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Racconti Erotici Etero

un incontro di lavoro…

By 21 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio ruolo di direttore agli acquisti, mi porta spesso a fare incontri di lavoro anche fuori dall’ azienda.
&egrave prassi normale che si debba visitare fornitori e valutare le loro capacità.
In uno di questi miei incontri, vedo una ragazza sui trentacinque anni, che subito mi colpisce per i suoi modi di fare e di parlare.
Ha un appeal sopra la media, emana sensualità in tutti i suoi movimenti e veste sportivo con un tocco di eleganza che fa la differenza: Almeno ai miei occhi.
Vengo a conoscenza che &egrave la moglie del proprietario e da quel giorno, comincio a fare in modo che la si possa rincontrare.
Quando scopro che lei lavora dentro la sua piccola azienda artigianale, tutto diventa più facile, con scuse diverse la contatto telefonicamente, sino a creare un rapporto più che cordiale.
Un giorno lei mi chiama per dirmi che ha notato che molti dei suoi preventivi nei nostri confronti, non hanno esito, io prendo subito la palla al balzo e gli dico che sono cose da discutere tranquillamente in un incontro di lavoro, possibilmente da soli, visto l’argomento delicato, lei mi risponde che assolutamente bisogna incontrarsi per capire cosa sta succedendo .
Tre giorni dopo la aspetto davanti alla mia azienda, arriva alle dodici e trenta puntuale e bella come la ricordavo.
Un paio di calzoni neri, che mettono in risalto le sue lunghe gambe e il suo sedere bello alto e baldanzoso, sopra una camicetta beige che si chiude solo all’altezza dei seni, creando quella malizia così cara a noi uomini.
Capelli neri increspati, un paio di occhiali a coprire i suoi occhi azzurri, un leggero rossetto, niente gioielli sfarzosi, tutto al posto giusto.
La faccio salire sul mio mercedes con vetri oscurati e la porto a pranzo.
Ho scelto un locale fuori città che so poco frequentato dalle persone che conosco e che ha una cucina ottima con una scelta di vini all’altezza.
Nel tragitto rompo il ghiaccio parlando del tempo stupendo e di come sia carina vestita così.
La sento rispondere rilassata e sicura di se.
Quando arriviamo, faccio un gesto elegante che lei apprezza molto, le apro la porta come si faceva una volta e a tavola le sposto la sedia per farla sedere.
Cominciamo a parlare di lavoro, per trenta minuti i discorsi sono seri, poi, a un certo punto le sorrido e le dico;
‘Adesso basta parlare di lavoro, parlami un po di te’
Lei comincia a parlarmi della sua vita mentre io ascolto e intanto siamo al secondo, poi, sta a me parlare e cerco di conquistarla con racconti veri di effetto, parlo dei miei viaggi, delle mie esperienze parapsicologiche, dei casinò e di cavalli da corsa, lei mi guarda concentrata e si vede che quei racconti la prendono molto, in quel momento le cade una goccia di sugo sulla camicia , proprio all’altezza del seno, io con disinvoltura le dico che si &egrave macchiata e prendendo un poco di acqua bagno il mio tovagliolo e delicatamente, vado a pulirla.
Lei mi guarda mentre accarezzo la camicia e fa finta di niente quando con tocchi leggeri, le mie dita sfiorano il suo seno.
Quel primo approccio così sensuale, &egrave sconvolgente per il mio eccitamento, sento subito il membro duro e la voglia di avere quella ragazza, diventa necessità sessuale.
Pulisco la macchia e mi rimetto a parlare, adesso, ogni tanto vado sulla sua mano e la tocco, questi piccoli contatti, tengono l’eccitazione a alto livello: quando poi anche lei parlando, ogni tanto sposta la mano e mi tocca il braccio, capisco che l’interesse &egrave reciproco.
Dai nostri discorsi, capisco che le possibilità di frequentarci saranno poche, siamo distanti e impegnati tutti e due.
Mi dice che alle quindici e trenta deve andare via, io guardo l’orario, sono le quattordici e le dico che ci &egrave rimasto poco tempo… le chiedo se le va di andare a fare un giro, lei accetta volentieri, io pago e con galanteria le sposto ancora la sedia per farla alzare e la faccio passare davanti a me.
Guardo il suo sedere danzare sotto i miei occhi mentre usciamo.
La faccio salire a partiamo, vado in giro per la campagna che ben conosco e mentre parlo, le allungo una mano sulla coscia, lei invece di spostarmela ci mette una mano sopra e ci gioca.
A quel punto fermo la macchina in una stradina abbastanza nascosta, le accarezzo i capelli e poi la bacio, un bacio delicato che viene corrisposto e le mie mani scendono ad accarezzarle le spalle e poi scendono sui suoi seni.
Comincio ad apprezzare quel corpo.
L’atmosfera si surriscalda, i nostri movimenti si fanno più arditi, comincio a toccarla anche sopra i calzoni all’altezza della sua fica.
La macchina mi blocca alcuni movimenti, il tempo scorre, &egrave rimasta solo mezzora, allora, scendo e passo dalla sua parte.
Siamo sullo stesso sedile, continuo a accarezzarla, sento i suoi sospiri e quel punto la faccio girare.
Adesso, lei &egrave poggiata con le braccia sul sedile e la sua schiena e il suo sedere sono verso di me, che mi sono messo alle sue spalle,.
Siamo stretti ma il desiderio &egrave talmente tanto che mi sembra che siamo troppo distanti.
Le slaccio i calzoni e li abbasso, sotto ha uno scippino nero molto fine, leggermente trasparente econ orli lavorati negli angoli, visto il poco tempo rimasto le abbasso veloce anche gli slip portandoli all’altezza delle ginocchia come i calzoni, guardo il suo sedere veramente ben fatto e, allargandole le gambe vedo anche il suo fiore così ben curato: un filetto di peli la protegge e la inorgoglisce.
Mi slaccio i calzoni, mi libero di tutto e poi appoggio il mio corpo alla sua schiena, le prendo le spalle, tocco con il mio cazzo la sua pelle e seguendo le sue urve, appoggio la mia cappella al suo pube, mi posiziono per prenderla ma lei mi anticipa e spingendo il bacino all’indietro si mette metà cazzo dentro di lei: quel gesto mi fa letteralmente impazzire, così spingendo sulle spalle le metto dentro l’altra metà rimasta agognante fuori.
In quella posizione, con i calzoni che le bloccano le ginocchia, la sua fica rimane stretta e così quando io comincio a andare avanti e indietro in lei, sento le sue pareti vaginali avvolgermi come una verginella e le sensazioni che mi dà, sono veramente incredibili.
Sposto le mie mani sotto la camicetta e tirando su il reggiseno le prendo con forza il seno, i suoi capezzoli duri come il marmo subiscono l’attacco delle mie dita, a quel punto, stringo forte le tette usandole come appoggio e mi spingo ancora più forte in lei.
La sento godere più di una volta, continua a stringermi il cazzo in modo eccitantissimo e in più adesso, sento anche le sue contrazioni vaginali e i suoi tremori o brividi, sono un piacere immenso per il mio cazzo.
Lei cerca di spingere all’indietro il sedere per sentirmi ancora meglio, in effetti quando le mie palle sbattono sul suo sedere, sento un dolore e un piacere immensi.
Sono ormai al limite della mia resistenza e il tempo stringe: i nostri sudori si scambiano e in quel momento sento il mio sperma spargersi il lei…
Le mie urla, unite alle sue, sono un momento indimenticabile di quella giornata, ricordo ancora il suo sedere che dondola sotto i miei ultimi colpi…
&egrave stata una scopata veramente inebriante, imprevista e anomala per come &egrave venuta, era tanto tempo che non mi capitava di fare sesso in macchina e, questo &egrave stato sicuramente molto eccitante…come il pensiero del suo sedere che balla sotto le mie spinte e indecentemente mi attira…

Scrivetemi…
fantasypervoi@libero.it

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