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Tullio eMirtilla

By 7 Novembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un edificio nobile, all’interno del quale viveva un padre commerciante, la moglie e i figli. Erano un ragazzo di 28 anni e 3 sorelle più giovani. Il padre era egoista, e la sua famiglia viveva in povertà, al contrario di lui che si concedeva molti lussi. Aveva ereditato tutto dal suo di padre, e non era mai stato capace di far fruttare quello che gli fu donato. Quell’anno morì, proprio nell’anno in cui finì tutti i soldi.
Tullio, il ragazzo, a quei tenpi aveva un amore. Lei si chiamava Mirta,
detta Mirtilla. Non aveva un lavoro, perch&egrave le attività commerciali del padre erano fallite. Quella sera incontrò Mirtilla al ponte. Dopo un lungo abbraccio si guardarono, e lei parlò

Son molto dispiaciuta
Per la perdita subita

Vuoi parlarne cuore a cuore
Sì che possa alleviare il tuo dolore?

Lui la abbracciò di nuovo. Non aveva una risposta. Aveva umo strano umore. La morte del padre, abbinata
alla chiusura delle loro rotte commerciali aveva portato grandi problemi. Ma nel suo cuore c’era sempre stato poco spazio per il padre, che spesso sdegnava la famiglia. Il ragazzo sentiva ad intervalli una gioia inaspettata. Ora tutto era nelle sue mani, anche se completamente distrutto.
Mentre pensava a queste cose, Mirtilla lo strinse più forte a se, come per riportarlo lì con lei. L’attrazione carnale che lui provava per lei era fortissima. E fu riportato lì, nel presente. Cominciò a sentire dapprima il suo calore, il suo
profumo, e poi, stingendola a sua volta, cominciò a sentirne il seno. La sua pelle era chiarissima, e le sue carni sempre cariche di energia, di calore, di voglia di muoversi. Cominciò a muovere le sue mani sugli abiti. Non ricordava come si era vestita, allora chiuse gli occhi, e cominciò a toccare ogni palmo del bellissimo corpo di Mirtilla, per poterla vedere nella sua mente. Vederla attraverso le sue mani, che erranti percorrevano ogni palmo del suo corpo. Indossava poche vesti, e luì capì che era un regalo per allietare il suo lutto. Sentì i pensieri di
lei, che gli dissero:

Mio Re finalmente ti sei accorto
Che per te mi sottometto

Chiudo gli occhi e il corpo abbandono
Prendilo come vuoi, &egrave il tuo dono

Fai finta di esser solo con te stesso
Ed usa a tuo piacere il mio sesso

Pensa al tuo futuro mentre mi godi
Perch&egrave poi ne parliamo coi miei modi
Mirtilla dopo avergli fatto sentire questi pensieri discostò il suo corpo da quello di Tullio, in modo da poterne vedere il volto. Lui la guardò. Lei era pronta e, mentre si guardavano, chiuse lentamente gli occhi, facendo quindi dono del suo corpo, ed abbandonandolo a lui. Gli trasmise il pensiero

Sto per andare in estasi, mio Re
Risveglia poi la mia coscienza, mio Re

Il ragazzo guardò il cielo, mentre sorreggeva la calda Mirtilla con le
sue forti braccia. Immerse il capo nei suo capelli, si riempì del loro profumo, e cominciò a pensare. La sua mente era lucida, e nonostante i pensieri profondi, il suo sesso era pronto a possederla. La prese in braccio. Lei, in un movimento che sembrava assonnato, portò le sue braccia attorno al collo di lui. Aveva un bellissimo sorriso sul volto. Arrivò al prato, e raggiunse la piccola altura dalla quale si osservavano gli stanzionamenti dei pesci nel fiume. La sdraiò e si sedette. La adagio tra le sue gambe, con il volto a poca distanza dal suo sesso.
Come Mirtilla aveva promesso ella aveva svuotato completamente la sua mente. Nessun pensiero. Era solo un corpo femminile caldo, in uno stato di lieve torpore. Lui stava rivedendo nella su mente le scene del funerale. Poi pensò ai volti delle sue bellissime sorelle. Tristi, a tratti in lacrime. Lui guardò il volto di Mirtilla, ne scostò i capelli e fece scorrere un dito tra le sue bellissime labbra. Con l’altra mano prese la mano sinistra di lei, e la portò al cordone del suo abito. Lei aveva già conosciuto questi gesti, e il suo corpo sapeva cosa fare. E mentre lui continuava a pensare
profondamente, lei lo stava lentamente denudando al suo sesso, e con calma stava assumendo una posizione comoda, che potesse permetterle di far scorrere le labbra sul sesso di lui, senza alcuno sforzo. Per ore se a lui fosse stato gradito.
Lui voleva guardare le stelle mentre pensava, e allora si sdraiò. Non poteva più vedere Mirtilla, ne sentiva solamente le labbra e le leggere mani sul suo sesso. I suoi pensieri lo portarono alla conclusione che quella sera avrebbe dovuto prendere una decisione radicale, per se e la sua famiglia. E sapeva che
l’avrebbe presa con lei. Nel frattempo stava arrivando l’alba. Aveva davvero passato delle ore a dedicarsi ai suoi pensieri. Si sollevò e guardò Mirtilla. Le accarezzò i capelli, e lentamente le allontanò il volto dal suo sesso. Aveva sempre quel suo bellissimo sorriso.
Rimanevano poche manciate di minuti alla luce del sole. Lui le fece capire che la voleva nuda. Il sorriso di lei diventò più intenso, più erotico. Il suo sesso era caldissimo, e le sue mani lo toccavano per sentirne l’abbandonza di eccitazione. Portò una mano alla bocca per sentire il
sapore della sua traboccante eccitazione, e mentre faceva questo lui cominciò a possederla.
Arrivò la luce, e lui spargeva il suo seme su di lei. Una volra rivestitosi cominciò a guardare il ponte. Pochi minuti dopo svegliò lei. Era bellissima, serena, felice.

Mio Re so che hai chiaro il tuo obiettivo
Ma ora ascolta me che lo plasmiamo

Lei aveva in mente un futuro da proporgli, e Tullio capì che era già il
momento della decisione. Lei era una ragazza con diverse personalità, e in quel momento stava appunto per scivolare in una delle tante. Era il volto della temeraria. Era appena scivolata nella sua personalità più energetica e radicata.
Da quando lei aveva incontrato Tullio, il mondo era in suo potere, e voleva assolutamente assaggiarne ogni portata possibile. E quella sera stava per proporgli come sarebbe iniziata la loro fila di portate. Di quali piaceri lei voleva che si nutrissero. E quindi parlò con queste parole a Tullio
Lascia la tua casa!
Conosco una strada soleggiata
Calda, con poca vegetazione

Io e te saremo la vita
Perch&egrave quasi deserta
&egrave la nostra meta.

Il tuo potere, sono fertile!
Lascia la tua terra
Fondiamo una nazione

Possiedimi nel nulla
Partiamo e me feconda
Lascia tutto alle spalle

Porta solo il tuo amore
Il tuo seme
E il coraggio di un Re

Tullio in cuor suo sapeva che quel giorno sarebbe arrivato. Che lei lo avrebbe messo in condizione di fare scelte degne di un Re.

Lui decise di sì. Ma non le disse niente, nascose questo pensiero da lei. Lei non capì. Tullio era sempre in grado di sorprenderla. Le prese il polso e la porto con se da uno dei commercianti che avevano fatto affari con suo padre. Sapeva per
certo che egli aveva rubato a suo padre migliaia di denari. Entrò dalla loro finestra. Calmo, pacato, come se fosse a casa sua, si muoveva, facendo attenzione a fare silenzio, tra le stanze della dimora del commerciante. Ne usci pochi minuti dopo con un forziere tra le braccia. Lei cominciò ad eccotarsi.
Poi andò verso casa sua. Parlò con una sua sorella, le diede il forziere e tornò da Mirtilla. Tullio e Mirtilla si guardarono. Mirtilla chiuse gli occhi. Voltò le spalle a Tullio, guardò attraverso il suo cuore la campagna sconfinata che le stava dinnanzi.
Poi aprì gli occhi. L’energia che era dentro di lei esplose. Con fortissime grida cominciò a correre per la campagna, sentendosi padrona del mondo. Lui cominciò a camminare a petto fiero con il sole in faccia verso l’ignoto, accompagnato dalla spettacolare Mirtilla.

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