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Racconti Erotici Etero

Tradimento con mia cognata

By 23 Febbraio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi infilo sotto le lenzuola e senza darti il tempo di impedirmelo inizio a leccarti la liscia pelle ai bordi delle grandi labbra, sento il tuo profumo misto a crema idratante mentre il tuo corpo freme di desiderio, appena ti sei buttata a letto ho iniziato a stuzzicarti con carezze e baci sul collo.
E’ tutto il giorno che sono eccitato, in spiaggia i vostri corpi, tuo e di tua sorella, sudati mentre vi arrostivate al sole erano uno spettacolo stupendo: solo pochi centimetri di pelle coperti dai micro costumi, seni prepotenti trattenuti da triangolini colorati e natiche sode che aspettavano solo di essere morse.
Diverse volte ho dovuto girarmi a pancia sotto per nascondere l’erezione che iniziava a prendere forma dentro al mio costume.
Arrivati a casa neanche la doccia &egrave riuscita a calmarmi, anzi quando passando davanti alla cameretta ho intravisto tua sorella di spalle nuda che si stava vestendo mi sono trattenuto a stento dall’entrare in bagno e prenderti dentro la doccia dove ti stavi lavando.
Adesso non ho nessuna intenzione di fermarmi, devo scaricare la tensione sessuale che ho accumulato durante tutto il giorno e per tua fortuna ho intenzione di scaricarla su di te leccandotela fino a farti morire di piacere.
‘C’&egrave mia sorella di là! Non vorrei che ci sentisse…’
‘Dipende da quanto rumorosa sarai, ma io non ho intenzione di fermarmi tanto presto!’
Senza lasciarti replicare affondo la lingua nei tuoi umori già abbondanti.
‘…ooohhh…non ti fermare allora…ho chiuso la porta…’ mi inciti tu allargando le gambe e offrendo la tua intimità dischiusa pronta per le mie cure.
Anche tu sei su di giri, quando siamo andati a fare il bagno diverse volte ho approfittato per toccarti e stuzzicarti infilandoti una mano fra le gambe e sotto il costume, poi quando tua sorella era sotto la doccia ti ho presa mentre ti stavi spogliando e ti ho leccata avidamente ancora ricoperta di salsedine facendoti ansimare e bagnare abbondantemente.
Con due dita dischiudo la fessura del tuo sesso depilato di fresco a parte per quella sottile striscia di pelo appena sopra al clitoride che sai che mi fa impazzire e inizio a stimolarti con la punta della lingua.
Ti sento fremere di piacere, sapientemente scosto il lembo di pelle che ricopre il piccolo rigonfiamento fonte di tanto piacere ed inizio subito a stuzzicarlo con movimenti circolari strappandoti gemiti soffocati.
‘…mmmhhhhh…’
Per diversi minuti continuo in questa pratica senza mai interrompermi mentre tu accompagni i miei movimenti ruotando il bacino, diverse volte faccio fatica a proseguire nella mia opera e per questo ad un certo punto ti afferro saldamente costringendoti a non scappare più.
Quasi non respiro sotto al lenzuolo e per prendere fiato inizio a risalire baciandoti il ventre e l’ombelico fermandomi poi su seni e capezzoli mentre continuo a stimolarti tra le gambe con una mano.
Ti afferri i seni protendendoli verso la mia bocca mentre ti bacio e lecco alternativamente l’uno e l’altro capezzolo.
Senza preavviso affondo il dito medio nella tua fica ormai fradicia d’umori strappandoti un grido neanche troppo soffocato: non ti preoccupi troppo di essere silenziosa, la tua mente &egrave ormai inebriata dal piacere sempre più intenso che le mie mani e la mia bocca ti procurano.
‘Fai piano che ci sente!’ Ti sussurro io estraendo lentamente il dito da dentro di te.
‘Se fai cosi non riesco ad essere silenzioSAAAA!!!’ Esclami mentre io ti penetro nuovamente iniziando a scoparti letteralmente con la mano.
‘…ooohhh…ohhh…oooohhhh…’
‘Che ne dici se ti lecco ancora un po’?’
‘…si…siiii…leccami tuttaaa…fammi godere…’
Tolgo il lenzuolo e dopo averti posizionata bene mi rituffo tra le tue gambe leccandoti e succhiandoti avidamente il clitoride e le grandi labbra.
‘…AAAHHH…’
Inarchi la schiena alzando il bacino permettendomi di affondare la lingua dentro di te come se fosse un piccolo pene e mentre con le mani ti sorreggo per le natiche, ti esploro in ogni dove facendoti fremere di passione.
‘…siii…ssiiiiii…’
Sento che il piacere sta montando dentro di te, ma non voglio farti raggiungere subito l’orgasmo e rallento impercettibilmente i colpi di lingua permettendoti di riprendere fiato.
‘…tu vuoi farmi morire stasera…cos’hai?’
‘Mi sono eccitato con voi seminude sulla spiaggia oggi.’
‘Io e mia sorella?’
‘Si…non riuscivo a staccarvi gli occhi di dosso! Poi stasera l’ho vista anche nuda dopo la doccia…’
‘Ah, si?’
‘Si ma era di spalle…ha un gran bel culo però!’
‘…mmhhh…e ti piacerebbe che fosse qui con noi adesso?’
‘Si, ma adesso ci sei tu e non ho ancora finito con te!’ Ti penetro nuovamente con le dita di una mano mentre con l’altra ti torturo selvaggiamente il clitoride facendoti quasi gridare.
‘…godi…silenziosamente ma godi…’
‘…si…si…non ti fermare…fammi godere…ahhhh…aaahhh…’
Il tuo ventre comincia contrarsi ritmicamente, questa volta voglio andare fino in fondo ed intensifico il ritmo dei movimenti.
‘si…godi…godi’
‘….ahhh…siiii…vengoo…’
Il tuo corpo &egrave scosso dai fremiti dell’orgasmo che violentemente ti attraversa mozzandoti il fiato.
Rallento i movimenti ma rimango dentro di te cullandoti dolcemente prolungando il più possibile il tuo piacere.
‘…mmhhhhhh…mi hai fatto morire…sono stata rumorosa?’
‘Un po’…’
‘Che ci abbia sentiti?’
‘Non penso… e comunque che ti importa? Al massimo si sarà toccata anche lei!’
‘Sei incredibile quando ti ci metti, lo sai?’ Mi dici rovesciandomi su un fianco ‘Ma adesso sono io che voglio sentirti godere!’
E senza preavviso mi prendi in bocca e inizi a succhiarmi avidamente.
‘…ohhh…mamma mia…ohhh…mi fai impazzire amore…oooohhhhh…’
Sento la tua lingua roteare attorno alla cappella mentre ti muovi avanti indietro lungo tutta l’asta del membro che nel frattempo &egrave diventato duro come il marmo.
Con una mano mi accarezzi i testicoli mentre con l’altra mi stringi forte, sento i tuoi muscoli tesi nello sforzo e la cosa se possibile mi eccita ancora di più.
Continui a succhiarmi per diversi minuti poi mi fai uscire dalla tua bocca ed inizi a leccarmelo tutto soffermandoti sulla cappella per poi scendere verso i testicoli.
‘…ooohhhh…mmhhhh…’
‘…scopami le tette…voglio sentirti tra le tette e che mi vieni sul viso…’ mi dici girandoti a mettendoti a sulla schiena.
Non me lo faccio ripetere due volte e dopo averti lubrificata con la bocca inizio a muovermi fra i tuoi seni che tieni con le mani a coppa.
‘Sei fantastica amore…ooohhh…mi fai godere…’
‘Ti piacciono le mie tette eh!’
‘…mi fanno impazzire…’
Tenendoti per le spalle inizio a muovermi più velocemente come se ti stessi veramente scopando al punto che anche il letto inizia a cigolare.
‘Schizzami tutta, voglio sentirti sul viso!’
Sento il piacere farsi strada dal mio ventre mentre un brivido mi corre lungo la schiena fino alla radice dei capelli.
‘….VENGOOO…’ quasi grido scaricando tutto il mio seme su di te prima di aggrapparmi con le mani alla testiera del letto esausto e sudato.
Sto ancora cercando di riprendere fiato quando un rumore proveniente dal corridoio mi riporta alla realtà.
‘Cos’&egrave stato?’ Ti chiedo.
‘Era solo la porta della cameretta, mia sorella deve essere andata in bagno, rilassati.’
Mi allungo e accendo la luce, hai il viso rigato di sperma fino a capelli e qualche goccia &egrave arrivata ad imbrattare anche la testiera del letto. Prendo un fazzoletto di carta e dopo averti aiutata a pulirti mi accascio di fianco a te stremato ma appagato.
‘Faccio un salto in bagno e arrivo.’ Mi dici alzandoti e ti seguo con lo sguardo rapito dal tuo sedere ballonzolante che si allontana.
Dopo pochi minuti fai ritorno. Ti infili la maglietta e ti assesti tra le mie braccia.
‘A parte gli scherzi, pensi che ci abbia sentito?’ Mi chiedi un po’ preoccupata.
‘Non credo…Ma poi sarebbe un dramma?’
‘No, un dramma no, ma mi metterebbe in imbarazzo…’
‘Maddai, non ci pensare! E comunque penso che si immagini che facciamo sesso! In fin dei conti siamo sposati e neanche lei &egrave più una ragazzina ormai!’
‘Ti &egrave piaciuto almeno?’
‘Certo! Mi hai fatto morire stanotte!’
Poco dopo ci addormentiamo abbracciati.

continua…

Fatemi sapere cosa ne pensate a grigio_verdi@yahoo.com

“Certo che piegata così in avanti con quei jeans mi sa che hai mostrato il culo a tutti!”
“Ma no! Che dici?”
“No? Ma se basta che ti pieghi un po’ e ti si vede tutto!”
“Non &egrave vero!”
“Prova allora! Sali sulla moto e mettiti com’eri messa prima e vediamo se esce qualcosa!”
Dopo un attimo di titubanza mia cognata sale sulla moto e si posiziona come poco prima quando scorrazzavamo per strada.
“Guarda qua! Ti si vedono le chiappe!”
“Ma non vedo niente io!”
“Ovvio, ma senti qua che sei tutta scoperta!”
E senza pensarci le metto una mano dentro le mutande infilando un dito nel solco tra le natiche.
“Ma che fai?” Strilla ritraendosi un poco, ma così facendo m’immobilizza dentro i suoi jeans
“Volevo farti sentire che eri scoperta, ma tu ti se mossa e mi hai bloccato.” Cerco di scusarmi io mentre mi dimeno per liberarmi ottenendo però l’effetto di affondare sempre più dentro le sue mutande.
Sento il sudore sulla sua pelle liscia e la leggera peluria della sua intimità, inizio ad eccitarmi e un brivido mi conferma che anche lei non &egrave indifferente all’accaduto.
“Ti stai eccitando per caso?” La incalzo strafottente cercando di mascherare la mia condizione.
“Bhe, &egrave da un po’ di tempo che non mi toccano il culo!”
“Davvero? E’ un peccato, hai veramente un gran bel didietro!” Dico e mi stupisco subito di aver avuto il coraggio di pronunciare quelle parole.
“Da quanto non vai con un uomo?” Proseguo istintivamente.
“Un po’… e voi ogni quanto lo fate?”
“…dipende, di solito una volta al giorno, ma ci sono occasioni in cui siamo stanchi e rimandiamo… anche se poi nei week end recuperiamo!” Scherzo io cercando di sembrare rilassato.
“Vi ho sentiti ieri sera, sai!”
“Davvero? Credevo fossimo stati silenziosi…”
“Silenziosi? Ma se quasi gridavate? Cosa stavi facendo a mia sorella per farla essere così rumorosa?”
“Che curiosa che sei!”
“Non cambiare discorso e rispondimi che hai ancora la mano tra le mie chiappe!”
“…si bhe…gliela stavo leccando se proprio vuoi saperlo!”
“A giudicare da quello che ho sentito gliela dovevi leccare proprio bene! Mi avete fatta eccitare!”
“Ah si? E che hai fatto tu?”
“…eh?… che vuoi che abbia fatto…”
“Adesso sei tu che non rispondi!” Incalzo io ed istintivamente le stringo le natiche affondando ancora di più nei suoi pantaloni.
“…mi sono masturbata…”
“E sei venuta?”
“…si… due volte…” Risponde lei voltandosi verso di me e dal suo sguardo lucido capisco che ormai &egrave in preda all’eccitazione.
Ho appena il tempo di estrarre la mano che lei, senza dire una parola, scende dalla moto e prima che me ne possa rendere conto ho le sue labbra sulle mie e la lingua infilata in bocca.
La passione mi travolge, il mondo inizia a roteare vorticosamente e ogni mio freno inibitorio viene spazzato via.
Ci baciamo a lungo, le nostre lingue si intrecciano ripetutamente, mi stacco da lei e chiudo il basculante in modo che nessuno possa vederci.
Non faccio a tempo a girarmi che ho nuovamente la sua bocca premuta sulla mia, abbracciandomi mi attira verso di lei, ci baciamo toccandoci e accarezzandoci in ogni dove, ripetutamente le sfrego tra le gambe il mio membro che intanto ha preso vigore e consistenza.
Con una mossa rapida le slaccio il reggiseno e lei con altrettanta maestria se lo sfila lasciandolo cadere a terra.
Sempre continuando a baciarci vaghiamo per il garage finché non troviamo un appiglio solido quando la sua schiena incontra la fredda parete del muro alla sinistra dell’entrata.
La bacio sul collo facendola ansimare mentre con le mani le alzo la canotta scoprendo i seni i cui capezzoli turgidi sono un invito troppo allettante.
Con la mano destra le afferro il seno sinistro massaggiandolo e soppesandolo dolcemente, non &egrave molto grande, una seconda direi, ma per essere alla soglia dei quarant’anni &egrave decisamente sodo.
Col polpastrello dell’indice inizio a stuzzicarle l’areola provocando quasi istantaneamente un ulteriore indurimento del capezzolo, ne tocco la punta turgida e soda provocandole uno spasmo di piacere.
Lentamente smetto di baciarla sul collo e mi sposto verso il seno, con la mano a coppa lo protendo verso la mia bocca e con la punta della lingua inizio a massaggiarlo come ho fatto poco prima con le dita.
Il profumo della sua pelle mi fa girare la testa e i suoi gemiti sono un incitamento a non fermarmi. Delicatamente lo prendo tra le labbra e dopo averlo stuzzicato mordicchiandolo delicatamente con i denti inizio a succhiarlo con foga: lo sento piccolo tra le labbra ma consistente e voglioso mentre con la lingua continuo a stimolarne la punta.
Le mie mani intanto vagano sul suo corpo perlustrandone ogni centimetro, quando giungo tra le sue gambe inizio a stimolarla con carezze sempre più intense e mentre si contorce tra le mie braccia inizio ad armeggiare con il bottone e la cerniera facendola ansimare sonoramente.
Lentamente le abbasso i jeans scoprendo lo slip fradicio dei suoi umori mentre dolcemente le bacio il ventre e l’ombelico. Lei, dopo essersi sfilata la scarpa sinistra, alza la gamba facendo cadere il pantalone a terra ed appoggia il piede sulla scatola alla sua sinistra mettendo così in mostra la sua intimità ancora coperta dallo slip ma desiderosa di attenzioni.
Sempre continuando a baciare la pelle liscia delicatamente mi sposto verso il basso accarezzandole le gambe nude con le mani, la sento fremere di desiderio ed eccitazione mentre le sue mani mi accarezzano la testa spingendomi verso il suo sesso.
Sono inebriato dal suo profumo, dal profumo di desiderio che mi invade le narici quando ormai sono a pochi centimetri dallo slip a vita bassissima che a stento le copre la peluria del monte di Venere.
“…mhhh…non ti fermare…ti prego…”
“Cosa vuoi che faccia?”
“…voglio che continui…quello che stai facendo…”
“Dimmi quello che vuoi e io lo farò!”
“…leccami…leccami tutta…fammi godere come hai fatto godere lei ieri notte!”
Le scosto delicatamente lo slip facendo uscire un ciuffetto di pelo scuro. Inizio a leccarla tra la gamba e le grandi labbra dove &egrave praticamente liscia e quindi particolarmente sensibile.
“…oooooohhhhhhhhh…”
Uso il bordo dello slip in modo da stuzzicarle il sesso mentre continuo a leccarle l’interno coscia e l’inguine aumentando ancora di più la sua eccitazione.
“…aaahhhh…siiii…”
Scosto maggiormente lo slip scoprendole parzialmente la vulva, i peli sono lucidi e intrisi dei suoi umori, con la mano l’accarezzo delicatamente facendole tremare le gambe e lei per non cadere appoggia la schiena al muro. Mi sposto con le dita in prossimità del clitoride, lo sfioro appena ma ciò &egrave sufficiente a strapparle un gemito soffocato.
Le mie carezze si fanno sempre più decise e lei accompagna i miei movimenti oscillando il bacino e incitandomi con sospiri e gemiti.
Sono terribilmente eccitato da quella situazione a dall’incontenibile desiderio che il suo corpo emana.
Il suo sesso, anche se non depilato come piace a me, &egrave comunque curato ed invitante: la liscia peluria &egrave stata accorciata di recente e forma un rettangolo scuro che incornicia le grandi labbra pulsanti di desiderio.
La osservo rapito per alcuni secondi e devo fare uno sforzo per non affondare subito la lingua dentro di lei: voglio farla morire dal desiderio prima di darle piacere.
Con le labbra le sfioro il clitoride facendola tremare e sospirare ad ogni tocco poi comincio a roteare lentamente la punta della lingua attorno a quel rigonfiamento rosato che spunta tra la peluria.
“…oooooohhh…”
Allungo le dita con cui reggo il bordo dello slip e comincio ad accarezzarla con movimenti circolari appena sopra a dove sto leccando in modo da far uscire a più riprese la fonte del suo piacere dalla protezione di pelle: &egrave turgido e rosso d’eccitazione.
Con la mano destra le accarezzo la coscia alzata scorrendo la pelle liscia della gamba, diverse volte le sfioro le natiche tese: sono sode ed invitanti.
Non ce la faccio più e anche lei vuole di più: le afferro saldamente le natiche, attiro il suo bacino a me e affondando nella sua peluria inizio a succhiare e leccare avidamente.
“AAAAHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!”
Le gambe le si piegano e devo quasi sorreggerla per non lasciarla cadere, mi afferra la nuca con entrambe le mani e mi preme con forza la testa tra le sue gambe impedendomi quasi di respirare.
Lo slip non mi permette di muovermi come vorrei e dopo aver temporaneamente placato il suo ardore decido che &egrave giunta l’ora di sfilarlo completamente: mi stacco da lei e con entrambe le mani afferro il bordo rosa ed inizio ad abbassarlo. Lei capisce al volo le mie intenzioni a mi aiuta nell’opera sfilandosi anche l’altra scarpa e così in pochi secondi jeans e slip giacciono a terra al nostro fianco.
Adesso &egrave li, davanti a me, quasi completamente nuda ad eccezione dei calzini di spugna bianchi e della canotta arrotolata sopra al seno scoperto, i capezzoli turgidi puntano dritti verso di me mentre il suo petto si gonfia ritmicamente facendole sobbalzare il seno sodo.
Le passo un braccio attorno alla vita e attirandola a me inizio a leccarle le areole e a succhiarle quei capezzoli duri come il marmo mentre con l’altra mano le carezzo prima le cosce e le natiche per poi spostarmi lentamente verso l’interno.
Prima che possa cercare di farmi largo tra le sue gambe &egrave lei stessa che mi anticipa e alza nuovamente la sinistra posizionandola sopra allo scatolone nell’identica posizione di pochi minuti prima offrendomi così la sua intimità adesso completamente scoperta e pronta per le mie cure che non si fanno attendere troppo.
Con il palmo della mano inizio ad accarezzarle il sesso avendo cura di stuzzicare le grandi labbra con le dita, a più riprese sfioro col dito medio il clitoride e l’interno della vulva senza mai penetrarla.
Mi stacco dai suoi capezzoli e le lecco il ventre con la punta della lingua, i muscoli si contraggono ritmicamente, mi soffermo per alcuni secondi sul suo ombelico leccandone l’interno come fosse una piccola vagina per poi riprendere la discesa verso la peluria scura leccando e baciando il leggero accenno di pancetta.
Sposto il braccio che le cinge la vita, le afferro nuovamente le natiche mentre lei poggia la schiena al muro e riprendo a leccarla finalmente libero di farla godere come voglio io: lecco e succhio alternativamente ogni centimetro del suo sesso soffermandomi sui punti dove la sento maggiormente fremere di piacere.
I suoi umori si spandono caldi sul mio viso, sento la loro consistenza sulla lingua e il loro sapore mi eccita più che mai.
“Sei bagnatissima…”
“…&egrave colpa tua…mi fai morire…”
“Ti piace come ti lecco?”
“…si che mi piace…leccami ancora…non smettere…” mi incita mentre io riprendo la mia opera “…aahhhh…siiiii…cosììì…”
Con la punta della lingua cerco di farmi strada dentro di lei ma in quella posizione riesco a penetrarla per pochissimi centimetri.
“…entra…ti prego…voglio sentirti dentro…”
Senza farmelo ripetere faccio sparire completamente il mio dito medio dentro di lei.
“AAAAAHHHHHHH!!!!”
E’ calda, larga e bagnatissima, mi muovo dentro di lei avanti e indietro prima con uno, poi con due, poi con tre dita. Sento le sue pareti contrarsi e adattarsi mentre ruoto la mano stimolandola con i polpastrelli.
“…aaaahhh…siii…continua…fammi godere…”
Estraggo l’anulare da dentro di lei ed inizio a muovermi avanti e indietro con il medio e l’indice mentre succhio e lecco il clitoride.
Sento il piacere montarle dentro come un fiume in piena, alzo lo sguardo e vedo il suo volto stravolto dal piacere, gli occhi chiusi e la bocca spalancata da cui fuoriescono gemiti sempre più rumorosi mentre le mani hanno afferrato i seni e le dita stanno strizzando violentemente i capezzoli turgidi.
“…si godi…così…” La incito io tra una leccata e l’altra mentre i suoi umori mi colano lungo la mano e il braccio.
“…siiii…siii…SIIII…GOODOOOO!!!” Quasi grida mentre un forte orgasmo la investe violentemente facendola tremare tutta.
“…aahhh…ahhh…aahh…”
Sento il suo piacere in bocca mentre le sue pareti vaginali mi stringono forte le dita.
Rallento i movimenti della mano e i colpi di lingua si trasformano in delicati baci che prolungano il suo piacere, vedo rivoli lucidi di umori e saliva rigarle l’interno coscia mentre freme per gli ultimi spasmi dell’orgasmo che lentamente abbandona il suo corpo.
Dopo alcuni attimi riprende parzialmente il controllo di se, apre gli occhi lucidi e mentre mi accarezza dolcemente la testa dice: “Ora tocca a te!”
In men che non si dica mi ritrovo con le spalle al muro, i pantaloni calati e gli slip alle caviglie. Il mio membro turgido si protende verso di lei che si inginocchia davanti a me. Dopo averlo accarezzato e masturbato delicatamente per alcuni secondi chiude gli occhi e in un sol colpo lo fa sparire quasi completamente nella sua calda bocca strappandomi un gemito soffocato.
Vedo le sue labbra cingere l’asta del mio pene e le guance incavarsi mentre succhia avidamente, sento le sua lingua leccare l’asta che le scorre in bocca fino quasi a toccarle la gola con la punta della cappella.
E’ brava, molto brava, non credo sia il primo pompino che fa, sempre che non sia la voglia repressa che la fa eccitare e muovere così bene.
“Da quanto non succhi un uomo?” Le chiedo.
Lei sempre col mio pene in bocca risponde: “-a ca-o-anno…”
“Capodanno?”
Annuisce con la testa.
“Allora il perizoma &egrave servito!”
Riluttante interrompe la sua opera e con uno sguardo veramente osceno negli occhi aggiunge: “…veramente ne ho succhiati due…assieme!” E senza aggiungere altro riprende il suo lavoro con foga.
ODDIO! Mi si mozza il fiato e le gambe quasi mi cedono! Sospettavo che non fosse poi tanto santarellina, ma non pensavo che potesse arrivare a questo punto.
Con una mano accompagno delicatamente i movimenti della sua testa mentre con l’altra non riesco a smettere di accarezzarle la spalla e il braccio che mi cinge, sento i muscoli tesi per lo sforzo e questa cosa mi eccita da morire.
Diverse volte varia ritmo e intensità poi finalmente lo fa uscire dalla bocca e inizia a leccarlo tutto, soffermandosi sapientemente a succhiare e leccare i testicoli e stimolando il frenulo con la punta della lingua.
Le afferro la testa e lei capisce al volo le mie intenzioni: mi prende in bocca e si aggrappa con entrambe le mani alle mie natiche mentre io comincio letteralmente a scoparla in bocca!
Riesce a prenderlo fino quasi in gola senza fare una piega, sento i testicoli sbatterle sul mento e la cappella che le struscia sul palato. I colpi si fanno sempre più profondi fino a quando la vedo irrigidire i muscoli del collo e capisco che mi sto spingendo troppo oltre. Rallento il movimento, ripetutamente lo estraggo dalla sua bocca per poi infilarlo nuovamente fin quasi in fondo. Ogni volta che lo faccio uscire lei riprende fiato per alcuni secondi prima che io ricominci ad “usarla” avanti e indietro mentre i suoi gemiti mi fanno capire che questa pratica le piace e la eccita.
Lo tiro fuori, lo afferro con una mano e inizio a picchiettarle la guancia con la cappella rossa e gonfia di piacere mentre lei cerca di sottrarsi per potermelo leccare a piacimento.
Decido di lasciarla fare e lei dopo averlo leccato ripetutamente per tutta la lunghezza riprende a succhiarlo aiutandosi questa volta anche con mano mentre con l’altra noto che ha iniziato a masturbarsi selvaggiamente tra le gambe.
Mi abbandono per diversi minuti a questo magistrale pompino fatto di sapienti succhiate e leccate fino a quando si interrompe, si alza, mi volta le spalle, si piega in avanti e poggiando le mani al muro dice: “…prendimi…voglio sentirti dentro…”
Liberatomi di scarpe, pantaloni e mutande mi avvicino a lei ma prima di accontentarla decido di leccargliela ancora un po’. E’ bagnatissima ed eccitatissima, il suo ano &egrave leggermente dilatato ed &egrave una visione tremendamente stimolante.
Non ha bisogno di essere ulteriormente lubrificata perciò decido di non farla attendere troppo, mi alzo ed inizio a farle scorrere l’asta prima sulla vulva e poi tra le natiche. Continuo così alcune volte e poi poggio la cappella sulla sua fessura fradicia e pronta ad accogliermi.
Delicatamente comincio a farmi strada dentro di lei, solo pochi centimetri e poi mi ritraggo. Proseguo in questa tortura per diversi secondi spingendomi dentro ogni volta poco di più di quella precedente, fino a quando sento che ormai non resiste più e con un sol colpo deciso affondo in lei fino ai coglioni.
“AAAAAAAHHHHHHHH!!!!”
Senza darle la possibilità di prendere fiato inizio a sbatterla violentemente tenendola per i fianchi mentre lei sotto la foga dei miei colpi &egrave costretta ad appoggiarsi al muro con una mano e una spalla per non cadere.
Con la mano libera si afferra una natica e la allarga in modo che possa penetrarla più a fondo offrendomi così lo spettacolo del mio membro che sparisce ritmicamente dentro di lei.
“…hooo…hhooo…hooo…” Geme sempre più sonoramente.
Le piccole tette ballano sotto i miei colpi, con la mano a coppa le afferro il seno sinistro ed inizio a stringerlo con forza strizzando il capezzolo turgido tra le dita.
“Ti sei fatta sbattere così a capodanno?”
“…siii…mentre uno mi sbatteva da dietro io succhiavo l’altro davanti a me…”
“Sei una gran porca lo sai?” E senza darle il tempo di ribattere mi stacco dal suo seno e afferrandole la guancia le poggio due dita sulle labbra che lei prontamente inizia a succhiare come poco prima aveva succhiato il mio pene.
“…mhhh…mmmhhhh…mhhh…”
La sua mano lascia andare la natica e si sposta sotto iniziando a torturare il clitoride con le dita.
Per diversi minuti la prendo da dietro cambiando spesso ritmo per non farla venire subito mentre lei continua a masturbarsi con le dita, vedo il mio pene sparire interamente dentro di lei e le natiche sobbalzare mentre la sbatto violentemente tenendola per i fianchi e facendola mugulare di piacere.
‘…siii…scopami…cosììì…sbattimi…’ Mi incita mentre tutto il suo corpo freme di piacere.
I capelli le ricadono sulla schiena su cui si vedono goccioline di sudore che formano piccoli rivoletti nel solco della spina dorsale, ogni suo muscolo &egrave teso dal piacere e il suo corpo &egrave uno spettacolo tremendamente eccitante tanto che devo sforzarmi per non riempirla col mio seme.
‘…aahhh…siii…ahh…sii..’
Sento le sue pareti interne stringersi con forza e poco dopo iniziare a contrarsi ritmicamente lasciandomi intendere che si sta avvicinando all’orgasmo.
Assesto ancora diversi colpi e quando sento avvicinarsi il culmine del mio piacere le afferro le natiche con le mani, estraggo il pene da dentro di lei ed inizio a farlo scorrere nel solco tra le sue chiappe.
“…AAAHHHH…SSSSSSIIII!!!!!”
Sento che sta godendo e anche io mi lascio andare alle sensazioni che mi travolgono.
“VENGOOOO!!!” Una serie di schizzi le rigano la schiena fino alla canotta e le imbrattano i lunghi capelli scuri mentre tutto il suo corpo &egrave violentemente scosso dagli spasmi che le fanno piegare le gambe.
Rimaniamo in questa posizione per diverso tempo mentre cullo il mio membro tra le sue natiche e lei delicatamente si accarezza tra le gambe, poi, senza dire una parola, si stacca, si inginocchia davanti a me, mi prende in bocca ed inizia a succhiarmi con forza fino a quando &egrave sicura che non mi sia rimasta più alcuna goccia di seme, poi, guardandomi negli occhi, ingoia tutto.
“Che porca che &egrave mia cognata” Penso cercando di riprendermi dall’esperienza sconvolgente che abbiamo appena vissuto.
L’aiuto a rialzarsi e lei prontamente mi infila la lingua in bocca mescolando saliva, umori e sperma.
Con calma ci rivestiamo e cerchiamo di riprendere una parvenza di presentabilità mentre il rimorso inizia farsi strada dentro di me.
“Non ti preoccupare, questa cosa resterà tra noi e non capiterà mai più…” Interviene lei quasi leggendomi nel pensiero. “Anche se &egrave stato bellissimo…tu si che sai come farmi godere…’
“Intuisco che a capodanno non &egrave andata poi così bene, o sbaglio?”
“No, erano più preoccupati di scopare che di farmi godere, non me l’hanno praticamente neanche leccata!”
“Non sanno cosa si sono persi!”
“Credo la preferissero depilata, per quello ho cominciato ad accorciarla e curarla di più.”
“In effetti liscia &egrave molto più eccitante e anche sensibile, stando a quello che dice tua sorella.”
“Quindi lei si depila li’?”
“Si, si fa la ceretta dall’estetista anche se &egrave un po’ doloroso.”
“Quasi, quasi provo anch’io!”
“Se continui con questi discorsi me lo fai diventare duro di nuovo!”
“Meglio di no allora, anche se la cosa non mi dispiacerebbe troppo…” E ridendo fa cadere il discorso.
Siamo ormai rivestiti e quasi presentabili, apro il basculante e la luce del sole entra in garage illuminando il luogo dove pochi minuti prima si &egrave consumato il peccato che non avrei mai pensato potesse compiersi realmente. Stranamente non mi sento troppo in colpa, in fin dei conti &egrave stato solo sesso, non amore…

Fatemi sapere cosa ne pensate a grigio_verdi@yahoo.com

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