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Racconti Erotici Etero

un rovente viaggio Roma-Bologna

By 7 Febbraio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ciao a tutti, sono qui per condividere un fatto incredibile che mi è accaduto la scorsa estate.

 

Ero andato a Roma per motivi di lavoro (sono un agente di assicurazioni), partendo da Bologna, città in cui vivo. All’andata un viaggio molto normale, in compagnia di persone, come spesso accade, silenziose e riservate.

 

Il viaggio di ritorno fu invece completamente diverso.

 

Giunto presso la stazione Termini, per fare in fretta, decisi di non acquistare il biglietto del ritorno (che ancora non avevo) presso la biglietteria, ma di usare una di quelle macchinette.  Davanti a me c’era una ragazza che parlava al cellulare, piuttosto animatamente, e con l’altra mano toccava i tasti del monitor a ritmo di una pressione ogni mezzo minuto. Io, spazientito, la dissi di sbrigarsi, ma lei aumentava sempre più il tono di voce e sembrava essersi disinteressata di me e del biglietto. Ad un tratto decisi, avendo davvero perso la pazienza, di mettermi accanto a lei e dirgliene quattro! Quando mi avvicinai lei chiuse la telefonata, e vidi che piangeva. Era una ragazza bellissima, mora, occhi verdi, abbronzata, alta almeno 175, magra, con un culo tondissimo e durissimo (e forse, a ben pensarci, visto che il treno successivo sarebbe stato solo dopo mezz’ora, è stato quello il motivo che mi ha spinto ad agire così…).

 

“Posso fare qualcosa per te? Scusa se ti do del tu, vedo che abbiamo la stessa età”

 

“Sì sì certo, scusa, faccio subito, mi dispiace”, rispose

 

“Vedo che piangi, parlavi con il tuo ragazzo? Non ho potuto fare a meno di ascoltare”

 

“Ex ragazzo, ormai. E’ uno stronzo. Adesso faccio subito il biglietto, scusami… anche perchè il treno per Bologna è tra mezz’ora e voglio prima mangiare qualcosa”.

 

Ovviamente colsi la palla al balzo e le dissi che anche io dovevo tornare a Bologna; una volta fatto il biglietto, ci scambiammo informazioni su cosa facevamo, dove vivevamo…le solite cose, capite. Ma vedevo che c’era un feeling particolare, le interessavo: mi invitò a mangiare un boccone con lei prima di partire e seduti al tavolino dello Chef Express mi sfiorò la mano e mi guardò in maniera provocante. Sarà stata voglia di vendetta o effettivamente le piacevo? Non lo saprò mai: ma, visto quel che è successo poco dopo, per una volta mi concedo il beneficio del dubbio.

 

Saliti in treno ci accorgemmo che eravamo soli, a parte una coppia di signori anziani dall’altra parte della carrozza. Eravamo capitati vicini, avendo fatto il biglietto uno dopo l’altro. La conversazione si fece più intima, per così dire. Io le raccontai (era la verità) di essere single da tempo, ma di essere contento della mia vita attuale; lei invece non faceva altro che criticare il suo ragazzo, un perditempo, una persona poco seria, monotona…finchè disse che era poco dotato e che se facevano l’amore una volta alla settimana si doveva anche ritenere fortunata, aggiungendo, guardandomi negli occhi e di nuovo sfiorandomi la mano, “ma ti pare possibile?”.

 

Non so cosa mi sia preso, forse mi sono sentito sfidato…fatto sta che le afferrai la mano e la portai sul mio pene già duro (non avete idea di che PASSERA fosse!). Lei mi guardò sorpresa, e mormorò, mentre massaggiava con delicatezza:

 

“In effetti ci avevo pensato da quando ti ho visto, solo che magari sarebbe meglio se tra qualche giorno, non così perchè…”.

 

Ma io la interruppi baciandola. Fu un bacio dapprima timido, poi sempre più appassionato, e la sua mano si muoveva sempre più velocemente. I nostri corpi si avvinghiarono e iniziai a toccarle quel culo bellissimo, e lei con le dita scorreva il profilo del mio cazzo durissimo; le misi una mano nei pantaloni, da dietro, e arrivai con le dita alla sua fica, già oltremodo umida. Lei gemette di piacere e di sorpresa, si avvicinò perchè le mie dita entrassero meglio all’interno del suo organo genitale… e iniziò a sbottonarmi i pantaloni.  Il mio cazzo, già di dimensioni piuttosto ragguardevoli (22cm) era durissimo! Vidi la sua espressione stupita e allora esclamai, con arroganza:

 

“Quanto ce l’aveva lungo il tuo ex? La metà del mio?”

 

E lei “Sì, forse anche meno. Niente rispetto al tuo, complimenti, è bellissimo!!”.

 

“Allora perchè non lo assaggi un po’?”. E lei, senza farsi pregare, me lo prese in bocca.

 

Una ragazza che si comporta in questo modo non è propriamente una “brava ragazza”, ma lei era davvero una porca immonda! Riusciva a prenderlo in bocca quasi per intero e si infilava le proprie dita in bocca, poi toglieva il cazzo e se le leccava, gemendo…una cosa mai vista!! Poi iniziò a leccarmi le palle, e da lì verso l’alto, su e giù, su e giù, poi la cappella, movimenti sempre diversi. Eravamo ormai partiti da più di mezz’ora e non mancava tanto all’arrivo a Firenze, e così mi giocai il tutto per tutto…e lei non fece nulla per ostacolarmi. Finii di sbottonarle i jeans, la allontanai dal mio cazzo (sembrava delusa, la porca!) e in men che non si dica la misi a pecora sui sedili. Avevo già calcolato che i due vecchi non avrebbero potuto notare nulla, se mi fossi tenuto al di sotto dell’altezza dei sedili davanti a me (adesso dietro, poichè davo loro le spalle). Quindi decisi di mettermi in ginocchio a terra e la misi a sedere sopra di me ed iniziai a scoparla. Non so voi, ma la cosa che più mi eccita è scopare una ragazza semivestita…quindi, quando stava per togliersi la t-shirt, la trattenni. Fu una scopata meravigliosa: lei aveva la testa reclinata all’indietro, con una mano masturbava il proprio clitoride e teneva l’altra appoggiata sul mio petto.  Si scopava da sola, praticamente…quel minidotato del suo ragazzo probabilmente non aveva neanche idea di cosa fosse capace quella maiala! A me bastava star fermo, era lei a muoversi in su e in giù, alternando questi movimenti ad altri orizzontali in cui aveva il mio cazzo tutto dentro e muoveva solo il bacino. Io da dietro le presi le tette, non aveva il reggiseno ed erano non grandi ma durissime, con i capezzoli inturgiditi.

 

A un certo punto ricevette un messaggio sul cellulare e si sporse in avanti a leggerlo, senza staccarsi dal mio cazzo duro.

 

“quel coglione del mio ex, cosa vuole…oh cazzo!! sono le 19, tra 10 minuti ferma a Firenze, devi far presto!!”

 

Io ero già di mio al massimo del godimento e allora, senza dire niente se non “va bene” la sollevai per il culo, la misi a sedere e stavolta fregandomene dei due vecchiacci mi misi tranquillamente in piedi. Lei mi prese il cazzo in bocca, dicendo, con la bocca piena “daiii..mppfffvieni..daiii…”. Dopo un po’ esplosi e lei appena mi sentì venire allontanò la faccia e aprì la bocca in modo da farmi vedere la sborra (ne avevo davvero tanta) che entrava. Purtroppo, non avendo ancora sviluppato una mira corretta, la colpii anche sui capelli e uno schizzo finì sul sedile (Trenitalia perdonami!!), ma lei sembrava non dispiacersene affatto. Mentre io mi tiravo su i pantaloni vidi che lei mi guardava negli occhi e leccava le dita con cui raccoglieva la mia abbondante sborra…

 

Durante il resto del viaggio parlammo di quanto era stato bello. Lei sembrava molto disponibile, ci scambiammo il numero, avevamo in programma di rivederci…ma purtroppo questa storia ha un finale triste: mi lasciò un numero sbagliato e non l’ho mai più rivista.

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