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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Un esperienza che mi ha completato sessualmente

By 13 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Molte volte i pregiudizi, i luoghi comuni , le convenzioni, possono essere di ostacolo per vivere una vita con soddisfazione, e con quella pienezza che dovrebbe essere concessa a tutti

Questo, naturalmente, riguarda ogni aspetto della nostra esistenza .Io ho havuto modo di sperimentarlo in campo sessuale e sono orgoglioso di me stesso per averne preso coscienza in tempo e, quindi ,di essere riuscito a superare tali pregiudizi ed aver , in tal modo, vissuto il sesso nel modo più appagante secondo la mia natura

Sono un uomo di 36 anni ,di ottima presenza , educato, gentile , piuttosto timido, credo sufficientemente intelligente, nato e cresciuto in una piccola città del nordest . Fisicamente alto 190 per 80 kg, atletico, regolare frequentatore della palestra, sessualmente molto dotato, (27 cm e molto grosso ), sposato, con due figli . Quindi, una persona normale ,come la maggior parte degli uomini che si vedono in giro, ma con una grande attrazione e predisposizione per il sesso , che pratico con frequenza quotidiana. Ed è proprio il sesso l’argomento centrale di questo racconto della mia esperienza

Sono, quindi ,nato nei favolosi anni 80, da una agiata famiglia della media borghesia. L’infanzia è stata normale,non ho subito traumi sessuali ,ne in famiglia, ne al di fuori. I primi stimoli sessuali , come credo per la maggior parte degli uomini, si sono manifestati all’epoca delle scuole medie. Le prime cotte, le prime fidanzatine , i primi baci e carezze, ma niente di più. Con gli amici le prime scoperte del sesso, con le prime foto ,i primi giornaletti o libretti erotici , le prime masturbazioni e, promossi dai più esuberanti, i primi confronti dei rispettivi cazzi, gioco in cui ho sempre primeggiato

Al liceo le cose cambiano , ma non di molto. I rapporti con le ragazze diventano più impegnativi e più intimi ,ma ,nel mio caso, non hanno mai superato qualche palpatina. Con gli amici , specialmente in ambito sportivo e,quidi sotto le docce , è stato più facile raggiungere una innocua intimità, che non turbava le coscienze di alcuno. Quindi un’infanzia ed un’adolescenza del tutto normale.

Alla fine del liceo, la mia vita cambia radicalmente. In accordo con la famiglia, mi iscrivo all’università e vado a vivere da solo. All’insaputa dei miei cerco un’impiego per essere indipendente. Siamo alla fine degli anni 90 e trovare un impiego non è cosa impossibile. Ho la necessità, però, di un lavoro che mi lasci libero di gestire il mio tempo, in modo da non compromettere i miei studi E’ l’epoca dei computer e trovo impiego in un grande emporio di elettrodomestici e P.C, con le mansioni di assistere la clientela nell’addestrameto all’uso degli stessi ,una volta consegati a casa del cliente. Non ho un rapporto di dipendenza e vengo pagato a prestazione ed un tanto all’ora.

La famiglia continua ad accreditarmi un sostanzioso assegno mensile per le mie esigenze di vita e di probabile “ piacere “. Questi soldi li accantono in un libretto di risparmio e mi impongo di vivere con i miei guadagni ,per dimostrare, in futuro, ai miei che sono capace di provvedere a me stesso

Avevo 17 anni , ero un gran bel figo, per cui incominciarono a presentarsi tante occasioni per soddisfare le mie esuberanti esigenze sessuali, anche in virtù del lavoro che mi portava, molto spesso, a far visita al mattino a tante donne sole. Il primo rapporto che mi sverginò l’ebbi con una donna di 35 anni, con cui mantenni un rapporto costante per sei mesi, il tempo per imparare tanto, se non tutto, sulla sessualità femminile. Scopavo anche più volte al giorno e per me era diventato un problema rifiutare qualche invito , piuttosto che preoccuparmi di trovare una donna disposta a scopare con me. Sin qui, credo, che, anche le prime esperienze di vita di un giovane diciassettenne degli anni 90 ,siano comuni a tanti altri ragazzi della mia età.

Fu in quel periodo che la mia sessualità ebbe una svolta. Un giorno mi venne ordinato di recarmi a Milano, per un corso d’addestramento su un prodotto nuovo, dove mi sarei fermato per un intera settimana. Andare a Milano , per me che ero abituato a vivere in provincia, era un’esperienza unica.

Presi alloggio in un albergo nei pressi della stazione centrale. Dopo cena, uscii dall’albergo per guardarmi un po’ attorno e ,girando, mi trovai a passare davanti ad un cinema a luci rosse. Chi ha vissuto quell’epoca, sa che negli anni 90 esistevano ancora tali cinema . Ce n’era uno anche nella mia città, ma era poco frequentato per il pericolo di essere notati, viste le piccole dimensioni della cittadina. Ero a Milano, nessuno mi conosceva,erano due giorni che non scopavo, per cui non ci pensai due volte ed entrai. Alla cassa c’era una donna che chiacchierava con due uomini distintamente vestiti.

Entrai in sala ed,appena abituati gli occhi, vidi che il cinema era piuttosto affollato, cercai con lo sguardo una zona meno frequentata e mi sedetti. Non ci volle molto perchè il cazzo incominciasse ad ingrossarsi e,date le sue dimensioni a riposo,si formasse un notevole rigonfiamento sul davanti dei miei calzoni. Ci posi sopra il maglioncino che tenevo in mano, in modo che non si notasse troppo. Non passò molto tempo da quando ero entrato, che un uomo venne a sedersi alla mia sinistra. Con la coda dell’occhio vidi che era sui 50 anni, ben vestito ,ma, per me che ne avevo 17 ,mi sembrava una persona anziana. Mi ricomposi sul mio posto, stringendo le gambe e sistemando meglio il maglioncino. Qualche minuto più tardi sentii la gamba dell’uomo appoggiarsi alla mia e , subito dopo, la mano avvicinarsi alla mia che tenevo su una gamba per trattenere la maglia. Sentivo il mignolo dell’uomo prendere contatto con la pelle della mano. Non mi muovevo ,ma sentivo crescere ancor più l’eccitazione. Piano piano la sua mano toccò la mia e, visto che non mi muovevo, la posò sopra. Mi accarezzava la mano , poi la prese e ,lentamente, se la portò sul cazzo che, intanto ,aveva fatto uscire dai calzoni. Era grosso!

Non dimenticate la mia timidezza di cui vi ho parlato all’inizio, che impedì ad un ragazzino qual’ero, di reagire alle provocazioni di un uomo maturo.

Era la prima volta che toccavo il cazzo di un uomo e la cosa mi eccitava. La sua mano ritornò da me ,abbassso la cerniera dei miei calzoni ed introdusse la mano e , preso in mano il cazzo , mi sussurrò “favoloso “ ed incominciò a masturbarmi, mentre ,con l’altra mano guidava la mia che masturbava lui.

Intanto, alla mia destra ,s’era seduto un ragazzo che incominciò a masturbarsi ,mentre, con la mano sinistra, manipolava i miei coglioni. Io non credo di aver mai raggiunto un erezione pari a quella di quella sera. I miei due vicini sborrarono quasi contemporaneamente ,mentre io resistevo ancora. Mentre quello sulla destra si alzò subito e se ne andò, quello sulla sinistra mi chiese se ci saremmo ritrovati il giorno dopo allo stesso posto. Gli dissi che per me andava bene ,mi disse grazie, mi salutò e se ne andò

Ero seduto, frastornato,confuso per quanto successo,ancora eccitato al massimo e desideroso di godere, quando due uomini si sedettero sulla mia sinistra. Avevo ancora il cazzo fuori dei calzoni, cercai di coprirlo con la maglia , ma l’uomo, senza dire una parola, spostò la maglia e lo prese in mano, iniziando a segarmi.L’uomo si avvicinò al mio orecchio e mi disse che loro abitavano a 100 metri dal cinema e mi invitò ad andare a casa sua, dove saremmo stati più liberi di divertirci. Avevano entrambi sui 40 anni ,il cuore mi batteva da morire , il desiderio di godere era tale che avevo perso qualsiasi lucidità di ragionamento e di giudizio, e gli risposi che se voleva potevamo andare.

Quando oggi ripenso a quell’accettazione inconsulta, mi vengono ancora brividi. Fortunatamente erano due persone per bene.

Raggiungemmo in breve il loro appartamento- Ci scambiammo i nomi, ci sedemmo in salotto ed incominciammo a bere, cosa che non ero abituato a fare. La mia erezione non era rientrata del tutto, per cui si notava ancora il rigonfiamento dei calzoni che ,però, non cercai più di nascondere.

Uno dei due mi si avvicinò, si inginocchio davanti a me , mi slacciò i calzoni e me li tolse assieme ai boxer. Mentre lui stava spogliando me, l’altro uomo si stava spogliando e rimanemmo, contemporaneamente , nudi. Lui aveva un cazzo eretto, ma di medie dimenzioni ,un15 cm, mentre l’amico che aveva spogliato me e che a sua volta s’era spogliato,aveva un cazzo di tutto rispetto, comunque ben inferiore al mio. Mi fece alzare, ci recammo tutti e tre in bagno,ci lavammo i cazzi , mi fecero prima una grossa peretta , poi una molto più piccola, ma contenente una sostanza vischiosa che rimase quasi copletamente nel condotto anale. Loro fecero altrettanto e, vedendomi perplesso, mi dissero che era solo una precauzione nel caso avessimo deciso di penetrarci. Ritornammo in salotto e quello con il cazzo più grosso mi venne davanti e mi abbracciò .

L’alcool che avevo ingerito aveva, evidentemente,offuscato la mia mente e viveo tutto come in un sogno, come immerso in una realtà virtuale.

I cazzi si scontrarono ,lui prese in mano il mio ed io il suo . Strusciavamo le due cappelle e provai sensazioni mai provate prima, poi , visto che il mio membro era lungo oltre che grosso, lo fece passare sotto i sui coglioni e lo racchiuse tra le cosce ed a me venne spontaneo di scoparlo come fossi nella figa di una bella donna. Intanto l’altro s’era messo dietro al mio compagno e si masturbava facendo scorrere il suo cazzo lungo il solco del culo del mio compagno. Qando sentì che era arrivato il mio cazzzo, si mise in ginocchio e fece in modo che la mia cappella penetrasse nella sua bocca. Era favoloso ,stavo per godere , quando l’uomo inginocchiato si alzò e venne dietro a me. Mise il cazzo nel mio solco e riprese a masturbarsi.

Ad un certo punto il mio compagno mi mise le mani sul culetto ed incominciò ad allargarlo e sentii subito l’altro fermarsi ,staccasrsi da me ed , istantaneamente , sentìi la sua cappella spingere contro il mio bucchetto molto ben lubrificato dal suo compare in bagno.

Mi venne spontaneo strigere il buchino, ma il mio compagno mi disse di rilassarmi. Obbedii e subito ebbi la sensazione di qualcosa che satva penetrandomi all’interno, ma non provai troppo dolore. Quello dietro incominciò ad incularmi. Con mia sorpresa la sensazione era piacevole, ma ,quello che mi portò all’orgasmo ,fu il fatto che i colpi che ricevevo nella penetrazione si ripercuotevano sul cazzo che era ancora stretto tra le cosce del mio compagno e non resistetti oltre ed ebbi un orgasmo devastante. Le mie contrazioni anali portarono all’orgasmo il cazzo che avevo nel culetto che sborrò dentro di me. Avevamo goduto in due ,avevo paura ,ma mi tranquillizzai quando vidi il mio compagno rivolgersi all’altro che gli prese il cazzo in bocca e lo fece godere con un pompino.

Raggiungemmo subito il bagno, facemmo la doccia tutti e tre assieme ed il contatto frequente dei sessi facilitò l’insorgere di una pallida nuova eccitazione. Con mia sorpresa fu ripetuto il rito delle due perette. Mangiammo qualcosa, ci conoscemmo meglio, mi dissero che erano entrambi sposati , ed alternavano, indifferentemente, i rapporti con le mogli o altre donne, con i rapporti omosessuali. In quel momento capii quale sarebbe stato il mio futuro sessuale , sarei stato uno dei tantissimi bisessuali consapevoli, perchè, se non fossi entrato in quel cinema ,avrei passato la vita convinto che l’unico rapporto possibile fosse quello uomo-donna.

Il mio compagno mi chiamo e quando lo raggiunsi mi disse, con decisione, di prenderglielo in bocca. Non mi passò neanche per la testa di rifiutarmi,anche perchè la tentazione di prenderlo in bocca mi aveva più volte portato sul punto di farlo. Ordinò all’altro di prendere in bocca il mio, così ,dopo una decina di minuti, eravamo tuttie tre con il cazzo duro Quello che sembrava condurre il gioco disse che ora toccava a me e ,preso l’altro ,lo mise alla pecorina e mi disse di incularlo. Era la prima volta che lo facevo e fu un’esperienza bellissima sentirmi stretto tra quelle due pareti scivolose di carne che sembrava dovessero lacerarsi al passaggio del mio cazzo. Poi il conduttore mi fece uscire e mi disse di sdraiarmi sulla schiena e ,senza pensarci su, si accuccio sul di me puntando la cappella contro il suo buchino e si lascio scivolare finche non fu seduto sul mio pube.Aveva almeno 27 cm di cazzo, grosso come un polso, nell’intestino e per la prima volta vidi una persona avere un orgasmo anale. Si scopò per almeno un quarto d’ora, finchè ,non esplosi scaricandogli nell’intestino una quantità enorme di sborra. Esausto pensai che si sarebbe ripetuto il rito del bagno prima di lasciarci visto che erano le 4 del mattino.

La serata era finita. Durante la settimana ci vedemmo altre due volte e tutto fu più facile e piacevole- Ecco, da quell’esperienza io, a 17 anni, sono diventato bisex ed ho appreso che un rapporto sessuale con un uomo, non ha nullla da invidiare ad un rapporto con una donna.

 

 

 

 

 

Durante il viaggio di rientro da Milano non feci altro che pensare a quanto mi era capitato.I sentimenti erano due e completamente contrastanti : il primo era la sorpresa del piacere e dell’eccitazione provata in quei tre rapporti omosessuali ,il secondo il terrore di essere semplicemente gayRientrato a casa , ripresi immediatamente il mio lavoro e , naturalmente , le richieste di intervento che si erano accumulate durante la mia assenza erano numerosissime

Per dimostrare a me stesso che nulla era cambiato, scelsi di iniziare con quelle donne con cui c’era maggior possibilità che mi cercassero per scopare.

Per una settimana scopai come un riccio. Un giorno ebbi rapporti con quattro donne diverse.Mi tranquillizzai .

Scopare con una donna era una cosa meravigliosa , ed il piacere che provavo mi sembrava fosse maggiore di quello provato con gli uomini ,o almeno cercavo di convincermi che fosse così. ed , evidentemente, ci riuscii benissimo, perchè ,trascorsa una settimana , un giorno ripensai ai miei due amici di Milano ed ebbi immediatamente un erezione che non mi sorprese, ne,mi spaventò, perchè ormai sapevo che non ero gay, ma una persona che provava soddisfazione sessuale nei rapporti con entrambi i sessi.

Quel pensiero, quella convinzione e la conseguente serenità che ne derivava , mi fece desiderare di riprovare quelle sensazioni, completamente diverse che avevo provato avendo un rapporto con una persona del mio stesso sesso.

Non era facile , però , soddisfare questo desiderio.Non eravamo a Milano. Scartai immediatamente l’idea di provare ad entrare nel cinema a luci rosse della mia città

Mi ripromisi di andare, prima possibile, in una città più gande che distava un centinaio di km da dove abitavo.La convinzione , però, che non sarebbe stato facile trovare un amico che avesse la mia stessa bisessualità, mi faceva sentire impotente e ciò mi rendeva nervoso

L’impegno senza riserve che avevo dedicato al lavoro in quei primi dieci giorni ,mi aveva impedito di coltivare le mie consuete attività, per cui decisi che quella sera avrei ripreso a frequentare ,tre volte alla settimana, la palestra.

La palestra era un po’ come casa mia. Erano anni che la frequentavo ed il proprietario, che aveva solo una decina d’anni più di me era, per me, come un fratello.

Quella sera ,anche per scaricare la tensione provocata da quel desiderio inappagato , lavorai sodo e rimasi sino a tardi.

Quando mi sentii veramente stanco decisi che era l’ora di smettere e mi diressi alle docce.

C’erano due stanze , una per gli uomini ed una per le donne, munite ognuna di 6 docce poste in linea su una parete distanziate circa 80 cm una dall’altra, ma senza alcun divisorio tra doccia e doccia. Fare la doccia li era diventata , ormai, una cosa abitudinaria, normale , non mi procurava alcun senso di imbarazzo o di eccitazione sessuale.

Quella sera quando entrai non c’era nessuno. Mi spogliai tranquillamente e andai sotto la doccia che mi era più vicina cioè la quarta  Mentre stavo provando il calore dell’acqua entro una persona che non avevo mai visto, un uomo sui quarant’anni.

Dissi un salve ed entrai sotto il getto d’acqua .Incominciai ad isaponarmi e ,nel farlo, mi girai su me stesso per far cadere il getto dell’acqua sulla schiena.

Fu allora che vidi il mio compagno di doccia, che era sotto la prima doccia, rivolto verso di me.

Fu allora che realizzai che avevo di fronte un uomo nudo, con un gran cazzo, solo di poco inferiore al mio. Quella presa di coscenza ebbe su di me un effetto molto diverso da tutte le altre volte

Fu allora che senza poter farci niente incominciarono i primi segni di una imminente erezione

Mi girai per nascondermi e mi presi il cazzo in mano per nascondere l’erezione, ma non potevo stare sempre a mostrargli la schiena così, con il cazzo in mano mi girai e vidi che anche lui era girato,ma quando si rvolse dalla parte mia, notai che anche il suo cazzo era duro e teso. Allora lasciai il mio cazzo libero di ergersi prepotentemente davanti a me e continuai normalmente a lavarmi .

Uscii prima io e nel passargli accanto lo risalutai e lui contracambiò il saluto.

A quel punto pensai che forse la palestra poteva sostituire il cinema e forse lì avrei potuto trovare ciò che ormai volevo intensamente.

Anche se non era nelle mie abitudini,ritornai in palestra anche la sera dopo.

Nel momento di andare a fare la doccia, c’erano tre persone che si stavano lavando., cosa inconsueta perchè la maggior parte delle persone se ne vanno indossando la tuta e rimandando la doccia a casa propria

Come di consueto ci si distanzia sempre e,poichè erano occupate la 1 la 2 e la 4 mi recai alla 6.Come la sera prima, non ero ancora entrato sotto la doccia, che fece il suo ingresso l’uomo che speravo di rivedere. Mi venne il dubbio che mi controllasse durante la serata ,pronto a seguirmi sotto ladoccia.

Con cortesia mi salutò e,visto, l’affollamento, venne sotto la doccia 5 accanto a me.

Nei successivi 5 minuti gli altri tre se ne andarono e rimanemmo di nuovo soli, ma lui non si spostò nella doccia vicina, ma rimase dov’era.

La vista di quel cazzo e tutti i pensieri che frullavano nella mia testa fecero sì che incominciassi nuovamente ad avere un’erezione, ma questa volta non feci nulla per nasconderla, anzi lasciavo che il mio cazzo svettasse in tutta la sua potenza dritto davanti a me mentre mi lavavo i capelli e dopo poco notai che anche lui aveva il cazzo dritto e duro.

Logicamente speravo che accaddesse qualcosa,ma ricordate che io avevo 18 anni e lui sui 40 ,per cui non sarebbe stato logico che l’iniziativa partisse da parte mia

Notai però che ogni volta che mi giravo dalla sua parte lui mi stava guardando . Decisi allora di provare a fare la prima mossa

Eravamo abbastanza vicini , io mi stavo lavando i cappelli e lui mi stava voltando le spalle.

Allora mi girai anch’io e per evitare che l’acqua mi tolgiesse subito il sapone dai capelli feci un passo indietro ma verso di lui.

Fu come una scarica elettrica sentire inostri glutei sfiorarsi appena ,chiesi scusa e avvanzai il minimo possibile. Lui rispose alle mie scuse con un ” niente ” e fece un passo…….in dietro, in modo che nostri culi questa volta si toccarono veramente

Io ,per fargli capire che la cosa non mi offendeva rifeci i 10 cm indietro in modo che aumentasse il contatto ,poi mi bloccai. E non mi mossi neanche quando sentii che lui si stava staccando da quel contatto , perchè speravo che si girasse su se stesso, per appoggiare il suo gorosso cazzo sul mio culetto .

Quando in effetti senti premere il cazzo contro un mio gluteo mi spostai quel tanto che fù necessario per far scivolare il cazzo nel mio solco. Fu allora che mi rivolse le prime parole chiedendomi ” ti piace?” al chè risposi ” ed a te ” .Mi ripose ” molto ” e da dietro allungo il braccio per prendere in mano il mio cazzo ed incominciare a segarmi mentre strusciava il suo membro contro il mio culetto.

Lo lasciai fare per un po’ ,poi mi girai in modo che inostri cazzi si schiacciassero uno contro l’altro. Poi glielo presi in mano e lui fece altrettanto e ,stretti in un abbraccio morboso, continuammo a segarci sinchè entrambi, quasi allo stesso momento, sborrammo uno contro l’altro.

Non ero riuscito ancora a capire queli fossero le sue tendenze se passive o attive .Il fatto che il primo passo lo avessi fatto io non voleva dire ancora niente, ma mi dissi che dovevo scoprirlo per saspere che tipo di rapporto si sarebbe instaurato tra di noi

Finimmo di lavarci , poi, mentre ci vestivamo gli chiesi se vivesse da solo e mi rispose di no , che era sposato, con un figlio.Naturalmente mi chiese come vivessi io e gli risposi che vivevo da solo.Non dicemmo altro, non facemmo alcun cenno a quello che era accaduto sotto la doccia.

Solo quando stavamo uscendo, gli chiesi se avesse voluto venire da me a bere qualcosa. Accettò con entusiasmo .Entrati a casa gli feci vedere com’ero organizzato , ma, appena giungemmo in soggiorno, incominciai a spogliarmi, sino a rimanere completamente nudo e scalzo.Gli dissi che andavo in cucina a preparare qualcosa da bere e vedere se c’era qualcosa da mangiare . Dopo cinque minuti mi raggiunse in cucina completamente nudo anche lui, Mi venne dietro e mentre preparavo due tost lui incominciò ad accarezzarmi il culetto soffermandosi spesso a solleticare il buchino. Sentivo il suo cazzo ormai duro premere contro di me. Anch’io ,ormai, ero eccitato così mi girai e lui mi abbraccio in modo che i nostri sessi stessero a contatto.

Dentro di me decisi che quello poteva essere il momento per imporre o controllare le gerarchie, così gli misi le due mani sulle spalle e feci una leggera pressione verso il basso.Lui comprese subito,si abbasso, si mise in ginocchio.

Con la sinistra lopresi per i capelli, mentre con la destra mi presi in mano il cazzo e lo diressi verso la sua bocca. Lui l’aprì ed incomincio a leccarlo, sino a quando con uno strappo dei capelli gli feci capire cosa volevo e lui lo prese in bocca dove io, tenendolo fermo per i capelli, incominciai a scoparlo

Smisi dopo poco perchè il gesto di sottomissione lo aveva già compiuto. Quando si rialzògli dissi che lo succhiava bene, se gli piaceva farlo e mi disse ” moltissimo “

Gli dissi che i tost erano quasi pronti che poteva andare a lavarsi le mani  Quando ritornò si mise dietro di me e ,senza dire una parola, con una mano mi allargò un gluteo e immediatamente mi infilò due dita lubrificate sino in fondo nel culo   Mi lasciai sfuggire un gemito, ma lui continuò con bruttalità a scoparmi con le dita sino a chè comprese che i miei gemiti erano gemiti di piacere.

Si avvicino al mio orecchio e mi chiese se mi piaceva. Gli risposi di si, mi chiese quanto ,gli risposi tanto. Fermò la mano, gli presi in mano il cazzo che era diventato paonazzo e gli sussurai all’orecchio se dopo cena svesse avuto intenzione di sostituire le due dita con quel coso e, con un gemito di voce, mi rispose di si.

Lo liberai dalle mia mani terminammo di preparare lo spuntino e, come se non fosse successo nulla ritornammo in soggiorno amangiare e bere.

Ormai i ruoli si erano palesati

Tra noi due non c’era ne attivi ne passivi ma due amici che avevano voglia di stare assieme e di far sesso nel rispetto e per il piacere dell’altro.

Parlammo del lavoro, della famiglia, di politica di sport, come due vecchi amici, lascando da parte il sesso che era un argomento da trattare in modo diverso

Dopo la palestra, dove avevamo entrambi goduto, erano passate un paio d’ore ,per cui entrambi eravamo pronti per ricominciare ,ma ora sapevo che l’iniziativa doveva partire da me. Eravamo entrambi sul divano, mi chinai verso il suo cazzo e lo presi in mano -Lo sentivo pulsare e provavo unastrana emozione ed eccitazione Lo presi in bocca ed incominciai a spompinarlo finche non raggiunse il massimo del suo turgore Lui mi sollevò il busto e mi ordinòdi girarmi. Obbedii e mi misi con le ginocchia a terra ed il corpo appoggiato al divano. Sentii qualcona premere conto il buchino e poi penetrarmi leggermete e qualcosa che si espandeva nel solco e poi sentii la sua cappella puntare il buchino ed entrare violentemente in me e spingersi con prepotenza sino all’intestino.

Sentivo le pareti anali cedere quasi lacerandosi sotto la spinta di quella grossa cappella, ma non provai dolore .Il suo pube premeva contro le mie nattiche ,i coglioni sbattevano contro i miei ed inizio un inculata selvaggia piena di desiderio e di volglia di dominarmi. Voleva farmi capire che mi stava violentando, che stava soddisfando i suoi e non i miei desideri, che ero una cosa sua ,che gli appartenevo, che ormai il mio culetto era di sua proprietà e ne avrebbe fatto quello che a lui piaceva tutte le volte che lo avrebbe voluto.

Ebbi un orgasmo terribile .

Lui se ne accorse dalle contrazioni che ebbi e mi incitò a godere ancora perchè voleva che godessi ancora mentre lui mi sborrava dentro. Il mio orgasmo fu così intenso e lungo che quando lui incomincio a sborrare io ero ancora nel pieno del mio orgasmo e le mie contrazioni accompagavano i suoi getti sino quando si fermo spingendo con tutta la sua forza il zuo cazzo dentro di me fermandosi in quella penetrazione estrema per un tempo che mi è sembrato eterno.

Era crollato sopra la mia schiena .distrutto. Continuava a ripetere che mai aveva provato un piacere simile, che mai si era trovato così in sintonia con la persona che stava scopando uomo o donna che fosse, mi diceva grazie, mi chiedeva scusa .Teneva il cazzo dentro di me e mi pregava di non farlo uscire , ma poi si rialzò ed uscì da me.

Non eravamo due gay, non c’era amore , non c’erano baci ,ma solo un gran piacere sessuale .

Poichè io ero molto più giovane i tempi di recupero erano molto più veloci per cui dopo un ora fu il mio turno ad incularlo.Non fu una cosaf antastica come la prima ma , almeno per me ,fu ugualmente piacevole quel senso di possesso che ti prende mentre sodomizziun uomo .

Da quel giorno i nostri incontri diventarono una consuetudine, senza regole, senza impego.

Quando ne avevamo voglia ed eravamo entrambi disponibili ci incontravamo per godere l’uno dell’altro.

 

 

Io in quel periodo ero già fidanzato con la donna che sarebbe diventata mia moglie e che, ancora oggi ,ho accanto a me.Purtroppo la sua educazione, molto condizionata dalla religione, non prevedeva che avessimo alcun rapporto di tipo fisico – sessuale.Mi sposai a 23 anni ed in questo frattempo di ben cinque anni, soddisfacevo le mie esigenze sessuali con le tante donne che frequentavo per lavoro, come ho spiegato nel primo capitolo , e,con i rapporti omosessuali Per certi aspetti ,questi ultimi mi davano anche maggior soddisfazione di quella che provavo con le donne,sopratutto perchè, egoisticamente,consideravo un tradimento verso la mia futura sposa scopare con una donna ,mentre consideravo un gioco il rapporto con un uomo.

 

Una volta accettata l’idea di avere rapporti sessuali con degli uomini, gli spogliatoi della palestra, quelli della piscina, i cinema ,erano diventati tutti luoghi che ora frequentavo con spitito diverso, attento agli atteggiamenti degli altri, per capire con chi mi sarebbe piaciuto giocare e chi ,secondo me, sarebbe stato disponibile a giocare con me.Nel primo anno feci diverse amicizie , molte con uomini più grandi di me, che avevo 18/19 anni, ma alcune con ragazzi della mia età.Erano amicizie chiaramente rivolte al sesso, ma erano e rimanevano solamente amicizie Stetti ben attento a non invischiarmi in qualche tipo di avventura sentimentale.

 

Solo in un caso, nei primissimi tempi e per mancanza di esperienza, venni trascinato in una relazione che durò quasi un anno. Non era una relazione affettiva ma di sudditanza.

 

Tutto ebbe inizio nelle docce della palestra dove, una sera, mi ritrovai assieme ad un uomo sui 50 anni, grande, grosso, muscoloso, acompagnato da un ragazzo della mia età ma , fisicamente,molto diverso da me e dal suo amico. Era lattoeo, senza un pelo, con le carni molli,un sesso inferiore alla media, ilclassico tipo del primo della classe , vissuto a studiare sui libri e che non aveva mai praticato alcunosport.Io credo che qualche amico di gioco abbia indicato a quell’uomo la mia disponibilità sessuale , perchè i due occuparono, assieme , il posto doccia accanto al mio e, dopo poco, il più anziano chiese al ragazzzo di lavargli la schiena. Il ragazzo obbedì subito, ma sulla schiena si fermo pochissimo, perchè ,dopo qualche secondo, incomincio ad accarezzargli, più che insaponargli, il culo, stando bene attento a lavargli il buchino, introducendogli due dita e soffermandosi a lungo a strofinarle bene all’interno.L’uomo dimostrava chiaramente di apprezzare quel trattamento ,poi si girò ed , evidentemente eccitato, esibì il suo cazzo in piena erezione Mentre il tragazzo continuò a lavargli i genitali, l’uomo incominciò a segarlo, fino a quando anche il ragazzo non esibì la sua modesta erezione.

 

Non potevo certo rimanere insensibile davanti a quella esibizione e, ben presto, anch’io mostravo a tutti la mia eccitazione con il cazzo in piena erezione. Mi girai per non dare l’impressione di fare il guardone,ma, quasi subito, sentii che l’uomo mi era venuto alle spalle.Sentii ledue braccia scivolarmi sui fianchi ed una mano impossessarsi dei genitali ed una del cazzo, Tirò le braccia verso di se e sentii il cazzo duro schiacciarsi contro il mio culetto e muoversi per farsi sentire .Mi girò di peso verso il suo amico e gli disse semplicemente ” giù ” e quello si inginocchiò e lui gli mise il mio cazzo in bocca.

 

Abbandonò la presa del mio membro per il tempo necessario di prendersi in mano il suo ed infilarmelo nel culettoEravamo entrambi insaponati, per cui scivolò dentro senza alcun ostacolo,poi riportò la mano sul mio cazzo ed incominciò ad incularmi mentre mi segava in bocca al suo amico che ,con la lingua, mi faceva un pompino.Provavo un piacere così intenso che avrei voluto non finisse maiEra indubbiamente un uomo esperto, conosceva molti giochi che io ignoravo.Mi sussurrò di non godere, ma continuò a segarmi ed a masturbare i miei genitali.Poi, all’improvviso mi sborrò nel culetto.Mi disse di mettermi alla pecorina e mi fece inculare dal suo amico, che venne ,abbondantemente, dentro di meAlla fine mi ordinò di incularli entrambi e di venire dentro di lui

 

Quando dico ” mi ordinò ” ,lo dico a ragion veduta , perchè il tono della sua voce era tale ,da non lasciare spazio alle repliche o ,tantomeno , ai rifiuti che non intendevo assolutamente rivolgergli, per la riconoscenza che gli dovevo per quel splendido rapporto , eccitantissimo e piacevolissimo.

 

Terminammo la doccia, raggiungemmo gli spogliatoi, ci rivestimmo e uscimmo assieme.Prima di salutarci ,mi disse che gli piacevo ,che ero obbediente ed educato,che voleva rivedermi e che mi avrebbe insegnato altri giochi per godere al massimoSenza che io proferissi parola, mi diede il suo biglietto da visita e mi disse “ci vediamo giovedì a casa mia .D’accordo? ” ed io senza riflerre o ragionarci sopra risposi solo di sì.Non lo sò perchè, ma la mia timidezza mi rendeva succube di quella persona .

 

Venne il giovedì e ,non senza trepidazione,alla sera mi preparai per andare da lui.Non lo sò perchè, ma dopo fatto un paio di perette per pulirmi bene, mi rasai i peli dei genitali e del solco sino al buchino volendo così evidenziare la mia giovane etàNon sapevo come vestirmi e decisi di indossare i calzoni di una tuta sposrtiva, il cui tessuto leggero e la cui confezione metteva in evidenza il mio menbro anche a riposo ed una maglietta.Alle 21 ero davanti alla porta della sua casa e con un forte batticuore suonai al campanello.Venne ad aprirmi lui ed era completamente nudo . Solo dopo seppi che aveva una telecamera per controllare l’ingresso.Mi salutò cordialmente e ci scambiammo due baci sulle guance come due vecchi amiciMi fece strada verso il salotto, dove, con mia sorpresa ,erano presenti altri quattro uomini, completamente nudi ,di età compresa tra i quaranta ed i sessant’anni.Il mio amico mi disse di mettermi comodo, che poi mi avrebbe presenato agli altri. Vedendo il mio imbarazzo, mi venne vicino, mi tolse la maglietta, mi sfilò i calzoni ,mi fece togliere le scarpe e mi portò verso il primo dei suoi amici.

 

” questo è il mio nuovo giovane amico che, come di consueto ,desidero condividere con voi” disse

 

Questa situazione , per quanto imbarazzante, era per me anche eccitante,per cui ebbi subito una mezza erezione.Fù l’ultimo a far notare la mia erazione, che comentò con un” ecco cosa vuol dire avere 18 anni.”La cena era prevista per le 22 per cui ci sedemmo a chiacchierare.Il mio amico mi fece sedere su un divano, con lui alla destra ed un altro ,il più anziano, sulla sinistra.Il discorso passo subito su argomenti sessuali ,e tutti parlando, si palpeggiavano cazzo e genitali.Il mio amico prese in mano il mio sesso che, in brevissimo tempo, fu il primo a raggiungere la massima erezione. Era uno spettacolo nella sua potenza e vedevo tutti guardarlo con meraviglia e desiderio, anche se tutti erano dotati oltre la media.

 

Fu il vecchio alla mia sinistra agire per primo, chinandosi verso il mio pube e prendendolo in mano e portandoselo alla bocca .Incominciò un lento pompino, ma fatto con maestria e ,come reazione, il suo membro incominciò ad ingrossarsi.Uno degli altri tre ,seduti sull’altro divano, si alzò e venne verso di noi e, messami una mano dietro la nuca, mi fece avvanzare e mi mise il suo cazzo in bocca , mentre il mio amico mi prese la mano e se la portò sul membro perchè lo segassi.Gli alti due si erano sdraiati sul divano e stavano succhiandoselo a vicenda.Dopo un po il vecchio che mi stava succhiando ,si sollevò e mi fece cenno di inginocchiarmi davanti al divano.Quello che stavo succhiando passo dietro lo schienale e mi disse di continuare a succhiarglieloj, mentre il mio amico mi ordinò di continuare a segarloIntanto il vecchio s’era messo dietro di me e, per un diritto di anzianità ,fu il primo ad incularmi.Aveva un bel cazzo e mi faceva provare un gran piacere, ma venne quasi subito,Stavo per muovemi ,quando quello che stavo succhiando mi prese la testa ed incominciò a scoparmi in bocca mentre stava sborrando.Mentre quello mi riempiva la bocca, sentii un altro mettersi dietro a me e penetrarmi .Davanti a me si presentò subito un altro con il cazzo in mano perchè glielo prendessi in bocca.Quello dietro a me ci mise un quarto d’ora a venire, ma è stato il primo a farmi provare un orgasmo anale.Quando mi venne dentro e se ne uscì ,capii che era inutile che mi muovessi ,ed infatti uno alla volta mi incularono anche gli altri tre.Mi diedero un asciugamano per pulirmi, poi mi dissereo che , come Paride,ero io che dovevo scegliere su chi soddisfare ilmio desiderioDa buon diplomatico scelsi il padrone di casa che inculai con rabbia per almeno mezz’ora .

 

Dopo cena i giochi ripresero, anche se con meno vigoria.

 

Mi fecero provare per la prima volta l’inculata a tre, con io in mezzo, inculato dal terzo mentre inculavo il primo ed il primo in bocca ad uno dei presenti Coninuammo così sino alle tre del mattino-

 

Quando gli altri se ne andarono il mio amico mi disse che avrei dormito da lui e che da quel giorno sarei diventato la sua puttana, pronto a soddisfare i vizietti suoi e dei suoi amici.

 

Questa situazione di sottomissione durò quasi un anno, ma solo perchè mi piaceva.Poi mi stancaiUn giorno mi chiamò e gli risposi che avevo altri impegni e che non sapevo quando sarei stato di nuovo libero. Capì e non insistette

 

Continuammo a frequentarci ma solo noi due.

 

 

 

 

Questa esperienza non passò senza conseguenzeL’aver accettato ,per quasi un anno, di sottostare ai desideri ed ed agli ordini di quell’uomo , lasciò in me un sentimento difficile da spiegare, che mi vedeva soddisfatto per il picere fisico che avevo provato in quella situazione di sottomissione, ma,allo stesso tempo,deciso a dimostrare a tutti, ma specialmente a me stesso, che quella non era la mia vera natura.Fu proprio il piacere che avevo provato in quella situazione di sottomissione a convincermi chedovevo, a tutti costi , instaurare, quanto prima, un rapporto che mi vedesse dominante ,ossia che mi desse la possibilità di verificare che analogo piacere, se non superiore , lo avrei provato sottomettendo un uomo ai miei desideri ed al mio piacere..Dovevo farlo anche se avevo solo 20 anni

 

La decisione di sottomettere un uomo alla mia libidine, non mi creava problemi morali o di coscienza ,in quanto ero testimone del piacere che avrei fatto provare a quella persona, purchè fosse consapevole e sodisfatta della sua predisposizione alla sottomissione sessuale.

 

Per permettermi di realizzare il mio piano ,sul lavoro chiesi un’aspettativa di sei mesi per ragioni famigliari,che , per non correre il rischio che mi licenziassi,,furono ben felici d’accordarmi

 

Fu così che rizzai tutte le antenne alla ricerca della persona giusta e l’occasione non tardò a presentarsi nella persona di Paolo, un artigiano, arredatore d’interni che,per riprendere un po’  la forma fisica dopo il periodo invernale ,s’era iscritto ad un corso di gruppo nella nostra palestra.Lo incontrai la prima volta una sera, quando mi recai a fare la doccia.Lui era già li e si stava lavando ,indossando,pudicamente, dei calzoncini da bagno.Quel suo indossare il costume mi fece scattare subito un allarme, convincendomi che quella persona doveva essere sicuramente un po’ ingenua , gentile e sicuramente timida ,tutti presupposti indispensabili per rendere plasmabile una persona .Lo salutai entrando e non potei trattenere un sorriso mentre mi spogliavo completamente nudo e,rivolgendomi a lui ,dissi che quelle docce erano riservate agli uomini, per cui nessuno si sarebbe scandalizzato vedendomi nudoLo vidi guardare con meraviglia il mio cazzo poderoso e,non chiedetemi perchè, ma in quello sguardo, oltre alla meraviglia, io intravidi del desiderio Mi disse che avevo ragione e si levò i pantalonci.

 

Era un tipo dall’aspetto simpatico, un bel sorriso sulle labbra , il corpo più da impiegato che da atleta, ma ben curato ,poco peloso , un culetto pieno e morbido che lo rendeva desiderabile , un membro normale , insomma un uomo interessante ,anche se non più giovanissimo perchè, secondo me , poteva aver superato i 50 anni, anche se li portava benissimoMi interessava perchè, nonstante la differenza d’età ,non aveva la personalità arrogante di una persona matura verso un ragazzo , per cui pensai che,se avesse avuto qualche interesse per il sesso tra uomini, avrebbe accettato il rapporto passivo con un ragazzino di 20 anni ,che, però, di sesso ne sapeva molto più di lui.Lo osservavo con la coda dell’occhio ed immaginavo come sarebbe stato avere un rapporto con una persona come quella,e questo pensiero fece alzare un po’ la testa al mio cazzo.Vedevo che lui non perdeva occasione per rivolgere lo sguardo sui miei genitali e mi accorsi che anche il suo membro dava segni di reagire , anzi, era in completa erezione, per cui mi dissi che o lo facevo ora o non lo facevo più e mi avvicinai a lui e ,tendendo il cazzo verso di lui gli dissi :

 

” ti piace ” ?”

tanto ” rispose lui

 

“puoi toccarlo se vuoi “

 

Sembrava non aspettasse altro , e,delicatamente, lo prese in mano ed incomincio a farmi una sega. Presi in mano il suo e contracambiai il gesto, finchè entrambi sborrammo in terra.

 

 

 

Negli spogliatoi parlammo delle famiglie , di calcio e di lavoro e gli dissi che cercavo un lavoro ,anche in nero, per mantenermi agli studi . Mi disse che stava ristrutturando un appartamento e che, se mi fossi accontentato di quello che poteva darmi, avrei potuto lavorare con lui. Accettai ed il giorno dopo ci ritrovammo nell’appartamento da ristrutturare ,che era stato abbandonato dai proprietari, in attesa della fine dei lavori.Mi assegnò dei compiti, mi spiegò come fare e ci mettemmo al lavoro, in due stanze separate.Vero le 11 mi chiamò e mi disse che facevamo una pausa,Eravamo in salotto , parlavamo di cose senza importanza, ma ben presto il discorso si spostò sul sesso ,sulle tante avventure che, probabilmente ,avevo avuto io grazie alla mia gioventù ed alla bellezza del mio cazzo.

 

” Ti è piciuto toccarlo ieri “?gli chiesi

 

” si, è stato bellissimo ed eccitante ” mi rispose

 

” Vuoi vederlo di nuovo ” gli chiesi

 

” si ” mi rispose con ingenua gentilezza.

 

Si vedeva che era emozionato ,che il cuore gli batteva in gola Lo tirai fuori in stato di semi erezione :

 

” E’ bellissimo ” mi disse

 

e lo prese subito in mano, iniziando a segarmiTirai fuori il suo dai calzoni e ,come il giorno prima, incominciammo a segarci, ma il mio programma per quel giorno ,era molto diverso, di quanto fatto il giorno prima

 

” baciamelo ” gli dissi con tono deciso ed autoritario.

 

Mi guardò,respirava a fatica ,si leggeva l’emozione nei suoi occhi, forse desiderava farlo da tempo, si chinò ed incominciò a baciarlo.

 

Mentre era così piegato e me lo stava baciando ,gli misi una mano dietro la testa,lo tenni in quella posizionee gli dissi :

 

” baciamelo ancora e leccamelo ” e così fece

 

Si accucciò davanti a me e me lo leccava e baciava , baciava e leccava e si capiva che gli piaceva un sacco farlo , finchè la cappella non gli è scivolata in bocca Sentire quella cosa calda e morbida sulla lingua, lo mandò in estasi e ,per poco, non ebbe un orgasmo.L’o tirai sù e , con mia sorpresa, lui mi venne dietro ,appogiando e strusciando il cazzo contro il mio culo.Ma non potevo permettere che lui prendesse iniziative, per cui mi spostai ed in tono di rimprovero gli dissi:

 

” a me piace metterlo e non riceverlo “

 

ed appoggiai il cazzo contro il suo culo, perchè fosse chiaro quali erano le posizioni giuste..Percepii chiaramente l’emozione che gli stava procurando lo struscio del mio cazzo nel suo solco e l’avergli preso in mano il cazzo, per cui decisi che era il momento giusto per tentarlo:

 

” vuoi che ti inculi ? ” gli chiesi all’orecchio

 

Capii subito di averlo messo in crisi ,combattuto com’era tra la voglia di provare e la paura di sentir dolore, ma, ancor più ,la paura che quel solo atto lo trasformasse in un omosessuale

 

” mi farai male ” mi chiese

 

” no ” gli risposi “

 

” subito sentirai solo fastidio, poi passa,”

 

Si vedeva che era combattuto sulla decisione da prendere ,poi, evidentemente prevalse il desiderio di provare e mi disse:

 

” va bene proviamo, ma se mi fa male la smetti”

 

” promesso ” gli risposi

 

Lo portai incamera da letto, ma prima di entrare andai in bagno a predere del sapone bagnato.Gli dissi di spogliarsi nudo,lo feci inginocchiare sul letto ,lo misi alla pecorina, gli lubrificai il buchino con il sapone, poi sono salito sul letto, inginocchiandomi dietro di luiL’avevo messo in una posizione che gli permetesse di guardarci allo specchio dell’armadio.Insalivai un po’ la cappella, gli allargai i glutei, introdussi nel suo culo un dito e lo mossi avanti ed indietro per rendere scivoloso il canale e ,con mia sorpresa, notai che quel semplice gesto gli stava procurando piacere.Si vedeva che era teso ed emozionato

 

” stai tranquillo ” gli dissi

 

” l’ho fatto altre volte a ragazzi e ragazze “

 

e questò sembrò tranquillizzarlo.Appoggiai la cappella al buchino ed incominciai a spingere, ma non appena la punta incominciò a penetrare lui cercò di divincolarsi

 

“no…no lascia stare mi fa male ” gridava

 

ma io non lo stavo ad ascoltare e continuai a spingere e ,quando la cappella fu entrata superando lo sfintere, lancio un urlo gridando:

 

“Basta mi fa male ,mi sai rompendo tutto dentro”

 

A quel punto mi fermai per fargli prender fiato e gli dissi:

 

” Calmati, che ormai è entrato tutto “

 

e continuai a spingere sino a quando arrivai in fondo Allora incominciai ad incularlo, prima lentamente, ma poi con sempre maggior fogaAd un certo punto incominciò a sospirare ed esclamare:

 

” Dio sto provando una sensazione mai provata “

 

” E’ bello, bellissimo “

 

” Non ho mai goduto tanto nella mia vita “

 

” Altro che le donne e mia moglie “

 

Lo stavo inculando con violenza, gli presi il cazzo in mano e glielo stavo segando.Lo sentii chiaramente avere un orgasmo anale e, dopo un, po’sborrare sul lettoMentre lo inculavo gli leccavo la schiena ed il collo e quando gli venni dento, mi accasciai sulla sua schiena mordendogli il collo

 

” Ti è piciuto ” gli chiesi dopo aver tolto il cazzo dal suo culetto

” Tantissimo ” mi rispose

 

” Se vuoi lo rifaciamo anche domani” gli dissi

 

” Si, e grazie di non esserti fermato quando te l’ho chiesto

 

Quel semplice rapporto mi convinse che Paolo era la persona giusta .Era una persona buona,gentile, timida, confusa da questa sua attrazione per il sesso maschile,consapevole di non sapere niente di questo mondo che tanto lo attraeva, disposto ad abbandonarsi nelle mani di chi poteva essere il suo Virgilio ,fosse anche un ragazzo di 20 anni

 

Provai tenerezza ed una forte attrazione sessuale per quell’uomo che, ormai ne ero certo,in breve tempo avrei trasformato nella mia puttana.

 

Mentre ci rivestivamo nello spogliatoio, pensando a quello che era accaduto ed al suo comportamento remissivo, mi convinsi che quell’uomo aveva tutte le caratteristiche per diventare un obbediente sottomesso ,purchè fossi riuscito ad impormi come un master e renderlo succube del piacere che provava nel rapporto sessuale con me.

Non era facile per un ragazzo di vent’anni sottomettere sessualmente un uomo che aveva quasi il doppio della sua età

Per non perdere tempo in una avventura dall’esito incerto, decisi di metterlo subito alla prova per vedere come reagiva, non ad una mia richiesta, ma ad un mio ordine..

Nel momento di salutarci gli dissi , in modo secco,deciso , autoritario:

“ Ci vediamo qui domani ! “

Non gli chiesi se fosse disponibile o se avesse voglia di rivedermi e lui, visibilmente intimidito, mi rispose :

“ Come vuoi “

Logicamente non ero sicuro che l’indomani sarebbe venuto, per cui considerai un segno positivo quando lo vidi entrare in palestra, dove lavoravamo ognuno per conto proprio.

Notai che era serio e scuro in volto

Entrambi, però, sapevamo che lo scopo per cui eravamo in quel posto era un altro.

Dopo neanche mezz’ora gli passai vicino e gli dissi :

“ Seguimi ! “

e mi diressi verso lo spogliatoio.

Mi tolsi maglietta e pantaloncino per andare sotto la doccia, ma vedevo che lui, che stava un po’ distante da me, indugiava nel togliersi i boxer che indossava sotto i pantaloni della tuta.

Gli andai vicino . Era girato di schiena.

Gli misi una mano nei boxer , sul culo, e , strindendogli con decisione un gluteo, gli chiesi se avesse qualche problema .

“ No “ mi rispose con imbarazzo e subito ha incominciato a toglierseli.

Aveva il cazzo duro , in piena erezione

Probabilmente la sua esitazione era dovuta al fatto che non voleva che io mi accorgessi della sua eccitazione, visto che il mio cazzo era ancora in condizione di assoluto riposo.

Continuava , però, ad avere un volto serio e preoccupato

Non lo so perchè non me ne fossi accorto il giorno prima, ma questa volta mi colpì il fatto che fosse circonciso.

Strizzandolgli con decisione il culo gli chiesi:

“ Ti è piaciuto ieri ? “

“ Sì, tanto “

” Vuoi che lo faccia anche oggi ? “

“ Sì, “ mi rispose , mentre il cazzo gli diventava sempre più duro.

“ Chiedimelo per piacere “ continuai io

“ Per piacere “ aggiunse lui

“ Oggi, però , dovrai meritartelo” gli dissi, e mi diressi verso le docce, seguito da lui che aveva un’espressione interrogativa dipinta sul volto.

Non era ancora l’ora in cui la gente lascia la palestra, per cui , alle docce, eravamo soli.

“ Vieni qui ! “ gli dissi ad un certo punto.

Mi raggiunse subito

“ ho voglia che tu me lo prenda in mano e me lo baci ! Dati da fare !“ gli dissi deciso. Lui, obbedìente, incominciò, immediatamente, a segarmi e il suo cazzo, che aveva perso un po’ di consistenza, ridivenne duro.

“ Ora succhiamelo “. gli dissi quando il cazzo aveva preso consistenza.

Lui mise un ginocchio a terra e se lo portò alla bocca, incominciando un lento pompino.

Cercai in tutti i modi di accelerare l’orgasmo, e quando sentii che stavo per sborrare, gli strinsi i capelli nel pugno , gli bloccai la testa contro il muro, e incominciai a sborrargli in bocca

“ Se vuoi che dopo te lo metta in culo devi ingoiare tutta la sborra del tuo padrone ! “

Avevo giocato tutte le mie carte!

Ora dipendeva da lui comunicarmi se avevo o meno uno schiavo sessuale.

Quando estrassi il cazzo, lo vidi chiudere gli occhi ed ingoiare quello che aveva in bocca.

Come fece cenno di alzarsi, lo bloccai con una mano .

“ Ora puliscilo per bene ! “

obbediente se lo rimise in bocca .

Finalmente aveva una faccia più serena e tranquilla

 

Quando siamo usciti dalla palestra ci siamo diretti verso casa mia

Anche se tutto quello che sarebbe successo dopo era ben facilmente prevedibile, io continuai a dargli gli ordini , perchè capisse, e gli fosse chiaro che ,d’ora in avanti, io ordinavo e lui obbediva.

Gli ordinai di spogliarsi, poi, disteso sul letto, gli ordinai di prenderlo in bocca e farmelo rizzare, poi di lubrificarsi , poi di mettersi a cavalcioni del mio pube e di metterselo in culo.

Il dolore, per lui, fu meno intenso e più breve della prima volta.

L’ho inculato in tutte le posizioni e con violenza.

L’ho sculacciato, gli ho strizzato dolorosamente capezzoli e coglioni , gli ho detto che, d’ora in avanti, sarebbe stato la mia puttana, e che avrebbe dovuto soddisfare ogni mio desiderio.

Non ebbe mai alcuna reazione negativa e mi sembrava godesse di questa sua condizione di schiavitù che gli si prospettava dinanzi in questo nostro rapporto futuro

Alla fine mi disse che non aveva mai goduto tanto e tanto a lungo e che mai avrebbe immaginato che esistesse un piacere così intenso.

“ Ti voglio qui sabato alle 14 “ gli dissi prima di salutarlo

“ Va bene” mi disse e rividi quel volto serio e preoccupato di quando era arrivato.

Quando rimasi solo mi sorpresi a sorridere, pensando a come quell’uomo adulto si fosse lasciato sottomettere da un ragazzino come me.

 

 

Capitolo 6

 

Nei due mesi successivi ci siamo visti molto spesso.

Ogni volta rimarcavo sempre più la mia posizione di padrone , posizione che lui ormai aveva accettato senza discutere.   Ogni volta condizionavo il suo piacere alla sua obbedienza più assoluta, portandolo ad accettare qualsiasi perversione introducessi nel nostro rapporto.

Ogni volta cercavo e riuscivo a prolungare e rendere più intenso il suo piacere, per legarlo ancora più saldamente a me.  Ogni volta arrivava scuro in volto e se ne andava felice di aver dimenticato, almeno per un paio d’ore, quello che lo preoccupava    Dopo due mesi ebbi la certezza che ormai non avrebbe più potuto rifiutarmi nulla .

Incominciai, allora, ad entrare nella sua vita privata cercando di condizionarla      Non avevo avuto ancora modo di conoscere sua moglie, che lui mi descriveva come una bellissima donna di 34 anni originaria dei paesi dell’Est.   Mi raccontò di averla conosciuta in occasione di un suo viaggio in Ukraina

Da quello che lui mi stava raccontando, ebbi la netta sensazione che lei avesse un carattere ancor meno deciso e volitivo di suo marito, che la descriveva timida e a lui sottomessa.     Pensai,allora,che non doveva essere un gran chè, se, pur di allontanarsi dalla sua terra, aveva accettato di sposare un uomo mediocre come Paolo

Fù così che un giorno gli dissi che avevo voglia di conoscere sua moglie , per cui, se voleva che la prossima volta che ci saremmo visti lo facessi godere, doveva portarmi delle foto di lei .

“ Nuda, naturalmente “ aggiunsi subito

Mi disse che non l’aveva mai fatto, che non sapeva se ci sarebbe riuscito, ma non ebbi pietà e gli risposi che, se non ci fosse riuscito, sarebbe stato inutile che ritornasse da me.   Il giorno in cui sarebbe dovuto venire , pensai che forse avevo esagertato, ma ero curioso di vedere fino a che punto sarei riuscito a condizionare la vita di quall’uomo.

All’ora precisa dell’appuntamento lo sentii uscire dall’ascensore e suonare al mio campanello    Lo accolsi con la solita cortesia     Come stabilito da tempo, si recò subito in camera da letto e ritorno nudo.    Come sempre aveva già il cazzo duro.

Teneva un pacchetto in mano.   Gli dissi di versarsi da bere , e di raggiungermi sul divano, cosa che fece come le altre volte.  Quando si fù seduto mi porse quello che teneva in mano.

“ E’ stato difficile?” gli chiesi senza guardare cosa contenesse il pacchetto.

“ Meno di quello che pensassi “ disse lui.

“ Con quale scusa hai giustificato il tuo volerla fotografare ?” gli chiesi

“ Con la voglia di guardarla anche quando le sono lontano.  Ma sono certo che lei non mi abbia creduto,ma non ha insistito oltre.  Credo che lei sosptetti che volessi  mastrarle a qualcuno” rispose lui

Aprii il pacchetto che conteneva un piccolo album raccoglifoto.   Girai la copertina e non riuscivo a credere ai miei occhi.

 

Era la foto di una donna nuda , di una bellezza incredibile, con un corpo mozzafiato,alta, snella, ma con tutte le curve al posto giusto, con un seno grosso, ma sostento, una figa coperta da un triangolino perfetto di peli, due cosce tornire, un culetto da far rizzare il cazzo ad un morto, capelli neri e lunghi, il tutto di una sensualità indescrivibile.

Incredulo sfogliai velocemente le dodici foto .   Era stata fotografata davanti, dietro, di lato, con primi piani della figa, del culo, delle tette, in posizioni normali o lussuriose, ed espressioni che si alternavano da giovane ed ingenua educanda  a vera e propria professionista del sesso.

Le ultime due foto la ritraevano all’inizio di una masturbazione e nel momento dell’orgasmo.

Riguardai più volte le foto con attenzione e mi accorsi che non aveva mentito quando mi disse che era timida e sottomessa, perchè nel suo sguardo non c’era mai quell’espression sicura, altera , arrogante di un donna consapevole della propria bellezza e sensualità e del potere che ciò le conferiva.  Poi misi le foto in un cassetto

“ Ti cornifica ?” gli chiesi

“ Sicuramente no ” mi rispose lui “ perchè qui è sola, non ha parenti, ne amici ed è terrorizzata che io la lasci . Ha una figlia di 15 anni che vive con noi, naturalmente “

“ La scopi regolarmente ? “ gli chiesi.

“ Ogni tanto “ mi rispose “ non mi piacciono troppo le donne e, da quando ci vediamo io e te, ancora di meno”

“ Allora perchè ti sei sposato” chiesi io

“ Per non far capire ai miei ed alla gente, quali sono le mie preferenze sessuali. Logicamente neanche lei sa delle mie tendenze “

“ Voglio conoscerla “ gli dissi.

“Vuoi scopartela?” disse lui

“ Peggio “ dissi io “ voglio che ce la scopiamo assieme e che diventi la nostra schiava.Voglio che veda quanto riesco a farti godere davanti a lei ” dissi io.

“ Se mi rifiutassi? “ chiese lui

“ Ne avresti tutti i diritti, ma non saresti più il mio schiavo obbediente e, di un normale e semplice pederasta, non saprei cosa farmene” conclusi io.

“Quando vuoi che te la porti?” mi chiese.

“Quando sarai pronto ed avrai parlato con lei “ dissi io

Poi giocai d’azzardo, ed interpretando il suo umore nero degli ultimi tempi, come conseguenza di una crisi economica dovuta al scarso lavoro gli chiesi:

“ Hai bisogno di soldi ? Hai problemi di lavoro ? Vuoi che ti aiuti ? “

“ Vuoi comprarla o semplicemente pagarla come una puttana ? “ mi chiese lui

“ Sono e rimango il tuo padrone, ma sei anche il mio migliore amico “ risposi io “ e ,se la cosa ti offende, dimentica quello che ti ho detto”

“Scusami “ disse lui “ ma sono due mesi che lavoro pochissimo ed abbiamo seri problemi”

“Dopo che l’avrò conosciuta, puoi mandala a servizio da me, almeno fino a quando ti troverò  qualcosa da fare” gli dissi

“ Ti ringrazio e ti prometto che, se mi darai una mano in questo momento, te ne sarò riconoscente per sempre “ e ,prima di andarsene aggiunse “ e farò in mdo che lo sia anche lei”

Dopo questo scabio di parole tra amici,riprendemmo il mio ruolo di padrone e lui di schiavo.

 

 

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