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Racconti Erotici Etero

Ufficio

By 12 Gennaio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

– Ben arrivato.
– Grazie capo!
– Questo &egrave il tuo ufficio, se ti serve aiuto per qualunque cosa chiedi pure ad Amanda, &egrave con noi da parecchio tempo e conosce tutto qui dentro.
– Non si preoccupi, ci penso io a svezzarlo.
Morse il tappo della penna per nascondere il sorriso.
Non poté fare a meno di notare con la coda dell’occhio l’abbondante seno. Sbirciando lo sfondo del cellulare.
– Ma che bella ragazza! &egrave tua sorella?
– No, &egrave la mia fidanzata’
Si rattrista e diventa pensierosa, poi riesplode di nuovo di gioia
– Va bene, tanto non sono gelosa! – Ma che vuoi da me?
– Una volta ci chiamavano tardone, ora milf, ma io preferisco cougar perché sono sempre a caccia per appagare il mio appetito.
Rimase di stucco.
– Ma ora sono qui solo per lasciarti questa pratica. Lo sapeva che quello che gli stava dicendo era importante, ma quello che sentiva era solo
– Bla bla bla
la sua concentrazione era tutta su quella grossa, morbida e calda tetta poggiata contro il suo braccio.
Un sussulto nelle mutande e si scansa di colpo.
– Mi stavo chiedendo se ti spostavi prima o dopo l’erezione!
Gli disse con un grande sorriso. – Spingi’ Dai spingi!
– Così?
– Sì, più forte!
– Ma così la sfondo’
– Fai l’uomo e spingi più forte!
Click
– Ecco fatto! Grazie, ogni volta &egrave una sudata per mettere il toner a questa fotocopiatrice. Camminando in corridoio sbircia nella stanza di Amanda e la vede piegata ad armeggiare con i cavi del pc
– Ti serve una mano?
– Sì, grazie.
Si avvicina.
– Mettimela sul culo! Oroscopo.
– Gemelli: oggi siete un po’ pigri, lasciate che siano gli altri a prendere l’iniziativa.
– Sagittario: irresistibili, una forza della natura, non vi potranno negare nulla.
Si gira verso di lui con un sorriso smagliante.
– Non ci pensare neanche!
Si gira e se ne va. Tornando dall’archivio con quattro faldoni di documenti da controllare.
– Lascia che ti aiuti.
– Grazie, ma ce la faccio’
– Ti apro almeno la porta allora.
– Grazie, gentilissima.
Appena entra nella stanza gli arriva un pizzicotto sul sedere, si volta per guardarla.
– Mi piace quando sei con le mani occupate e non ti puoi difendere! – Ma non ti piaccio proprio?
Avvicinandosi quasi a sfiorarlo.
– Non &egrave questo’
– &egrave perché potrei esserti madre? Ma in quel caso coroneresti il tuo sogno di succhiare un seno pieno.
Ed afferrandogli la mano se la portò al petto. Lui contrae appena le dita e sentendone la morbidezza si divincola e se ne va. – Perché proprio io? Sono sicuro che ci sarebbero parecchi uomini più disponibili’
– Ma solo tu soddisferesti i miei appetiti e più passa il tempo e più aumenta la voglia. Spicciati a deciderti o diventerò decisamente più esplicita!
‘Più di così?’ Scia di profumo, fianchi ondeggianti, non riusciva proprio a staccare gli occhi da quel corpo sinuoso che camminava davanti a lui nel corridoio.
Si ferma, entra in una stanza e si volta verso di lui.
– Entra pure se vuoi toccare quello che guardavi con tanto gusto! – Non fare il santarellino, come tutti gli uomini, lo so che ti fai le seghe pensando a me.
– Non &egrave vero’
– Quando gli uomini non pensano a me &egrave perché gliele sto facendo io! Ascensore pieno.
‘Quinto piano, quarto’ così lento’ resisti”
‘Fai finta di niente e non se ne accorgerà nessuno”
‘Secondo, primo, piano terra!’
Mentre tutti scendono la palpatina diventa un pizzicotto che lo fa saltare.
– Ci vediamo al prossimo ascensore pieno!
Gli bisbiglia Amanda mentre gli passa accanto. Bussa sommessa alla porta prima di affacciarsi
– Da te funzionano i riscaldamenti?
– Sì’
Andando dritta verso il termosifone
– Da me si gela’
e girandosi verso di lui
– Guarda che capezzoli mi sono venuti col freddo!
Praticamente dei chiodi sotto la camicetta. Pausa caff&egrave.
– Sei qui da tempo oramai e non mi hai ancora detto che tipo sei.
– Sono un ragazzo normale, come tanti altri, nulla di speciale.
– Sì ma’ sei un tipo da tette, culo od un amante dei piedi? – Rifugiami per un minuto.
Entra e chiude la porta
– &egrave tutta la mattina che mi fanno andare da un ufficio all’altro e non ha retto’
Muovendo i fianchi sinuosamente da una parte all’altra si alzò la gonna rivelando l’orlo delle calze e la molletta del reggicalze libera. Se la aggancia.
– Sei sempre un tesoro!
Esce e richiude la porta. – Ecco qui.
E gli mette davanti una serie di foto di fighe.
– Cosa sono?
– Oggi devo andare dall’estetista, tu come la preferisci? Con il triangolino? Con la striscia?
– ‘ perché’
– Perché la depilo? – ci pensa ‘ Quindi tu sei più un tipo naturale, ho capito, la lascerò pelosa! – Giorgia dell’ufficio del personale si sposa, facciamo una colletta per farle un regalo tutti insieme, vuoi partecipare?
– Sì, certo.
Prendendo una banconota dal portafogli gliela porge e lei prontamente se la infila sotto la camicetta, nel reggiseno.
Vedendolo pensieroso.
– Se ti stai chiedendo cosa contiene questo salvadanaio ti basta romperlo e guardare’ Magari anche palpare! – Per favore, oggi non &egrave giornata’
– Ok, ti lascio in pace se indovini il colore delle mie mutandine’
Ruota gli occhi al cielo
– Bianche
– No
– Nere
– No
– Rosse
– No’ ti arrendi?
Tirando su la gonna
– Non le porto!

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