Carla e Luca sono una coppia normale, si sono conosciuti un’estate di venti anni fa, lei aveva appena dato la maturità ed era in vacanza con i genitori. Lui aveva dieci anni di più ed era in vacanza nella casa di famiglia. Luca lavorava da alcuni anni nell’impresa lasciatagli dal padre che era morto prematuramente, un ingrosso di prodotti elettrici. Aveva disponibilità economiche, aveva una bella auto, era molto diverso dai compagni di liceo di Carla. Lei si era fatta corteggiare ed aveva ceduto, niente di impegnativo, baci nella pineta, poi le prime carezze ed infine del petting più spinto. Carla era vergine ed abitava a 400 chilometri di distanza da Luca, non voleva ‘gettarsi via’. Aveva avuto un’educazione rigida ed improntata a valori sani.
Finita l’estate avevano continuato a frequentarsi, lui partiva il sabato ed andava da lei. I genitori di lei lo ospitavano in un appartamento separato, che una volta era dei nonni ed ora era vuoto, lì Carla perse la verginità, una sera. Un mese dopo Carla accusava un ritardo nel ciclo, fecero degli esami e risultò incinta. Luca fu felice dell’evento e subito propose di convolare a nozze, Carla era turbata, tutti i suoi progetti, l’università, il lavoro, l’autonomia finanziaria svanivano. Ma, in fondo, aveva trovato un uomo che amava e stava per costruire una famiglia con lui. Anche i suoi genitori volevano un matrimonio per regolarizzare la situazione.
Ai primi di dicembre si sposarono, il viaggio di nozze si svolse ai caraibi e fu molto lussuoso, al rientro Carla si trovò catapultata in una nuova realtà, a centinaia di chilometri dalla famiglia e con una suocera che con la scusa di aiutare era sempre tra i piedi. Comunque era trattata come una regina, ancora di più dopo la nascita di Francesca, una bella bimba. La vita scorreva serenamente salvo che per le eccessive ingerenze della suocera, d’altronde Francesca era cagionevole di salute e lei non aveva altri sostegni. Un trauma fu la scomparsa dei suoi genitori, in un incidente stradale mentre stavano andando a trovarla. Carla si sentiva colpevole e depressa.
Questo agevolò l’invadenza della suocera che Luca contrastava troppo blandamente. La vita sessuale della coppia era rarefatta se non assente: di notte la bimba piangeva, di giorno la suocera era sempre tra i piedi, inoltre Carla era sempre depressa e stanca. Luca iniziò a frequentare delle professioniste che, per un prezzo ragionevole, lo facevano sfogare, con loro faceva ciò che la moglie neanche voleva nominare.
La bimba cresceva, iniziava la scuola, poi andava alle medie e la coppia, lentamente recuperava un equilibrio, anche se transitorio. Ma arriva la crisi del 2008, l’azienda di Luca perde fatturato, e così anche nel 2009, nel 2010 il consulente gli consiglia di intestare i suoi beni ad una persona estranea all’azienda, la madre è molto malate e, quindi resta solo Carla che, d’altronde ha dei beni propri ereditati, inoltre sono in regime di separazione dei beni da sempre. Così tutti gli immobili e le disponibilità vengono intestate a Carla per evitare rischi in caso di fallimento.
Nel 2011 Luca deve fare un concordato, salva l’impresa che si riduce ad un solo dipendente, ha rapporti difficili con le banche, i fornitori, i clienti. Ora anche Luca è depresso, oltre alle difficoltà lavorative e finanziarie la madre era morta da alcuni mesi ma ciò nonostante Carla continuava a rinfacciargli la sua eccessiva mollezza nei confronti della invadenza materna negli anni precedenti. I litigi erano frequenti, unico limite: Francesca non doveva sentire. Quindi i litigi avvenivano in camera da letto o quando erano soli.
Ovviamente l’intimità era danneggiata da tutto ciò,a volte passavano mesi tra un rapporto sessuale e l’altro, rapporti oltretutto monotoni, lui le leccava i seni, che lei aveva molto belli e sodi, la baciava tutta fino all’intimità e, quando la sentiva umida la penetrava. Solitamente con il preservativo, lei non voleva altri figli e lui era abituato così dalle sue frequentazioni. Infatti andava a puttane, o escort come si fanno chiamare oggi, una o più volte alla settimana. E dava sfogo alle sue fantasie con queste professioniste.
La situazione è degenerata quando Francesca è partita per frequentare l’università all’estero, Carla aveva insistito per questa soluzione, voleva la figlia facesse ciò che era stato negato a lei ed inoltre aveva dei redditi dagli immobili ereditati dai genitori, era autosufficiente sotto l’aspetto economico. Ma ritrovandosi soli i motivi di contrasto si erano ingigantiti, Carla si annoiava, si sentiva inutile e l’astio verso Luca cresceva.
Lui aveva capito la situazione ma non poteva farla lavorare con lui, già così l’azienda non guadagnava quasi nulla, e non sapeva cosa fare per appagarla. Una domenica, dopo l’ennesimo litigio, lei gridandogli contro tutti gli improperi che conosceva, si era avventata contro di lui graffiandolo, al che lui l’aveva spinta con forza per allontanarla. Lei era caduta per terra, battendo il viso contro un mobile e il polso destro a terra si era messa a gridare dal dolore, Luca, spaventato la ha accompagnata al Pronto Soccorso dove è stata ricoverata. Frattura del polso e lesioni sul volto. Carla, per pudore, ha dichiarato di essere caduta, ma non tutti le hanno creduto,in ospedale vedono liti familiari tutti i giorni hanno sviluppato una sensibilità particolare.
Carla viene ricoverata e Luca torna a casa. Il giorno dopo Carla esce dall’ospedale e Luca la riaccompagna ha casa, l’attendono fiori e piante: Luca vuol farsi perdonare e sembra che Carla sia disposta a farlo. Dormono abbracciati, lei si è rifiutata di far l’amore con la scusa dei dolori, ma questo è normale, sono mesi che lei si nega, perché dovrebbe essere diverso oggi?
Sono trascorsi venti giorni dal litigio, Luca è tranquillo, pare sia stato tutto superato, Carla ha tolto il gesso e sembra meno isterica del solito. Non hanno ancora avuto rapporti e Luca ha ripreso a frequentare altre donne, in particolare una, Nadine una escort sui quarant’anni molto attiva, sessualmente. Il solo pensiero eccita Luca che chiama la donna e concorda un incontro di lì a mezz’ora. Lascia il magazziniere da solo, ma il lavoro è tranquillo. Arriva alla casa della donna, una villetta dove lei occupa il seminterrato che ha un ingresso indipendente. Chiama e lei gli apre.
N. ‘Ciao porco, pensavo non venissi più a trovarmi. Baciami che ho voglia’ la donna lo accoglie indossando un vestito di rete, con sotto soltanto un microperizoma. è alta circa un metro e sessanta, con seni rifatti piuttosto grossi, un fisico magro con poca cellulite sui glutei, invitanti e torniti. Capelli neri, raccolti in alto sulla testa e bocca carnosa e provocante. è sudamericana ma vive in citt’ da anni ed ha una clientela numerosa che apprezza il fatto che sia molto focosa. Le lingue dei due si intrecciano e Nadine continua a tenere l’iniziativa.
N. ‘Vieni in bagno, porco, che ti lavo e te lo succhio tutto’ la donna si inginocchia e gli apre la cintura e i pantaloni, li abbassa e massaggia il cazzo attraverso il tessuto degli slip, quindi abbassa anche quelli e, fissando l’uomo negli occhi gli lecca i coglioni e sale lungo l’asta.
N. ‘Dai, andiamo in bagno’ l’uomo toglie le scarpe e finisce di spogliarsi, l’uccello semi eretto. Lei lo prende per mano e lo fa accomodare sul bidet, regola la temperatura dell’acqua, prende una bella razione di sapone ed inizia a insaponarlo, sale e scende lungo l’asta, massaggia i coglioni, quindi si muove fino al culo, Luca chiude gli occhi per godersi al meglio le sensazioni che prova, e la donna, sogghignando lo penetra con l’indice e poi con due dita.
N. ‘Bello il culetto del mio maiale ‘ e così dicendo muove rapidamente le dita dentro l’uomo, Luca è prossimo all’orgasmo, lei smette di stimolarlo e lo lava con l’acqua, quando ha terminato chiude l’acqua e scende prendendo tutto l’uccello in bocca, fino a toccare i testicoli con il naso.
N. ‘Te lo ciuccio tutto, maiale’. Nadine lo pompa con abilità ma non vuole farlo venire troppo rapidamente, lui paga per mezz’ora del suo tempo, quindi questo deve avere. Si alza, gli allunga un asciugamano di carta e ritorna in camera. Quando Luca la raggiunge è sul letto, con le gambe spalancate, la figa depilata alla brasiliana, che si masturba:
N. ‘Ti aspettavo, maiale. Cosa vuoi fare oggi?’ Luca fissa incantato la figa umida di umori.
L. ‘Ti mangio, voglio mangiarti la figa’ e si posiziona in mezzo alle gambe della donna, lei scivola verso il basso, appoggia i talloni sulle spalle dell’uomo e lo provoca
N. ‘Il culo, leccalo bene, mettici la lingua dentro, porco.’ Luca esegue, passando e ripassando sull’ano della donna, cercando di fiorare lo sfintere con la lingua e aprendo le chiappe con le mani,.
N. ‘Bravo il mio maiale, così mi piace, continua così’ dopo essersi goduta questo trattamento per alcuni minuti Nadine decide di cambiare posizione.
N. ‘Vieni, sdraiati qui, per bene che ti mangio anche io’ Luca ora è sotto Nadine, i due si leccano a vicenda, la donna sputa pi’ volte sullo sfintere di Luca, lui freme, sa cosa indica questa procedura. Lei prende un vibratore, del diametro non superiore a quello di un dito maschile ma ornato di protuberanze che simulano un sistema venoso, è lungo almeno dieci centimetri e termina con una larga base. Nadine infila il dildo dentro un preservativo, quindi lo appoggia all’ano di Luca e spinge. Superato lo sfintere lei aziona il movimento, oltre a vibrare si muove sul suo asse, mentre lo osserva entrare per tutta la lunghezza nel retto dell’uomo, che manifesta di gradire questo trattamento. Nadine sorride notando la reazione dell’uomo, gli calza un preservativo sul cazzo rigido e gli monta sopra dandogli le spalle. Luca ammira il fondo schiena della donna e allunga le mani fino ad impossessarsi del suo seno. Nadine muove il bacino aumentando il ritmo, è ora di chiudere la seduta. In venti secondi Luca viene, lei continua a muoversi fino a quando lui non si calma, spegne il vibratore, lo estrae e si alza dall’uomo. Gli porge una salvietta per pulirsi e togliere il condom. Dopo pochi minuti Luca esce da casa della donna, guarda l’orologio, ha giusto il tempo per passare dall’ufficio e rientrare a casa.
La serata scorre normalmente, Carla guarda la tv e parla di Francesca, Luca é acquietato dalla performance erotica con Nadine. Vanno a dormire, Luca cerca di baciare la moglie senza convinzione.
Il mattino successivo riceve una convocazione di un avvocato, pensa sia legato ai suoi problemi economici e conferma l’appuntamento.
Alle sedici entra in uno studio piccolo ma arredato lussuosamente, la segretaria è una bella ragazza giovane ma, per entrare nell’ufficio dell’avvocato viene accompagnato da un culturista. L’avvocato lo fa accomodare, avrà poco piu di trent’anni ed è una donna robusta, non grassa ma robusta. Alta oltre il metro e ottanta, spalle larghe, seno florido, mani forti. Forse una ex atleta. Si presenta:
G. ‘Buongiorno sig. luca, sono l’avvocato Grazia Dep. e rappresento la sua signora nell’istanza di separazione che intendiamo presentare’ Bum, Luca è tramortito dalla notizia, Carla vuole separarsi.
G. ‘Sarà una pratica rapida, con i suoi comportamenti violenti ed aggressivi, le persecuzioni e le violenze psicologiche che ha compiuto ai danni della signora il fatto che lei la tradisca con una prostituta diventa un aspetto minore’. L’avvocato appoggia un fascio di carte: il referto del ricovero, il parere di uno psichiatra, foto di lui che, in diversi giorni entra in un appartamento. Foto di Nadine e la sua pubblicità su un sito d’incontri. Luca è incapace di reagire di fronte alle accuse dell’avvocato: violenza domestica, frattura dello scafoide, lividi ed abrasioni, violenza psicologica, stalking e chi più ne ha più ne metta. L’avvocato abbassa il tono di voce:
G.’La signora Carla considera prioritario il benessere psicologico della figlia, quindi è disposta a consentirle di restare nella casa, ovviamente come ospite, la casa è totalmente di proprietà della signora come tutti i beni immobiliari che lei ha utilizzato’ Luca scatta in piedi gridando:
L. ‘Quei beni sono miei, li ho intestati a mia moglie per motivi fiscali!’ la porta si apre e si affaccia il culturista, l’avvocato fa un cenno per tranquillizzarlo e la porta si richiude.
G.’Le consiglio di controllarsi, le sue perdite di auto controllo le stanno costando già abbastanza’ lo invita con un sorriso beffardo
G. ‘Continuando, sua moglie non vuole più essere infastidita dalle sue avances sessuali, peraltro molto rarefatte. E sappiamo che lei preferiva soddisfarsi in modo diverso. Inoltre questa situazione è transitoria e limitata ad un periodo di prova. Le è tutto chiaro?’ Luca fa un cenno di assenso. Esce dall’ufficio dell’avvocato ed un furore sordo si impadronisce di lui, come ha osato Carla farle quello? La vittima è lui che per anni ha sopportato una moglie depressa e frigida! Una rompicoglioni! E quella stronza dell’avvocato, ma ora ci pensa lui. Va subito dal suo consulente che ha uno spazio per riceverlo.
Avv. ‘Luca, cerca di calmarti. L’avvocato di tua moglie è famosa perchè si occupa principalmente di casi di maltrattamenti. Sicuramente è stata coinvolta da personale dell’ospedale. Come tuo amico ti consiglio di quietare la situazione e superarla, considera, ad esempio, che tu non sei finanziabile, l’azienda sopravvive grazie ad una fidejussione di Carla. Se venisse revocata tu, commercialmente parlando, saresti defunto. Ascoltami, ti conviene riappacificarti con tua moglie. E smetti di andare a puttane, è pericoloso e non ti fa bene, tu pensi troppo a quello e poco alle altre situazioni della tua vita.’ Dopo questo discorso Luca è rassegnato, cercherà un accomodamento con Carla, d’altronde è sempre stata una donna dolce ed anche ora” in fondo si tratta di farla ragionare. Non è un problema.
Luca cerca di impostare la serata in modo positivo, si scusa con Carla per il suo nervosismo che è aggravato dai problemi aziendali, punta sulla mozione degli affetti, la famiglia unita, la figlia con basi solide, ammette gli errori e cerca di minimizzarli. Alla fine entrambi piangono abbracciati insieme. è fatta, pensa Luca. Tutto tornerà come prima, lei continua a rifiutare le avances del marito, ma è solo questione di tempo.
Il giorno seguente Luca è allegro e rilassato, avrebbe voglia di andare da Nadine ma preferisce aspettare che tutta la vicenda si chiuda. Sente la moglie al telefono e la sente serena e rilassata. Chiude il magazzino e si dirige verso casa per cena. Arriva e trova la moglie non in tuta, come suo solito, ma con un abito in maglina, semplice ma elegante, scarpe con tacco medio, un trucco leggero e la collana di perle. è fresca di parrucchiere, era tanto che non lo accoglieva così in tiro, anche la tavola è apparecchiata con cura, ma è apparecchiata per tre, che cosa vuol dire?
C. ‘Tesoro abbiamo un ospite a cena, l’avvocato Grazia. Non credeva alla nostra riappacificazione e le ho proposto di verificare di persona.
Luca ha un travaso di bile ma di sforza di sorridere.
L. ‘Vado a rinfrescarmi, a che ora arriva?’
C. ‘Tra mezz’ora è qui’
Puntuale alle venti suona il campanello, Grazia entra e bacia Carla, dà la mano a Luca stringendola con forza. In ufficio Luca non aveva compreso quanto fosse alta e robusta, indossa un tailleur nero con camicia bianca, calze velate, scure, e scarpe con tacco dieci, paiono costose. L’insieme è notevole, con i tacchi supera il metro e novanta, domina la sala, capelli castano chiaro, non molto lunghi. Spalle larghe, seno abbondante, fianchi e cosce forti. Il piede sarà almeno 42 di taglia. Il viso è proporzionato, con una mascella quadrata ma gradevole. Nel complesso è una bella donna ma oversize, inoltre Luca teme l’aspetto professionale. Carla ha preparato una cena leggera, scaloppine ed insalata con un vinello portato da Grazia, molto profumato.
La cena si svolge in un’atmosfera strana, Carla è totalmente rilassata, come una persona che si rende conto di trovarsi di fronte ad un bivio importante della vita ma ha ormai preso le sue decisioni, Luca invece è teso, teme che la situazione sfugga al suo controllo, è consapevole di essere di fronte ad un nemico pericoloso. Grazia, infine, è come un cobra che ha individuato la preda e studia come farla cadere in suo potere,ma è sicura di se, altre volte si è trovata nella medesima situazione, non è una novità. I discorsi sono vari ma, infine, Grazia racconta la sua storia:
G. ‘Io ho vissuto sulla mia pelle la violenza familiare. Mia mamma era un donnino di cinquanta chili, piccola e dolce. Papà era grande e grosso, io ho preso da lui. Li sentivo bisticciare, spesso. Ma mia madre mi diceva che papà era buono, solo che essendo così forte, a volte perdeva il controllo. Ma non avrebbe mai voluto farle del male. Avevo dodici anni quando mio padre perse il controllo in modo eccessivo. Mia mamma battè la testa e non si riprese. Io ero piccola, non ero considerata un testimone. Restai sconvolta quando mio padre tornò a casa,assolto. Dovetti vivere con lui per parecchi anni, fino alla mia maggiore età, poi me ne andai. Decisi che sarei stata un giudice, sono diventata avvocato. E mi dedico alle vittime di violenza familiare, vittime che, come mia madre, non osano ribellarsi, difendersi. Io voglio che i violenti soffrano. Giurano di cambiare, ma non è vero, non cambiano mai, vogliono comandare, dominare, imporsi. Si credono forti, ma non sono altro che insicuri, deboli, incerti. Inutili.’ Luca si sente ribollire, Grazia si riferisce a lui, ne è certo. Grazia vede che lui si innervosisce, e riprende fissando l’uomo:
G. ‘Ho verificato di persona, che gli uomini violenti non cambiano, mai. Mentono, raggirano, sono bugiardi. E vogliono mostrare la loro forza. Sapete perchè?’ Carla ascolta affascinata, mentre Luca è turbato.
G. ‘Perchè temono di mostrare il loro vero volto! Quasi sempre da ragazzi sono stati molestati sessualmente, e hanno sensi di colpa. Perchè ne hanno goduto. In realtà sono omosessuali ma si vergognano di esserlo’ Luca è rosso in volto, ha bevuto parecchio e si sente preso di mira dalle insinuazioni di Grazia. Grazia gli ride in faccia.
G. ‘Si sente parte in causa Luca?’ l’uomo si alza in piedi, ma Grazia si alza a sua volta, lo sovrasta di quindici centimetri e lo irride:
G. ‘Vuole mostrarmi la sua forza? Vuole sottomettermi? Ci provi, non è così facile, vedrà.’ e ride. Luca prova ad affibbiare una sberla alla donna, che para il colpo senza problemi ed assesta un colpo con il palmo della mano sul naso dell’uomo. Luca crolla al suolo proteggendosi il naso.
G ‘Vedi, i violenti non cambiano! Se non glielo spieghi con le maniere forti’ così dicendo Grazia prende la sua borsa e si siede sul ventre di Luca. La gonna sale mostrando il bordo di pizzo delle calze, Grazia estrae un paio di manette rivestite in peluche rosa e le applica si polsi di Luca, bloccandoli dietro la schiena. Luca è sotto shock e grida di liberarlo, Carla è sorpresa e deliziata dagli eventi. Grazia non solo tiene testa a Luca sotto l’aspetto caratteriale ma lo domina fisicamente. Grazia ha estratto un bavaglio con una palla rosa che impedisce di parlare, la mette a Luca legandola dietro la nuca. Quindi lascia Luca sdraiato sul pavimento di schiena e si dirige verso la cucina. Apre gli armadietti alla ricerca di qualcosa, quindi soddisfatta ritorna dall’uomo, lo osserva con sguardo falso angelico e parla:
G. ‘Ora Carla aiuteremo tuo marito a liberarsi dei condizionamenti, ad esternare la sua vera natura’ prende una corda per stendere che ha recuperato e si avvicina all’uomo che si agita, la passa sotto il ginocchio sinistro, lo tira verso il petto e fa passare la corda sotto l’ascella sinistra; quindi la fa uscire dall’ascella destra e passare sotto al ginocchio destro che viene anch’esso tirato verso il petto. In questo modo Luca è immobilizzato con le ginocchia che quasi toccano il petto. Grazia estrae dalla sua borsa un coltello a serramanico, quasi uno stiletto tanto è appuntito ed affilato, lo apre e lo usa per tagliare la cintura dell’uomo, Luca è sorpreso dalla facilità con cui il coltello taglia il cuoio. La cosa lo intimidisce. Grazia infila il coltello dentro i pantaloni di Luca ed inizia a tagliarli, prima una gamba e poi l’altra, Carla osserva affascinata l’abilità e sicurezza dell’avvocato. Che infine passa a tagliare le mutande lasciando Luca nudo dalla vita in giù.
G. ‘Ora faremo emergere il vero essere di tuo marito. Il frocio che lui reprime’ Grazia infila i guanti di gomma che ha trovato in cucina, bagna il dito indice nell’olio e lo infila nel culo dell’uomo, senza ulteriori preparazioni. Luca spalanca gli occhi, cerca di gridare e si irrigidisce ma è tardi, il dito lo penetra e Grazia lo muove s’ e giù, dentro e fuori, lo ruota a destra e a sinistra nel suo retto. Grazia ride:
G.’Guarda, il cazzo gli è venuto duro. Ma che piccolo, è tutto qui il tuo orgoglio di maschio? Com’è possibile godere con un cazzo così piccolo?’ domanda alla cliente.
C. ‘Io ero vergine e lui è stato il mio solo uomo, non ho mai avuto metri di paragone’ Grazia continua a muovere freneticamente il dito dentro il culo di Luca che, nonostante la situazione, è eccitato.
G. ‘Guarda il frocio com’è eccitato. Se glielo tocchi sborra subito, ne sono sicura. Vuoi provare?’
C. ‘Neanche per sogno, mi fa schifo.’
G. ‘E non hai visto nulla, passami la borsa, per cortesia’ una volta ricevutala Grazia smette di giocare con l’uomo, si toglie i guanti e estrae da essa un dildo che replica perfettamente un cazzo, cappella e vene incluse. Ha dimensioni importanti, Carla valuta sia lungo almeno 15 cm e con un diametro di 4-5 cm. Grazia lo infila dentro un preservativo e lo posiziona di fianco al cazzo di Luca, il confronto è impietoso. Grazia ride:
G. ‘Questo è un uccello, non quello del frocio’ Luca è profondamente umiliato, lui non si sente omosessuale ma la forza morale di Grazie stà distruggendo la sua autostima e le sue certezze. Vedere Carla che lo deride lo fa soffrire profondamente. è stanco, provato, senza forza per reagire, si stasottomettendo.
Grazia gli mostra il vibratore:
G. ‘Ed ora, frocetto passiamo a qualcosa che ti piace di più. Un dito è poco per un frocio come te, questo bel cazzone andrà meglio.’ Luca spalanca gli occhi e mugola la sua opposizione ma Grazia lo avvicina allo sfintere e, nel contempo, lo sculaccia con forza:
G. ‘Stai fermo ed allenta gli sfinteri, non rendere le cose inutilmente difficili e dolorose’ Luca è terrorizzato, cerca di rilassarsi quando sente la cappella avvicinarsi all’ano. Carla è vicinissima a Grazia e osserva la scena, affascinata. Grazia lubrifica con olio il dildo e lo spinge con forza nel retto di Luca, gli sfinteri si allargano e la cappella entra. Luca respira affannosamente, si sente soffocare con quella palla in bocca, deve respirare dal naso, deve farlo. Grazia si ferma e attende che il colorito di Luca torni normale quindi prende la mano di Carla e la porta sul vibratore:
G. ‘Mettilo tu in culo al bastardo, puoi fargli pagare tutto quello che ti ha fatto passare. L’unico rischio e che lui ci goda, guarda’ e così dicendo attiva la vibrazione, subito un brivido, chiaramente d’eccitazione, percorre il corpo dell’uomo. Una smorfia di disgusto si dipinge sul volto della moglie. Grazia è soddisfatta, dopo questa serata una riappacificazione è impossibile, o meglio, inutile. Carla vedrà per sempre Luca come un debole, un perdente vizioso, neanche meritevole di pietà. Carla appoggia la mano sul dildo e lo spinge dentro, parecchi centimetri. Poi guarda Grazia, lei gli mette la mano dietro la testa, la attira a se e la bacia. Carla ricambia con una passione sconosciuta, le lingue delle due giocano, si intrecciano, si rincorrono. Luca è spettatore di questo spettacolo inatteso. Grazia infila le mani sotto il bordo dell’abito e lo solleva, sfilandolo dalla testa di Carla che resta con collant, reggiseno e mutande. Slaccia il reggiseno ed alterna baci in bocca e leccate di seno. Carla stringe a se l’amante, poi incoraggiata da lei, la spoglia a sua volta lasciandola in autoreggenti e perizoma. Grazia ha un corpo sodo: il seno è grande ma non cedevole, il culo è magnifico con appena un accenno di cellulite, la pancia piatta e muscolosa come le cosce. Carla, in confronto, ha un fisico piuttosto rilassato, qualche chilo di troppo su pancia e addome, braccia e gambe con pochi muscoli. Il volto è molto bello, un ovale incorniciato da capelli chiari e lunghi, occhi azzurri e labbra carnose, un bel sorriso malizioso. Il seno è proporzionato, una terza, e sodo, con grossi capezzoli chiari. Si baciano a lungo mentre Luca è sempre più eccitato. Grazia si stacca dall’amica.
G. ‘Ora ci divertiamo, facciamo le birichine, vedrai.’ così dicendo avvicina la mano al dildo e lo estrae, alza la velocità di vibrazione e lo accosta all’uccello di Luca. Ha uno sguardo irridente:
G. ‘Guarda, il cazzetto del frocio è grande la metà’ dice Grazia, Carla ride alla battuta e verifica come, effettivamente, il pene di Luca, pur in piena eccitazione, è più corto e più stretto del vibratore. Grazia stringe il cazzo contro il vibratore, tra le mani e in alcuni secondi Luca raggiunge l’orgasmo, è un orgasmo forte, alcuni getti di sperma che Grazia direziona sulla pancia dell’uomo dove si raccolgono in una pozzetta.
G. ‘Ora vedrai che sorpresa confeziono al frocio’ ride la donna che spegne il vibratore e lascia l’uccello che inizia ad ammosciarsi. Libera Luca dal bavaglio, intinge in vibratore nello sperma, bagnando abbondantemente la punta e lo porta alla bocca dell’uomo.
G.’Apri la bocca e leccalo’intima a Luca che, con occhi pieni di terrore, fa un cenno di diniego con la testa e serra i denti.
G. ‘Tesoro, dammi una mano. Io gli faccio aprire la bocca e tu lo aiuti a leccarlo’ dice rivolta a Carla che si porta carponi a fianco di Luca e prende il dildo appoggiandolo sulle sue labbra, lo sperma le bagna ma restano chiuse, lei lo intinge di nuovo nella sborra che è sulla pancia dell’uomo. Grazia prende il coltello e appoggia la punta sotto lo scroto, pungendo Luca che, terrorizzato spalanca la bocca. Carla prontamente infila il dildo in profondità, tanto che l’uomo inizia a tossire. Grazia interviene:
G. ‘Piano tesoro, troppo entusiasmo, infilalo meno, l’importante è che lui lo lecchi”come sta’ facendo”bravo, hai paura di perdere le palline, vero? Allora leccalo bene, ecco, intingilo ancora nello sperma Carla, brava’l’uomo terrorizzato dal coltello che gli punge la base dello scroto lecca il dildo senza remore, vincendo il senso di repulsione. Carla è divertita ed eccitata dalla situazione, è ancora carponi e sculetta sfregando le cosce tra loro. Grazia nota il movimento:
G. ‘Bravo frocetto, ti piace quel buon saporino di sborra e merda insieme, purtroppo la sborra è tua e non di un vero uomo, ma provvederemo presto’ quindi sposta il serramanico e lo usa per tagliare collant e mutande di Carla, lasciandola nuda. Passa il coltello alla sinistra e scende a toccare Carla, poggia la mano sul culo e scende verso la vagina. Carla allarga le cosce e l’amica arriva alla vulva, aperta, bagnata ed eccitata.
G. ‘Come sei bagnata! Frocetto tua moglie è fradicia, le piace vederti leccare la minchia. Magari faremo in modo da farti succhiare una nerchia vera, sono convinto che piacerebbe anche a te’ Grazia non perde occasione per umiliare l’uomo e minare le sue certezze, ma è realmente convinta, sulla base delle sue esperienze, che gli uomini violenti spesso sono insicuri nella sessualità e sono stati vittime di abusi. Ma ora vuole godersi Carla, la sente pronta
G. ‘Ora basta, lo abbiamo fatto divertire abbastanza’ fa cenno a Carla di togliere il vibratore dalla bocca di Luca e si prepara con il bavaglio. Luca riesce a parlare:
L. ‘Vi prego, non mettetemi il bavaglio e fatemi andare in bagno, devo pisciare’Carla pare titubante ma Grazia decide che non è il momento per essere gentili. Quindi gli fissa il bavaglio senza dire nulla.
Grazia prende Carla per mano e la conduce verso la camera da letto. Inizia a baciarla e la accarezza su tutto il corpo. Carla è intimidita dall’intraprendenza dell’avvocato, in breve si trova sdraiata sul letto con l’amica che la lecca, Grazia è molto brava, le allarga le labbra della vagina e si concentra sul clitoride, lo lecca e lo succhia. In breve Carla raggiunge l’orgasmo, trema e si contorce per i brividi che la donna le procura. L’amica la lascia riprendere, accarezzandola poi la invita a renderle il servizio. Carla deve mettersi a cavalcioni sopra Grazia e leccarla mentre la donna può lavorare la figa e l’ano.
G. ‘Devi curarti di più tesoro, prima cosa ti depili e poi devi frequentare una palestra in modo da migliorare il tuo corpo’.
Carla risponde, insicura:
C. ‘Sono fuori forma, brutta?’
G. ‘Tesoro sei bella ma ti sei trascurata, tuo marito non ha saputo motivarti. è colpa sua, ma ora penso io a te’ Carla beve queste parole come nettare, si mette a leccare la compagna con una passione inattesa, il primo orgasmo di Grazia lo provoca leccandole la clitoride.
Grazia grida mentre gode, grida realmente non in modo figurativo
G. ‘GODO”MioDio come GODOOO”ora leccami il culo, fammi sentire la lingua. Entrami dentro con la linguetta e leccami tutta la rosellina’ Carla esegue mentre sente due dita che entrano il lei, una in vagina ed una nell’ano.
Carla ha sempre cercato di reprimere i suoni quando gode, mentre Grazia si comporta differentemente, grida quando gode e chiede quello che gli piace, è evidente che vuole trarre il massimo piacere dalla situazione.
Il coinvolgimento di Carla è al massimo livello, tanto che anche lei, quando raggiunge nuovamente l’orgasmo lo manifesta con insolita esuberanza, mugolando rumorosamente. Grazia si bagna moltissimo, tanto che Carla ha il volto inondato degli umori della donna.
Dopo un secondo parossismo Grazia fa spostare Carla e le monta sopra, con la figa direttamente sulla sua bocca, aggrappata alla spalliera del letto.
G. ‘Leccami, bevimi tutta”” pensa cosa prova il frocio a sentirci, con lui godevi così?’
C. ‘No slurp, slurp, era una cosa molto pi’ abitudinaria, meno travolgente slurp slurp. Ma quanto sbrodoli”’
G. ‘Sei brava a farmi godere, oh SIII continua che vengo, mettimi un dito in culo, fottimi il culo, FOTTIMIII’ Carla le stimola l’ano con un dito e, in breve, con due, dopo quest’ultimo urlo Grazia si accascia sul letto a fianco della sua amante, provata ma soddisfatta.
Le due si baciano appassionatamente:
G. ‘Sei stata eccezionale, ho goduto tantissimo.’ Carla arrossisce e si tocca i capelli, Grazia intuisce che, dietro questi atteggiamenti si nasconde qualcosa ed indaga.
G. ‘Io ho scoperto l’amore saffico con la mia cliente più famosa; era una giornalista e il marito la picchiava perchè lei preferiva le donne a lui. Per curiosità ho ceduto alle sue avances ed ora mi piace sia far l’amore con le donne che con gli uomini. E tu? Hai avuto qualche esperienza?’ Carla nasconde il volto nel seno dell’amica e racconta:
C. ‘La mia famiglia era molto bacchettona e rigida, lo sai. D’estate affittavamo un villino in pineta, a Lignano,con la famiglia di mia zia, che ha una figlia maggiore di me di due anni. Loro vivono a Padova, non in un paese. Io mi sono sempre trovata bene con mia cugina, era la sorella che avrei voluto avere.
Io avevo quattordici anni e ero diventata donna da poco. Lei ne aveva sedici ed era corteggiata da tutti maschi della compagnia. Bionda, alta e con un bel seno era la leader del gruppo. I nostri genitori ci lasciavano uscire fino alle dieci e trenta, tranne quando andavamo al cinema. Allora potevamo star fuori di più ma uno di loro ci veniva a prendere e ci accompagnava a casa. Per evitare brutti incontri in pineta, ci dicevano.
Abbiamo iniziato ad andare al cinema quasi tutte le sere per avere una maggiore libertà.
Laura, mia cugina, durante il giorno sceglieva il fortunato e la sera, invece di guardare il film si sedeva con lui in ultima fila a pomiciare. Io credevo così, invece con i ragazzi più grandi faceva anche petting. Me lo ha confessato lei di notte, quando essendo sole in camera potevamo parlare. Mi era grata perchè le facevo da alibi ed una sera mi ha chiesti se avevo il ragazzo, se avevo mai baciato un maschio, se sapevo la differenza tra maschi e femmine.
Io ero ingenua ed ignorante, non ero molto bella, avevo l’apparecchio sui denti. La ascoltavo e la invidiavo, lei si è offerta di insegnarmi, così sarei stata preparata quando fosse arrivato il momento. Abbiamo cominciato con i baci con la lingua ma siamo arrivati in fretta a carezzarci le fighette, a leccarci a vicenda, ho provato il primo orgasmo della mia vita. è stato un mese bellissimo, stancante perchè dormivano quattro ore a notte, ma bello.
Purtroppo, finite la vacanze, mia madre lavando le mie lenzuola, le ha trovate macchiate, troppo macchiate. Mi ha messo sotto controllo e da allora, d’estate siamo andati in vacanza da soli, basta cuginetta. Ma quella estate è la più bella della mia giovinezza. Uno dei pochi ricordi felici’.
G. ‘Ed erotici, mi hai fatto di nuovo venir voglia. Fammi sentire come ti leccavi con tua cugina, vieni amore, leccami.’ e Grazia attira Carla che, collaborativa si pone nella posizione del sessantanove offrendosi alla donna e facendola ancora godere e godendo a sua volta.
Al mattino Grazia si alza e verifica le condizioni di Luca, si è girato su un fianco e dorme, in una pozza d’urina.
Con il coltello taglia la corda che lo immobilizza, aspetta per valutare la sua reazione che è praticamente nulla, Grazia gli assesta una pedata nel fianco, Luca si lamenta. In quel mentre appare Carla, fresca di doccia, con indosso un accappatoio di microfibra. Grazia la bacia, le labbra di Carla si aprono, le lingue si intrecciano, Grazia apre la cintura dell’accappatoio e lo apre, si stacca dalla bocca di Carla e la osserva:
G.’Ehi, che fine ha fatto il tuo boschetto?’
C.’Volevi che lo disboscassi e l’ho fatto’risponde Carla scuotendo le spalle. Grazia la bacia e porta la sua mano destra sul monte di venere
G. ‘Brava, uhm sei già umida. Frocetto: hai detto che questa donna è frigida, ma sei tu che non sai come trattarla, qui sotto c’è un vulcano. E tu lo hai perso. Frocio’.
Un dito di Grazia entra nella vulva bagnata di Carla che geme eccitata. Luca si è messo in ginocchio, con le manette e il bavaglio e a causa dei dolori provocati dall’immobilismo non riesce ad alzarsi. Quella donna nuda che si bacia lesbicamente e si offre nuda non può essere sua moglie, la madre di Francesca. Dopo alcuni lunghissimi minuti Grazia si ricorda di lui.
G. ‘Forza frocio, ti tolgo il bavaglio’ lo sgancia e lo guarda.
G. ‘Beh, non si usa più ringraziare?’ Carla ride mentre Luca si guarda intorno, indossa le manette, è in ginocchio, sporco di piscio e sborra. Di cosa cazzo deve ringraziarla. Ma decide che non è in condizione d’opporsi:
L. ‘Grazie’
G. ‘Grazie signora, frocio’ Luca vorrebbe gridare che non è frocio, ma ingoia la rabbia.
L. ‘Grazie, signora’ Carla sogghigna mentre si avvicina all’amica.
C. ‘Ubbidiente il frocetto’ è la prima volta che la moglie lo chiama così. Luca si sente umiliato, sconfitto definitivamente, vorrebbe piangere. Grazia ha ottenuto quello che vuole, apre le manette e lo spinge con il piede:
G. ‘Vatti a lavare che puzzi come una latrina’ quando esce dal bagno Grazia è vestita per uscire mentre Carla indossa una tuta da casa.
G. ‘Allora, stronzo, se ti comporti male torno e la scorsa serata ti sembrerà una gita di piacere. Tu tesoro chiamami se ti infastidisce, io e te ci vediamo all’una ti accompagno alla mia palestra, potrai fare un po’ di movimento’ le due donne si baciano e Grazia esce. Carla lo guarda con disprezzo:
C. ‘Vado a dormire, stanotte è stata pesante non fare rumore.’
è venerdì sera, Luca chiude il negozio, da dopo la serata con Grazia la situazione tra lui e Carla è stabile. Praticamente non parlano! Carla ha scoperto la passione per la palestra e si è messa a dieta: tutte le sere petto di pollo e verdure, anche per lui.
Ma stasera Carla non c’è, il suo telefono è staccato. Alle dieci Luca è preoccupato, non sa cosa fare, né cosa pensare, guarda la tv poi si addormenta sul divano, all’una Carla rientra. è ancora vestita da palestra, sneakers, leggins e giacca della tuta. Quando la apre mostra un top corto e aderente. La sua pancetta è praticamente sparita, il seno è valorizzato, anche le gambe sembrano più muscolose e toniche.
C. ‘Potevi andare a dormire a letto per dormire sul divano’ scherza lei.
L. ‘Ero preoccupato, non rispondevi al telefono, non sapevo cosa fare’ Carla ride
C. ‘Il mio salvatore! Saresti venuto a soccorrermi? Dovevi aiutarmi contro tua madre, che mi ha rovinato la vita, o aiutarmi a trovare un lavoro. Ora non ho bisogno! Ho cenato con i colleghi della palestra, a proposito domani e domenica vado via con Grazia’ e con questo chiude ogni discorso.
Domenica sera squilla il telefono di Luca, numero sconosciuto, risponde.
G. ‘Ciao frocetto, stiamo rientrando, prepara la cena scaloppine al limone e verdura cotta”Carla mi dice che in frigo ci sono dei finocchi, tu che sai come trattarli prepara quelli ahahaha307;tra mezz’ora siamo lì’.
Puntuali dopo poco più di trenta minuti arrivano. Sono vestite in modo simile tailleur con gonna sopra il ginocchio e camicia, bianca per Carla e rosa per Grazia. Carla è allegra, quasi euforica: la cena è pronta.
C.’Tesoro, durante questo WE ti abbiamo pensato’ dice Carla con tono ironico
G. ‘Altroché, eravamo sempre impegnate a pensarti!’ lo deride Grazia.
C. ‘Mentre noi ceniamo ti racconto, tu cenerai dopo. Se avrai ancora fame’ aggiunge con tono perfido.
C. ‘Siamo andate a Sanremo in un b&b di un’amica di Grazia, carino e con una bella vista sul golfo. Sabato sera abbiamo prenotato per cenare al porto, un posto conosciuto, era tutto occupato. Ordiniamo e, mentre attendiamo, il titolare si avvicina e ci chiede una cortesia, due suoi clienti non hanno prenotato e lui non ha posto, saremmo disposte ad accettarli al nostro tavolo? La stronza qui presente risponde di sì senza neanche interpellarmi’ dice ridendo Carla
G. ‘Per forza, li avevo già notati ‘.due fighi da paura, uno alto almeno un metro e novanta!Non è frequente che trovi un corteggiatore più alto di me’. Spiega Grazia.
C. ‘Sono due bei ragazzi effettivamente, ventisette anni, lavorano a Milano in una banca internazionale. Eleganti con capelli e barba curati, modi raffinati ma virili, decisi’.
G. ‘Pensa che uno di loro si chiama come te, Luca. Ma è l’unica cosa in comune tra voi, lui è centonovanta centimetri di muscoli. Un nuotatore che ha fatto agonismo per anni.’ Carla riprende:
C. ‘Ero titubante per la differenza d’età ma sono stati così carini che sembravamo coetanei. Anzi mi hanno fatto sentire più giovane. Abbiamo cenato insieme e loro sono stati dei veri signori, hanno voluto offrire la cena, quindi ci hanno proposto di andare con loro a Monaco per trascorrere la serata. Anche questa volta Grazia ha deciso per entrambe accettando’
G. ‘Tu non ti sei lamentata, comunque’ interviene Grazia ridendo
C. ‘Ammetto che essere corteggiata da un bel ragazzo più giovane di tredici anni mi ha lusingata. Comunque, arriviamo alla loro auto e l’avvocato qui fa la sborona’ ride Carla
G. ‘Hanno una utilitaria Audi, vista l’altezza di Luca ho suggerito di prendere la mia Q5 per comodità. Avrebbe guidato Luca che, da buon atleta, non aveva bevuto’
C. ‘Il viaggio da Sanremo a Monaco dura mezz’ora, una volta arrivati siamo andati al porto a bere qualcosa in attesa di recarci in un club. Loro si incontravano con una compagnia di amici’
G. ‘Ti sei dimenticata la cosa più importante! Siamo arrivati e tua moglie, che secondo te è frigida, era senza reggiseno, con la camicetta aperta a mostrare le grazie’ puntualizza Grazia fissando Luca negli occhi e sogghignando.
C. ‘Si, effettivamente Ernesto è stato intraprendente durante quel viaggio, all’inizio ero restia, ma poi ho pensato a te che mi hai tradito con delle troie ed ho deciso di lasciarmi andare. Lui è stato così dolce, va pazzo per i miei capezzoli!’ Grazia interviene:
G. ‘Ed ecco il primo regalo per te!’E porge a Luca un sacchetto marchiato Autogrill. Luca lo apre, dentro vi è un casco di plastica, in stile vichingo con due grosse corna bianche. Le due donne ridono ed invitano Luca ad indossarlo. Quindi continuano con battute ironiche sulle dimensioni degli ornamenti ossei per alcuni istanti.
C.’Comunque, dopo aver bevuto un drink siamo andati in un club con gli amici dei ragazzi. Mi sono divertita molto, abbiamo riso e ballato come ragazzine.’ Continua il racconto di Carla.
G.’Abbiamo anche brindato parecchio’ aggiunge Grazia ridendo.
C. ‘Ernesto ci ha proposto di dormire a Monaco e tornare il giorno dopo a Sanremo. Un amico gli aveva prestato l’appartamento. E stavolta ho risposto prima io!’ ride Carla.
G. ‘Solo perchè io ero impegnata a limonare Luca!’ risa di entrambe.
C.’Siamo andati in questo appartamento, il palazzo è lussuoso ma l’appartamento è piccolino, ha solo due camere. Per fortuna il letto non ha le misure francesi, anzi era stile americano, enorme, con lenzuola di raso nero. Bellissimo’ Luca è umiliato dalla situazione, la moglie gli racconta i suoi tradimenti di fronte all’amica e complice, e lui non può e non riesce a reagire.
C.’Ho spogliato Ernesto ed ho cominciato a succhiarlo, in ginocchio sul pavimento come una delle puttane che tu adori. Cappella, asta e poi lo scroto. Con passione ed impegno, lui apprezzava molto, mi dava della pompinara. Mi sono sentita in sintonia con la tua amante, la troia’ e di nuovo ridono, Grazia mette la mano sulla testa di Luca, facendolo inchinare, lucida le corna sull’elmo e dice:
G. ‘Senti come crescono bene queste!!’ nuove risate
C. ‘Comunque devo aver fatto un buon lavoro perchè dopo un paio di minuti è venuto, mi ha bloccato la testa e ha voluto che bevessi tutto. Un nuovo drink! Mi ha steso sul letto e mi ha ricambiato il servizio, di fianco vedevo Grazia che scopava l’altro ragazzo e la cosa mi ha eccitato da morire, ho goduto tanto. Allora ho calzato un preservativo sull’uccello del ragazzo, che era tornato duro, e mi sono fatta scopare. è stato bello, ha cambiato diverse posizioni, pecorina, missionaria con le gambe intrecciate, cavallerizza normale e rovesciata. Un corso accelerato di kamasutra. Sono venuta diverse volte, poi è toccato a lui.’
G. ‘Grande scopatore il ragazzino, ed anche un maiale, ha voluto che la tua mogliettina gli pulisse il cazzo con la lingua e bevesse lo sperma dal preservativo’.
C. ‘Mi sono sentita troia come la tua amante! E il cazzo si è di nuovo rizzato ad Ernesto che ha avuto un’idea, siamo andati in salotto, lasciando Grazia e Luca a scopare sul letto, ha voluto mettermi alla pecorina appoggiata sul divano, ero ancora fradicia, e mi ha ficcato il cazzo dentro senza preparazione.Quindi ha chiamato la sua ragazza, a Milano, e le ha raccontato che stava andando a dormire, che la serata era stata noiosa senza di lei, che le mancava;poi le ha proposto di fantasticare insieme, per ‘risollevare la serata’ le ha detto. Lei ha tentennato un po’, poi ha ceduto, lui le diceva le più grandi porcate mentre scopava me e quando è venuto ha finto di essere venuto masturbandosi. Per fortuna mi aveva messo un fazzoletto in bocca perché ho goduto tanto da gridare, un orgasmo di testa oltre che fisico. Tra l’altro ha una bella ragazza, mi ha mostrato le sue foto sul telefono’. Grazia interviene.
G. ‘In conclusione ci hanno scopato alla grande, ma abbiamo preso spunto dall’idea di Ernesto e ci siamo ricordate di te’ Carla estrae dalla borsa tre preservativi usati, chiusi con un nodo e pieni di sperma.
C. ‘Questi sono per il mio frocetto. Ne abbiamo usati molti di pi’, nove giusto? ‘ chiede conferma a Grazia che annuisce ‘Ma alcuni abbiamo voluto berli noi. Questi sono per te, vieni a bere un po’ di sperma, frocio.’
L. ‘No’ risponde Luca arrossendo. Carla sorride come se fosse in attesa proprio di questo momento, Grazia si alza in piedi:
G. ‘Bravo Luca, tira fuori le palle! D’altronde hai perso tua moglie, la tua casa, la tua virilità è ridicolizzata. Non hai più nulla da perdere. Oppure si? Credevi non scoprissimo che la tua azienda ha un unico finanziamento e che questo garantito da Carla? La comunicazione alla banca che sono venuti meno i presupposti della garanzia è già sul mio tavolo’ estrae il coltello e taglia il nodo che chiude il primo preservativo.
G. ‘Due giorni e chiudi l’azienda. Azienda che tuo padre ha creato con mille sacrifici. Ora devi farne uno tu per salvarla. Piccolo, apri la bocca’ Luca sente la mano di Grazia tirarlo per i capelli, alza la testa ed apre la bocca, lei gli cala il goldone in bocca e gli ordina:
G. ‘Prendilo con le labbra e spremilo, altrimenti ti faccio ingoiare anche la plastica!’ Luca chiude gli occhi ed obbedisce. Si vede chiaramente quando deglutisce.
C. ‘Gli altri due posso farglieli bere io?’ chiede Carla, l’amica le passa il coltello e le cede il posto:
C.’Ora ti faccio bere gli altri due, assaggiali con attenzione. Non sono tutti dello stesso ragazzo,dimmi quale ti piace di più, vediamo se abbiamo gli stessi gusti!’ Grazia sghignazza
G. ‘E già, la tua mogliettina, che secondo te era frigida si è data parecchio da fare ieri notte!’
C. ‘Cazzo, hai ragione, non mi ricordavo più che mi ha dato della frigida. Bevi, cornuto,per oggi è l’ultimo ma ne berrai tanti da oggi in poi.’ e serve l’ultima razione di seme al marito, che beve piangendo in silenzio.
G. ‘Poverino, il violento piange! Lo stiamo bullizzando! è proprio un frocetto di merda!’ Luca a questa frase scoppia e cerca di reagire, ma come abbassa la testa e cerca di rivoltarsi verso la donna facendo mostra di volersi alzare, Carla gli assesta una ginocchiata al basso ventre. L’uomo stramazza al suolo. Grazia si congratula con l’amica:
G. ‘Cazzo che botta! Non credevo avessi già appreso tanto in palestra!’
C. ‘Il bello è che mi è venuta istintiva, non ho dovuto pensarci.Dammi le manette che lo puniamo. Così non ci prova mai più.’ Grazia è orgogliosa dell’amica e le passa le manette rivestite in peluche:
G. ‘Te le regalo, ti possono essere sempre utili’.
Luca ha nuovamente le mani legate dietro la schiena. Carla lo aiuta a mettersi in piedi e, con Grazia, lo conduce in bagno e lo fa entrare nella vasca:
C. ‘Vuoi essere legato come la settimana scorsa o stai fermo?’
L. ‘Sto fermo’ Carla appare incerta, non si fida per nulla.
G. ‘Se provi a fare uno scherzo ti taglio i coglioni’ lo minaccia Grazia mostrando il coltello. Carla si toglie le scarpe e sale sulla vasca, poggiando i piedi sui due bordi. Si porta all’altezza della testa di Luca, si solleva la gonna, sposta il perizoma scoprendo la figa e si abbassa. Quindi inizia ad urinare in faccia all’uomo mirando alla bocca. Grazia nel mentre riprende il racconto:
G. ‘Apri quella cazzo di bocca e bevi. Frocio. E coglione! Ti racconto quanto è frigida tua moglie. Ad un certo punto, saranno state le quattro ci siamo addormentati tutti sul letto, stanchi ma appagati. Ad un certo punto mi sono svegliata, mi pareva di sentire dei rumori e scopro di essere sola sul letto. I rumori provengono dal salotto, mi alzo e vado a vedere e trovo la signora che cavalca a pelle Luca e succhia la minchia di Ernesto. Una coordinazione perfetta!’ intanto Carla ha finito di pisciare e cede il posto a Grazia che si posiziona come l’amica ed inizia a pisciare in bocca a Luca. Il racconto lo continua Carla:
C. ‘Non è colpa mia, mi sono svegliata e vedo questi due ragazzi nudi con le fave all’insù, appena le sfioro si svegliano ed iniziano a toccarmi. Tutti e due pazzi per i miei capezzoloni. Allora ho detto: non disturbiamo Grazia, andiamo in salotto. E dopo pochi minuti sei arrivata tu’ anche Grazia ha finito di svuotarsi la vescica, Luca è raggomitolato nella vasca, fradicio di urina con indosso il cappello da vichingo. Grazia saluta:
G. ‘Ciao, vado a casa che sono stanca. Grazie della cena e del divertimento, ci vediamo domani. Frocetto, le corna ti donano!’ Luca ringrazia, ormai è vinto.
Dopo il WE delle corna Luca è preda della depressione, incapace di affrontare i problemi, terrorizzato dalla moglie e dal suo avvocato. Il mercoledì viene chiamato dalla direttrice della banca che gli fissa un appuntamento per le tredici. Ha un presentimento negativo. Infatti quando lo fanno accomodare dalla direttrice trova Grazia già seduta in ufficio. Si sente svenire.
Grazia indossa uno dei suoi completi neri con camicia bianca, la direttrice è una giovane donna, truccata perfettamente, piena di bigiotteria, anche lei in tailleur scuro ma con una maglia beige. Si chiama Daria.
D. ‘Dottor Luca, la ho convocata per parlare della situazione del suo finanziamento, l’avvocato mi ha comunicato la volontà della signora di ritirare la fidejussione a suo favore, questo mi obbliga a revocare il suo credito per mancanza dei presupposti che hanno originato la concessione dello stesso ‘ Luca tace.
D. ‘Mi ha capito Luca? Non ha nulla da dire, da proporre?’ lo incalza la direttrice.
L. ‘Al momento no, penserò cosa fare. La ringrazio’ e Luca si alza. Non ha la minima idea su cosa potrebbe fare, non riesce neanche a pensare. Dopo un’ora Grazia arriva all’ufficio di Luca, si fa annunciare dall’unico dipendente ed entra nel suo ufficio. Non è sola, con lei vi è una donna più anziana che si presenta come Marina. Grazia esprime i motivi della sua visita
G. ‘Caro Luca, la tua azienda è prossima alla fine, Carla non può finanziare un’azienda che non guadagna e questo porterà alla revoca degli affidamenti bancari e quindi alla chiusura e al fallimento. Prima di questo epilogo, che non auspichiamo, vogliamo offrirti un’ultima opportunità: la signora Marina è stata per anni l’impiegata commerciale di un tuo concorrente, la società R”, ora è in pensione e può mettere a nostra disposizione la sua esperienza. Da domani può collaborare con te e migliorare la redditività dell’impresa. Oppure possiamo far chiudere l’impresa che tuo padre ha costruito con tanti sacrifici’ . Luca non ha scelta, è costretto ad accettare la proposta seppure dopo molte titubanze, è consapevole che Grazie non ha la minima benevolenza nei suoi confronti.
Mentre salgono in macchina Grazia spiega cosa fare a Marina.
G. ‘Perfetto, da domani dovrai capire se questa baracca può diventare redditizia o no. Io credo che Luca sia un cretino ed in tutti i casi l’obiettivo è farlo fuori dall’azienda. Ti è tutto chiaro?’
M. ‘Limpido come acqua di sorgente!’ risponde la donna.
Dopo 45 giorni Marina, Grazia e Carla sono nell’ufficio dell’avvocato ad analizzare i dati dell’azienda commerciale che era di Luca. Ottimi dati, in un solo mese hanno ottenuto un incremento del fatturato del venti per cento. Luca, ormai, svolge compiti da magazziniere, in tal modo non può neanche frequentare Nadine e questo effetto collaterale è particolarmente gradito da Carlo, sebbene ormai non consideri più il marito, viva la sua vita e cercando di godersela, l’idea che Luca possa avere incontri sessuali con una donna la disturba, uno dei suoi obiettivi è punire il traditore.
C. ‘Bene, dobbiamo festeggiare questi risultati! Perchè non organizziamo una festa a casa mia?’
G.’Perchè no, noi tre e chi altri?’
C. ‘Non vorrei fare una sagra della patata! Ho un’idea per far partecipare anche una bella razione di salsiccia, tu Marina cosa ne pensi? ‘
M.’Alla mia età non capita frequentemente di godere di una bella porzione di cazzo’ Marina è separata da tanti anni, si è sacrificata per il lavoro ma ha saputo anche divertirsi.
G. ‘Vorrei invitare anche la direttrice della banca, Daria. Mi ha affidato la pratica di separazione dal marito che la tradisce con la baby-sitter. Penso che una bella razione di salsiccia farebbe bene anche a lei’ conclude ridendo Grazia. è deciso, venerdì sera a casa di Carla si farà festa.
Carla ha preparato una cena che rispetta il tema della serata: sud e centro America. Cocktail di gamberi con una salsa piccante, paella con pesce e fajitas di pollo e verdure. Soprattutto sei caraffe di Daiquiri a cui verrà aggiunto il ghiaccio tritato nel momento in cui vengono servite. In salotto un impianto stereo fa’ bella mostra in attesa delle sorpresa della serata.
Alle venti arriva Daria, indossa un poncho ricordo di qualche vacanza in Messico su dei sandali con il tacco che ne slanciano la figura, si baciano, soliti convenevoli ed ecco arrivare Marina, lei indossa una gonna coloratissima svasata ed una camicetta abbinata con corte maniche a sbuffo, il tutto con uno scialle coloratissimo di completamento. Infine, in ritardo di qualche minuto arriva Grazia, lei indossa un boho con bellissimi colori che, su di lei, copre a malapena metà coscia. Il tutto si conclude con sandali gioiello con un tacco basso.
Carla ha optato per un vestito verde smeraldo, incrociato dietro al collo, con frange, corto e con lo spacco, da ballerina più che sud-americano, a cui abbina scarpe anch’esse da ballo, con tacco otto e laccetto. Luca indossa camicia bianca e pantaloni neri e le serve a tavola.
Durante la cena Grazia racconta la sua storia di figlia di un padre violento, Carla racconta le sofferenze patite con il marito e di come ne sia uscita grazie all’amica, quindi è Marina a raccontare la sua storia. A quarant’anni il marito, stufo dei suoi orari lavorativi impossibili, ha chiesto il divorzio, il figlio è andato con lui e lei si è gettata ancora di più nel lavoro. Si è innamorata del suo capo e per quindici anni è stata la sua assistente e la sua amante, un anno fa lui è mancato improvvisamente e moglie e figlio si sono precipitati come falchi sull’azienda, di cui non si erano mai occupati.
In tre mesi l’hanno costretta ad andarsene, lei è precipitata in depressione e ne è uscita solo quando ha saputo dei problemi della società di Luca, lei conosceva la società perché era loro concorrente, sapeva che dopo la scomparsa del vecchio il figlio non aveva le stesse capacità. E quando aveva saputo che cercavano un responsabile si era presentata, lo stipendio non è importante, per lei, in questo momento. Lei conosce clienti, collaboratori, punti deboli della concorrente ed il suo unico scopo è vederla fallire, vedere chi la ha cacciata con le pezze al culo. Infatti in solo un mese ha già tolto parecchi clienti alla sua ex-azienda. Tutte applaudono e brindano ai successi di Marina. Il frozen daiquiri si beve facilmente e contribuisce a rendere rilassata l’atmosfera.
Daria è restia a raccontarsi, ma Grazia la spinge:
G.’Devi superare il senso di sconfitta, non è una colpa quello che ti è capitato’ e così Daria inizia il racconto, arrossendo per l’alcool ingurgitato e per la vergogna.
Si è sposata poco più di un anno fa, dopo un fidanzamento decennale, si erano conosciuti al liceo. Dopo poco è rimasta incinta ed erano entrambi felici, avevano programmato di avere figli. Dopo il parto, passati tre mesi, lei è dovuta tornare al lavoro, non vi sono asili nido vicino a casa ed hanno trovato una soluzione comoda, lasciare il bimbo da una vicina del piano di sotto la cui figlia è diplomata e frequenta l’università ma ha necessità di arrotondare.
E’ una ragazza scialba, capelli opachi e sporchi, occhiali da secchiona, sempre con tute larghissime ma molto dolce con il bimbo. Una soluzione perfetta, spiega Daria: ‘Mio marito portava il bimbo alle otto di mattina, io uscivo prima, ed io lo prendevo alle quindici, dopo il lavoro. Tutto magnifico. Ma dopo il periodo di astinenza post-parto mio marito ha iniziato farmi delle richieste più spinte, voleva che lo succhiassi e bevesi la sborra, mi solleticava il culo, era molto più arrapato del solito. Far l’amore è sempre stato bello, ma non ho mai fatto cose particolari, sempre le solite cose, ora invece mi chiedeva di più. Su internet ho letto che era normale, che è una competizione per le attenzioni della donna tra il marito ed il nuovo venuto’ beve una sorsata e riprende il racconto.
D. ‘Purtroppo una mattina arrivo in ufficio e scopro di aver lasciato a casa dei documenti essenziali per un incontro, torno di corsa a casa, sono quasi le nove, salgo in casa e mentre mi appresto a tornare in auto sento che si apre la porta dell’appartamento del piano di sotto, sento il rumore di un bacio, molto passionale, mi affaccio curiosa, pensando che la baby sitter abbia un fidanzato e vedo mio marito che la bacia e poi esce. Sono sotto shock, per un giorno faccio finta di nulla, indecisa sul da farsi. Poi mi confido con una collega che mi ricorda che abbiamo conosciuto l’avvocato. Lo contatto e”eccomi qui’.
Le ragazze consolano Daria e la incoraggiano a vendicarsi. Grazia si alza, hanno finito la cena con qualche cioccolatino e prende una penna USB dalla borsa.
G. ‘Ho qui la mia copia del video che ha realizzato il mio investigatore, il marito ci ha dato parecchio materiale. Lo mostriamo? Cosa ne dici?’ Daria arrossisce ancora di più
D. ‘Non è il caso, non è nulla di nuovo e poi mi vergogno’ cerca di svicolare.
C. ‘Condividere la sofferenza è la miglior medicina, guarda me, dalla sofferenza ho preso la forza per migliorarmi e godermi la vita’ Grazia inserisce la chiavetta nel tv in salotto, subito appare l’ingresso di un appartamento, si sente suonare il campanello ed una ragazza in tuta appare, nè bella nè brutta, con i capelli raccolti in una coda di cavallo che chiede:
R. ‘Chi è?’
U.’Sono io, chi cazzo aspetti a quest’ora?’
R. ‘Aspetto un porco’ l’uomo oltre la porta ride.
U. ‘Allora sono io’
R.’Davvero? Allora fammi sentire che hai il cazzo duro, usalo per bussare, se vuoi che apra’
U. ‘Tu sei malata, come faccio ho il bimbo in braccio’
R. ‘Se mi passa l’estro chissà quando mi torna’ lo minaccia la ragazza. Passano alcuni secondi di silenzio poi si sente un rumore di bussare alla porta, leggero
R. ‘è troppo molle, non batte bene, una ragazza come me ha bisogno d’altro’il suono continua, la troietta si stanca del gioco, si sfila la giacca della tuta sfoderando un seno grande che senza reggiseno sfida con successo la forza di gravità ed apre la porta. Appare il marito di Daria, il cazzo in una mano e il bimbo in braccio.
R. ‘Metti il bastardo nel box che ho voglia di succhiarti. Porco’ l’uomo deposita il bimbo dentro una box con la sua coperta, quindi si volta verso la ragazza che si inginocchia fissandolo negli occhi e inizia un pompino da urlo. L’uomo ha un cazzo di buone dimensioni ma la ragazza lo ingoia tutto senza sforzo apparente. Il bimbo frigna sentendosi solo ma i due sono troppo impegnati per farci caso. In pochi minuti l’uomo gode riempiendo la bocca della ragazza che ingoia fissandolo negli occhi.
U. ‘Tesoro, stamattina devo andare, non posso giocare ancora, ho un appuntamento. Ci vediamo in pausa pranzo?’
R. ‘Vediamo, adesso avevo voglia, a mezzogiorno vedremo’ bacia l’uomo e lo accompagna alla porta. Ora può dedicarsi al bimbo.
La ripresa riprende mostrando la ragazza che indossa solo un perizoma ed un reggiseno trasparenti e degli stivali in pelle alti alla coscia. Non è bellissima ma ha un seno splendido ed un bel culo. La ripresa non è pi’ fissa ma zooma, Carla lo fa notare e Grazia spiega:
G.’Il mio investigatore era presente al computer e vedeva le immagini dal vivo, allora pu’ usare lo zoom, altrimenti le telecamere sono fisse’. Intanto la ragazza ha aperto la porta e appena entra il marito di Daria lo bacia appassionatamente:
R.’Benvenuto, avevo voglia del tuo cazzo’
U. ‘Stamattina hai detto forse”
R. ‘Volevo farti morire di voglia’
U. ‘Ti ho portato un regalo’indovina cosa ‘e le porge un pacchetto, lei con occhi felici e sorridendo lo apre.
R. ‘Gli orecchini che ti avevo detto che mi piacevano’ sono due orecchini in oro con pietre azzurre, chiaramente di design, li indossa e si specchia, raccoglie i capelli in alto con un elastico, così restano valorizzati.
R. ‘Allora vuoi proprio che ti ringrazi a modo mio’ ed inizia a spogliarlo, giacca, cravatta, camicia, pantaloni e calze. Quindi gli palpa il pacco attraverso le mutande.
R. ‘E la collana abbinata?’ sussurra baciandolo e prendendo il cazzo in mano
U. ‘Prossima settimana altrimenti mia moglie se ne accorge, è lei che gestisce il conto in banca’ la ragazza ha uno sguardo indispettito ma lo maschera subito.
R.’Adesso gestisco io qualcosa, mettiti in ginocchio sul divano, dai la solita posizione che ti mungo’ l’uomo accenna una richiesta
U. ‘Non potremmo scopare prima?’ la ragazza risponde decisa
R.’Cosa ti ho detto? Decido io, non te ne pentirai papino. Se ti faccio godere prima poi duri di più e mi fai godere per bene. Quante volte devo spiegartelo?’ L’uomo si rassegna, si posiziona sul divano, testa in basso e sedere in alto. Lei si toglie il reggiseno e gli massaggia la schiena con le mammelle, lo accarezza, con una mano arriva all’uccello ed inizia a segarlo. Poi gli lecca l’ano e gli fa allargare le ginocchia. Ora lei è tutta dietro di lui, prima spunta sullo sfintere e poi sulla mano, con la destra lo masturba e infila prima l’indice e poi medio ed indice della mano sinistra dentro di lui, che comincia ad ansimare. La scena è erotica, l’atmosfera guardando il video si è caricata di tensione sessuale, Carla si sfiora l’inguine aprendo lo spacco dell’abito mentre Marina e Grazia vorrebbero farlo.
La ragazza, pur essendo così giovane, ha il completo controllo della situazione. Per due volte smette di masturbare l’uomo impedendogli l’orgasmo ma continua a massaggiare la prostata, l’uomo è rosso e sudato. Lei decide che è giunto il momento di premiarlo:
R ‘Papino! Vuoi che ti faccia godere? ‘
U.’Siii’ ansima ‘non ne posso più, fammi venire’
R. ‘Papino, preparati ora sborri come mai prima. La tua mogliettina non ti fà godere così’ la ragazza accelera il ritmo e lui esplode in un orgasmo intensissimo. Tre o quattro getti di sborra vanno in una ciotola preparata dalla ragazza per non macchiare il divano. Daria piange silenziosamente mentre le altre donne sono eccitate, Carla interviene per smorzare la tensione:
C. ‘Tuo marito almeno ha un bel cazzo il mio è un minidotato’ la risata collettivo alleggerisce la situazione.
C. ‘Non ci credete? Luca vieni qui’ l’uomo arriva e si ferma sulla porta della stanza.
C.’Vieni qui e abbassati i pantaloni, veloce frocetto’ l’uomo impallidisce e si porta davanti alle donne. Abbassa pantaloni e mutande. Il pene sembra una lumachina tanto è piccolo e rattrappito le donne ridono, solo Marina si alza in piedi e si avvicina a Luca, lo accarezza sulla testa.
In quel momento suona il campanello, Carla esulta
C.’Arriva la sorpresa, inizia il divertimento’. La sorpresa è rappresentata da Ramon, istruttore di balli latino-americani nella palestra che frequentano Carla e Grazia nonchè amante di Carla, che gli ha chiesto di portare tutto il necessario per movimentare la serata. Per prima cosa entra Ramon con due altri uomini che presenta come i suoi cugini, Alejandro e Francisco. Tutti e tre indossano jens strappati e canottiere extra larghe. Hanno muscoli definiti ma Alejandro è alto e con capelli lunghi, Francisco è pelato e piuttosto basso, con un volto affilato, Ramon ha un fisico molto bello, con corti capelli neri e barba, è decisamente più grande degli altri due ed è un ballerino apprezzato. Carla lo bacia sensualmente, e gli accarezza i fianchi muscolosi, è anche un amante fantasioso ed esigente, Carla lo apprezza molto.
C.’Ti aspettavo, ti sei ricordato tutto quello che ti avevo chiesto?’ lui sorride e le porge uno zaino. Carla va in cucina e torna con un vassoio su cui ha disposto molti preservativi, dei fogli, alcuni spinelli e diverso vibratori di diversa forma, dimensione e colore. Carla informa le amiche:
C ‘Ragazze qui abbiamo tutto il necessario per divertirci alla grande, qualche spinello per rilassarci, dei giocattolini per variare il ritmo, dei preservativi per sicurezza, ma se preferite cavalcare a pelle abbiamo gli esami sulle malattie trasmissibili e sono puliti. Frocio vai a preparare ancora del Daiquiri!’ Tutti ridono alla conclusione della padrona di casa rivolta al marito.
Parte la musica e Marina si avvicina a Carla:
M.’Cara, volevo chiederti il permesso di occuparmi di Luca.’ Carla è sorpresa dalla richiesta
C. ‘Di quel frocetto semi impotente non mi fotte un cazzo, ma hai sentito la mia storia con lui come si è sviluppata, portarlo a dove è adesso mi è costato sofferenze e fatica’
M. ‘Non fraintendere, non voglio farne il mio amante, voglio farne il mio schiavetto’ Carla ha un lampo negli occhi
M. ‘Mi sembra sulla buona strada per farne uno schiavetto ubbidiente. Avendolo sott’occhio tutto il giorno non mi sarà difficile ottenere rapidamente dei risultati. Se tu sei d’accordo, ovviamente’
C. ‘Niente sangue e voglio che sia anche il mio schiavetto’
M. ‘Certamente, lo condividiamo ma è sempre tuo’ Carla sorride, effettivamente ormai la visione di Luca le provoca ribrezzo, ma può esserci un aspetto divertente.
C’Perfetto allora, tienimi aggiornata sull’evoluzione del frocetto, se devo fare qualcosa o aiutarti fammelo sapere’ Marina sorride, ha da sempre avuto tendenza al comando e alla dominazione. L’idea di avere un sottomesso a sua disposizione la eccita.
La fiesta è ormai decollata, i due ragazzi ballano con Grazia; il pi’ alto, con i capelli raccolti in una coda e a torso nudo, è davanti alla donna e balla sfregando il bacino contro il suo, mentre il secondo, pi’ piccolo e muscoloso, ha infilato le mani sotto la sua tunica e le sta’ massaggiando il seno, Daria e Ramon sono sul divano e si dividono una canna, scherzando. Carla si avvicina, solleva la canottiera di Ramon e gli lecca i capezzoli con la lingua. Daria osserva la scena con sguardo acquoso. Carla le si rivolge:
C.’Bella vacca la tua baby sitter ‘ il video, infatti continua ad essere riprodotto sulla tv, ma nessuno vi dedica attenzione. In quel momento i due sono impegnati in un sessantanove con lui sopra, si nota che la ragazza lo succhia e gli massaggia la prostata con due dita.
C. ‘Se vuoi ripagarlo con la stessa moneta Ramon è la persona giusta. Sa’ come far godere una donna!’ Daria arrossisce.
D.’Forse non sono ancora pronta, mi sento insicura’
C. ‘Perchè non sei esperta? O perchè non ti piace. Nel primo caso Ramon è l’ideale, è lui che mi ha fatto provare il sesso anale per la prima volta. Ed ora mi piace da pazzi’nel secondo caso Ramon è l’ideale perchè ti farà scoprire che far sesso ti piace. Credimi ””vieni avvicinati’.
Ramon prende la mano della donna e risale lungo il braccio, la bacia sul collo quindi le sfila il poncho. Sotto indossa collant bianchi, degli short chiari ed una maglia bianca. Ramon la fa alzare e fanno un ballo, quando si risiedono gli short sono caduti a terra. Daria stà baciando appassionatamente l’uomo, si interrompe:
D. ‘Il bimbo è con mia mamma, devo avvisarla che tardo’
C. ‘Dille che lo vai a prendere domani perchè ti diverti e te lo meriti dopo tutta la sofferenza che hai provato’ Daria è scettica sulla reazione della madre ma si allontana per chiamare con calma. Ramon si rivolge a Carla:
R.’Vuoi che mi dedichi a lei?’
C. ‘Daria ha avuto un brutto periodo, ha bisogno di ‘risollevarsi, ecco. Tu puoi sicuramente aiutarla’ Ramon si protende verso Carla e la bacia.
R. ‘Vuoi che finiamo in tre, come con Grazia?’
C. ‘Non bruciamo i tempi, per adesso mi basta che lei mi sia grata della bella serata!’ Ramon continua a baciarla, intanto Daria è rientrata:
D. ‘Incredibile Carla, mia madre mi ha detto esattamente le parole che avevi detto tu. Goditi la serata che te la meriti!’ Daria è rilassata e sorridente, Ramon si alza, le offre il suo bicchiere, che lei trangugia in un sorso, e la porta a ballare. Carla decide di unirsi a Grazia ed ai due ragazzi, Marina è fuori dalla vista. A Grazia i ragazzi hanno sfilato il boho ed il reggiseno. Indossa un perizoma leopardato e bacia alternativamente i due maschi che, a torso nudo, la toccano ovunque. Carla si avvicina oscillando sui tacchia307; il ragazzo più piccolo e muscoloso si gira verso di lei, le mette la mano sul fianco e la tira verso di se, inserendo una sua gamba tra quelle della donna e guidandola nel ballo. Gli occhi di Carla cadono sulla tv, la ragazzina si sta facendo inculare e sembra godersi parecchio il trattamento. Lei attira Francisco e lo bacia con trasporto, ora ha proprio voglia di divertirsi.
Francisco con la gamba accarezza le gambe di Carla e quando le fa compiere movimenti di bacino più ampi arriva a sfregare la vulva, Carla segue i movimenti e con le mani tocca gli addominali dell’uomo carezzandoli. Lui con una mano fa uscire una mammella dall’abito, Carla non si scompone della cosa. è consapevole che i suoi grossi capezzoli turgidi sono una forte attrazione per gli uomini. D’altronde l’atmosfera nel salotto è torrida e non tanto per il caminetto che continua a funzionare a piena potenza. Grazia è carponi su un tappeto, Alejandro è dietro di lei e la sbatte con forza, Carla non capisce se la penetri in figa o in culo, ma la sente che lo incita a continuare, a non fermarsi. Ramon ha sfilato la maglia di Daria, poi ha preso delle forbicine da cucito ed ha tagliato il reggiseno, ha aperto il cavallo dei collant e strappato le mutande. Ora la ha messa con la schiena al muro e la scopa in piedi, lei stringe le gambe sui fianchi dell’amante e si aggrappa al collo. Ramon ha un cazzo non lunghissimo ma con una cappella larga e ad ogni suo colpo di bacino Daria risponde con un urlo di piacere. In quella posizione scomoda ma eccitante prova sensazioni di piacere nuove e, mentalmente, si sente parte attiva del rapporto. Marina, infine, è su una poltrona, la gonna a terra e Luca che la lecca tra le gambe, la camicetta è aperta, il reggiseno ha le coppe abbassate e la donna si stringe i capezzoli che sono esposti, con molta forza. Ha gli occhi chiusi, persa in sue fantasie.
Francisco, intanto, le ha fatto fare un paio di piroette ed ha compreso che l’abito è sorretto solo dal nodo sul collo, quindi le si avvicina mentre lei osserva quello che avviene nel salotto, la bacia sul collo e, tra denti e dita, apre il nodo. L’abito cade a terra lasciando Carla in perizoma leopardato, identico a quello di Grazia, le due hanno trovato l’idea di avere il medesimo perizoma come carina. Francisco la fa girare e la bacia, Carla apre le labbra e si sente invadere la bocca dalla lingua del ragazzo: ma quanto è lunga? Mentre la bacia la mano destra scende lungo la schiena, fino alle fossette di venere, la mano dell’uomo è calda. Porta l’indice alla bocca, lo bagna di saliva ed infila una falange nell’ano di Carla che si stacca dalla bocca dell’amante e protesta.
C. ‘Ehi, con un po’di bel garbo’ il ragazzo sogghigna ed infila tutto il dito dentro di lei. In tal modo porta indice ed anulare a toccare il clitoride. Subito un brivido corre lungo la schiena di Carla, facendola rabbrividire. Francisco si riappropria della sua bocca e la porta sul divano, la stende, le spalanca le gambe posizionandosi in mezzo ad esse, si abbassa i calzoni mostrando un pene di dimensioni normali ma molto curvo verso l’alto. Scosta il perizoma, minuscolo, e la penetra senza preparazione. Carla lancia un urlo, le ha fatto male, ma lui insensibile inizia a muoversi dentro di lei con ritmo regolare. Carla vorrebbe allontanare il ragazzo, ma lui è forte ed irruento, inoltre la forma particolare dell’uccello le sfrega parti della vagina diverse, rispetto al solito. Sente un calore anomalo partire dal suo interno e diffondersi nel suo corpo, stringe i fianchi del ragazzo con le gambe, cerca di attirarlo a se, con una mano si spinge ad accarezzare lo scroto. Francisco si apre in un sorriso di trionfo, sente di aver in suo potere quella puta europea, non è poi diversa dalle sue amiche sudamericane, quando provano un bel cazzo sono subito acquietate.
Carla ha intanto compreso cosa le capita, la cappella di Francisco le massaggia proprio il punto g e lei è prossima a squirtare, aveva provato quella sensazione solo con la doppia stimolazione di un vibratore dentro e la mano sul clitoride. Ma il cazzo caldo di Francisco la porta in paradiso. Si porta una mano al clitoride e scoppia in un orgasmo splendido. Dalla vagina esce un fiotto di umori e lei trema come fosse tarantolata. Francisco si ferma, estrae il pene, porta le gambe di Carla ad appoggiarsi al collo e le entra nel culo. Anche questa volta non accenna alla minina preparazione, per fortuna l’abbondante fuoriuscita di umori e l’allenamento sostenuto con Ramon, che preferisce il sesso anale al tradizionale, le permettono di sentire solo un lieve fastidio. Francisco porta la mano destra sul monte di venere e massaggia col pollice il clitoride, freneticamente, in modo piuttosto brutale, Carla è colpita da una sensazione di dolore che è subito sostituita da una nuova ondata di piacere, grida, e quando Francisco gode riempiendola del suo seme bollente, si dimena come avesse le convulsioni, rovescia gli occhi, prossima a svenire e cola nuovamente un fiume d’umori. Quando Francisco estrae il pene si sente come la privassero di una parte di se. Lui la guarda, prende i suoi capelli e li torce dentro il pugno, quindi la tira verso di se con brutalità e la porta all’inguine:
F. ‘Ciuccia, puta’ le intima, Carla è ancora sconvolta dall’orgasmo, due squirt in pochi minuti credeva non si potessero sopportare, ed ubbidisce senza opporsi. Lecca quel cazzo a banana con tuuutta se stessa.
Quando è soddisfatto Francisco la lascia andare, si tira su i pantaloni e si allontana per bere.
Carla resta stesa sul divano si raccoglie in posizione fetale, sulla seduta e sul tappeto a terra sono evidenti le tracce dei suoi orgasmi, guardandole prova un brivido. Non credeva fosse possibile godere così, questa serata è indimenticabile. Si alza e si dirige verso il bagno, dentro trova Ramon in piedi che urina.
R. ‘Hola mi amor’ la saluta mentre scrolla l’uccello.
C. ‘Ciao, volevo dirti che Francisco è piuttosto violento’ lui ride.
R. ‘Ti ha picchiata? No vero. Da noi il maschio piace rude, altrimenti è un maricon, un frocio. Le nostre donne ti rispettano solo se sei così. Loro sono passionali, calienti, e se tu non ti fai rispettare loro ti…’fa il segno delle corna e ride.
R. ‘E poi è arrivato da poco in Europa e deve ambientarsi. Comunque ti ho tenuta d’occhio, non mi sembrava avessi bisogno d’aiuto’ e ride della battuta. Si lava le mani e mostra a Carla dei graffi sulle spalle.
R. ‘La tua amica non si è controllata. Cazzo mi ha fatto uscire il sangue, ora me la inculo’ Carla ride e commenta:
C. ‘Conoscendo i tuoi gusti ero certa che sarebbe finita così’
R. ‘Non hai capito, voglio farle provare due serpenti. Vedrai come si dimena’ Carla ha un brivido, ha provato il rapporto a tre un paio di volte, durante il we a Monaco è stato bello, lei lo voleva provare e i due ragazzi soni stati dolci. Poi ha ripetuto l’esperienza, una sera è uscita con un conoscente, serata carina poi sono andati a casa di lui e si è scoperto che aveva un coinquilino. Hanno cercato di farla ubriacare e poi hanno fatto l’amore in tre, ma si è sentita forzata, non le è piaciuto. Non è neanche venuta. Non è sicura che Daria sia pronta per questo, fino a poche ore fa aveva avuto un solo uomo in tutta la vita. Carla esce e nota che Marina è in mezzo al salotto, con Luca che indossa il casco da vichingo. Marina indossa la camicia parzialmente slacciata e il perizoma, ha gambe magre e diritte, la pelle è elastica e con un bel colorito, per l’età è una bella donna.
M. ‘Ragazze, mentre vi rilassate il nostro Luca deve dire qualcosa’ le donne lo osservano mentre i maschi ridono tra loro e programmano il prosieguo della, serata. Luca parla, con voce incerta. è senza calzoni e l’uccello è rattrappito per la tensione.
L.’Mia signora, padrona e moglie. Voglio scusarmi per tutto quello che ti ho fatto soffrire. Purtroppo non riuscivo a ribellarmi a mia madre, ora ho capito che fin dall’infanzia io sono stato un sottomesso. Questo è il mio carattere e ad esso devo adattarmi. Non ti chiedo do perdonarmi ma di permettermi di essere il tuo servo’ Marina, Daria e Carla applaudono, Grazie è più fredda.
G. ‘Non dimenticare che sei stato anche violento. Siamo sicure che non tornerai ad esserlo?’ Marina picchio il culo di Luca con un cucchiaio di legno e lui riprende a parlare.
L. ‘Signora avvocato, hai ragione. Sono stato anche bugiardo. Tu avevi capito la verità.’ cala il silenzio nel salotto. Carla invita Grazia a sedersi di fianco a lei, così Ramon e Alejandro possono sistemarsi ai due lati di Daria. Luca riprende a parlare e racconta:
L. ‘Da ragazzo mamma mi mandava due settimane con la parrocchia in una casa montana. Era molto bello, mi divertivo con lo sport, le camminate, i falò. Le ragazze avevano le camerette mentre noi maschi avevamo le camerate da otto o dieci ognuna con una cameretta collegata per il capo squadra. Una volta erano preti, ora erano animatori più grandi di qualche anno. L’estate dei miei quindici anni è stata indimenticabile. Una notte mi sveglio perchè ho sete, mi alzo silenziosamente e mi avvio verso il lavandino, vedo della luce uscire dalla cameretta del capo squadra, incuriosito mi avvicino e, dallo spiraglio della porta vedo il caposquadra di spalle con un ragazzo di fronte a lui che è in ginocchio con la testa sul suo inguine. Il caposquadra emette un urlo strozzato e vedo l’altro ragazzo che, dopo alcuni secondi si alza e si pulisce le labbra con il dorso della mano. è il vice e forse mi nota. Io torno a letto turbato ed eccitato, ricordo che mi masturbai due o tre volte quella notte. Il sabato finisce la settimana, il caposquadra torna a casa ed il suo posto è preso dal vice, un ragazzo non alto ma muscoloso e con un accenno di barba. La domenica arrivano i nuovi ma quella notte siamo soli io e lui. Lui si mette nel letto sopra il mio, sono letti a castello, e mi parla, mi chiede se mi masturbo, è naturale masturbarsi, dice. Io nego ma dopo qualche insistenza ammetto di sì. Lui allora mi chiede quanto mi masturbo, ed io ammetto che lo faccio tutti i giorni, a casa, in bagno. Qui non posso, mento.
G. ‘Già allora eri un falso di merda ‘ interviene Grazia. Carla vede che Daria bacia alternativamente i due uomini, ha una gamba sopra quelle di Ramon ed una sopra quelle di Alejandro, è completamente spalancata. I due ne approfittano per palpare tutto il suo corpo, Ramon si dedica soprattutto a vulva ed ano per prepararla all’inculata. Quello che sorprende Carla è come la direttrice sia disponibile. Torna a seguire il racconto di Luca:
L. ‘Ha ragione signora, mento, lo faccio tentando di trarre vantaggio. Ma cercherò di non farlo più e sono consapevole che le mie menzogne saranno punite duramente. Il ragazzo mi dice di segarci insieme, io ho paura ma lui si abbassa i pantaloni del pigiama e mostra un cazzo duro e nodoso. Visto che esito a spogliarmi lui inizia a segarsi lentamente, poi mi chiede se voglio sentire com’è il suo pene. Io sono soggiogato dalla situazione ed allungo una mano a toccarlo. Mi sembra molto più caldo e duro del mio. Lui mi chiede di mostrargli come mi sego. Io muovo la mano freneticamente e lui mi spiega che devo rallentare, che devo metterci del tempo. Seguo i suoi insegnamenti come in trance. Dopo alcuni minuti mi dice che stà per venire, di prendere lo sperma in mano, di non farlo cadere. Lo faccio, ho le mani piene del suo seme, ne ha eruttato tanto, mi dice che se voglio diventare il suo vice, se ci tengo devo dimostrare di essere adulto, devo leccarmi le mani. Io ho esitato a lungo, poi mi ha dato una sberla ed allora ho leccato tutto. Per quella settimana, ogni notte, andavo nella sua camera e lo segavo, poi ha voluto che lo prendessi in bocca. L’ultima notte, era venerdì e la mattina dopo sarebbero arrivati i miei per portarmi a casa, dopo che lo avevo spompinato mi ha fatto mettere sul letto a pancia molle ed ha iniziato a mettermi un dito nel sedere, quando ha visto che mi eccitavo mi ha detto che mi avrebbe preso come la sua donna ed ha provato ad incularmi. Ero terrorizzato e mi irrigidivo, poi mi ha segato e, nel momento in cui godevo mi sono rilassato ed è riuscito ad entrarmi dentro. Mi è piaciuto e mi sono sempre vergognato per quello.’ Carla osserva come evolve la situazione nel salotto, anche Grazia ascolta il racconto ma guarda cosa combina Daria. Attualmente la bancaria sta cavalcando Alejandro che le succhia il seno, Ramon si sta dedicando a lubrificare lo sfintere, si è inserito anche Francisco che la bacia infilando la sua lunga lingua nella bocca della donna. Grazia fa un gesto d’intesa all’amica e prende dalla borsa una gopro con cui riprendere la scena. Luca riprende il racconto dopo un’altra cucchiaiata di Marina, è rosso come un peperone per la vergogna.
L. ‘Durante quell’inverno ho fatto di tutto per dimenticare ciò che era capitato. Pensavo che anche Lui avesse fatto lo stesso, non ci eravamo più parlati né in parrocchia né in giro per il paese. Quella estate non volevo andare alla casa vacanze ma mia madre mi ha detto di non fare i capricci e mi ha iscritto, il giorno prima della partenza ho visto che ero in squadra con Lui; mentre uscivo dall’oratorio lo vedo con i suoi amici, mi si avvicina e mi accompagna verso casa, è gentile e mi propone di essere il suo vice capo squadra. ‘Come l’anno scorso’, precisa. Io tremo per la paura, Lui è molto più robusto e forte di me. ‘Ti ricordi quando ti ho masturbato, ti è piaciuto, ho visto quanto hai goduto. Lo faremo di nuovo’. Mi dice, io corro a casa, quella notte non ho dormito per la paura e l’eccitazione. Il giorno dopo quando i miei sono partiti ero talmente agitato che ho vomitato e il prete che ci accompagnava per paura fossi malato mi ha messo a dormire in una cameretta, non in camerata. Ero contento, ero solo. Ma, nel corso della notte è venuto a trovarmi Lui, dopo avermi parlato un po’ ha gettato le lenzuola ed ha visto che ero eccitato. Mi ha iniziato a segare e quando sono venuto mi ha fatto leccare lo sperma. Poi mi ha inculato. Per due settimane, tutte le sere mi ha inculato e si è fatto sbocchinare. è stata l’ultima estate con la parrocchia’ Luca conclude piangendo, umiliato.
Marina lo accarezza e gli parla:
M. ‘Vedrai Luca, la verità rende liberi. Ora potrai vivere i tuoi impulsi e sarai più felice’
Grazia da un po’ non ascolta la confessione di Luca ma si concentra sulle performance di Daria. Alejandro è seduto sul divano e Daria lo cavalca inginocchiata, il ritmo è lento, regolato da Alejandro che ha le mani sui fianchi della donna. Ramon si è posto a gambe larghe dietro di lei appoggiando la cappella sullo sfintere di Diana e la ha penetrata, senza grande sforzo per merito dell’abbondante lubrificante che ha utilizzato per prepararla. Ora hanno un ritmo fluido alternando le spinte di Ramon con le scivolate di Diana. Quando Ramon arriva al fine della spinta Diana emette un mugolio di piacere. La cosa sorprendente è il ruolo di Francisco, ha iniziato a baciare Daria appena è salita sul cazzo di Alejandro e lei, dopo una titubanza iniziale, ha partecipato con passione, in questo modo lei non si è quasi accorta di Ramon che prima la lubrifica e poi la penetra. Daria è sorpresa, poche volte ha avuto rapporti anali con il marito e lui ha sempre avuto difficoltà a penetrarla. Ramon è entrato in lei come un coltello caldo nel burro. E stà godendo, ogni spinta è un gradino verso il paradiso. Francisco intanto le ha raccolto i capelli con le mani e l’ha guidata verso il pene che spunta dai pantaloni. Daria oppone una blanda resistenza, poi apre la bocca ed ingoia l’uccello di Francisco e segue le sue indicazioni, lo ingoia tutto, poi lavora la cappella e la succhia, quindi lo masturba con le mani mentre lo succhia. La situazione la eccita, tre uomini godono del suo corpo. Oltre ogni fantasia. Alejandro le morde i capezzoli facendola gridare. Ramon gode per primo riempiendole l’intestino, quindi è la volta di Francisco che le tiene la testa e le ordina di ingoiare, cosa che lei farebbe in ogni caso per non soffocarsi. Tocca a Alejandro che spinge con il bacino con più foga, fino a sbattere nell’utero di Diana, quindi gode riempendola con una sborrata interminabile. Diana ha provato una sequela di orgasmi ed ora si sdraia sul divano, stanca. Grazia ha ripreso tutto mentre Carla si masturba con un vibratore, eccitata dalla scena. I tre latinos si complimentano tra loro e si dirigono verso il bagno per rinfrescarsi. Grazia chiama Luca:
G. ‘Luca, vieni qui. Ti faccio un regalo, visto che sei stato sincero. Muoviti frocetto ‘ Luca guarda Marina che gli fa cenno di muoversi. Lui si avvicina a Grazia che gli prende un corno del casco e lo trascina verso Daria, lo fa inginocchiare e gli intima:
G.’Lecca la sborra di un vero maschio, anzi di tre maschi. è bella fresca, appena prodotta. E ringrazia frocio’
L. ‘Grazie signora’ e inizia a leccarla, dalla figa cola parecchio sperma, un rivolo esce anche dal culo e lui lecca anche quello. Daria, dopo un primo momento di sorpresa, su consiglio di Grazia guida il ragazzo tenendolo per le corna. In modo da fargli leccare dove le piace di più. Quella sensazione di potere, di dominio la fa godere a livello mentale con una intensità eccezionale. Grazia riprende tutto, Marina si masturba freneticamente e Carla regola il vibratore alla massima velocità.
Carla apre gli occhi, il sole è alto. La testa le scoppia, si guarda intorno e vede Grazia ancora addormentata vicino a lei. Si alza a fatica, indossa una vestaglia leggera e si dirige verso la cucina, i ragazzi sono andati via alle cinque ma lei e Grazia hanno giocato tra loro fino a quando non sono crollate vinte dal sonno. In cucina Marina e Daria parlano tra loro, anche loro sono in vestaglia.
C. ‘Ciao ragazze, come state?’
M. ‘Noi bene, e tu? Una tisana al carciofo per depurare il fegato? Aiuta a superare la sbornia.’
C. ‘Grazie, mi può servire. Di cosa state parlando?’ Daria e Marina sorridono
D. ‘Stiamo programmando il futuro. La mia banca vuole che sviluppi la clientela aziendale. Lunedì prenderò appuntamento con la ditta dove lavorava Marina. Se stanno perdendo fatturato avranno necessità di finanziamenti, io li farò finanziare e chiuderò gli occhi fino a quando la situazione non sarà irrecuperabile, allora avranno due possibilità: o perdono tutto quello che hanno oppure si faranno aiutare da un mio conoscente. E così perderanno anche sè stessi’ e ridono insieme.
M.’Io mi occuperò di suo marito. Se ha comprato tutti quei regali alla troietta senza usare la carta di credito nè il conto corrente dovrebbe aver intascato degli acconti da clienti, è appropriazione indebita. La ditta per cui lavora avrà un buon motivo per licenziarlo. Inoltre pensavo di mandare mio nipote a conoscere la troietta, è un bel ragazzo e credo dia in grado di sedurla senza fatica. Il marito di Daria sarà felice di ammirare la sua fidanzata intenta a sollazzarsi con il cazzo di un coetaneo’ Grazia ha uno sguardo duro, decisamente la festa la ha cambiata.
C. ‘Piaciuta la serata?’
G. ‘Si, ti devo ringraziare. Ho imparato molto su di me’ intanto arriva Luca nudo come un verme ma con il cappello vichingo che le serve la tisana calda
C. ‘Anche su di lui abbiamo imparato molto’ le donne ridono.
Appare Grazia, indossa la vestaglia slacciata, ad ogni passo appare il ciuffetto di peli radi che ne orna la vagina. Sembra una valchiria.
G. ‘Ciao ragazze, tutte bene?’ di scambiano i convenevoli e ringraziano Carla per la serata splendida. Arriva Luca e serve Grazia che si rivolge a Marina:
G. ‘E così ora è il tuo schiavetto!’
M. ‘Non proprio, la sua padrona è Carla, io sono l’istruttore e voi siete le signore amiche della padrona. Ho soltanto fatto emergere la sua personalità. Quando Carla mi ha detto che non sapeva opporsi alla madre ho intuito che non fosse solo per affetto, era proprio un imprinting. Lui è stato cresciuto per essere ubbidiente e sottomesso. Per questo ha accettato di essere la puttanella del capo squadra, il capo squadra rappresentava il potere e lui obbediva, non sapeva fare nulla di diverso. Può essere utile uno schiavetto’ad esempio potrebbe leccarti la patatina durante la colazione, ti assicuro che è un bel modo per cominciare la giornata’ Grazia sorride maliziosa:
G. ‘Lecca bene?’
M. ‘è bello avere uno schiavo che vuole farti godere. Prova’ Grazia chiama Luca e gli ordina di leccarla, lui si inginocchia sotto il tavolo e si impegna a soddisfarla. Carla domanda:
C. ‘Allora, cosa mi dite della serata? Possiamo migliorare qualcosa? è da ripetere?’
M. ‘Ripetere sicuramente si, mi sono divertita molto, ma soprattutto si è divertita Daria’ lei arrossisce.
D. ‘Carla grazie, per me è stato ricominciarea vivere. Grazie non ho altre cose da dire’
C. ‘Troppo comodo’ ride Carla ‘almeno dicci cosa o chi ti è piaciuto di più. Li hai provati tutti!’
Grazia si schernisce poi si decide a parlare
D. ‘Amiche mie, io ho meno esperienza di tutte voi, la mia opinione però è che Ramon è magnetico, già quando mi ha messo la mano sul fianco ho voluto essere posseduta da lui. Ha un fascino speciale. Alejandro è un professore, perfetto, fa tutte le cose giuste ma è freddo. Mi ha scopata almeno perquindici minuti, ma era come facesse un compito, ripetitivo e tecnicamente perfetto. Mi ha colpito la quantità di sborra che mi ha messo dentro. Non finiva più di sborrare’ ora è color aragosta.
D.’Francisco mi ha colpito! Bacia in modo divino, ha una lingua lunghissima e poi”mi ha fatto sentire donna’Daria si alza in piedi e si appoggia alla credenza di fianco a Marina. Indossa ancora i collant bianchi, aperti sul cavallo e sporchi dei suoi umori e di sperma fino a metà coscia, come un trofeo, come un atleta indossa la medaglia dopo la gara.
D. ‘Mi eccitava sentire le sue mani che comandavano la mia testa, che mi spingevano ad ingoiare la sua banana, fino a soffocarmi, curandosi solo del proprio piacere. Un vero uomo. Mi ha detto cheti ha fatto godere come una vacca e che voleva che bevessi come una troia il suo seme’ dice rivolta a Carla che con la testa compie un cenno di assenso.
D.’ Ed io l’ho fatto godendo della cosa’. Daria si interrompe, il respiro rotto, Carla stringe le cosce per sfregare il clitoride, il racconto la sta eccitando. Marina allarga la vestaglia di Daria, le carezza la vulva, introducendo le dita nella figa e poi in bocca.
M.’Continua’ le ordina.
D. ‘Quando stavano andando via, ho preso coraggio e mi sono avvicinata a lui, gli ho chiesto se ero stata brava come lui voleva. ‘Si può far meglio’ mi ha risposto e, d’istinto, ho detto ‘Posso migliorare’ lui ha sogghignato, ha preso un foglio su cui ha scritto il suo telefono, ha avvolti il foglio come una sigaretta e me lo ha messo in figa dicendomi di chiamarlo solo se ero disposta ad accettare di essere la sua vacca. Credo di farlo”presto’ l’atmosfera si stà scaldando nuovamente, Grazia, in quell’istante esplode in un orgasmo prolungato e rumoroso:
G. ‘Ohh, GDOOO! Hai ragione Mari, è uno splendido modo per iniziare la giornata. Questi casco è favoloso, il miglior investimento dell’ultimo anno. Mi permette di guidare lo schiavetto come voglio e, soprattutto, dove voglio. Dovete provare’.
M. ‘Lo possiamo usare come vogliamo, è molto affettuoso ed ubbidiente.’ Grazia ha subito un altro desiderio:
G. ‘Una volta gli abbiamo pisciato in bocca per umiliarlo, ma non beveva. Ora sarà così ubbidiente da bere?’ vuole saggiare il lavoro di Marina, che risponde ridendo
M. ‘Proviamo, dov’è il problema?’ si avvicina a Luca che non si è ancora rialzato e gli sussurra all’orecchio. L’uomo fa un cenno affermativo con la testa. E così le quattro donne e Luca si dirigono verso il bagno. Marina chiude la fila. Grazia si pone sulla tazza a gambe larghe, appende la vestaglia ed appoggia la schiena alla parete, si abbassa senza sedersi. In tale posizione tra la vagina di Grazia e la tazza vi è uno spazio ampio. Tutti ammirano la figura di Grazia, provocante nella sua indecente posizione. Luca si inginocchia su sollecitazione di Marina e porta la testa nello spazio tra la tazza ed il corpo della donna. Dopo un paio di secondi Grazia inizia ad urinare, il primo getto colpisce la bocca chiusa di Luca che la apre e beve quanto riesce del getto dorato di Grazia. Lei guida la testa dell’uomo versi di sè prendendolo per le corna dell’elmo. Quando il getto scema Luca sta leccando la figa di Grazia suggendo le ultime gocce. Le spettatrici applaudono. Carla dichiara che anche lei deve pisciare e prende il posto di Grazia, prende possesso delle corna di Luca e lo guida, quando inizia ad urinare lo incita e lo deride:
C. ‘Bevi, bevi tutto che l’urinoterapia è un toccasana’
D. ‘Cazzo, vorrei ci fosse mio marito al posto di Luca’ fantastica sospirando Daria.
M. ‘Potrebbe accadere, se perde il lavoro, il divorzio lo dissangua economicamente e gli facciamo scoprire di essere cornuto tornerà da te strisciando. A quel punto lascia fare a Grazia e vedrai
D. ‘Speriamo’ si augura Daria. Carla ha finito di pisciare e Luca le lecca la figa per pulirla. Quando ha terminato Luca la ringrazia.
Marina mostra un vibratore che ha preso dal vassoio, la misura è media ed è realistico, con finte vene ed una finta cappella.
M.’Ora premiamo lo schiavetto’ lui è carponi, lei si posiziona dietro di lui e prende il distributore del sapone liquido, si lubrifica la mano e inizia a segarlo. Porge il fallo a Daria e le chiede di lubrificarlo con il sapone quindi le dice:
M’Mettilo dentro, pensa che sia tuo marito’ Grazia lo appoggia sullo sfintere e spinge, con regolarità, gli sfinteri cedono e il dildo entra nell’uomo, che ansima eccitato
M. ‘Ora azionalo e segalo tu’ Daria attiva il vibratore e, con la mano destra inizia a masturbarlo. Grazia prende la telecamera, la accende e la passa a Marina perchè immortali la scena, quindi si inginocchia dietro di lei, le slaccia la vestaglia e mentre le carezza il seno con una mano scende a stimolarle la vulva con l’altra. Luca inizia a godere, schizza sul pavimento creando una pozza di sperma. Daria si gira verso Grazia e la bacia mentre lei gli penetra la figa con due dita e la masturba con movimenti frenetici. Carla prende in mano la situazione, prende Luca per le corna e lo fa indietreggiare, si siede sulla sua schiena e gli fa abbassare la testa fino al pavimento:
C. ‘Lecca, non deve restare neanche una goccia di sborra a terra. Leccala tutta, e tu riprendi la scena’ conclude rivolta a Marina che si accovaccia davanti all’uomo. La vestaglia si apre mostrando le cosce della donna, lei coglie lo sguardo di Carla e le apre mostrando la vulva ornata da un ciuffetto di peli molto curato. Carla si alza e si avvicina all’amica, lei si alza in piedi e le bacia un capezzolo:
M. ‘Mi piace il tuo seno, sei molto sexy’
C. ‘Mi piace come hai dominato Luca in fretta, a letto vuoi sempre avere il comando?’
M. ‘Posso cederlo o condividerlo con chi lo merita. Con te mi piacerebbe scoprire cosa succede.’ Carla la attira a sè e si baciano, le lingue giocano tra loro, le mani cercano i punti sensibili, vogliose ed esperte. Grazia e Daria escono dal bagno, direzione camera da letto. Carla pensa di imitarle:
C. ‘Andiamo a metterci comode. E cosa facciamo di lui?’ chiede accennando a Luca
M. ‘Ce lo portiamo dietro, è il nostro schiavetto e viene con noi. Lo possiamo immobilizzare per impedire che si masturbi. Vedere le sue padrone che si divertono lo ecciterà sicuramente e non voglio che goda se non quando lo decidiamo noi’ Carla sorride, sono sulla stessa lunghezza d’onda con Marina.
C. ‘Ho delle belle manette, possiamo utilizzare quelle’ Marina sorride, passano vicino al vassoio e prende i tre giocattoli rimasti: un vibratore con stimolatore della clitoride, un dildo molto realistico che imita il pene di un superdotato e undildo formato da sfere di diverse dimensioni unite tra loro e terminanti con un anello.
M. ‘E gli altri?’ chiede sarcastica
C. ‘Quello usato con Luca, è in bagno. Gli altri saranno lì’ e fa un cenno verso la camera degli ospiti. Marina sorride e si dirige verso la porta socchiusa, Carla la segue tenendo Luca per un corno. Aperta la porta vedono Daria e Grazia che stanno giocando tra loro. Grazia è sotto l’amica e stà penetrandola sia nel culo che in figa con due vibratori che sono regolati alla massima velocità, ogni tanto le lecca il clitoride facendola gridare di piacere. Daria cerca di restituire il piacere che prova leccandole la figa e manovrando un grosso plug con cui la incula. Marina e Carla osservano affascinate come il grosso plug allarghi gli sfinteri di Grazia, Carla decide che è superfluo andare nell’altra camera, inutile perdere tempo, si avvicina a Marina da dietro e le sussurra all’orecchio:
C.’Cosa vuoi nel culo?’ Marina le porge il dildo formato da più sfere.
C. ‘Buongustaia, piegati che te lo infilo dentro’
M. ‘Metti le manette allo schiavo, non deve potersi sfogare’
C. ‘Hai ragione. Luca vieni qui’ lo fà sedere sulla poltrona e gli chiude le manette ai polsi, dietro la schiena, con la catena che infila nello schienale. è immobilizzato, Marina si appoggia alle cosce dell’uomo e apre le gambe. Carla inizia a infilarle dentro il plug, dentro e fuori, dentro e fuori. Marina gode e grida di piacere, per Luca è un supplizio, ha il cazzo durissimo ma non può neanche sfiorarlo. Marina si abbassa sull’uccello, ci soffia sopra, sembra voglia prenderlo in bocca ma si ritrae. Sulla punta appaiono gocce di liquido prostatico, Luca implora, prega le sue ‘padrone’, ha le lacrime agli occhi. Marina si masturba e gode con lunghi brividi che la attraversano, si siede a terra, per riprendere fiato. Carla la bacia. Intanto Daria è preda del parossisma e squirta sotto la doppia penetrazione praticatale da Grazia, che è eccitata. Si è sfilata da sotto Grazia, è dietro di lei, carponi e con la testa sul cuscino, e la domina fisicamente. Oltre ai due vibratori le percuote le chiappe con forza.
G. ‘Guardate la direttrice, ormai un cazzo solo non le basterà più. Almeno due uccelli e belli grossi ci vogliono per la troia’ e Daria accetta la situazione, anzi pare la ecciti.
D. ‘SIII, che bello essere troia, voglio tanto cazzo e tanta figa. Voglio scoparvi tutte e tre’ quando squirta allaga il letto con i suoi umori ma continua ad invitare Marina e Carla.
D. ‘Venite, scopatemi anche voi, fatevi leccate il culo, maiale.’ Carla pare non aspettare altro e si mette a gambe larghe sul viso di Daria che la lecca più in profondità che può, Grazia riprende la scena e Marina torna ad infilare un vibratore nella figa della bancaria che, al solo sentirlo entrare, riprende a godere.
G. ‘Io manderei questa immagina a tuo marito con un commento: cosa ti sei perso. Cornutone’ Marina e Carla ridono mentre Grazia è nuovamente preda dei brividi ed urla di piacere.
Mamma mia ruben, mamma mia... Ti prego, scrivimi a gioiliad1985[at]gmail.com , mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze…
ciao ruben, mi puoi scrivere a gioiliad1985[at]gmail.com ? mi piacerebbe condividere con te le mie esperienze...
Davvero incredibilmente eccitante, avrei qualche domanda da farvi..se vi andasse mi trovate a questa email grossgiulio@yahoo.com
certoo, contattami qui Asiadu01er@gmail.com
le tue storie mi eccitano tantissimo ma avrei una curiosità che vorrei chiederti in privato: è possibile scriverti via mail?