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Racconti Erotici Etero

Una decisione di lavoro

By 1 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Una decisione di lavoro

Capitolo I

Una mattina di Maggio finalmente si presentò l’occasione di dare una svolta alla mia vita.
Erano ormai mesi che cercavo un lavoro avevo voglia e bisogno di cambiare una parte della mia vita,volevo vivere da sola in quello splendido monolocale visto in centro.
La crisi economica non aveva certo aiutato,curriculum e colloqui finiti in “le faremo sapere non appena le cose si rimettono in sesto”…mi ero stancata.

Poi finalmente l’occasione,lui,un vecchio amico di famiglia,notaio di 66 anni molto rinomato in città lo chiamai e gli chiesi se poteva servirgli una segretaria,la sua risposta fu che ne avremmo parlato l’indomani nel suo studio.

Ed eccomi qui,gonna del tailleur nera e camicetta beige sblusata,indossavo uno dei miei reggiseni neri si sa ad un colloquio l’occhio vuole la sua parte e la mia quarta di seno avrebbe fatto bene il suo lavoro.Indosso i tacchi e via,prendo il motorino e mi dirigo allo studio.
Bussai alla porta e mi venne ad aprire lui vestito in un gessato grigio,molto distinto ed elegante con quella fragranza di acqua di colonia molto particolare,esotica.Nonostante i 66 anni dimostrava davvero di essere un bell’uomo soprattutto con quei suoi capelli grigi molto accattivanti.
Mi lascia accomodare nel suo studio sobrio,elegante e profumato come lui,mi porge una tazza di caff&egrave e si siede comodamente.

“Allora cara,la situazione &egrave molto semplice ed io a causa del mio lavoro ho imparato ad essere sincero e diretto sin da subito.”

Mi osservava molto molto professionalmente ed io mi sentivo anche un pochino in soggezione.

“Ormai ho 66 anni e i miei clienti son gli stessi ormai consolidati,in tutta sincerità non ho bisogno di una segretaria.”

Mi cadde il mondo addosso,il lavoro sul quale avevo puntato sembrava svanire in una bolla di sapone e stavo per scusarmi…quando lui mi poso una mano sulla mia.

“Aspetta” mi disse dolcemente “ancora non ho finito”
tolse la mano e si riportò nella posizione precedente.Quel suo tocco così paterno e la sua voce così tranquillizzante mi riportarono la serenità.

“Ti ripeto sono molto diretto e potrei risultare crudo ai tuoi occhi,ma credo sia sempre l’approccio migliore” non si scomponeva,sempre molto paterno.

“Come sai mia moglie ha ormai 63 anni quindi tra noi ormai l’intimità &egrave scemata da molto tempo.A dirti la verità non &egrave mai stata granch&egrave.Quindi ti faccio una proposta.
Ti assumerò come segretaria però avrai anche dei compiti extra pagati in contanti al di fuori della normale busta paga.Vorrei fare del sesso con te,orale e anale e palparti il seno.Tutto qui.Il resto devi riservarlo alle persone che ami.”

Fu come una doccia fredda per me.Non sapevo cosa rispondergli,fosse stato un estraneo lo averi già mandato a quel paese.Ma quella persona,così paterna,così cara…non sapevo cosa rispondere.
Ancora una volta lui mi venne in soccorso prendendomi la mano e guardandomi negli occhi.

“Pensaci su…domattina mi farai sapere.Se accetti ci vediamo alle 9 e 30 qui.Se rifiuti…amici come prima.”

Mi ritengo una persona forte e decisa ma lì per lì non seppi cosa dire,mi limitai ad un cenno del capo,ad un buona sera affrettato e andai via.

Tornai a casa come un automa,le sensazioni e le emozioni erano forti e contrastanti.Da un lato sarei riuscita a realizzare il mio sogno e a portare a compimento quel processo di evoluzione caretteriale iniziato anni prima,ma dall’altro mi sembrava di essere una prostituta e non sia mai neanche a pensarla questa cosa.

La notte era insonne,ascoltavo solo una debole musica dal walkman e guardavo il soffitto…
Cosa Fare?
Poi mi sovvennero alla mente i suoi modo e la sua voce così paterni,così sensibili e delicati e capì che non sarebbe stato un atto da prostituta,la sua dolcezza e quella parola

“…la riserverai solo a chi ami…”

mi fecero capire quanto paterna potesse essere quella persona e mi convinsi,avrei firmato quel contratto.Capii quanto pensai su a questa cosa e come mi sentissi scissa in me stessa
solo quando osservando l’orologio questo segnava le 5 del mattino.

Ore 8 e 30 indossai nuovamente lo stesso abbigliamento e mi avviai all’ufficio.
Dopo aver bussato alla sua porta lo vidi e fui investito dal suo profumo.

“Buongiorno stellina” mi accolse con un sorriso,ma non malizioso,bensì felice e dolce.

“Buongiono” risposi io messa a mio agio dai suoi modi così dolci.

Non nego che entrando nel suo studio fossi un po nervosa…ma lui riusciva ad essere così dolce e sensibile…

Firmato il contratto e messe a punto le beghe burocratiche mi guarda e mi sorride.

Non ci fu bisogno che mi dicesse nulla,mi alzai dalla sedia e scesi sotto la scrivania,lui spostò la sedia e mi guardò,lì inginocchiata di fronte a lui.Lui mi fissava,io pensavo la sua attenzione fosse attratta dalla mia quarta che ammiccava dalla camicetta e dal reggiseno di una misura più piccola,quando disse…

“Hai dei magnifici occhi azzurri,stellina” Lì la sua dolcezza si palesò e capii che non avevo sbagliato nella mia scelta.

Gli sorrisi e senza parlare,ma sempre guardandolo,iniziai a sbottonargli i pantaloni.Dopodich&egrave gli abbassai mutande e calzoni fino alle caviglie.

Il suo membro mi sorprese,già eretto,di lunghezza normale,ma di uno spessore davvero mai visto.Rimasi molto sorpresa ad essere sincera.

Iniziai lentamente un’arte nella quale son sempre stata molto brava,chiudendo dapprima le labbra solo sulla cappella e succhiando dolcemente mentre con la lingua iniziavo,sempre sulla parte più sensibile del pene,un umido massaggio.

Di tanto in tanto facevo un cosa che fa impazzire tutti gli uomini,alzai gli occhi e lo fissai mentre il suo membro era per metà dentro di me.

Non mi toccò la testa n&egrave fu violento ma mi lascio fare,poi sentii la sua mano toccare il mio seno ed io sbottonata la camicetta lascia il seno fuoriuscire dal reggiseno,infine tolsi anche quello.

Era molto spesso il suo membro e non riuscivo a scendere molto,ma con la lingua riuscivo a farlo impazzire lo si capiva dal suo ansimare.

Non durò poco…ma quando capì che stava per venire feci una cosa che lo fece impazzire,fu come se gli avessi letto nella mente.

Tolsi il membro dalle mie labbra e con le mani inizia a segarlo,pochi secondi e indirizzai la sua davvero copiosa venuta sul mio seno.Mi imbrattò completamente.

Mentre ansimava sulla sua sedia io accompagnavo le ultime pulsazioni con massaggi delle mani.

Senza dir nulla mi guardò e mi sorrise.Io ricambiai.

Era stato dolce,non peccaminoso.

Sorridente mi avviai verso il bagno.

Pensavo…ho deciso davvero per il meglio.

La storia &egrave stata scritta in collaborazione con DolceGiulietta.

Aspetto vostre mail di approvazione per sapere se vi interessa il seguito,scrivete a :
dreammoon2@libero.it

gea

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