Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Travel inside

By 2 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella mattina il sole tardava ad arrivare, il tempo era bigio; si preannunciava da lontano un temporale.
Lei sapeva che quello era il giorno’.quel giorno’lui sarebbe arrivato.
Era un appuntamento anomalo, i protagonisti non si erano mai conosciuti di persona, ma solo in chat. Avevano scoperto quasi casualmente di avere un’innata affinità sull’ argomento sesso.
Quasi per gioco avevano iniziato a parlarne scherzando, confrontandosi raccontandosi a vicenda, ed ogni volta era quasi una normale sorpresa che si ritrovarsi casualmente l’uno nell’altra.
C’erano state tra loro un numero assurdo di telefonate fatte a ripetersi le stesse cose, a tentarsi, a torturarsi’.col risultato di avere, più di una volta, orgasmi solitari a distanza.
Ora questo non bastava più.
Finalmente erano riusciti a mettersi d’accordo, calcolando l’incontro nei minimi particolari, ed ora Lei, stava ultimando gli ultimi preparativi.
Aveva nascosto tutte le fotografie sparse sui mobili; niente oltre a lei doveva essere il fulcro dell’incontro’.lei e lui..ovviamente’
La stanza ora era pronta, rimaneva solo la preparazione della persona.
Si diresse verso il bagno per immergersi nell’acqua acqua profumata con sali delicati e speciali: quelli per le rare occasioni.
La pelle bagnata accoglieva le carezze della spugna, ogni centimetro quadrato doveva essere lindo al punto tale da essere come una terra nuova, una terra vergine per le mani e lingua di Lui, a lei ancora sconosciute. La ragazza ritornava sulla propria pelle più volte, quando poi decise che poteva bastare si dedicò ad i capelli. Dopo averli lavati li raccolse sul capo, lasciando qualche ciocca al di fuori della piccola costruzione; ora rimaneva il trucco.
Con estrema cura sottolineò al massimo i suoi occhi e la bocca, voleva fossero queste le parti centrali del suo viso: gli occhi erano contornati da un giro di kajal nero e sulla bocca brillava in un rossetto viola prugna che le risaltava le labbra leggermente carnose.
Si vestì, lasciando trasparire dagli indumenti non tutto, ma abbastanza per dare via libera all’immaginazione.
Ora era pronta.
Si sedette ed aspettò, mancava solo Lui.
Il ragazzo non ci mise molto ad arrivare, entrò nell’appartamento aprendo delicatamente la porta, spostando l’uscio con determinato silenzio. Attorno a lui era quasi penombra, le finestre erano state chiuse abbastanza per lasciar trasparire la luce sufficiente a vedere attorno a sé.
Dal fondo del corridoio una luce richiamò la sua attenzione.
”..vieni”’
La voce di Lei lo stava chiamando e lui la raggiunse.
Si ritrovò nella camera da letto, non particolarmente grande celata qua e là da lenzuola forse messe a nascondere l’arredamento o altro che avrebbe reso l’ambiente troppo personale e riconoscibile per chi entrava.
Lei era seduta sul letto, gli stava dando le spalle.
‘Pg..sei tu?’
‘Sono io ..Stella..’
‘Ti ho pensato prima che arrivassi sai?’ lui fece per avvicinarsi ma la voce di lei lo bloccò ”.No, rimani dove sei’..devo parlarti”
Appoggiandosi allo stipite della porta Lui aspettò.
‘Ho pensato che sei estremamente e stranamente importante per me’a volte quasi vitale’.ma mi sono resa conto di non conoscere per niente il tuo viso, il tuo fisico’..abbiamo viaggiato talmente tanto di fantasia che ci siamo quasi scordati di avere una faccia ed un corpo veri”
”.Stella”se per te &egrave un problema’.se vuoi che me ne vada’io”’
‘No, non &egrave questo che voglio! Ho solo scelto come essere adesso’come vivere con te questo tempo che siamo riusciti a trovare’..ti prego’.prendimi così come mi vedrai’..credo che sia più facile sia per me che per te”ti prego lascia che io possa ‘volare’ così”.me lo permetti?’
”Quello che vuoi Stella” sussurrò lui.
Sorridendo la ragazza si voltò; era vestita di un abito nero lucido non aderente al corpo, guanti lunghi alle mani, scarpe col tacco a spillo, il seno si intravedeva dalla scollatura’..capelli quasi tutti raccolti’..ed una maschera che le copriva il viso.
Sorpreso da ciò che si presentava ai suoi occhi il ragazzo per un attimo rimase immobile: aveva davanti a sé un sorriso, un corpo ma non totalmente il volto’
”.Sai ‘ disse la ragazza ‘ ho pensato che non vedere il tuo viso, se tu nello stesso tempo non avessi visto il mio, sarebbe stato come se io e te avessimo continuato a sentirci al telefono’..forse nulla, o quasi, sarebbe diverso’ora’non trovi?’
Senza rispondere, dalla sua posizione lui, sorpreso, osservava la ragazza davanti a sé: aveva i capelli lunghi, scuri, un corpo non longilineo, un sorriso sincero sotto la maschera che copriva gli occhi, si stava offrendo a lui, in quasi tutti i versi, a lui conosciuto solo dalla voce’.si rese conto poco alla volta che la ragazza aveva ragione..’sì forse quello sarebbe stato il modo migliore’il ‘poi”.beh quello sarebbe stato solo un eventuale seguito.
Il ragazzo le si avvicinò, si inginocchiò sul letto, avvicinò la mano a lei le accarezzò il viso; le sue dita scorrevano in silenzio sulle guance. La ragazza inclinò il viso contro la mano accompagnando il gesto con un sospiro, ma fu questione di un attimo, in maniera dolce e decisa lei si staccò, con le sue mani si diresse verso la patta di lui’..:Per un attimo una luce affamata illuminò il suo sguardo nascosto: ‘E’ qui’..quello che voglio” disse, e come un rapace si avventò sulla preda.
Per un attimo il membro del ragazzo respirò l’aria della stanza, ma fu solo un attimo perché immediatamente lei se ne impossessò.
Erano baci veloci, piccole carezze quasi accennate, soffi di alito che si spargevano casualmente su tutto il membro.
Dall’alto, lui aveva rovesciato la testa all’indietro assaporando al meglio le sensazioni che stava provando, ritornò ad osservarla, le mise le mani tra i capelli, l’accarezzava, la sentiva’la toccava.
Sotto i sui gesti la ragazza continuava, quasi vorace, affamata di quell’organo che per toppo tempo aveva agognato via cavo, la voglia, l’esperienza il ‘tutto’ la stavano portando a livelli erotici estremi. Lei non si era mai sentita così, così brava, così porca così troia’così contenta’sorrideva a sé stessa tra la sua saliva, stava immensamente bene in quel momento.
La lingua scendeva e saliva continuamente dalla punta alla radice soffermandosi a volte in lavoretti d’elite sulla rossa punta del cazzo che si inturgidiva ogni secondo sempre di più. Le mani di lei massaggiavano continuamente le palle di lui che ora stavano cominciando a dolergli dalla pieno al quale erano arrivate.
La sensazione era al limite del paradiso. Quello che lui aveva sempre ‘sentito’, toccandosi da solo, accompagnato dalla voce di lei si stava ora avverando.
‘.Lei’.lei sì..era davvero quella che lui voleva’così troia e brava ma così’ maledettamente vera in tutto quello che gli stava regalando.
Dall’alto la guardava; il suo membro che spariva alternativamente nella bocca di lei’.cercò i suoi seni…quasi nascosti’giocherellò con i capezzoli e dalla bocca di lei uscirono dei piccoli gemiti di piacere’..allora capì che era il momento.
Dolcemente allontanò la testa di Lei accompagnando con le mani il suo corpo distendersi su letto, senza forzare aprì le sue gambe’..Fu inebriato per un secondo dalla bellezza del rosso fiore, dal suo profumo’.con un dito sfiorò leggermente le labbra semi aperte, quasi a voler conoscere quel roseo futuro destino davanti a se.
Lei sospirò’.con le mani accarezzò i capelli di lui..e lui per un attimo alzò gli occhi guardandola.
La maschera rimaneva tra i due, ma non aveva importanza ora”.quasi immediatamente si tuffò su di lei, e con la lingua iniziò a mangiarne il sesso.
Con la lingua seguì più volte il contorno delle labbra in ogni angolo in ogni direzione, la ricerca quasi frenetica del pistillo guidò il ragazzo un po’ verso l’alto, fu un attimo’la schiena della ragazza si inarcò sollevandosi leggermente dal letto : lui aveva trovato il tesoro’
Ora era la ragazza che si dimenava quasi miagolando ad ogni colpo della lingua di lui. Senza rendersene conto aveva divaricato ancora di più le sue gambe, quasi lo spingeva delicatamente decisa ancora di più verso il pube’la ora voglia era la sua padrona.
”Si”sì’.sììììì”ti prego’.dai’..continua”dai’.. dai”
Rantoli seguivano queste parole, il sapore della donna stava prendendo possesso dell’uomo, due corpi animali giocavano al massimo coi loro sensi, al di fuori nulla aveva importanza.
Lui alzò gli occhi, rivide la maschera sopra il viso di lei’era tutto al massimo , sì ma oltre al massimo voleva altro’..sicuramente poteva avere di più.
Con la lingua cominciò a salire verso il seno di lei, col corpo si avvicinò al viso della ragazza’lei restava ancora ad occhi chiusi godendo di ciò che lui le aveva appena fatto. Grazie alla sua abilità il ragazzo riuscì in un colpo solo a infilarla, il suo turgido membro ci mise un niente a sprofondare nel femminile sesso che respirava davanti a sé, nello stesso preciso momento la ragazza ancora si inarcò verso lui, ma lui fu più fulmineo di lei; con un gesto deciso le strappò la maschera.
Gli occhi stupiti e vogliosi di lei si presentarono a lui; verdi, forse gialli di un color indefinito, erano grandi’..belli’soprattutto vivi..’come un immenso prato’.e quell’attimo lei per lui era la persona più fantastica dell’universo.
Un sospiro imbarazzato di lei lo riportò alla realtà’senza parole la bocca di lui si avvicinò a quella di lei rimanendone leggermente distante; pochi millimetri dividevano le labbra
Lui aspettava’.tra gocce di sudore’con immane fatica’
Lei rimaneva’fremendo leggermente con titubanza’..
Lui la guardava”
Lei cercava ..l’indefinito negli occhi di lui
Dal basso i colpi di lui aumentavano sempre di più
Lei non resistette.
Con le mani cinse la testa a lui avvicinandola di più a se, le labbra si unirono nascondendo all’aria la danza sfrenata delle lingue.
Il climax stava arrivando davvero a livelli indescrivibili’.la ragazza rantolava ormai come una gatta in calore, era vicina all’apice del godimento estremo.
Lui staccando la bocca continuava ad osservala, le guardava nelle sue mosse’la vedeva girare la testa a destra e a sinistra scompigliando i capelli sui cuscini con mani febbrilmente eccitate, un filo di saliva scendeva dall’angolo della bocca; la visione era sublime’..
Poi la sentì.
Lei stava godendo, dal basso uscivano un sacco di umori ad inondare membro e letto, la bocca aperta strozzata nei sospiri mozzati dalle urla di massimo piacere, la visone unica ebbe il suo effetto fu questione di un secondo e l’orgasmo travolse anche lui.
Abbracciati l’un l’altra erano ora, entrambi, nel paradiso a tutti sconosciuto, tranne che a loro.
Fu questione di pochissimo, anche se per loro fu un tempo interminabile’..
Rimasero poi stesi, vicini, silenziosi’lui l’accarezzava. Lei col viso mezzo nascosto lo osservava sorridendo ‘non parlavano, si stavano gustando a vicenda’immobile il tempo attorno a loro’.tempo’..Tempo..sì..ne avevano’.e chissà se sarebbe bastato’.sapevano, senza dirlo, di avere ancora tanto da rubarsi a vicenda’.gemendo poi di piacere l’una per l’altro.

‘Ora devo uscire 10 minuti……dopo alle 2,45 ho un appuntamento…..rientrerò sulle 3 ,30…..spero di riuscire a scriverti qualche cosa nel frattempo……intanto anche tu fammi sognare……scrivimi qualche cosa di veramente piccante………..slurp slurp……ho voglia di leccarti dappertutto…’
‘detto questo Pg ripose il telefono per uscire di gran fretta dall’ufficio, dall’altra parte Stella rimase alla cornetta; era decisamente scocciata di questo.
Lui aveva promesso che nel pomeriggio l’avrebbe raggiunta a casa per farla godere come non mai e lei bramosa, lo stava già aspettando dalla prima mattina.
Riappese, si alzò dalla sedia scorse per un attimo il sole fuori dalla finestra, il tempo le avrebbe permesso di uscire’ma le era passata ogni tipo di voglia’forse’..
Girando la testa si accorse che lui aveva lasciato il suo cellulare sul tavolo d’ingresso; lo prese. Si ritrovò a stringerlo con rabbia come se avesse potuto nuocere a lui facendo del male all’apparecchio ‘quasi subito si rese conte che il cellulare non era PG’.
Il cellulare non era Pg’.il cellulare non era lui’.però’..se lo portò all’orecchio, avrebbe voluto chiamarlo subito’e si accorse di una strana cosa’per un attimo aveva chiuso gli occhi e incredibilmente sentiva il profumo di lui.
Com’era possibile?? Pg non c’era! Si guardò attorno alla ricerca del flacone di dopobarba aperto, ma non vide nessuna fonte dalla quale potesse venire il profumo. Avvicinò ancora il cellulare all’orecchio ed il profumo rifece capolino sotto il suo naso: ci mise un attimo ad intuire che era il telefonino il messaggero delle gentile nota olfattiva.
Guardò il cellulare come a chiedere il perché, e quasi subito le venne un’idea.
Poteva essere un pensiero deviato a spingerla, poco le importava; dopo aver sentito la voce del suo uomo la voglia di sesso era già a livelli alti’in qualche modo l’avrebbe soddisfatta.
Stella si tolse le mutande, non pensò neanche un secondo a liberare il seno, voleva subito, quello che uno sciocco appuntamento di lavoro le aveva rubato.
Il cellula, aveva tutti gli optional possibili immaginabili, lei sorrideva vuoi mai che si riesca?….
Cercò il tasto e una volta trovato accese la vibrazione.
Era intrigante la cosa, inumidì il pube con la saliva. Il Nokia vibrava come un minifrullatore, delicatamente se lo passò sopra le labbra’.girandolo senza fretta attorno al clitoride’.le piaceva’le ricordava il tatto di Pg, la sua lingua’
Aprì un attimo gli occhi’la stanza era un po vuota’ci voleva più atmosfera’ si ricordò del dvd visto la sera precedente con lui, era un film di Selen’ci pensò un attimo’sì, sarebbe stato il ‘riempitivo’ giusto’.
Le tette di Selen ballavano nel 36 pollici, i gemiti che Stella sentiva la incitavano a godere’a farlo presto..quasi con violenza’..veloce, veloce”l’istinto così l’avrebbe dettata, ma lei sapeva che le cose troppo veloci non erano, una volta finite, le migliori da essere ricordate..
Quasi per fare concorrenza alla pornodiva si liberò anche della maglia, le areole di Stella color rosa caramella si allargavano come fiori attorno ai capezzoli che spuntavano rigidi e insistenti dalla pelle, derano diretti verso l’alto come missili pronti a decollare. Lei se li torturava amorevolmente, le dita giravano intorno, stringevano’.poi si ricordò del cellulare che ancora vibrava accanto a se’alzò gli occhi, in quel momento Selen era presa analmente e vaginalmente da due robusti uomini di carnagione scura’e questa fu la scintilla che portò Stella alla più totale voglia di godere senza nessun limite.
Quell’immagine le eccitava tantissimo, il sentire gemere una donna posseduta in quella maniera le faceva perdere ogni freno inibitorio. Prese il cellulare ed allargandosi le labbra cercò delicatamente il suo piccolo grillo. La vibrazione del la macchina la sentiva dirEtta sulla punta del clitoride’poi attorno, davanti..dietro’stella non mollava la presa’. Si stava inebriando di quella lingua meccanica che riusciva a farla vibrare quasi quanto sapeva fare lei’..cominciò a sospirare’con la sinistra riuscì a toccarsi la vulva scoprendola quasi fradicia’.la voglia era sicuramente tanta.
Si mise a carponi sul divano, senza pensarci due volte, adagio, piano piano infilò il cellulare nella figa.
Non le importava niente se si fosse rotto o cosa, voleva godere non voleva altro ora, solo quello’Se lui fosse entrato ora avrebbe visto il sedere di Stella in bella mostra pronto a chiunque’era pieno di incontenibile voglia.
La tv in sotto fondo continuava a trasmette, ma i segni di godimento ora erano fusi con i gemiti di Stella. Tenendo il cellulare all’interno della vagina continuava a girarlo in tondo’.mentre con l’altra mano si stringeva velocemente il clitoride.
Era davvero un momento afrodisiaco’non le importava niente di niente’qualsiasi persona fosse entrata in casa in quel momento l’avrebbe potuta scopare senza che lei rifiutasse.
Ora..il momento totale si stava avvicinando’le sue mano giravano sempre più in fretta’la sua bocca semiaperta lasciava uscire la saliva, bagnando il divano’..di più di più di più’sempre di più’spingeva il cellulare usandolo al di sopra delle sue possibilità’
Godeva la troia godeva come poche volte le era capitato’..sospirava, gemeva’continuava a torturarsi portandosi decisamente verso l’orgasmo, finch&egrave ‘eplose’
Un urlo la scosse, mentre dalla sua vagina un copioso scroscio di umori uscì sporcandole la mano: era venuta.
Il film di Selen continuava’ma Stella aveva finito.
Estrasse il cellulare era sporco di qualcosa di viscido’sorrise, lo leccò’.e quasi istantaneamente trillò la suoneria.
”P’.P pronto?’ rispose la voce un po’ stanca di lei.
‘Stella!! Sono io! Per caso ho lasciato a casa tua il cellulare???’
La ragazza volse lo sguardo sul telefonino
‘..Sì’.&egrave qua..’
‘Senti faccio una scappata a prenderlo, mi serve!……..ma cos’ hai sei stanca?……tra 5 minuti sono lì, non ti muovere eh?’
Per la seconda volta Pg riattaccò.
Lei questa volta non era arrabbiata, anzi sorrideva pensando’…’Sì, vieni, vieni, non ti preoccupare non mi muovo’.sicuro &egrave che quando mi vedrai così bagnata’oh’beh’.sarai tu a muoverti”
Seguendo il suo pensiero’si adagiò sul divano, quasi nella stessa posizione di prima, stavolta però aprì le gambe, mise il cellulare bagnato di lui davanti alla figa e cominciò ad aspettarlo, con la sicurezza matematica che un replay per la sua immensa voglia stava arrivando col suo Pg.

gea

Leave a Reply