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Racconti Erotici Etero

Un caldo pomeriggio in libreria

By 5 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Un caldo pomeriggio in libreria

Era un caldo pomeriggio di luglio, da ormai più di un ora non vedevo più un cliente in libreria sarà per il caldo mi dicevo, tanto che anch’io non riuscivo a concentrarmi sulla lettura del libro che avevo davanti, pensavo ormai annoiato di chiudere ed andarmene a casa a fare una doccia quando sento aprire la porta e vedo entrare un donna. Mi chiede subito se può dare un occhiata in giro ed io annuendo esco da dietro il banco e mi metto a riordinare i libri sullo scaffale di fianco a lei. Avevo già notato quanto fosse attraente e soprattutto quanto poco fosse vestita. Indossava una minigonna di jeans una camicetta che metteva in evidenza un bel seno sodo e due scarpe con tacco a spillo molto provocanti. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso, ad un certo punto lei mi guarda ed io imbarazzato cerco di distogliere lo sguardo mi rimetto a ordinare i libri, lei venendomi incontro mi chiede se abbiamo una sezione di libri di viaggio, essendo il mio argomento preferito ed avendo un bel settore del genere gli dico subito dove guardare e comincio a chiedere che tipo di viaggio preferiva se classico da turista o più spartano da viaggiatore curioso. Lei mi spiega che &egrave molto curiosa ma che al tempo stesso &egrave un accanita fan delle comodità, mentre parliamo si avvicina ed io rimango abbagliato dagli occhi di quella donna neri e profondi e dalle labbra carnose al punto giusto, era sensuale da morire. Dopo una decina di minuti presi dalla conversazione ci siamo spostati con un paio di libri sul divanetto che avevo messo li per i clienti, lei sedendosi accavalla le gambe e mi sorride si era accorta sicuramente che mi piaceva parlare di viaggi e libri ma ero molto più interessato alle sue gambe. Anch’io però avevo notato che non disdegnava i miei sguardi anzi a volte cercava di indirizzarli con movimenti studiati, sembrava quasi che cercasse di capire dove potevo arrivare. Erano ormai parecchi minuti che parlavamo e giocavamo con gli sguardi ad un certo punto lei mi dice ‘vedo che &egrave una giornata fiacca per le vendite da quando sono qui non &egrave entrato nessuno non ti converrebbe chiudere ed andare a cercarti un posto fresco dove continuare a leggere il tuo libro?’ Alzandomi ed andando verso la porta con le chiavi in mano preso da un raptus che ancora oggi non riesco a spiegarmi se non pensando a quanto ero eccitato gli rispondo ‘hai ragione &egrave meglio chiudere ma più che cercare fresco vorrei rendere più caldo l’ambiente” Mentre dico questo e chiudo la porta quasi pentendomi dell’azzardo, la guardo e vedo che per niente intimorita dal fatto di essere rimasta chiusa dentro con me si alza e comincia a sbottonarsi la camicetta, mentre vado verso di lei guardandola dritta negli occhi inizio a spogliarmi anch’io mi levo prima la maglietta e comincio a sbottonarmi i pantaloni, quando la raggiungo sono a torso nudo e con i pantaloni semi sbottonati lei &egrave li che mi aspetta con soltanto le scarpe e la minigonna. Ha due tette da far paura ritte e sode con due capezzoli turgidi che mi fanno capire quando anche lei fosse eccitata. Ci baciamo con foga e passione le lingue che esplorano ogni parte della nostre bocche, baciandoci continuiamo a spogliarci ma ora io spoglio lei e lei spoglia me e nel frattempo iniziamo a toccarci, la sua mano entra quasi subito dentro i miei boxer me lo prende ed inizia un lento movimento che mi fa impazzire, nel frattempo le mie di mani sono ad esplorare e massaggiare con una i seni e con l’altra il culo bello rotondo e sodo, siamo ormai nudi anche se lei ha ancora le scarpe indosso e non accenna a togliersele, la cosa mi stuzzica parecchio perché mi fanno impazzire i tacchi alti. Inizio a succhiargli e leccargli i capezzoli mentre con una mano accarezzo e comincio ad esplorare la su fica gia umida, lei mi lascia fare e continuando a massaggiarmi il cazzo mi tira verso il divano. Ci stacchiamo un attimo il tempo di farla sedere mi inginocchio di fronte a lei e guardandola negli occhi gli allargo le gambe, la vista da quel punto &egrave incantevole la guardo dal basso verso l’alto e vedo la sua fica umida e salendo con lo sguardo i seni turgidi per poi finire stregato da quello sguardo che mi ha fatto impazzire dal primo momento. Affondo il viso fra le sue cosce e la prima cosa che noto &egrave l’odore di sesso che emana, la riempio subito di baci corti ma appassionati e umidi comincio dall’interno coscia prima da una parte e poi dall’altra, poi comincio a baciargli e leccargli intorno all’ombelico, fino a quando sento le sue mani sulla nuca che mi indirizzano verso il centro del suo desiderio, inizio a leccargliela prima le grandi labbra poi sempre più verso il clitoride roteando la lingua e succhiandoglielo per poi passare le attenzioni sul buchetto del culo leccandoglielo e infilandoci la lingua dentro per poi ricominciare da capo la manovra era ormai un lago di umori allora infilo lentamente prima un dito poi due dentro la sua calda passera che quasi me li risucchia dentro, allora velocizzo la manovra e contemporaneamente lecco e succhio il clitoride fino a quando lei inarcando la schiena comincia ad ansimare ed a tremare sento le contrazioni dei muscoli vaginali e vedo sgorgare il piacere liquido dalla sua fica sta godendo e io mi bevo tutto il suo piacere.
Dopo qualche minuto ripresasi dall’orgasmo appena provato mi fissa negli occhi e mi dice ora tocca a me’ invertiamo le posizioni io a sedere sul divano e lei in ginocchio di fronte a me, ero al massimo dell’eccitazione non sarei durato molto, lei sembrava aver capito quanto mi eccitasse il suo sguardo e tendo i suoi occhi piantati nei miei inizia a leccarmelo per tutta la sua lunghezza partendo dalle palle fino alla cappella soffermandosi al glande, &egrave andata avanti così per un paio di minuti non ce la facevo più stavo esplodendo di piacere e ancora non me lo aveva preso in bocca era un misto di piacere e frustrazione, finalmente sento le sue labbra avvolgermi la cappella e scendere sempre più giù fino alla base dell’asta per poi risalire succhiando e dandomi dei colpetti di lingua sotto la cappella per poi ripartire sempre lentamente però, fino al momento in cui non resistendo più l’ ho avvertita che stavo per venire, con mia grande sorpresa lei invece di staccarsi e menarmelo fino a farmi venire ha continuato a succhiarlo velocizzando l’azione guardandomi sempre dritto negli occhi, a quel punto sono esploso e gli ho inondato la bocca con il mio sperma, lei senza fare una piega ha ingoiato tutto succhiando sempre più forte fino a farmi urlare di piacere, mentre mi rilassavo lei non contenta ha continuato a leccare e succhiare fino a ripulirmelo tutto. Dopo quel servizio ero ancora in tiro, troppo eccitato da quella donna stupenda che avevo di fronte, ci siamo baciati ancora con sempre più foga mentre le accarezzavo il seno e la fica, la sentivo sempre umida, anche lei era eccitata quanto me si prospettava un secondo round all’altezza del primo ma ora volevamo tutti e due la stessa cosa’ abbiamo continuato così fino a che lei non mi ha detto di metterglielo dentro che non ce la faceva più, eravamo in piedi davanti al bancone della libreria l’ ho girata e fatta piegare un pò avevo il suo culo stupendo davanti con quelle gambe dritte su quegli eccitantissimi tacchi con un colpo secco l’ ho penetrata facilmente era bagnatissima, ho cominciato a muovermi lentamente aumentando la profondità e la velocità ad ogni colpo mentre la tenevo per i fianchi con le mani lei con una mano ha preso a massaggiami le palle per poi passare ad accarezzarsi il clitoride, sempre più veloci e sempre più ansimanti fino a quando lei &egrave esplosa in un orgasmo da paura contraendosi tutta e mandando un urlo di piacere devastante, sentivo i suoi umori colare giù dalle sue cosce e dalle mie palle e le contrazioni della sua fica che mi stringevano e rilasciavano il cazzo a quel punto sono esploso anch’io e l’ ho riempita del mio sperma. Ci siamo buttati esausti e sudati fradici sul divano, solo in quel momento ci siamo resi conto che avevamo degli spettatori o meglio spettatrici, avevo si chiuso a chiave ma avevo levato le chiavi dalla porta così le mie due socie trovando la porta chiusa e preoccupandosi l’ hanno aperta con le loro chiavi, non so rendermi conto da quanto tempo fossero lì a guardarci. Eravamo troppo stanchi ed accaldati ma soprattutto appagati per essere imbarazzati così ci siamo rivestiti e l’ ho accompagnata alla porta, in quel momento mi sono reso conto che non ci eravamo neanche presentati stavo per farlo quando lei mi ha posato un dito sulle labbra e mi ha detto di non parlare poi mi ha baciato e mi ha sussurrato all’orecchio un arrivederci che mi fa pregustare nuove visite di quella che ormai &egrave la mia più cara cliente. Da quel giorno le mie socie mi guardano con uno strano lampo negli occhi, non hanno mai affrontato l’argomento se non con battute ma forse nei loro pensieri non sono più solo il socio e l’amico di prima probabilmente ci saranno sviluppi nelle attività della libreria nei prossimi tempi’.

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