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Racconti Erotici Etero

Storia di Barbara ( ottavo capitolo )

By 28 Settembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La mattina mi svegliai di buon umore, l’idea di avere fatto mangiare il cetriolo nell’insalata di mio marito, mi faceva ridere a crepapelle, andai in bagno a darmi un altro poco di crema rilassante sulle parti intime, il dolore si era attenuato, ma non del tutto, mi misi un vestitino a fiori piuttosto provocante, che metteva in risalto tutte le mie forme e feci per uscire.
Uscendo in giardino, venni fermata dal padre di Matteo;
– Ciao, Barbara, posso parlarti un momento?
Rimasi un attimo stupita, non era mai capitato che il padre di Matteo mi fermasse per qualche motivo, in cuore mio sperai che Matteo non si fosse tradito;
– Si certo’
Lo guardai scavalcare la transenna, era indubbiamente un uomo interessante, ben curato e vestiva sempre sportivo, la curiosità cresceva;
– Possiamo andare un attimo in casa?
– Ma’non credo ce ne sia bisogno’
– Fidati, &egrave meglio.
A quella richiesta decisa, gli aprii la porta e lo feci entrare.
– Tuo marito rientra sempre alla solita ora giusto?
– Si.
– Quindi abbiamo circa due ore per divertirci.
Disse quella frase tirando fuori un cellulare;
– Ma sei impazzito? Fuori di qui!
– Calmati Barbara, non credo che a tuo marito farebbe piacere vedere come la sua mogliettina si scopa un cetriolo!
– Così dicendo fece partire un filmato che Matteo aveva fatto il giorno prima,rimasi allibita, ero senza parole, inerte.
Mi risvegliai dal mio torpore solo quando il bastardo, mi prese e mi appoggiò al muro, in un attimo mi sollevò il vestito e spostando il piccolo perizoma mi accarezzò la fica.
Provai a reagire;
– Fermati, non voglio’
Vidi che trafficava con i calzoni, poi, un attimo dopo, lo sentii entrare in me senza timori, cominciò a sbattermi contro il muro con una violenza pari al figlio e io, m’ aggrappai al suo corpo per limitare i danni;
– Dai Barbara, datti da fare, fammi vedere quello che vali’
Avrei voluto scalciare e morsicare quel bastardo che mi stava violentando contro la parete, ma la situazione e la paura dello scandalo, non me lo permettevano, così, pensai al fatto che tanto volevo farmelo per fare rabbia alla mamma di Matteo e cominciai a partecipare.
Il babbo di Matteo, era dotato come il figlio, mi prendeva dandomi colpi decisi, in altri momenti, avrei urlato per il dolore, adesso, dopo Matteo, cominciavo a sentire stimoli diversi, essere presa contro una parete di mattina presto, era una assoluta novità, mio marito, era abitudinario e l’amore lo faceva solo a letto e a me, fino a qualche giorno prima non dispiaceva, ora, mi sembrava che tutto fosse diverso, cominciai a seguire le stoccate di Paolo e spinsi verso di lui all’unisono
– Sei una gran troia’nata per il cazzo’
Quelle parole, erano ancora un offesa per le mie orecchie, non mi ero abituata al Cambiamento in corso, gli diedi un morso sul collo ;
– Vediamo cosa dici a tua moglie adesso!
Lui per tutta risposta, uscì dalla mia vagina, mi fece girare e poi, allargandomi bene le gambe, mi forzo l’orifizio facendomi urlare;
– Vediamo cosa dice tuo marito, quando vedrà come cammini strana’
Mi mise una mano sulla bocca per smorzare le mie urla e aumentò il ritmo, poi, con un altima stoccata che mi parve mi spaccasse in due, mi riempì dei suoi liquidi seminali.
Ero appoggiata alla parete con le braccia tese e tremavo tutta, quella terza violenza in due giorni, mi aveva spossato e nello stesso tempo, mi resi conto che ero venuta per la prima volta facendo sesso anale.
– Sei un bastardo!
– E tu una gran fica’
Così dicendo, mi accarezzò la vulva da dietro e mi morse il collo a sua volta;
– Così adesso saremo in due a dovere dare spiegazioni, dove &egrave il bagno?
Gli indicai la strada, mentre mi lasciavo andare per terra.
Lo guardavo camminare, aveva un bel sedere e era ancora atletico, pensai a come era cambiata la mia vita in pochi giorni, mi tolsi lo slip fradici di umori e andai nel cassetto a cambiarli, in quel momento, vidi Paolo tornare con il suo sesso teso tra le mani, mi girai e lo guardai ne gli occhi;
– Cosa vuoi ancora?
– Lo sai piccola’ mille volte ho pensato alle tue labbra sul mio cazzo, adesso, &egrave ora che realizzo il mio sogno.
Mi mise le mani sulle spalle e mi fece piegare in ginocchio davanti a lui;
– Voglio che mi guardi ne gli occhi quando verrò, voglio che mi fai capire che ti piace,..
Poi, senza dire altro portò il suo sesso sulla mia bocca e entrò in me; sapevo cosa fare e lo feci, aspettai di sentire il suo respiro diventare ansimante e, quando fui sicura che era il momento giusto, mi preparai a sentire un nuovo sapore, lui, nel momento dell’orgasmo, mi prese per i capelli e stringendoli forte, fece in modo che io non potessi allontanarmi, obbligandomi a ingurgitare tutto il suo sperma caldo e vischioso.
Credevo di morire, mi sembrava di non respirare e un senso di vomito si ergeva nel mio palato, poi, finalmente tutto finì: anche in quel momento pensai a mio marito e alla sua dolcezza, ma questa, era un’altra donna.
Tutto quello che mi stava succedendo mi terrorizzava, ma il piacere che stavo traendone, mi spingeva a continuare;
– Sarà un piacere venirti a scopare ogni tanto, mi &egrave piaciuto come hai partecipato, adesso vado, non vorrei che la mia mogliettina si preoccupasse per la mia assenza’
Lo guardai ne gli occhi e riconobbi lo stesso sguardo di piacere sqadico che avevo visto ne gli occhi di Matteo
– Adesso ho capito da chi ha preso quel bastardo di tuo figlio!
– Dici? A me sembrava che non fosse la mano di mio figlio a spingerti dentro la fica quel cetriolo mostruoso’certo, che dopo che hai provato quello, tutto ti sembrerà piccolo, fortuna che abbiamo il canale di riserva, quello mi sembra ancora bello stretto e, così dicendo, mi diede uno schiaffo sulle natiche, poi rivestendosi alla meglio;
– Ciao bella, la prossima volta sarà ancora più gustoso’
E uscì lasciandomi in ginocchio.
Andai in bagno a presi il dentifricio, mi lavai i denti per fare sparire quell’odore di maschio che avevo in gola,e poi, mi rinfrescai il corpo, ero tutta sudata e mi sentivo uno straccio, aspettai che il dolore misto che sentivo nelle mie parti intime si attenuasse e andai alla porta, pensai’ Cara Barbara, &egrave ora che vai a fare un poco di spesa, qualcuno potrebbe pensare che trascuri la casa’ e sorridendo chiusi la porta dietro alla mia vecchia vita.

continua

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