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Racconti Erotici Etero

Un sabato indimenticabile…

By 3 Febbraio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi trovavo al mare in uno stabilimento di Ostia, era una splendida giornata, ‘ il giorno ideale ‘.
un sole caldissimo, il mare che sembrava una tavola’
Passai gran parte della giornata alternando al lettino, il mare e le doccia fredda avevo intenzione di diventare ‘nero’ e non c’era niente che poteva impedirmelo’ beh forse qualcosa si’
Ogni tanto mi perdevo sul corpo di qualche bella ragazza ma non avevo voglia di rompere le scatole e magari rimediare qualche figuraccia, così mi limitavo a lanciare qualche occhiata.
La giornata trascorse così tra uno sguardo e l’altro, quando il telefonino squillo erano le 19:00”pronto ciao Devid, sono Paolo ci vediamo questa sera’ sì ok, a dopo”
Un mio amico aveva organizzato la serata, così raccolsi asciugamano e zaino per raggiungere la doccia nello spogliatoio, un ambiente che poteva raccogliere al massimo quattro o cinque persone alla volta, ma in quel momento non c’era nessuno.
Il getto dell’acqua era forte e di temperatura media un vero massaggio per il mio corpo, mi sentivo rilassato e a mio agio come nella doccia di casa, così stavo quasi per togliermi il costume quando sentii sbattere la porta. Ritornato alla realtà me ne stavo con gli occhi chiusi sotto il getto di quella acqua miracolosa , quando riaprendoli dinnanzi a me una visione’ mi lasciò non sò per quanto tempo con la bocca aperta. C’era la creatura più bella e perfetta che avessi mai visto.
Era davanti a me ad una ventina di centimetri di distanza, con il suo costume aderentissimo, disegnato sulle sue dolci curve, i lunghi capelli neri che le scendevano sulle spalle quasi a sfiorare un sedere’indimenticabile’ ‘uno di quei culetti da copertina, da cartellone pubblicitario ‘, coperto da un perizoma nero che chiedeva solo di essere strappato. Il ricordo di quei momenti mi sembra di riviverlo: Si gira e quei suoi occhi verdi mi annebbiano la vista, perdo il senso d’orientamento, mi guarda legge il mio imbarazzo sorride e saluta. Credo che solo in quel momento la mia bocca si sia chiusa per accennare un ciao privo di tono, lei sorride ancora, io provo ad imitarla.
I miei occhi non riescono a staccarsi da lei immobile stregato da quella fata, lei continua a sciacquarsi, si gira ancora adesso e di spalle, delicatamente accarezza il suo corpo, si piega per raccogliere lo sciampo e quella figura geometrica si avvicina al mio corpo.
Sento un brivido caldo che attraversa il mio corpo, sono eccitato il costume si fa sempre più stretto.
Il tempo per raccogliere lo sciampo sembra infintolo apre e poi riposa il tappo, mentre il suo culetto danza davanti ai miei occhi e sembra avvicinarsi sempre di più.
Ne versa un po’ in una mano che inizia ad insinuarsi in quella chioma stupenda ed eccola di nuovo giù a posare la bottiglietta, il tappo le scivola, mi sto per piegare ma lei si fa un po’ più dietro e senza girarsi allunga una mano e lo raccoglie, il suo corpo vicinissimo al mio’mi sfiora, una frazione di secondo ed eccola di nuovo a massaggiarsi i capelli. Sto impazzendo il mio corpo &egrave in fermento, adesso si sciacqua i capelli la schiuma le cade sulle spalle e accompagnata dall’acqua esplora tutto il suo corpo. Si gira e mi chiede un po’ di bagnoschiuma il suo, &egrave rimasto dentro la borsa, io ancora non ero riuscito ad usarlo , sorrido e glielo passo, un piccolo contatto tra le nostre dita fa sì che i nostri occhi si incrociano di nuovo.
Si gira ancora una volta, come da film mi chiede: scusa, non &egrave che potresti sciogliermi il costume’io rispondo scusa’ma tre secondi dopo le mie mani sono sul suo laccetto, no! non può essere vero sto sognando’ Via la parte sopra del costume, si piega per posarlo a terra e perde leggermente l’equilibrio strusciandosi a me, raccoglie il bagnoschiuma ed inizia a muovere quelle sue dolci mani sul petto che io non riesco ancora a vedere, ancora un po’ di sapone e le sue mani che scendono per arrivare sotto il tanga che si sposta leggermente, &egrave pazzesco ormai sto scoppiando, vado a fuoco, una vena si gonfia sulla mia fronte, il mio pene &egrave allo spasimo e le si massaggia la fica, mostrando quel buchino che avevo tanto immaginato. La mia mano scende attraverso il costume ed inizio a toccarmi, ogni pompata &egrave un brivido, ma ecco che lei si gira piegandosi in avanti, io ho ancora la meno che a fatica stringe il membro, ma lei neanche mi guarda scosta il filetto del suo perizoma ed inizia a strusciarsi dietro mentre a me mostra il suo seno in tutto il suo splendore .Mi sento morire, sto per dirle sono pazzo di te, ma lei si gira ho il cuore a mille mi sto per avvicinare a lei quando fa un passo in dietro, praticamente ci tocchiamo si piega ed il mio pene struscia forte il suo sedere, prende il bagnoschiuma e si rialza ne versa un po’ e ancora giù questa volta resta attaccata a me io immobile le faccio sentire il desiderio che irrompe in mezzo alle mie gambe. Si insapona i piedi e lentamente risale tra le cosce arriva alla giuntura, scosta il filetto, toccandomi, oltre al suo buchino massaggia anche me dura qualche secondo, con un gesto rapido si sfila il costume portandosi per metà strada anche il mio. Si rialza potrebbe entrare qualcuno ma no adesso i pensieri sono altri’la prendo per i fianchi inizio ad accarezzarla, salgo su per il seno lo stringo forte, lentamente riscendo giù verso la sua fica mentre dolcemente le bacio il collo, e il mi pene prende confidenza con il suo didietro. I respiri si fanno affannosi, il desiderio &egrave all’eccesso, la tocco, le mie dita prima due poi tre si muovano facilmente dentro di lei &egrave caldissima, bagnata, si contorce mi spinge sono con le spalle al muro, si gira ci baciamo quasi con rabbia mentre le sue mani si occupano del mio pene in fiamme, lo stringe &egrave il suo giocattolo, io lentamente provo ad entrare con un dito nel suo stretto buchino’fa dei movimenti irregolari ed ogni mio ingresso inarca la schiena ed emette un sospiro’bacia il mio petto, l’addome, prende tra le labbra il pene,inizia un movimento ondulatorio prende fiato, fa fatica a tenerlo in bocca, lo lecca con foga , sale su sembra impaziente lo vuole, i suoi occhi come il suo corpo non chiedono altro prendimi’ adesso sono io che assaporo il suo corpo assaggio il suo nettare che cola da quella fica bollente sulla mia lingua estasiata. Le alzo una gamba e il mio pene &egrave dentro, sto impazzendo dal piacere lei si contorce, le prendo l’altra gamba , si lega a me buttandosi in dietro con la schiena, vuole sentirlo tutto, vuole godere al massimo, si alternano movimenti veloci, quasi violenti ad altri meno forti il mio viso si accende il respiro &egrave affannoso sto per esplodere lei se ne accorge, appoggia una gamba a terra e con una mano stringe il mio pene ancora nella sua fica, inizia dei movimenti lenti con il bacino, poi mi scosta , prende la cappella e la stringe con forza mi guarda e mi dice: voglio godere fino in fondo si piega, la seguo lascia la presa e si distende a terra con le gambe divaricate, la visione di lei così aperta, quella rosa così accesa mi fa quasi venire, eccomi sopra di lei con una foca quasi animalesca, la penetro fino a farla strillare, ormai sono al limite sto per venire quasi gridando e lei fallo adesso ora’ ora’ , quel ora assume un suono che difficilmente il mio udito potrà dimenticare &egrave pazzesco un esplosione di piacere.
Sento la sua bocca sulla mia siamo senza fiato ma non riusciamo a non baciarci, lei mi sorride mi da un bacetto sulle labbra e mi dice: timidone &egrave da questa mattina che cerco di attirare la tua attenzione e tu niente’La guardo e faccio finta di prendermi a schiaffi anche se avrei dato volentieri qualche capocciata al muro.
Allunga la sua mano e sente che il mio pene non ancora stanco, così inizia a massaggiarlo mentre io alterno le mie dita tra la sua vagina ancora umida del mio sperma e il suo buchino, scioglie la presa si alza e mi fa poggiare con le spalle a terra adesso &egrave sopra di me sono il suo burattino mi muove, si struscia, decide che può andare, con una mano lo porta dentro di lei lo fa entrare ed uscire, provo un calore assurdo ad ogni contatto con il suo corpo, continuo a stuzzicargli il suo buchino con una, due dita, si alza leggermente e si gira lentamente sono ancora dentro di lei sia davanti che dietro, forzo un po’ di più ma gli fa male va bagnata, raccolgo quanto più nettare dalla sua dolce topina e ancora lì a giocare con il suo di dietro adesso toglie le dita e forza il pene ormai enorme si lamenta ma ormai sta per entrare si contorce tutta, sì tocca il seno la fica ancora il seno il suo corpo &egrave frenetico soffoca dei piccoli strilli: mi piace, mi piace. Non sto godendo &egrave limitativo, sono in estasi e lei &egrave con me’attimi intensi, forti respiri, frasi sconnesse un turbine di mozioni’
Una lacrima le scende dagli occhi’sto per lasciarmi andare ma lei si alza e si gira, adesso poggia le mani a terra e inarca la schiena io le poggio una mano sul fianco sinistro mentre con l’altra stringo il piacere e gli indico la strada verso il paradiso.
Il cuore a mille, non sto più sulla terra sto volando sono leggero il dolore che sentivo, sulla punta del pene diventa piacevole, continuo a spingere sempre di più con la mano raggiungo la sua fica che ancora trattiene il mio seme caldo, mi sussurra qualcosa ma non capisco non sento un potere enorme una forza che sta per scoppiare, un rumore mi fermo, lei mi guarda, una porta che sbatte &egrave la fine, ma lei: ti prego non ti fermare, riprendo più forte di prima i rumori dietro di noi si trasformano in musica per le nostre orecchie e mentre il mondo andava avanti, per noi il tempo non aveva più senso’

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