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Racconti Erotici Etero

STORIE DI CASA

By 1 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Non doveva succedere, ma come accade spesso ciò che dovrebbe essere non coincide mai con ciò che è.
Ma andiamo con ordine.
Sono Mario, ho 35 anni, sposato da poco con Lara, 31. Dopo quasi otto anni di fidanzamento abbiamo compiuto il grande passo e siamo felici, ci amiamo e nulla potrebbe separarci. Diciamo che però qualcosa ci può distrarre.
Abbiamo preso casa fuori città, in un complesso di villette che guardano le montagne, lasciando l’indecente spettacolo dello smog alle nostre spalle. I nostri vicini si chiamano Marco e Marta, di una decina di anni più avanti con l’età con, con i quali l’amicizia è nata fin da subito. Loro hanno una figlia, Sonia, di 20 anni appena compiuti. Stupenda e solare. La classica ragazza che ogni genitore vorrebbe, che alla bellezza unisce un intelletto di rara natura.

Tutto accadde una sera, dopo una cena a casa nostra.
Marco e Marta arrivarono puntuali, come sempre. Sonia era leggermente in ritardo, poiché aveva delle questioni da sbrigare all’Università.
Iniziammo a cenare e la serata trascorse piacevolmente. Al momento del dolce suonarono alla porta. Andai ad aprire e lo spettacolo che mi trovai innanzi fu spiazzante. Jeans attillati e maglietta aderente, che lasciava intravedere dalla scollatura l’abbondanza che la natura aveva donato a questa ragazza. Ecco Sonia. Aveva avuto dei contrattempi ed era dovuta passare da casa a prendere dei documenti importanti da far esaminare ai genitori. Prevedendo il vino, voleva trovarli ancora sobri per farli firmare, in modo da portarli il giorno dopo di mattina presto.

La feci entrare, dichiarandomi dispiaciuto per la sua mancata presenza alla cena, ma il suo sorriso mi fece capire che poteva essere perdonata.
La serata terminò un’oretta dopo, molto piacevolmente.
Ci salutammo e seguii con lo sguardo gli amici rientrare in casa.

Poco dopo mi recai sul retro del giardino per la consueta sigaretta di fine giornata. Aspiravo il fumo e continuavo a pensare a quella visione. A Sonia.
Mentre la mia mente vagava in quei pensieri, sentii uno schiocco di dita provenire dall’altra parte del giardino. Era Sonia.
Sembrava un film. Mi salutò ed iniziammo a parlare, si scusò ancora per la mancata presenza e mi parlò dei suoi impegni, dei suoi programmi e della sua vita. Non so cosa la spinse a confidarsi con me, ma lo fece. Io contemplavo la sua bellezza. Mi pareva di essere a parlare con un angelo.
Probabilmente si accorse che la mia attenzione non era concentrata totalmente sulle sue parole e si fermò. Io mi risvegliai dal torpore e mi scusai, adducendo come scusa la lunghezza della giornata.
E successe.
Sorrise, pose un dito sul mio labbro e mi baciò.
Rimasi scioccato dalla cosa. Ma in men che non si dica lei era già nel nostro giardino. Il buio non permetteva a nessuno di vedere ciò che sarebbe accaduto.
Mi portò nell’angolo più lontano del giardino e mi diede un lungo bacio. Io ricambiai. Sapendo che fosse sbagliato, ricambiai.
La sua mano scese sui miei pantaloni e la testa la seguì. Iniziò un dolcissimo e stupendo pompino. Le sue labbra salivano e scendevano con movimento quasi naturale, come se quello fosse naturale. Sentivo i suoi piccoli gemiti e mi accendevo ancora di più. Si alzò, mi guardò con quei due occhi da cerbiatta e sentii solo il rumore dei suoi pantaloni che scendevano. Si voltò e capii. Entrai dentro di lei con la forza che non sentivo da anni nel mio corpo. Il suo ventre accoglieva il mio membro con tutto il suo calore e sentivo le contrazioni vaginali stringermi. Avrei voluto morire in quell’istante per capire come poteva il paradiso essere migliore. I suoi gemiti si fecero più acuti e fui costretto a tenerle la mano sulla bocca. Lei morse le dita e continuò a gemere. Spingevo sempre più forte dentro di lei e toccavo con l’altra mano quei seni fantastici. La girai e le feci appoggiare la schiena contro il muro, mentre con le gambe circondava i miei fianchi. Mentre la continuavo a penetrare con foga, ardore e dolcezza. Ora quei seni stupendi erano davanti a me, ballavano, saltavano, ero come ipnotizzato.
‘Non venirmi dentro, ti prego!’
Quelle parole mi risvegliarono e capii che stavo per raggiungere l’orgasmo’
Lei venne in quell’istante e non so come feci a non venire dentro di lei.
Mi sorrise e scese verso il mio membro’ Ricominciò il movimento di mezzora prima’ Fino alla fine’
Un sorriso dolcissimo e un bacio sulla fronte fu quello che mi lasciò prima di tornare nella sua casa’
Quando rientro in casa, lo sguardo di Lara è duro.
‘Scopa bene quella puttana?’ dice all’improvviso.
Sono esterrefatto, non riesco a dire nulla. Non nascondo lo stupore.
‘Volevo fumare una sigaretta con te, per una volta. Vi ho visti’

Non riesco a decifrarla. Dovrebbe essere furibonda, invece è fredda, quasi come un serial killer dei film. Cerco di dire qualcosa, ma non mi esce nulla, a parte un ‘Dio, mi spiace amore’.

‘Non chiamarmi amore, bastardo!’
Ecco adesso la riconosco.
‘Vieni a letto, voglio vedere se quella troietta ti ha spompato davvero!’
Adesso lo stupore torna prepotente. Insomma non è la reazione che mi aspettavo.

Vado in camera da letto a passi lenti, ho il timore che le parole di poco prima siano solo il preludio alla fine del mio giovane matrimonio. Entro nella stanza e’

‘Allora faccio così schifo che ti vai a scopare le ventenni?’

E’ li davanti a me, nuda, con il suo incredibile fisico capace di farmi innamorare ogni istante. Quei fianchi perfetti, il ventre piatto e quella terza di seno che si intona perfettamente al resto. ‘Quanto sei bella, amore mio’.

‘Non chiamarmi amore. Scopami. Voglio solo che mi scopi’

A quelle parole mi accendo nuovamente. La butto sul letto e subito scendo lungo i suoi fianchi, la mia lingua attacca il suo frutto e ne assaporo totalmente il gusto. Massaggio il clitoride e lo bagno con la saliva, lo succhio’ ‘Dio, quanto sei saporita!’ I suoi gemiti sono sempre più forti. Le piace. E non lo nasconde.

‘Scopami!’ Lo dice mentre sta per raggiungere l’orgasmo, mentre i suoi umori inondano la mia bocca.

Risalgo baciandola lungo tutto il corpo.
I miei pantaloni sono via in un attimo, seguiti dalle mutande. Mi guarda vogliosa, calda e furiosa.
La accontento.
Entro dentro con la stessa foga con la quale ho penetrato Sara poco prima. Spingo dentro di lei tutta la mia forza. Ancora e ancora. Sento la morsa della sua vagina intorno al mio membro, si contrae e lo risucchia’ Mio dio, quanto è bello!
Sto per venire, ma non voglio che finisca così. Esco, lei ha lo sguardo contrariato e geme un ‘No..’, ma intuisce cosa voglio fare. La giro.

Inizio a leccarle il buco del culo, prima piano, poi sempre con più foga, mentre lei si massaggia quella passera ancora desiderosa di attenzioni. Inizio piano piano, con la punta. Sa che farà male, ma le piace. In poco tempo sono dentro. Stringe i denti, aspettando la dilatazione completa. Io non aspetto, voleva essere scopata? L’accontento!

Entro e spingo. Spingo sempre più forte. Lei emette dei gridolini, ma finalmente la dilatazione è completa. è mia. I movimenti dei nostri corpi si coordinano, io spingo sempre più forte e lei geme. Gode. Viene ancora una volta.
Non ce la faccio più. Le inondo il culo con il mio sperma. Vengo e l’orgasmo sembra non finire mai. Una sensazione magica, violenta.
Quando esco, vedo il rivoletto che le esce dall’orifizio appena violato. Uno spettacolo unico.

Lei sorride, sembra quasi che abbia dimenticato cosa ha portato a quella scopata.
No, non abbiamo fatto l’amore, come sempre. Abbiamo scopato. E ci rendiamo conto che è piaciuto ad entrambi.

‘Perché?’ mi chiede
‘Non lo so’ è l’unica cosa che riesco a risponderle.
Da quel giorno la situazione è paradossale.
Io e Lara viviamo insieme, ci baciamo, facciamo l’amore ogni sera. Ma è cambiato qualcosa, lo sento.

Oggi c’è il sole, fa caldo, la temperatura ideale per un giro al parco per rilassarmi un po’. Dopotutto sono in ferie, che altro ho da fare?
Il pomeriggio scorre tranquillo, lungo i viali alberati si respira la vita: giovani coppi, anziani che giocano a carte, ragazze stupende che fanno jogging e altre meno belle che cercano di modellare gli errori di madre natura.

Quando torno a casa sono rilassato, pronto ad assaporare la cena che mi dovrebbe aver preparato Lara. Già dovrebbe, perché sento la sua voce, sta parlando con qualcuno in cucina. Entro e saluto’ Sonia? Rimango immobile un istante ed entrambe sanno il perché.

‘Ciao amore! Hai visto chi è venuto a trovarci?’ Lo dice con naturalezza, come se quella sera non ci fosse mai stata, come se lei non sapesse nulla. Ed è quello che ha fatto credere a Sonia, quando l’ha invitata per due chiacchiere ed un caffè.

‘Ciao Mario!’ Mi saluta sorridendo. Quanto è bella. ‘Non ti spiace vero se ho fatto ritardare un po’ la cena, vero?’ Sorride ancora. Stupenda.
Accenno un ‘No, ma figurati” Vorrei aggiungere che è un piacere, ma non mi sembra il caso. Piuttosto cerco di capire le intenzioni di mia moglie.

Lara, mi guarda, sorride e poi rivolta a Sonia: ‘Bene, adesso che ci siamo tutti. Dimmi Sonia, cosa si prova a scopare il marito di un’altra donna?’

Gelo.

Lo sguardo di Sonia è agghiacciato, tra lo stupore e lo spavento. Sento che vorrebbe scomparire, le esce solo un ‘Io’ Tu’ Oh cazzo”, con un tono quasi disperato.

Io non so che fare, fisso Lara, sono totalmente in confusione.
Lei ride. Fa una risata di gusto e ricomincia: ‘Stai tranquilla, non mi ha detto nulla, vi ho semplicemente visti. Lo sanno i tuoi genitori che sei così troia?’

Sonia inizia a piangere piano. Riesce a dire solo: ‘Non dirgli nulla, ti prego’ Io’ Io’ Mi spiace”

‘Non ho dubbi che ti dispiaccia e non glielo dirò, tranquilla. Ma adesso tu sei mia’

Ho sentito bene? Chiedo ‘Lara che stai dicendo?’

‘Sto dicendo che adesso la puttanella farà quello che sa fare, ovvero si spoglierà e scoperà con te e con me’ dice con freddezza.

Io non so davvero che dire’ Mi aspetto da un momento all’altro la reazione della ragazza, ma con mio sommo stupore, tra le lacrime, si sfila la maglietta e sussurra ‘Cosa vuoi che faccia?’

La mia eccitazione sta salendo, ma vedo che c’è qualcosa di sbagliato in tutto questo.

Lara inizia: ‘Spogliati e inizia a leccarmi, poi credo che tu sappia cosa succederà e come dovrai comportarti’ Poi, rivolta verso di me ‘Spogliati e scopaci. Altrimenti chiederò il divorzio, vi sputtanerò davanti a tutti e sai come andrà a finire la storia’

Mia moglie mi sta ricattando. Mi piace. è sbagliato tutto, ma mi piace. E alla fine mi sta chiedendo di realizzare un sogno. Sono ufficialmente eccitato.

Sonia è nuda, si avicina a Lara che a sua volta si è tolta i vestiti. Hanno due corpi perfetti, eccitanti. Sonia inizia a leccare la figa di Lara, già visibilmente bagnata. Io mi spoglio in un attimo, fingendo contrarietà mal celata. Mi avvicino a mia moglie che, mentre viene leccata, inizia a pompare sul mio cazzo come solo lei sa fare. Su e giù, con colpi di lingua giusti e avvolgenti. Sonia intanto beve gli umori di mia moglie e inizia anche lei ad eccitarsi. Forse dopotutto non è così dispiaciuta come sembra.

I mugolii di mia moglie si fanno sempre più forti e sfociano in una venuta che bagna completamente la bocca di Sonia’ è venuta, la ragazza ci sa fare con la lingua.
Ora le parti si invertono. è Sonia ad aprire le gambe, mentre Lara si mette a pecora per leccarla e io lo infilo nel suo ventre. Spingo colpi regolari, cercando di ritardare un amplesso prepotente che sento crescere dentro, vedendo quello spettacolo sublime. Il volto di Sonia è un insieme di piacre, voglia, lussuria, mi guarda con il fuoco mentre gode come una matta. Io continuo a scopare mia moglie mentre la sua lingua assapora la giovane fighetta di Sonia.
Cambiamo ancora posizione, Sonia è sull’orlo di venire, ma vuole farlo con me. Lara non si stacca dal suo frutto, quindi non mi resta che un buco. Loro si mettono in un favoloso 69 e sotto sotto mi complimento con me stesso per riuscire a resistere a tutto questo e non venire. Mi avvicino al buco di Sonia. Lei lancia delle occhiatine quasi spaventate.. Sa cosa la aspetta, ora.
Scopro una cosa sorprendente: mia moglie ha lubrificato già il culetto, è bagnato e non resta che dilatarlo. Entro. Ecco cosa voleva Lara, la sua punizione per Sonia. Il mio cazzo nel suo culetto vergine.
Entro prepotente, come vorrebbe mia moglie, che sta guardando con degli occhi che fanno comprendere che vuole il dolore della ragazza. E la accontento.

Sonia urla. Ma cerca di trattenere le grida, perché ha paura che la sentano. Io affondo il mio cazzo nel suo culo con cattiveria, velocemente, dentro e fuori, spingo, spingo e ancora spingo. Il buco è tutto arrossato. Lara continua a leccare la fighetta di Sonia e ammira lo spettacolo della sua umiliazione e sussurra ‘Zitta troietta, che ti meriti questo”

Io sento l’orgasmo ormai vicino e le lacrime di Sonia e lo sguardo goduto di Lara non fanno che accelerare tutto. Sento che sale, esco veloce dal culo di Sonia, facendole male, voglio venire in faccia a Lara, anche lei merita un po’ di umiliazione per aver architettato tutto questo. Lo capisce, ma non fa in tempo a togliersi. Le riverso tutta la mia sborra in faccia. Molta in bocca. ‘Mio Dio!’ urlo.

‘Bastardo” Sussurra Lara.
Sonia sta piangendo, i sussulti sono forti e lo sguardo tra lo spaventato e il rassegnato. Si alza piano, prende i suoi vestiti, va in bagno e si veste. Dopo esce di casa, ma Lara riesce ancora ad umiliarla con un ‘Sei proprio una brava troietta, mio marito ci ha visto giusto!’.

‘Perché?’ Le chiedo.
‘Non lo so’ è l’unica risposta che mi dà. Si alza, si veste e accende la Tv.

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