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Racconti Erotici Etero

Un giorno

By 8 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

C’è aria calda oggi. Ci sono i rumori dell’estate. La moto.

‘alle 11 passo da te se ci sei, ti voglio far vedere un posto nuovo’. Il messaggio l’ho mandato senza nemmeno sapere cosa avrebbe fatto oggi. Da una settimana non ci vediamo. Possiamo anche stare lontani per diversi giorni senza che questo crei problemi. L’ho mandato perché ho voglia di lei.

La sua malizia è la perfezione in un giorno così.

Il suo sesso è la perfezione ogni giorno.

‘ti aspetto”

Suono. Scende. Con un vestito a fiori, come se fosse già piena estate. Da quando la conosco non sono mai riuscito a vederla rimanendo impassibile. E’ un tornado su di me. Quelle gambe magre, quegli occhi che mi entrano nella testa. Quel seno piccolo, il più eccitante che abbia conosciuto. il suo modo di essere provocante, di stuzzicare. Il suo modo di scopare.

La passione.

Mi sorride, prendendomi in giro per il messaggio e l’idea improvvisa.

-Però eri pronta anche tu.-

Si mette il giacchetto sopra le spalle nude per salire. Guardo il ginocchio, le ballerine, le vene del collo del piede.

Partiamo. Non parliamo mai in moto, non ci va di urlare e non ce n’è bisogno adesso. Sento il suo corpo. Sento il suo abbraccio che stringe come lei sa che mi piace. Il calore sulla mia schiena. Giro la testa a guardare le gambe. Stringe. Muove le dita sulla mia pancia, come a dirmi che le piace quando la guardo. Sa perfettamente che la mia voglia con lei cresce subito. Appena la vedo.

La strada di campagna sale, in collina. Supera il paese, passa il bosco. Poi la radura. Un’enorme radura, un prato da pascolo, il bosco ai margini. Sembra deserto. Ci sdraiamo al sole. E’ caldo.

Poi si alza, si allontana da me, per andare verso il bosco. Mi guarda da lì. Vado, la prendo a me, la stringo, la bacio. Le labbra calde, il silenzio intorno. Il suo sapore. Si gira, sono dietro di lei, le prendo le mani e le appoggio all’albero. sento la sua schiena, le spalle scoperte. Le bacio. Sposto i capelli dal collo
– Ti voglio, lo sai? –
Con la mano scendo sulla coscia. Si appoggia meglio all’albero e si piega leggermente. La mano sale, il vestito sale, la pelle. ‘se passa qualcuno ci vede’.

-Come se non sapessi che ti farebbe ancora più eccitare, vero? Come se non ti conoscessi. Come se il fatto che tu non abbia messo niente sotto il vestito non fosse un invito a scoparti, come se non fosse un modo per farmi perdere il già poco controllo che ho quando sono con te. –

“lo sai che mi piace sentire l’aria sulla pelle che entra dal vestito…” Lo so, so quanto mi stordisce, so quanto lei è il sesso.

Alzo il vestito sulla schiena. La guardo, con quel culo meraviglioso, appoggiata a quell’albero.

Le mani sui fianchi, sfioro i contorni, poi la parte bassa della schiena, seguo la colonna vertebrale, salgo con la mano fino al collo. Poi passo giù, davanti. Le tette. I capezzoli già duri, eccitati. Li prendo tra le dita. E la pancia, l’ombelico. La mano su di lei. Tra le gambe. Liscia, umida, calda.

Mi metto in ginocchio, dietro. Voglio sentirla con la bocca, leccare il suo sapore, sentire il calore delle labbra, la voglia di me nella bocca.

Lecco. succhio. Sento il rumore, sento la sua voce, nel silenzio attorno. il calore del suo desiderio.

Mi alzo, mi abbasso i pantaloni e le mutande, senza toglierli, con la mano mi cerca.

-Senti. Senti come è per te.-

Mi appoggio, da dietro. La sua fica diventa mia, è il posto mio. Il suo desiderio e il mio. Il nostro desiderio. Ora sono dentro di lei, ora sono suo. Le mani sui fianchi stringono. Poi spingo piano.

-Dovresti vederti così. Ti verrebbe voglia di spingere forte, ma lo faresti piano prima, come me.-
Piano, cercando tutti i punti, muovendo verso di te.

Poi forte, per spingere, per farle sentire quanta voglia mi fa accumulare. Per sentire il rumore del mio bacino sul suo culo. Per stringere con le mani il culo. Per godere di forza, dentro di lei.

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