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Racconti Erotici Etero

Torta nunziale

By 27 Agosto 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

‘ Una salita concitata lungo le scale della villa cinquecentesca, il fruscio dell’abito lungo e leggero che mi accompagna, un bussare furioso alla porta della tua stanza’.mi guardo intorno nel vuoto corridoio, temendo che qualcuno mi veda’.

‘Apri, presto!’
La porta si apre. Entro. La chiudo alle mie spalle e mi ci appoggio. Il cuore in tumulto per la salita e per l’emozione di vedere te.
‘ Sei venuto”
Il mio è un sospiro di sollievo, più che una constatazione.
Non sapevo fino all’ultimo se ci saresti riuscito.
Al piano terra c’è il pranzo di nozze della mia amica. Ha voluto fare le cose in grande: ricevimento in una villa d’epoca, adibita a ristorante.
E l’idea tua, folle, di incontrarsi così, di affittare una stanza al piano superiore’..Tu che non sei stato invitato, tu’che nessuno conosce’
La tua proposta mi era giunta inaspettata:
‘Sono dalle tue parti, quel giorno ‘ avevi detto in un msg ‘ se vuoi raggiungermi”
Ed eccoci, in uno dei nostri spericolati incontri clandestini’.
Sotto gli amici, la mia famiglia’i parenti..a festeggiare la mia amica che si sposa e di cui io sono la testimone. Sopra tu’
Sono riuscita a fuggire: solo cinque minuti per vedersi , in questa cornice così insolita.

Non perdi tempo: mentre sto ancora appoggiata alla porta mi baci con passione; in un attimo risvegli in me il desiderio.
Provo a slacciarmi l’abito.
‘ No ‘ mi fermi ‘ ti voglio così, vestita!’
Vestita’.l’abito scollato, leggerissimo, trasparente, lungo, dal disegno indefinito ed esotico, come il mantello di un leopardo, lascia ben poco all’immaginazione’
Mi abbassi le spalline’.la tua bocca percorre con una lentezza estenuante la distanza tra le mie labbra e i seni, che liberi dal tessuto, scoprendoli palpitanti per il respiro ancora ansante, i capezzoli duri ed eretti per l’eccitazione’..li avvolgi con le tue labbra morbide e calde’
Brividi incontrollati mi scendono lungo la schiena, irradiandosi ovunque nel mio corpo’.concentrandosi poi tutti nel basso ventre, in una tensione che, per essere sciolta, ha bisogno di carezze’e di altro’
E’ la che le mie mani spingono dolcemente la tua testa, sotto la cintura’. E te la premono’e te la imprigionano’il respiro ancora più affannoso’
Tu, che non sei solito obbedire, ora però capisci la mia urgenza e ti lasci guidare.
Ti abbassi. Con una mano sollevi i lembi dell’abito, con l’altra ti intrufoli ai lati del mio perizoma, mentre mi baci l’ombelico, introducendovi la lingua.
Non riesco più a tenere fermo il bacino, che ondeggia ritmicamente.
‘ Buona, buona, la mia miciona’un po’ di pazienza che arrivo” sorridi come si fa con i bambini, ma non ti affretti’anzi!
La lingua scende lentamente dall’ombelico giù giù fino al piccolo cespuglietto’le dita sfilano il perizoma , che cade a terra’mi protendo verso la tua bocca, ma tu mi allontani leggermente’

‘ Gianna! Gianna! Dove sei? Tra poco c’è il taglio della torta!’
Dal piano inferiore le voci delle mie amiche mi chiamano.
‘ Vuoi andare?’ mi proponi con un ghigno sarcastico.

Ho una voglia ‘ da morire, un bisogno di te amplificato dalla situazione, dalla consapevolezza che non potrò trattenermi molto’.e tu ti metti a fare dello spirito!
‘ Leccami, scemo!’ sibilo, quasi con rabbia.
Finalmente ti cali nella parte! Non più lentezza, basta esitazioni’
Una mano sui miei glutei e la tua lingua comincia la sua danza: scivola, lecca, affonda, ‘mentre il dito, dietro, scende lungo il solco’trova ciò che cercava’il delicato bocciolo, morbido, roseo’lo sfiora, lo massaggia, insistendo dolcemente’
sale fino al prezioso bottoncino, lo trova teso, turgido, gonfio..lo tortura con piccoli colpi veloci’il dito dietro preme, entrando con circospezione…’
Ora afferri il clitoride tra le labbra, lo risucchi nella bocca’io lo sento sfregare contro i tuoi denti’..
Gemo, ti premo la testa contro di me. Stringo le cosce.. .. la tua lingua pare impazzita’il dito dietro si muove più veloce’..

Sono vicinissima all’orgasmo, quando:
‘Gianna! Allora’.dove sei ? Vieni o no? Il taglio della torta si fa in giardino! Che ti perdi se non ci sei!’
Stacchi la bocca da me, mi guardi sornione da sotto in su e sorridi con aria complice:
‘ Già, che ti perdi’..’
Mi spingi verso la finestra: le persiane, accostate, permettono di vedere in giardino la stupenda torta nunziale a tre piani, imponente come un monumento equestre, e intorno gli sposi, il fotografo, gli amici, i parenti’persino i miei’un sussulto!
‘ E se mi vedono?’
Tu non mi dai retta, sei dietro di me. Mi appoggi al profondo davanzale interno – ah i bei muri di una volta’con tutto quello spessore – mi ci stendi a novanta gradi ‘ posizione della segretaria ‘ dal dietro mi sollevi i veli dell’abito.
‘ Ecco, così non ti perdi il taglio della torta!’sussurri e contemporaneamente mi penetri con un affondo lungo e deciso, che arriva subito fino all’utero.
‘ Così’così..’ ti incito a voce bassa, per paura che mi possano sentire, mentre i tuoi colpi mi scuotono e si fanno più celeri e violenti.
Ma non ne ho ancora abbastanza’troppo a lungo ho trattenuto il desiderio’
‘ Fuck me hard! ‘ vorrei dirti, vorrei gridarti’. E tu lo sai, lo senti, senti la mia voglia crescere anziché placarsi..e mi assecondi, non mi dai tregua’i nostri respiri sono sempre più affannosi, quasi rantoli’
Continui, continui”ed io scoppio , finalmente e mi lascio travolgere, godendomelo tutto, quel mio orgasmo a lungo trattenuto’
Vedo lampi e scintille, ma, anche se sono lì, sotto di me, non vedo la mano dello sposo che guida la sposa nel taglio della torta, non vedo i flash del fotografo, né la gente e i sorrisi’.non vedo niente, sento solo te, che sei con me’ te, che sei dentro di me, in un lungo attimo che vale un’eternità….te….e niente altro’.

E’ sul battimani degli invitati che ti sento alla fine esplodere dentro di me, riempirmi del tuo sperma, inondarmi di tutta la tua passione’. Un sincronismo incredibile con il rito che si celebra lì sotto’
Noi abbiamo ‘tagliato’ la ‘ nostra torta” abbiamo festeggiato a modo nostro’.
Viva gli sposi!

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