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Racconti Erotici Etero

una diversa sera al mare

By 1 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Tutto è cominciato come una la solita serata al mare, i soliti amici, le solite ragazze, i soliti posti dove andare. Appuntamento alle 23 al bar in centro per bere qualcosa e poi trasferirci in zone con più gente. Ci sediamo ordiniamo una birra, con le giornate di caldo afoso avevamo voglia solo di una bibita dissetante e ghiacciata, iniziamo a fare le solite chiacchiere. Finendo le birre troppo in fretta ordiniamo un altro giro, ma prima vado al banco a prendere un caffè perché dopo una giornata in spiaggia e l prospettiva di saper già cosa si farà quella sera non possono che portare ad un’unica conclusione, il sonno. Mi avvicino al baco e dopo aver ordinato in caffè mi giro per guardarmi in torno e vedere che gente ci fosse, ma nulla mi apparve nuovo, qualche coppia, molti gruppi come il nostro e sulla destra un paio di ragazze intente a chiacchierare e redere fra di loro, entrambe molto carine stavano benendo una un mojito, l’altra un cocktail alla frutta tipici per le loro particolari decorazioni. Mi rigiro, bevo il caffè, faccio per girarmi nuovamente verso le ragazze ma non le vedo più, girandomi ancora verso il bancone le trovo che stanno pagando. Vedendole alla luce e da più vicino noto che sono due mie amiche M. e E. vado li le saluto e ci mettiamo a chiacchierare.

Sono amiche del liceo che non vedevo ormai da qualche anno, mi dicono che sono tornate per una settimana, che studiano insieme e che hanno preso in affitto un appatamento.

Entrambe mi hanno sempre intrigato fin dalla prima volta che le ho viste, M è alta circa 1,70 snella una crinieta castana, un viso fantastico, un seno un po piccolo, ma un culo e due gambe che sono la fine del mondo; E. invece è più in carne, un po meno alta  di M, un viso fantastico, capelli biondi leggermente ondulati, un culo di tutto rispetto ed una perfetta terza mostrata con orgoglio.

Quella sera grazie a tacchi intriganti erano alte circa quanto me (1.80) e dei tubini inguinali fasciavano il loro corpo.

Continuiamo a parlare per un po’ poi torno dagli altri miei amici con la promessa di rivederci magari ad un aperitivo.

Ci trasferiamo verso gli altri bar con più gente e la gradazione alcolica delle bevande inizia inesorabilmente a salire, un po’ per sconfiggere la noia, un po’ per la bravura del barman.

Scopriamo di una festa poco distante a casa un un amico di amici che aveva organizzato una grigliata che pian piano si è evoluta. Decidiamo cosi di fare un salto a vedere com’è.

In effetti era diventata una festa di tutto rispetto, un po’ di musica diffusa per tutta la casa da un potente impianto in sala faceva da sottofondo o da mini disco in salotto, gente entrava e uciva portando alcol e droghe. Insomma la festa pian piano stava trasformandosi ulteriormente, esco con una birra e vedo entrare in giardino M. ed E. in compagnia di un gruppo di ragazzi che scandaglio per vedere se in mezzo vi fossero gli eventuali loro fidanzati o cosa centrassero con loro. Ovviamente era gente mai vista prima e sembrava anche di una decina d’anni più grande di noi. Vedo che però avvicinandosi vanno verso altre ragazze e la cosa mi fa piacere.

Rincontrando le ragazze non posso fare a meno di accompagnarle e di continuare la serata con loro. Non sembravano proprio lucide ma quel brillo allegro che accomunava più o meno tutta la gente presente e non degenerava a parte qualche raro caso in quell’ubriachezza molesta.

Verso le 3 M. viene verso di me mentre sorseggiavo un intruglio fatto da un gruppo di ragazzi meridionali (fra l’altro molto buono) e mi fa

“ inizio ad essere davvero stanca di tutta questa gente e di questo caos, ti va se ci spostiamo da me?”

Chi avrebbe detto di no?

Ci incamminiamo così verso il suo appartamento che distava poco più di 10 minuti a piedi da dove eravamo. Saliamo le scale, entriamo e richiude la porta con il catenaccio dicendo:

“E. si è trovato uno alla festa e ha detto che farà di tutto per passare con lui la notte, non credo tornerà prima di domani pomeriggio”

Così dicendo getta la borsetta a terra e le chiavi nel contenitore, porta le mani verso il dietro della schiena, sento che una zip scorre e il vestito scivola morbidamente sul suo corpo per poi finire a terra.

Sotto portava solo un sottilissimo perizzoma semi trasparente, per il resto i suoi capezzoli già turgidi puntavano in avanti prepotenti. Si avvicina verso di me e mi passa strisciandomi una mano sul petto dicendo

“bè che fai tu? Rimani così tutta sera o pensi che prima o poi ti toglierai i vestiti?”

Senza pensarci un attimo inizio a spogliarmi, ma non riuscivo a togliere lo sguardo da quel corpo nudo con solo un sottilissimo strato di stoffa trasparente a coprire la sua intimità e i tacchi che continuavano a slanciare tutta la sua figura.

Va in cucina, la seguo, lei va verso il frigo e sensualmente aprendolo si china a 90 e tira fuori una bottiglia di vodka, si rialza chiude il frigo, e va verso il tavolo, prepara due piombi e fa

“ ad un bell’uccello ritrovato, speriamo che riesca a soddisfare le aspettative”

Porgendomi l’altro buttiamo giu, li riempie nuovamente e me lo porge come per far fare un brindisi a me

“alla porca riscoperta, che sia in grado di far continuare tutto tutta la notte”

buttiamo giu, lei mi guarda con malizia, con i suoi splendidi occhi azzurri contornati da una matita scura che li rendeva profondi e penetranti.

Prende la bottiglia, beve un sorso e viene a baciarmi, l’alcol e le nostre lingue iniziano a danzare con strani movimenti, ci stacchiamo, deglutiamo, poi si avvicina, torna a baciarmi, si sposta verso l’orecchio, il collo, scorre sul petto, intanto la sua mano massaggia le mie palle, abbassandosi abbassa anche le mie e le sue mutande, si ritrova così il mio cazzo in tiro che le sbatte sul naso, lo appoggia alla pancia, lecca dalle palle alla punta della cappella

“si le aspettative sembrano davvero ottime, vediamo le sensazioni”

così dicendo si pianta il mio uccello in bocca ed inizia un fantastico pompino facendo sentire a fondo quelle meravigliose labbra che carpivano il mio uccello, poi si allontana lecca ancora per tutta la sua lunghezza il cazzo e poi torna a pompare.

Preso dalla foga le prendo la testa ed inizio ad imporre un ritmo sostenuto e a cercare di entrare sempre di più nella sua bocca

“ehi calmo, l’hai troppo grosso perché possa prenderlo tutto”

“dai M. lo so che puoi dare più di così, voglio entrarti completamente in gola, farti sentire mia e posseduta”

Prendo in mano il mio uccello e glielo passo sulle labbra lentamente, lei lo insegue con la lingua glielo appoggio un attimo e lei inizia a divorarlo, sento che prova a prenderlo sempre di più, inizia a divetare davvero parecchio bagnato il mio uccello, così calcolo il ritmo e

“prendilo tutto M.!!”

E con una spinta più decisa entra praticamente fino alla base, la tengo un attimo ferma fino a quando sta per dimenarsi, poi la libero

“sei uno stronzo! Stavo per affogare con quel tronco in gola!”

“non ti è dispiaciuto però”

“ vaffanculo! Torna qui porco!”

Cosi glielo ripiazzo in bocca e riprendo ad afondarlo in profondità, adesso che ha visto che entra è più tranquilla e agevola il movimento.

Continuo per un po poi sento montare la sborra

“sto venendo M. ma voglio che ingoi tutto, ho sempre sognato di riempirti con la mia sborra”

Non le lascio tempo per replicare, inizio a pomparla sempre più liberandole la gola giusto per respirare ma mai la bocca, continuo ad affondare quando glielo pianto completamente in gola

“vengo!!!! Ti riempio lo stomaco troia!”

E una valaga di sborra la innonda e sento che cerca comunque di deglutire ma ritirandolo dalla sua gola un po le esce comunque dalla bocca.

“ti odio! Ma mi hai fatto eccitare in un modo inaudito, adesso ricambiami stronzo!”

Così dicendo si mette sul tavolo, spalanca le gambe e si inarca appoggiando le braccia dietro di se

“ dai stronzo lecca la cascata di umori che ho fra le gambe”

Cosi mi abbasso e prendendole le chiappe la tiro verso di me e inizio a passarle la lingua su tutte le grandi labbra, entro un po soffermandomi sulle piccole labbra e poi sul clito, torno a dare una lappata su tutta la figa poi mi addentro e continuo a leccarla, sfilo una mano e le porto un dito alla bocca che lei lecca in modo famelico, poi lo passo sulla figa e infine le entra dentro e dopo un un paio di affondi

“aaaaaah aaaaaah mmmmmhf aaah siiii”

Continuo a leccagliela e a penetrarla con un dito, sfilo anche l’altra mano e la passo sui suoi umori, poi le porgo il medio alla bocca che lei spompina. Inzuppo la punta del dito nella sua figa e questo dito però lo porto al buchino del culo

“aaaan aaan no cosa fai? Dietro non l’ho mai preso nof l’ascia stare aaaan”

Non ascoltandola minimamente inizio ad inserire il medio per tutta la sua lunghezza nel suo sedere, aspetto lo lascio fermo un attimo mentre lecco più velocemente la sua figa ed in particolare il clitoride, un secondo orgasmo sta montando.

Inizio a muovere anche il medio dentro di lei, ma la lubrificazione è tale che non prova neanche un po di fastidio, anzi

“si si a s s dai dai s s    sii siiii aaaaam siiii aaaaaahf mmmmmmh” e viene in un orgasmo che la squassa mentre con una mano mi incolla la testa alla sua figa.

Mi rialzo, la bacio in bocca facendole sentire il suo sapore, lei corrisponde al bacio con passione, la rito gio dal tavolo e la spingo in ginocchio.

Il mi cazzo già mezzo duro dopo un paio di leccate diventa di marmo, la rialzo, guardo il tavolo, poi la giro, ma la spingo contro il frigo, delicatamente ma con forza, la prendo da dietro seguito da un suo

“aaaaamh piano”

La pompo sempre più forte invece lei gode sempre di più, la pompo senza tregua come un forsennato, poi rallento, mi fermo, la giro la prendo in braccio e la porto verso il letto.

La appoggio delicatamente, salgo anche io, lei mi prende la testa e mi bacia forte, rispondo al bacio, poi mi stacco, la giro a 90 e la scopo da dietro andando a prendere le sue tette in mano e tormentandole i capezzoli.

Lei è solo un ansimare un godere e un godere di nuovo, l’essere gia venuto prima aiuta a prolungare l’erezione, non resisto più sapendo di quel magnifico culo che potrebbe essere mio.

Le faccio ciucciare l’indice e il medio della mano che aveva gia visitato la sua cavità posteriore, lei ciuccia con avidità.

Mi rialzo scopandola sempre da dietro, e le infilo prima il medio poi l’indice dentro il suo culo

“noooo aaaam sss nooo sssi m m m a …”

La scopo e intanto le pompo le dita nel culo, voglio scoparmi anche quello prima di venire, esco velocemente e le appoggio la cappella grondante dei suoi umori sul buco dietro ed inizio a spingere regolarmente e in modo deciso

“stronzo, lo sapevo che non avresti resistito a farmi il culo!”

“ho visto che una volta che  ti abitui ti piace come una matta, dai non opporti”

“vieni, entra prima che cambi idea, daiii!”

E spingendo con piu forza mi entra la cappella, inizio un lento avanti e indietro, poi più deciso e pian piano inizia ad entrare

“no ai fermo è troppo grande”

Così mi fermo ma non esco la scopo solo per quel tratto, poi lentamente avanzo ancora fino a entrare tutto con un ultimo micidiale colpo che le fa un po male, ma dopo qualche pompata si adatta perfettamente e ricomincia a godere come una matta

“stronz-ooo ti o-dio mi fai godere com-e una matta”

Anche se si era dilatata in fretta, era davvero stretta e la cosa non poteva continuare a lungo così le scarico un’altra valanga di sborra nella figa

Avvicinandomi al suo orecchio da dietro

“adesso rimango dentro finchè non diventa molle così senti che ciò che ti ha fatto godere pian piano ti abbandona e solo la tua bocca può ridargli vigore.

Una volta uscito però ci abbandoniamo l’uno accanto all’altra e ci addormentiamo così, nudi e soddisfatti.

 

Continua…

 

Per commenti, osservazioni, consigli o altro

giovanni724@hotmail.com

 

 

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