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Racconti Erotici Etero

Un piacevole incontro

By 13 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi prende, scatenando la mia immaginazione, mi fermo, mi giro, seguo
quella voce, la vedo.
E’ una ragazza che sta parlando al cellulare.
La guardo.
Non una di quelle ragazze che ti fanno girare quando le vedi passare,
però &egrave carina, &egrave intrigante, ha un suo fascino ed ha stuzzicato la
mia fantasia.
Ha dei pantaloni scuri a zampa d’elefante, con la vita bassa, una
magliettina aderente corta.
Di seno avrà una 2a…non più di una 3a… proprio come piacciono a
me.
Capelli scuri, un po’ lunghi, ma non troppo.
Continuo a guardarla, la fisso.
Non può non accorgersene.
Mi guarda, abbassa lo sguardo, si allontana.
Non può andare via così.
La seguo.
Avrà 7 o 8 anni meno di me, avrà sui vent’anni.
La studio da dietro.
Ha un bel sedere a mandolino.
Non &egrave altissima, porta scarpe con la zeppa.
Si ferma a guardare un negozio.
Sono sempre dietro di lei.
Forse vede il mio riflesso nella vetrina perché si gira e mi guarda
con sguardo interrogativo.
Non capisce che voglio, perché la seguo.
Mi avvicino a lei.
A quest’ora, con questo caldo, non c’&egrave molta gente in centro.
Le sussurro che mi piacerebbe controllare se &egrave veramente senza slip.
Mi aspetto uno schiaffo.
Evidentemente non &egrave abituata ad essere senza, l’imbarazzo prende il
sopravvento, abbassa lo sguardo arrossendo un po’.
Riesce solo a mormorare
– Ma cosa dici… io non…
Mi tolgo gli occhiali da sole e le alzo il viso per guardarla negli
occhi.
– Ti va di fare una pazzia?
– Ma… chi credi che sia.. io non… e poi sono fidanzata!
– Anche io sono fidanzato e sono anche un ragazzo fedele
– Sì lo vedo!
– Forse non ci rivedremo più… e nessuno lo saprà
– Ma cosa dici… io non voglio fare l’amore con te
– Ok, ma ci sono altri modi per fare una pazzia
Mi guardo intorno.
La via laterale in cui siamo &egrave deserta.
Mi avvicino a lei, le bacio le labbra.
Non si oppone, ma nemmeno ricambia il bacio
– Ma chi ti credi di essere… per… andare in giro a… baciare la
gente…
– Solo una persona che vuole controllare una cosa
Le bacio il collo.
Mi dice di fermarmi ma non fa niente per allontanarmi o farmi smettere.
Lo mormora.
I miei baci diventano più sensuali.
Le scappa un lieve gemito di piacere.
Dopo un po’ mi allontana.
– Se hai certe voglie… vai dalla tua ragazza… visto che sei…
tanto fedele…
– Ma la mia ragazza porta sempre gli slip
Non sa che rispondermi.
E’ combattuta tra il desiderio, l’imbarazzo e la paura di quello che
potrebbe succedere.
Le bacio di nuovo le labbra.
Questa volta contraccambia.
– Io non voglio fare l’amore con te
– Ti ho detto che non lo faremo se non vuoi
– Ma allora cosa vuoi… fare?
– Vieni con me te lo farò vedere cosa voglio fare
– Ma…
La bacio di nuovo.
Cerco la sua lingua con la mia.
La trovo.
Non si oppone al mio bacio, anzi si lascia andare contraccambiando.
Questa volta passa un po’ più di tempo prima che mi allontani di
nuovo.
– Non puoi fare queste cose qui… se passa qualcuno?
– Andiamo dove non può vederci nessuno allora
– No…
Il suo no non &egrave molto convinto.
– Io abito da solo e non c’&egrave nessuno adesso
– Non ci vengo a casa tua… chissà dove abiti…
– Qui vicino, ci vogliono 5 minuti
– Ma se mi vede qualcuno!
Le bacio di nuovo il collo.
Allungo le mani sul suo seno.
E’ come speravo che fosse.
Sodo e sensibile.
La sento mugolare piano.
– Non fare così ..che…
Non finisce la frase.
Smetto e la guardo.
La prendo per mano portandola verso la mia macchina.
Mi segue senza dire niente.
Anche in macchina &egrave silenziosa.
In ascensore la bacio di nuovo.
Sto al 7′ piano di una palazzina di 7 piani e il viaggio in ascensore
dura poco.
La porto in casa.
Nella stanza da letto.
La faccio sdraiare sul letto.
Lentamente le apro i pantaloni.
Come avevo immaginato un cespuglietto di riccioli scuri si nascondeva
sotto i pantaloni.
Glieli tolgo.
Le faccio allargare le gambe e mi tuffo in quel paradiso.
Inspiro l’odore della sua umida femminilità.
La voglio assaggiare.
Dischiudo le grandi labbra per poter giocare con il suo clitoride.
– Ma cosa fai… io sono verg… oh mamma…
Sento che apprezza quello che so facendo.
La sua eccitazione cresce.
Mugola di piacere e muove il bacino verso di me.
Le stimolo in clitoride con le dita e uso la lingua per penetrarla, per
esplorare la sua intimità più segreta.
– Cosa mi fai…
Continua a mugolare ed a gemere.
Il fatto che sia vergine non le impedisce di godere di questo
trattamento.
Eccome se le piace.
Si &egrave scoperta il seno e se lo sta toccando.
Muovo più velocemente le mia dita sul clitoride.
Inarca la schiena avvicinando di più il bacino al mio viso.
Io continuo ad eccitarla e ad assaporare la sua eccitazione.
Suona il suo cellulare.
Mi dice di non smettere di continuare ed io continuo a farla godere.
Continuo ancora ed ancora.
E’ una di quelle ragazze a cui occorre molto per arrivare all’apice del
piacere.
Ma io non ho fretta, ho tutto il tempo che voglio per farle raggiungere
l’orgasmo.
Lei si &egrave lasciata completamente andare al piacere, alla lussuria.
Non mi importa se poi anche il mio desiderio sarà soddisfatto.
Assaporo i suoi umori che abbondanti saziano la mia sete di lei, senza
però placarla completamente.
Mi dice che mi adora, che sono fantastico, un dio.
Ed io provvedo a non deluderla leccandola, toccandola.
Altro dolce miele mi ripaga per il mio impegno.
Continuo fino a quando l’orgasmo la scuote, mentre continuo a far
vibrare le sue corde del piacere.
Ora &egrave distesa, con gli occhi chiusi.
Respira profondamente.
Mi sdraio accanto a lei.
La guardo.
– Sì &egrave vero… sei senza slip oggi
Mi tira il cuscino dicendo che sono uno stupido e ridacchia.
Adesso &egrave lei che mi osserva.
Mi guarda.
Si avvicina a me.
Mi sbottona la camicia.
Mi accarezza il petto, me lo bacia.
– Mi piace il tuo petto… hai così pochi peli…
Sbottona i miei pantaloni guardandomi.
– Il mio ragazzo non mi ha mai… beh con lui non…
– Mai raggiunto l’orgasmo?
Annuisce.
– Non &egrave tantissimo che stiamo insieme, ma si vede che lui non &egrave
bravo… esperto come te
E’ un po’ impacciata nel liberare la mia erezione dai boxer.
Non deve averlo fatto molte volte.
O forse non l’ha mai fatto lei.
Continua a parlarmi.
– Però c’&egrave una cosa che io non ho mai fatto… spero di non essere
troppo… imbranata ma… me lo ispiri…
Si avvicina con il viso al mio pene.
Me lo bacia.
Piccoli bacetti sulla punta.
Poi lo lecca con la punta della lingua, quasi timidamente.
Ci prende lentamente confidenza, i suoi movimenti diventano più
sicuri.
Per essere la prima volta se la sta cavando veramente molto bene.
Ben presto lo mette in bocca per succhiarlo.
Con cautela cerca di prenderne il più possibile.
Non mi muovo, faccio fare tutto a lei.
Si muove sul mio membro con inaspettata bravura.
Il mio piacere aumenta e lei ormai sembra averci preso gusto.
Si ferma per riposarsi un po’ e intanto lo lecca, tanto per non farlo
“freddare”.
Mi guarda.
Le sorrido dicendole che &egrave veramente brava.
Mi ringrazia riprendendo il discorso e con molto impegno.
Anche guardarla &egrave eccitante.
Vedere come il mio grosso pene sparisce nella sua bocca apparentemente
così piccola.
Osservare come le piace farlo.
Con una mano tiene la base del mio sesso e con l’altra mi tocca i
testicoli.
Ne saggia le dimensioni, la consistenza.
Sento l’orgasmo avvicinarsi velocemente, travolgermi.
Faccio appena in tempo a dirle che sto venendo che il mio sperma le
arriva tra le labbra.
Ne beve un po’, in parte le impiastriccia il viso, le mani.
Mi guarda soddisfatta per poi chiedermi dove &egrave il bagno.
Glielo dico.
Rimango da solo per un po’.
Ho il tempo di ricompormi.
Squilla di nuovo il suo cellulare.
Torna nella camera ma non risponde.
Si &egrave lavata e rivestita.
– Vuoi che ti riporti in centro?
– No, farò una passeggiata…
– Sicura?
– Sì sì non ti preoccupare
Mi alzo dal letto e mi avvicino a lei.
Le bacio le labbra e lei contraccambia il bacio.
Mi saluta.
Se ne va.
La rivedrò?
Chi lo sa.
Tanto anche se ci rivedremo sarà come se non fosse successo niente.
Sarà solo il ricordo di un caldo pomeriggio d’estate.

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