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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

THE (CHANTELLE)D,ROSS DREAM-Scene di vita matrimoniale

By 8 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Tardo mattino nella casa di Chantelle Ross. Il sole filtra dalle tapparelle semiabbassate. Segni di passaggio di ospiti in giro. La donna delle pulizie non era ancora passata. Sono steso in salotto di fronte alla tv senza volume. Indosso una Lacoste e un paio di Sundek. La Padrona &egrave in cucina che consuma la colazione. Dopo averla svegliata, ho preparato succo di frutta,yogurt e cereali e fragole fresche. Ho messo una rosa sul tavolo,vicino al caff&egrave. Siamo sposati da un mese e appena tornati dal viaggio di nozze. La Padrona mangia struccata,le grosse labbra masticano dolci e morbide,gli zigomi principeschi stanno su come sempre;gli occhi stanchi,la pelle meno lucida. La sbircio e penso che &egrave bellissima. Penso al suo cazzo nero morbido e robusto infilato su nel mio culo,penso agli orgasmi anali e allo sperma caldo della padrona sul mio petto depilato e bianco. Lei mangia distratta dal luccichio della tv nella stanza accanto. Chiudo gli occhi e mi godo il momento di pace e felicità. Spengo la tv e fisso Chantelle Ross in cucina seduta su uno sgabello,le cosce da matrona nera del sud avvolte in fuseaux rosa,osservo i piedi padronali,curati dai miei massaggi,dai miei baci e carezze e succhiate di ognuno di quelle dita nere,luccicanti,dolci. Osservo il pacco sotto i fuseaux,il cazzo nero e massiccio.
La padrona mi guarda. Sorrido. Lei mangia.
‘Porta il tuo culo qui,maritino!’ ordina poi di colpo.
Mi alzo in piedi di scatto. Corro in cucina.
‘Agli ordini,mogliettina’ha terminato? Posso togliere? Altro caff&egrave?’
‘Un’altra tazza,con il latte freddo però ‘ mi ordina e io riempio la tazza e la scaldo ‘ bene, dopo che ho bevuto,vado a farmi una doccia, tu intanto vai in soffitta,prendi il regalo di Paul e portalo qui, sistemalo al centro della stanza,stendi il tuo culo di marito schiavo sul quel coso e aspetta che ritorni, ho voglia di scoparti..!..!’ Colmo di gioia mi brillano gli occhi. ‘Grazie Padrona, ecco il caff&egrave,vado subito,Signora’ecco..vado subito..’ e impacciato mi accomiato dalla cucina e salgo di sopra. In soffitta &egrave buio,ma per fortuna al 4 tentativo becco l’interruttore della luce,il neon &egrave freddo e potente. Ci sono sparsi centinaia di regali ancora da scartare,un mucchio di roba utile e inutile: microonde,tostapane,serviti da the,spade,quadri,statue,sedie,cuscini,tappeti,vibratori,cazzi giganti,pentole, libri,peluche giganteschi,casse di vino,ancora quadri e libri e tv e altra roba. Alla fine trovo il regalo di Paul. &egrave una seduta per scopata,come l’ha definita lui. In pratica un posto dove stendersi(con rinforzo di velluto per non irritare la pelle)per prenderlo nel culo. A Chantelle era piaciuta da morire come regalo,ma dato che eravamo partiti per il viaggio di nozze,non l’avevamo ancora usata e forse alla padrona,dopo 6 giorni di dormite,mangiate,pisciate,massaggi,tv e astinenza sessuale,le era tornato in mente quel regalo e voleva sperimentarlo.
Lo portai di sotto e lo sistemai nella stanza. Dianna era già andata a farsi la doccia. Bevvi della pepsi e mi spogliai con calma. Ero ben depilato e curato,la pelle abbronzata dal viaggio. Mi spalmai del gel nel culo con calma per accogliere il serpente nero della Padrona e mi rilassai. Sedetti sul bordo del regalo di Paul e mi sentivo bene.
Chantelle gridò da sopra per chiedermi dove fosse il dannato phon. Le indicai il cassetto e lei grugnì qualcosa di risposta. Pensai che fra poco mi avrebbe preso col suo cazzo padronale e mi avrebbe sfondato ben bene il culo depilato,bianco,il culo di suo marito.
Mi distesi sul regalo di Paul e chiusi gli occhi.
Dopo qualche minuto sentii la porta aprirsi. Nella Comune di Dianna(Chantelle)Ross,in molti avevano le chiavi e andavano e venivano.
Sentii ticchettio di tacchi pesanti. Ancora in estasi per l’attesa della chiavata che avrei ricevuto da mia moglie,rimasi con gli occhi chiusi sentendo quei passi avvicinarsi. Tacchi. Tacchi pesanti,falcata decisa. Si trattava di una transex di sicuro. Mi voltai senta aprire gli occhi. Il profumo dolcissimo mischiato al sudore di un corpo nero mi fece pensare a Mandy.
‘Ehi,dolcezza..vedo che qui non si scherza..ancora la luna di miele non &egrave finita?’
Era lei.
‘Mandy,tesoro ‘ feci aprendo gli occhi ammirato (indossava dei jeans attillati con stivali neri con lunghi tacchi,una camicia rossa,il volto appena segnato da un massiccio colpo di rossetto pesante,i capelli afro raccolti sopra da un fiocco rosso anch’esso) ‘ a che dobbiamo il piacere? Cerchi mia ‘moglie’ per caso?’
‘Sì,dolcezza,dobbiamo parlare di affari..quegli stronzi della MIrromaxxy non ci vogliono pagare i diritti per la serie sulle poliziotte transex! Questi figlidiputtana,ma ora ci sentiranno’dov&egrave? E tu perché sei disteso su questo coso? Non &egrave il regalo di Paul. La sedia per scopare?giusto?’
‘Sì,Padrona e sono qui perché la Signora Ross mi ha ordinato di farmi trovare qui quando sarebbe tornata perché &egrave sua intenzione scoparmi su questo coso..’
‘Oh ottimo,una bella scopata fra coniugi di mattino fa sempre bene..!’ e rise forte. Mi mollò un pacca sul sedere bianco,depilato,con le sue mani lunghe,grosse,ingioiellate,nere,unghie rosa. ‘Quindi dovrei lasciarvi soli?’
‘Come desidera Signora,non deve chiedere a me,ma alla Padrona Dianna,&egrave lei che decide per me..’ risposi.
‘Bravo! Così che si fa. Fai il bravo maritino,ubbidiente e premuroso della tua padrona..’ e mi mollò altre pacche sul culo.
‘Ehi,Tesoro? Sei di sopra? Mi senti?’ urlò mollandomi lì ad aspettare.
‘Ciao,Bellezza! Sto finendo di prepararmi..vorrei scoparmi il mio bel maritino prima di uscire e venire da te allo studio..’
‘Ah, ok,Dianna,ho capito l’antifona..vi lascio soli’ci vediamo più tardi’
‘Ok, a dopo..’
‘Un bacio,Tesoro,ti amo..’
Tornò dove mi trovavo io,a culo esposto sul fottuto regalo di Paul.
‘Ehi,Baby,ci vediamo dopo?’
‘Sì,Padrona..buona giornata..’
Lei mi rifilò un paio di sculacciate con le sue mani a paletta,mi porse una natica da baciare,attese il mio bacio e uscì.
La Padrona Chantelle-Dianna scese qualche minuto dopo. Indossava solo una camicetta a fiori rosa e gialla, il cazzo nero era libero che si agitava a mezz’aria, quella grossa verga scura che fra poco mi avrebbe ficcato nel culo,il mio culo bianco felicemente appoggiato su del velluto bianco su una strana macchina di legno che permette di stare in posizione per farsi trapanare da un fottuto randello del Sud degli States.
Infatti la padrona si avvicina lenta,danzando sui piedi curati dal suo maritino. Maritino che &egrave pronto a ricevere il cazzo di sua moglie. La padrona si versa del gel sul cazzo,si masturba lentamente,si struscia bene la cappella di gel,lubrificante BrownSelf,il suo preferito,sbatte con forza la sua mazza sul mio culo bianco depilato. ‘Ecco,maritino’prendi il mio bel cazzo nel culo!’ e spinge dentro il suo uccello. Scivola facile,il culo del marito &egrave un posto abituale per il cazzo di una moglie. Vi entra e lo sento conficcarsi dentro con un gesto duro,caldo,violento,ma che mi fa godere come un pazzo. Grido di gioia,preso dal cazzo della mia moglie padrona. ‘Oh,baby,eccolooooo” e mi ficca ancora più a fondo la ramazza su per il culo. Il regalo di Paul &egrave perfetto per un’inculata del genere:quella domestica e selvaggia di Chantelle che si fotte il suo marito freschi di nozze.
Il cazzo prende ad andare dentro fuori con un ritmo perfetto. Dentro,fuori, dentro fuori. La padrona chiava il suo schiavo.
La mogliettina che si ripassa il maritino di prima mattina in una villetta a due piani di un paese alle porte di Atlanta.
Una dominatrice che si prende con forza la sua vittima.
Una donna del Sud che si scopa il marito fra il cinguettio degli uccellini sugli alberi della strada ombreggiata,poche auto in giro,un vento leggero.
Dianna-Chantelle Ross che mi spacca il culo.
‘Ohh ohhhhhhhhhBabyyyy oh,sìììììììì oh sìììììììììììì’ comincia a fare. Mi scopa,dentro fuori,mi sfonda il culo sulla poltrona regalo di Paul.
‘Yessssssssss babyyyyyyyyyyy oh’.fai godere la tua mogliettinaaaaaaa!!’
Mi trapassa,scopandomi con ardore.
Quando sta per venire,mi sale sul corpo,mi schiaccia,le sue enormi,calde,nere,tette si spingono sotto,mi incula con rabbia più a fondo per poter esplodere il suo sperma bianco caldo e potente più dentro il mio culo di marito,
schiavo,
amante.

Il giorno dopo andiamo a fare un po’ di shopping la mattina per le vie di Atlanta. Qualche fan riconosce mia moglie. Lei firma autografi e si fa fotografare sorridente con borse della spesa di Guccio, D&G, Armani, Nara Boskovv. Ogni tanto un curioso chiede. ‘Chi &egrave lui?’ rivolto a me. Io sorrido. ‘Sono suo marito..’ dico soddisfatto. Mangiamo insalata costosa da A’ss. Beviamo una birra nel bar del Kubb’st un megashop su 3 piani. Chantelle compra di tutto, stivali, scarpe, vestiti, i commessi impazzano, io sono riempito di buste e altro, devo correre qua e la, pagare con la carta di credito, non dimenticare nulla, Chantelle sorride, mi tira un paio di pacche sul sedere in pubblico per far intendere chi comanda, quindi ci fermiamo. Propongo di spedire tutti i pacchi in taxi all’albergo e dedicarci a noi. ‘hai sempre buone idee dolcezza, per questo ti voglio sempre accanto a me. Sei wise, baby’ e mi baciò di fronte a una commessa che teneva un paio di scarpe coi tacchi da 600 dollari in mano davanti a noi che ci baciavamo come due infoiati. Lei tossì. Noi la ignorammo. Pagammo il taxi e ci sedemmo a un bar all’aperto a bere birra e mangiare nachos ai peperoni.
‘Cosa vorresti fare, maritino stasera? Ti concedo quello che vuoi..’
‘Oh, grazie mogliettina, ma lei sa bene che io sono qui per servirla umilmente e voglio solo quello che aggrada a lei.’ Chantelle mi fissò. Era radiosa nel suo viso di nera transex sexy e padrona. Rise. Quindi mi mollò uno schiaffo in pieno volto che fece girare un cameriere che fece cadere una bottiglia di vino. ‘Scegli dove vuoi andare stasera &egrave un regalo. Punto e basta!’ ‘Grazie, Signora..lei &egrave troppo buona…ebbene..vorrei andare a vedere la partita di basket. Ci sono i Celtics in trasferta qui ad Atlanta…’
‘E partita sia. Tutti quei ragazzoni in canotta e muscoli. Mi arraperò e ti violenterò nei bagni, maritino…’ e disse questa ultima parte alzando il tono della voce per farsi sentire bene dal cameriere e da due signore anziane. Pagammo e andammo in albergo a cambiarci.
Grazie al ragazzo della reception ottenni due buoni biglietti per la gara interna degli Hawks. Sedevamo nel primo anello, non troppo lontani dal campo, si vedeva benissimo. Chantelle indossava una maglietta scollo a V che esaltava la sua prorompente femminilità, di un rosso sbiadito che stava benissimo sulla sua pelle di nera transex; pantaloni di pelle neri, un giubbotto di Armani in pelle marrone, delle scarpe tacco 12 di vernice rossi e bianchi. ‘Sei uno schianto Mogliettina! Sei bellissima!’ esclamai vedendola uscire dal bagno dopo essersi finita di truccare. ‘Ohh…honey..vieni qua…’ e mi schiaffò un bacio con la sua lingua nella mia bocca che mi prendeva come quando lo faceva col suo cazzo nero, una lingua che preso possesso della mia bocca e ravanò dentro con lussuria. Quando si staccò, io senza fiato mi gettai ai suoi piedi. ‘Grazie, Signora per l’onore che mi concede ad essere il suo maritino fedele…’ dissi, scosso dai brividi. Lei mi sorrise e mi disse: ‘Honey, sei il mio piccolino…come farei senza di te?’
adesso guardava distratta in giro nell’arena piena di gente. Io concentrato nella partita. ‘Ehi guarda quella sul maxischermo! Ehi ma non ci inquadrano?’ e si agitava tutta mostrando il culone in giro e le sue tette giganti. La gente rideva e applaudiva. Alcuni le scattavano foto, altri vennero da lei a chiederle il numero o a scherzare. Ragazzi ovviamente, fratelli neri come li chiamava mia moglie, ma anche ragazze allegre o ubriache. Io guardavo la partita di basket. Chantelle mi mandava a prenderle da bere ad ogni time out e alla fine del primo tempo a comprare hot-dog e birra. Mangiando mi disse che aveva il numero di 3 boys carini della security e che voleva andare negli spogliatoi a fine partita a vedere i giocatori dal vivo. ‘Ehi mai hai visto come salta il num. 5? e che muscoli ha il 32? e che gambe il 17? &egrave un bianco ma io me lo farei subito!’ diceva eccitata. Nel secondo tempo sparì. ‘…mi sto annoiando baby…vado a mangiucchiare qualcosa al bar..’ non volevo che andasse, avrebbe sicuramente rimorchiato in giro e mi avrebbe lasciato da solo la notte, ero geloso..’Vuoi che vada io? Ci metto un attimo…patatine alla salsa piccante?’ chiesi. ‘No…baby..ho voglia di fare un giro…tu goditi la partita…’ e se ne andò. Avrei voluto alzarmi e seguirla,ma avevo paura di farla arrabbiare e che avrebbe di sicuro rimorchiato qualcuno per umiliarmi e punirmi della mia gelosia. Io non dovevo provarne per lei, mia moglie poteva fare quello che voleva per dovertisi, ero io che non potevo farlo se lei non voleva. Mi venne in mente una volta che l’avevo seguita al cesso una sera che era ubriaca fradicia e non si reggeva in piedi. Notai che un tizio la seguì nel cesso, era un brutto ceffo dalla faccia da stronzo. Così le andai dietro pure io. Nel cesso lei scherzava con tizio ed io la pregai di tornare di là. ‘Sei ubriaca Dianna…forse &egrave meglio se andiamo a casa…’ lei mi fissò, quindi con la sua presa potente strinse le mie gote e urlò: IO FACCIO QUELLO CHE CAZZO VOGLIO STRONZO…TU NON PUOI DARMI CONSIGLI!! ‘….e ora mettiti in ginocchio e chiedimi scusa davanti a questo stronzo ‘ e quello grugnì qualcosa e rise ‘ al quale poi farò un pompino ‘ e quello fischiò come uno stronzo! -mentre tu ci guarderai!’
così dovetti inginocchiarmi, chiedere perdono per la mia arroganza, baciarle i piedi mentre quel coglione rideva e fischiava, e poi guardare mia moglie che prendeva in bocca il cazzo di quel tipo. Fu umiliante e terribile. Per fortuna al tizio non si rizzò per nulla, e Mantelle lo liquidò: ‘…vai a farti fottere…cazzo piccolo….non sei buono a nulla…vattene!’ e gli mollò due calci nel sedere, quello a cazzetto moscio di fuori provò a rialzarsi ma cadde su pavimento piscioso del bar a causa dei calzoni abbassati. Noi ridemmo di gusto e andammo via.
Quindi non valeva la pena rischiare. Rimasi seduto fino alla fine della partita rodendomi il fegato dalla paranoia.
Dopo la gara Chantelle si presentò con un boy di colore, ben piazzato, belloccio. Karl si presentò, ‘Adesso noi torniamo in albergo. Tu puoi andare dove vuoi, honey..sei libero…’ e rise di gusto, abbracciata a Karl.
‘E gli spogliatoi? I giocatori?’ azzardai.
‘Oh, stasera ho di meglio fra le mani…’ e batte due colpi con le sue mani laccate da me in albergo, sui pettorali di Karl sotto la canotte di New Orleans.
‘Ok?’ disse tagliando corto, ed io annui con la morte nel cuore. Quella notte mia moglie si sarebbe chiavata quello sconosciuto. Non volevo tornare in albergo con loro, troppo umiliante vederli pomiciare in taxi come già era successo più volte, quindi dissi che andavo a mangiare una pizza in centro ad Atlanta. ‘Bene..prendi questi 50 dollari maritino..’ e mi dette una banconota stropicciata con fare da padrona che dà l’elemosina al marito-schiavo. ‘Come lo hai chiomato?’ fece karl. ‘Oh, lui &egrave mio marito…non te l’ho detto?’
‘…ohiii…ehi..amico…niente di personale….ma stasera mi sa che mi fotterò tua moglie!’ e rise come uno scemo. Si baciarono a lungo davanti a me, quindi se ne andarono.
In taxi mi feci portare in centro. Entrai in una delle pizzerie di main road. Ordinai una 4 stagioni e della soda. Eravamo nella città della coca-cola! Dissi alla cameriera. Una tipa sulla cinquantina abbondanti, occhi piccoli, azzurro ghiaccio, capelli biondi corti, aveva le labbra rifatte e la pelle tirata. Le raccontai che ero italiano e che sapevo fare la pizza. Il locale era semivuoto e lei poteva intrattenersi con me. Le piaceva l’Italia ci era stata in viaggio di nozze col secondo marito, Phil o Dill, era stata sposata 4 volte!
Mangiai la mia pizza o ordinai una fetta di dolce al limone su consiglio della cameriera, Cherry, mi disse che si chiamava. Dopo mangiato annunciai a Cherry. ‘La torta era ottima, grazie, ottimo consiglio!’ e le lasciai 15 dollari mancia. Presi il mio giubbotto Adidas regalatomi da mia moglie quella mattina e feci per uscire. Cherry mi raggiunse e passandomi un biglietto, mi salutò toccandomi la spalla e facendomi l’occhiolino. Sul foglio c’era scritto: STACCO ALLE 2,30 kiss Cherry e sotto il suo numero 555-327…..
cavolo potevo pareggiare il conto a mia moglie quella sera e lei non lo avrebbe mai saputo! Eccitato girai per Atlanta di notte, fermandomi in jazz club a bere soda e sentire musica. Alle 2,31 ero fuori dal locale di Cherry, lei arrivò in una pelliccetta bianca e jeans. Mentre prendevamo un caff&egrave al dinner, alle luci del neon vidi tutti i suoi 53 anni, come volle confidarmi lei. ‘Ho sempre avuto un debole per i ragazzi bianchi europei…Steve era un olandese di 18 anni che sverginai una notte in un mulino. Era dolce e bellissimo. E poi Stigg un tedesco di Berlino di 20 anni con il quale ho convissuto due anni a New Orleans….ed io ne avevo già 45! una forza della natura…quel ragazzo..e poi Robert uno scozzese di 22 anni a…’ e continuò ad elencarmi imprese da vamp e cougar. Era una bella donna a suo modo, sexy e quell’aria da troia navigata le si addiceva. Ero eccitato e pensavo a mia moglie che si faceva scopare da Karl.
‘Dicevi di essere qui in viaggio con tua moglie…e lei dov’&egrave adesso? A dormire in albergo?’ e sorrise. ‘Sì, &egrave in albergo,ma in compagnia di un fratello che ha rimorchiato oggi a vedere gli Hawks…’ sussurrai pieno di vergogna. ‘…oh…piccolino mio….vieni qua….che poverino…piccolino mio…’ e Cherry mi baciò a lungo in bocca. Voluttuosa, lasciva, puttana, donna, ninfomane. ‘Andiamo a casa mia…baby…ti faccio dimenticare quella puttanella di tua moglie….’ e mi baciò ancora.
La casa di Cherry era una roulotte fuori Atlanta, un posto infimo, sporco e povero. Scopammo sul suo letto. Era una scopatrice eccezionale Cherry, esperta e partecipe. Mi fott&egrave alla grande. Lei sopra di me che si gustava la cavalcata. Venni dentro di lei. Cherry non lasciò la posizione. Mi coccolò, mi baciò a lungo con il mio cazzo dentro la sua figa. Carezze, parole dolci, mi toccava i capezzoli, leggera esperta. ‘Mia moglie starà scopando con quel boys..adesso…’ dissi piano. ‘….non ci pensare dolcezza…- e mi baciò ancora, leccò i miei capezzoli ‘ non ci pensare, sei qui con me, Cherry…la tua ragazza adesso…’ e il cazzo mi tornò duro. Lei riprese a autofottersi con il mio cazzo! Era bello e stavo da Dio. Non pensavo a Dianna che si ripassava il boys nel nostro letto in albergo, ero con Cherry e la fottevo alla grande. Dopo che lei venne più volte, abbracciandomi mordendomi i capezzoli, urlando di gioia, venni di nuovo anche io e ci addormentammo sfiniti.
Al risveglio, verso le 4, annunciai che dovevo andarmene, dovevo tornare in albergo.
‘baby…qui i taxi non vengono…ed io non ti riporto in centro fino a domani mattina…dormi….e non preoccuparti…’ ‘..ma mia moglie? Se non mi vede tornare si incazzerà e mi punirà severamente!’ ‘Cosa dici?’ ‘…..guarda!’ e voltandomi le mostrai il culo nudo sul quale era tatuato la frase che attestava la mia sudditanza a Dianna. ‘…ohhhhhhhhhhh mammina…………che roba………………….questa poi…………’ e volle fotografarmi il culo col cellulare ed iniziò a mandarlo in giro eccitata. QUESTA POI…QUESTA POI!!! ripeteva pompando sul letto. Io umiliato la guardavo,ma avevo ottenuto lo scopo. Si era svegliata e offrendole gli ultimi 12 dollari rimasti mi riaccompagnò in albergo.
Salii le scale impaurito, il cuore in gola che mi martellava.
Era tardissimo, Chantelle non vedendomi tornare capirà tutto e mi punirà severamente. Forse mi manderà a casa e rimarrà ad Atlanta con Karl al mio posto.
Tremavo di terrore.
Aprii la porta della stanza 555 e sentii solo silenzio. La porta della camera da letto era aperta. Mia moglie dormiva accollata a Karl. Fiuuuuuuuuuuuuuu ero salvo, forse non ave va notato niente del ritardo, bene.
Mi misi a dormire sul divano.

Quando mia moglie si svegliò mi fece un fischio perch&egrave andassi da lei in camera, Karl era nudo sul letto, coperto appena dalle lenzuola, aveva un bel fisico e il cazzo lungo seppur moscio faceva bella mostra di sé. Pensai a Cherry al suo corpo di donna matura segnato dagli anni, le zinne a pera, ancora passabili, il volto da cinquantenne con la bocca rifatta. ‘A che ora sei rientrato? Non ti ho sentito…’ il sangue mi si ghiacciò nelle vene. Sapeva? Sperai di no. Avevo poco tempo per inventari qualcosa, mia moglie mi scrutava sospetta. ‘..ehm..non so…forse l’una..? sono passato qui fuori e sentito che ci davate dentro…e non volevo disturbare…’ ero arrossito e temevo che lei mi beccasse a raccontarle una bugia. ‘Eh hai fatto bene! – sbottò Karl con fare macho ‘ ci stavamo dando dentro alla grande! Io e la tua mogliettina..’. ‘E’ vero…ci siamo divertiti io e Karl…qui…ha un bel cazzo e ci sa fare….’ e gli dette un bacio sulla bocca e poi gli toccò il petto muscoloso con fare da donna che sa il fatto suo e si prende quello che vuole. ‘Ordina la colazione in camera, poi vattene fuori….mi sa che dopo esserci rinfocilati ci daremo sotto di nuovo….’ e rideva. ‘…e dove vado, Signora?’ chiesi pieno di umiliazione e preso dalla gelosia. ‘..vattene pure a fanculo…’ fece il boys sprezzante. ‘..tieni…’ fece mia moglie passandomi dei soldi. Karl sorrise. ‘…certo che lo tieni in riga questo ciucciacazzi bianco….ma &egrave veramente tuo marito? Un cogliene come questo…ha il fisico di un custode della mensa….come fa a piacerti?’ chiese quello denigrandomi e ridendo con quella sua aria da macho stronzo. ‘..oh…honey &egrave il mio segreto…senza di lui serei perduta….ti finochietti come te Karl ne trovo schioccando le dita io…così!’ e fece il gesto, sdegnosa nei confronti di lui. Era un punto a mio favore, che si fottesse quello stronzo, che infatti chiuse la bocca. Presi i soldi e ordinai la colazione in camera. Mi vestii e uscii dall’albergo, mentre mia moglie e il suo amante giocavano sul letto, mangiando fragole e bevendo champagne alle due del pomeriggio. Per fortuna non aveva capito nulla della sera prima. Pensai di tornare da Cherry per tradire di nuovo Chantelle per come mi trattava…alla fine aveva promesso di passare dei giorni ad Atlanta con suo marito, non con un boys trovato per caso! Ma non telefonai.
Bighellonai per il centro e poi mi rifugia in un jazz bar a mangiare un hamburger con cipolle fritte e birra ghiacciata.
Mia moglie mi chiamò nel tardo pomeriggio. ‘Torna in albergo! Subito!’ era arrabbiata.
Mi precipitai in camera.
C’era un poliziotto. Sbiancai. Cosa diavolo era successo? ‘Oh, eccoti qua. Questo &egrave mio marito.’ disse al poliziotto che mi squadrò da capo a piedi, meravigliato e disgustato. Era un bianco coi capelli tagliati a spazzola, robusto, volto da nazista mancato. Odiava quella situazione. ‘Quel tipo…Karl…l’ho sorpreso a frugare nella mia borsa…gli ho visto afferrare dei soldi e quando ho cercato di fermarlo mi ha minacciato con lo spray urticante che aveva preso dalla mia borsa pure quello ed &egrave scappato dalla porta. Questo &egrave il suo numero di cellulare! Datevi una mossa e prendetelo non deve essere difficile….&egrave proprio un fesso se pensava che non avrei chiamato la polizia…’ ‘Ok, signora Ross…le facciamo sapere. Ha detto che i soldi erano 300- 400 dollari. Posso chiederle perché aveva tanti soldi in borsa?’ ‘Affari miei agente! – fece mia moglie incazzata, quello sbirro non aveva idea con chi stesse trattando, Chantelle uno come quello se lo mangiava a colazione. Sorrisi. – sono una donna di affari, agente, guadagno un sacco di soldi con i video, i siti porno…&egrave tutto legale…controlli…vuole telefonare al mio avvocato?’ urlava. Mia moglie in vestaglia, con le grosse tette al vento sotto la vestaglietta di pizzo, i seni neri impressionanti che attiravano lo sguardo dell’agente che li abbassava per scrivere sul blocco degli appunti, imbarazzato. ‘..non occorre signora…Ross..’ ‘Oh, grazie agente…perché con le mie tasse io contribuisco al bene della nazione, faccio muovere soldi…tutto in regola agente..controlli…’ ‘..non occorre signora…’ diceva quello imbarazzato ma lei era arrabbiata, possente nel suo fisico di transex padronale e dispotica ma che sa il fatto suo, Dianna sovrastava l’agente che pure era alto e ben piazzato ma di fronte a lei pareva un bambino. ‘o..ok signora…ci mettiamo subito in moto…con il numero del cellulare e il nome…ecco…ci faremo sentire presto….’ ‘…lo spero bene agente, sia dia una mossa…io pago le tasse…!!!’ e l’accompagnò alla porta. Sbatte forte, mi fissò. Per sbollire la sua furia, mi mollò uno schiaffo. Io ero felice lo stesso, ancora una volta un suo amante aveva cercato di fregarla. ‘…Signora..si calmi…mi dia ancora schiaffi se questo la fa sbollire…ha ragione ad essere arrabbiata..chi non lo sarebbe all suo posto?un ladro! Che figlio di puttana! Ma si vedeva che era uno stronzetto…’ feci io con fare mieloso per calcare il suo errore e farmi emergere ai suoi occhi come il fedele maritino. Infatti lei fece boccoccia. Mi schiaffeggiò leggere, senza rabbia. Mi baciò sulle labbra e mi ordinò: ‘Vammi a preparare la vasca. Acqua calda e tanta schiuma. Poi entraci dentro e aspettami, voglio giocare col tuo culo bianco, maritino……solo tu meriti le mie attenzioni, non questi balordi…’
ero felicissimo. La mia rivincita. Andai in bagno, con l’eccitazione addosso aspettai che l’acqua si scaldasse, che la schiuma fosse tanta come piaceva a lei, aggiunsi olio di sandalo e vaniglia. Avvertii la padrona che guardava la tv che era pronto e corsi di nuovo in bagno per infilarmi nella vasca. Ero eccitato. Lei arrivò calma. Bella nel suo corpo di transex massiccia, volto femminile e porco, seno nero gigante, cosce enormi. Tatuaggi neri ovunque. Stupenda. Fra le sue gambe pendeva il cazzo padronale fenomenale e già grosso. Entrò nella vasca, contenta, si bagnò. Passò la schiuma sul seno, sulle gambe e addosso, si voltò e mi ordinò di pulirle la schiena. Lo feci con fare devoto, volendo dare amore e passione matrimoniale a mia moglie. Feci del mio meglio, le gradì. Si voltò e mi mise in faccia il suo cazzo gigante adorabile. ‘Succhia! Baby!’ e mi sbatt&egrave l’uccello in bocca. Lo ficcò ben dentro in gola, strozzandomi, ma ero abituato a quel cazzo, chiusi gli occhi e lo baciai devotamente, leccando in punta e succhiando e baciarlo, lo succhiai bene, spompinai il cazzo di mia moglie come a lei piaceva. Succhiai e ingoiai. Poi lei venne sulla mia bocca mentre io la ringraziavo per la gentilezza di venirmi in faccia e non dentro. Ma lei ovviamente prese la sborra dalla mia bocca coi diti pitturati di giallo e verde e me la ficcò in bocca, facendomela ingoiare. Ed io ero contento ugualmente.
Che moglie!!!

per domande o critiche: dorfett@alice.it

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