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Racconti Erotici Etero

Sveltina in fiera

By 30 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi ero lasciato trascinare a quella fiera del fumetto pur non essendo un appassionato. Da piccolo avevo letto Topolino ma poi ero passato direttamente ai giornaletti porno. Così mi aggiravo tra gli stand stancamente, dedicando il mio sguardo più ai fondoschiena delle appassionate che al tema dell’esposizione. Quando stavo ormai rassegnandomi a giochicchiare col cellulare per tutto il pomeriggio, un paio di tettone attirarono la mia attenzione. Lei era bassina, giunonica e soprattutto io la conoscevo. Era Mary, la porcellona con cui spesso intrattenevo conversazioni hot su whatsapp o in cam, corredate da foto e video di grandi masturbazioni fai da te. Mi avvicinai subito, facendo perdere le mie tracce agli amici (avranno pensato che mi ero abbondantemente rotto le palle ed ero andato via), e mi piazzai davanti a lei che, invece, era intenta a sfogliare fumetti. Accortasi della presenza lei alzò gli occhi ed esclamò: “Tu qui?”. Poi mi saltò al collo e io ne approfittai per palparle il culo e soprattutto le mega tettone sesta misura a cui ho regalato litri di sborra in solitaria. Bastò un attimo, uno sguardo d’intesa e ci dirigemmo di corsa verso i bagni della fiera. Io me l’ero immaginata come una ragazza timida, forse impacciata, ma dovetti ricredermi subito. Lei mi cominciò a massaggiare il cazzo già duro e, appena entrati al cesso, me lo tirò fuori e se lo schiaffò tutto in bocca.
Succhiava, la piccola Mary, con tutta se stessa, come se non avesse mai visto un cazzo, con una voracità che sembrava volesse strapparmelo. Poi tirò fuori quei due meloni super capezzoluti e ci infilò dentro il mio uccello, cominciando una di quella spagnole che da sempre avevo sognato guardandola in cam. “Ti piace?” mi chiese. Io riuscivo solo ad annuire perché quella foga mi aveva paralizzato. Ero in un turbine di voluttà, schiacciato sulla parete e mai avrei pensato, qualche minuto prima, che quella fiera del fumetto tanto pallosa mi avrebbe riservato una sorpresa così gradita. Lei intanto andava su e giù con tette, lingua e bocca. Ogni tanto, nel silenzio dei bagni, col brusìo della gente tra gli stand in sottofondo, si sentiva il suo risucchio e il suo mugolìo. Ad un certo punto non resistetti più, la presi di peso, la girai a pecorina e affondai il cazzo dentro la sua figa bagnatissima. Lei godeva come una cagna: ” Sì, sfondami stallone che godo. Riempimi della tua sborra calda. Sono tutta per te. Sono una troiona che si fa fottere nei cessi”. Io stantuffavo forte e dopo poco sentì che era il momento di sborrare: “Girati, voglio venirti in bocca” le ordinai. La piccola Mary obbedì subito, si prese le tettone in mano e aprì la bocca. Io svuotai le mie palle con schizzi poderosi e lei ingoiò tutto. Poi si soffermò a pulirmi il cazzo con la lingua e mi chiese di leccarle la figa. Io mi chinai e cominciai a dedicarmi al suo clitoride durissimo e alle sue labbra bagnate. Non aspettava altro. Venne dopo pochi colpì della mia lingua. Eravamo esausti ma continuavo ancora a massaggiare quei capezzoloni scuri e grossi quando squillò il suo cellulare. “Sì, amore…sono andata un attimo in bagno…Ci vediamo al bar”. La piccola Mary era fidanzata e questa fu un’ulteriore scoperta. E pensare che io la immaginavo timida e impacciata. Questa era una porcona di serie A. Con la stessa velocità con cui ci eravamo goduti i nostri orgasmi lei rimise le tettone dentro il reggiseno e il mio cazzo dentro le mutande. Si rivestì e prima di uscire dal bagno mi disse: “Ci vediamo in cam, porcello. Però alla prossima fiera vieni a sfondarmi il culo”.

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