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Racconti Erotici Etero

Tutor

By 23 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

La moderna lampada alogena da tavolo, unica illuminazione nel buio dello studio, rischiarava il suo profilo rimandando un’immagine eterea di lei seduta sulla scomoda poltroncina dietro alla scrivania. All’osservatore occasionale ella poteva apparire come un manichino, ferma nell’atto di leggere l’ultimo di decine di fogli che aveva scorso nell’ultima ora. Solo il fruscio della carta che scorreva tra le sue dita confermava che in quel corpo vi era vita. Lentamente le sue mani si abbassano lasciando cadere anche quell’ultimo pezzo di una bozza di tesi che una giovane studentessa preparava in vista di una prossima laurea.
≪Molto buono≫ commentò con se stessa mentre mentalmente ripensava a tutto il lavoro svolto dalla giovane, ≪al contrario di questo disgraziato, grande cervello ma poca voglia di metterlo all’opera≫ aggiunse sistemando in una cassettina un’altra tesi letta nel pomeriggio.
L’orologio al quarzo sulla scrivania proiettava l’ora sul soffitto e quando lei sollevò gli occhi nell’evidente tentativo di stiracchiarsi non poté evitare di leggerla. ‘Le 9,48’ lesse mentalmente che tradusse in parole. Decise che era il caso di smettere, l’incarico di tutor poteva sembrare piacevole, seguire a distanza in video conferenza gli studenti prossimi alla laurea le consentiva di avere il giusto introito per vivere e poter svolgere il lavoro senza metter piede fuori di casa era un vantaggio incalcolabile. Si alzò e si diresse in cucina con la speranza di trovare in fretta qualcosa da mangiare, ‘fosse anche un pizza da scaldare con il microonde’ pensò mentre rovistava nel freezer quando una luce azzurrognola richiamò la sua attenzione verso lo studio. ‘Il computer è rimasto acceso’ pensò mentre il suo stomaco le consigliava di lasciar perdere e pensarci successivamente.
Mangio con avidità, innaffiando la pizza capricciosa con un ‘Leffe’ doppio malto ghiacciata residuo della sera precedente. Poi andò a farsi una doccia sperando che il tepore dell’acqua contribuisse a sciogliere il senso di intorpidimento presente nei muscoli della schiena. Rimase sotto per una ventina di minuti, lasciando che le gocce scorressero dalla testa ai piedi sfiorando ogni curva del suo corpo, iniziando dalle labbra sensuali che madre natura aveva dipinto sul suo volto, scendendo sull’incavo del seno prosperoso per poi percorrere il ventre piatto e fermarsi per un attimo trattenute dal soffice cespuglio di peli, che cingeva come una corona l’ingresso della vagina, prima che la gravità le facesse cadere ai suoi piedi. L’abbraccio del morbido accappatoio l’accolse all’uscita come un soffio di petali che si posano sulla pelle umida. Soddisfatta del risultato decise di sfruttare il momento per andare a letto quando, sull’ingresso della camera ricordò il computer. La luce del monitor diffondeva un alone spettrale mentre si avvicinava allo studio. Si avvicinò trattenendo con la mano i lembi dell’indumento in morbida spugna quando si accorse che il programma di video conferenza era rimasto aperto. La sua video camera era in stand-by ma i due browser aperti rimandavano le immagini dei suoi studenti. In una c’era Luisa, studentessa modello prossima alla laurea in lettere moderne. Indossava una t-shirt bianca ed un paio di calzoncini. Nell’altro c’era Augusto, genio e sregolatezza della stessa facoltà, anch’egli con un paio di calzoncini ma a torso nudo. Stava per chiudere il tutto ma la curiosità la spinse ad alzare il volume per udire le parole che i due scambiavano.

≪Com’è andata oggi con la tutor?≫ domandò Luisa mentre sbocconcellava un gelato
≪Come al solito. Secondo lei non ci metto abbastanza impegno. Ma dimmi tu come posso farlo se ogni volta che accende la cam vedo quel suo seno?≫ si lamentò lui
≪Ma tu non devi pensare al suo seno ma alla tua tesi≫ gli fece osservare Luisa
≪Facile a dire. Tu sei una donna e non sei attratta da tanto ben di Dio≫ obbiettò lui
≪Capisco, ti piacciono le donne con il seno grosso≫
≪Non è solamente una questione di seno grosso. Non so se l’hai vista ieri. Indossava una canotta senza reggiseno e i suoi capezzoli sembravano voler sbucar fuori dal tessuto da un momento all’altro. Malgrado la 5′ ha due tette che sembrano sfidare ogni legge di gravità. Quello non è un seno ma un monumento alla femminilità≫
≪Sei proprio un maniaco. Anche io ho un bel seno ma a me queste cose non le dici≫
≪Ma tu avrai si e no una 3′ scarsa≫ disse indicando il monitor in direzione di Luisa
≪Che ne sai? Non lo hai mai visto. Potrebbe piacerti molto di più di quello della prof≫
≪Allora fammelo vedere, poi ti do il mio parere≫
≪E no bello mio, troppo facile. Anche tu mi devi mostrare qualcosa. Qui pro quo≫ citò guardando fisso nella web-cam
≪E cosa vorresti vedere?≫ domandò Augusto con un tono malizioso
≪Mi piacerebbe sapere se è vero quello che ho sentito dire di te e dei tuoi attributi≫ confessò Luisa
≪E cosa hai sentito?≫ chiese lui di rimando
≪Circola la voce che non hai solo il nome ‘imperiale’≫ rispose sottolineando l’ultima parola
≪Per vederlo dovresti venire qui. Non crederai che sia uno di quelli che si spoglia davanti a una video camera≫ obbiettò lui provocandola
≪Io? Giammai≫ rispose ridendo, ≪casomai sei tu che devi venire qui per vedere≫
≪E tu pensi che io faccia 5 chilometri solamente per vedere un seno?≫ le chiese con l’evidente intento di provocarla ulteriormente per vedere fino a che punto si sarebbe spinta
≪Per vedere un seno magari no …… ma per mostrare il tuo attrezzo forse si. Il dopo non è ancora scritto e ….. sai mai quello che potrebbe accadere≫ gli rispose lei sfiorandosi il seno con una carezza
≪Dammi 10 minuti e arrivo≫ rispose velocemente lui infilandosi una maglietta comparsa dal nulla.

Non poteva credere a quello che aveva visto e sentito Luisa, la sua studentessa preferita, la ragazza tutto studio e impegno lo aveva deliberatamente provocato ed ora sembrava bruciare nell’attesa che lui arrivasse. Sporadicamente passava davanti alla cam mostrando che stava cambiando l’abbigliamento. La maglietta era stata sostituita da un top aderente che lasciava scoperto l’ombelico e gli short li aveva sostituiti con un paio a vita bassa che rendevano il suo fisico minuto ancor più desiderabile. Per un attimo pensò che fosse il caso di spegnere, non le andava l’idea di rimanere lì a fare la guardona, ma il suo corpo le rimandava segnali diversi. Aveva l’impressione di essere lei ad attendere che Augusto arrivasse, inconsciamente provava le stesse ansie della ragazza, la stessa eccitazione, lo stesso desiderio. Anziché spegnere optò per andare a prendere un bicchiere di vino, trascinò una poltrona più comoda di fronte al monitor e si accomodò come una spettatrice al cinema. La curiosità della spettatrice ad una ‘prima visione’ aveva preso il soppravvento, inutile resistere, meglio gustarsi lo spettacolo. Il suono del campanello rimandato dall’altoparlante le annunciò che stava per iniziare il secondo tempo.

≪Eccomi qua≫ annunciò Augusto in modo quasi banale
≪Pensavo avessi cambiato idea …≫ lo schernì Luisa sorridendo
≪Difficile farlo di fronte a una tale proposta≫ la rassicurò lui.
≪Allora che facciamo?≫ domandò la voce di Luisa ancora invisibile alla cam
≪Direi di metterci comodi≫ le rispose lui prendendo posto sul divano che entrava parzialmente nell’inquadratura
≪Ok≫ rispose Luisa sedendosi al suo fianco, apparendo in quel modo quasi per intero nell’inquadratura nascosta solo in parte dalla sedia posizionata tra lei e il computer
≪Hai ancora la cam accesa? Come mai?≫ domandò Augusto avvicinandosi al computer
≪Ho solamente dimenticato di spegnerla≫
≪E questa icona qui?≫ le chiese cliccando sul browser ridotto sulla barra delle applicazioni
≪è la cam della prof. è rimasta lì da oggi pomeriggio≫
≪Anche io l’avevo ancora aperta ma mi sembrava in stand-by≫
≪Infatti lo è … ma se lei avesse il browser aperto potrebbe aver sentito e visto tutto quello che ci siamo detti≫
≪Dici che in questo momento la nostra amata tutor sta facendo la guardona?≫ domandò Augusto con un sorrisino sadico rivolto verso la web-cam
≪Non credo. Perché? Cosa hai in mente?≫
≪Nulla … ma se fosse lì perché non mostrarle qualcosa che possa ricordare per un pezzo≫
≪E cosa vorresti mostrarle?≫ chiese Luisa sistemandosi meglio nel divano al centro dell’inquadratura mentre Augusto aumentava la luce per migliorare l’immagine
≪Ora te lo mostro≫ rispose lui sfilando la sottile maglia e mettendo in mostra il fisico palestrato

Una goccia di vino scivolò lentamente dalla bocca della ‘prof’, che assisteva alla scena offerta dai due giovani, e si infilò all’interno dell’accappatoio raggiungendo in breve tempo l’incavo che divideva il grosso seno. La catturò con la punta dell’indice e la portò alla bocca mentre sul monitor assisteva al rito propiziatorio che faceva da preludio all’atto che si stava per consumare. Il ragazzo si era inginocchiato quasi di fronte alla giovane e aveva iniziato a baciarla sul collo mentre con studiati movimenti le sfilava il piccolo topo svelando alla web-cam un seno molto più piccolo del suo ma sicuramente bello a vedersi per le forme delicate. L’eccitazione della giovane era tradita dai capezzoli irti che puntavano decisi contro le labbra di lui un istante prima di scomparire al loro interno. La mano sinistra, interamente visibile in ogni movimento, era partita dalla caviglia di lei e risaliva sicura verso l’orlo dei pantaloncini insinuandosi sotto alla stoffa per andare a sfiorare con le punte il sottile lembo di stoffa che la divideva dal sesso umido di desiderio. Anche Luisa non era rimasta a guardare, in poco tempo si era dapprima aggrappata alla nuca del giovane stringendolo a se, quasi a voler prolungare il piacere del contatto tra la sua lingua e i suoi capezzoli, poi con una mano aveva cercato il suo sesso, accarezzandolo da sopra alla stoffa dell’unico indumento che ancora la divideva. ‘Lo senti com’è duro tra le dita’ pensava la prof mentre i due sembravano recitare unicamente per lei. Quasi volesse risponderle Luisa emise un gemito di piacere, frutto del contatto tra la sua vagina e la punta delle dita di Augusto che si infilavano dentro. ‘Leccala’ ordinò mentalmente l’incauta spettatrice mentre il giovane scivolava sul corpo di lei e nel contempo le abbassava gli short e il perizoma zuppo di umori. ‘Trova il clitoride’ trasmise mentalmente alla bocca di lui affondata sul sesso della giovane. Un gridolino di Luisa annunciò che lo aveva trovato. Le labbra di lui si erano strette sul bottoncino di carne o lo suggevano delicatamente mentre la punta della lingua lo sfiorava donando un crescendo di emozioni. ‘Ora la penetra’ pensò quando si rese conto che due dita di lui si infilavano all’interno delle carni bollenti della ragazza. La cintura dell’accappatoio si era sciolta da sola ed era scivolata a terra lasciando che lo stesso si aprisse denudandola di fronte allo schermo. Sulla mano sinistra resisteva, stoico, il bicchiere di vino mentre la destra si era appoggiata inconsciamente sulla gamba e sembrava indecisa sulla sua funzione combattuta da diversi ordini del suo cervello che le impedivano di avvicinarsi al sesso palpitante della giovane insegnante. In un momento di razionalità decise di posare il bicchiere conscia che presto non le sarebbe bastato guardare solamente. Il grido di piacere di Luisa uscì dall’altoparlante come un treno dalla galleria e la investì trasmettendole tutta la forza dell’orgasmo che l’aveva colta. Vide il capo reclinarsi all’indietro e la giovane scivolare languidamente verso terra, ai piedi dell’uomo che sorrideva davanti a lei.
≪Alzati≫ gli ordinò dopo che si era ripresa, ≪ora tocca a me mostrarle qualcosa≫ continuò come se fosse sicura di avere un pubblico.
Le sue mani tornarono ad allungarsi sulla patta del giovane, dove un bozzo di notevoli dimensioni svelava la presenza di qualcosa al di fuori del normale.
≪Cazzo‼≫ esclamò ad alta voce la prof quando il pene di Augusto comparve da sotto la stoffa rivelandosi in tutta la sua erezione.
25 centimetri di dura carne si stagliavano di fronte a Luisa inginocchiata come se si fosse trovata di fronte a una divinità pagana invocata nelle notti di luna piena. ‘Lo scettro dell’imperatore’ pensò mentre la bocca della giovane si avvicinava lentamente al glande reso violaceo dalla grande quantità di sangue che vi affluiva. La lingua sbucò dalla bocca di Luisa e, quasi volesse assaggiarne il sapore, scivolò su tutta la sua lunghezza, immaginario gelato di rara bontà che infilò in bocca quasi di forza prima di rigettarlo fuori carico di saliva.
≪Sei fantastica …≫ mormorò lui mentre le labbra di Luisa scivolavano, su e giù, su tutta la porzione di membro che riusciva ad accogliere tra le fauci.
Continuò così per un po’ ma, quando sentì che il giovane rischiava di superare il punto di non ritorno, si fermò per evitare che godesse.
≪Siediti≫ gli disse spingendolo sul divano, poi guardò in direzione della web-cam, come se volesse sincerarsi dell’inquadratura e lentamente si impalò su di esso.
L’aria sfuggì dai suoi polmoni accompagnando varie tonalità della lettera ‘A’ mentre osservava il pene di Augusto che si infilava nella vagina della giovane. Per un attimo ebbe l’impressione di sentirlo dentro di se quando il glande venne a contatto con le ovaie di Luisa, facendola strillare di soddisfazione. L’inquadratura era perfetta, come se fosse stata studiata minuziosamente da un regista che voleva offrire il massimo del desiderio della giovane e rigettarlo sullo schermo ad uso e consumo della fantasia più sfrenata. Anche quando Augusto capovolse la situazione, mettendo Luisa stesa sul divano e penetrandola con le spalle rivolte a lei, poteva vedere il pene di lui che si muoveva dentro alla giovane, gli umori di lei che colavano sul pavimento e i glutei di lui contrarsi ogni volta che spingeva con forza fino in fondo.
≪Non venirmi dentro …≫ gli disse Luisa in un momento di pausa
≪Hai paura di rimanere incinta?≫ domandò lui
≪No! Voglio di più. Voglio sentirlo come non l’ho sentito mai≫ dichiarò prendendolo in mano e dirigendolo sul buchino nascosto tra i glutei
≪Potrebbe farti male≫ le disse indugiando
≪Oppure potrebbe farmi godere come una pazza≫ rispose decisa
Augusto non ci pensò due volte, appoggiò il glande lubrificato dei suoi umori e spinse con decisione. ‘Non è possibile’ pensò la prof mentre guardava tutti quei centimetri di dura carne affondare nel retto della giovane.
≪Come va?≫ chiese lui fermandosi di fronte agli occhi inumiditi di lei
≪Non ti fermare≫ lo implorò, ≪voglio sentire le palle che toccano i glutei≫.
‘Ora la apre in due’ pensò la loro spettatrice mentre il ragazzo spingeva con forza fino a quando non era entrato completamente. Per un istante la scena si fermò come se qualcuno avesse schiacciato il tasto ‘pausa’ poi Luisa si sollevò e si aggrappò al collo di Augusto, strinse le gambe intorno a lui e iniziò a muoversi da sola sul pene. ‘Quella ragazza ha doti nascoste’ si disse da sola mentre la guardava cavalcare il giovane in piedi.
≪Così non resisto molto≫ dichiarò lui, ≪rischi di farmi godere prima di raggiungere un altro orgasmo≫
≪No, voglio godere insieme a te≫ annunciò decisa.
La guardò sfilare il pene di lui dal retto, poi lo fece sedere nuovamente, si girò verso la web-cam, voltando le spalle all’occasionale compagno di sesso e impugnò nuovamente il suo pene.
Le sue ginocchia si piegarono lentamente portando il suo forellino sempre più vicino al glande di lui. Quando lo sentì appoggiarsi sul buchino sistemò meglio la sua posizione con piccoli movimenti di bacino e, quando fu pronta, lo lasciò sprofondare per intero fino a quando non scomparve lasciando nell’inquadratura solamente i testicoli appoggiati al suo sedere. Lei lo pensò, Augusto lo gridò.
≪Oddio …≫
Luisa sorrise verso la web-cam e iniziò a muoversi su e giù, sfilando sempre più centimetri prima di farli affondare nuovamente in lei. Le sue mani allargavano in modo osceno le labbra vaginali mostrando gli umori copiosi che non aveva smesso per un attimo di colare. L’orgasmo di Augusto arrivò seguito da un urlo quasi disumano seguito da quello di lei che maturava il più bestiale dei piaceri. Uno schizzo di sperma uscì dalla sua vagina e cadde di fronte a lei nello stesso istante in cui i due giovani raggiungevano il loro orgasmo ed anche Luisa schizzava nello stesso modo.
≪Pensi che ci abbia guardato?≫ domandò Augusto mentre la stringeva tra le braccia
≪Non lo so, ma la sola idea mia ha fatto eccitare molto di più≫ rispose Luisa
‘Vi ho visti ragazzi’ rispose mentalmente mentre chiudeva il browser.
La finestra di dialogo comparve improvvisa. ‘Vuoi salvare le modifiche a: Video conferenza con Luisa?’. Spostò il puntatore sul no e premette il tasto del mouse. ‘Per questa sera basta così’ pensò guardando la grossa macchia di sperma sul pavimento.

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