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Tramonto ardente

By 19 Aprile 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Nuova avventura erotica di Helene, la protagonista di “Primavera” e di “Umori”

Sui tetti della città si abbattevano gli ultimi raggi del sole , prima che l’astro fiammeggiante scomparisse ,ingoiato dal mare, per rinascere sopra altre terre ed altre acque chissà dove. Un calore immane si era riversato anche quel giorno sulla terra ed il vento bollente che spirava da meridione rendeva molto arduo vivere ammassati fra grandi case,palazzi altissimi, strade affollate ed industrie. Non c’era il conforto di quelle paurose nubi temporalesche che qualche volta in estate si formano nei pomeriggi torridi e riversano acqua e refrigerio sulla natura e sulle città.
Fortunatamente le pale del ventilatore montato sul soffitto del salotto svolgevano meravigliosamente la funzione per la quale erano state costruite : alleviare le sofferenze derivanti dalla canicola. Helene smise di scrivere ed alzò la testa. Il salvifico dispositivo diffondeva nella stanza una gradevolissima frescura emettendo un discreto ronzio. Lasciò che la brezza artificiale le colpisse il volto e le muovesse la chioma dorata, poi tornò a concentrarsi sul suo lavoro. Fissò per alcuni secondi una pagina word traboccante di minutissimi caratteri Times New Roman e si rimise a scrivere. Le sue dita saltellavano come pulci ammaestrate sulla tastiera, sicure e senza esitazioni, come è normale per chi sa cosa deve scrivere ed ha chiara in testa la forma del proprio lavoro. Un gran lavoro. Si stava dedicando, assieme ad altri colleghi, alla creazione di un voluminoso manuale dedicato alla storia del novecento, che una volta terminato e collocato sul mercato avrebbe reso felici molti studiosi e preoccupato invece schiere cospicue di studenti. Quell’opera la stava coinvolgendo in una forma molto particolare di entusiasmo intellettuale, difficile da spiegare a coloro che non sono specialisti. Aveva compiuto ricerche, aveva viaggiato e visitato molte località in Italia e all’estero, incontrando studiosi brillanti e percependo il clima stimolante delle accademie e dei gruppi di ricerca più intraprendenti e cosmopoliti. La sua dedizione , condivisa con gli altri autori, avrebbe condotto alla realizzazione di un’opera sicuramente pregevole.
Il trillo prolungato del campanello interruppe la sua ieratica concentrazione. Imprecò dentro di sé e con molta lentezza si alzò, si lasciò la scrivania alle spalle e si diresse verso la porta. Prima di aprire guardò nell’occhiello e riconobbe il suo amante. Alessio era fermo sul pianerottolo ed aspettava che la donna gli aprisse. Helene rimase di stucco : non si aspettava una visita del ragazzo, pensava di essere stata chiara, di aver dettato condizioni accettabili e comprensibili’Aprì la porta. Alessio le sorrise e si fece avanti. Helene lo fermò mettendogli una mano sul petto :’ Avevamo stabilito che non ti saresti mai presentato a casa mia senza prima avvisarmi.’ Alessio , continuando a fissarla, rispose con voce bassa :’ Hai ragione, ho trasgredito alle nostre regole, ma capiscimi, avevo bisogno di vederti” Fece due passi avanti e la resistenza di Helene non pareva più molto convinta. :’ Vattene. Mio figlio non è in casa ma se rientrasse saremmo nei casini entrambi. ‘ Il ragazzo le toccò il volto con una mano e si avvicinò ancora di più a lei. Helene sentiva il suo fiato sulla pelle ed un calore crescente stava prendendo possesso del suo corpo. :’ Non commettiamo questa idiozia, ti prego.’Sussurrò la donna. Alessio le afferrò la testa e la baciò sulla bocca. Fece scendere le mani sulla schiena di lei e la strinse a se. Helene gli sbottonò i jeans e gli toccò l’inguine, constatando la durezza del pene.
:’ Non posso andarmene, Hele, ho passato quasi un’ora in mezzo al traffico per vederti, per toccarti”
:’ Hai interrotto il mio lavoro e mi hai disubbidito ! Sei davvero un cattivo ragazzo.’
:’Sono mortificato, puniscimi come meglio credi se lo ritieni giusto.’
Alessio era ormai nudo. Staccò il reggiseno di Helene e le carezzò le cosce, il sedere e la vulva. Lei aveva cinto il suo collo con le braccia e gli leccava dolcemente il viso.
:’Ritengo giusto che tu paghi per la tua ignobile trasgressione. Inginocchiati e rendimi omaggio.’
:’Come vuoi tu, mia signora.’
Helene si sedette sul morbido divano verde. Alessio era ancora di fronte a lei, in piedi, e la fissava. La donna guardò la sua erezione e poi contemplò anche il resto del suo bellissimo corpo. Si sistemò per stare più comoda e socchiuse gli occhi. Lui, fino ad un istante prima imbambolato davanti alla bellezza dell’amante, le si avvicinò e si inginocchiò. Le toccò ancora le gambe e le baciò. Ad ogni bacio le sue labbra si appoggiavano sulla pelle bianca di Helene e si staccavano quasi subito. Così facendo le dette numerosi baci. Lei alzò la testa verso il soffitto e , come aveva fatto prima, lasciò che il refrigerio le travolgesse il volto. Chiuse gli occhi. Alessio le aprì le gambe e guardò la sua vulva perfettamente depilata. Mentre con le mani le toccava la pancia, i fianchi ed i seni, con la testa si tuffò in basso e le mordicchiò il clitoride. Helene gemette. Il ragazzo le dette un bacio sulle grandi labbra e poi cominciò a leccarle, mentre con le mani le palpeggiava i seni. La donna mise una mano sulla nuca di Alessio ed avvicinò la sua testa alla figa. Il ragazzo aprì il varco, aiutandosi con le dita, e spinse la lingua nella vagina, avvertendo chiaramente il sapore inconfondibile degli umori. Helene scosse il corpo, attraversata da un’eccitazione crescente. Il suo bacino si muoveva e così si strofinava sul volto di Alessio. L’apoteosi del piacere si stava avvicinando ed i gemiti stavano diventando urla di godimento. Il ragazzo pareva non sentirli e continuava a baciare e a leccare quella passera umida e stupenda. L’orgasmo la travolse con tutta la sua sconfinata potenza, costringendola ad irrigidirsi e ad emettere un grido di soddisfazione. Alessio alzò la testa e la guardò in faccia, compiacendosi per quello che le aveva fatto. Lei ricambiò lo sguardo e disse :’Non male, mio caro, ma ovviamente non basta.’ Lui sorrise e replicò :’Cosa vuoi che faccia per te ?’ Helene si guardò intorno e per la prima volta Alessio colse sul suo viso un’espressione diabolica. :’ Fatti una sega davanti a me.’ Quella richiesta lo stupì e si rese conto di non avere più a che fare con la donna timida e disciplinata delle prime volte, ma con una creatura del tutto nuova, selvaggia ed intraprendente. Riuscì abilmente a non esplicitare il suo stupore e si alzò, si mise al centro della stanza e,fissando Helene, cominciò a masturbarsi. Lei ricambiava le sue occhiate con uno sguardo che trasmetteva un miscuglio di libidine e di compiacimento. Si distese sul divano e parve una novella ‘Maya desnuda’, la provocante donna ritratta da Manet. Una posa così eccitante turbò ulteriormente Alessio, che, attraversato, da una scarica adrenalinica, accelerò il ritmo della masturbazione. Helene mise la mano sinistra in mezzo alle gambe e si toccò, dapprima lentamente e poi con sempre maggiore frenesia. Alessio stava ormai per venire, ma Helene lo precedette. Il secondo orgasmo fu meno travolgente del primo ma comunque molto gradevole. Il ragazzo si avvicinò al divano. Helene aspettava trepidante il suo orgasmo e non fu altrettanto brava a dissimulare lo stupore quando , invece di eiaculare su di lei, Alessio smise di toccarsi, la prese quasi con violenza per un braccio e la spinse verso un mobile.
:’Cosa fai, eh ? ‘ Chiese lei. :’Adesso comando io !’ Replicò Alessio. La penetrò con forza, da dietro. Helene guardava lo specchio montato sopra il vecchio canterano e vedeva una bionda quarantenne che si muoveva avanti e indietro perchè scopata furiosamente da un aitante giovanotto. Guardarsi mentre lo faceva la riempì di emozione ( anche se stava per riempirsi di qualcos’altro’). Si reggeva con tutta la forza che aveva agli spigoli del mobile ed incitava il suo amante a non fermarsi. Venne eruttando dalla bocca un grido . Alessio esplose dentro di lei poco dopo. Si voltò ed abbracciò il suo principe. Un bacio in bocca, casto rispetto a tutto quello che lo aveva preceduto, mise la parola fine sull’esaltante incontro.

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