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Una Magica Notte

By 24 Novembre 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo una lunga riflessione capimmo le regole da stabilire per poter vivere serenamente la nostra coppia aperta.
Una delle nostre regole più importanti riguardava la riservatezza. 
Dobbiamo fare le nostre porcate con estranei, nessuno dei nostri amici deve sapere i nostri segreti.
Una regola ovvia, ma Francesca, diciamo, volle inserire un’altra regola, una postilla, come la chiama lei. 

Ogni regola, per il piacere della coppia, può essere infranta e ripagata con una sorta di obbligo poco negoziabile.
Tutte le nostre regole possono essere infrante quindi, ed è qui il problema:
Io poche volte le ho infrante, lei, al contrario, troppe volte, come quella volta col suo ex..
Uno dei primi ragazzi di Francesca era Andrea, fidanzati durante il liceo, poi si lasciarono per l’università che li avrebbe allontanati, rimanendo però in buoni rapporti. 

Non ricordo il quando, ma era Inverno, e una sera citofonarono, alla porta ed andando a vedere. 
‘Cazzo..  E’ Andrea..’ pensai
Quanto mi stava sul cazzo quel coglione, un ricco figlio di papà, che non ha mai fatto un lavoro in vita sua, ma, nonostante ciò, era sempre pronto a fare lo splendido.. 
Che vuole a quest’ora.. E’ quasi l’ora di cena.. ‘pensai’
Al citofono mi disse che doveva salire.
E sali brutto coglione, pensai tra me e me..
Urlai a Francesca di vestirsi, che Andrea stava salendo.

Lei era in mutandine e seno al vento
‘ma perché? Non posso stare così?’ disse ridendo

‘Ma vatti a vestire!’ ‘Ma poi perché è qui?’

E mentre andò in camera a mettersi una maglietta addosso 
‘ma perché Amò, se me lo scopassi? Non ti piacerebbe?’ disse lei ridacchiando
‘non con un amico, e lo sai, anche se questo è solo un amico tuo’ risposi non stando alla sua provocazione e dimenticandomi di ri-chiederle cosa ci facesse lui qui.

‘E allora meglio no? Quanto sarebbe sbagliato? Quanto ti piacerebbe di più solo per questo?’ mi disse tornando con una maglietta bianca da pigiama che però faceva intravedere i capezzoli..

Non ebbi il tempo di dirle nulla che lui era già entrato, portando bottiglie di vino ed esclamando che era stato lasciato, che finalmente la stronza lo aveva lasciato libero e che voleva ubriacarsi con la sua più cara amica.
Abbracci calorosi, complimenti e baci la erano d’obbligo per lei, io  invece passai quasi nel dimenticatoio, una stretta di mano e andai a posare il suo giubbotto, trovandoli già seduti sul divanetto al mio ritorno in soggiorno, relegandomi quindi allo stare seduto sulla poltrona da solo. 

 

In occasioni del genere sei quasi un estraneo, vedi loro due uniti più che mai, a raccontarsi vecchie storie, a balzare da un aneddoto all’altro senza permettere alle altre persone di capire di cosa realmente si chiacchieri e a ridere di continuo, mentre io a malapena parlavo.

Passò un’ora circa, e la frase più lunga che Andrea mi rivolse fù, mentre abbracciava Francesca:
‘Ma guarda che bella questa ragazza qui! Ma quanto sei fortunato a stare con lei’ dandole un bacio sulla guancia e ridendo e a suo modo scherzando.

Figlio di puttana.

 

Si continuò a bere vino, ma con lo stomaco vuoto, si iniziò ad avere una risata facile, ed ad essere più affettuosi, soprattutto lui che inizialmente la  tempestava di carezze sulle gambe e bacetti sulle guance la mia fidanzata. 
Il tempo passò sempre più lentamente, e notai con forte fastidio che non era più Andrea ad avvicinarsi a Francesca, ma era lei che adesso gli elargiva bacetti, che si metteva in mostra alzandosi e girando su se stessa mostrando il fisico tonico, ed addirittura dopo questa scenetta, gli si sedette in braccio, facendomi schiumare di rabbia e, ahimè, causando le prime erezioni difficili da nascondere.
Tra i vari bacetti della nuova coppietta, seduta sul divano ed abbracciata, uno, che per scherzo si concluse con una leccata, diede inizio ad una battaglia di leccatine, che si concluse non appena le loro lingue si sfiorarono.
Ci risero su e si risedettero in maniera normale. 
Il mio cazzo nel frattempo rischiava di esplodermi.

Poco dopo, per turbarmi ancora di più, Andrea propose pure di andare a mangiare tutti fuori, che si poteva chiamare un Taxi ed andare in pizzeria, ma Francesca lo riprese dicendo che potevamo ordinarla la pizza. 

Non sapevo che dire, ma preferivo starmene a casa piuttosto che far ostentare ad Andrea la sua ricchezza in un locale pubblico.

Decidemmo che pizze ordinare ma Francesca ma poco prima di richiedere la consegna Francesca mi disse
‘Amore, a quest’ora con la consegna chi sa quando arriveranno, non puoi andarci tu che hai bevuto meno vino? Io e Andrea ne abbiamo bevuto tanto’

Capii finalmente il suo gioco. Riconobbi quel suo sguardo da troia che le viene quando confabula per scopare.
Mi dice tutto davanti a lui, cosicchè io non possa rifiutarmi pergiunta. 
Sono furente. Ma l’idea che lei possa baciarlo mentre non ci sono me lo fece venire ancor più duro. L’idea che possa anche fargli una sega ancor di più.

Andai in camera a cambiarmi, presi il portafoglio e mi avviai all’uscita, anche se davanti all’uscio della porta chiamai Francesca chidendole il cellulare e il portafoglio.
Quando me li porse mi avvicinai e le sussurrai 
‘sei una troia’

‘non hai visto nulla della serata’ mi disse lei

 

Partii in macchina sfrecciando verso la pizzeria, nel frattempo, durante il viaggio Francesca dovrebbe chiamare la pizzeria per dirgli il nostro ordine, ma appena arrivato alla cassa  questi non sanno nulla della nostra prenotazione.
Presi il cellulare per chiamare Francesca ma mi resi conto che mi aveva dato il suo.
Chiamai il mio che però non rispondeva. Rendendomi nervoso ed eccitato contemporaneamente
Che cazzo fa quella stronza, pensai in continuazione.
Ordinai le pizze che avevamo concordato e mi sedetti ad aspettare..

Dovevano passare dai 20 ai 30 minuti.

 

Passarono pochi minuti e nella mia mente si fece avanti una brutta idea,
Che lei mi abbia dato il suo cellulare perché io vedessi qualcosa?
Aprii la sua chat di Whatsapp e vedii i messaggi con Andrea. 

Si sentonivano da più di un mese con la chat iniziata da Francesca. 
Nessun discorso su Andrea e la sua ragazza, oramai ex, Vitalba e scorrendo tra i media tutto fù chiaro. 

Vidi foto di Andrea con il suo grosso cazzo in erezione e troppe, tra foto e video di Francesca nuda in diverse posizioni, in diversi luoghi.
Scorrendo la chat sentii qualche nota vocale, molti di questi erano gemiti, altri erano contenevamo poche parole come ‘scopami’ fino ad arrivare ad un messaggio inviato stamattina, uno dei pochi testuali.

‘RIEPILOGO DEL PIANO:

ALLE 19:00 VIENI A CASA NOSTRA, STEFANO NON TI ASPETTA E SARA’ SORPRESO DI VEDERTI, NON GLI HO DETTO DEI PROBLEMI TRA TE E VITALBA (la sua ex).
VERSO LE 20:30 INIZIEREMO A PARLARE DI MANGIARE QUALCOSA FUORI E CON UNA SCUSA MANDERO’ STEFANO A PRENDERE QUALCOSA DA ASPORTO. 

LI SAREMO SOLI. 
PER LA NOTTE, FAREMO UBRIACARE STEFANO, E QUANDO SAREMO DA SOLI MI SCOPERAI COME NON SONO SCOPATA DA ANNI <3 <3 <3’

Leggendo questo messaggio un brivido mi attraversò il corpo. Rabbia, eccitazione, ed anche un po’ di vergogna..

Presi le pizze e partii verso casa.

Le parole ‘come non sono scopata da anni’ mi fecero vergognare ancora. 

Fa parte del suo gioco, sicuramente, ma se non fosse così?

Arrivai a casa ed aprii il portone con le chiavi, volevo coglierli in fragante.

Davanti la porta di casa sentii musica da discoteca.

Aprii la porta di casa e li vedii.

Entrambi scalzi, lui in piedi, lei poggiata sul suo pacco quasi a 90 che si strusciava a ritmo di musica, lui con le i pantaloni che non nascondono l’erezione e la camicia sbottonata, lasciando vedere un fisico scolpito. 

Una sua mano poggiata sotto la gonna, l’altra su un fianco

Lei si era pure cambiata.

Indossava una gonna bianca, niente calze, ora aveva solo una camicetta rosa.

Si ricomposero, lei mi invitò anche a ballare, ma dissi che la pizza si freddava.
Lei mi chiese una mano per apparecchiare e mentre Andrea si sedette a tavola Francesca si avvicinò a me e mi disse 

‘toccami il culo’

Non mi tirai indietro anche se già avevo capito.

Non indossava l’intimo.

Con la mano andai rapidamente sotto la gonna e le sfiorai la fica. Era bagnata.
‘che avete fatto?’ le chiesi

Lei mi baciò.

Gli aveva fatto un pompino.
Ci sedemmo a tavola e Francesca propose un brindisi
‘ad una magica notte che sta per incominciare’ 

 

 

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