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Racconti Erotici Etero

Sul Bus

By 4 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mattino seguente mi sveglio già pensando al fatto che sarei andata a lavoro senza mutandine.
Mi preparo, apro il cassetto della biancheria e prendo solo il reggiseno, poi vado all’armadio e preferisco una magliettina azzurra e una minigonna di jeans. Mi guardo allo specchio e cerco di capire se si notasse che fossi senza mutandine.
Faccio un bel respiro ed esco da casa. Per andare a lavoro devo prendere un bus e scendere alla terza fermata. Quando arrivo alla fermata, complice il periodo estivo, non c’&egrave nessuno in giro, tranne qualche signore e un paio di ragazzi, ma questi a parte qualche occhiata continuano le loro attività. Io invece li guardo spesso, tutti, dai ragazzi ai signori e penso, sorridendo, a come reagirebbero se sapessero che sotto non porto le mutandine. Il bus finalmente arriva, io mi avvicino verso le porte e così fanno i due ragazzi, le porte tardano ad aprirsi e i ragazzi mi sono subito dietro.
Finalmente salgo sul bus, ma appena arrivo sopra con la coda dell’occhio vedo i due ragazzi fermi giù imbambolati che girano la testa e si guardano sbalorditi. Nei secondi successivi metabolizzo quello che &egrave successo e capisco che salendo davanti ai ragazzi che si trovavano giù ho dato spettacolo delle mie grazie nude, appena capisco quello che &egrave successo divento rossa e mi siedo nel primo posto vicino a me. Vedo i ragazzi salire, li vedo avvicinarsi al mio posto e spero vadano oltre, sarebbe troppo imbarazzante, ma loro, come era prevedibile, si siedono proprio di fronte a me.
I loro sguardi si dirigono tutti sulle mie gambe, cercando uno spiraglio che gli permette ti rivedere quello che involontariamente prima gli ho mostrato. Ma io non incrocio mai il loro sguardo, mi vergogno ancora troppo, cerco di far finta di essere da un’altra parte, stringo le gambe e spero di scendere presto. Anche se la mia mente non riesce ad andare lontano, e ripenso all’accaduto, si &egrave vero mi sono vergognata tantissimo, ma c’&egrave una sensazione piacevole, aver visto le loro facce sbalordite, mi fa pensare che quello che hanno visto gli &egrave piaciuto, e anche parecchio, così inizio a provare una certa emozione, un’emozione che mi inumidisce. Pensare di eccitarmi per essermi mostrata a degli sconosciuti mi fa arrossire di più, ma contemporaneamente mi pervade un senso di piacere.
Ma sono riportata in quel maledetto bus, in quella sbagliatissima situazione da un tocco su una mia gamba. Uno dei due ragazzi sta attirando la mia attenzione, ma lo fanno di più le sue parole dicendomi che il panorama che gli avevo fatto vedere prima era piaciuto a entrambi e volevano godere ancora di quella visione, io un po’ arrabbiata gli rispondo che non hanno capito niente.
Ma lui sorridendomi appoggia indice e il medio sull’interno del mio ginocchio e mi invita ad aprire le gambe, io lo guardo con occhi sbarrati, non so che fare, ma lui insiste e mi dice che vogliono dare solo un’altra sbirciatina. Allora io gli rispondo che se lui avesse allontanato le mani avrei fatto vedere loro quello che volevano. I ragazzi iniziano a sgomitarsi preparandosi allo spettacolo. Mi guardo intorno e sul bus a parte noi tre non c’&egrave nessuno e questo mi fa stare un po’ più tranquilla, così lentamente apro le cosce, non ci credo nemmeno io, ma sento il cuore che mi batte fortissimo e una sensazione di piacere assurda, mai provata. I ragazzi però vogliono di più e così dopo un’altra occhiata di controllo decido di spalancare completamente le cosce mostrando loro in tutta la sua bellezza la mia fica. Proprio in quel momento il bus si ferma per fare la prima fermata, io istintivamente chiudo le gambe, ma uno dei ragazzi &egrave più veloce di me e sedendosi al mio fianco riesce a mettermi una mano tra le cosce. Io lo guardo e gli dico di togliere subito quella mano, ma lui &egrave come se non sentisse. Si guarda intorno per vedere se sale qualcuno e aspetta che il bus riprenda la sua corsa. Dopo che si &egrave reso conto che siamo ancora soli mi dice di riaprire le gambe, ma io mi oppongo, lui allora me le apre infilando anche l’altra mano ed io mi ritrovo nuovamente a gambe aperte, ma questa volta con uno dei ragazzi davvero troppo vicino.
La sua mano corre lungo la mia coscia, facendomi provare delle sensazioni impreviste, le sue dita arrivano a lambire la mia fica accarezzando le grandi labbra e quasi salto dal sul sedile per quel contatto, le sue dita trovano il clitoride duro, e già questo lo fa sorridere compiaciuto, per poi scendere verso la vulva, vergognosamente bagnata. Quando il suo dito affonda nei miei umori lo tira via e lo porta prima al suo e poi al mio naso, dicendomi di sentire il profumo della mia eccitazione, poi lo avvicina alle mie labbra, che sono schiuse perché già il mio respiro si &egrave fatto corto, e io lo succhio assaporando anche il sapore del mio piacere. Lui osservando i miei movimenti si giro verso l’amico e dice di vedere come &egrave cambiato il mio atteggiamento, facevo tanto la schizzinosa e adesso sono li che succhio il suo dito che &egrave pieno dei miei umori. Detto questo invita anche il suo amico a toccare, lui mi sfila il dito dalla bocca e torna sulla mia fica, e insieme iniziano e infilare le loro dita nella fica facendomi eccitare ancora di più, mentre uno rimane dentro di me, l’altro inizia a giocare con il mio clitoride, iniziano a percorrere i lineamenti delle mie grandi labbra, e poi della vulva sempre con uno dei due che mi tiene un dito nella fica, io inizio ad eccitarmi parecchio, ho la testa poggiata al sedile e mi godo il lavoro delle mani dei ragazzi. La vergogna non c’&egrave più, ora provo solo piacere. Sono così eccitata, che quando il bus si ferma per la seconda volta, i ragazzi stanno per fermarsi e vedere se sale qualcuno, ma io li blocco e li chiedo di continuare, loro mi guardano il mio sguardo e quasi di implorazione così continuano a masturbarmi. Trattenere il piacere diventa quasi impossibile, per fortuna nemmeno questa volta sale nessuno così i ragazzi continuano indisturbati, inizio a muovere anche io il bacino, ormai voglio godere i ragazzi notano quello che faccio e aumentano il ritmo, ma proprio mentre stavo per raggiungere l’orgasmo sento il bus fermarsi ancora una volta, &egrave la mia fermata, devo scendere, vorrei continuare ma non posso così tremante mi alzo, sento le dita dei ragazzi scivolarmi via dalla fica, con mio profondo dispiacere, prendo la borsa e mi avvio all’uscita, i ragazzi ne approfittano per palparmi il culetto, mi giro e gli mando un bacio volante, e vedo che si annusano le dita che sono state dentro di me, per assaporare ancora un po’ il mio piacere. Fare i tre scalini diventa quasi un’impresa, sono eccitata, sono rimasta con l’orgasmo che mi si &egrave strozzato in gola.
Penso che la mattinata &egrave appena cominciata e già mi chiedo come farò ad arrivare fino a sera!

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