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Racconti Erotici Etero

Strana avventura

By 6 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Uscendo dal supermercato ,con le borse della spesa in mano, mi sentivo stranamente leggera. Ero finalmente sola, senza marito e figli,e mi godevo l’aria di primavera che ,anche in questa grande citta’ del nord, si faceva finalmente sentire .
Da quando mio marito si e’ messo a fare l’imbianchino in proprio,devo dire che la mia vita e’ cambiata in meglio. I soldi hanno finalmente cominciato ad arrivare e mio marito, presissimo dal lavoro,mi lascia andare al supermercato da sola a fare la spesa.
Il velo non lo porto piu’ anche se ,qualche volta, mi sento come nuda in mezzo alla strada. D’altronde gli uomini mi guardano e credo sia per questi miei occhi verde scuro,con un leggero taglio orientale ,che mi danno un aria esotica da mille e una notte.
Ma non approfittavo del mio appeal con gli uomini perche’ mio marito,gelosissimo,mi avrebbe uccisa solo se mi avesse visto fare un sorriso a qualcuno.
Il sesso,poi,era per me era un tabu’. Una cosa che ho subito ,senza piacere,per dovere matrimoniale. Venivo usata,per lo piu’ il primo anno di matrimonio,come un oggetto senza diritti di provare piacere fino a che ,dopo aver scodellato un paio di figli e complice il tanto lavoro,mio marito mi ha pressoche’ dimenticata.
Ma quel giorno, sul bus dell’ ATM, un uomo mi guardava insistentemente. Il mio vestito lungo a fiori mi stava bene ma lo sguardo era piu’ rivolto in punti del mio corpo che normalmente ,in patria , sarebbero celati sotto strati di stoffa.
Quando fu il momento di scendere ,alzandomi dal sedile e agguantando le mie borse pesanti, trasalii nel sentire quell’uomo che mi chiedeva se avevo bisogno di aiuto. Lo fissai per un secondo di troppo e ,altro errore, abbassai gli occhi ma con un fare civettuolo che non era da me. Dissi di no e ,frettolosamente,scesi dal bus.
Lui mi segui e,appena giu’ e soli, mi disse a voce bassissima,che ero una donna bellissima e che,se avessi voluto conoscerlo,avrei potuto chiamarlo al numero sul bigliettino che mi stava passando.
Avvampai,scandalizzata da tanta indecenza,ma anche timorosa che qualcuno,magari qualche conoscente ,avesse visto quest’uomo rivolgermi la parola.
Ma anziche’ rifiutare o gettare a terra il biglietto feci il terzo errore della giornata. Afferrai il biglietto e mi allontanai di corsa,affannata,col cuore che mi scoppiava nel petto.
Entrai nel mio appartamento. Gettai le borse per terra e mi lasciai travolgere dalle emozioni sino ad allora represse. Quant’era bello. Alto, non giovanissimo, educato. Con uno sguardo che mi trapassava. E la voce ,poi, sembrava proveniente da altri mondi.
Passai due giorni in enorme agitazione pensando al biglietto che ,nel frattempo, avevo gettato ma non prima di averlo perfettamente memorizzato.
Ma la cosa piu’ straziante fu che stavo cambiando. Mi sentivo un calore dentro e un fermento che non avevo mai sentito prima. Volevo qualcosa ma non capivo cosa, mi sentivo il basso ventre in fiamme e mi sembrava di sentirmi sciogliere qualcosa.
Piu’ di una volta mi sono ritrovata la biancheria intima bagnata. Non capivo”’.
Poi feci la scelta : tra impazzire e rischiare il tutto per tutto optai per la seconda. Chiamai. E da allora la mia vita e’ cambiata.
Ci incontrammo allo stesso supermercato,fingendo entrambi di fare la spesa,per il terrore che qualcuno ci vedesse e ,appartati nella zona dell’acqua minerale,un po’ fuori mano, parlammo.
I primi incontri furono di studio reciproco ma lui mi disse subito che era profondamente colpito da me. Con il tempo e prendendo confidenza mi disse che intuiva che sotto le mie vesti sempre castigate c’era un tesoro che avrebbe voluto scoprire. Mi risveglio’,con questi desideri spudoratamente dichiarati, una femminilita’ che non credevo di avere. Mi sentii femmina piu’ che donna. Capace di creare aspettative negli uomini, di fargli perdere la testa,di averli nelle mie mani.
Avevo trentadue anni e non avevo ancora capito cosa puo’ fare una donna a un uomo.
A casa ,la sera,dopo aver messo a letto tutti e con la scusa di rassettare e lavare biancheria, stavo sveglia pensando a lui e cercando di tenere sotto controllo il desiderio che ormai aveva preso il controllo della mia mente. Avevo per un attimo pensato di svegliare mio marito e chiedergli di prendermi ma avevo paura di insospettirlo. Non l’avevo mai fatto prima nel rispetto dei ruoli che vige nelle famiglie appartenenti alla nostra cultura.
Poi ,un giorno, lui mi disse che aveva affittato un appartamento sulla strada tra il supermercato e la fermata del bus. In questo modo avrei potuto,senza farmi vedere,entrare nel portoncino e salire con l’ascensore fino al terzo piano”
Lo feci,un pomeriggio, con il cuore in gola. Immaginavo gia’ che mi vedesse qualcuno ,che lo raccontasse a mio marito,che mi aspettasse a casa con un coltello in mano. Ma ,appena dentro, la mia mente lascio spazio a cio’ che mi aspettava. Entrai nell’appartamento dove lui mi aspettava ed ero bagnata con gli umori che gocciolavano fermati da un velo di biancheria intima.
Mi ero lavata e profumata con fragranze orientali e la’ppartamento,con mia sorpresa era arredato come una tenda del deserto. Pieno di tappeti, con un letto basso basso e luci soffuse.
Musica orientale usciva da punti che non riuscivo a individuare.
Dopo tanto parlare non era piu’ necessario dirci niente. Mi bacio’ e ricambiai quello strano bacio con la lingua e non capii piu’ niente. Le sue mani mi accarezzavano dappertutto e ,quando mi sollevo la gonna per toccarmi il sesso ormai bollente, ebbi la piu’ strana sensazione della mia vita. Mi sentii tutti i muscoli contrarre e gli piantai le unghie nella schiena. Avevo voglia di urlare ma riuscii ,all’ultimo momento,a controllarmi. Subito dopo ,ma solo per un minuto mi rilassai. Seppi piu’ tardi che avevo provato il primo orgasmo della mia vita.
Lui ,a questo punto ,mi sollevo completamente la gonna e sembrava sapere che non volevo farmi vedere nuda. Era troppo. Anche in quella situazione.
Si sbottono’ i pantaloni e fece uscire quello strumento di piacere che solo adesso riconosco come tale. Entro’ dentro di me. Piano all’inizio,ma poi sempre piu’ con forza. Io avevo perso completamente il controllo e questa volta,dopo qualche minuto di questo suo entrare e uscire con forza e desiderio, ebbi il secondo orgasmo ed emisi un urlo misto ad un singhiozzo di pianto.
Lui uscii ma non era finita. Ne per lui ma nemmeno per me. Toccai il cielo con un dito quando, sdraiatami sul letto ,incomincio’ a baciarmi il sesso. La lingua mi sembrava uno strumento del demonio. Lo presi per i capelli e lo schiacciai letteralmente sul mio sesso e lui, imperterrito, continuo’ a leccarmi. Questa volta,al terzo orgasmo, urlai.
Mi giro’,come faceva qualche volta mio marito, ma questa volta era diverso. Il rispetto che aveva per me ma anche il desiderio di me e soprattutto il desiderio di farmi provare piacere ,fu per me la cosa che mi trasformo’da oggetto sessuale in donna felice di far piacere al proprio uomo.
Entro’ da dietro e ,questa volta, fu lui ,dopo parecchie spinte che mi fecero venire per la quarta volta, che venne dentro di me. Non ero spaventata perche’ sapevo che era un giorno sicuro.
Sentivo fiotti del suo liquido invadermi. Gemette. Si lascio’ andare su letto.
Fu cosi’ che inizio’ la mia avventura extraconiugale. Pensavo di sentirmi male, in colpa ,sporca ma invece ero felice,leggera. E la nostra relazione continuo’ , i nostri incontri clandestini divennero sempre piu’ passionali.

Alla prossima puntata

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