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Racconti Erotici Etero

un bacio d’addio

By 7 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella sera la incontrai insolitamente a un orario strano per lei, Luisa mi aveva chiamato perch&egrave aveva rimediato mezzora libera e voleva vedermi.
Ci incontrammo al solito parcheggio, lei scese, salì sulla mia macchina e mi strinse con un intensità innaturale, poi appoggiò la testa sulla mia spalla e stette così diversi minuti.
L’atmosfera non era la solita, aspettai, lei si spostò e mi diede un bacio lunghissimo, un bacio che aveva un significato ben chiaro.
Avevo capito che era un bacio disperato, un bacio da ultimo incontro: pensai a tutto quello che avevamo passato insieme, ai momenti meravigliosi dell’amore: la guardai con occhi tristi e le dissi
“Stiamo insieme un ultima volta, poi, non mi senti più”
Lei piangeva, annuì con la testa e uscendo dalla vettura la vidi andare via.
Il giorno dopo ebbi la sua telefonata che mi diceva che alle sedici avrebbe avuto un ora per stare con me, io confermai che ero disponibile e le dissi che l’aspettavo al nostro piccolo appartamento, preso apposta per i nostri incontri.
Guardavo le lenzuola di seta nera. prese apposta per lei, tutto quello che avevo preso in quell’appartamento era stato preso per lei, sapevo che sarebbe arrivato quel momento, perch&egrave lei aveva una famiglia, dei figli e un ritmo di vita che non le permetteva di avere un amante.
La nostra storia era una storia sbagliata sin all’inizio, ma era stata una gran bella storia fin ch&egrave era durata, a letto poi eravamo veramente forti, tutti e due amavamo farlo senza freni e senza limiti: finivamo sempre stremati e con le gambe che facevano fatica a farci tornare a casa.
Sarebbe stata una grande scopata d’addio.
Quando la vidi arrivare cercai di sorridere, la feci entrare e la feci sedere sul divanetto, quel divanetto dove lei si spogliava sempre, era vestita come piaceva a me, gonna, camicetta: la vedevo spogliarsi, sotto portava il solito intimo che mi faceva impazzire addosso a lei, autoreggenti, perizoma, reggiseno di seta finissimo che lasciava intravedere il suo seno.
La fermai mentre si stava togliendo il reggiseno, volevo farlo io; volevo liberarle i seni e accarezzarli come piaceva a lei, la presi in braccio e la portai sul letto, la distesi e cominciai a baciarle i capelli, le labbra così piene, il collo…dolcemente con la lingua scesi a tracciare le sue forme sino ad arrivare sui suoi seni, dove mi fermai e cominciai a giocare con i capezzoli, la reazione del suo corpo come sempre fù immediata, cominciò a gemere mentre i capezzoli si indurivano, fermai i suoi tentativi di spogliarmi, volevo pensare solo a lei, feci scivolare il suo perizoma sulle caviglie, poi lo sfilai, era sempre bellissima per me…
la mia lingua lasciò i suoi seni e andò tra le sue gambe a cercare la sua fica, come sempre era curatissima, un piccolo triangolo perfetto di peli, ornava le sue intimità, la sua vagina era come sempre bagnata ma stretta, una piccola deformità che aveva sin dalla nascita, faceva sì che ogni volta fosse come la prima volta.
La lingua cominciò a leccare la sua vulva, con lentezza come piaceva a lei, leccavo il clitoride, poi andavo a leccare la pelle che divide i due fori, con avidità la leccai dietro facendola gemere e ricordandole i miei piaceri da lei ben conosciuti e condivisi, la lingua saettava veloce, gli umori di Luisa insieme ai gemiti crescevano, l’orgasmo clitorideo che ne seguì fu la logica conseguenza di quella lingua, a quel punto lei mi tirò verso di lei e cominci0 a spogliarmi, mi tolse in fretta tutto, ero ancora sopra di lei, si tirò fuori per potersi muovere, mi portò al bordo del letto, lei scese si mise in ginocchio davanti a me e, mentre io le accarezzavo i capelli, lei cominciò a farmi un pompino di quelli da ricordo.
Mi prese le palle in mano accarezzandole, la bocca stringeva la cappella, mentre la lingua leccava il glande, mi succhiava forte creando una sensazione fortissima al mio cervello, le vene gonfie pulsavano all’impazzata, quando cominciò a succhiarlo spingendosi sino in fondo mi sentìì completamente all’apice del mio piacere.
Continuò la fellatio fino a portarmi vicinissimo all’orgasmo, poi conoscendomi, si fermò per non farmi venire, lasciò che mi calmassi un poco, poi, mi fece sdraiare sul letto e mi venne sopra.
La guardavo mentre si abbassava con il bacino per prendermi tutto, lei amava fare l’amore stando sopra, gli piaceva seguire le sue onde, stando attenta a non farmi venire, i ritmi erano delicati, il cazzo veniva coperto da quella fica stupenda, l’eccitazione tornava al massimo, lei subito si fermava, aspettava che mi calmassi, poi ripartiva.
Luisa nel fare questa candela, riusciva a godere diverse volte, una volta iniziato a godere, bastava che si muovesse anche leggermente, che subito godeva ancora, diceva che lo strofinare della sua vagina sul mio pelo la faceva impazzire.
Andai avanti finch&egrave potei, poi un urlo più intenso di altri, mi coinvolse e anche io mi lasciai travolgere da quel momento.
Esplosi dentro di lei.
I nostri rantoli di piacere si confusero con i nostri umori, continuammo ad amarci fino a che il mio cazzo perse il suo vigore, allora io uscìì da lei e cominciai ad accarezzarla.
Il nostro tempo era pochissimo, lei mi guardò e mi disse
“Voglio essere tua come piace a te e,… un poco anche a me”
lo disse sorridendo,ma era un sorriso triste come il mio .
Lo riprese in mano lo avvicinò alla sua bocca e ricominciò a farmi morire con la lingua per rimetterlo in vigore.
Io amo fare l’amore anale, solo il pensiero mi aveva già ristimolato, la sua bocca fece il resto, la feci girare e mettere a carponi sul letto, poi presi l’olio di vaselina che tenevo appositamente per farle fare meno resistenza possibile nella penetrazione, mi bagnai due dita e piano cominciai a lubrificarla, una volta preparata, presi altro olio e me lo spalmai sul cazzo.
La guardavo, aveva una schiena e un sedere veramente splendidi, sapere che non sarebbe più stata mia mi faceva stare malissimo, volevo che si ricordasse di quella scopata per sempre, ma non volevo usare la violenza per farglielo ricordare, così mi avvicinai al suo piccolo orefizio, le misi le mani sulle spalle e le dissi
“Adesso prenditi da sola come piace a te, fermati dove vuoi tu e muoviti come vuoi tu”
Lei si spinse col bacino all’indietro verso di me, la cappella entrò facilmente, l’olio aveva fatto il suo dovere, la sentìì fermarsi, prendere fiato e poi cominciò a spingersi oltre.
Il mio cazzo era dentro a metà, lei con una mano scese trà le sue gambe e cominciò a accarezzarsi il clitoride,
quel masturbarsi le dava la forza di farmi felice, perch&egrave da meta cazzo in poi, per lei diventava dolore, io lo sapevo, sapevo che era il segnale perch&egrave continuassi io.
Le mie mani fecero forza sulle sue spalle, mi piegai su di lei creando un corpo unico, i nostri corpi sudati diventarono una cosa sola, la feci sdraiare completamente sul letto, poi la guardai per l’ultima volta mentre mi spingevo sino in fondo nel suo sedere.
Sapevo che adesso i suoi gemiti erano di dolre, era il suo modo di amarmi…io cercavo di muovermi piano, ma era ancora stretta dietro e come sempre il mio cazzo impazziva a sentire quel foro stringerlo a quel modo.
Cominciai a scoparle il sedere con decisione, lei mi diceva con la voce singhiozzante
“Ti voglio dentro…scaldami come solo tu puoi fare…”
Ormai era questione di secondi, aspettai di sentire che lei era pronta, quando i suoi gemiti presero a essere di piacere, aumentai il ritmo e cominciai a prepararmi a schizzare quel poco che mi era rimasto, dentro il suo sfintere.
“Adesso ti voglio adesso”
Aspettavo solo quelle parole, con pochi movimenti le donai tutto il mio amore e lei ricevette tutto quello che mi era rimasto da darle.
Aspettai che il mio cazzo si ritirasse prima di uscire, sapevo che così facendo le facevo meno male, una volta fuoria, andai a lavarmi, poi tornai da lei, la strisi forte, stetti così dieci minuti, infine ci rivestimmo piano, consapevoli dell’addio imminente.
Il bacio che mi diede, fù il bacio più triste della mia vita , era un bacio d’addio come sapevo, ma &egrave rimasto impresso in me molto più della scopata che abbiamo fatto…

scrivetemi…
fantasypervoi@libero.it

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