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Racconti Erotici Etero

Un’ amica in difficoltà

By 9 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Il telefono di Marika squillò procurandole una sorpresa in quella sera primaverile di aprile, tanto che sobbalzò dalla poltrona sulla quale si era seduta per cercare tregua dal dolore che le proveniva dall’ addome.
‘Pronto?’ rispose appena raggiunto il cellulare.
‘Marika, sei tu? Sono Paolo, il tuo collega! Ho visto che stamattina non c’ eri ed ho pensato di farti un saluto, come stai?’ era un collega di lavoro con cui Marika divideva l’ ufficio da pochi mesi, un bel ragazzo, spiritoso e di buona compagnia, con cui aveva un’ ottimo rapporto.
‘Ciao, Paolo, è un piacere sentirti, perdonami se ti ho fatto aspettare al telefono ma sono un po’ legata con i movimenti’ rispose Marika.
‘Se preferisci, ti lascio stare e ci sentiamo in un altro momento’disse Paolo comprendendo la situazione,
‘No, anzi sai che ti dico? Forse una delle tue barzellette mi può rinfrancare il morale, almeno non penso al dolore per qualche minuto!’aggiunse Marika.
‘Non è che sei sola in casa? Non è una gran cosa se non ti senti bene, lo sai meglio di me, se vuoi, la barzelletta te la racconto di persona, ci metto poche decine di minuti a raggiungerti,’concluse Paolo, in tono di sincera preoccupazione.
Marika ci pensò alcuni secondi, ma dato che conosceva il suo interlocutore e riconosciuto il fatto che avesse ragione, accettò.
Marika non era sicuramente una ragazza piagnucolona, le traversie della vita ed un incidente d’ auto subito due anni prima avevano avuto un forte impatto sulla sua resistenza, Paolo dal canto suo, sapeva quindi benissimo che sentire la sua amica lamentarsi, era segno che stava provando qualcosa di realmente molto pesante.
Il campanello suonò venti minuti dopo, Paolo si presentò con un bouquet di fiori rosa e bianco che Marika apprezzò, nonostante la sofferenza che stava provando, accolse quindi Paolo in casa e lo fece accomodare sul divano.
‘Allora superMarika, mi vuoi finalmente dire cosa ti è successo? Bada che non ti faccio mica ridere se non me lo dici!’ La frase di Paolo fece sorridere l’ amica come da sue intenzioni, e Marika, finalmente, confessò il suo problema:
‘Vedi Paolo, mi imbarazza un po’, ma il problema è che sto soffrendo un mal di pancia atroce, sono almeno cinque giorni che non riesco ad andare in bagno, ho provato di tutto, ma senza risultati’
La faccia di Paolo si fece allora seria, ed in tono di rimprovero, seppur garbato, rispose all’ amica:
‘Marika, ma sei matta? Con una faccenda di questo genere stai rischiando un blocco intestinale, te ne rendi conto? E si che dovresti sapere come si sta in ospedale!’
‘Me ne rendo conto, ma più che usare crusca, mangiare in modo adatto e bere molto che si può fare? Si tratta di un problema che neppure i lassativi medicinali sono stati in grado di risolvere’
‘beh,’ rispose Paolo abbassando gli occhi, ‘invero non hai elencato l’ unica cosa che non hai fatto e che può veramente aiutarti’
‘Di cosa si tratta?’ domandò Marika incuriosita ed interessata.
‘Del rimedio della nonna, Marika, sgradevole fin che si vuole, ma è l’ unico in grado di funzionare, in una simile situazione: un enteroclisma, o più volgarmente un clistere’
Marika rimase ammutolita, non aveva pensato proprio ad una cosa del genere, tanto più che la sua condizione di single non le avrebbe permesso di ricevere alcun aiuto al riguardo, inoltre il pensiero le incuteva paura, ma decise comunque, dato che ormai stavano affrontando l’ argomento, di chiedere maggiori lumi a Paolo.
‘Non avevo pensato a questa cosa, ma comunque non so se potrei ricorrervi, come sai vivo da sola e non ho esperienza di queste pratiche; tu sì?’
Paolo arrossì, anche se dopo aver lanciato l’ argomento non poteva sottrarsi, in fin dei conti si trattava di aiutare un’ amica in evidente necessità.
‘Sì, conosco l’ argomento,’ rispose quindi sospirando, ‘ma non pensare che sia un sadico o altro, semplicemente una mia ex apprezzava i rapporti anali e, beh, avrai già capito che li apprezzo anche io, il clistere è una pratica sanitaria utilizzata spesso in questi casi, tanto che le pornodive ne fanno un uso sistematico, le mie conoscenze derivano da questa relazione ormai conclusa.’ Ci fu una pausa di alcuni secondi dovuta al forte imbarazzo che si era creato tra i due amici, dopodichè Paolo superata la vergogna e preoccupato per lo stato della sua amica, le offrì il suo aiuto.
‘Mari, se vuoi approfittarne, finchè sono qua, penso che ti converrebbe, capisco la sgradevolezza della cosa, ma sai che non sono un fetente approfittatore e comunque, se tieni alla riservatezza, sarebbe meglio cercare di risolvere la situazione qui a casa tua; considera che arrivando al punto di doversi rivolgere ad un pronto soccorso presso un ospedale, la cura che ti somministrerebbero sarebbe la stessa, magari praticata da una infermiera sadica o peggio.
Marika ci pensò un po’ ma poi concluse che in fin dei conti Paolo aveva ragione, con lui si era aperta più volte, si era davvero dimostrato una brava persona, ed era sicuramente meno imbarazzante fare una cosa del genere in casa al riparo da tutti che non dover ricorrere a personale medico, quindi annuì e chiese a Paolo come era necessario organizzarsi.
‘La cosa in sé è semplice,’ rispose Paolo, ‘si tratta di preparare un pò d’ acqua calda leggermente mineralizzata mediante il sale per far si che l’ intestino non ne assorba in eccesso, eventualmente si può aggiungere un pò di camomilla o d’ altro a seconda delle necessità ed infine la si inietta nel basso intestino mediante una peretta o un set da enteroclisma, se non hai nulla in casa, posso scendere in farmacia e procurartene uno’
Marika, seppur con riluttanza, acconsentì, e dopo pochi minuti Paolo si presentò con l’ occorrente, che subito iniziò a manipolare. Lavò accuratamente il set appena acquistato, preparò la soluzione, controllò la temperatura ed infine invitò Marika ad accomodarsi nella sua camera per prepararsi.
‘Come mi devo mettere?’ chiese Marika con il volto color porpora dall’ imbarazzo,
‘Devi sdraiarti sul lato sinistro,’ le rispose Paolo accarezzandole il viso nel tentativo di calmarla, ‘puoi tenere i vestiti dalla cintura in su e le calze, se non indossi i collant, dopodichè dovrai portare pazienza un attimo per la lubrificazione’
‘Perdonami ma sono imbarazzatissima’aggiunse Marika abbassando lo sguardo e trattenendo a stento le lacrime; ‘Non è il caso di preoccuparsi, su!!’ rispose premuroso Paolo ‘dopo sono sicuro che ti sentirai molto meglio, focalizzati su questo, e poi, in fin dei conti, mi fa piacere aiutarti, e tu non devi vergognarti di nulla, sei bellissima, anche da seminuda e con il pancino un pò così’.
In parte rinfrancata dai complimenti e dalla voce rassicurante di Paolo, Marika si spogliò e si sdraiò sul suo letto come richiesto.
‘Ora dobbiamo mettere un po’ di gel, serve a facilitare l’ introduzione della cannula, stai ferma, mi raccomando’disse Paolo accarezzando ancora il viso di Marika, che annuì chiudendo gli occhi e tentando di rilassarsi e di non pensare a quel momento, per lei così impegnativo.
Paolo, indossato un guantino di lattice e procuratasi una presa di gel, prese a massaggiare l’ ano di Marika ed a penetrarlo garbatamente con un dito. Marika sussultò a quel contatto, ma si fece forza di star ferma come le era stato richiesto. Una volta lubrificata la cannula, Paolo si rivolse nuovamente all’ amica:
‘Mari, ora devi stare fermissima, okay?’ Marika obbedì ed avvertì le mani di Paolo divaricarle le natiche e la cannula che le penetrava lentamente l’ ano, una sensazione per lei strana, più che sgradevole, I modi gentili e l’ esperienza di Paolo erano riusciti in parte a dissipare la paura e l’ imbarazzo, tanto che il calore sul viso e la tensione che aveva avvertito poco prima stavano lentamente scemando, lasciando spazio alla fiducia nei confronti dell’ amico e nel trattamento che stava ricevendo.
Paolo aprì quindi il rubinetto della sacca e Marika avvertì il calore della soluzione che lentamente entrava nelle sue viscere.
‘La temperatura va bene?’ chiese Paolo accarezzandole la natica ‘Sì ti ringrazio’ fu la risposta di Marika, che proseguì: ‘Ti sono molto riconoscente sai? Non è da tutti fare una simile cortesia, scusami se non te l’ ho detto prima, ma la situazione per me è -diciamo così- particolare!’
‘Non preoccuparti, ‘ rispose Paolo ridendo, ‘e poi te la dovevo, non ho dimenticato le medicazioni che mi hai fatto due mesi fa, quando mi hai sistemato tre volte di fila quella ferita che mi ero fatto alla schiena, sarei dovuto essere un contorsionista per potermi arrangiare, ma per fortuna ero già collega di una certa superMari!’
Sorrisero entrambi, ormai rilassati.
Dopo alcuni minuti, Paolo si accorse che la soluzione aveva smesso di defluire liberamente, chiuse quindi il rubinetto ed avvertì Marika: ‘Mari, sai che dobbiamo interrompere? La tua costipazione era talmente forte che la soluzione è defluita solo per la metà’ Il viso di Marika aveva un espressione che di per sè conteneva già una risposta, stava contenendo una evidentissima spinta peristaltica, che lei stessa, con voce affaticata, confermò:
‘Paolo, non so quanta fosse, ma ti assicuro che ha già fatto effetto’
Senza aggiungere altro, Paolo le sfilò la cannula, la aiutò ad alzarsi e sorreggendola la accompagnò in bagno.
Dopo alcuni minuti, accortosi che Marika era uscita, Paolo, che si era allontanato per garantirle l’ intimità, le andò incontro chiedendole come andava.
La risposta di Marika fu un abbraccio ed un magnifico bacio che prese Paolo di sorpresa, ma che dopo pochi secondi lo coinvolse e lo lasciò sorridente e su di giri.
‘Tu che ne dici?’ disse Marika con due occhi che esprimevano sollievo e riconoscenza.
‘Dico che non me lo aspettavo, ma che sono felice di averti aiutata!’ rispose Paolo, che però fattosi più serio, aggiunse:
‘Sarebbe meglio ripetere il tutto, Marika, magari in posizione genupettorale, ora che puoi mettertici senza sofferenza, anche se stai già meglio, non credo che quello che hai già fatto sia in grado di darti un sollievo duraturo’
Marika annuì, e seguendo le istruzioni di Paolo, si pose in ginocchio sul letto ed appoggiò la testa sul cuscino che l’ amico nel frattempo le aveva avvicinato per farla stare più comoda. Il risultato era una splendida ragazza seminuda che offriva agli occhi di chi la vedeva il magnifico spettacolo messo in scena dalle sue splendide gambe e da uno spettacolare sedere a mandolino. Paolo, pur facendosi forza di non cedere a tentazioni, non potè fare a meno di notare tanta bellezza, dal momento che la posizione precedente nella quale Marika si era posta, non aveva messo così in risalto le sue curve generose.
Paolo si fece obbligo di non pensare a quella vista magnifica, aggiunse quindi nuova soluzione nella sacca, controllò la temperatura ed ancora utilizzando il gel, preparò nuovamente il culetto di Marika, che si accorse però di qualcosa di differente nei suoi movimenti, le sue mani sembravano vibrare, ed il suo respiro sembrava come affaticato.
‘Paolo, tutto bene?’ Domandò Marika, ‘Si, stai tranquilla’ rispose l’ amico sospirando, ‘solo… beh, devo confessarti che ho cercato di mantenere un profilo distaccato mentre ti somministravo il primo clisma, ma le tue gambe ed il tuo culetto uniti a quel bacio fantastico…Insomma sono un galantuomo, nessuno sta pensando di farti cattiverie di alcun tipo, ma… sono un uomo, non sono di cemento!’
Marika gli sorrise e sussurrò: ‘Paolo, quel bacio te lo dovevo e te l’ ho dato con grande piacere, ma ora devi finire il tuo lavoro e trattenerti, stai facendomi qualcosa di troppo importante per lasciare che qualcosa possa andare storto, concordi?’ Paolo sospirò nuovamente, ma concluse tra sè che la sua amica aveva ragione, stava prendendosi cura della sua salute, e non c’ era nulla da scherzare. Afferrò dunque ancora la cannula, la lubrificò e la inserì garbatamente nel retto di Marika, che ormai superati diffidenza ed imbarazzo, si era fatta più collaborativa facilitando le cose.
Mentre la soluzione defluiva nuovamente nel suo intestino, Marika socchiuse gli occhi e guardò Paolo, era alto ed atletico, vestito semplicemente con un paio di jeans ed una camicia, vestiti più sobri di quelli a cui era abituata vederlo di solito, ma mai le era sembrato così interessante, aveva avuto modo di accorgersi che si trattava di un bravo ragazzo, ma l’ ambiente di lavoro non le aveva consentito di concentrarsi su quanto fosse appetitoso,
pensò dunque che se anche si fosse lasciata andare, in fin dei conti avrebbe potuto nascerne qualcosa di interessante, d’ altronde la mano calda e garbata di Paolo sul suo culetto ed il calore della soluzione che scendeva nel suo pancino le stavano dando sensazioni che, per quanto inaspettate, si stavano dimostrando sfacciatamente eccitanti, tanto che la sua vagina si fece umida di desiderio.
Paolo se ne accorse: ‘Mari, non muoverti’disse sorridendo ed estratta una salvietta dal pacchetto che si era portato vicino a sè, le asciugò delicatamente le grandi labbra, gesto che Marika ricambiò sorridendogli a sua volta e con uno sguardo che voleva dire in un solo momento tantissime cose.
Quando la peristalsi nel ventre di marika si fece nuovamente sentire, Paolo le tolse la cannula e come già aveva fatto in precedenza, l’ accompagnò in bagno.
Alcuni minuti dopo, smontata e riposta l’ attrezzatura, Paolo venne nuovamente raggiunto da Marika, che nel frattempo aveva indossato un vestaglietta di seta arancione. Il suo sguardo sereno e l’ espressione felice erano il segnale che le cose erano finalmente ritornate alla normalità, Paolo se ne sentì onorato, ma non fece in tempo a soffermarsi su quel pensiero, perchè sorridendo in un modo radioso come non mai, Marika si sfilò la vestaglia mettendo in mostra un fantastico body in pizzo nero, contornato da un paio di autoreggenti e da scarpette nere a tacco alto.
Dopo alcuni momenti di estasiato stupore da parte di Paolo, la voce di Marika si fece sentire:
‘ehi, superPaolo, non mi dire che basta così poco per mandarti in orbita!’
Paolo non proferì parola e rispose abbracciandola e baciandola con trasporto per diversi minuti, lasciandole il solo tempo di respirare.
Dopo un simile trattamento, Paolo avvertì un forte fastidio nel basso ventre, il suo cazzo si era furiosamente inturgidito e la sua pressione sul tessuto dei vestiti stava diventando veramente dolorosa. Marika se ne accorse e sia per dare sollievo all’ amico, sia allo scopo di gustarselo un pò, gli liberò i fianchi, slacciandogli I pantaloni ed abbassandogli i boxer. Lo spettacolo che le si parò dinnanzi agli occhi le fece sfuggire un gridolino di piacere, Paolo aveva un membro ragguardevole sia per dimensioni che per cura. Senza dire nulla, Marika si inginocchiò ed afferrati i fianchi dell’ amico, iniziò una magnifica fellatio che Paolo assaporò con trasporto.
Accortosi dell’ approssimarsi dell’ orgasmo, Paolo invitò Marika a smettere e ad alzarsi di nuovo in piedi, la prese in braccio, e raggiunta la camera, la sistemò sul letto dove con gesti sapienti le tolse le scarpe e le abbassò la parte superiore del body.
Un seno di dimensioni medie, ma con forme degne di una scultura gli si parò dinnanzi agli occhi, e dopo averne gustato i capezzoli inturgiditi dal desiderio che permeava ormai ogni anfratto di quella stanza, le aprì quindi anche i bottoni tra le gambe, liberandole l’ inguine.Una pressione garbata sul petto fece capire a Marika che Paolo desiderava si distendesse, e dopo aver ubbidito a quella richiesta, avvertì la bocca di Paolo prendere possesso della sua fichetta, che poteva finalmente essere accontentata, dopo tanta attesa. “Goditela, tesoro”, pensò Marika, “te la sei davvero meritata, non sono mai stata così contenta di concedermi come lo sono ora con te” Dopo alcuni minuti di vera estasi, Paolo, che nel frattempo si era spogliato di quanto ancora indossava, si fece posto tra le gambe di Marika che lo guardò con un sorriso di approvazione, e con un movimento sensuale ma deciso, apertole la vagina, la penetrò, facendole sfuggire un prolungato sospiro, testimone di un incredibile, copiosissimo desiderio giunto ormai alla realizzazione.
Il cazzo di Paolo scorreva turgido nella vagina ardente di Marika, che avvertiva quella penetrazione virile in tutta se stessa, maledicendo solo di essersi accorta in ritardo di quanto potesse essere interessante Paolo ed a quanti momenti come quello che stava vivendo avesse inutilmente rinunciato. Ad un tratto Paolo rallentò i suoi slanci per non venire troppo rapidamente e vedere se Marika desiderava provare altro:
‘Mari, ci sei?’ chiese Paolo; ‘Dimmi, tesoro’, rispose con un sospiro Marika, stringendo le pelvi sul cazzo di Paolo che ancora la penetrava, ‘Ti andrebbe di provare altro? Il tuo culetto dovrebbe essere praticamente già pronto per la penetrazione, hai mai provato a lasciarti prendere lì?’
‘Una volta sola, Paolo, ed è anche stata poco entusiasmante, ma sono persuasa che la tua bravura possa dare risultati superiori’
Detto questo, si girò ed offrì il suo culetto a Paolo, che baciatole la schiena e recuperata una presa di gel dal tubetto che era servito precedentemente, prese ancora una volta a massaggiarle il buchetto, penetrandolo poi ripetutamente con le dita, sino a quando, ritenendo Marika ormai pronta, si pose a cavalcioni su di lei, premendole l’ ano con il glande e spingendo garbatamente ma continuativamente. In breve, forte dell’ eccitazione e del trattamento di Paolo, il buchetto di Marika si aprì accogliendo in sé quel delizioso invasore, che prese a muoversi lussurioso come non mai.
‘Come va?’ chiese di nuovo Paolo premurosamente dopo alcuni minuti: ‘Divinamente, amore’ rispose Marika, avvolta tra le braccia di Paolo, che ebbe un sussulto, pur senza smettere di muoversi. ‘Come mi hai chiamato Marika?’ domandò sottovoce Paolo sorridendo; la risposta fu ‘Ti ho chiamato amore, Paolo, a-mo-re; devo scrivertelo?’
L’ ardore di Paolo, già alle stelle, forte di quella stupenda parola, si intensificò ulteriormente, le sue mani, che la palpavano in ogni dove nel trasporto di quanto stava accadendo, si fecero cariche di un calore e di una voluttuosità ancor più intensi.
‘Marika, mi hai reso veramente felice’ disse Paolo accarezzandole il clitoride, ormai duro come una mandorla. Marika, dal canto suo, si girò e guardando Paolo con la coda degli occhi, si lascio sfuggire sottovoce solo due semplici parole:’Ti amo’.
Dopo pochi minuti, i due ragazzi vennero insieme con un orgasmo che li privò della parola per diversi minuti, sino a che, abbracciandola ed accarezzandole il viso, Paolo prese di nuovo la parola:’Sai, mi sembra così irreale che tutto questo sia nato da un favore dovuto ad un mal di pancia…’ ‘Hai ragione,’ rispose Marika, ‘ma è accaduto, è così importante soffermarsi su come?’
Paolo strinse il capo di Marika sul torace e lo baciò, riflettendo sul fatto che avesse ancora una volta ragione, l’ importante in fin dei conti era solo che quel sogno, fatto di amicizia amore e sesso, fosse infine divenuto realtà.

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