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Racconti Erotici Etero

TUTTO GRAZIE A MILU’

By 27 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano anni che seguivo il sito di racconti erotici, ma mai mi ero avventurata nella pubblicazione di miei scritti. Un po’ perché mi vergognavo, un po’ perché non sentivo di avere molto da raccontare. Nella vita per fortuna le cose cambiano, le idee cambiano e anche le cose accadono. Forse un po’ per gioco, forse un po’ come sfida. Fu così che mi ritrovai, come adesso, seduta alla mia scrivania a scrivere la prima saga di racconti che ho ormai già pubblicato su questo sito. Da subito iniziarono ad arrivarmi tantissime mail per farmi complimenti: brava, eccitante, intrigante’.e fra queste ovviamente anche tanti contatti maschili intenzionati a conoscenze maggiori. Ma mai detti spago a qualcuno. Più facilmente mi sono soffermata a scambi di mail con donne’.quelle sì. Ricevere complimenti da donne fa strano: noi donne di solito siamo più stronzette e invidiose fra di noi, &egrave difficile che si faccia i complimenti sinceri. Eppure per fortuna non tutte rientrano nei canoni. Per questo motivo mi trovai a scrivermi con alcune. Fra gli uomini invece mai. Solo con uno nacque uno scambio di mail’.che poi giunse a quello che sto per raccontarvi.

Iniziammo uno scambio semplice di mail: anche lui autore di alcuni racconti sul sito, ci scambiammo pareri reciproci’.ma da lì a breve successe qualcosa. Di dove sei? Quanti anni hai? Che fai nella vita? Ti va se ci scambiamo una foto giusto per vedere con chi stiamo parlando? E questo mi fregò. Nonostante io tentennassi inizialmente, poi cedetti e ci fu questo scambio di foto. Che dire? Carino….non un adone ma neanche uno sgorbio. Diciamo un ragazzo normale. Non so se mi sarei girata se lo avessi incrociato in strada ma visto che stavo effettivamente parlando con un uomo, meglio che fosse uno non brutto. Dalla mail, passammo a skype’.visto che ci stavamo scrivendo quasi tutte le sere, quando mi chiese il contatto giustificando la miglior immediatezza non potei rifiutare. Lo feci con ingenuità, perché dalla mail, dal nome che ormai sapeva e dalla città in cui vivevo’.risalì in breve a facebook’..e di lì piano piano ci scambiammo anche il cellulare. Non so se la cosa mi intrigava già o se mi successe tutto xk mi scivolò la situazione di mano. Rimane il fatto che cominciammo ad usare skype, whatsapp’.ed oggi utilizziamo anche direttamente il cellulare.

Inizialmente con skype parlammo di gusti, di esperienze passate, ci raccontammo un po’ la storia’.e stranamente ci trovammo in linea su tante cose. Questo ci portò ad approfondire le chiacchiere facendoci domande anche a volte più intime, quel tanto da rendere la conversazione assai stuzzichevole. Era strano come mi sentivo: da una parte non volevo dare confidenza, non si sa mai chi si trova realmente dietro all’altro computer’..ma dall’altra avevo voglia di giocare, di stuzzicare ed essere stuzzicata x vedere dove si fosse arrivati. In breve tempo, inutile negarlo cominciammo a farci domande’.come ti piacerebbe farlo? Sei rasata? L’hai mai fatto all’aperto dove potevi essere scoperto? Ti piace di più davanti o dietro? E così piano piano, con la scusa di conoscerci un po’ meglio passammo piano piano a fare sesso virtuale. Da skype passammo a whatsapp’..mi eccitava tantissimo giocare con questo ragazzo. Diceva di se stesso di essere ben messo e questo nella mia mente faceva crescere la voglia. Nelle mie fantasie mi immaginavo aperta da un cazzo di dimensioni elevate e già mi bagnavo. Lui era uno con esperienza’.me lo aveva anche raccontato. Aveva avuto varie storielle e varie avventure e lo aveva fatto in vari posti, in vari modi’.aveva ciò che a me mancava. Ossia l’esperienza. Io non ne ho molta, avendo alle spalle solo un fidanzato e due scappatelle. Lui invece ci sapeva fare e sapeva come farmi sciogliere e far accadere le cose. Quando passammo a whatsapp cominciò la fase foto e registrazioni.

Un pomeriggio che ci scrivemmo lui era in ufficio e mi disse che non si sarebbe potuto toccare. Niente come il proibito stuzzica la mia fantasia. Così feci la stronzetta, cominciai a scrivergli tutto quello che avrei voluto fare a lui:

‘se fossi lì con te, in ufficio, starei sotto la tua scrivania a sbottonarti i jeans per poi fartelo uscire tutto. Me lo metterei in bocca e inizierei a farti un pompino’

‘Giada così me lo fai diventare duro’.lo vuoi vedere?”

E quella fu la domanda che fece scattare tutto. Io gli risposi di sì’.ero eccitata e curiosa. Lo avrei davvero voluto. E così sì, mi sarei accontentata di vederlo in foto. Tempo breve mi arrivò una foto dei suoi jeans gonfi con la sua cappella in vista, vogliosa’..mi bagnai all’istante. A vederlo effettivamente sembrava grosso, come lui già mi aveva annunciato. Mmmmmmmm’.lo avrei voluto, lo avrei voluto cavalcare per sentirmi aprire e sfondare da quel bel cazzone. Continuai con alcuni messaggini stuzzichevoli finch&egrave non lo costrinsi ad andare nel bagno dell’ufficio. Sapere di avere un certo potere su un uomo &egrave eccitante. Sapere che anche solo con le parole si può provocare eccitazione &egrave molto appagante e a sua volta eccita molto. Non posso negare che mi salì una voglia di sesso che dovevo mettere a tacere. E come se non toccandosi? Non amo toccarmi, non mi appaga come quando le mani sono di altre persone, ma a volte non ho scelta.

‘mandami anche te una tua foto’

‘no”

Io negavo, mi negavo sempre’.ne avevo voglia ma mi vergognavo, ma ormai i giochi erano in ballo. Lui me l’aveva mandata ed effettivamente mi era piaciuto. Rimasi vogliosa per tutto il giorno così tanto che la sera alla fine cedetti anche su quello. Gli mandai due foto del mio seno, mentre me lo stringevo fra le mani’.un piccolo gesto per augurargli buona serata visto che quella sera stessa dovevo uscire per degli impegni. Lui apprezzò molto

‘che voglia di succhiarteli tutti’

‘sìììì’..te li farei succhiare, mordere e stringere tutti’

Ormai avevo abbattuto anche l’ostacolo Foto. Avevo scoperto che non solo mi eccitava quando era lui a mandarle a me, ma soprattutto quando lui godeva nel riceverle da me. &egrave bello sentirsi voluti e desiderati e lui mi voleva. Lo sapevo. Me lo diceva.

Nelle sera successive ci scrivemmo e facemmo sesso virtuale. Godemmo’.fra una frase e l’altra ci scambiavamo foto e a volte lui mi inviava anche registrazioni audio di lui che si segava o di lui che gemeva. Ovviamente chiedeva lo stesso a me, ma io categorica come sempre rispondevo con un secco

‘no’non insistere sennò smetto anche di scriverti’

Lui me li inviava ugualmente e io sistematicamente dicevo che non li ascoltavo, quando in realtà mi facevano godere tantissimo. Godevo nel fotografarmi: i seni, il mio sesso con o senza mani, dita in bocca’.sapevo che lui apprezzava.

Poi una sera successe che dopo che lo si fece virtualmente a me era rimasta ancora voglia. Lui l’indomani si sarebbe dovuto alzare presto e così ci demmo la buonanotte’.ma non volevo dormire. Continuai a toccarmi da sola. Ero stesa sul mio letto, nuda, con la luce del comodino accesa. Ero molto vogliosa. Pensai a lui, al suo cazzo e alla sua lingua. Mi masturbai fino a venire di nuovo, fino a che non mi contorsi su me stessa dal piacere. Fu lì in quell’occasione che per la prima volta pigiai il pulsante del registratore audio:

‘aaaaaaaa”sììììììì”dai sbattimelo tutto dentro”aaaaaaaahhhhhhhhh’..sì sono la tua troia’

Lui ascoltò la registrazione solo l’indomani mattina e appena lo fece mi scrisse che era già voglioso di me. Ormai mi capitava di eccitarmi al solo pensiero di lui. Eravamo vogliosi l’un dell’altro e giocare mandandoci foto ci faceva salire la voglia. In altre occasioni gli inviai registrazioni del tipico rumore da masturbazione femminile’..

‘mmmmmmmmmmmm”.mi fai impazzire’

Mi disse una volta. Ormai ci stuzzicavamo da giorni, ci inviavamo foto di sera e di giorno. Anche dall’ufficio.

Poiché a me piace a volte uscire senza indumenti intimi, una mattina gli inviai una foto fatta in ufficio in cui si vedeva che ero senza slip. Altre volte mi inviava foto del suo cazzo ritto e voglioso di me. Scopavamo virtualmente ormai da giorni, quando cominciò a dirmi di sentirci. Aveva voglia di scopare al telefono. Di godere insieme e di parlarci, poterci far arrivare sentendoci ansimare insieme. Avevo paura, non so di cosa, non so perché. Avevo una voglia matta di lui eppure qualcosa mi bloccava. Inoltre non mi andava di farlo stando a casa dove magari mia madre avrebbe potuto sentirmi

‘ti chiamo io, te non dici nulla ma stai lì ad ascoltarmi mentre godo di te’

‘no, non mi va’.quando godo sono rumorosa e sono certa che potrei essere sentita da mia madre’

Mi negavo sempre. Eppure lo volevo. Avrei voluto davvero fare sesso con lui. Ogni volta che lo facevamo scrivendolo era godurioso, eccitante e sentivo che c’era feeling. Eppure mi spaventava l’idea di sentirci.

‘ti voglio’.ho voglia di sentirti’

‘Non lo so’.forse dopo’

‘promettimelo’.promettimi che mi chiami quando esci dall’ufficio’

‘ok vediamo che ore faccio’

Fu così che successe’..un pomeriggio dopo essere uscita dall’ufficio. Ero in auto, decisi che mi sarei fermata in un parcheggio in una zona riparata dove non avrei avuto problemi. Poiché era passato un po’ da quando ci eravamo scritti, decisi che non avrei chiamato, ma avrei guardato se reagiva inviando una mia foto con i pantaloni aperti e la mia mano giù che mi toccava’..la reazione fu immediata. Il telefono squillò. Un tuffo al cuore’.ma alla fine risposi. Ero vogliosa

‘pronto’

‘ciao’.sei uscita?

‘sì”

‘e dove sei?’

‘sono in auto, ferma in un parcheggio’.’

‘e lo vuoi il mio cazzo?’

‘sìììììì’.lo voglio tutto, ma prima leccamela tutta’

‘ok’.allarga le gambe che te la lecco tutta’

‘aaaaaaaaaahhhhhhhhhh’.sì ti prego leccami tutta’

‘mmmmmmmm sì ti lecco tutta’..la senti la mia lingua sul clitoride?’

‘sìììììììììììììììììì’..la sento e mi piace’.continua’..ti sto tenendo lì con le mie mani nei tuoi capelli’

‘mmmmmm’.mi piace se mi tieni lì’.’

Nel frattempo entrambi avevamo cominciato a toccarci. Lui nudo sul suo letto, io semi nuda in auto. Avevo i pantaloni calati e le gambe aperte. Con la mia mano mi stavo toccando il clitoride, punto molto sensibile per me. Godo all’istante quando mi tocco lì. E se poi lo facevo pensando fosse la lingua di lui’beh’.urlavo’.

‘aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh sì dai leccami’.godo’..usa anche le mani’

‘sì ti infilo due dita nella fica bagnata mentre continuo a leccartela tutta’

‘aaaaaaaaaaaa’.sfondamela, aprimela così poi sarò pronta x il tuo cazzone’

Ero ferma in auto, chiusa dentro, con gambe aperte, pantaloni abbassati, occhi chiusi e testa indietro’..immaginavo la sua calda lingua’.godevo. ero bagnatissima’.gemevo e lui adesso mi sentiva e godeva a sua volta’.ma volevo il suo cazzo

‘voglio il tuo cazzo’.dammelo’.lo voglio tutto’

‘sì leccamelo puttana’

‘sììììì dammelo che te lo succhio tutto’

‘dimmi che vuoi il mio cazzo e che sei la mia puttana’

‘sono la tua troia’.mmmmmm’.voglio il tuo cazzo’.’

‘eccolo’.&egrave tutto tuo’.succhialo così poi ti scopo’

‘mmmmmm’.&egrave grosso’..lo succhio tutto’.&egrave così grande che neanche mi entra tutto in bocca’

‘oooooooooohhhhhhhhhh sì’.mi fai morire’.ti piace il mio cazzo?’

‘sììììì’..non vedo l’ora che tu me lo sbatta dentro’

‘dove lo vuoi?’

‘mettimelo in fica’spingimelo tutto lì’.sono a gambe aperte per te’.prendimi’

‘te lo sto puntando lì’.sei bagnatissima sicuramente entrerò senza problemi’

‘sì godo, sono bagnata x te’e di te’

‘Lo vuoi dentro tutto?’

‘spingilo dentro’.tutto’

‘eccomi’tutto dentro in un colpo solo’

‘aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”..’

‘mmmmmm’.lo senti? Ti sfondo col mio cazzo’.’

‘sììì ti sento grosso dentro me’.aprimi, sono tua’

‘mmmmmm’..godo, mi piace scoparti così’.ti strizzo le tette con le mie mani’

‘aaaaaaaaaahhhhhhhhhh sì dai’.mmmmmmm”’

Eravamo così vogliosi che non durammo tantissimo’..ci rendemmo conto che stavamo per venire già

‘sto per venire e te?’

‘sì anche io’.vienimi dentro’.’

‘come vuoi tu’.sto per venire’

‘sììììì’.riempimi la fica’.’

‘eccomi’..vengo’.’

‘sì rimani dentro fino all’ultima goccia dai’.spingilo sempre più forte’.voglio sentirti scoppiare dentro’

‘aaaaaaaaaaaahhhhhh”sìììììììììììììììì’.vengooooooooooooooooo’

‘aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh sìììììììììììììììììììììììììììì’

Non parlammo per alcuni minuti. I nostri respiri erano affannosi, non riuscivamo a pronunciare troppo. Avevo le labbra secche, mi ero dimenata in auto, avevo goduto e la mia mano era ancora dentro la mia fica bagnatissima. Sentivo attraverso i suoi spasmi, i muscoli che si aprivano e si chiudevano.

‘rimani dentro di me’.rimani lì fink non senti di aver finito’

‘non mi muovo’

‘sei venuto?’

‘tanto e te?’

‘sì’.’

Dopo poche parole buttammo giù il telefono, ci salutammo dicendoci che ci saremmo risentiti presto. Ma non pensavamo solo dopo 3 minuti’..ma fu colpa mia. Quando buttai giù il telefono gli scrissi

‘fossimo insieme’.e siccome ho ancora voglia’.credo che te lo pulirei leccandotelo tutto’

‘lo sai che se tu lo facessi ricominceremmo perché me lo faresti tornare duro?’

‘meglio’. ;-) ‘

Al che mi ritelefonò e ricominciammo’.

‘cosa mi faresti tu fossi con me qui in camera sul letto?’

‘te l’ho appena scritto’..’

‘dimmelo’

‘ti bacerei’la mia lingua vorrebbe cercare la tua mentre la mia mano cercherebbe il tuo cazzo’.comincerei a muoverla su e giù piano piano, continuando a baciarti’.ma poi scenderei con la bocca lì’.ti pulirei tutto e te lo farei tornare duro leccandolotelo”

‘lo sai che si sta già riprendendo?’

‘mmmmm lo sai che me lo sto rinfilando in bocca tutto’..ti voglio nuovamente duro x me’

‘lo sta diventando di nuovo’

‘allora scopami di nuovo’.ti voglio’.e questa volta voglio darti il culo’.’

‘mmmmmmmmmmmm sììììììììì il culo’.lo adoro’

‘mettiamoci a 69 così ti dedich un po’ al mio buchino, altrimenti mi sfondi e mi fai male’

‘ok’.te succhiamelo che io ti lecco tutta usando anche le mani ovunque’

Cominciammo ad ansimare un po”.entrambi’.

‘mmmmmmmmm”leccamela’mettimi le dita nel culo’.allargamelo sennò mi fai male’

‘te lo sto aprendo tutto per benino’.’

‘mmmmmm”ti voglio dentro’.scopami, prendimi’.adesso!’

‘te lo avvicino piano piano’.ma te sei già abbastanza dilatata’.’

‘sì perché ho una voglia matta di te e del tuo cazzo’

‘sei una porca’la mia porca’

‘sì sono la tua troia e adesso sono a culo ritto che aspetto solo che tu infili dentro il tuo cazzo’

‘non ti faccio aspettare oltre’.eccolo”

‘aaaaaaaaaaaaaaaa’.quanto sei grosso’.mi sfondi!’

‘sei una puttana’.ti piace essere sfondata da un cazzone così vero?’

‘sìììììì’.mi piace essere sfondata dal tuo cazzone’dai spingilo tutto, aprimi’.che nel frattempo mi tocco il clito’

‘maiala’.sì toccati e godi, che ti sfondo e ti apro in due’

‘aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh’
‘mmmmmmmmmmmmm’

‘sto per venire’.mi fai impazzire’.’

‘sbattimi le tue palle contro’.dai’..mi fai godere’
‘ora ti riempio del mio seme’.’

‘sì lo voglio tutto’

‘ti sto tenendo per i capelli con una mano mentre con l’altra ti tocco e ti strizzo le tette’..ti scopo con violenza questo bel culo’.’

‘ooooooooooooohhhhhhhhh sììììììììììììììì’..mi fai impazzire’.’

Ormai stavo urlando il mio piacere chiusa in auto mentre lui lo stava urlando al telefono con me’.mi piaceva scopare con lui, mi piaceva che usasse dei termini forti’.glielo avevo detto io nelle nostre conversazioni virtuali. Mi ha sempre eccitato anche in passato, anche con altri.

‘non resisto’.vengo’.’

‘sì vienimi dentro come sempre’..’

‘aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh vengoooooooooooooooooooo’

L’idea che fossi riempita della sua sborra calda mi fece venire nello stesso momento, anche se in realtà a riempirmi era solo la mia mano. Godetti comunque tantissimo e venni, più volte nella realtà’.

‘sono in ritardassimo’.dopo l’ufficio sarei dovuta correre e invece mi fai far tardi’.’

‘ok vai’.ci risentiamo presto spero”

‘vedremo’.’

‘che ti avevo detto? Sarebbe stato bello sentirci’.adesso siamo pronti per vederci’

Ci salutammo e dopo essermi ricomposta me ne tornai a casa. Avevo goduto tanto, avrei avuto ancora voglia perché la masturbazione non mi appaga quanto un vero amplesso sessuale, ma me lo feci bastare. Avevo un altro evento a cui pensare nelle mie serate di solitudine, quelle in cui la mano scende pian piano.

Dopo quella volta non ci sentimmo più’.ora &egrave qualche giorno che non ci sentiamo. Chissà se risuccederà, chissà se mai lo rifaremo per telefono e chissà se mai ci vedremo’..&egrave tutto in divenire ma &egrave certo che se mai ci vedessimo scoperemmo tutta la notte senza pausa.
Si stava finalmente avvicinando il gran giorno. Quello in cui i nostri occhi si sarebbero incrociati, quello in cui finalmente i nostri corpi si sarebbero avvicinati, sentiti, uniti in un unico atto di vero godimento. Ero molto agitata e al tempo stesso molto eccitata. Desideravo vivere questi due giorni, volevo assaporarli senza pensieri.
Ci saremmo incontrati in un agriturismo a metà strada fra le nostre città. Un agriturismo immerso nel verde, che avesse una piscina all’interno della struttura. Era un luogo in cui avevamo fantasticato spesso. Anche se a dirla tutta, eravamo convinti che saremmo rimasti in camera senza mai uscirne, vista la voglia che avevamo. Eravamo d’accordo che l’incontro sarebbe avvenuto direttamente in camera. Lui mi avrebbe aspettato lì. Ero ormai molto impaziente. Volevo che arrivasse il momento.
La sera prima preparai delle cosine da portarmi via, il minimo indispensabile per dormire una notte fuori casa: uno spazzolino e del dentifricio, un costume per la piscina e delle ciabattine, trucchi e struccante, crema corpo’.e poi altri piccole cosine utili’fra cui una scatola nuova di preservativi. Quelli non possono mancare. Sono donna e voglio divertirmi, ma ci tengo a me stessa. Voglio divertirmi senza pensieri.
Il giorno arrivò, la sveglia suonò e già mi sentivo su di giri. Indossai un paio di pantaloncini corti, sandalini a terra e canotta’.e partì. Nella borsa avevo il giusto ricambio che avrei indossato prima di giungere a destinazione ma col quale non volevo fare l’intero viaggio in auto. Faceva caldo e volevo riservarmi di arrivare pulita e profumata e magari con abiti che non fossero tutti appiccicosi. Così decisi di partire di prima mattina, mi sarei fermata da qualche parte a fare un bagno in mare e poi a fare una doccia’.prima di arrivare da lui. Dopo essermene stata un po’ a mollo nell’acqua feci una doccia in uno stabilimento balneare. Mi vestì e mi truccai e poco dopo arrivai a destinazione.
Varcai il cancello dell’agriturismo e subito il mio cuore cominciò a battere forte. Mi sentivo agitatissima. C’ero. Fra poco avrei incontrato lui, quel ragazzo col quale molto mi ero scritta e col quale mi ero sentita quel poco che basta per desiderarlo da morire. La struttura era carina: una casina rosa con le persiane delle finestre verdi, una porta spalancata marrone e intorno solo la natura’.da lontano si vedeva il mare. Che spettacolo. Nessun rumore intorno’tanto che pensai subito che si fosse sbagliato posto: se godevamo come al cellulare, avremmo tenuto sveglia l’intera vallata e l’intera collina’..non mi rimaneva che entrare e farmi dire il numero di stanza. 59. Mi fu indicata ma mi fu detto che la chiave era già stata ritirata. Non fu nominata né la parola fidanzato né marito né compagno. Venni guardata come si guarda una escort’.forse ero attesa in camera dal mio cliente. Chissà, devono aver pensato questo di me. Non ero una escort ma sì stavo incontrando un uomo solo per il sesso e questo forse non mi rendeva molto diversa. Superai il momento e me ne fregai. Stavo già raggiungendo la stanza. Mi tremavano le mani, mi faceva male lo stomaco. Ero lì che mi chiedevo se fossi nel posto giusto’.forse non avrei dovuto accettare l’incontro. Oddio’stavo andando in paranoia. Poi ad un certo punto nel corridoio mi trovai davanti ad uno specchio. Mi osservai in silenzio: vidi solo una giovane ragazza single, che amava il sesso e che aveva trovato un ragazzo (almeno nelle foto carino, ora avrei visto di persona) col quale potersi divertire un po’ senza troppo impegno, senza che venisse chiesto troppo in cambio, senza rischiare di fare del male a qualcuno per aver scelto di essere lì. E allora feci un bel respiro e mi rifermai davanti alla famosa porta. Il numero dorato scritto nel mezzo. Lo guardai e mi chiesi se quel numero potesse avere un significato preciso’feci un altro sospirone e poi bussai. Tempo poco la porta si aprì, scattò la serratura ma senza che la porta realmente si aprisse. Al ché la spinsi piano piano io dal fuori’.non dissi una parola. Varcai quella soglia in silenzio, quello tipico di chi ha paura, di chi &egrave curioso di qualcosa che sta scoprendo poco alla volta. La stanza era in penombra, poca luce entrava dalle finestre. E davanti a me nessuno. Camminai attraverso il piccolo corridoio, lungo il quale sulla destra si apriva il bagno, fino a che non giunsi in camera davanti al lettone matrimoniale. Lì c’era lui, semi vestito e semi sdraiato, che mi aspettava. Appena lo vidi mi fermai. Rimasi lì, in piedi, senza dire una parola, solo a guardarlo’.finalmente dritto negli occhi. Era lui, lo stesso che avevo visto nelle foto sul social. Capello scuro, ricciolino, lineamenti del viso pronunciati, occhi scuri e infossati. Era a petto nudo, mentre di sotto indossava un paio di jeans chiari’.forse gli stessi che vidi nella primissima foto che mi inviò qualche tempo addietro. Piedi nudi. Nonostante fosse steso si vedeva che era un ragazzo alto, molto più alto di me. Ma come dice il detto e come disse lui in una conversazione su whatsapp ‘da sdraiati siamo tutti uguali”..forse per questo mi aspettò lì e non in piedi dietro la porta. Rimase il fatto che lo trovai carino, esattamente come nelle foto. Per fortuna’.ero già sollevata’.il primo ostacolo era abbattuto.
‘ciao’.ti aspettavo’
‘eccomi qui’.’
Rimasi in piedi, appoggiandomi alla simil scrivania che c’era davanti al letto. Ci guardavamo e nel frattempo sorridevamo con gli occhi di chi ha voglia, voglia di sesso, voglia di fisicità.
‘sei bellissima’.ti voglio’
‘e quanto mi vuoi?’
‘vieni qui e lo scoprirai’
‘no’dimmelo a voce’.voglio sentirmelo dire’.’
‘ti voglio e ti voglio tanto’ho già il cazzo duro’
Le sue parole mi fecero già eccitare’..eravamo uno davanti all’altro’.l’aria era calda e i nostri sessi già davano segni: il rigonfiamento dei suoi jeans parlava per lui e le mie gambe già sentivano scendere i primi umori. Quando lui mi disse così, posai le mie mani sul mio seno, ancora intrappolato dalle mie vesti. Indossavo un tubino nero senza spalline con lo scollo a cuore, corto a metà coscia e l’unica altra cosa che avevo erano i sandali neri col tacco e con strass luccicanti’per il resto niente altro. Un po’ di trucco nero sugli occhi, fra matita e mascara e un rossetto rosso fuoco sulla bocca abbinato allo smalto rosso delle dita di mani e piedi.
‘tiratelo fuori e fammi vedere quanto mi vuoi”
Non ribatt&egrave parola e in due secondi era lì, steso, nudo, come mamma lo aveva fatto’..cavolo’.il suo cazzo era davvero grosso come lo avevo immaginato guardandolo nelle foto’.mi eccitai ancora di più. Lo pensai già dentro di me che mi sfondava e mi apriva in due. Senza accorgermene mi passai la lingua sulle labbra e la mia mano strinse il seno’ero eccitata. Lo volevo, volevo quel uomo e quel cazzo’.ma non era ancora il momento.
‘lo vedi quanto ti voglio’.vieni qui’.’
Non risposi, rimasi lì e piano piano iniziai a spogliarmi’.da prima continuai a toccarmi le tette’le stringevo con le mie mani, ci giravo sopra, mi prendevo il capezzolo e lo tiravo’.ancora da sopra il vestito.
‘vieni qui da me’me ne occupo io delle tue tette”
Continuai a non fiatare, rimasi lì in piedi appoggiata alla scrivania, di fronte a lui, guardandolo dritto in faccia. Continuando a toccarmi il seno, abbassai pian piano il vestito, scoprendo così le mie tette dai capezzoli ritti. Ho un seno piccolo ma piacente. I miei capezzoli erano duri e dritti visto quanto io fossi già eccitata. Una volta scoperti continuai a toccarmeli.
‘mmmmm’..voglio leccartele io quelle tette’.’
E fece come per alzarsi.
‘no’rimani lì’.non &egrave ancora giunto il momento’
‘cosa vuoi che faccia padrona’.dimmelo e farò tutto quello che vuoi’
‘rimani dove sei’.’
E continuai a toccarmi. Mentre lo facevo lo guardavo, osservavo il suo cazzo che nel frattempo era cresciuto di dimensione. Mi toccavo e pensavo a quel cazzo’.lo pensavo dentro di me e mentre lo facevo reclinavo la testa, chiudevo gli occhi ed emettevo versi dovuti all’eccitazione.
‘ti prego’.ti voglio’.sei cattiva a rimanere lì e a non volere che mi avvicini a te’.’
Gli feci verso di stare zitto e poi lo stesso dito usato per quello me lo infilai in bocca’.lo succhiai un attimo e me lo strusciai su un capezzolo’.gli girai intorno’.ero eccitatissima. Lui nel frattempo aveva allungato la sua mano sul suo cazzo e adesso si stava segando guardandomi.
‘hai delle tette fantastiche, tutte da leccare e succhiare’.’
‘ti piacciono vero le mie tettine’.e allora chissà quanto ti piacerebbe la mia fica’
E nel dire quella cosa mi tirai su pian piano il vestitino, mostrando così il mio sesso. Non lo avevo depilato del tutto, appariva con un ciuffo di peli neri proprio nel mezzo’.ma sapevo che anche lui non si sarebbe depilato come piaceva a me. Per cui’.la legge &egrave uguale per tutti. Mi sedetti sulla scrivania, alzandoci una gamba, poggiando il mio sandalo direttamente sulla superficie del mobile. Iniziai a toccarmi.
‘mmmmmmmmmmmmmm”non indossi intimo’.sei proprio una troia’
‘mmmmm lo sai che sono una puttana in calore’.’
‘voglio leccarti la fica’.te la voglio riempire’.’
‘si da bravo dimmi cosa mi faresti’.se mi convinci mi avvicino’.’
‘ti farei sdraiare a gambe aperte e mi tufferei nel mezzo alle tue gambe’.’
Mentre lui parlava io mi toccavo il clitoride con una mano umida di mia saliva’.lo guardavo mentre mi gingillavo e mi auto producevo piacere
”.ti leccherei da prima piano poi sempre più forte il clitoride per farti impazzire’.’
Io già gemevo’.
‘poi ti infilerei la lingua dentro nel buco’.dove ti ci infilerei anche due dita’.poi tre, poi tutta la mano”
Cercavo di fare esattamente quello che lui diceva e fu così che mi infilai le dita nella fica bagnata e vogliosa, senza neanche degnarlo di uno sguardo, avendo io la testa reclinata indietro e gli occhi chiusi. Lo ascoltavo, mi toccavo e gemevo.
‘vieni qui troia’.ti voglio’.’
Aprì gli occhi e lo guardai. Il modo in cui mi aveva chiamata, quel sostantivo’mi aveva risvegliato. Sì mi sentivo una troia, ero lì con uno sconosciuto solo ed esclusivamente per scopare e per godere. Avevo davanti agli occhi un uomo, un ragazzo’.ben dotato, voglioso’.era il momento. Lo volevo e lo volevo adesso. In pochi gesti, fatti lentamente senza mai staccare lo sguardo da lui, rimasi nuda. Avevo solo i sandali ai piedi. Sentivo il suo sguardo correre dalla testa ai piedi e tornare su. Non ero una top model ma in quel momento lui mi voleva e per lui ero bellissima e desiderabile e questo mi eccitava. Mi avvicinai pian piano al letto sul quale era sdraiato’.dal fondo salì e a quattro zampe mi avvicinai alla testata del letto’.ero di fianco a lui e col viso mi avvicinai tantissimo al suo, ma non lo toccai’lo respirai, lo guardai dritto negli occhi e di botta mi stesi pancia su al suo fianco. Fu velocissimo nel girarsi e nel mettersi al mio fianco pancia giù’..e in quel momento per la prima volta le nostre bocche si incontrarono. Con una mano dietro la testa e una lungo la mia gamba esterna, mi tenne ferma per darmi un bacio profondo’con tutta la lingua che aveva. Le mie mani lo toccarono: le braccia, le spalle’.la testa con i suoi ricciolini neri, la schiena. Ci baciammo per un tempo infinito, quasi senza prendere fiato. Eravamo entrati in un vortice. Mi era venuto sopra, fra le mie gambe mentre ancora mi stava baciando. Bocca, orecchio, collo’.mi baciava e mi leccava tutta e io non potevo far altro che godere. Nel possibile ricambiavo perché anche io avevo voglia di lui. Nel frattempo le sue mani mi stavano esplorando tutta. Avevano già stretto e toccato tutto’.o quasi. Mi strinse e mi leccò e succhiò per un tempo infinito anche il seno. Io non capivo più nulla, nonostante non fosse ancora giunto sul mio sesso. Ero in balia sua. Godevo, ansimavo, gemevo, lo incitavo a continuare e a non fermarsi. A momenti lo guardavo mentre mi dava piacere ma a momenti il godimento era tale da stare ad occhi chiusi’quanto era bello fare sesso. Ad un certo punto gli tirai i capelli, volevo che si staccasse’lui mi guardò’.ci baciammo di nuovo’.
‘adesso leccamela’.vai al mio sesso’.’
Mi sorrise e scese giù. Nello stesso momento in cui la sua bocca entrò in contatto col mio sesso io emisi un sonoro gemito di piacere
‘AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”’..’
Sentì subito la sua bocca su di me. La sua lingua calda leccarmi il clitoride, le sue labbra succhiarmelo, la sua lingua insinuarsi dentro al mio buchino. Stavo impazzendo. Il modo in cui si dedicava a me mi faceva letteralmente impazzire. Stavo tenendogli la testa con le mani. Non volevo si staccasse da lì. Le mie gambe erano spalancate. Lui con le sue mani me le apriva sempre di più per insinuarsi meglio. Io godevo’e ormai ero un vero lago, anzi, quasi un oceano’.nell’aria si respirava l’odore del sesso, della voglia’.
‘aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh sì leccami tutta’..mi fai morire’.’
Ebbi ripetuti orgasmi clitoridei e fra le sue mani e la sua lingua già mi sentivo piena di lui. Cominciai ad assecondare i suoi movimenti per aumentare il mio piacere. Urlavo, mi muovevo, godevo.
‘non fermarti’.aaaaaaahhhhhh sììììì godooooooooooooo”.’
Ebbi un orgasmo fortissimo’.così grosso che dovetti allontanarlo da me’.
‘hai goduto, vero puttana’
Ero sdraiata lì’mi ci volle qualche minuto prima di riprendermi ma appena lo feci volli il suo cazzo.
‘stai zitto e girati, che voglio succhiarti l’uccello”
Si mise seduto appoggiato alla testata del letto, allargò le gambe e si rilassò. Io mi girai e mi misi in ginocchioni davanti a lui. Iniziai baciandogli le gambe’.quelle gambe forti, grosse, di chi gioca a calcio. Le avevo già viste in una foto e mi erano piaciute subito. Le baciai e le leccai, sia internamente sia esternamente, salendo sempre più. Quando arrivai al pube, baciai tutto intorno. Ma ad ogni mio movimento sentivo il suo cazzo strusciarmi contro, perché già in tiro.
‘prendimelo in bocca’.’
Cominciai a baciarlo sul glande, poi lungo l’asta. Dei baci innocenti senza lingua. Poi passai a leccarlo un po’ per la sua lunghezza totale. Gli leccai le palle. Provai a mettermele in bocca, prima una e poi l’altra.
‘mmmmmmm’..sì brava’.’
Mentre baciavo e leccavo, lo guardavo’.mi piaceva vedere come godeva grazie a me. Mi eccitava. Lui non sempre riusciva a ricambiare lo sguardo. A volte i suoi occhi non ce la facevano a rimanere aperti. Soprattutto quando poi mi misi in bocca il suo cazzo. Era grosso e davvero non mi entrava tutto’.come gli avevo a volte scritto o detto quando lo facevamo virtualmente. Me ne infilai dentro il più possibile cercando di lubrificarlo con la mia saliva. Mi piaceva quel cazzone. Lo succhiai per un po’, lo leccai, alternando movimenti lenti e veloci. Lui godeva e ansimava. Lo sentivo e lo percepivo dal fatto che cercasse di tenere la mia testa con le sue mani. Nel frattempo le mie mani lo toccavano: gambe, addome, petto. Poi ad un certo punto mi staccai da lui’.ci guardammo, ci baciammo e ci abbracciammo.
Adesso sarebbe dovuta accadere una cosa che mai era capitata virtualmente. Il classico momento condom. Non avrei mai fatto sesso senza usare protezioni. Lo sapevamo, ne avevamo parlato. Mi alzai velocemente e ne presi uno. Già mentre tornavo da lui lo scartai, e quando tornai gli ripresi il cazzo in bocca. Lo succhiai ancora un poco prima di mettergli il preservativo. &egrave un momento odioso perché spezza l’atmosfera ma &egrave d’obbligo. Per fortuna durò poco.
Gli montai sopra’.le mie gambe esternamente alle sue, pronte a muoversi in su e in giù per far scorrere il suo cazzo nella mia fica vogliosa. Mi riempiva’.era gigante’.ma entrò senza problemi.
‘AAAAAAAAAAAAAAAA”.’
‘mmmmmmmmmmmmmmm”.ora ti apro’.’
‘siiiiii aprimi’..fammi godere’
Cominciammo una danza’.ci muovevamo in contrapposizione. Se io salivo lui scendeva e viceversa così da creare colpi più profondi e forti. Le nostre mani ci tenevano. Lui le teneva fra il mio seno e il mio culo. Io mi toccavo il seno, il clitoride o toccavo lui sulla testa, sulle spalle.
‘aaaaaaa”sì sbattimi forte daiiiiii’
‘sì ti sbatto’.ti riempio”
Provavamo a baciarci ma tale era il ritmo con cui scopavamo che quasi risultava impossibile. Sentivo le sue palle sbattermi contro e ad ogni colpo urlavo dal piacere. Mi baciò e mi leccò ripetutamente le tette che gli ballavano davanti agli occhi. Me le morse, ma non sentì dolore’solo piacere. Poi senza che lui uscisse da me ci girammo. Adesso mi era sopra e io potevo vederlo mentre mi sbatteva ben bene. I muscoli delle sue braccia, del suo petto’.li sentivo sotto le mie mani. Gli toccavo il culo e lo sentivo contrarsi ogni volta che il suo cazzo affondava in profondità dentro di me. Lo toccavo, lo stringevo e a volte affondavo un po’ le mie unghie nella sua schiena. Le mie gambe strette intorno a lui’..mi sbatteva con vigore, con forza ed energia. Godevo come una cagna in calore. Mi sentivo piena’.il suo cazzo grosso lo sentivo fino in gola.
‘aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh’.sto per venire’.’
‘sììììììììììììì”vieni’.aaaaaaaaaaaa’.’
Lo sentì aumentare la frequenza con cui entrava e usciva da me. Una furia impazzita’mi faceva letteralmente urlare e gridare’..anche lui aveva ormai il respiro rotto dal piacere’.andammo avanti per qualche minuto ancora finche
‘aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa’..vengoooooooooooooooooooooo’
E io con lui’..nonostante il preservativo, sentì il momento in cui il suo seme caldo uscì dal suo cazzo. Non mi riempì come avevamo sempre fantasticato, ma sentì ugualmente il calore sprigionato. E questo mi fece venire in simultanea. Eravamo ansimanti, avevamo il fiato corto, ma avevamo goduto’.ma eravamo solo all’inizio. La giornata era appena iniziata. La voglia era ancora tanta e i buchi da riempire pure. Fra una scopata e l’altra riprendevamo fiato, stando sdraiati uno accanto all’altro. A volte facendo due parole, a volte in silenzio’.ma il tempo morto non era mai troppo lungo. Ci toccavamo, ci stuzzicavamo e così rinasceva la voglia. Dopo alcuni minuti si tolse il condom sporco, si alzò x gettarlo
‘non ti lavare”
‘perché?’
‘Tu non farlo’.’
Quando tornò sapeva già cosa sarebbe successo. Desideravo farlo, glielo avevo detto anche virtualmente.
Si stese accanto a me’.mi guardò. Io mi allungai e glielo presi in mano. Era più piccolo anche se sempre di dimensioni generose. Era ancora un po’ appiccicoso di sborra della precedente scopata. Così dopo averlo segato un po’ con la mano, mi avvicinai a lui’.l’odore era forte. Lo guardai e tirai fuori la lingua. Volevo assaggiarlo’gli leccai l’asta’.
‘mmmmmm’..sei buono’..’
‘ti piace?’
‘sì’.’
‘bene perché se me lo lecchi ricominciamo subito’
‘&egrave proprio quello che voglio fare’.’
‘sei una maiala insaziabile’.dai leccamelo, puliscimelo così poi ti sfondo di nuovo’
Scopammo più volte prima di renderci conto che nel frattempo si era fatto buio. Accendemmo la luce e dalla finestra vedemmo la piscina illuminata e deserta. Mi venne una voglia.
‘e se scendessimo a farci un bagno in piscina?’
‘mmmmmm’.perch&egrave no?’
Non sapevamo se potevamo fare il bagno anche di sera. Non avevamo chiesto alla reception, ma non ci ponemmo neanche il dubbio. Costume, asciugamano e via. Gli avevo chiesto per l’occasione di indossare un costume fatto a slip senza il pantaloncino, come invece sapevo fosse sua abitudine. Mi piacciono troppo di più gli slip’.anche per un fatto di abbronzatura. Mi fanno ridere i ragazzi che hanno mezza gamba bianca. Io indossai lo slip nero’.ma non misi il pezzo di sopra. La piscina era deserta e anche se ci fosse stato qualcuno non mi sarebbe importato’.non mi conosceva nessuno e mai più ci saremmo visti. Con amici non starei mai in topless ma con sconosciuti sì. (non ho mai pensato realmente di essere normale). Uscimmo dalla camera facendo molto piano. Quasi si facesse qualcosa di illegale. Raggiungemmo la piscina senza incontrare nessuno. Lì era il deserto. La luce era soffusa intorno alla piscina e l’aria era calda. Si stava bene. Misi un piede nell’acqua per sentirne la temperatura. Tiepida’.mi sarei immersa pian piano. Appoggiammo gli asciugamani su una sdraio e io mi avviai verso la scala che scendeva in acqua. Scalino dopo scalino’.mi bagnai prima l’addome, poi le braccia, poi il seno’..e alla fine mi buttai. Lui rimase lungo bordo a guardarmi. Sentivo i suoi occhi addosso.
‘buttati si sta bene’
Era in piedi sul lungo piscina, dal basso sembrava ancora più alto. Mi sorrideva. Mi piaceva quel ragazzo. Il suo costume nero effettivamente lasciava poco spazio all’immaginazione. E la cosa mi eccitava. Scese le scale e in tempi molto più brevi rispetto alla sottoscritta entrò in acqua. Facendo una nuotata mi girò intorno e alla fine riemerse davanti a me. Ci abbracciammo e ci baciammo. Mi agganciai a lui, le braccia dietro al collo e le gambe alla sua vita. Arrivammo a bordo vasca. Mi sbatt&egrave letteralmente contro il muro e subito appoggiò il suo cazzo al mio ventre.
‘lo senti? &egrave duro’.’
‘sì’lo sento’e perché &egrave duro?’
‘perché vuole sfondarti ancora’
Rimanendo fra lui e il muro, mi girai. Adesso gli davo le spalle. Sentivo la sua bocca sul mio collo, le sue mani sul costume all’altezza fica. Me la stava toccando da sopra la stoffa. E io feci altrettanto. Il suo cazzo era veramente grosso e duro. Lo tirai fuori dal costume e me lo posizionai nel solco del culo. Lui cominciò a muoverlo su e giù, mentre la sua mano ormai si era insinuata dentro il costume.
‘torniamo in camera, voglio mettertelo nel culo in un colpo solo’
‘prima fammi venire ancora più voglia’ ‘ e risi dicendo queste parole.
‘perché non esci dall’acqua e ti vieni a sedere sul muretto esattamente davanti al mio viso?’
‘mmmmmm”e che facciamo poi, una volta che sono seduta lì?’
‘tu fallo e poi vedrai che a breve andremo in camera’
Mi misi a sedere sul lungo piscina, esattamente davanti a lui. Ero tutta bagnata e l’aria fresca mi procurò un brivido. O forse me lo causò lui che mi aprì le gambe e mi spostò lo slip scoprendomi il sesso. Me lo succhiò subito’.iniziò nuovamente a dedicarsi alla mia fica e io, come tutte le altre volte iniziai a godere. Mi tenni da sola lo slip scostato, permettendo alle sue mani di toccarmi. Una mi stringeva le tette e una il culo.
‘lo sai che il mio cazzo &egrave tutto fuori dagli slip?’
‘mmmmmmm’..hai un cazzo gigante’
‘e te lo vuoi il mio cazzo?’
‘certo che lo voglio’.in tutti i buchi’
‘andiamo in camera’.’
Sembrava che l’agriturismo fosse abbandonato e che noi fossimo gli unici esseri viventi al suo interno. Nessuno in piscina, nessuno in corridoio’.noi mezzi nudi ripercorremmo il tragitto inverso e in pochi secondi eravamo nuovamente nudi nel nostro letto. Stesi a 69 con me sopra. La sua lingua si occupava dei miei buchi mentre io mi prendevo cura del suo cazzo. Già lo immaginavo dentro di me’.in tutti i miei anfratti. Negli stessi posti in cui adesso lui stava infilando le sue dita.
‘aaaaaaaaaaaaaaa’.si aprimi il culo’..’
Dopo che mi aveva scopata per un po’ nella fica, pur stando nella posizione della pecorina, puntò dritto al mio culo. Sentì che ci appoggiò la sua cappella. Lo volevo da impazzire, ma ero preoccupata per le sue dimensioni.
‘lo vuoi piano o lo vuoi avere tutto con un colpo secco?’
‘lo voglio tutto, ma non farmi male’.’
‘lo sai che il sesso &egrave anche un po’ violento’
E con un colpo secco mi entrò dentro. Io urlai letteralmente. Mi aveva sfondato le viscere.
‘porco così mi uccidi’.’ ‘ e nel frattempo ridevo
Rimase fermo lì per alcuni secondi. Dovevo abituarmi alla sua presenza. Nel frattempo con le mani mi toccava le tette e il clitoride. E io godevo. Dopo poco ricominciò a muoversi. Lentamente’.un po’ fuori e un po’ dentro. Io nel frattempo mi abituai a lui, al suo cazzo, al fatto di essere piena lì’cominciò a piacermi’.glielo dissi
‘mmmmmm’mi piace sentirti nel culo’..’
‘lo sapevo che ti sarebbe piaciuto’
‘e allora fammello apprezzare a pieno’..scopami’..sbattimi’
E con quelle parole il suo ritmo prese velocità. Cominciò ad entrarmi ed a uscirmi sempre con più vigore. Sentivo le sue palle sbattermi sulla fica’..con una mano mi toccavo il clitoride, cercando a volte di allungarmi alle sue palle. Erano dure e gonfie. Andammo avanti così per un po’. Poi presi un giocattolino che mi ero portata da casa: un fallo di gomma di buone dimensioni. Volevo infilarmelo davanti. Volevo riempirmi tutta. Quando lui lo vide mi apostrofò
‘sei proprio una troia’.non te ne basta uno’.’
‘sono lussuriosa’.lo sai che non mi basta mai’.sbattimi dai’.’
Leccai il fallo gommoso e con poca fatica me lo infilai dentro. Adesso sì che mi sentivo piena. Urlavo il mio piacere fra le lenzuola, cercando di non svegliare l’intero agriturismo.
‘stai godendo puttana?’
‘sììììììì’..mi fai godere, mi fai impazzire’.sculacciami’sono tua’
TAC ‘ e arrivò una prima sculacciata sulla mia chiappa. Adoravo queste pratiche. Mi facevano impazzire.
‘sei mia, sei la mia troia’..voglio farti godere’..’
‘sìììììì’.scopami e fammi venire’..fammi godere col tuo cazzo, con la tua bocca e le tue mani’..’
Mentre mi scopava nel culo io mi scopavo la fica col fallo di gomma. Ad un certo punto si abbassò su di me e poggiando la sua mano sul letto, con l’altra mi sculacciò ancora. Io emisi un grido di piacere, che fu subito soffocato da un suo bacio. Sentì la sua lingua dentro la mia bocca e la sua mano mi strinse le tette’..quanto godevo’.avrebbe potuto farmi qualsiasi cosa’..mi sculacciò ancora e ancora, dandomi così sempre più piacere. Il suo cazzo ormai entrava e usciva dal mio culo senza più nessun problema. Ormai era aperto, spalancato’.ormai lo accoglieva senza restrizioni.
‘aaaaaaa’.sììììì’..mmmmmmm’..’
‘aaaaa’..puttana’.hai un culo da sfondare’.’
Di nuovo abbassatosi su di me, mi mordicchiò il collo’.mi leccò l’orecchio e con la sua mano mi sgrillettò il clitoride. Stavamo per venire. Sentivo il suo cazzo durissimo, sentivo il suo ritmo sempre più forte’.
‘aaaaaa ”.ci sei’..sìììììì’..vieni, vienimi nel culo’..sìììììì’
‘ora vengo’..godo nel fotterti il culo’..’
Ancora qualche colpo ben assestato e alla fine venimmo. Urlammo insieme il nostro godimento. Si mosse fino all’ultimo, fino a che non gli fu uscita dal cazzo l’ultima goccia di seme caldo. Come tutte le altre volte, arrivò nel preservativo, ma il suo calore, la sua abbondanza si fece percepire nonostante l’ostacolo. Godemmo e arrivammo insieme. Il mio culo era ormai violaceo da quanto aveva subito a livello di colpi e sculacciate. Lui mi cadde di fianco, ansimante. Eravamo soddisfatti anche se esausti.
Di lì a poco ci addormentammo, stando abbracciati su di un fianco con lui dietro di me. Non avevamo parlato molto nell’arco della giornata/notte. Eravamo lì per scopare ed era quello che avevamo fatto. Ci era piaciuto, lo avevamo fatto tanto e in tanti modi diversi. Mi sentivo in pace con me stessa. Mi ero lasciata andare ad una cosa nuova, ad una persona sconosciuta, ad una circostanza mai vissuta. Avevo superato un nuovo ostacolo, un nuovo limite. Ero felice di me stessa. Per questo mi addormentai fra le sue braccia senza pensieri.
Già dal mio arrivo avevo messo la sveglia al cellulare. Volevo svegliarmi prima di lui per eliminare il momento dei saluti: sarebbe stato un attimo di puro imbarazzo. Cosa ti dici? ‘grazie sono stato bene’ oppure ‘non vedo l’ora ricapiti’ oppure ‘ci sentiamo presto”’no, non volevo vivere quel momento. Troppo impegnativo. Quando la sveglia suonò la spensi, prima che svegliasse anche lui. Mi staccai da quel letto, mi staccai da lui. Mi mossi con passo felpato. Radunai la mia roba e gli lasciai un biglietto con su stampato un bacio col rossetto. Mi girai a guardarlo. Era carino e mentre dormiva aveva perso il ruolo dell’uomo, di quello che mi aveva scopata e fatta godere’.appariva adesso più come un bambino indifeso, immerso in un sogno tutto suo.
Aprì la porta di camera, uscì e me la chiusi dietro’..ma non sentì nessun rumore di serratura che scatta’..sentì ancora una volta il suono della sveglia. Forse non l’avevo spenta’..forse avevo pigiato ripeti’..o forse mi ero davvero svegliata da un sogno rendendomi conto che era stato tutto finto, vero solo nella mia mente.
In effetti questo incontro ci sarebbe dovuto essere, ma mai ci fu e a questo punto mai ci sarà. La persona non si fece più viva, sparì nel nulla dall’oggi al domani. Spesso mi chiesi perché, visto che proprio lui aveva spinto affinché avvenisse. Ma come dice il detto’.forse c’ha messo mano il destino. Forse non mi meritava. Chissà’.rimane il fatto che quella mattina avrei voluto rimanere a dormire per continuare a sognare’.ma la vita &egrave troppo più bella dei sogni che sono solo illusione

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