Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Storie di donne

By 27 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Cosa dire delle donne?
Tutte diverse, tutte incredibilmente diverse’Credo che Dio, ci abbia messo una sua ironia tutta particolare nel crearle.
Nella mia vita sessuale, non ho mai trovato una donna uguale ad un’altra.
Credo sia questo, che mi spinge a cercarne sempre altre.
Il fascino di trovare sempre qualcosa di eccitantemente diverso.
Chiara era una ragazza di ventidue anni, che andava a comprare la sua prima macchina.
Io ero un venditore esperto che aspettava la sua cliente, appena ebbi modo di parlarle, capii subito, che quella ragazza aveva un’esperienza sessuale ben oltre la sua età.
Tutto di lei, etra erotismo, ma i suoi occhi avevano una luce felina, che poche volte avevo visto.
Il suo modo di vestire giovanile, leggermente provocante, faceva il resto.
La feci sedere nel mio ufficio e cercai di interpretare il suo comportamento.
Accavallando le cosce, con quella sua mini, aveva messo in mostra il meglio.
La mia fantasia erotica, era subito partita per lidi caldi, umidi, pieni di nettare colante’
Alzai a fatica gli occhi dai miei desideri intimi e guardandola, le dissi;
– Bel nome Chiara’dimmi cosa cerchi e vedrai che saprò soddisfarti’
La voce sensuale che avevo usato e la cadenza, non lasciavano dubbi.
Un sorriso suadente, un lampo negli occhi, un cambio di cosce vertiginoso.
L’ambiente si stava scaldando’
Mi alzai e andai a chiudere la porta.
Tornai a sedere e istintivamente spostai il mio sguardo sui suoi piccoli seni.
Poteva avere una seconda scarsa, ma quello che spingeva da sotto la maglia, erano due capezzoli duri, invitanti e infinitamente femminili.
Un altro cambio di cosce, mi aveva permesso d’intravedere il piccolo slippino scuro.
Sentivo la mia eccitazione spingere sotto i calzoni.
Non ero imbarazzato: avevo capito che lei stava giocando come il gatto con il topo e pur essendo molto più giovane di me, ci stava riuscendo benissimo.
– Ho bisogno di una piccola vettura, credo che i soldi di cui dispongo, non mi diano tante possibilità di scelta’
– Di quanto disponi?
– Circa millecinquecento euro
Valutai la cifra; poi, soppesai lei’
– La cifra &egrave modesta: dipende molto da cosa vuoi e da quanto la desideri.
– Il desiderio &egrave tanto: devo solo trovare il compromesso giusto’
Aveva detto quella frase, bagnando le labbra e, spostando indecentemente i suoi occhi sul mio sesso nascosto sotto i calzoni, evidente nel suo eccitamento.
Calmai il mio istinto animale di saltarle addosso.
Regolarizzai il mio respiro e risposi;
– Credo che troveremo una soluzione ottima per entrambi.
Sentivo il suo odore di femmina mischiarsi con il mio desiderio.
Mi alzai dalla sedia e andai dietro di lei.
La sua maglietta copriva a malapena la schiena, lasciando in risalto il filetto di un perizoma nero, che usciva malizioso dalla piccola mini nera.
– Vediamo’c’&egrave una fiat punto un poco vecchiotta, ma ancora affidabile: costa un migliaio d’ euro in più, ma sono convinto che potremmo trovare un buon accordo.
Mentre parlavo, le mie mani erano andate ad accarezzare i suoi capelli biondi e finendo la frase, si erano fermate sul collo.
– Interessante, continui’.
Rinfrancato dalla sua risposta e da quello che già avevo capito, continuai;
– Le gomme sono discrete e la carrozzeria, &egrave decente.
Alle parole seguivano gli effetti.
Tutte le mie frasi, erano a doppio senso.
Parlando di gomme, ero arrivato sulle sue piccole tette e avevo cominciato a giocarci: facendo riferimento alla carrozzeria, avevo spudoratamente seguito le linee del suo corpo ed ero arrivato all’ombelico.
– Quello che conta, &egrave il motore’se &egrave buono, allora merita la spesa’
Ancora una volta la frase a doppio senso, aveva sortito un nuovo provocatorio gesto.
Parlando di motore, la mia mano era scesa sulla mini, poi sulla coscia e subito dopo, era risalita passando sotto la stoffa, fermandosi sul perizoma.
Non mi ero stupito che lei avesse divaricato le cosce e non avesse opposto resistenza alcuna, come non mi ero stupito di trovare i suoi slip umidi.
– &egrave molto importante sentire il motore acceso, vedere come suona e se merita’
Dicendo questo, feci girare la sedia a rotelle e feci in modo che lei si trovasse con la sua bocca all’altezza del mio sesso.
Lei alzò un attimo lo sguardo, mi guardò negli occhi, mi trasmise la sua risposta silenziosa e, poco dopo sentiva il mio membro tra le labbra.
Mi sembrava impostile fosse così giovane.
Quello che mi stava facendo, era fatto con la massima esperienza.
Il tocco, le fermate, le partenze; tutto era perfetto.
La sua lingua giocava con il sesso e i testicoli in modo sublime.
Il vortice di passione che mi trasmetteva, era ben superiore alle mie attese.
Restai avvinghiato al suo viso, con le mani sulla nuca a darle un ritmo immaginario per il mio desiderio.
Aspettai che arrivasse l’esplosione del piacere, poi, mordendomi le labbra per non urlare, riempii la sua bocca del mio sperma’
Guardavo quella ragazzina che tranquillamente assorbiva il mio piacere e senza perdere niente, continuando a cullarmi dentro le sue labbra.
– Il motore mi sembra buono: adesso vediamo la carrozzeria’
Quel gioco erotico, mi stava facendo letteralmente impazzire: mi sentivo un ragazzino e io stesso ero stupito d’essere ancora eccitato e pronto.
La feci alzare e mettere le mani sulla scrivania.
Le stavo dietro e potevo ammirare le natiche che prepotentemente spingevano verso di me.
Ero ipnotizzato da quel filetto di stoffa che sensualmente usciva fuori della mini.
Leggermente piegata, evidenziava le cosce turgide.
La mini oramai non copriva più niente’
Col sesso ancora sotto pressione dal pompino, m’appoggiai alla sua tenera carne.
Il richiamo delle sirene, diventava impossibile da gestire.
Presi il membro e l’appoggiai allo slip, poi, spostandolo leggermente, entrai in quella carne umida.
Le misi un dito in bocca e mimai la scena della penetrazione nella sua bocca, mentre sotto, la penetravo davvero.
Il piacere di quel fiore ancora discretamente stretto, era sublime.
Sentivo le pareti vaginali avvolgermi il cazzo e stringerne le vene.
Cercai di controllare il mio desiderio, sforzandomi di stare calmo, per assaporare quel fiore giovanile.
Il tempo passava e la mia voglia di esplodere in lei cresceva.
Presi i suoi fianchi e diedi le mie ultime spinte di desiderio, nello stesso tempo le sussurrai nell’orecchio;
– La carrozzeria &egrave ottima’basta dargli qualche spruzzata e vedrai che diventerà perfetta’e in quel momento lascia che il mio piacere scaldasse il suo corpo sudato’

Scrivetemi le vostre opinioni
fantasypervoi@libero.it

Leave a Reply