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Racconti Erotici Etero

Una meritata punizione

By 4 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi di nuovo su questo bellissimo sito! Sono la stessa porcllina anna di prima, solo con un nuovo account causa smarrimento della password… Volevo raccontarvi l’ ultima avventura capitatami pochi giorni fa che mi ha molto sconvolto ed eccitata oltre ogni dire, spero vi piaccia!

Erano già una decina di minuti che io e la mia amica Irene eravamo all’interno delle cantine di un grande magazzino, intente a rovistare tra gli scaffali e gli scatoloni alla ricerca di qualche capo d’abbigliamento da rubare.
Non era la prima volta.
Avevamo scoperto un passaggio dalle cantine del palazzo adiacente, dove abitava Irene, mia coetanea e compagna di scuola, ed avevamo già approfittato facendoci praticamente il guardaroba nuovo, intimo compreso.
Col senno di poi era chiaro come il sole che non avremmo potuto farla franca ancora per molto ma dicevamo sempre che era l’ultima volta!!
‘Guarda, non lo trovi adorabile?’ Irene aveva indossato una magliettina rosa con un’ampia scollatura e me la mostrava fiera: le stava proprio bene, fasciava i suoi ampi fianchi e le lasciava scoperto quel pancino adorabile, appena con un filo di pancetta che la rendeva sinuosa e invitante. Il suo punto forte erano i seni, grandi e soffici, porta una terza misura abbondante e piena, ha gli occhi chiari, di un azzurro mare e i capelli castani scuri. Si era tolta i pantaloni e la maglietta non arriva a coprire il minuscolo tanga rosso che portava a evidenziare le sue piene e floride chiappe.
Pensai che fosse bellissima. Comunque eravamo talmente prese nel scegliere i capi da rubare che non ci accorgemmo dell’arrivo di una guardia giurata!!!
‘E brave’ avete bisogno d’aiuto?’
Improvvisamente ci cascò il mondo addosso e cercammo di scappare ma l’uomo, grande e grosso ci sbarrò la strada.
‘Dove credete di andare’ troiette’ venite qui che vi aggiusto per le feste’
In un attimo fummo prese e scaraventate a terra. Davanti a noi si parava un trentenne grosso e e minaccioso, aveva delle braccia muscolose come chi ha fatto a lungo uso di steroidi e una pancia prominente come chi non ne usa più da un po’. Il ghigno quasi sadico sul suo viso mi mise addosso una paura enorme’
‘La prego non ci denunci’ è la prima volta!’ cominciò a piagnucolare Irene.
‘La prima volta un bel cazzo’ è un mese che vi curo’ ma fino ad oggi non avevo avuto tempo per beccarvi’!’
‘Non ci denunci siamo brave ragazze è stato un attimo di’ ‘ Non finì la frase e si beccò un ceffone in pieno viso.
‘Zitta troietta’ ho ben altri progetti per voi’ ma se non accetterete’ in prigione non si sta molto bene sapete’
‘Nooo in prigione no, per piacere’ faremo tutto quello che vuole, vero Anna?’
‘Si’ certo’ tutto!!’ risposi sinceramente spaventata e frastornata.
‘Va bene’ vedremo’ venite con me’ ci prese per un braccio con una morsa d’acciaio e ci portò in una stanza chiudendola a chiave.
‘Intanto fatemi vedere le tette’ presto su’ toglietevi le magliette’
Guardai Irene spaventata, poi. dopo un attimo di esitazione obbedimmo senza fiatare: l’energumeno era molto grosso e la guancia di Irene era tutta rossa.
‘Mmm, che belle vacche’ venite vicino’
Ci avvicinammo e lui cominciò ad impastare nel vero senso della parola le nostre tette stringendo i capezzoli tra le dita con violenza.
‘Aih’ mi fai male’ mi lamentai e per tutta risposta ebbi anch’io un ceffone, la guancia mi bruciò come se mi sdtessero tirando tutta la pelle, gli occhi mi si riempirono di lacrime ed abbassai lo sguardo.
‘Zitta puttana’ dovete stare zitte, zitte ed ubbidire altrimenti’ ‘ e fece il gesto delle mani ammanettate.
‘Adesso spogliatevi’ vi voglio nude’ via quei jeans’ e mettetevi queste’ facemmo quello che ci diceva senza fiatare’
‘E adesso queste’ prendete quelle della vostra misura’ ci indicò uno scaffale con delle scatole da scarpe.
Le scarpe erano dei sandali col tacco alto, non ne avevo mai indossate di così alte e feci un po’ fatica a camminare.
‘Adesso siete perfette’ due belle puttanelle’ baciatevi’ fatemi vedere’ dai con la lingua’ fatemi vedere una bella lesbicata’
‘Magari ce la caviamo con uno spettacolino lesbico e poi ci lascia andare!!’ sussurrai a Irene, mai pronostico fu così poco azzeccato!
‘Non ditemi che non avete mai lesbicato è troiette?’
Non aveva torto io ed Irene ci conoscevamo dalle elementari e avevamo fatto qualche esperienza lesbica tra di noi, specie nel periodo in cui lei aveva giocato nella mia squadra di pallavolo, anche se ci piacevano i maschi.
‘Avete delle belle fighette’ Specie te, bella liscia.’ Disse indicandomi la fichetta che tentavo di nascondere con le mani. ‘La tua invece è troppo pelosa”
La prossima volta? Ci guardammo con un’espressione terrorizzata che non passò inosservata al nostro aguzzino.
‘muovetevi troie, baciatevi per me! E metteteci impegno’
Avvicinai le mie labbra a quelle di Irene, ‘Andrà tutto bene’ le sussurrai. Le nostre labbra si unirono e cominciammo un lungo bacio saffico, mentre il nostro aguzzino ci incitava con frasi oscene e ci intimava di essere più porche. Cominciammo a baciarci unendo le nostre bocche e giocando con le lingue ‘Succhiale la lingua puttanella’ disse rivolto a me ‘Entrale fino in gola, Dai”.
Nonostante la paura notai con un misto di stupore e spavento che la cosa cominciava a piacermi e la fighetta si bagnava.
Mentre baciavo Irene con la coda dell’occhio guardavo l’uomo che in un primo tempo non si mosse poi cominciò a spogliarsi.
Per un attimo chiusi gli occhi per gustarmi il bacio e le carezze sul seno che Irene aveva incominciato a farmi, quando li riaprii vidi un cazzo enorme tra le gambe dell’uomo, nonostante fosse moscio e non ancora in erezione!!
‘Brave’ continuate a baciarvi!’ disse infilando le mani tra le nostre gambe.
‘Lo sapevo che eravate delle troiette lesbiche’ siete tutte bagnate’
Poi mi prese per un braccio e mi fece accucciare ai suoi piedi mettendomi il suo enorme membro in bocca.
Non avevo mai visto un cazzo di quelle dimensioni, neppure su qualche rivista porno che ogni tanto girava a scuola, era lungo ma soprattutto grosso aveva una cappella quasi normale ma si ingrossava sempre di più verso l’inguine quasi come un cono!!!
‘Lecca porcellina, fammelo rizzare per bene, così’ Da brava!’ Aveva un odore disgustoso, le pieghe della sua carne mi riempivano la bocca e mi provocava conati di vomito, mentre sentivo il suo membro irrigidirsi dentro di me.
‘Succhia’ succhia bene’ così prendilo tutto in gola’ apri bene la bocca’ dai troietta’ e tu vieni qui’ disse rivolgendosi ad Irene.
La fece girare e mettere a 90′ col culo rivolto verso il mio viso.
‘Leccale bene il buco del culo ora’ mi disse togliendomi il cazzo di bocca e prendendomi per i capelli dietro la nuca indirizzò la mia bocca sul culo di Irene.
Cominciai a leccare poco convinta ma lui mi spinse la faccia contro le chiappe della mia amica con violenza.
‘Forza puttana’ leccalo bene riempilo di saliva!’ così brava’ ed ora torna a succhiare il cazzo’
Mentre mi slogavo le mascelle nell’intento di spompinare quell’enorme bastone, l’uomo cominciò a schiaffeggiare il culo di Irene facendolo ben presto diventare tutto rosso.
‘Aih’ aih’ no’ basta!!’ e più Irene si lamentava e più gli schiaffi erano forti finché si decise a non parlare più limitandosi a piagnucolare sommessamente.
Poi la guardia, dopo aver aperto con una mano le chiappe di Irene le infilò il dito medio nel culo fino alle nocche cominciando a rigirarlo masturbandole l’ano.
‘Mmmh che bel culetto stretto’ sarà un piacere allargarlo ben bene’ dai leccale ancora il culo’ sputagli dentro’ disse tirando fuori il dito.
Sputai sul buco di Irene e poi lo leccai inserendo la lingua nello stretto pertugio.
‘Sputa’ sputa ancora’ così’ dai troietta’ ti piace leccare il culo vero?’
Accennai di si con la testa per non ricevere delle percosse inutili e continuai a sputare e leccare.
Ad un tratto mi rimise il cazzo in bocca, che nel frattempo era diventato durissimo, ed infilo questa volta due dita nel culetto di Irene che, ben lubrificato dalla mia saliva le accolse abbastanza agevolmente.
Sputò anche lui un paio di volte nel culo di Irene, che intanto si allargava sempre più, infilando anche le altre due dita poi le andò a toccare la fighetta.
‘Guarda guarda come si sta bagnando questa troia’ ti piace farti aprire il culo’ non mi sbagliavo’ siete proprio due vacche da monta ah ah ah!
Infatti Irene, con mio grande stupore, era completamente fradicia di umori e cominciava ad ondeggiare il bacino per farsi penetrare meglio.
L’uomo tolse le dita dal suo culo e mele diede da succhiare ed insalivare per poi rimettergliele dentro, inoltre non mi dava un attimo di respiro continuando a muovere il suo cazzone nelle mia bocca come a volermela scopare.
Aveva ormai raggiunto la massima durezza e grossezza era veramente impressionante.
Ad un tratto sfilò le dita dal culo di Irene e le ordinò di mettersi in ginocchio, alla pecorina, si piazzò dietro di lei e d appoggiò la cappella al buco del culo cominciando a spingere.
Sono convinta che Irene non si fosse accorta del grosso palo che le stava per sfondare il culo e quindi reagì dimenandolo ed andando incontro al suo inculatore, era in un momento di grande eccitazione.
Dal canto mio non rimasi inattiva infatti l’uomo mi ordinò di mettermi sotto di lui e di leccagli i coglioni mentre con colpi sempre più forti penetrava il culetto della mia amica che cominciava a sentire un po’ di dolore e a rendersi conto della grossezza del cazzo.
Mise una mano dietro per cercare di frenare l’impeto dell’uomo ma questi le prese il braccio e lo piegò dietro alla schiena.
In questo modo lei perse l’equilibrio e si trovo con la faccia per terra ed il culo ben in alto.
‘Brava’ tira su bene il culo’ dai che te lo apro bene’ così dicendo sfilò per un attimo il cazzo, sputò un paio di volte nel buco già ben dilatato, per poi riaffondarlo con più forza.
‘Vieni qui troietta’ mi disse ‘Mettiti vicino alla tua amichetta’ alza bene il culo e giù la testa’ baciala mentre la inculo’
Avvicinai le labbra a quelle di Irene e cominciai a baciarla sulle guance ‘stai tranquilla, finirà presto” Lei avvicino la sua testa alla mia, schiacciandomi il sua naso contro il mio ed affondandomi la lingua in bocca, risposi subito al suo bacio sentendomi assurdamente elettrizzata e porca. Le accarezzai i grossi seni che ballavano ad ogni colpo di cazzo.
Ad un tratto sentii le dita dell’uomo esplorarmi l’ano ed infilarsi dentro, probabilmente i succhi della mia eccitazione avevano lubrificato un pochino il mio buchino che si aprì accogliendo le due dita, inoltre ero già stata inculata un paio di volte, contrariamente ad Irene.
‘Che bel culetto’ la puttanella è già stata visitata’ sarà un piacere sfondartelo completamente’
L’uomo continuava a spingere il suo cazzone nel culo di Irene poi lo sfilava guardando con soddisfazione la voragine che si era formata, e non le era ancora entrato completamente!!
‘Vieni a vedere’ guarda che bel culetto che le ho fatto’ mi disse togliendo le dita dal mio culo ed infilandole in quello della mia amica.
Mi alzai e vidi il buco completamente dilatato con la quattro dita di una mano e quattro dell’altra che lo tenevano spalancato.
‘Sputale nel buco’ ancora’ e adesso mettile la mano dentro’ dai che ci sta’ vedrai ormai è bella larga.
Infilai la mano, che per fortuna di Irene era molto più piccola di quelle dell’uomo, e la affondai fino al polso mentre lui contemporaneamente toglieva le sue dita. Irene cominciò a gridare come un ossessa: ‘Ahhhh’ Sìììì Anna, mi sento tutta aperta, fa male, ma è taaanto bello” Non potevo credere alle mie orecchie.
‘Scopala dai scopala con la mano’ vedi come gode la troia?’ infatti Irene godeva e dalla sua figa colavano sempre più numerosi i succhi d’amore.
‘Adesso togli la mano e rimettiti come prima’ obbedii e vidi il culo di Irene rimanere aperto in attesa di essere nuovamente riempito cosa che si verificò subito dopo.
Infatti la guardia giurata affondò nuovamente il cazzo e questa volta quasi fino ai coglioni.
‘Così’ dentro’ cazzo che bel culo’ bello largo’ saranno contenti quelli che vi scoperanno dopo di me ah ah ah ah!!
Cominciò a scoparla come un forsennato incurante dei lamenti di Irene ed io cominciai a temere per il mio di culo che presto sarebbe stato visitato da quel cazzone ma, nonostante quello sentivo la figa bagnarsi sempre di più e cominciai a toccarmi.
Alfredo se ne accorse e mi diede due schiaffoni sulle chiappe.
‘Chi ti ha detto di toccarti troia!!’ la figa devi lasciarla stare’ mettiti un paio di dita nel culo piuttosto’ bagnale bene con la saliva che fra poco tocca a te’ e a quanto ho capito tu l’hai già preso nel culo e quindi non sarò tanto delicato come con la tua amica!!’
Delicato!!! All’anima’ per fortuna era stato delicato con Irene altrimenti l’avrebbe proprio sfondata!!
Mi prodigai per lubrificare al meglio il mio culetto che tra poco avrebbe ricevuto la visita di un treno in corsa! Ci affondai il medio e l’indice fino in fondo, ungendomi bene coi succhi che mi irroravano abbondantemente la micia.
Alfredo ormai era completamente entrato nel culo di Irene ed i grossi coglioni sbattevano sulla sua fighetta fradicia.
‘Siii’ godo’ vengooo’ vengooo!!’ si mise ad urlare Irene.
Per tutta risposta al suo orgasmo le arrivarono dei sonori ceffoni sul culo già rosso da prima.
‘Zitta troia’ godi in silenzio’ non voglio sentire le vostre voci da puttanelle capito?’
‘E adesso l’altra’ tu puttana tieniti aperte la chiappe con le mani’ così tienilo bello aperto che non abbiamo ancora finito’.
Era quasi un’ora che Alfredo scopava e non aveva ancora accennato a cedere.
Mi si avvicinò mise la cappella appena dentro il buchino e poi mi prese saldamente per i fianchi e con violenza inaudita mi sprofondò quasi tutto il suo cazzone nel culo.
Aprii la bocca per urlare ma non venne fuori neppure un suono, rimasi a bocca aperta come in trans mentre l’energumeno menava dei colpi di cazzo con una velocità incredibile fino a che in pochi secondi tutto il cazzone fu ingoiato dal mio culo.
‘Aaaah’ siiiiii’ tutto dentro’ ti sto sfondando l’ano’ lo senti il cazzo’ ti piace il cazzo nel culo è troietta’ non era una domanda ma un’affermazione.
Tirò fuori il cazzo e mi sentii come svuotata ed il mio culo rimase aperto come una galleria.
Rapidamente mise il suo enorme tarello nel culo di Irene, che era rimasta in attesa tenendosi le chiappe aperte con entrambe le mani, entrandole fino ai coglioni, le diede due o tre colpi poi tornò al mio culo usandomi lo stesso trattamento, e così andò avanti per un tempo che ci parve interminabile.
Indubbiamente entrambe stavamo godendo e le nostre fighe non smettevano di colare umori mentre gli orgasmi si susseguivano.
Ad un tratto Alfredo si fermò
‘Ferme così’ allargatevi le chiappe con le mani’ così brave’ ecco fatto una bella foto dei vostri bei culi sfondati’ per la mia collezione di ladruncole rotte in culo’
‘Ed ora venite qui’ aprite bene la bocca che voglio sborrare’ dai baciatevi a bocca aperta’ così con la lingua’ ci eravamo avvicinate e come automi avevamo ubbidito ai suoi ordini in attesa che ci sborrasse in bocca.
Cominciò a masturbarsi sempre più velocemente e ad un tratto cominciò a sborrare con lunghi potenti fiotti che indirizzava a turno nella mia e nella bocca di Ilaria.
‘Aaaaaah’ siiiii’ sborrooo’ sborroooooo’ bevete tutto cagne’ neanche una goccia dovete perdere’
Ingoiammo tutto lo sperma e poi senza che ci dicesse nulla ci baciammo a lungo passandoci la sua densa e calda sborra a vicenda.
‘Brave vedo che cominciate ad imparare’ ‘
Irene si abbandonò senza più forze al mio fianco, io invece ero ancora eccitatissima, ansimavo come un mantice e continuava a sgrillettarmi la figa vogliosa di cazzo.
‘Smettila troia, non devi più toccarti!’
Lo guardai implorante, ‘Ti prego. Ne ho bisogno’…
‘NO, Per oggi basta così. Se volete tornare sapete dove trovarmi maialine.’ Sorrise, ci aprì la porta e ci mandò via così!!

Per contattarmi: porcellina_anna@yahoo.it

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