci penso è pure più divertente… Forse è meglio che non lo diciamo a Mirko, altrimenti lui ti massacra di sfottò. Sarà un nostro segreto… e mi piacerebbe pure se tu ti masturbassi sentendomi godere… lo troverei molto umiliante per te e molto eccitante per me…. va bene per te?
Poi per quanto riguarda la “promessa” che ti ho fatto, hai ragione e ti chiedo scusa ma onestamente, cosa avrei dovuto raccontarti? Ti rendi conto che avrei potuto umiliarti ancor di più di quanto già lo sia? Avresti voluto che ti dicessi quanto ho goduto?
Ti avrebbe fatto piacere sapere che il suo cazzo è molto più bello del tuo e che lui lo sa usare molto meglio di te? Che il suo sperma fosse più buono del tuo, lo hai sentito con le tue orecchie… cosa avresti voluto sentire da me per umiliarti ancora di più?
Per questo motivo ho preferito non raccontati nulla. Perché penso che sia molto più eccitante per te se mi immaginassi posseduta da un maschio piuttosto che vedermi o sapere come quel maschio mi strapazza a colpi di cazzo possente!
Dai su, amore mio. Non sentirti ferito da me…
Pensa sempre che ti adoro e ti amo alla follia. Pensa che sei il mio uomo e che non ti cambierei con nessuno al mondo!…

io – Io ti DETESTO!…. perché tu hai catturato il mio cuore completamente! Sei capace di farmi fare qualsiasi cosa… sei una STREGA!…. eheheheh
OK… cosa vuoi che faccia allora?

Alice – Oh, amore… niente di più di quello che stai facendo… continua a fare il cornuto docile e servizievole almeno fino al nostro ritorno a casa, alla fine di questa breve vacanza… e poi tutto tornerà alla nostra vita di sempre… OK?

io – Va bene, amore… hai vinto anche stavolta…

Alice – Sei un Tesoro. Ah, un’ultima cosa, amore…

io – Si, dimmi…

Alice – Mirko, stanotte, vuole dormire con me, qui, nel nostro letto matrimoniale… Sai, è più grande e stare in due su un lettino è troppo scomodo. Ti prego, sii gentile, prendi la tua roba adesso… così quando sarà il momento non dovrai umiliarti sotto il suo sguardo… e sii docile, non opporti alle nostre decisioni… intesi?

io – …….intesi…..

Abbiamo trascorso una bella serata. Alice mi ha chiesto di andare a cenare fuori stasera e io, come al solito, ho accontentato le sue richieste. Lei lo sa che adoro viziarla e ogni tanto ne approfitta….
Ero un po’ in apprensione quando siamo usciti. Improvvisamente mi ha assalito la paura che potesse sputtanarmi pubblicamente e questo non potevo permettermelo. Non adesso e soprattutto non in questo posto, dove tutti mi conoscono da una vita e mi rispettano come persona seria. Alice poi ha scelto un abito molto seducente. Un vestito lungo fino alle caviglie, chiuso avanti fino al collo ma aperto dietro. Fatto di un tessuto elasticizzato che si plasma sul suo corpo, modellandone le curve. Di un colore, rosso scuro, quasi bordeaux, che metteva in risalto i suoi capelli biondi e la pelle chiara. Ai piedi delle scarpe nere, aperte avanti e con un tacco alto abbastanza da farla muovere con una certa precarietà e renderla alta quasi quanto me e Mirko, che camminavamo ai suoi fianchi. A dire la verità non avevo approvato la scelta, quando me lo ha chiesto. Mi ha sottoposto alcune soluzioni alternative ma alla fine ha scelto proprio quello che avevo scartato, senza esitazione proprio perché, vista la situazione, mi sentivo troppo minacciato. Lei ovviamente si è accorta del mio disagio e lo ha scelto non senza una punta di dispetto.
Poi però al ristorante e per tutta la sera, Alice ha mantenuto un comportamento molto tranquillo e rispettoso nei miei riguardi.
Dopo cena siamo rimasti ancora un po’ seduti a tavola, sorseggiando un liquore e ascoltando i racconti delle mirabolanti avventure di Mirko, sia a lavoro che nella vita privata. Alice si è accostata con la sua sedia alla mia e si è appoggiata a me con la testa tra il collo e il mio mento. In questo modo si trovava di fronte a Mirko che raccontava e lei lo ascoltava affascinata dalle sue imprese. A me non procurava lo stesso entusiasmo, trovando i suoi racconti anche un po’ noiosi ma con Alice sul mio petto, trovavo piacevoli anche i racconti di Mirko.

Adesso è quasi mezzanotte e siamo appena rientrati a casa. Il tempo di parcheggiare l’auto e subito raggiungo Alice e Mirko che si sono avviati in casa.
Entro in soggiorno, Alice e Mirko sono in piedi in mezzo alla stanza. Uno di fronte all’altra con le bocche pericolosamente vicine. Alice mi guarda entrare e mi sorride, appena un attimo prima che le labbra di Mirko si appoggiano sulla sua bocca.
Si baciano così, lungamente, sotto i miei occhi. Incuranti della mia presenza. Capisco che la tregua è finita e che le indicazioni dette da Alice nel pomeriggio, non subiranno variazioni. Scoperanno in camera nostra, sul nostro letto matrimoniale ed io dormirò nella camera degli ospiti, come stabilito… ma è ancora presto per pensare a dormire… la notte è appena iniziata!
Le bocche dei due amanti si staccano poi Alice prende per mano il suo maschio e si avvia verso le scale.
Mi passa davanti e mi sorride dolcemente. Io mi accodo alla coppia con Alice che sale uno alla volta gli scalini con studiata lentezza, poggiando il piede al centro del gradino, leggermente chinata in avanti in modo da arcuare bene il culo e offrire al maschio che ha a rimorchio, una visuale completa delle curve del suo corpo sinuoso.
Giunti al piano si dirigono diretti nella nostra camera fermandosi al centro ai piedi del grande letto a due piazze. Io rimango sulla porta, estasiato dallo spettacolo sensuale offerto dai due giovani amanti.
Sono in piedi, ancora uno di fronte all’altro, si baciano continuamente poi Alice con una mano sgancia l’unico gancetto che teneva su il vestito dietro al collo e come un drappo che scopre un’opera d’arte, il vestito cade ai suoi piedi rivelando il corpo completamente nudo.
Con un passetto libera i suoi piedi dal vestito caduto a terra e io non posso fare a meno di notare che Alice non ha indossato intimo sotto al vestito stasera e che in questo stato è uscita a cena con due uomini…
Il pensiero mi eccita tremendamente e mi fa rabbrividire perché vuol dire che era pronta a tutte le evenienze e quindi è stato solo per puro caso che non mi ha sputtanato pubblicamente… se solo Mirko avesse voluto fare qualcosa o si fosse accorto della sua disponibilità… non oso pensare!
Intanto avanti ai miei occhi Alice ha aperto tutti i bottoni della camicia di Mirko e gliela ha tolta lasciandolo a torso nudo. Dopodiché ha ripreso a baciarlo, questa volta sul collo e sul petto, mentre le mani armeggiano per aprire la cintura dei pantaloni. Poi la sua bocca si impadronisce dei capezzoli di Mirko che ha un sussulto di piacere per l’effetto del succhiotto che mia moglie sta operando al suo capezzolo destro. Ancora una volta provo un piccolo senso di gelosia e invidia per il ragazzo ma il mio cazzo nei pantaloni preme per uscire e mi da fastidio al punto che devo toccarmi seppur da sopra ai tessuti.
Il mio gesto non sfugge a Mirko che subito si china per raggiungere l’orecchio di Alice e bisbigliarle qualcosa che non percepisco. Alice ascolta attenta, il suo volto si fa serio, la sua testa annuisce, infine quando lui termina di parlare e ritorna eretto. Lei gli sorride dolcemente e si dirige verso di me.
Due passi soltanto ed è di fronte a me, bellissima come mai, sorride anche a me e mi appoggia la mano sul petto premendo per farmi indietreggiare fino a fuori la porta. Senza dire assolutamente nulla, porta il dito indice destro alla bocca, lo bacia e lo rivolge a me. Poi socchiude la porta, si gira sui tacchi e ritorna senza esitare dal suo maschio, rimasto in stand-by.
Io rimango pietrificato e fortemente amareggiato per essere stato messo alla porta e estromesso dal gioco seppur in modo così dolce e gentile da farmelo accettare docilmente.
Per superare la frustrazione del momento, scendo giù in soggiorno e nel mobile bar cerco il liquore più forte che abbiamo. Scelgo uno scotch whisky e ne verso un goccio in un bicchierino. Poi riposo la bottiglia pensando che l’alcool certamente è il rimedio meno indicato e poco opportuno per un simile momento ma ho bisogno di riprendere calore per la doccia fredda appena ricevuta da mia moglie.
Bevo in un sorso il whisky e mi godo il bruciore alla gola e a tutta la trachea che mi provoca e quindi decido di ritornare su, magari per provare a dormire.
Ho spento tutte le luci in casa e salgo al piano notte.
Mi accorgo però, dal filo di luce delle abajour accese e che trapela dalla camera da letto, che Alice ha lasciato la porta soltanto socchiusa forse per darmi la possibilità di ascoltare comunque o di spiare come aveva detto che le piaceva.
Mi avvicino silenziosamente allo spiraglio lasciato aperto e vedo Alice, seduta sul letto con le gambe oscenamente divaricate e Mirko in piedi davanti a lei, intenta a succhiare il cazzo del ragazzo nel più classico dei pompini da film porno. Questa volta apro la cerniera dei pantaloni e tiro fuori anche io il cazzo che non ne poteva più di stare segregato nelle mutande.
Inizio a menarmelo continuando a guardare l’azione avvolgente della bocca di Alice sulla cappella del cazzo di Mirko che sembrava godersela con la testa reclinata all’indietro e gli occhi chiusi.
I miei movimenti provocano un lieve rumore, percepito da Alice che sempre con il cazzo in bocca, rivolge lo sguardo verso la porta socchiusa.
Non so se riesce a vedermi ma capisco che ha intuito la mia presenza qui perché prima apre bene gli occhi per attirare la mia attenzione e poi mi fa un occhiolino di intesa a significare che lo sa che sto spiando e la cosa la eccita ancor di più.
Nonostante tutto non mi dispiace questa situazione. Il chiarore interno alla camera, è perfetto per me che sono circondato dal buio per cui anche questa piccola fessura dell’uscio socchiuso mi permette di godermi lo spettacolo.
Dentro la camera adesso Alice è passata dalla posizione in cui era seduta sul bordo del letto a distesa, sempre con le gambe divaricate ma piegate e con i piedi appoggiati sul bordo del letto. Mirko invece si è inginocchiato e ha immerso il volto tra le gambe di Alice.
Dannato ragazzo! La sa pure leccare come si deve… me ne accorgo dai movimenti convulsi del corpo di Alice e dai gemiti di piacere che emette.
Anche io mi sono inginocchiato ma continuo a segarmi furiosamente perché le immagini che sto guardando sono troppo eccitanti per me. Non riesco a distogliere lo sguardo dal corpo di Alice che è pervaso dal piacere. Vorrei che mi guardasse. Vorrei che vedesse in che stato mi sono ridotto. So che la lusingherebbe molto e le conferirebbe una sensazione di potere e di autostima molto grande. Poi Mirko concede ad Alice un attimo di tregua. Si alza per sfilarsi completamente i pantaloni e rimanere nudo anche lui. intanto Alice ne approfitta per tirarsi su, in testa al letto, alza le spalle e si appoggia sui gomiti in attesa che il suo maschio si prepari a chiavarla. In quel momento si ricorda di me e guarda verso la porta, si accorge che sono qui e senza farsi vedere da Mirko accenna, con la mano destra posata sul letto, l’inconfondibile segno delle corna con l’indice e il mignolo della mano tesi e diretti verso di me. Mi sento di morire e sto quasi per arrivare ma mi trattengo per conservarmi lo spettacolo della monta.
Mi alzo e vado in bagno. Ho il cazzo durissimo e la cappella in fiamme. Prendo una certa quantità di carta igienica per premunirmi alla mia imminente sborrata. Ritorno davanti alla porta socchiusa della camera da letto e mi rimetto in ginocchio con il cazzo in mano. In camera, in mezzo al grande letto nuziale, Mirko sta pompando poderosamente mia moglie Alice che ad ogni colpo che riceve, emette un gridolino soffocato di piacere. Il cazzo di Mirko, decisamente più lungo e grosso del mio, starà toccando punti della sua vagina che io non potrei mai raggiungere e la femmina ne starà beneficiando sicuramente con grande piacere.
Il mio sguardo è come ipnotizzato dai muscolosi glutei di Mirko che vedo irrigidirsi ad ogni affondo. Vedo le fasce muscolari ben definite che collegano le cosce ai reni. Il suo corpo è armonioso e sembra fatto apposta per stare tra le gambe aperte di una donna…. peccato che quella donna sia mia moglie e quel maschio non sia io ma il mio inquilino…
Gli urletti di Alice mi riportano alla realtà e mi confermano che i colpi di cazzo le stanno piacendo da morire. Io devo smettere di menarmi il cazzo perché sono nuovamente sul punto di sborrare e non voglio godere ancora. Voglio continuare a guardare mia moglie come gode e se arrivassi adesso, subirei un calo della libido con conseguente perdita di interesse per quello che stanno facendo i due amanti nella mia camera, sul mio letto!
Decido allora di prendermi una tregua. Riscendo giù in cucina. Questa volta bevo un bicchiere di acqua fredda, per alleviare il calore che provo dovuto alla grande eccitazione, aspetto qualche minuto in modo che il cazzo mi si afflosci un po’ e risalgo su a riprendere la mia posizione di cornuto.
Adesso Alice è messa a quattro zampe sul letto con le mani appoggiate alla spalliera e al muro. Da dietro, Mirko in ginocchio, la sta scopando a pecorina con le mani strette sui fianchi della femmina per tenerla ferma e farle subire i suoi attacchi. Alice dimena la testa bionda a sinistra e a destra e comincia ad avere cenni di cedimento sulle braccia. Mirko per non farla cedere, le afferra con la mano destra i capelli e li tira a se facendole reclinare la testa all’indietro e contemporaneamente farle arcuare la schiena e sollevare il culo. Adesso Alice è praticamente immobilizzata. La vedo fremere sotto i colpi di Mirko ma non accenna a ribellarsi. In quella posizione si sente femmina come mai e quando le vedo la bocca aperta e la lingua lambire il labbro superiore, capisco che sta godendo come una fontana…
Io oramai sono prossimo alla sborrata. Ho dovuto arrestare la sega un paio di volte per non arrivare e prolungare più possibile il mio piacere ma adesso non ne posso più. Avvolgo la carta intorno alla cappella e mi sego senza pensare più a nulla. Mentre sto per godere, sento dei profondi gemiti di piacere emessi da Mirko che si sta scaricando nell’utero di mia moglie mentre io riempio di sborra il pezzo di carta igienica che ho messo a protezione davanti al cazzo.

L’orgasmo mi ha sovrastato e sono crollato a terra sfinito. In camera anche Mirko si è riversato su un fianco di Alice che invece è crollata esausta sulla pancia e insieme respirano affannati come se avessero appena concluso una lunga corsa.
Penso che adesso potrebbero alzarsi per andare in bagno e non voglio farmi trovare qui per terra come un povero coglione. Mi alzo, vado in bagno a gettare la carta, mi lavo la cappella e filo nella camera degli ospiti senza farmi sentire dai due amanti.
Mi stendo sul letto ma lascio di proposito la porta aperta per ascoltare le voci della coppia che occupa la camera matrimoniale.

Ad un tratto mi sveglio di soprassalto. guardo l’orologio e vedo che sono le tre e mezza di notte. Ho dormito poco più di due ore, così come mi ero steso. Con disappunto mi alzo dal lettino e mi rammarico di essermi addormentato… Mi sarò perso sicuramente altri momenti della scopata della coppietta e Alice, già come ha fatto ieri notte, non mi racconterà nulla. Intanto dall’altra camera mi giunge la voce di Alice che quasi lancia delle urla di dolore. Mi affretto silenziosamente a vedere cosa sta succedendo. La porta è ancora socchiusa come l’avevo lasciata. Mi accosto silenziosamente e spio cosa fanno i due amanti.
Questa volta lo scenario è diverso da come lo avevo lasciato due ore prima. L’aria sentimentale dei primi approcci, fatta di baci e carezze oltre che a colpi di cazzo determinati ma gentili, aveva lasciato il posto ad un linguaggio più sboccato tra i due e sopratutto Mirko aveva abbandonato qualsiasi accortezza e delicatezza nei confronti di Alice e adesso la trattava come una vacca da monta. La cosa però, non sembrava per niente sgradita a mia moglie che incassava le offese senza battere ciglio. Io riprendo la mia posizione inginocchiato davanti allo spiraglio lasciato aperto della porta e guardo attentamente cosa succede dentro, riprendendo a segarmi il cazzo che va indurendosi piano. Alice adesso è messa sempre a quattro zampe ma questa volta con le spalle e la testa abbassate sul letto e il culo molto sollevato. Poi Mirko le sta montando sopra, in piedi e con le gambe piegate mentre con una mano si tiene il cazzo alla base cercando di forzare il buco del culo che faticosamente si sta schiudendo….

Alice – Ahi ahi… fai piano!… mi fa male…. no, dai, facciamolo un’altra volta….

Mirko – Ma che sei matta? E quando mi ricapita averti tutta la notte per me? Nooo tranquilla, rilassati che poi il bruciore passerà e ti piacerà da morire…. fidati!…

Alice – No No Nooo MIRKO!!! TIRALO FUORI! MI FAI TROPPO MALE!!…. questo cazzone di merda, ficcatelo tu nel culo, bastardo!

Mirko – Va bene, Porcona… non urlare che svegli il cornuto!

Alice – Fottiti, tu e lui!….

Mirko sotto la richiesta veemente di Alice, ha tirato fuori il cazzo dal buco del culo e adesso lo bacia e lo lecca dolcemente per farlo rilassare.
Vedo che le infila un dito, poi due, poi prova ad allargarlo…. poi riprende il cazzo in mano e lo picchia sulle natiche e sul buco del culo di Alice come una mazza su un tamburo. Noto che il suo intento è sempre quello di volerla inculare e non c’è verso di fargli cambiare idea. In fondo lo capisco…. il culo di mia moglie è un bocconcino invitante per qualsiasi maschio, figuriamoci di uno che se la sta chiavando da due giorni nonostante la presenza del marito. La voglia di deflorarle il culetto è troppo forte…

Mirko – Su…. su…. troietta, rilassati…. vedi che ti stai aprendo piano piano?…. che colpa ne ho io se il mio cazzo è più grosso di quello di tuo marito e tu hai ancora il buchetto del culo così stretto?…. La colpa è sua perché non usa questa meraviglia a dovere…. di la verità, lui neanche ci prova a incularti, vero?….. non avere in casa un lubrificante la dice lunga…. in casa mia non manca mai! Ho dovuto usare l’olio di oliva e non è proprio la stessa cosa. Però adesso si sta allargando… dai, riproviamo… cerca di resistere un po’. Stringi i denti, mordi le lenzuola, il cuscino, rilassati e soffri un po’ poi vedrai che sarà bellissimo e puttana come sei, mi supplicherai per incularti ancora.

Alice – OK ma fai piano, ti prego… non sopporto il dolore!

Mirko – Va bene, farò piano ma se riesco a penetrare nel tuo culetto da troia, non torno più indietro. Stai buona giù e ferma, urla quanto vuoi, Zoccola! Tanto non me ne frega un cazzo. Ti devo rompere il culo perché sei una puttana e te lo meriti e sai che ti dico? Grida forte quanto vuoi, sveglia quel cornutazzo di tuo marito, anzi chiamalo proprio…. così guarda e impara come si monta una puledra di razza come te!….

Mirko riprende la sua posizione di monta, tiene saldamente il cazzo alla base per farlo indurire in testa ancora di più e mentre lo appoggia sul buchetto, con la mano libera, prende la bottiglia dell’olio e ne versa un’abbondante quantità sul buco che si sta allargando…..
Vedo Alice con un lembo di lenzuola in bocca e lo stringe fortissimo con i denti…. che voglia di stare lì a tenerle la testa e alleviarle in qualche modo il dolore.
La situazione è torrida e animalesca. Non credo di essere capace di fare quello che sta facendo Mirko. Lui è troppo cinico e io troppo innamorato di Alice. A me mancherebbe il coraggio, non riuscirei a rimanere sordo alle sua urla di dolore anche sapendo che poi si tramuteranno in gemiti di piacere…. è la prima volta, penso tra me e me, che abdico veramente al ruolo di maschio nei confronti di mia moglie Alice.
L’urlo soffocato nelle lenzuola di Alice, mi scuote dai miei pensieri e riprendo a guardare la scena con rinnovato eccitamento. Mirko è concentrato troppo a far penetrare il suo cazzo del corpo di Alice e non bada a me che sposto la porta per aprirla di più e rendere la mia visuale più comoda. Alice non si limita a gridare con il lembo di stoffa in bocca. Sbatte i pugni sul letto e dimena la testa come una forsennata. Poi Mirko arresta la penetrazione. Manca ancora qualche centimetro. C’è luce tra le sue palle e il culo di Alice però credo si sia fermato per permettere al retto di adattarsi al calibro della trivella. Lo sento bisbigliare qualcosa… le dice di stare ferma e di rilassarsi ma non usa un tono perentorio e di comando… le sue parole sembrano dolci e rassicuranti. Alice adesso ha smesso di agitarsi e le sue grida soffocate, sono ora gemiti misti di piacere e dolore. Il maschio che la sta montando riprende piano a muoversi…. affonda qualche centimetro dentro e poi lo ritrae un po’… poi riaffonda ancora un poco, questa volta arriva quasi a far toccare culo e palle e poi ritorna fuori. Anche il ritmo si fa più veloce. Guardo il volto di Alice che adesso sembra più disteso. Il suo retto anale si è dilatato a sufficienza e la grossa quantità di olio, lo ha reso molto scivoloso. Adesso il cazzo di Mirko sta pompando come una trivella e il suo ritmo aumenta sempre di più. I due amanti adesso respirano affannati emettendo gemiti di piacere. Il tronco di carne che affonda e riemerge dal corpo di mia moglie mi fa una certa impressione e non riesco a guardarlo. Mi concentro su Alice, sul suo corpo che vibra quando viene riempito per poi rilassarsi quando rimane vuoto. I seni, piccoli e sodi, ballano ad ogni affondo e non posso fare a meno di notare i capezzoli duri e appuntiti come mai, segno che la mia donna sta godendo come una vacca e questo pensiero mi provoca già uno spasmo orgasmico ma le mie palle sono praticamente vuote per cui non temo l’eiaculazione improvvisa. Guardo il volto… Alice ha la testa reclinata indietro nonostante Mirko non le stesse tirando i capelli ma la sua posizione, con le spalle schiantate sul letto, le impone di tenere la testa alzata. Ha gli occhi chiusi e la bocca socchiusa continuamente per poter emettere i gemiti di piacere. Ancora una volta la vista di Alice in preda all’orgasmo, mi fa dilatare la cappella per l’afflusso sanguigno sempre più pressante. Manca poco al mio ennesimo climax, ne avrò avuti almeno una diecina da quando siamo rientrati da cena e ho sborrato già due volte in poche ore… un po troppo per me. Comunque quando il maschio che sta pompando il culo di mia moglie aumenta il ritmo della trivellazione anale e i due amanti cominciano a ululare di piacere, anche la mia mano, incontrollatamente, aumenta il sali scendi sul cazzo e adesso praticamente mi si è annebbiata la vista per lo sforzo. Sento Alice urlare che sta godendo e che le piace troppo. Mirko l’apostrofa in tutti i modi, riesco a distinguere chiaramente vacca da monta, troia insaziabile e cagna in calore poi anche lui. lo sento lanciare un urlo affogato e allora capisco che sta farcendo di sborra anche lo stomaco di Alice. a questo punto dal mio cazzo infuocato comincia a sgorgare il liquido trasparente e vischioso del mio orgasmo, ormai privo di sborra ma il cazzo pulsa come il mio cuore e la cappella è tumefatta e tanto sensibile che non la posso neanche sfiorare per il dolore….
Mi accascio su me stesso e vengo preso ancora una volta dall’angoscia per la paura di perdere mia moglie. Affranto, ritorno nella cameretta degli ospiti e mi abbandono sul lettino. Questa volta la stanchezza ha il sopravvento e il sonno mi avvolge nel suo abbraccio.

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Dal fine settimana passato con Alice e Mirko in montagna, sono trascorsi più di due mesi e alcuni ricordi di quella emozionante esperienza, stanno ormai sbiadendo nel tempo. Il nostro rapporto di coppia ha naturalmente subito dei cambiamenti ma non è stato stravolto come temevo.
Alice continua ad essere la moglie affettuosa che è sempre stata. Io sono ancora il suo maschio di riferimento e sostiene con convinzione che è felice di essere mia moglie e dice di essere gelosissima… mi ripete continuamente che vuole essere l’unica donna della mia vita e che io sono l’unico uomo che ama.
Quello che è cambiato invece è il suo atteggiamento nel nostro letto e durante i nostri rapporti sessuali.
Adesso è molto più autoritaria e sicura di se. Vuole comandare sempre lei e dettare i tempi e i modi delle nostre scopate e questo significa in pratica che scopiamo solo quando ne ha voglia lei.
Anche se questo può sembrare mortificante per un uomo ancora voglioso come me, nella realtà non comporta alcuna mortificazione alla mia virilità anzi, a conti fatti, considerando che la sua fame di sesso non accenna diminuire con l’età ma si mantiene come quella di una adolescente, la frequenza delle mie scopate è da ritenersi soddisfacente e inoltre lei è sempre eccitata e raggiunge l’orgasmo senza farmi faticare troppo per cui riscontro anche questo piccolo vantaggio.
Certo succede anche che sia io ad aver voglia di lei o che sia particolarmente arrapato da farglielo capire esplicitamente e in quei casi può capitare che anche lei lo sia e allora il nostro accoppiamento sessuale va alla grande ma è capitato anche che lei non avesse voglia e…. ecco il cambiamento sostanziale, non ha avuto alcuno scrupolo nel dirmi che non aveva voglia e che potevo porre rimedio al mio arrapamento solo facendomi una sega. Si… anche questo fa parte del cambiamento. Non ha più alcun pudore di parlare di sesso nei miei confronti. Non è che prima fosse pudica o introversa però si conteneva e sembrava timida nel dirmi certe cose in faccia e senza rispetto verso la mia presunta autorità. Evidentemente quella autorità non è più riconosciuta da lei che mi considera a tutti gli effetti alla pari degli altri maschi, seppur riconoscendomi il suo amore sentimentale. L’ultima volta che le ho chiesto di fare sesso, ero già nudo e con il cazzo in tiro. Lei mi ha guardato dall’alto in basso e senza indugio mi ha detto: “non ho voglia del tuo cazzo… di la nel cesto della biancheria sporca, ci sono le mie mutandine. Vai e fatti una sega annusandole… tanto l’hai fatto già altre volte e so che ti piace!…”
Mirko invece non l’ho più visto mentre Alice lo ha incontrato due volte dopo il fine settimana in montagna.
La prima volta è stato un pomeriggio, pochi giorni dopo il nostro rientro. Alice me lo ha detto candidamente quando sono rientrato dal lavoro e io mi sono incazzato molto. Non mi andava bene il fatto che si vedessero a mia insaputa e anche senza il mio consenso per cui glielo dissi a muso duro: “Va bene essere cornuto consapevole; va bene rimanere fuori la porta o in un’altra stanza; ma farlo addirittura a mia insaputa, non mi sta bene per niente!”.
Alice in un primo momento voleva scherzarci su ma quando realizzò che ero seriamente incazzato, ha riconosciuto l’errore e mi ha chiesto scusa.
A quel punto abbiamo capito entrambi che bisognava darsi delle regole e così abbiamo fatto un accordo e stretto un patto: Lei sarebbe stata libera di scopare con chiunque fosse di suo gradimento a patto che io fossi d’accordo e fossi stato sempre informato su tutto.
La seconda volta è successa la settimana dopo la mia incazzatura. Io ero a lavoro. Verso alle dieci circa del mattino mi sono accorto che avevo ricevuto un messaggio di Alice:

    Amore, dove sei?…. ho voglia di cazzo!…. quando vieni?

Il messaggio era accompagnato da una foto. Un selfie di Alice in cui si mostrava in casa con una canotta dalle spalline molto ampie e dai lati si intravedevano i seni nudi, in pantaloncini corti e la sua faccia sorridente…. Sapeva che quella mise per me era praticamente irresistibile e glielo avevo detto chiaramente.
Io le ho risposto che avevo degli impegni importanti di lavoro e che non potevo rientrare prima delle venti….
Lei mi rispose con un altro messaggio:

    Coosaaa? E secondo te, posso rimanere per dieci ore, in questo stato?

Ancora un’altra foto con il primo piano della fichetta lucida e depilata, già tutta bagnata, mostrata spostando solo il lembo inguinale dei pantaloncini
Non rispondo perché non so cosa dire e non voglio provocarla dato che sto lavorando…
Dopo tre minuti mi è arrivato un altro messaggio di Alice:

    Che dici se chiamassi Mirko?…. anche se fosse impegnato si libererebbe certamente,…… LUI…. per la mia micettina vogliosa di cazzo….

Mi sono sforzato di non rispondere perché nonostante avessi il cazzo che mi scoppiava nei pantaloni, avevo anche tanti colleghi, intorno a me….
Ancora non era trascorso un minuto e mi è arrivato un altro messaggio:

    Se non rispondi nei prossimi due minuti, farò valere il principio di silenzio assenso….. sei avvisato

.
A questo punto sono stato costretto a rispondere:

    Va bene… TROIA!
    Ma voglio essere informato su TUTTO, chiaro?

Il mio era un disperato tentativo di fare fallire il suo intento. Speravo che Mirko fosse impegnato oppure che lei facesse un’altra mancanza dei patti in modo da rivedere il tutto e togliere di mezzo queste possibilità che le avevo fatalmente concesso… Il suo messaggio di risposta non tardò neanche un secondo:

    D’accordo Amore… vedrai che non te ne pentirai…. ti farò godere nei pantaloni, nel mezzo della riunione di lavoro :-)

Dopo circa un’ora, durante una pausa di lavoro, mi è arrivato un nuovo messaggio di Alice:

    Tesoro, ho contattato Mirko. Era fuori città con degli amici ma ritorna a casa dopo pranzo anche perché deve prendere servizio alle 19:30 quindi avrò tutto il pomeriggio per fare una bella cavalcata sul suo cazzone… Sei contento della mogliettina tua?

Rispondo a forza con uno smile e aggiungo una frase inequivocabile: “Ti amo”.
Lei risponde: “Ti adoro”.

Verso le due del pomeriggio è arrivato un altro messaggio. Questa volta è solo una foto senza testo e la ritrae stesa sul nostro letto, completamente nuda. Chi avrà tirato la foto? Mi chiedo ingenuamente…
Dopo neanche un minuto, è arrivato il messaggio con una evidente risposta ai miei interrogativi. Un’altra foto, questa volta di un maschio nudo con il cazzo scappellato e già alla massima erezione che si appresta ad avvicinarsi a chi ha tirato la foto e questa volta c’è pure la didascalia:

    Amore, non chiamare e non scrivere nelle prossime due ore. Sai, non potrò rispondere perché sarò impegnata con questo cazzo che ho già preparato a puntino con la mia boccuccia… sapessi quanto è gustoso? Ho chiesto a Mirko di farlo assaggiare pure a te, una di queste volte… Ha detto che non ha alcun problema ma dovrai chiederglielo tu di persona, supplicandolo…

Il messaggio si chiudeva con un emoticon con il bacio.
Inutile dire che il mio stato d’animo da quel momento in poi è stato come un mare in tempesta… agitatissimo!

Verso le sedici, ho sentito la vibrazione del cellulare che mi avvisava di un messaggio in arrivo… Per non far capire il mio stato di agitazione e arrapamento, con una scusa, ho fatto in modo di appartarmi in un ufficio vuoto per leggere il messaggio da solo.
Era ancora Alice che mi inviava una serie di foto, senza commento… Nella prima c’era lei in primo piano con il cazzo di Mirko in bocca mentre strizzava l’occhio all’obbiettivo; la seconda era un primo piano del cazzo con la sua mano che lo masturbava; la terza mostrava il cazzo mezzo infilato nella fica con il ventre di Alice in contrazione per l’imminente penetrazione; la quarta mostrava il culo di Alice, messa a pecorina con il cazzo che si apprestava a penetrarla da dietro e infine la quinta foto mostrava il primo piano del viso di Alice, imbrattato di sperma e il cazzo di Mirko ancora gocciolante a pochi centimetri dal naso di mia moglie.
Sono rimasto in silenzio a rivedere più volte quelle immagini con lo stomaco in tumulto. Dopo due minuti, mi è arrivato un altro messaggio. L’ho aperto con la mano tremolante, sicuro che fosse un’altra foto. Invece era un messaggio audio. Prima di ascoltarlo ho abbassato la suoneria al minimo per non farlo sentire anche a qualcun altro… nel messaggio si distingueva la voce di Mirko che diceva:

    Ciao Cornuto, hai visto il servizio fotografico che ho fatto alla tua cara mogliettina? Come hai potuto vedere tu stesso, Io ho già goduto alla grande una volta e fra poco ricomincio a pomparla per godere una seconda volta. Tu magari, per non sentirti solo, puoi andare a segarti nel bagno, pensando a come la sto facendo urlare di piacere. Che ne dici? Vuoi che te lo faccia dire anche da Alice?

Poi si sentiva la voce di Alice un po’ distante dal microfono che urlava:

    Si Tesoro, ascolta il consiglio di Mirko. Vai a farti una bella sega nel bagno e poi, mandaci una foto così godiamo anche noi insieme a te.. Ciaooo Amoreeee

Poi si sentivano loro due che ridevano e il messaggio si è chiuso….
Quando sono rientrato a casa, verso le venti, Alice era addormentata tra le lenzuola disfatte del nostro letto. Mi sono avvicinato e l’ho svegliata con un bacio ma lei si è voltata dal lato opposto lanciando un lamento di disappunto, come se l’avessi destata da un bel sogno.
Poco dopo, mentre ero in cucina a preparare la cena, si è presentata con il suo adorabile broncio e mi ha fatto capire che era arrabbiata con me.
Io le ho chiesto che cosa l’asse contrariata e Alice con una voce calma ma determinata mi ha detto:

Alice – Hai fatto tutte quelle storie che volevi “partecipare” alle mie scopate… mi hai fatto sentire una traditrice, la settimana scorsa, quando ho scopato con Mirko senza avvisarti e oggi che mi sono impegnata per convincere Mirko a farmi quelle foto, da te, neanche un commento… poi ti avevamo ordinato di masturbarti e dimostrare la tua partecipazione al nostro piacere e tu?…. neanche una risposta!… abbiamo aspettato parecchio ma poi ci siamo detti che non avevi voglia di giocare e ci siamo messi a scopare. Tu intanto ti sei masturbato come ti avevo richiesto? sei andato nel bagno a tirarti il cazzetto? No? Beh allora vorrà dire che lo farai da stasera in poi finché non ti avrò perdonato. E non ti permettere più di incazzarti per quello che faccio perché non è vero che vuoi partecipare. E allora, visto che non ti interessa, scoperò da sola senza dirti un cazzo!…….
Piuttosto, che cosa stai preparando per cena? Ho una fame da lupo. Non ho mangiato a pranzo e capirai, con tutte le energie che ho consumato oggi pomeriggio, adesso mangerei un bue intero!… adesso vado a fare una doccia, tu intanto prepara il tutto che voglio solo mangiare a andare a dormire perché sono stanchissima… non puoi immaginare quanto ho goduto… e neanche te lo dico perché così impari!

Poi con una smorfia, mi ha fatto la linguaccia e se ne andata ridendo a fare la doccia.

Da allora non ci sono stati altri episodi. Mirko è stato fuori città per un lavoro in trasferta e noi siamo stati presi dagli impegni della nostra vita. Inoltre Alice è stata molto impegnata con un nuovo incarico di lavoro che ha ricevuto. Si tratta di ristrutturare un intero palazzo antico che le frutterà molto sia economicamente che come fama. Quindi di scopare non ha avuto molta voglia e quelle volte che le ho proposto io di farlo, è andata a finire più o meno come ho già descritto….

Stasera andiamo a cenare fuori, in un ristorante molto noto in città. Abbiamo invitato un mio collega che è il direttore di un’altra filiale della mia ditta, molto più importante di quella che dirigo io per cui diciamo che ho un certo rispetto per lui. Alice non ha fatto salti di gioia quando gli ho detto di questa cena ma mi ha seguito un po’ per dovere coniugale, un po’ per ricambiare il favore che lui ci fece quando siamo stati suoi ospiti e un po’ per non rimanere sola a casa.
L’appuntamento è davanti al ristorante e noi siamo in ritardo, tanto per cambiare. Alice si è fatta attendere nella preparazione ma come sempre ne è valsa la pena. Anche se non ha scelto niente di eccezionale, si presenta sempre come una bella ragazza che non può sfuggire agli sguardi degli uomini. Ha indossato un paio di pantaloni bianchi molto aderenti che si modellano sui fianchi e sulle gambe, con un maglioncino rosa e un giubbino di pelle nero con l’immancabile scarpa con il tacco alto che le da uno slancio formidabile e la fa apparire molto più alta di me. Poi i capelli raccolti in uno chignon che le scopre il suo volto radioso.
Luigi, il mio collega, è molto più anziano di me, dovrebbe essere in pensione da un pezzo ma l’azienda lo ha convinto a prolungare il suo contratto per le sue spiccate capacità manageriali. Non è per nulla attraente, bassino, panciuto e calvo. La serata si presenta per Alice abbastanza noiosa perché noi due parleremo certamente di lavoro, di bilanci, di investimenti e di progetti e per lei non ci sarà scampo.
Dopo i convenevoli di rito, siamo alla fine dell’antipasto e Luigi già mi ha messo sotto con le sue teorie strategiche per soffiare le commesse alla concorrenza. Gli squilla il cellulare e scusandosi con noi, ci dice che deve rispondere per forza perché era una telefonata importante. Alice, mentre noi due parlavamo di lavoro, non ha trovato meglio da fare che armeggiare con il cellulare. L’ho vista leggere e scrivere messaggi che le stanno arrivando. Approfittando della distrazione di Luigi, mi dice a voce bassissima:

Alice – Hai visto chi c’è?

Qualche minuto fa infatti ho visto entrare Mirko con un paio di amici che si è andato a sedere ad un tavolo situato dall’altra parte del locale. Io l’ho potuto vedere perché sono rivolto verso l’ingresso ma non l’ho detto ad Alice, che è seduta di spalle all’ingresso e quindi non ha potuto vederlo entrare, perché non voglio correre rischi stasera con il mio collega anziano. Evidentemente però lui ci ha visto e ha inviato un sms ad Alice avvisarla della sua presenza…

io – Si, l’ho visto, c’è Mirko con degli amici…

Alice – mi ha chiesto cosa sto facendo…

io – e tu? cosa gli hai risposto??

Alice – Gli ho scritto la verità…. che mi sto rompendo le palle e che il tuo collega è noioso da morire…

io – Amore, ti prego…

Alice – Mi ha scritto se lo raggiungo fuori per un salutino…

io – No!… ti prego, Alice, stasera no!

Alice – E invece SI!… A me va di incontrarlo e mi rompo di stare qui con il tuo amichetto…

Luigi, interrompe la sua telefonata e irrompe nella nostra discussione.

Luigi – Cosa? c’è qualche problema?

io – No, Luigi, niente… stavamo notando che in questo locale non c’è un buon ricambio d’aria e lei mi stava dicendo che vorrebbe andare fuori a prendere una boccata d’aria… niente di che…

Luigi: Ah bene… allora, ti stavo dicendo che se la commessa dei giapponesi va in porto, quelli della concorrenza dovranno rincorrerci per tutto l’anno… hai capito?

io – Si.. certo… è proprio così…

Intanto guardo nervosamente Alice che armeggia con il suo cellulare e la vedo ridere. Ho già lo stomaco in subbuglio.
Arriva il primo piatto ma Alice lo assaggia appena e mentre Luigi continua a tenermi impegnato con i suoi discorsi, mi fa segno che vuole andare fuori da Mirko… Io le faccio segno di no con il dito indice della mano sinistra ma lei ribadisce di si con la testa… poi sbuffa… e poi fa un gesto che mi lascia sorpreso come un bambino che ha visto per la prima volta una cosa strana… Mima con la mano stretta a pugno chiuso, un pompino verso la bocca e contemporaneamente con la lingua va a premere sulla guancia interna della bocca, opposta alla mano. Ne viene fuori una figura immaginaria come se avesse un cazzo invisibile in mano che le gonfia la bocca… e poi scoppia a ridere… Luigi se ne accorge ma pensa che sia per la battuta che ha appena fatto… Io sono veramente in difficoltà e alla fine capitolo. Alice si alza e scusandosi con Luigi, dice che uscirà fuori a prendere una boccata d’aria perché anche lei deve fare una telefonata importante. Luigi le risponde che non c’è problema e riprende a tartassarmi con le sue teorie di mercato.
La seguo con lo sguardo mentre si avvia all’uscita. Sculetta magistralmente sapendo che la sto guardando e vuole farmi impazzire. A metà strada tra il nostro tavolo e la porta, passa accanto ad una tavolata con dei ragazzi festanti per non so quale motivo e improvvisamente, vedendo Alice sfilare vicino al loro tavolo, si zittiscono e rimangono affascinati. Uno di loro, il solito più intraprendente, fa un complimento rivolto ad Alice la quale, senza alcun pudore, si volta e le sorride mostrando di aver gradito il complimento. La tavolata scoppia quasi in un applauso rivolto al compagno che probabilmente starà pensando di aver conquistato una bella signora… ignaro che la signora stava solo provocando il marito.
Dalle porte a vetro del ristorante che danno all’esterno, vedo Alice e Mirko che si abbracciano e si baciano amichevolmente. Poi Mirko presenta Alice ai due amici e tutti insieme si avviano all’auto parcheggiata. I quattro salgono a bordo e l’auto parte e scompare alla mia vista.
Io sono in preda al panico… ma come cazzo fa Alice a piantarmi qui con un collega importante? E poi, dove cazzo è andata insieme a tre uomini uno dei quali sicuramente se la vuole fottere? Sto impazzendo, Luigi se ne accorge e mi chiede se ho bisogno di prendere una boccata d’aria anche io. Sono stravolto ma rispondo che va tutto bene.
Sono trascorsi quasi venti minuti da quando l’auto con Alice a bordo è sparita. L’ansia ormai si sta trasformando in panico poi vedo l’auto fare ritorno e parcheggiare davanti al ristorante. Tiro un sospiro di sollievo quando vedo Alice scendere dall’auto e rientrare nel ristorante.
Mi sforzo per non fare capire che sono stato in ansia e fingo interesse agli ormai odiosi discorsi di Luigi. Alice si fa largo tra i tavoli del ristorante con un sorriso smagliante cercando i miei occhi per trasmettermi la sua felicità. Alla fine cedo alla sua insistenza e la guardo negli occhi. Lei ride, io rido, Luigi non capisce un cazzo di nulla e solo adesso mi accorgo di avere le mutande umide e il cazzo duro e gocciolante…

Luigi – Alice cara, tutto bene? Noi intanto abbiamo mangiato anche il secondo piatto. Adesso avrai fame, chiamiamo il cameriere…

Alice – Ma no Luigi, non è il caso, va tutto bene. Ho fatto una lunga chiacchierata al telefono… e poi non ho fame… sono sazia adesso… ho la pancia piena…

Luigi – Eh, ma ce ne siamo accorti della tua mancanza sai? Tuo marito sembrava un leone in gabbia… ha smaniato per tutto il tempo della tua assenza. Io parlavo di cose importanti ma lui sembrava da un’altra parte. Secondo me non ha neanche sentito quello che gli ho detto ahahahah…

Alice – Ah si? Povero maritino mio! Ah ma lui non teme mica per me… lo sa che io l’amo… però è giusto farlo stare un po’ sulle spine, vero?

Luigi – Ah certo… giustissimo!

Alice – Ecco vedi Caro? Lo dice anche Luigi. Quindi niente domande, OK?

Che porca, mia moglie! Adesso mi dovrà far penare tutta la notte per sapere cosa ha combinato tutto il tempo con Mirko e i suoi amici. Non credo che abbia avuto modo di scopare… ma con Alice non bisogna mai dare nulla per scontato…

Siamo a casa da mezz’ora ormai e Alice ancora non mi ha voluto dire cosa è successo fuori al ristorante, in auto con Mirko e i due suoi amici.
Già durante il tragitto in auto per ritornare a casa, ho cercato di farmelo dire ma lei era molto allegra e le andava di scherzare, quindi si è limitata ad alitarmi in faccia sotto al naso, dicendomi: “indovina!” E lo ha fatto diverse volte sempre ridendo e canzonandomi.
A dire il vero dal suo alito non si capiva tanto. Avvertivo l’odore del vino che aveva bevuto ma anche un retrogusto acido. Capivo che Alice volesse alludere all’odore del maschio ma poteva essere un bluff per farmi incuriosire… ma anche se l’avessi avvertito bene, la puzza di cazzo, volevo sentire il suo racconto. Sarebbe stato certamente più bello e arrapante.

Esco dal bagno per andare a letto ma sono determinato più che mai a strapparle il racconto di quei venti interminabili minuti.
Entro in camera nostra e vedo Alice seduta sul bordo letto intenta ad armeggiare con il suo dannato smartphone. Indossa solo la sottoveste di raso color panna che usa per dormire. I capelli biondi sciolti sulle spalle, il volto naturale senza trucco e le cosce, bellissime accavallate. Vedo il piede della gamba accavallata, giocherellare con l’infradito rimasto appeso alle dita e vengo colto da una voglia irresistibile di baciarlo e di baciarla tutta, Alice.
Mi inginocchio e gattono fino a lei. La raggiungo e la mia bocca si avventa sul suo piede, baciandolo e leccandolo. Alice finalmente stacca gli occhi dal cellulare e con un sorriso meraviglioso, si rivolge a me…

Alice – Oh… hai capito finalmente quale è il tuo posto… ai miei piedi, per adorarmi come merito… ihihihih

io – Si, amore mio… sei la mia Dea! Lasciati venerare

Alice – Taci e baciami i piedi… poi quando hai finito, risali piano fino a leccarmi la fica che è in fiamme da un’ora e non mi da pace…

io – Certo, scusa… sei dolcissima… cosa stai leggendo?

Alice – Sto chattando con Mirko… Tu pensa a leccarmi i piedi, cornuto! ihihihihi adesso glielo scrivo che ti tengo ai miei piedi… ihihihihih

io – No, dai… non c’è alcun bisogno di dirglielo… starò zitto e ti leccherò tutta ma tu raccontami cosa hai fatto con lui stasera…

Alice – Ahah… ancora non l’hai capito? Eppure ti ho fatto sentire l’aroma del cazzo, cosa vuoi che ti dica di più?

io – Voglio sapere tutto… tutto quello che avete fatto, dal principio…

Intanto alterno le parole a piccoli bacetti e quando parla lei, lecco le dita del piede e lentamente, mi appresto a risalire le sue gambe puntando dritto alla sua fichetta profumata…

Alice – Ahhh… suoi bravo cornuto mio amatissimo… Allora, quando sono uscita dal ristorante, Mirko mi ha presentato Daniele e Max, i suoi amici… ohhhh

io – Bene, e poi…

Alice – Uff… continua a leccarmi invece di parlare… Poi siamo saliti in macchina per fare un giro. Io e lui siamo saliti dietro mentre Max e Daniele stavano davanti… ohhh bravo, così!… sei quasi arrivato a destinazione… vieni su che la mia fica sta aspettando la tua lingua… ahhhh

io – OK, ma tu raccontami tutto, ti prego…

Alice – Oddio! Sei formidabile a leccarmi la fica… ma lo sai che sei proprio un porco, oltre che un cornutazzo?
Insomma cosa vuoi che ti racconti? Io e Mirko subito abbiamo limonato come due ragazzini mentre Max ha parcheggiato l’auto in un posto con poca luce. Poi loro sono scesi a fumare una sigaretta e Mirko ha tirato fuori il suo cazzone… ahhh ohhh ihhhh

io – e…. cosa hai fatto?

Alice – E cosa credi che abbia fatto? Ahhhh mi stai facendo morire… la senti come è bagnata? Ohhh

io – Dimmelo…

Alice – Sei un grandissimo porco! mi sai leccare da Dio e io sono troppo eccitata per resisterti… mi stai strappando il racconto con la tua lingua nella mia fica Ahhhhhhh come belooooo!

io – Dimmi cosa hai fatto, dai che ti faccio godere…

Alice – Ahhhh Mi sono avventata sul quel magnifico cazzone e l’ho succhiato come una ventosa…

io -Slurp slup troia continua slurp slurp

Alice – Lui è durato poco e mi ha sborrato in bocca… sapessi quanta ne aveva!? Poverino! doveva stare proprio in astinenza… Ma io ho bevuto tutto tutto senza perdere neanche una goccia…

io -Che zoccola! per questo quando sei tornata hai detto che eri sazia…

Alice – Si… ma era vero, non l’ho detto solo per stuzzicarti… Mi ha riempito lo stomaco con un litro della sua crema densa…

io – E gli altri due, intanto?

Alice – Ah, loro? Niente… quando abbiamo finito, Mirko li ha chiamati, sono saliti in macchina e mi hanno riaccompagnato…

La fica di Alice intanto sta perdendo il suo gusto di vaniglia e comincia a diventare più amarognola, segno che sta per godere. Si butta sul letto di schiena, io l’afferro dai fianchi per tenerla ferma e intensifico gli affondi di lingua sul suo clitoride. La sento vibrare. Con una mano stringe le lenzuola e con l’altra si martorizza le tette quasi strappando il tessuto di raso. Alice inizia a urlare di piacere e mi riempie la bocca di umore. Mi piace troppo quando la possiedo così…

Mezz’ora dopo il suo amplesso, siamo distesi nel letto, prossimi ad addormentarci…

Alice – Sabato c’è una festa…

Io – Che festa? dove?

Alice – Max e Daniele hanno un locale e sabato danno una festa di inaugurazione e ci hanno invitato…. a me e Mirko…

io – E tu ci vuoi andare?

Alice – Io si… è un problema per te rimanere a casa?

io – Beh, insomma… perché dovrei rimanere a casa?

Alice – Perché loro hanno invitato soltanto me e Mirko, tu non c’entri… e non voglio che te ne vai in giro da solo…

io – Ma perché, scusa?

Alice – Uffa! Quanti perché!! Non voglio che esci da solo a rimorchiare… mi da troppo fastidio. Poi finiresti certamente a cercarmi per venire a spiarmi…
Invece voglio che rimani qui a casa ad aspettarmi mentre io vado a ballare con Mirko… è un problema?

io – No, non è un problema…

Alice – Ooooh… perfetto! Ecco vedi? Lo dico sempre che sei un uomo fantastico… il marito ideale. Per questo ti adoro!

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Oggi è il giorno della festa di apertura del locale notturno gestito dagli amici di Mirko.

Sono le otto di sabato sera e tra mezz’ora circa, Mirko busserà alla nostra porta e preleverà Alice per andare a ballare mentre io rimarrò a casa così come ha preteso e ottenuto mia moglie.
Devo dire che questa richiesta, molto più simile a un’imposizione da parte di Alice, mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca perché dal primo momento del nostro rapporto, noi due abbiamo sempre condiviso qualsiasi esperienza. Con questa imposizione Alice ha voluto rimarcare che questo nuovo stile di vita di coppia che abbiamo intrapreso, non prevede un equilibrio come il rapporto di coppia che avevamo prima. In questa nostra nuova relazione c’è un componente che prevale nettamente sull’altro e dal momento che insieme abbiamo deciso che tra di noi fosse stata lei a prevalere su di me, questa sua pretesa ha una logica corretta se vista con quest’ottica. In realtà Alice sta interpretando alla perfezione il ruolo che anche io le ho concesso. Per questo motivo ho deciso di acconsentire alle sue richieste. Se ci sto male è perché ancora non mi sono abituato a questa condizione ma insieme siamo d’accordo che dovrò farmene una ragione.

Alice è quasi pronta. Ha appena ultimato di spazzolarsi i bellissimi capelli biondi di fronte allo specchio del bagno mentre io la guardo incantato, seduto sul bordo della vasca. La sto ammirando da quando è uscita dalla doccia. L’ho vista cospargersi tutto il corpo con una crema idratante, l’ho vista scegliere e indossare l’intimo e mi sono emozionato quando mi ha chiesto il mio parere in merito e se mi sembrava abbastanza attraente… Adesso sta eseguendo l’ultimo atto della sua preparazione, quello di mettere il rossetto sulle labbra e lo sta facendo guardandomi attraverso lo specchio. Lo sa bene che mi piace molto quando fa così e quindi suppongo che avrà intuito che mi sta facendo arrapare all’inverosimile.

Alice : Che c’è? Perché mi stai guardando così? Con quella faccia stralunata? Non hai mai visto una donna truccarsi o c’è qualcosa che vuoi dirmi?
io : Sei bellissima!
Alice : Ah… Grazie. Però dovresti sapere che non mi sto facendo bella per te…
io : Sei pur sempre mia moglie…
Alice : Certo, questo è più che sicuro e lo sarò ancora per molto, non temere… ma non provare a impietosirmi con quell’atteggiamento da cane bastonato… non mi farai sentire in colpa, non stasera. E non ci penso proprio a cambiare il mio programma per la serata.
Siamo d’accordo, fra poco Mirko verrà a prendermi e uscirò con lui mentre tu rimarrai a casa, da buon maritino quale stai diventando… eheheheh
io : Ti aspetterò per riabbracciarti al tuo ritorno e…
Alice : No No… Non mi aspettare. Non so ancora se ritornerò a notte fonda o domani mattina…
io : Ah. Allora avete fatto un programma completo con varie alternative… Vedo. E io non posso nemmeno essere messo al corrente?

Alice tace e non mi guarda. Ha fatto un errore. Forse non voleva dirmi niente e farmi trovare a fatto compiuto. Avverto il suo imbarazzo e non voglio insistere per non turbarla e farla reagire male. Non voglio litigare quindi chiudo qui l’argomento.

io : Va bene, in ogni caso ti aspetterò per ascoltare il tuo racconto della serata.
Alice : No no… non ti racconterò nulla…
io : Uh! e Perché?
Alice : Perché non mi va…
io : Scusa, ma il nostro patto?
Alice : Si è vero. Abbiamo un patto. Ma questa volta non vale…
io : Ma come no! Eravamo d’accordo che…
Alice : …”che quando tu non ci sei, io ti racconto tutto dopo”… lo so benissimo, non sono mica rincoglionita. Però stasera non mi va, punto. E poi questo accordo non può valere in tutte le situazioni. Magari può valere quando ti teniamo fuori dai giochi, forse… ma in questo caso tu non c’entri un bel nulla. Non sei stato invitato. Sono stata invitata io perché sono la donna di Mirko che è un amico dei proprietari… E comunque non mi va di dirti sempre tutto così che tu possa segarti sotto i miei occhi… sei patetico. Non mi sento libera veramente, mi sembra di essere controllata da te e la cosa mi da fastidio. Abbiamo un accordo, io e te, che va ben oltre tutto quanto…
io : E quale sarebbe questo accordo SUPERIORE?
Alice : Evidentemente lo hai perso di vista ma non puoi averlo dimenticato. La nostra intesa si basa sul fatto che IO debba essere sempre e comunque soddisfatta di tutti i miei desideri e anche di qualche capriccio mentre tu, mio caro maritino smemorato, hai deliberatamente scelto il ruolo del CORNUTO… già dimenticato?
io : Ma perché, oseresti dire che non accontento ogni tuo minimo desiderio? E come mi definiresti, dopo tutto quello che ho fatto? Non sto forse ricoprendo il ruolo che mi sono scelto? Cosa c’è che non ti piace nel mio modo di essere cornuto?
Alice : Un vero cornuto non deve sapere tutto quello che fa la sua adorata mogliettina hihihihi… magari lo vorrebbe sapere ma alla fine è l’unico che rimane all’oscuro. Immagina, sogna, si dispera e soffre come un cane. Talvolta indaga e scopre pure quanto è cornuto ma non viene informato da sua moglie…
io : E se pure volessi fare come dici tu, come farei ad “indagare” se tu mi proibisci di uscire di casa? Se potessi uscire ti verrei a spiare e non ti chiederei nulla…
Alice : Ed io proprio per questo non voglio che tu esca!… Puoi immaginarlo meglio stando a casa, disperati, sbatti la testa sul muro, soffri per me! Ecco, è questo che voglio. Altrimenti usa la tua intelligenza… un po’ di fantasia… non è che devo dirti io come fare… ingegnati!
io : Potrei chiederlo a Mirko… Lui magari sarebbe anche felice di raccontarmi quanto sei stata troia con lui ma non ce la faccio… è troppo umiliante. Dovrei assoldare un detective privato che ti pedini e mi faccia il resoconto anche con una documentazione fotografica ma non c’è tempo, avrei dovuto organizzarmi…
Alice : Vedi? Sei ancora chiuso su te stesso. Non ti apri, non ti concedi. Non ami le corna che ti regalo e pensi sempre alla tua reputazione e questo non mi piace affatto… anzi, mi disturba un po’.
io : Cosa vuoi dire, con questo? Cosa vuoi che faccia?
Alice : UMILIARTI PER ME!… Lo hai detto poco fa… hai detto che ci sarebbe qualcosa che potresti fare ma non la vuoi fare perché la trovi “troppo umiliante”… Vedi? Io posso fare la PUTTANA per te, per farti piacere. E invece TU? Tu non puoi mostrarti felice di essere il mio cornuto… Non sei fiero di me. Ecco tutto…

Suonano alla porta. Guardo l’orologio, sono le otto e mezza.

Alice : Mirko è arrivato… puntualissimo come sempre.
Vai ad aprire e fallo accomodare in salotto, mi serve ancora un minuto

Vado ad aprire la porta e accolgo Mirko che mi saluta con un buffetto sulla guancia. In un altro momento lo avrei steso con un gancio allo stomaco e lo avrei cacciato fuori di casa a calci nel culo… e invece, gli sorrido e lo invito ad accomodarsi…

io : Ciao Mirko vieni, accomodati. Alice sarà pronta in un minuto…

Dal bagno Alice mi chiama ad alta voce chiedendomi di raggiungerla un attimo. Mi congedo da Mirko dopo averlo fatto accomodare in salotto e mi precipito da mia moglie.

Alice : Guarda amore, qui nel cesto della biancheria ti ho lasciato le mutandine usate che ho tenuto su questa mattina e poi… adesso ho deciso di lasciarti anche quelle che ho indossato fino a poco fa… tanto a me non serviranno più stasera eheheh. Anche se le ho indossate per poco tempo, sono molto profumate perché guardandomi così arrapato, mi hai fatto bagnare come una cagna, porco! Usale con giudizio…
io : Che troietta che sei… ti sei bagnata anche discutendo con me?
Alice : Si. Mi eccita moltissimo dirti e ricordarti che sei il MIO cornuto. Mi piace quando ti vedo in difficoltà per quello che ti dico. Lo sai che ti adoro e che sei il mio amore, non credere che faccia o dica certe cose per cattiveria gratuita. Non so cosa mi prende. Mi piace troppo umiliarti e sentirti ai miei piedi ma se tu non lo sopporti e non vuoi che lo faccia, io la smetto immediatamente…
io : No, amore mio, non mi da fastidio. Mi fa soffrire, questo lo hai notato ma pare che il mio disagio ti piaccia all’inverosimile per cui non ho problemi a sopportarlo. Io vivo per il tuo piacere.
Alice : Grazie amore. Non sai il bene che mi stai facendo. Allora io vado. Tu usa le mie mutandine per le tue seghette. Mi fa piacere sapere che lo fai.

Ritorno in salotto ma non ho il tempo di avviare una conversazione con Mirko che Alice appare con un sorriso radioso.

Alice : Eccomi qui, prontissima!
Mirko : Wow, Bellissima!
Alice : Grazie, che galante che sei…
Allora, andiamo? Ho una voglia di andare a divertirmi che non ti dico… mi farai danzare a dovere, vero?
Mirko : Ma certamente Cara, non vedo l’ora di farti ballare come piace a… NOI! Ahahahahah
io : Magari potresti fare qualche foto e mandamele… vuoi?

Mirko rimane molto sorpreso per questa mia richiesta. Mi guarda senza rispondere e poi guarda Alice per capire cosa dire…

Mirko : Mah…. non saprei… direi di si… perché no? non so se avremo il tempo… il modo…
Alice : Ma si, dai… lo troveremo il tempo per inviargli un pensierino… Io di sicuro no, perché non voglio avere le mani impegnate dal cellulare ma tu… oppure qualcun altro, potrebbe fare delle foto da inviare al cornuto, no?

Per la prima volta sento Alice apostrofarmi così davanti ad altri in situazioni normali… l’effetto è molto forte e colpisce tutti. Io avverto un cazzotto allo stomaco ma vedo anche Mirko sobbalzare come sorpreso dalle parole di Alice e la stessa Alice, si morde il labbro inferiore della bocca nel momento immediatamente successivo alla pronuncia di questa parola “Cornuto”… Ma ormai non posso più nasconderlo a nessuno, tantomeno a me… Mi piace troppo quando me lo dice, come me lo dice e adoro le sensazioni che mi procura.
Alice attende che l’onda devastante delle sue parole esaurisca l’effetto e riprende con più coraggio di prima…

Alice : Magari però lui dovrebbe ricambiare, non ti pare Mirko?
Mirko : (più frastornato che mai) Beh… certo… si… come?
Alice : Ma ti pare che può rimanere in casa senza neanche un pensiero rivolto a noi che ci stiamo divertendo? Scusa, se lui vuole le nostre foto, dovrà inviarci le sue, mostrandoci quello che sta facendo (sull’ultima parola, mi guarda e mi strizza l’occhio).
io : Va bene, dai… andate adesso o arriverete tardi. Fatti sentire se torni in nottata o domani, ok?
Alice : Ok, Ciao Amore…
Mirko : Ciao Cornuto. Passa una bella serata eh? Ahahahahah
Alice : Siii Ahahahahah

Ridendo se ne vanno. Chiudo la porta e sprofondo nel più classico dello sconforto!
Sono le dieci e mezza, è appena terminata la partita di calcio del sabato sera che ho guardato da solo, mangiando un panino e bevendo una birra. Non posso negare che durante tutto il tempo, non sono riuscito a non pensare ad Alice e Mirko, e ho dovuto sforzarmi per non inviare un messaggio per sapere cosa stavano facendo e come procedeva la serata… Adesso però non resisto per cui prendo il cellulare e scrivo un messaggio in tal senso, tramite WhatsApp ad Alice…
Vedo che il messaggio è stato consegnato… e adesso vedo che è stato letto… attendo con ansia la risposta…
Sento il telefono vibrare, è arrivato un messaggio ma è di Mirko:

    Ciao cornuto, come va? Alice dice che non vuole essere scocciata dai tuoi messaggi, che non ha tempo per leggerli e non ha voglia di risponderti. Cosa vuoi? Vuoi sapere come sta andando la festa qui? un delirio di bella gente… guarda tu stesso

Il messaggio è accompagnato da una foto in cui si vede Alice seduta su un divanetto appartato con altre persone che non conosco. Una ragazza e tre ragazzi. Poi una seconda che la ritrae sorridente e festosa al banco del bar con un drink e infine una terza foto che la ritrae in pista da ballo con Mirko incollato alle spalle e le mani sui suoi fianchi…
Poi un secondo messaggio sempre di Mirko:

    Allora, hai visto come si sta divertendo tua moglie? Adesso tocca a te mostrare cosa stai facendo ma non ora perché adesso ritorniamo a ballare. Tra qualche ora invia una testimonianza tangibile che ci stai pensando altrimenti verrai ignorato per tutto il resto della serata.
    Ciao cornuto :-)

È incredibile come possa cambiare la mia disponibilità a subire certe umiliazioni… la parola “cornuto”, se me la rivolge mia moglie Alice, l’accetto e la trovo anche eccitante sia da ascoltare che da leggere nei messaggi ma se me la rivolge qualcun altro, mi fa incazzare parecchio e quando lo fa Mirko, mi fa letteralmente imbestialire. Adesso ho una voglia di montare in auto, guidare fino al locale, entrare e piantargli un ceffone a pieno viso da farlo abbronzare all’istante! Sto stronzo! Invece di ringraziarmi per avergli fatto scopare una donna meravigliosa come Alice, cosa fa? Si prende pure gioco di me! Bastardo!
Purtroppo non posso reagire perché so che ad Alice tutto questo piace un casino e molto probabilmente sarà stata proprio lei a chiedergli di offendermi.
In pratica Mirko non è che uno stupido strumento in mano di Alice per farla godere anche cerebralmente e non solo fisicamente.

Il tempo passa e io sto vagando per casa come un coglione che non sa cosa fare. Evito accuratamente di andare nel bagno a rovistare nel cesto della biancheria sporca per non avere tra le mani lo straccetto imbevuto dei profumatissimi umori di Alice. So bene che quel profumo mi inebrierebbe la mente e mi farebbe perdere la ragione finendo per segarmi fino a massacrarmi il cazzo.
Il tempo passa. Sono quasi le undici e mezza e quindi è trascorsa un’ora dal messaggio di Mirko… che faccio? Gli invio un WhatsApp? A chi lo invio? Se è vero che Alice non vuole e io glielo invio lo stesso, si incazzerebbe e potrebbe anche proibire Mirko a scrivermi per punirmi… Allora lo invio a Mirko? E che gli dico? Che sono qui a farmi le pippe mentali in attesta di farmi delle seghe spettacolari pensando a loro che si divertono? In effetti sarebbe la verità ma mi da un fastidio bestiale, rivelargli che tra poco sbatterò la testa sul muro per disperazione… non voglio dargli anche questa soddisfazione…
E poi non ho capito se vuole vedere anche una foto… sarebbe già la seconda volta che mi fa intendere che lo vorrebbe… ma perché trova così eccitante, vedermi umiliare come un verme? Non le basta il cazzone di Mirko? No! Lei vuole la mia mente, non solo il mio cuore… mi vuole fottere il cervello, così gode psicologicamente mentre Mirko la fa godere fisicamente…ma che razza di zoccola ho sposato?
Alla fine mi convinco a fare un selfie della mia disperazione. Mi stendo sul divano nudo e con le gambe divaricate. Ho il cazzo duro ma resta adagiato sulla pancia. Allora con una mano lo tengo dritto e con l’altra scatto la foto. Sembra che mi stia facendo una sega anche se non è così ma non fa nulla. Almeno ho una bella erezione e non sfiguro troppo. Scrivo un commento alla foto e invio.
Un istante dopo che ho inviato, mi si gela il sangue… Ho inviato la foto a Mirko e non ad Alice… cazzo!
Cosa penserà di me adesso, quel bulletto?
Sono trascorsi cinque minuti scarsi, ma a me son sembrati una vita, ed ecco arrivare la risposta di Mirko…

    Hei cornuto! Vedo che ti stai sollazzando il cazzo guardando le cosce della brunetta in televisione…
    Bravo!
    Io invece sto guardando uno spettacolo più interessante…
    e poi lo sai, a me piacciono le biondine… ahahah

Non capisco a cosa allude. Riguardo meglio la foto che gli ho inviato e mi accorgo solo adesso che sullo sfondo della mia foto c’era la TV sintonizzata su un programma di commenti calcistici e nel momento in cui ho scattato la foto, c’era la presentatrice, una brunetta seduta su uno sgabello alto, con le cosce in bellissima vista…. Ma figurati se io la stavo guardando!! Non me n’ero accorto proprio… e cosa avrà voluto dire lui? che spettacolo sta guardando?
La mia domanda ha prontamente una risposta. Vedo arrivare una foto…
La posa è scura perché è ripresa nel locale con le luci colorate intermittenti. Ci sono due figure in primo piano e doveva essere un angolo isolato del locale perché non c’è nessun altro. I due soggetti sono in piedi con uno dei due appoggiato spalle al muro. Sono molto vicini, anzi sono praticamente incollati. Il corpo appoggiato al muro è una donna con i capelli biondi. Non si vede il volto perché è girata dal lato opposto e sta baciando in bocca il maschio che la sovrasta in altezza. Noto che lei ha un vestito nero identico a quello indossato da Alice. Le mani dell’uomo sono avvinghiate al culo della donna mentre di lei si vede solo il braccio destro che scende lungo il corpo e con la mano chiaramente infilata nella patta dei pantaloni di lui. I due si stanno baciando appassionatamente mentre lui le palpa il culo e lei gli tiene il cazzo in mano… Ho il brutto presentimento che sia Alice ma… chi cazzo è lui? Se Mirko sta tirando la foto e poi ha detto che “sta guardando”, non può essere Alice… Sai quante donne bionde vestite di nero, ci saranno in quel locale?…
Adesso c’è una seconda foto in arrivo. Zummo sui soggetti. Mi sento di svenire! Vedo la biondina abbassata sulle ginocchia, che ha tirato fuori il cazzo dai pantaloni del tizio e lo sta succhiando. Questa volta il suo volto e rivolto verso destra dove c’è il fotografo e la sua immagine è molto chiara… Alice, con gli occhi chiusi per il piacere, ha le labbra avvolte al cazzo di una sconosciuto…
A corredo della foto c’è il commento di Mirko:

    Ti piace lo spettacolo che sto guardando io?
    Pensa se ci fossi stato pure tu qui.
    Avresti tirato fuori il cazzo e sborrato già una decina di volte Ahahahah

Non resisto alla provocazione e rispondo senza indugi: “chi cazzo è quello?”
Anche lui mi risponde immediatamente, quasi stesse aspettando la mia reazione…

    un amico che abbiamo incontrato qui. Perché?

Io incazzato più che mai gli scrivo con il sangue agli occhi: “E me lo domandi pure? va bene con te, che ormai ti conosco. ma questo qui? chi cazzo lo conosce? Non mi va bene questa cosa, non era nei nostri piani. sei scorretto!”
anche la sua risposta mi è sembrata abbastanza incazzata:

    oh ma che cazzo vuoi da me?
    prenditela con tua moglie.
    io non sono scorretto, me la chiavo con grande piacere e tutto il resto non mi riguarda.
    Lei ha puntato sto tipo appena siamo arrivati e mi ha chiesto di presentarglielo. Che dovevo fare? Hanno fatto tutto da soli… E poi lo sai come è Alice. Quando si mette in testa di fare una cosa, non c’è nulla che la trattenga dal farlo… e questo, mi pare, è una caratteristica che piace anche a te.

Purtroppo non posso dargli torto e mi sa che devo calmarmi, almeno con lui…: “Ok, scusa. Non devo prendermela con te. Adesso però fammi vedere cosa combina mia moglie”

Aspetto la risposta di Mirko che però non arriva e sono trascorsi già cinque minuti…
Forse ho calcato troppo la mano, incazzandomi con lui che non c’entrava niente. Però gli ho chiesto scusa, che devo fare di più? perché non mi ha più risposto?
È trascorsa mezza ora abbondante… sono in panico.
È passata un’ora, ancora silenzio. Mi sento di impazzire. Ho deciso di inviare un altro messaggio interlocutorio: “allora? che succede? che state facendo?”
Niente! Magari vuole che lo implori, il bastardo. Invio un altro messaggio: ” Ti prego, Mirko, dammi notizie di Alice. Sto impazzendo, fammi sapere cosa sta facendo, per favore”
Silenzio ancora per dieci minuti e poi mi arriva un messaggio da Mirko. Un filmato senza commento. Si vede Alice che balla sfrenatamente in pista da ballo, c’è anche Mirko vicino a lei che la palpeggia come può ma ci sono anche altri uomini che fanno uguale. Praticamente è circondata da maschi ma lei imperterrita continua a ballare e a dimenare il culo a sinistra e a destra. Si sente l’audio con la musica assordante e quando Alice si accorge di essere ripresa, saluta con la mano. Poi Mirko le dice qualcosa nell’orecchio e allora lei manda un bacio alla camera e urla a squarciagola insieme a Mirko: CIAO CORNUTAZZOOO! In pratica adesso, tutti gli invitati alla festa sapevano di me e di noi…
Per un attimo mi sono sentito di morire… Poi ho rivisto il filmato di lei che balla circondata da maschi di tutti i tipi e ho cominciato a sentirmi eccitato. Mi tocco il cazzo duro poi riprendo la foto di lei con il cazzo di uno sconosciuto in bocca e parto a segarmi freneticamente. La trovo bellissima! Ha un’aria da porca e si vede benissimo che le piace e lo sta gustando. Mi manca il suo profumo. Mi alzo e corro in bagno a rovistare nella biancheria usata. Le sue mutandine non mi sfuggono. Le porto al naso e aspiro a pieni polmoni… Il suo profumo mi inebria la mente. Mi sembra di averla qui con me. Poi penso che sta in mezzo a tutti quei maschi e non ha le mutandine… Ho un sussulto e quasi arrivo a godere. Mi ricordo delle sue raccomandazioni e allora metto il telefono sul lavandino e faccio partire il video. Mi piazzo di fronte e riprendo a masturbarmi. Nella mano sinistra ho le mutandine di Alice, le porto al naso e le annuso, le metto in bocca e le succhio, infine le avvolgo alla cappella e ci sborro copiosamente sopra…

Riguardo il filmato che ho fatto per vedere se è venuto bene e mi sono eccitato nuovamente a vedermi masturbare sulle mutandine di mia moglie. Invio il filmato, non a Mirko perché non me la sento di umiliarmi tanto. Lo invio ad Alice e attendo una sua risposta…

Lo squillo del telefono mi fa sobbalzare. Apro gli occhi e sono accecato dalla luce del sole. Mi guardo intorno per capire dove sono e mi accorgo di essere in salotto, sul divano dove evidentemente mi sono addormentato stanotte. In mano stringo le mutandine di Alice, quelle che ancora non avevo imbrattato di sperma, e ho i pantaloni abbassati con il cazzo da fuori. Adesso mi è tutto chiaro. Mi sono addormentato mentre ero in attesa di una risposta di Alice al mio filmato ed ero pronto a farmi un’altra sega sulle sue mutandine. Chiaramente non è arrivato nessun messaggio e intanto mi sono addormentato. Guardo l’orologio, sono le dieci del mattino. Cerco il telefono e lo trovo a terra. Ci sono due chiamate senza risposte da parte di Mirko e sono entrambi di pochi minuti fa. Lo richiamo io:

Mirko: Buongiorno Cornuto, dormito bene?
io: Insomma… già è tanto che ho dormito. Dove siete?
Mirko: Siamo a casa mia. Alice mi ha chiesto di chiamarti per dirti se le porti la sua borsa, quella della palestra. Dice che l’ha lasciata in camera da letto.
io: Ok, e…
Mirko: Portala qui.

Vado in camera da letto e trovo la borsa della palestra di Alice. per curiosità ci guardo dentro e noto che la puttanella aveva previsto di rimanere a dormire fuori casa. Dentro ci sono il suo accappatoio e l’occorrente per la doccia, un paio di mutandine bianche, una maglietta, la tuta sportiva e le sue Adidas.
Esco di casa e busso alla porta di Mirko con la borsa in mano. Mi apre e senza neanche guardarmi in faccia, prende la borsa dalle mie mani e richiude la porta senza darmi il tempo neanche di dire nulla…

Sono le dodici e ho iniziato a cucinare qualcosa per il pranzo. sento la porta di ingresso aprirsi e richiudersi subito. Alice compare sulla porta della cucina. Indossa la tuta sportiva, sembra rilassata e fresca come una rosa, senza un filo di trucco. Entra in cucina e mi abbraccia senza dire nulla. Ci baciamo con amore come facciamo sempre, ancora senza dire nulla. Provo a chiederle qualcosa ma lei mi zittisce… Mi bacia ancora in bocca con trasporto e tanta lingua… poi raggiunge l’orecchio sinistro e mi sussurra: “Grazie amore mio grande…”
Mi lascia inebetito e va di la a posare la borsa urlando alle sue spalle: “che si mangia?… ho tanta fame!”

Siamo a tavola in cucina, ho preparato un pasto veloce a base di pastasciutta. Provo a chiedere di ieri sera. Lei fa la vaga e mi descrive il locale e qualche invitato. Lo sa che sto morendo dalla voglia di sapere altro ma fa molta attenzione a non cadere nelle mie trappole e abilmente riesce a non dirmi nulla…
Si alza da tavola e quando ormai ci avevo rinunciato, mi dice:

Alice: Carino il filmato che mi hai inviato ieri sera… hihihihi
io: Ah… allora lo hai visto…
Alice: Si. L’abbiamo guardato insieme stamattina, quando ci siamo svegliati… Ieri sera ero troppo stanca e non ho guardato nulla. So che vi siete scambiati dei messaggi, tu e Mirko e ho letto che eri contrariato per una foto che ti ha inviato…
io: Tesoro ma… cerca di capire…
Alice: Non mi pare che io debba capire un bel nulla! Qui se c’è qualcuno che fa fatica a capire sei tu… Insomma vuoi o non vuoi essere il MIO CORNUTO??
io: Si… ma…
Alice: E allora per quale motivo ti incazzi se mi vedi fare sesso con altri uomini? Cosa credevi di poter fare il “cornuto virtuale”? Eh no, caro mio! Le tue corna sono VERE… sono GRANDI… e sono BELLISSIME e tu ancora non mi hai ringraziato degnamente.
io: Ma no, Tesoro… io sono felicissimo e mi fa piacere che questa cosa ti diverta tanto ma…
Alice: Ancora?? Ancora con questo “ma”?? Lo vuoi capire che non voglio sentire “se” e “ma”?? Quello che voglio sentire da te è solo gratitudine…
io: ok.
Alice: Ecco, così va bene.
Mi è piaciuto il filmato… Certo andrebbe migliorato e mi aspetto che lo faccia la prossima volta…
io: Ti è piaciuto? e cosa ti è piaciuto, esattamente?
Alice: Fisicamente non era un gran che, per quello puoi migliorare… però mi ha trasmesso quello che volevo sentire… La tua disperazione! Ho goduto molto di più, dopo averlo visto. Quando Mirko mi ha scopato stamattina, dopo aver visto il tuo filmato, ho goduto molto di più… impazzivo all’idea di sapere il SUO cazzo libero di padroneggiare il mio corpo mentre il tuo era solo avvolto nelle mie mutandine… ho goduto come una pazza…
io: Beh… che bello… wow!
E come pensi che possa migliorarlo?
Alice: Credo con i suoni… Non si sentiva nulla. Magari potresti parlare ad alta voce e farmi sentire come godi… se dici il mio nome quando ti seghi… se imprechi o ringrazi il cielo per avermi come moglie…
io: Ok, la prossima volta cercherò di ricordarlo… Ma quando pensi che ci sia una prossima volta?
Alice: Ahi me, mi sa che sarà pure L’ULTIMA volta che potremo farlo con la complicità di Mirko… Ieri mi ha detto che la sua istanza di trasferimento ad un corpo speciale della protezione civile è stata accettata e presto lascerà il paese. Ancora non si sa quando di preciso e dove andrà ma sarà a giorni e la destinazione sarà Canada o Australia… posti lontanissimi quindi dovremo rassegnarci a dirgli addio…
io: Allora si potrebbe organizzare una festa, prima che parta.
Alice: Si, ottima idea. Ci avevo pensato anche io. Magari potremo abbinare l’ultima cena ad una bella ultima sgroppata! Ahahahahahah

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