Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Un pomeriggio di…pioggia

By 6 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Un pomeriggio’di pioggia

Un pomeriggio di sabato, uggioso, Anna seduta in poltrona, legge distrattamente una rivista. Andrea gira per casa in pantaloncini e maglietta. Si prepara per l’allenamento della squadra di pallavolo della scuola. Fuori piove non male :’ Mi accompagni alla scuola, Ma’?, con quest’acqua arrivo bagnato come un pulcino all’allenamento.’ ‘Va bene’ dice la donna e si avvia a prendere il leggero impermeabile estivo . Poi scendono in ascensore nel sottostante garage e si infilano nella macchina. Andrea, in tuta coi colori sociali siede accanto alla madre e le indica la strada a suo giudizio più breve, come farebbe un navigatore. Ad un tratto esclama ‘frena!’ Ella lo guarda ed accosta al marciapiede, avendo visto un motorino riverso per terra ed un ragazzo , claudicante che cerca di rialzare il mezzo dall’asfalto. Anna scende dall’auto e si avvicina domandando:’ Si &egrave fatto male?’ e si trova di fronte Roberto che le risponde :’mi duole la gamba destra. Sono scivolato sul terreno viscido’. Ella lo accompagna alla macchina ed apre la portiera posteriore dicendo :’entra ti porto a casa io, dopo aver lasciato Andrea in palestra. Oppure vuoi andare al pronto-soccorso?’ ‘No, non c’&egrave bisogno ho solo battuto il ginocchio; adesso passa, sto già meglio. Piuttosto, il motorino , se Andrea può parcheggiarlo e mettere l’antifurto” . ‘Certo, Roberto’ risponde il ragazzo e si sbriga ad eseguire, sotto l’acqua che cade fitta. Poi, l’auto riparte e si dirige verso la palestra della scuola . Anna entra nell’ampio spazio antistante il plesso scolastico e dice ad Andrea ‘accompagno a casa il tuo amico e ritorno’. ‘ Non c’&egrave bisogno, puoi aspettarmi qui , con questa pioggia non conviene andare avanti e dietro e poi Roberto abita piuttosto lontano. L’accompagniamo, dopo l’allenamento, se non sta tanto male. Io ci metto un’oretta per allenarmi con gli altri.’ ‘No, mi sento bene, aspettiamo pure, se non le da fastidio’. ‘Ok, ma fa presto’. Ella guarda il figlio allontanarsi con la borsa sportiva e quando lo vede sparire, incontra nel retrovisore lo sguardo di Roberto. ‘Ciao, le dice il giovane, finalmente ti rivedo! Dovevo rompermi una gamba” ‘Ciao’ risponde Anna divertita , volgendosi all’indietro. ‘Spero tu stia meglio, altrimenti andiamo alla guardia medica. Non &egrave il caso di sottovalutare le contusioni :’ ‘ Non preoccuparti, sto bene, piuttosto, devo rimanere seduto dietro?’ ‘Si, &egrave meglio!’. Roberto allora estrae da una tasca interna della giacca a vento un libro dalla copertina traslucida e lo porge alla donna che, incuriosita , lo guarda ed arrossisce violentemente, quando scorge sul frontespizio , sotto il titolo equivoco di : ‘toccata e fuga’, una coppia seduta su una panchina , in un atteggiamento che lascia pochi dubbi. La mano della donna, infatti, stringe tra le dita il fallo del vicino. ‘Piegalo, suggerisce Roberto, vedrai che succede!’ Ella obbedisce e s’accorge che la copertina &egrave una specie di trompe l’oeuil che, a seconda dell’inclinazione da l’impressione che la mano si muova eseguendo una masturbazione. ‘Vuoi farlo con me?’, le domanda il ragazzo. Anna rimane un attimo interdetta. E’ intimamente tentata, poi si riprende ed obietta:’ Qui? E se viene qualcuno?’ ‘Non viene nessuno e poi lo vediamo se dovesse avvicinarsi. Dai, vieni dietro’. Dopo un attimo d’indecisione , scende e raggiunge il giovane sui sedili di dietro. Roberto le si accosta e slaccia la patta dei jeans dicendole ‘tiramelo fuori ‘. Ella esegue e si ritrova tra le mani il fallo eretto che inizia a masturbare, fissando negli occhi il ragazzo. Egli si abbandona alla carezza, mentre Anna sposta la sua attenzione sul glande turgido che continua ad arrossarsi sotto l’onda del va e vieni delle sue dita. Ella guarda golosa il membro che continua a carezzare mentre il respiro di Roberto si fa sempre più rapido. Quando intuisce, dall’indurirsi della verga ch’egli sta per venire, si cala repentina verso l’inguine del giovane e riceve in pieno viso il meato di sperma di cui cattura le ultime gocce sulla lingua.
Egli, dopo il climax , ha conservato la rigidità del pene e sollevando il volto della donna verso di se, le sussurra ‘ti voglio!’ . ‘Sei pazzo, qui all’aperto’, obietta Anna, ma egli non la sente neppure e , portando le mani sotto la gonna della donna, afferra il bordo degli slip e li abbassa sulle cosce inguainate nelle calze autoreggenti. Ella, allora, presa dalla sua stessa frenesia , nella luce fioca dell’imbrunire mormora:’aspetta’ e si sfila definitivamente le mutandine, restando col pube scoperto. Roberto, nel frattempo si &egrave sdraiato sul sedile ,col fallo eretto e le ingiunge :’scopami tu ed apri la portiera . Devo tenere le gambe ben stese perché mi fa ancora un po’ male il ginocchio’ Anna sale sul ventre del giovane e va toccare il glande con le grandi labbra della vagina. Poi si lascia cadere sul fallo ricevendo il membro, attorno al quale comincia ad agitare le pareti della vulva con moto rotatorio-altalenante. Ella non si cura più di guardarsi intorno, presa com’&egrave dal piacere che riceve dal coito e dal nerbo che continua a mantenersi assolutamente rigido dentro di lei. Se solo guardasse dietro , s’accorgerebbe di due occhi lubrichi che la scrutano e d’una mano che ,assistendo alla copula ,si masturba violentemente. E’ Andrea che , nascosto dalla portiera si eccita, vedendo sua madre intenta in un accoppiamento estemporaneo.E’ nuda sino alla vita, con le mammelle all’aria su cui indugiano di tanto in tanto le labbra del partner ed offre lo spettacolo del suo fondo schiena armonioso.
Roberto, nel frattempo, si &egrave impossessato delle natiche della donna che divarica, eseguendo con l’indice ed il medio della destra un leggero vellicamento dell’ano. Egli ha sollevato la testa e si guarda intorno, quasi a voler scorgere la presenza di qualcuno. Ma Anna non può avvedersene, presa com’&egrave dal climax incipiente: ella accelera il moto del bacino , soffocando un singulto liberatorio, mentre riceve, nel profondo, la scarica di sperma del ragazzo sotto di se. Poi , dopo alcuni istanti di comune deliquio, si sfila dal membro, sorprendentemente ancora rigido e si ricompone portandosi di nuovo al posto di guida. ‘E’ stato bello’ mormora all’indirizzo di Roberto il quale bofonchia tra se:’si ,ma doveva essere’diverso’. Ella non raccoglie quest’ultima frase e mette in moto l’auto, allorché scorge suo figlio avvicinarsi. ‘Come mai sei così bagnato?’ dice ad Andrea che risponde ‘piove forte’.La macchina va e prende la strada per la periferia sud della città, dove abita Roberto in una villetta nel verde.
Anna si ferma davanti all’abitazione per permettere al giovane di scendere, dopo aver salutato e ringraziato per il passaggio. Ad Andrea egli dice ‘ti chiamo dopo’ con un tono di leggero rimprovero che la donna non sa spiegare.
Tornati a casa, madre e figlio s’infilano nei due bagni e, sotto il getto della doccia, Anna si monda dai residui di seme che le impiastricciano ancora il pube e le cosce. A cena sono poco loquaci , ma ad un tratto il ragazzo domanda ‘quando torna papà? ‘ ‘perché me lo chiedi, sai bene che starà fuori ancora un mese.’ ‘E’ perché mi manca e, poi, c’&egrave bisogno di lui in questa casa!’ .
Ella percepisce nel tono della voce , una sorta di rancore, come se egli volesse farle capire di non approvare qualche cosa del suo comportamento e così chiede:’ C’&egrave qualcosa che non va? Ti vedo strano e ti sento, per la prima volta ostile, quasi tu debba rimproverarmi d’una mancanza nei tuoi confronti.’ . ‘Non &egrave nulla, dice Andrea, sottraendosi allo sguardo della madre; sono solo stanco. Adesso vado in camera mia , se non ti dispiace. Ho sonno. Buonanotte’.
Anna si ritira nella sua stanza , ma le &egrave rimasto il dubbio che suo figlio non abbia voluto dirle tutto. Perciò decide di raggiungere Andrea e chiarire le questioni lasciate in sospeso. Mentre si avvicina alla stanza del ragazzo, sente ch’egli &egrave al telefono , conversando in viva voce con qualcuno che riconosce essere Roberto. Questi sta rimproverando Andrea dicendo:’ Cavolo, non hai le palle!!! Io , quando ci siamo fatti mia madre il coraggio ce l’ho avuto. Le sono andato dietro e l’ho inculata! Tu , il fegato non ce l’hai! Hai preferito spararti le seghe al coperto ed hai mandato a monte quella che poteva essere un’esperienza , forte, memorabile!! E, poi credi che tua madre si sarebbe ribellata? Come conosci poco le donne. Sono tutte puttane e la tua non fa eccezione!’ ‘ Senti, sarà come dici ma non me la sono sentita di prenderla. E’ mia madre. Non avrei potuto più guardarla in faccia!!’. ‘Ma che ne sai! Credi forse che la mia mi abbia punito o sia stata contraria ad una scopata in tre? Sai cosa mi ha detto dopo? Mi ha confermato di non aver mai goduto tanto in vita sua e che se vogliamo possiamo rifarlo. Ecco come stanno le cose! Ora se hai un po’ di coraggio vai da lei e te la fotti!! Poi mi chiami e ce la spassiamo tutta la notte’. ‘Tu sei pazzo! Pazzo e depravato! Io non ci penso neppure!!’ ‘Però la guardavi la mammina mentre mi scopava in macchina ! Ti piaceva vederla impalata sul mio cazzo!!! E pensare che le avevo anche allargato le natiche perché tu la inculassi! Ed ora cosa cambia, va da lei , dille come l’hai sorpresa e minaccia di rivelare tutto a tuo padre se non si fa scopare da noi, in tre!’ ‘ Ma va al diavolo, tu e quella zoccola di tua madre!!! E non farti più vedere dalle parti di casa mia!!!’. ‘Aspetta Andrea, non riattaccare. E va bene non se ne fa niente ma lasciami almeno ritentare. E se poi ci sta? ‘ ‘ Non hai capito , per me la cosa si chiude qui e tu lascia perdere mia madre.’. Così dicendo Andrea riattacca il microfono e sferra un pugno sulla scrivania per spezzare la tensione nervosa che lo attanaglia. Anna che ha sentito tutto, ritorna in silenzio in camera sua e chiude la porta . Non per timore che suo figlio entri ma per non dovergli spiegare perché abbia ceduto alle avances del suo amico. Ed infine, domani &egrave un altro giorno.

Leave a Reply