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Il racconto della nostra coppia è iniziato in medias res. È il momento di conoscere qualche punto di vista.

Il punto di vista di M

Sono M, il compagno di Z. Stiamo insieme da quasi dieci anni. A nessuno dei due piace il matrimonio, come istituzione, intendo, quindi non ci siamo ancora sposati e quasi sicuramente non lo faremo. Ma ci amiamo, non è quello il punto. Forse ora vi interesserà capire un po’ meglio come funziona il nostro rapporto. Scommetto che volete sapere se so che ha passato tutta la serata con un altro uomo. Certo che lo so: la mia Z ha un amante e si chiama D. Non me ne vergogno, anzi. Diciamo piuttosto che ne sono felice e che, indirettamente, l’ho spinta io ad avere una relazione parallela alla nostra. Mi spiego meglio. Il mio più grande sogno erotico, da sempre, credo, è quello di avere una compagna fedifraga. Da quando sto con Z, ho sempre fantasticato su di lei: l’ho immaginata centinaia di volte a letto con un altro uomo, magari con uno dei miei amici. L’ho sognata ad occhi aperti comportarsi un po’ la zoccola nelle serate con le sue amiche, e magari cedere alle lusinghe di qualche corteggiatore. L’ho vista essere civettuola al lavoro e rispondere con un sorriso malizioso a una pacca sul culo di un collega. Insomma, l’ho immaginata in tutte le salse. Stavamo insieme da poco più di un anno quando le ho iniziato a confessarle le mie fantasie. Ricordo ancora quel momento. Stavamo guardando non so più quale programma alla tv, nel quale veniva intervistata una ragazza sulla ventina che si pagava gli studi universitari facendo la spogliarellista. Ad un certo punto Z si gira verso di me e mi fa:
– Ehi, l’università l’ho appena finita, ma comunque non sarebbe una cattiva idea per arrotondare, che dici??
Rimango di sasso e, col cuore in gola, le dico:
– Beh… veramente… insomma… mi piacerebbe un sacco…
Gelo.
– Ma io scherzavo, cosa vai a pensare?!

Sorrido senza rispondere. Ma dentro di me sento di aver abbattuto un muro. Qualche giorno dopo ritorno sull’argomento. Le dico che mi piacerebbe ogni tanto vederla esibire un po’ di più il suo corpo, vestirsi più scollata, più provocante – non potevo certo dirle senza preavviso che avrei voluto vederla fare un pompino a qualcuno!
– Ma non saresti geloso? Non ti darebbe fastidio se qualcuno mi guardasse le tette e magari pensasse a chissà cosa? E soprattutto, non ti scoccerebbe pensare che io mi lascio guardare?
– Beh, un po’ geloso lo sono, ma… no, non mi scoccerebbe, al contrario. In fondo che c’è di male a guardare un bel seno e a fantasticarci un po’?
– Ah no, certo, nulla! Però sai che sono un po’ timida. Cioè, non mi dà fastidio quando qualcuno mi guarda le tette, ma di mia spontanea volontà non mi vestirei scollata appositamente per farmi guardare.
– Beh, magari puoi provare… così, per curiosità, per vedere cosa si sente…
Lei abbassa gli occhi e non risponde.
Da qual momento siamo andati per gradi. Il primo passo è stato quello di andare in topless al mare. Sembrerà una sciocchezza, ma vedere i seni della mia Z esposti agli occhi di tutti i bagnanti mi manda fuori di testa. Ogni tanto mi allontano dall’ombrellone, lasciandola sola, in modo da consentire il via libera a chi, non sentendosi più inibito dalla mia presenza, di farsi avanti, magari anche solo per fare due chiacchiere.
Z sembra sentirsi abbastanza a suo agio, in questa nuova veste un po’ esibizionista, ma non prende quasi mai l’iniziativa. Negli anni facciamo diverse esperienze, alzando gradualmente l’asticella.
Qualche anno fa, per un mio compleanno, le chiedo di andare assieme in un club privé. Lei acconsente, nonostante trovi l’esperienza un po’ troppo spinta. Uno dei compleanni più belli della mia vita. Lei in quell’occasione decide di osare un po’: indossa una gonna di pelle cortissima, che a malapena le copre il culo, un paio di scarpe tacco 12 e, sopra, una camicetta trasparente… senza reggiseno! È meravigliosa. Più di qualcuno, durante la serata, non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Ad un certo punto mi alzo dal tavolino al quale siamo seduti e vado in bagno. Quando torno, al mio posto, la trovo con un uomo. Mi fermo e mi faccio da parte, non li voglio disturbare. Lui le appoggia una mano sulla coscia ed inizia ad accarezzarla. Impazzisco. Lei gli sorride. Vedo che inizia a baciarle il collo, e lei lo lascia fare, anzi, sembra gradire. Le mette una mano nella camicia e inizia a toccarle i seni, poi le sussurra qualcosa all’orecchio. Lei sorride, mi guarda e mi fa una linguaccia. Si alzano. Lui la prende per mano e se ne vanno nell’area dedicata a chi vuole appartarsi con un po’ più di intimità e comodità. Vado a sedermi al posto che lasciano libero. Sono un fremito. Non capisco più nulla. Ordino un altro drink. Dopo una ventina di minuti ritornano. Lui mi fa:
– Grazie! E complimenti per la tua compagna!
E se ne va. Z e io rimaniamo di nuovo soli.
– Buon compleanno, amore mio! Sei contento? Ho fatto la zoccoletta, come volevi tu…
– Grazie, amore mio! Sei stata bellissima e bravissima! Ma ti sei fatta scopare? Gli hai fatto un pompino? Oddio, voglio sapere…
– Eh no, questo non te lo dico. Non lo saprai mai… Dai, ora fattelo succhiare, vedo che ne hai bisogno!
E sbottonandomi i pantanoli si inginocchia e inizia a farmi un pompino. Davanti a tutti. Non riesco a crederci. Lei, come sempre, è bravissima. La sua bocca è uno strumento di piacere che lei usa con una maestria impressionante. L’orgasmo è potentissimo, sono su un altro pianeta. Dopo aver ingoiato, mi guarda, sorridendo ma comunque certa severità.
– Adesso però non aspettarti che faccia sempre la troia, eh! Semel in anno…
E adesso eccoci qui: siamo partiti con un innocentissimo topless e ora Z ha un amante. Io ho realizzato il mio sogno, e lei vive due storie d’amore (e di sesso) contemporaneamente.
Ce ne sarebbero ancora di cose da raccontare, ma un po’ alla volta… bisogna sentire anche il suo punto di vista (e quello di D).

Se il racconto vi è piaciuto, fatemelo sapere scrivendo a zerlinaemasetto@gmail.com

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