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Racconti Erotici Etero

Storia di un tradimento

By 15 Febbraio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima volta Lucia aveva rinunciato a prendere quel caffè con Federico. Il suo ragazzo era geloso e le aveva chiesto il motivo, lei non aveva saputo mentire, aveva detto la verità, che semplicemente voleva prenderci un caffè perché glielo aveva chiesto e le sembrava scortese rifiutare. Ma Andrea non era contento, così lei aveva rinunciato, in fondo non c’era problema.

Federico aveva accettato tranquillamente la sua decisione ma le aveva preannunciato che le avrebbe nuovamente chiesto di vedersi fuori dal lavoro. Questa insistenza cominciò a insospettire Lucia, forse non era solo una innocente richiesta tra colleghi. Chi lo sa.

Era passato qualche giorno senza che accadesse nulla, poi Federico era tornato da lei chiedendole di prendere un caffè insieme dopo il lavoro. Lucia stavolta aveva accettato, non lo avrebbe detto al suo ragazzo. In fondo che male c’era a prendere quel caffè. Qualcosa però le muoveva sensazioni particolari.

Prendono un caffè, parlando di cose senza importanza, ma Federico di tanto in tanto la fissa negli occhi. Aveva uno sguardo avvolgente e Lucia non rimaneva indifferente.

Poi il saluto ‘Domani ci rivediamo al lavoro.’

Dopo pochi minuti arriva un sms a Lucia di Federico. Grazie, è un piacere stare con te.

Lucia sente uno strano brivido. Pensa che in fondo essere corteggiata da un ragazzo del genere non è per niente male. Risponde, “anche per me, grazie a te”.

Altro sms di Federico “Allora posso invitarti di nuovo, magari una sera a cena? :)”. Era quello che voleva Lucia, ma non può esporsi troppo. Non subito. “Vedremo… A domani!”.

Torna a casa, dove c’è il suo ragazzo, non dice niente. Sente una sensazione piacevole, è quasi euforica. La sera scopano. Le capita che il pensiero vada a Federico, un paio di volte.

Gode, il suo ragazzo la fa godere.

Al lavoro tutto procede regolarmente. Incontra Federico, le sorride. Lei ricambia il sorriso. Incrociano gli sguardi.

A fine giornata va a casa, il suo ragazzo, Andrea, ancora non è rientrato. Si ferma a pensare seduta in poltrona a quando arriverà l’invito di Federico. Perché sa che arriverà. Immagina una scusa da inventare per poter accettare, perché vuole accettare. Si sfiora i seni mentre pensa a quello che potrebbe succedere. Poi si alza e si prende un bicchiere d’acqua, Andrea sta rientrando

Il giorno seguente, dopo aver incrociato per un paio di volte gli sguardi di Federico, senza abbassare lo sguardo, anzi sorridendo, si trova da sola in una stanza con lui. Parlano di cose di lavoro, poi improvvisamente lui le chiede se vuole uscire a cena con lui, un giorno a sua scelta. Lei gli sorride, gli dice “lo sai che sono fidanzata”. E lui “io ti ho chiesto se vuoi, non se puoi”. Lei sorride, compiaciuta. “Sì, certo, vorrei”. Lui le sorride, le dà un bacio sulla guancia ed esce dalla stanza. Dopo qualche minuto le arriva un sms di Federico. “Volere è potere. Scegli tu il giorno”.

Lucia è eccitata. Troverà il modo.

La sera ha voglia di scopare. Dopo cena si avvicina ad Andrea e comincia a provocarlo. Scopano, scopano forte, lei gli succhia il cazzo, guardandolo dritto negli occhi e poi gli chiede di prenderla subito. Si fa scopare come una troia, dice.

Il giorno seguente, tornata a casa dal lavoro dice ad Andrea che il lunedì seguente dovrà uscire con la sua amica Silvia, che ha dei problemi con il ragazzo e vuole parlarle un po’ con calma. Lui le dice che va bene.

Lucia va in bagno, digita un sms a Federico. “Lunedì”. Poi spegne il telefono.

La mattina dopo, è venerdì, accende il telefono appena arrivata al lavoro. C’è la risposta di Federico. La legge, dice solo “Lunedì alle 20 in piazza xxx”. Un brivido le prende lo stomaco. Si sente eccitata come una ragazzina al primo appuntamento. Lo incrocia un paio di volte, si sorridono espliciti.

Passa la giornata, passa il week end senza che arrivi nessun messaggio, è tutto deciso. Lei ricorda al ragazzo che il lunedì sarà fuori. La sera, davanti al televisore, si piega su di lui, gli slaccia i pantaloni e gli succhia il cazzo avidamente. Immagina cosa succederà il giorno dopo…

Poi, dopo aver ingoiato tutto si lascia leccare la fica, che ha depilato accuratamente la mattina stessa.

La mattina di lunedì prende dal cassetto un perizoma, uno di quelli più erotici, un paio di calze autoreggenti nere, un reggiseno coordinato con il perizoma, mette tutto dentro con il beauty case dei trucchi. Saluta Andrea che le raccomanda di non fare tardi la sera, che il giorno dopo si lavora. Stai tranquillo, gli dice. Esce, va al lavoro vestita come al solito, solo con le scarpe un po’ più eleganti di sempre. Incrocia Federico. Gli fa un cenno di intesa, tutto a posto, alle 20.

Lavora con in testa solo la sera, uno stato di eccitazione le pervade tutto il corpo, sorride, ride, è su di giri.

Alle 7.30 va in bagno al lavoro, con la borsa dietro. Sono già andati via tutti. Si spoglia, toglie le mutandine, indossa il perizoma e le autoreggenti e la gonna, cambia il reggiseno. Sopra tiene la camicetta che aveva, coperta da un maglioncino leggero aperto davanti, con i bottoni. rifà il trucco. si guarda. sente addosso l’eccitazione della serata che verrà. Prende il cellulare. Invia un sms ad Andrea. “sto andando all’appuntamento con Silvia, ci vediamo dopo, credo di tornare presto ma tu non mi aspettare sveglio!!!”. Lui risponde subito “va bene, salutami Silvia.” Poi manda un sms a Silvia “Piacere tra amiche: io stasera esco con te, se dovesse chiedertelo Andrea…. grazie”. risposta immediata di Silvia “Che fai, hai un segretuccio? ::) va bene, piacere tra amiche!”. “Grazie, poi ti dirò!”. Esce, si avvia alla macchina per andare all’appuntamento. Accende, si guarda le gambe fasciate dalle autoreggenti. Prende il telefono SMS a Federico. “Sto arrivando. Non posso fare tardi ma mi voglio divertire….”: Pensa per un momento di aver esagerato, di aver reso troppo esplicito quello che non dovrebbe essere esplicito. Solo per un momento, quando arriva la risposta di Federico capisce che ha fatto bene, anche per la scossa che le percorre il corpo leggendo “Sarà la nostra serata, ci divertiremo, vedrai. Lascia fare a me”

Arriva all’appuntamento con qualche minuto di anticipo. Lo vede in piedi, poggiato alla macchina. Scende, chiude la sua macchina e si avvicina a lui. “Sei bellissima!” la saluta. Lei ringrazia, lo squadra e gli dice che anche lui non è male, sorride e sale. ‘Andiamo a un ristorante che conosco, un po’ fuori città, ma ci mettiamo poco, vedrai che ti piacerà”. Andando parlano di cose futili ma lei non può non notare che lo sguardo di Federico cade di tanto in tanto sulle sue gambe. Si sente lusingata, le piace avere il suo sguardo addosso.

Arrivano, un ristorante quasi di campagna, poco frequentato, piacevole. Parcheggiano, entrano e si accomodano al tavolo per due già pronto. La cena è buona, il vino anche. La compagnia è molto piacevole, Lucia scopre una persona non solo fisicamente affascinante. E poi i suoi sguardi, i suoi sguardi la fanno sentire desiderata. Era quello che voleva. Era quello che la eccitava fin dal mattino. Le arriva un sms di Andrea che chiede come procede la serata, risponde subito dicendo “Silvia è un po’ abbattuta, ancora non abbiamo mangiato, temo che non farò prestissimo ma non posso lasciarla!”. Ora ha preso anche un po’ di tempo…

Stanno per andare via, hanno finito di cenare. Lui le ha parlato della sua fidanzata, lei gli ha parlato del suo. Così si sono tolti il problema, ora sanno entrambi che sono fidanzati, che non dovrebbero essere lì. Ma lì sono. E si desiderano, ormai in maniera esplicita. Lei va in bagno. Ha bevuto, non troppo, non le piace perdere completamente il controllo e poi non è il caso che torni a casa ubriaca, però quel senso di leggerezza ce l’ha addosso, insieme all’eccitazione di immaginare quando potrà lasciarsi andare, se succederà questa sera, se potrà sfogare la voglia che sente tra le gambe quando entra in bagno. Si guarda, si sente sensuale, si alza la gonna, vede le autoreggenti, il piccolo perizoma. Pensa che gli piacerebbe vederla così. Esce, torna al tavolo, lui le dice che ha già pagato, che possono andare, almeno avranno un po’ di tempo prima di doversi salutare. Escono, salgono in macchina. “Dove mi porti, ora?” chiede Lucia.

“Ti porto da me, sono solo a casa e vorrei concludere questa serata lì”. “Vengo con la mia macchina però, non ho molto tempo. Ti seguo”: Scende e prende la macchina, lo segue fino a casa sua, parcheggia, entrano insieme. Mentre apre la porta squilla il telefono di Lucia. Fa cenno a Federico di fare silenzio, è Andrea. Le chiede dov’è, tra quanto rientra, lei dice che ancora un po’ vuole stare con Silvia, di non preoccuparsi. Attacca, guarda Federico con un sorriso e gli dice “è geloso”: E lui le risponde “Fa bene a essere geloso, sei bellissima e sei molto attraente”. “grazie, credi davvero? non sapevo se avresti apprezzato come mi sono vestita.” “Sei bellissima, mi piaci. Molto”. entrano, le offre qualcosa da bere. Si guardano. Lei dice che non ha il tempo che vorrebbe avere, che a un certo punto dovrà rientrare. Lui le risponde che lo sa, che non è un problema, spera che si possa ripetere la serata. “Sei stato bene?” “benissimo, con te sto sempre bene e averti davanti agli occhi è un piacere unico”: La guarda, lei lo guarda. Lei è poggiata al tavolo del salone, lui in piedi davanti a lei. “Sono stata indecisa se mettermi la gonna, non sapevo se ti sarebbe piaciuta. E volevo mettermi qualcosa che ti piacesse.” “La gonna mi piace molto, mi piace che si vedano le tue gambe, sono molto sensuali, mi piacciono le calze.” Lei sorride, decide che sì, vuole osare di più. Alza leggermente la gonna, fino a far vedere il bordo delle calze autoreggenti. “Sono autoreggenti, mi piacciono” gli dice. “Sono bellissime, sei molto eccitante, sai?”. E lei “dici?” e dicendolo alza la gonna ancora un poco. Si sente guardata, desiderata, eccitata. Le piace, le piace il gioco, le piacciono gli occhi di lui addosso. Scopre fino al perizoma.

La guarda, guarda le cosce ora scoperte, guarda il perizoma, guarda le sue mani che tengono sollevata la gonna. “Sei perfetta” le dice e si avvicina. Lei lo aspetta, lo vuole, lo desidera. Sente la sua bocca poggiarsi sulla sua, le sue labbra calde baciarla. Apre la bocca, accoglie la lingua del ragazzo, ne sente il calore entrarle in gola. Si baciano, lei lascia la gonna per stringerlo a sé, lo sente sul corpo, sente l’eccitazione premerle tra le gambe, mentre continua a baciarlo. Lui le stringe i fianchi, con una mano le tiene la testa, carezzandole i capelli. Si staccano per un momento, come per prendere fiato, si guardano, lui appoggia di nuovo le labbra sulle sue, piano, poi la lingua, le comincia a leccare la bocca, poco a poco. Questo gesto la eccita, ancora di più, lo lascia fare, si gode il passaggio della lingua sulle labbra che socchiude per accoglierla nuovamente, come se fosse la cosa che desidera più al mondo. I due corpi si stringono forte, si sentono. Le mani di Federico le percorrono la schiena, mentre le lingue rimangono attaccate. Scendono, arrivano alla parte bassa della schiena, poi sulle gambe, si infilano sotto la gonna. Lei si sposta leggermente dal tavolo su cui era poggiata per permettere alla mano di passare, vuole sentirla, vuole sentirla sul culo. Eccola, sì, ora la sente sul culo praticamente nudo, coperto solo dalla sottilissima striscia di stoffa del perizoma. La sensazione della mano calda sulla pelle le fa emettere un gemito deciso.

Lei lo stringe, stringe il suo corpo, poi con la mano sente la coscia, la parte anteriore, sale, fino a percorrere la cintura dei pantaloni, per slacciarla. Lo fa allontanare da sé, per slacciare la cintura e i bottoni dei pantaloni, li fa scendere. Lo guarda, guarda quello slip che costringe il suo cazzo duro. Lo guarda negli occhi, gli parla. “Lo voglio. Lo voglio ora, subito, dentro di me” Lui scopre il cazzo durissimo, lo prende in una mano. “Eccolo, ora lo sentirai tra le gambe, sentirai quanto mi hai fatto eccitare’. Lei si sfila il perizoma, lasciandosi la gonna addosso, mostra la sua fica calda, perfettamente liscia, vogliosa. Allarga le gambe e si poggia sul tavolo, sollevando la gonna. Si avvicina, la punta del cazzo percorre il contorno della sua fica, poi, quasi d’improvviso, entra. Lentamente. La fica di Lucia si schiude, accogliendo il cazzo duro dentro di sé, un gemito accompagna il movimento che lo spinge completamente dentro di lei. Lui le slaccia la camicetta, sposta il reggiseno per prendere i capezzoli tra le dita, per leccarle le tette, mentre spinge fino in fondo. “Quanto sei calda, quanta voglia avevo di scoparti così” Sì, solo sì riesce a dire lei, mentre si gode le spinte che la portano direttamente sull’orlo dell’orgasmo. Non smettere, sì. sì

La lingua sul seno, il cazzo dentro, le mani di lui ovunque, i rumori dei suoi movimenti. Lucia si lascia andare, godendo profondamente, con un brivido che l’attraversa dalle gambe alla testa.

Lui rallenta, rallenta quasi dolcemente il movimento di spinta, sente il liquido che copre il suo cazzo. Poggia la bocca su quella di Lucia, per sentirne il respiro caldo nella bocca. Poi esce, lasciandole godere del momento che segue il lungo orgasmo provato. Sorride, quasi ride, lei. Sorride, quasi ride, lui.

“Sai una cosa? era troppo tempo che non godevo così, subito, forte”, dice Lucia: lo guarda, prende il suo cazzo in mano, comincia a muoverla, tenendogli gli occhi fissi nei suoi. Con l’altra mano finisce di slacciarsi la camicetta e sfila il reggiseno. Si fa guardare, mentre lo masturba. “Ti piaceva stare dentro di me, vero?” gli dice. “Sì, da impazzire…” “Ti piace guardami mentre ti tocco il cazzo?” “Oh sì, sei veramente una gran porca quando mi dici così” “Sì, lo sono…” Sente che le sue parole lo eccitano, che lo fanno godere, sente il suo cazzo duro tra le mani. “Voglio sentirti godere, voglio guardarti godere”. “Dammi la tua bocca, voglio sentirla sul mio cazzo” gli dice. Senza pensarci un attimo si inginocchia di fronte a lui e se lo infila nella bocca. Succhia, lecca, bacia, sente quanto gode, con una mano accompagna il movimento, ascolta le sue parole che la spingono a muovere più velocemente la bocca. Lo sente arrivare. Lo sente godere, nella sua bocca. Succhia tutto lo sperma caldo che esce.

Poi si alza, lo guarda, sorride. “Mi devo cambiare…”

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