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Un angolo d’Oriente nell’Oltrepò Pavese – parte 5

By 31 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Eravamo tornati a casa. Evaristo ed io stravaccati sui divani all’esterno, aspettando che le ragazze salite a darsi una rinfrescata tornassero, e commentavamo quanto combinato poco prima, quali fossero i rispettivi gusti, scoprendo similitudini e preferenze soprattutto per le orientali, oltre che dissertazioni sulle ambientazioni dei rapporti e tipologie varie di femminilità.

Nel mentre presi da tutte queste elucubrazioni, Aiko e Suki ci raggiunsero accoccolandosi al nostro fianco. Erano un po’ stanche, lo si vedeva dagli occhi affaticati ma erano pur sempre sorridenti oltreché amorevoli. Aiko si era infilata un maglione troppo grande per lei probabilmente pescato a caso, e che, quando sedutasi vicino a me rivelò la peluria della sua passerina in bella vista, che non riusciva a coprire del tutto. Suki aveva indossato un camicione con le grandi maniche arrotolate, ma anche lei si svelò del tutto nuda sotto, in quanto sedendosi si intravvedeva da dietro nel mezzo delle sue cosce l’albicocca della sua fighettina in bella mostra. Sentivo il calore del corpo di Aiko che sedutasi alla mia destra mi si era accovacciata stretta stretta appoggiando la testa sulla mia spalla.

Poco dopo la feci stendere supina sul divano con la testa sulle mie cosce, mi chinai a baciarla mentre la mia mano impaziente scivolando sotto il largo maglione andò ad accarezzargli i seni che massaggiai a lungo senza staccarmi dalla sua bocca.

Quando mi staccai da lei notai Evaristo e Suki che ci osservavano in ossequioso silenzio senza nulla proferire e con un sorriso accondiscendente. Per nulla a disagio davanti a loro feci scendere la mia mano tra le cosce di Aiko, lei voluttuosamente si aprì completamente a me, lentamente la penetrai con due dita iniziando un lungo massaggio rotatorio cercando di toccargli in una passata tutti gli angoli più reconditi della sua calda figa. Sentendo il movimento delle mie dita dentro lei, Aiko inarcandosi dalla voluttà e socchiudendo gli occhi cominciò a respirare affannosamente. Suki si era avvicinata per osservare meglio il piacere che traspariva dalla faccia di Aiko, mentre E. osservava lo spettacolo da lontano seduto sull’altro divano.

Quando Aiko apri gli occhi vide il volto di Suki vicinissimo al suo, il loro sguardo fu lungo ed intenso poi Suki avvicinò le sue labbra alla bocca di Aiko e la baciò delicatamente a lungo, mentre io rinvigorito da quello spettacolo continuavo a massaggiare l’interno della figa di Aiko. Ad un certo punto sentii una mano sulla mia, era quella di Suki che aggiungeva anch’essa un dito ai miei dentro Aiko che subito sgranò gli occhi. Non capii cosa le stesse dicendo Suki in giapponese ma appena dopo, per le nostre carezze Aiko cominciò a gemere e respirare affannosamente mentre guardava a turno Suki e me fino a che gridando dal piacere chiuse gli occhi emettendo un lunghissimo ultimo grido che si andò affievolendo mentre noi continuavamo ad osservarla.

Aiko respirava affannosamente con la testa sulle mie ginocchia, Suki ed io estratte le dita ci guardammo poi io portai le mie dita alla bocca di Suki che ricambiò con le sue nella mia, quando ci fummo ben leccati le dita, avvicinai la mia bocca a Suki e la baciai voluttuosamente girandole dentro la mia lingua per gustarmi assieme a lei tutto il nettare della figa di Aiko. Suki si staccò da me per andare a portare un pò di nettare di Aiko ancora nella sua bocca, ad Evaristo che baciò a lungo. Al termine del loro bacio, E. alzatosi prese Suki in braccio ed augurandoci la buona notte salì nella camera al piano di sopra. Passarono alcuni minuti duranti i quali il respiro di Aiko andò normalizzandosi e quando finalmente aprì gli occhi, sorridendo mi guardò.

Mi alzai, la presi in braccio e con le sue braccia strette al mio collo, salimmo in camera dove la adagiai sul letto. Mi spostai ai suoi piedi ed aperte le sue gambe, affondai la mia faccia tra esse iniziando a leccarla selvaggiamente, strappandole dei gemiti che mi eccitavano sempre di più, sino a che non potendone più, mi spogliai velocemente ed entrai dolcemente dentro di lei, iniziando a penetrarla con colpi veloci e leggeri sino a quando sentendola venire gli esplosi dentro godendo all’unisono.

Rimanemmo a lungo stretti così, io dentro di lei, le dissi che volevo rimanere tutta la notte in questa posizione. Al che mi rispose : “anche Aiko vuole“.

Ci addormentammo.

Sarà stato il vino sarà stata la troppa ginnastica, fatto sta che qualche ora dopo mi alzai dalla grande sete che mi era venuta, scesi in cucina a prendere una bottiglietta d’acqua quando sentii dei sospiri affannosi giungere dall’esterno. Uscii a curiosare cos’era la fonte di detti rumori e vidi Evaristo e Suki nudi con lei a cavallo dello schienale del divano ed E. che la stava penetrando a pecorina. Osservavo Suki che si dimenava muovendo continuamente la testa. Mi balenò un’idea, feci il giro del divano e messomi in ginocchio su di esso forzai Suki a prendere in bocca il mio sesso oramai duro dall’eccitazione per quello spettacolo. Questa nuova situazione dovette eccitare Evaristo che con maggior vigore vidi aumentare la velocità di penetrazione nella figa di Suki strappandole mugolii di piacere dal fatto che aveva la bocca occupata da me. Poco dopo vidi arrivare Aiko, bella nella sua nudità ed avvicinatasi si chinò a baciare il seno di Suki mentre gli palpeggiava l’altro. Sentivo aumentare l’intensità dei gemiti di Suki segno che stava per godere, così mi tolsi dalla sua bocca che subito Aiko ne prese possesso baciandola a più non posso, sino a che vedemmo Suki crollare dal orgasmo troppo intenso, perdendo di colpo tutte le forze e respirando con spasmodicamente.

Subito la adagiammo sul divano con noi tutti intorno ad osservarla, rossa in viso per l’eccitazione. Aiko corse a prendere un asciugamano bagnato con cui bagnarle fronte e polsi. Passò molto tempo prima che il respiro tornasse regolare e riuscisse ad aprire finalmente gli occhi cercando subito Evaristo cui disse solo sottovoce : ”amole mio”. Poi guardando a turno tutti noi ci sorrise mentre E. la sollevava e la portò in braccio in camera a riposare. Li seguimmo anche noi abbracciati stretti stretti e nudi su per le scale.

Ci sdraiammo Aiko ed io, e le augurai una buona notte ma lei volle assolutamente prendermi in bocca un’ultima volta, la lasciai fare per un po’, al che le dissi che doveva dormire ed anche io, così, accoccolandosi vicino a me, poco dopo sentii il suo respiro fattosi regolare e profondo, segno che si era addormentata. Rimasi a lungo a guardarla alla debole luce della luna che illuminava la stanza dalla finestra spalancata. Era di una dolcezza infinita, mi ritenni decisamente fortunato di questa esperienza, e chiusi gli occhi, mi addormentai soddisfatto di una giornata per me da ricordare negli anni a venire.

Alle 7 del mattino, troppo presto per le mie abitudini, dopo le abluzioni di rito scesi in cucina per la colazione, vidi solo Aiko ed Evaristo seduti al tavolo. Saluti rituali con facce stanche, non vedendo Suki, chiesi dove fosse. Evaristo incuriosito si girò verso me e guardandomi divertito buttò lì : “Ah ma allora te gusta anche Suki eh?”, sogghignando aggiunse: “dai vieni, andiamo a svegliarla”, e chiamato Aiko, salimmo tutti e tre in camera dove Suki dormiva ancora, nuda, supina (per chi avesse frainteso, l’ho scritto tutto attaccato…cioè… pina non c’era), vidi le lenzuola arruffate ai piedi del letto, segno di una nottata alquanto agitata. Lo sottolineai canzonatoriamente ad Evaristo e lui squadrandomi ironicamente, sbuffò. Le gambe di Suki erano leggermente discostate e appena sotto il piccolo folto cespuglio di peli si intravvedeva la sua fessurina un po’ umida.

E., dicendo: ”Suki ha il sonno profondo, anche se la accarezzi non riesci a svegliarla, ci vuole un po, sta a vedere’” infilò un dito nell’apertura perlata del suo umore, massaggiò delicatamente mostrando l’immobilità della ragazza, e ritraendo il dito umido mi invitò a provare a toccar quel cielo con mio dito.

Delicatamente lo feci, per paura di svegliarla, inserii il medio senza troppo penetrarla, e non vedendo segni di risveglio presi coraggio e lo infilai un po’ di più iniziando un lento e rotatorio massaggio alle sue pareti belle umide. Sentii un aumento di lubrificazione così infilai un altro dito spingendoli poi tutt’e due sino in fondo e ritraendoli molto lentamente. Avevo paura di svegliarla ma nel contempo volevo vederla destarsi nel piacere, e così fu poco dopo, Suki aprì gli occhi emettendo un lungo sospiro di piacere. Stiracchiandosi, si allargò un po’ e socchiudendo gli occhi iniziò a gemere. Aiko che nel contempo gli si era seduta al suo fianco le toccò e baciò il seno. “Dormigliona!” sbottò Evaristo all’indirizzo di Suki, “ben svegliata porcellina!” “Dai vieni, scendi che facciamo colazione:” e si incamminò verso la cucina, mentre Aiko ed io rimasti in sua attesa continuammo ad eccitarla come buon augurio per una nuova giornata. Allargandole le gambe, avvicinai il mio viso alla sua patatina bella umida e profumata del suo intimo effluvio, iniziai un dolce e leggero leccaggio, mentre le dicevo tra una passata e l’altra, che preferivo questo come colazione al caffè. Suki scoppiò a ridere, ne sentivo i contraccolpi che si diffondevano fin dentro la sua micetta.

Poco dopo scendavamo a raggiungere Evaristo al tavolo.

Nel mentre sorseggiavamo il caffè suggerii ad E., la mia preferenza d’uso dell’ultimo S.O. anziché del suo fido XP, che gli avrebbe reso un po’ più leggero il pc e dopo le relative spiegazioni su pro e contro, convinto, mi disse di fare come meglio ritenevo.

Erano oramai quasi le 9.00, dovevo assolutamente completare il mio lavoro, così mi alzai e lasciai loro tre al prosieguo della mattinata.

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