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Racconti Erotici Etero

Una moglie desiderabile e desiderata

By 28 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Una moglie desiderabile e desiderata

Cap. 1 – Le prime esperienze giovanili

Questo non è un racconto di fantasia erotica ma la cronaca di un periodo particolare di una coppia felicemente sposata con tre figli, ormai grandi, entrambi funzionari di due noti Enti pubblici e che, ormai sessantenni, ripensano al proprio passato, ai trascorsi amorosi ed alle trasgressioni volontariamente od involontariamente messe in atto nel corso della propria vita.
Le sigle dei nomi riportati corrispondono ai nomi delle persone a cui si riferiscono che, se leggeranno questi ricordi, si riconosceranno sicuramente.
Mia moglie, ancora estremamente piacevole malgrado i suoi quasi 60, non è molto alta ma ha occhi scuri e capelli nero corvino , un corpo ancora ben fatto anche se tracce di cellulite si cominciano a intravedere su un sedere ancora sodo e ben modellato e sulle cosce.
Il lato B di mia moglie è stato sempre molto apprezzato ed ha suscitato desideri facilmente immaginabili sia in me che in gran parte del sesso maschile che lo ha potuto ammirare anche se superficialmente (alcuni, oltre a me, hanno avuto la fortuna di apprezzarlo anche dal ‘vivo’ con carezze e baci) ma che, credo, nessuno sia riuscito a violarlo in profondità (questo è uno dei segreti di mia moglie che non mi ha mai voluto svelare).
Ha un viso ancora attraente, anche se adesso qualche ruga comincia a presentarsi, ed uno sguardo invitante e labbra formose ma non volgari che , sicuramente, hanno spesso indotto gli uomini a fare pensieri erotici fantasticando su un desiderabile accostamento di quelle labbra al proprio sesso.
In realtà questo è quello che spesso ho letto negli sguardi maliziosi di tanti uomini con cui abbiamo avuto a che fare nello svolgimento quotidiano dei nostri incarichi lavorativi.
Il seno è piccolo (porta ancora la II misura), è molto ben modellato con piccoli capezzoli contorniati da altrettante piccole areole ed ancora perfettamente sostenuto naturalmente, malgrado l’allattamento al seno nei primi mesi di vita dei nostri figli, e prenderli tra le mani per accarezzarli, baciarli, lavarli e stringere delicatamente con le dita i capezzoli mi ha sempre mandato al settimo cielo come si dice.
Al mare, fino a qualche anno fa, mia moglie andava normalmente senza reggiseno come una fanciulla destando l’invidia delle donne vicine di ombrellone e l’ammirazione (con conseguente eccitazione) dei rispettivi mariti che venivano richiamati immancabilmente all’ordine dalle mogli.
In questo modo di esporsi vi era, sicuramente, l’orgoglio femminile ed anche una certa dose di malizia e di esibizionismo; toccava a me richiamarla all’ordine quando mi accorgevo che con la sua esposizione del seno (tra l’altro con costumi talmente ridotti che esaltavano anche le altre zone erogene e i perfetti glutei abbronzati) cominciava a richiamare troppi giovani ragazzi e uomini.
Doveva, quindi, rimettersi il piccolo reggiseno per coprire le coppe ben abbronzate e i capezzoli appuntiti ed induriti per l’eccitazione che gli procurava la vista e la vicinanza di tanti maschi i cui membri si erano palesemente ingrossati come notava dai rigonfiamenti dei costumi indossati.
Poiché in spiaggia non era mai l’unica donna a seno nudo (le altre quasi tutte con seni pendenti ed insignificanti tranne qualche fanciulla desiderosa di far concorrenza a mia moglie nel destare l’attenzione del sesso maschile) le vicine di ombrellone dovevano subire l’umiliazione ed una rabbia interiore per non poter competere con una mamma giovane e bella.
Questo esibizionismo e desiderio di farsi ammirare non mi ha quasi mai turbato ma, anzi, inorgoglito per avere una moglie così bella, desiderabile e disiderata; i commenti sulla giornata li facevamo la sera a letto prima di concluderla con una appassionata scopata preceduta spesso da un mio prolungato connilinguo.
La vita sessuale è stata decisamente intensa e gradevole fin dal fidanzamento per una forte attrazione che ci ha tenuti uniti fino ad oggi malgrado qualche avventura extraconiugale di entrambi.
L’attrazione di mia moglie non è stata certo determinata dalla ‘misura’ del mio pene, che è sempre stato di modeste dimensioni (in erezione 12-13 cm al max), ma, sicuramente, da altri fattori (non certo il denaro perché è stato sempre contenuto agli stipendi del mio lavoro di dirigente pubblico !).
L’amore tra esseri umani non ha sempre una facile spiegazione razionale !
Le ridotte dimensioni del mio pene sono state, però, l’attrazione di tutte quelle donne (non molte per la verità) che hanno avuto modo di toccarlo e di prenderlo in mano o in bocca in quanto suscitava sempre la curiosità femminile per un membro che assomigliava ad un giocattolo e come tale veniva sempre trattato dal gentil sesso che se lo baciavano e manipolavano consentendo poi la classica ‘visita ginecologica’ e conseguente penetrazione vaginale.
La stessa cosa era successo a mia moglie che, dopo alcuni fidanzati decisamente più dotati e diverse avventure con uomini di varie età, scoprì il mio organo sessuale che le provocò subito una grande eccitazione e conseguente orgasmo dopo una prolungata reciproca masturbazione e una eiaculazione in bocca che dovette ingoiare completamente per evitare di sporcarsi il vestito e il petto nudo offertomi per le prime effusioni (eravamo chiusi in auto in un posto isolato).
Poche altre volte ha voluto ripetere l’ingoio del mio sperma in quanto, così mi ripeteva spesso, non le piaceva molto il sapore e la composizione gelatinosa ed appiccicaticcia; preferiva ricevere e trattenere il liquido spermatico nella fica che riusciva ad aprire e chiudere usando le piccole labbra a piacimento.
Superfluo ricordare tutti i confronti che faceva con le dimensioni dei suoi ex F. e G. (le sigle dei nomi dei due ragazzi) non tanto per umiliarmi ma per malizia femminile; il più dotato, mi ripeteva spesso, era quello di G. con i suoi oltre 20 cm in erezione mentre quello di F. non superava i 15-16 cm ma con un diametro decisamente superiore a quello di G. (cingendolo con la mano, mi raccontò una volta, riusciva a congiungere l’indice con il pollice solo eseguendo una forte strozzatura).
Questo le consentiva di raggiungere l’orgasmo quasi subito con F. mentre con G. ci voleva più tempo il che le procurava un più prolungato godimento.
Non sapendo decidere su quale era il migliore riuscì ad essere la fidanzata ufficiale di entrambi per un periodo abbastanza lungo durante il quale spesso le capitava di avere rapporti sessuali con entrambi nella stessa giornata senza che nessuno dei due si accorgesse dell’avvenuto coito con l’altro (riusciva sempre a liberarsi in tempo dello sperma spalancando le piccole labbra e lavandosi accuratamente o usando quasi sempre il preservativo); poi conobbe me e le cose cambiarono con gran disappunto di G. e F..
Oltre a quello dei suoi fidanzati aveva conosciuto quello di altri tre ragazzi conosciuti al mare dove andava con i genitori; erano ‘normali’, così mi rimarcava sempre, e non gli avevano procurato particolari sensazioni ed orgasmi per cui li aveva quasi dimenticati anche nell’aspetto fisico (se li incontrasse oggi per strada non li riconoscerebbe certo).
Una volta fu violentata da due uomini sulla trentina che la portarono in giro per la costiera amalfitana dove trascorreva le vacanze; di sera, sulla spiaggia quasi deserta, in un anfratto tra le rocce, la scoparono ripetutamente a turno insieme ad altri due ragazzi del posto che si erano avvicinati intuendo cosa stava accadendo richiamati dai rumori (non mi ha mai voluto dire quante volte fu penetrata e se anche nel culo).
Su questo episodio di sesso ripetuto ed estremo ha sempre sorvolato e non è mai voluta entrare nei particolari cercando di rimuoverlo dallo sua mente (come si fa a dimenticare uno stupro di gruppo ! Resta per sempre nei propri ricordi !).
Spesso rievocava, con piacevole ilarità, le sue prime esperienze di sesso raccontandomi i giochi che si svolgevano durante le lezioni di una noiosa Professoressa, fortemente miope, al liceo classico che frequentava: i ragazzi e le ragazze, separatamente, estraevano a sorte il nome di uno di loro; la ragazza ed il ragazzo estratti a sorte si si sedevano all’ultimo banco della fila centrale e, coperti e protetti da tutti gli altri seduti nei banchi antistanti, cominciavano a toccarsi e a masturbarsi reciprocamente; il maschio estraeva dai pantaloni il proprio pisello e lo metteva in mano alla compagna che, a sua volta, si sfilava la mutandina per riempierla con lo sperma che riusciva a far uscire al maschio.
La mutandina, così bagnata di sperma, veniva, a fine lezione, prima fatta controllare ed annusata ai restanti compagni e compagne, a dimostrazione della avvenuta masturbazione, quindi regalata al compagno galeotto che se la conservava come trofeo.
La ragazza rimaneva per le successive ore senza mutandine e spesso, con grande imbarazzo, chiedeva di uscire specialmente se la lezione prevedeva un professore maschio.
E’ così che mia moglie, a 17 anni, ebbe modo di conoscere e vedere come era fatto il fallo maschile! Anzi i falli perché i maschi della classe erano circa 15 ed a turno deve averli esaminati e masturbati tutti.
A fine anno scolastico venivano proclamati i vincitori del gioco in base al numero di volte che erano stati estratti a sorte; in III liceo mia moglie risultò la vincitrice finale per essere stata estratta a sorte più volte di tutte le altre compagne.
Considerando il numero di lezioni settimanali ed annuali sicuramente aveva eseguito la masturbazione dei compagni per almeno una trentina di volte ! Alcuni più volte, altri solo una volta.
Il premio per la ragazza vincitrice fu un fallo artificiale di gomma, che i maschi le comprarono in uno dei diversi negozi sexy-shop specializzati, e gli applausi di tutti i compagni e compagne di classe.
Il fallo artificiale lo conservò come trofeo per qualche tempo per poi regalarlo alla sua migliore amica per la paura di essere scoperta dai genitori.
Mi ha, però, sempre giurato di non averlo mai usato di notte in solitario per non perdere la verginità che concesse subito dopo la fine della scuola al miglior ‘fico’ del Liceo (non della sua sezione) che la sverginò una sera d’estate dopo gli esami di maturità dopo la festa organizzata da un compagno di classe.

Cap. 2 ‘ La visita ginecologica

Ma torniamo al ricordo di questo periodo particolarmente intenso, dal punto di vista sessuale, e decisivo per il consolidamento dei rapporti coniugali.
Dopo i trascorsi giovanili ci siamo sposati (avevamo lei 30 io 29anni) ed abbiamo avuto i primi due figli quasi subito e a distanza di appena un paio d’anni l’uno dall’altro (anche con modeste dimensioni del pene è possibile mettere incinta una donna!); la somiglianza inequivocabile a me non poteva lasciare dubbio alcuno sulla paternità (la somiglianza era uno degli argomenti più ripetuti da parenti ed amici).
La storia, che mi accingo a raccontare, si svolge proprio nel periodo tra la ricorrenza del secondo anno di vita del secondo figlio e la nascita del terzo (mio ? solo il dna lo potrebbe confermare o smentire ma ormai è troppo tardi per simili esami, e poi a che pro ? Lui ha ormai quasi 25 anni).
In quel periodo mia moglie, 35 anni, era nel massimo dello splendore dovuto anche alle due maternità ed era ammirata e desiderata da tutti i maschi del suo ufficio (e non solo del suo ufficio, anche per strada più volte mi son dovuto trattenere, su implorazione di mia moglie, dall’affrontare uomini maleducati e volgari come tanti ne esistono a Roma); era fuori dubbio che il suo modo di fare, di parlare, di camminare ‘eccitava’ il sesso maschile anche senza alcuna provocazione.
Di questo ne parlavamo spesso a letto abbracciati come se fossimo sempre in luna di miele ridendoci sopra con grande soddisfazione di quella ‘femmina’ che era mia moglie.
Per timore di nuove gravidanze avevamo ridotto il numero delle scopate sostituendole con altre forme di approcci e giochi erotici malgrado la decisione di usare sistematicamente il preservativo; l’applicazione del preservativo era la sua prerogativa che la divertiva molto ad inserirmelo a glande chiuso con il lungo prepuzio tirato che si annidava nel serbatoio o a glande completamente scoperto che preferiva per il maggior piacere che gli procurava la cappella a mò di fungo nella sua vagina.
Un giorno, cercando nella sua borsetta forse le chiavi dell’automobile, scoprì che portava con se più bustine di preservativi; ‘A cosa gli servono’, pensai ingenuamente, ‘Dove li ha presi ?’ Sicuramente dalla mia scorta in quanto non la credevo capace di andare in Farmacia e chiedere davanti a tante altre persone la consegna di una confezione di condom; poteva pure d’arsi, dalle donne ti devi aspettare di tutto e di più.
Da qualche settimana mia moglie aveva un nuovo Capo Ufficio; un uomo sulla cinquantina, di bell’aspetto, occhi chiari quasi celesti, raffinato nei modi e nel portamento, affascinante anche nel parlare erudito, capelli brizzolati e barba finemente coltivata che richiamava vagamente l’aspetto di un noto giornalista capo di uno dei giornali nazionali più noti: come si dice un gentiluomo di sicuro affidamento !
Mia moglie me lo presentò con un grande sorriso e con compiacimento un giorno che la andai a prendere prima della fine dell’orario d’ufficio per accompagnarla dal ginecologo per la solita visita di controllo.
Fu veramente una visita di controllo ? Mi è difficile definirla tale per come si svolse.
Era la prima volta che mi veniva concesso di assistere ad una visita ginecologica; neanche in occasione della preparazione ai primi due parti mi fu consentito di assistere.
Il ginecologo, di giovanile aspetto e leggermente brizzolato con un elegante studio ai Parioli, questa volta mi fece entrare ed assistere in piedi a tutta la visita: dallo ‘svestimento’ ed abbassamento delle mutandine, che si presentarono ancora più ridotte del solito e completamente trasparenti, fino al rivestimento finale (spogliarello che si svolse con naturalezza alla presenza di entrambi senza l’uso del separé), dallo sdraiarsi sul lettino con allargamento e posizionamento delle gambe sul poggiagambe dello stesso, dal taglio veloce e sommario dei peli attorno alle grandi labbra (che avevo recentemente curato personalmente e modellato secondo i reciproci desideri), dall’apertura delle grandi e delle piccole labbra (notai che non aveva indossato i guanti di lattice e ciò mi sorprese per la leggerezza commessa da parte del clinico), dalla penetrazione della vagina con l’indice e il medio della mano destra e dalla stimolazione della clitoride con conseguente scappellamento ed indurimento dello stesso (dall’espressione di mia moglie capii che si era eccitata e sorrideva compiacente del trattamento a cui veniva sottoposta dal suo medico di fiducia !) per arrivare a farmi vedere da vicino come avrei dovuto inserire nella vagina di mia moglie gli ovuli disinfettanti e lubrificanti che gli avrebbe prescritto.
La spiegazione avvenne davanti al sesso già umido e alle gambe allargate posizionate sul poggiagambe del lettino; con la punta dell’indice e del medio prese un ovulo dalla confezione in dotazione dello studio, con l’altra mano, senza utilizzare lo speculum, allargò al massimo le grandi e le piccole labbra premendo con il palmo della mano la clitoride parzialmente fuoriuscita dal prepuzio, inserì quindi le dita in profondità liberando l’ovulo ed estraendo le due dita che reinserì subito dopo per riprendere l’ovulo prima che cominciasse a sciogliersi per il calore vaginale.
Dopo avermi invitato a lavare le mani disse: ‘Adesso provi lei’ porgendomi l’ovulo in modo che lo prendessi con la punta dell’indice e del medio come aveva fatto lui e, sempre tenendo aperto al massimo il sesso di mia moglie che per la verità non aveva mai richiuso dopo l’uscita delle sue dita, mi guidò la mano in modo che entrasse in profondità (la vagina era completamente bagnata e lubrificata per l’umore vagineo che mia moglie non era riuscita a trattenere per le continue penetrazioni); dopo di che mi disse di rilasciare l’ovulo e ritirare le dita.
‘Ecco è così che dovrà fare a sua moglie quotidianamente la sera prima di addormentarsi e prima dell’eventuale coito per almeno due-tre mesi’.
‘Questi ovuli servono’, spiegò, ‘a tenere la vagina perfettamente lubrificata e sterile proteggendola anche da eventuali inserimenti di corpi non perfettamente puliti e disinfettati. Lei capisce a cosa mi riferisco’ mi disse con un leggero malizioso sorriso che mi indispose ed innervosì.
Concluse infine la visita ispezionando l’ano inserendo prima l’indice e subito dopo la sonda per una ecografia transrettale (simile a quello riservato agli uomini con problemi di prostata).
Lasciandoci mi ricordò di completare accuratamente la depilazione della ‘fica’ (queste furono le parole esatte usate poco scientifiche e gentili) precisandomi di togliere tutti i tronconi dei peli neri rimasti.
‘Dottore, so benissimo cosa e come fare’. Risposi uscendo.
All’uscita dallo Studio chiesi a mia moglie quando aveva comprato gli slip trasparenti che aveva indossato per la visita e perché non me li aveva mai fatti vedere prima.
Rispose che li aveva comprati in giornata durante la pausa pranzo perché si ricordava che il ginecologo la voleva vedere sempre con indumenti diversi e sexy.
‘Ma ti visita sempre a mani nude ?’ continuai l’interrogatorio.
‘Si, tranne quando sono stata incinta’.
‘Ti fa sempre raggiungere l’orgasmo come oggi ?’
‘Oggi eri presente tu e si è limitato a penetrarmi con solo due dita. Altre volte ha usato, oltre le dita, anche il suo membro maschile, particolarmente lungo ma sottile, per misurare la mia reazione orgasmica e l’eiaculazione vaginale. Mi ha sempre rassicurato sulle perfette condizioni fisiche del mio organo sessuale che ha sempre baciato appassionatamente come fai tu. Oggi non mi ha baciata perché eri presente tu’.
‘Se a te piace così !’ conclusi mettendo nervosamente in moto l’automobile.
‘Comunque d’ora in poi voglio essere sempre presente alle tue visite per limitare le manipolazioni e le penetrazioni di questo ‘medicuccio’ !’ continuai contrariato. ‘Anzi, è meglio che ne troviamo un altro possibilmente di sesso femminile’.
In realtà le visite continuarono con il ginecologo in questione fino all’attuale età di mia moglie; qualche volta con la mia presenza ma spesso senza.
Anche ultimamente (quasi 60 anni !) la visita di controllo e per il prelievo necessario al Pap test si svolse con la penetrazione ripetuta delle dita (che erano diventate tre!), con la stimolazione e lo scappellamento del clitoride, sempre in grado di erezione e di far eccitare mia moglie, e con l’inserimento dell’indice nell’ano sempre molto stretto e ritroso a simili ispezioni ma che, trattandosi di visita medica, facilitava cercando di agire sullo sfintere anale per aprirlo come se dovesse defecare.
Questa volta la sonda ecografica non fu inserita e nessun bacio appassionato fu dato all’organo sessuale della mia signora abituata ormai da anni a questa manifestazione di affetto e desiderio da parte del suo ginecologo.
Sicuramente, se non ci fosse stata la mia presenza, ben volentieri avrebbe accettato anche questa volta, e forse preteso, di essere stimolata e baciata sul clitoride e dentro le piccole labbra così come per vent’anni si era sicuramente ripetutamente verificato.
Concludendo il ginecologo, soddisfatto dell’ennesima palpazione ed ispezione dei genitali di mia moglie (che ormai conosceva anche nei particolari per oltre vent’anni di ‘visite ispettive’) esclamò: ‘Sua moglie, dal punto di vista fisico e ginecologico, è ancora una giovane donna con un sesso perfetto in grado di soddisfare qualsiasi richiesta maschile, per l’elasticità dei tessuti interni che ha mantenuto inalterata fin dalla nascita del primo figlio anche grazie alle mie cure. Se non fosse per il superamento della menopausa potrebbe ancora concepire per il perfetto stato della vagina e dell’utero. Non sono quindi necessari preservativi per i rapporti sessuali; anzi lo sperma aiuta a mantenere la giusta lubrificazione ed elasticità della vagina. Anche il lato B si conserva delizioso, perfetto e sufficientemente sodo pur con la presenza di qualche smagliatura e i primi segni di cellulite. Cellulite che potremo cercare di eliminare con massaggi mirati che le potrò eseguire io stesso se vuole’.
E, a mo’ di esempio, cominciò a massaggiarla con le mani in prossimità del linguine tra le cosce, ancora divaricate, e la parte dei glutei sporgenti dal lettino.
‘Complimenti, non ho mai avuto altre pazienti della stessa età che possano competere con lei ! Anche in bellezza’, volle aggiungere.
Indubbiamente il ginecologo deve aver avuto una passione non professionale e una forte attrazione fisica per mia moglie che ha soddisfatto con pseudo visite mediche ricorrendo a pratiche e penetrazioni vaginali non previste dai protocolli ginecologici utilizzando il proprio fallo al posto di strumenti medicali come mezzo di indagine medica.
La passione è stata sicuramente contraccambiata dalla disponibilità della mia signora a simili penetrazioni ed ispezioni.
Il complimento inorgoglì mia moglie che uscì dalla visita tutta soddisfatta e desiderosa di mettersi alla prova; il che avvenne immancabilmente la sera a letto con reciproco piacere e soddisfazione approfittando della temporanea assenza dei nostri figli.
Tornando alla conclusione della visita in precedenza ricordata passammo in Farmacia e comprai due confezioni del medicinale prescritto (unitamente alla solita confezione di preservativi).
‘Questi ovuli saranno mia cura e compito inserirteli ogni sera in vagina come da prescrizione medica !’ le preannunciai sorridendo e per sbloccare il gelo che si era creato in precedenza.
‘Le prescrizioni del mio ginecologo saranno rispettate ed attuate alla lettera’ rispose lei con un sorriso pacificatorio.

Cap. 3 ‘ Le pretese del Capo Ufficio

La sera a letto, tra una carezza e l’altra, (l’ovulo era già stato inserito il pomeriggio) chiesi a mia moglie cosa ne pensasse di G. (la sigla del nome del suo nuovo Capo) e se si era rivelato un vero gentiluomo come appariva esteriormente.
Lei inizialmente rimase in silenzio poi, sollecitata, rispose ‘Non è sempre oro quello che splende! Le persone non possono esser giudicate dall’apparenza che, quasi sempre, inganna’.
‘Cosa intendi, fammi capire; cosa è successo di così drammatico ?’
Cominciò, quindi, a raccontarmi quello che le due segretarie, che si era portato con se dall’incarico precedente malgrado i trascorsi, le avevano raccontato con dovizia di particolari e con malizia prettamente femminile durante i primi giorni del nuovo lavoro.
Le due donne, una biondo cenere sulla quarantina ben formata e l’altra castana sulla cinquantina, erano state le amanti del Capo per diversi anni (prima la castana poi la bionda).
‘E’, quindi, un donnaiolo !’
‘Ed anche uno dei peggiori per i comportamenti e per le pretese sessuali a cui le ha sottoposte nel corso degli anni !’
Nel proseguire con i racconti le donne, sicuramente per malizia e per far eccitare mia moglie, cominciarono a far riferimento alle dimensioni del pene (‘note da sempre a tutto l’Ente’ dissero ridendo).
Continuarono ridendo ‘ha un cazzo di dimensioni fuori dal normale e dal diametro decisamente eccessivo’ indicando con le mani le misure più volte prese di persona. ‘Sembra di toccare quello di un cavallo o di un toro in erezione!’ conclusero.
Le riferirono pure che l’eiaculazione era talmente abbondante che nessuna donna avrebbe potuto trattenere tutto lo sperma emesso nella propria vagina; ogni volta questo fuoriusciva e colava nelle cosce che bisognava subito pulire con numerosi fazzoletti o con le lenzuola quando accadeva a casa del Capo che era, fortunatamente, divorziato.
Continuarono senza alcuna remora, forse per denigrarlo non certo per esaltarlo, precisando che ‘al Capo piace principalmente la fica ma pretende sempre prima una masturbazione completa (come faceva ad avere tanto sperma nessuna donna è riuscita mai a spiegarlo!)’.
‘Le posizioni predilette sono quelle ‘a candela’ o ‘ a pecorina’ (in ufficio, per evidenti situazioni ambientali, lo avevano fatto sempre a pecorina poggiando le braccia e la testa sul tavolo e piegandosi a 90 gradi, in modo da essere possedute da dietro; a casa principalmente a candela e in molte altre posizioni che sceglieva da un Kamasutra tenuto sempre a portata di mano)’.
La prima amante fu la castana che era attualmente la più ‘anziana’ per i suoi quasi 50 anni.
La successiva fu la bionda molto più giovane e dotata.
‘Al Capo’ continuò la castana ‘non disdegna anche il rapporto anale che con lui è estremamente doloroso per l’eccessivo diametro del pene’.
La bionda intervenne precisando che: ‘Con me non è stato affatto doloroso in quanto il coito anale lo pratico da sempre con mio marito, che ha un pene ben dotato e grosso, per cui il mio ano è già abbastanza largo ed abituato a simili penetrazioni’.
‘Il problema è sempre la quantità eccessiva di sperma emesso che, chiaramente, espellevo subito come se avessi la diarrea’.
Ad E. (la sigla del nome della castana) capitò solo alla fine del rapporto (anzi fu la causa ed il pretesto per troncare ogni rapporto); erano a casa del Capo dove, per diversificare le posizioni erotiche, pretese di volerla inculare a tutti i costi con il risultato di procurarle lesioni interne con fuoruscita di sangue e delle emorroidi. Fu necessario ricorrere subito al Pronto Soccorso per una emorragia.
Ciò fu dovuto non tanto all’età di E. (a 50 anni in menopausa le donne praticano spesso il coito anale) ma principalmente per non averlo mai fatto né con il marito né con altri.
L’orifizio anale si presentava troppo stretto e poco elastico !
Il medico che la visitò il giorno dopo in clinica, dopo la saturazione praticata in Ospedale, capì subito l’origine e la causa della disfunzione anale e la ricoverò per un intervento urgente proctologico che le rimise in sesto l’ano con la possibilità di defecare senza sforzi e, volendo, di avere altri rapporti anali per il conseguente allargamento dell’orifizio.
Il tutto avvenne, fortunatamente, in un periodo di lontananza del marito per motivi di lavoro per cui il poveretto non seppe mai niente di preciso e non capì il motivo di un intervento urgente in quella zona e ciò salvò il rapporto di E. con il marito che continuò a non chiederle mai di voler possedere il suo culo.
Fu l’ultimo rapporto trasgressivo che ebbe con il Capo, precisò E., a parte qualche veloce masturbazione mattiniera, che spesso avviene ancora oggi, prima dell’arrivo del personale dell’ufficio.
‘In realtà, continuò a raccontarmi E., la masturbazione è un suo chiodo fisso che chiede a tutte le donne che conosce ottenendone quasi sempre un accoglimento positivo’; concluse il racconto affermando che era sicura che non esiste donna dell’Ente che non lo abbia masturbato almeno una volta con reciproca soddisfazione.
La troncatura invece di M. (la sigla del nome della bionda) avvenne perché il Capo, invitato ad una scampagnata dai mariti di E. e M., si presentò accompagnato da una signora dall’aria di gran mignotta di strada imbarazzando tutti i presenti.
M., per non correre il rischio di prendersi l’aids, troncò bruscamente ogni rapporto sessuale con il Capo e riprese quelli più modesti e tranquilli con il proprio ignaro marito che riusciva sempre a farle raggiungere l’orgasmo.
‘A proposito, continuò M., ricordati di portarti sempre con te i preservativi perché il Capo non li usa e predilige i rapporti non protetti; lo devi costringere minacciandogli di non dargli la fica’.
‘Questo è quanto mi hanno raccontato due donne che sono state in intimità con il Capo e quanto ho appreso sui modi e sui suoi comportamenti; sei soddisfatto adesso ? Come vedi già mi considerano la sua nuova amante !’
‘Ecco chi è l’uomo distinto, di raffinato aspetto e logorroico che ti ho recentemente presentato !’
Seguì un lungo silenzio per quanto appreso e per i particolari riportati.
Durante tutto questo lungo racconto mia moglie non distolse mai le mani dal mio pene che accarezzava delicatamente per portarlo lentamente all’erezione e a toccarmi i testicoli separandoli per contare quanti fossero; constatava che erano sempre due e che si erano ingrossati per le carezze e l’attesa per cui, prima di addormentarsi, cominciò a scappellarlo lentamente scoprendo, come faceva da sempre, il glande con l’indice ed il pollice fino a far scorrere tutta la pelle del prepuzio fino alla base tirando al massimo il filetto e, fermatosi in questa posizione, cominciò a stringerlo alla base con colpetti sempre più stringenti e ripetuti.
Questa era la tecnica masturbatoria riservata al pene di suo marito.
Dopo alcuni minuti di continui stringimenti della base del pene cominciarono ad uscire alcune goccioline di liquido lubrificante che lei, con l’indice dell’altra mano, mi spalmò su tutto il glande, che era al massimo dell’ingrossamento e turgido per la pressione sanguigna, con movimenti rotatori e delicati procurandomi altra uscita di liquido che sempre spalmava sul glande rosso paonazzo pronto ad eiaculare. Allora, con l’altra mano mi prese i testicoli stringendoli fortemente e, con l’indice ed il pollice della destra già operativa, comincio lentamente a stantuffarlo andando su e giù ricoprendo il glande con il prepuzio e poi riscoprendolo fino alla base e quindi di seguito aumentando la velocità.
Accorgendosi che ero prossimo all’eiaculazione si alzò con la testa e, con le labbra, mi baciò l’orifizio uretrale del glande leccandolo con la punta della lingua; sentendo che lo spasmo era al massimo si ritrasse raccomandandomi di non sporcare le lenzuola ma lo schizzo fu violento ed alcune gocce di sperma investirono il suo viso e la bocca che subito si pulì con la mano che tenevano stretti i testicoli, quindi liberò il pene dalla stretta delle sue due dita in quanto si erano ricoperte del restante sperma che, inevitabilmente, cadde anche sul pigiama e sulle lenzuola.
Mia moglie, che era completamente nuda, si alzò per andare a lavarsi le mani mostrandomi il suo lato B che era perfettamente in forma e meraviglioso, con due glutei rotondi e sodi pur se leggermente sporgenti.
Che meraviglia! pensai. Appena torna cercherò di baciarglielo e vediamo se riuscirò anche a leccargli il buchetto del culo.
Sarà ancora vergine ed inesplorato come si ostina a farmi credere? Continuai a pensare.
Dopo lo stupro amalfitano non credo proprio, ma se il suo desiderio era quello di non farsi ispezionare in quella zona occorre rispettare la sua volontà; il rifiuto non riguardavano, però, le carezze e i baci con l’utilizzo della lingua che qualche volta mi concedeva.
Questo accostamento delle sue labbra alla punta del glande era successo solo poche altre volte durante il matrimonio (più frequentemente durante il fidanzamento).
Tornata a letto mia moglie mi diede una carezza e si sdraiò allargando le gambe in modo che potessi ammirare la sua fica perfettamente liscia e depilata (così come aveva prescritto il ginecologo) oltre che umida per l’eccitazione raggiunta e con una piccola puntina rosa sporgente dalla parte superiore delle piccole labbra.
Una delle mie mani le prese un seno strizzando il capezzolo già indurito, l’altra andò subito sul suo pube per accarezzarlo per poi proseguire in basso per aprirle le piccole labbra e prendergli la punta del clitoride che si era indurito ed uscito in parte dal prepuzio clitorideo; anch’io, con l’indice ed il pollice, cominciai a farlo uscire tutto baciandolo e prendendolo in bocca per succhiarlo mentre la vagina produceva il suo liquido lubrificante che bagnava ed inondava le piccole labbra a dimostrazione che stava godendo e raggiungendo l’orgasmo; con l’indice ed il medio entrai quindi nella vagina, così come aveva fatto il ginecologo il pomeriggio, cominciando a stantuffarla e girando la mano prima a destra poi a sinistra come per trapanarla mentre il mio pene era nuovamente in erezione e pronto ad entrare per soddisfarla.
E così fu, entrò facilmente per la lubrificazione raggiunta e, dopo alcuni affondi sempre più frenetici eiaculò nella vagina; quindi lo estrassi continuando ad eiaculare sulla sua pancia e sui bellissimi seni dai capezzoli duri ed appuntiti; sollevandomi dal suo corpo mi coricai accanto per far calmare i reciproci spasmi orgasmici.
Questa volta, però, mia moglie non chiuse le piccole labbra, come faceva sempre, ma, allargandosi la fica con ambedue le mani fece uscire quasi tutto lo sperma che le avevo inserito come se volesse rifiutare la presenza dentro di se di questo liquido estraneo.
Strano, pensai, forse non vuole correre il rischio di una nuova gravidanza.
Lei, prima di addormentarsi, mi disse ‘speriamo che il tuo sperma non abbia macchiato anche il materasso, domani devo cambiare tutte le lenzuola ed il tuo pigiama’.
Completamente nudi, eravamo a fine luglio e faceva molto caldo, ci addormentammo abbracciati come due innamorati al primo rapporto.
La mattina successiva ci svegliammo e, dopo una doccia rilassante, ricominciammo il solito andazzo giornaliero ed inserendo lenzuola e il pigiama in lavatrice (il materasso era salvo !).
I bambini, già svegli, fecero colazione e si misero a giocare in attesa dell’arrivo della baby-sitter.
Lei corse in ufficio, situato a poca distanza dalla casa, ed io idem anche se con un ufficio più lontano.
Passò luglio ed anche agosto normalmente senza far più riferimento a quanto raccontato dalle due ex del Capo, anche perché il comportamento di mia moglie non destava alcun sospetto.
A fine agosto andammo una settimana al mare con i bambini.
Qui, per necessità di esposizione al sole del corpo di mia moglie e per i mini costumi che si ostinava ad indossare al mare, procedetti alla rasatura completa e totale del sesso di mia moglie al fine di evitare che i copiosi peli neri si potessero intravedere sotto il costume bagnato; l’operazione, di contro, esaltava e modellava alla perfezione la fessura delle grandi labbra perfettamente lisce, il che era sufficiente a far eccitare i maschi che l’avrebbero guardata ed ammirata.
L’opera di rasatura della fica è sempre stata di mia esclusiva competenza e si ripete almeno mensilmente (prima delle mestruazioni) con il suo consenso e compiacimento in quanto segue sempre una prolungata e profonda leccata esterna ed interna (tecnicamente si chiama connilinguo). Fu così anche questa volta !
Per evitare di far intravedere la fessura del suo meraviglioso sesso avrebbe dovuto indossare un salvaslip ma dopo il bagno come faceva a levarlo e sostituirlo con uno asciutto ? Non vi erano spogliatoi né cabine. Per cui decise di mostrarsi ‘al naturale’; ‘tanto tutti sanno come è fatto il sesso di una donna’ ripeteva a giustificazione della sua maliziosa scelta
Un giorno un giovincello, forse di 16 o 17 anni, si era talmente arrapato nel guardarla mentre supina si asciugava al sole che non resistette a masturbarsi all’aperto; volse le spalle ai restanti bagnanti in modo da non destare alcun sospetto, si coprì sommariamente con un piccolo asciugamano che portava con sé e, rivolgendosi verso mia moglie, che lo osservava sotto grandi occhiali da sole, e pensando che io ero assorto nella lettura del solito quotidiano (in realtà lo osservavo anch’io facendo finta di leggere) estrasse dal costume il pisello in erezione posizionandolo in direzione del pube di mia moglie appena ricoperto da pochi cm di stoffa semitrasparente e bagnati di acqua marina che si adagiavano scultoriamente alle grandi labbra; l’eiaculazione avvenne quasi subito dopo due o tre su e giù eseguite con la sinistra (doveva essere mancino) e fu talmente forte che le prime gocce raggiunsero e caddero sulle cosce di mia moglie vicine al costume (aveva fallito il centro solo di alcuni centimetri !) e, in parte, sul lettino mentre il resto cadde sulla sabbia lasciando grandi segni circolari; ad eiaculazione conclusa il ragazzo, paonazzo in viso, si infilò il pisello ancora duro nel costume e corse via per tuffarsi nel mare e sparire dalla nostra vista.
Mia moglie, che aveva assistito compiaciuta a tutta l’attività del ragazzo nascondendosi sotto grandi occhiali da sole e facendo finta di non accorgersi di niente così come avevo fatto io, raccolse con le dita le gocce di sperma cadute sulle gambe e se lo mise in bocca per gustarne il sapore e la consistenza per confrontarlo con quello che ogni tanto gli facevo assaporare io o se era assimilabile a quello dei suoi ex fidanzati.
Accorgendosi della mia sorpresa mi chiese se avevo visto cosa aveva fatto quel ragazzo; al mio assenso si mise a ridere facendomi notare che il pisello del ragazzo era come il mio pene (era la prima volta che non veniva sminuito rispetto ad altri !).
La sera mi chiese di emulare l’atto del giovane considerando che avevo un pisello molto simile nella forma e nelle misure; la centrai, però, sulla pancia e sul seno e non sulle grandi labbra che, comunque, volli subito ispezionare dopo averle bagnate con la saliva della mia lingua.

Cap. 4 ‘ L’avventura extraconiugale

Finite le ferie rientrammo in città. Siamo ad inizio settembre, fa ancora caldo, e la notte dormiamo sopra le lenzuola con i soli pantaloni del pigiama (io) e con una mini vestaglietta (lei).
Lei ha le mestruazioni per cui prima di coricarsi si cambia il tampone vaginale che io gli sistemo per bene con il cordoncino per l’estrazione sopra il pube ben rasato da pochi giorni con il mio nuovo rasoio.
Sdraiati sul letto lei comincia ad aprirmi il pigiama e ad accarezzarmi i testicoli ed il pene (meglio chiamarlo pisello dopo l’avventura estiva ?).
Io le sollevo la vestaglia massaggiandogli i seni, i capezzoli, il pube e le grandi labbra e giocando con la cordicella del tampone non potendo penetrarla per la presenza del tampone.
Dopo qualche minuto di silenzio lei si fa coraggio e mi dice: ‘Senti devo dirti una cosa che sicuramente non ti farà piacere’
Io, di contro, per incoraggiarla risposi scherzando ‘Ti sei scopata il ragazzo del mare!’
‘Non fare il cretino è una cosa seria che spero non succeda perché non so come reagire’
‘Avanti confidati con me, cercherò di aiutarti se posso’
‘Ricordi cosa dissero le ex amanti del mio Capo sulla richiesta di masturbazione che fa alle donne?’
‘Lo ha fatto anche a te ?’
‘Si, sono due mesi che mi assilla e mi ossessiona quotidianamente con la richiesta di masturbazione. Prima di andare in ferie ha persino provato a toccarmi il sedere inserendomi una mano tra le cosce cercando di estrarre, con l’altra mano, il suo membro dai pantaloni; per fortuna è stato disturbato da una persona che chiedeva di entrare e lui si era dimenticato di chiudere la porte con lo scatto; la persona non ha visto niente né ha capito cosa stesse succedendo’.
Mentre mi diceva questo notai che aveva impugnato con l’intera mano il mio pene che si stava indurendo.
Non mi aveva mai preso il pene con l’intera mano ma solo con l’indice ed il pollice di una delle mano !. Almeno con me non lo aveva mai fatto !
Questo diverso modo di impugnare e manipolare il membro mi fece subito capire che la masturbazione del Capo era già avvenuta.
Capii che non era entrato nessuno ma che G. gli aveva sicuramente messo il pene in mano bloccandole la mano con le sue in modo da impedirle di ritrarsi ed aiutarla a scappellarlo e a procedere ad una sega con movimenti alternatori su e giù.
Sicuramente l’ha colta di sorpresa impedendogli qualsiasi reazione, ma la prontezza di spirito di mia moglie deve averla convinta ad assecondare la richiesta di G. e l’esperienza acquisita in materia l’avrà aiutata a concludere la sega senza troppi turbamenti.
Dopo un silenzio di alcuni minuti le risposi ricordando a mia moglie che di membri maschili ne aveva conosciuti diversi in vita sua e quello di G. non sarebbe stato certo il primo (o il secondo dopo il mio !) aggiunsi scherzando.
‘In vita tua hai preso in mano e strapazzato sicuramente decine di cazzi senza contare quelli dei tuoi compagni di liceo; uno in più o uno in meno non ti cambierà certo la vita !’ aggiunsi per tranquillizzarla.
‘Se poi è veramente così sviluppato’ come ti hanno riferito ‘ti piacerà senz’altro e lo potrai aggiungere alla tua collezione; non c’è motivo di imbarazzarti; sei ormai una donna navigata ed esperta nei giochi erotici (ricordi il ragazzo al mare?)’.
‘Quando saremo più anziani ti deciderai, finalmente, a confessarmi quanti sono stati esattamente!’
‘L’attività sessuale tra gli umani’ continuai ‘è naturale come fare la pipì; in particolar modo la masturbazione!’
‘Dicendomi così mi hai rassicurata sulla reazione che avrai quando ti comunicherò che il fattaccio è avvenuto veramente. Sono molto più tranquilla e adesso posso addormentarmi con più serenità’.
Si gira, quindi, verso di me infilando una gamba nelle mie in modo che la mia si posizionasse sul pube e premesse il suo sesso con il ginocchio, e posa il viso sulla mia pancia portandosi a pochi centimetri dal mio pene (pisello ?) che impugna con decisione con tutto il palmo della mano stringendolo forte e cominciando ad aprirlo scoprendo piano piano il glande fermandosi a guardarlo in ogni suo particolare.
Dopo averlo girato da tutte le parti esclama: ‘Ma perché voi uomini non vi lavate il pisello dopo aver orinato?’
‘Voi uomini ? A chi e a quanti ti riferisci ? E’ la prima volta che ti sento fare questa considerazione!’ esclamai sorpreso. ‘L’odore della mia pipì ti sta eccitando a tal punto che ti vengono alla mente anche quello di tanti altri piselli che hai scappellato?’
‘Come fai a sapere che ho scappellato altri cazzi oltre al tuo ?’
‘Lo so perché me lo hai raccontato tu stessa molte volte e perché è normale che la donna voglia conoscere nei particolari l’organo sessuale maschile, come è normale che l’uomo apra ed esplori in profondità quello della donna’.
‘Si, gli uomini che ho conosciuto nell’intimità odoravano, inizialmente, sempre di pipì; odore che mi ha sempre eccitato per la sua forza afrodisiaca. Ognuno di voi uomini ha un odore della pipì diverso che vi distingue e caratterizza. L’odore dello sperma copre sempre quest’odore con uno meno piacevole. Quando mi lecchi senti anche tu l’odore della mia pipì ? Ti piace ? o mi preferisci lavata e pulita?’
‘L’odore della tua pipì è meraviglioso specialmente quando si unisce a quello che proviene dalla vagina’ risposi sempre più eccitato.
Dopo un nuovo prolungato silenzio mia moglie riprende a manipolare il mio pene scoprendolo e ricoprendolo continuamente impugnandolo con l’intera mano e, prima, dell’eiaculazione lo avvolge con le labbra infilandoselo fino in gola (cosa abbastanza facile per la modesta lunghezza) e ingoiandosi tutto lo sperma che riuscì a farmi uscire dai testicoli gonfi per l’eccitazione.
Proseguì, quindi, ad un lavaggio del glande e dell’asta con la lingua.
‘Così non odora più di pipì ma profumerà come la mia saliva’ concluse estraendoselo soddisfatta dalla bocca.
‘Perché lo abbiamo fatto così poche volte nella nostra vita coniugale ? E’ bellissimo anche perché dà il senso del possesso della femmina sul maschio quando eiacula che rappresenta l’azione fecondatrice della donna’ continuò soddisfatta. ‘Nella fica si avvertono appena le nervature del pene e gli spasmi che precedono l’uscita dello sperma mentre in bocca è tutto più palese, più intenso e profondo’.
‘Da oggi in poi lo voglio fare più spesso ed evitare che il tuo sperma si perda nelle lenzuola ed in lavatrice; lo voglio nel mio stomaco ed assorbirlo nel corpo’.
‘Adesso dormiamo che domani è un altro giorno’.
Guardando supino il soffitto buio un pensiero mi prende: altro che ‘spero non accada’, è già accaduto e gli ha fatto sicuramente una o più seghe ed uno o più pompini.
Se gli ha preso il cazzo in bocca come ha fatto ad entrare se è così grosso come dicono !
Sicuramente sono le solite esagerazioni femminili ! Sarà normalissimo come quello di tanti altri uomini dotati naturalmente !
Pensando a questo il sonno, per la prolungata eiaculazione, mi prese facendomi dimenticare tutto.
La mattina dopo, al risveglio, ci abbracciammo appassionatamente scambiandoci caldi baci usando le reciproche lingue per mescolare le nostre salive e per sollecitare una reciproca eccitazione.
Tra una pausa e l’altra io le dissi: ‘Quello che hai fatto a me questa notte è stata le replica di quello che hai praticato al tuo Capo prima delle ferie. E’ vero ? E’ tutto già successo !’
Dopo una prolungata pausa d’incertezza mi rispose ‘Si, è vero. Come hai fatto a scoprirlo?’
‘Da come hai preso il mio pene. Hai sempre utilizzato l’indice ed il pollice. Ieri, invece, hai usato tutta la mano stringendomelo fortemente con tutte le dita’
Sorridendo mi rispose: ‘Sono sempre i particolari che mi tradiscono !’
‘Si è già successo e succederà domani quando rientrerò in ufficio e nei giorni successivi’.
‘Non desidero, però, che tu mi chieda di conoscere i particolari su questa attività che, ormai, non posso certo più nasconderti e che devi accettare come se svolgessi una pratica d’ufficio e che non cambierà i mie sentimenti nei tuoi confronti. Nient’altro !’.
Il mio amore ed affetto rimane, e rimarrà, sempre per te che mi hai fatto concepire due meravigliosi bambini. Ti avviserò solo quando passeremo al coito. I preservativi non mi mancano e li porto sempre con me per ogni eventualità imprevista. Adesso alziamoci che è fin troppo tardi’.
‘Arrivare in ritardo desta sempre qualche malizioso commento e comporta recuperi pomeridiani’.
Per alcune settimane nessuno di noi riprese l’argomento riprendendo, come al solito, la vita ordinaria di tutti i giorni.

Cap. 5 ‘ La più bella scopata della vita

La vita quotidiana procedeva apparentemente come prima; ma solo apparentemente in quanto mia moglie sospese i rapporti sessuali con me concedendomi solo veloci masturbazioni notturne come ricompensa.
Spesso a causa dell’eccessivo lavoro, così mi diceva, rientrava tardi il pomeriggio confidando della presenza dei genitori nella tenuta dei bambini (la baby-sitter veniva solo la mattina).
Salutati i presenti e baciati i figli si ritirava subito in bagno per una prolungata, accurata e purificatrice doccia.
Quindi cena, chiacchere, un po’ di televisione e subito a letto per un sonno profondo fino al mattino successivo (concedendosi raramente a qualche veloce effusione come in precedenza ricordato).
Un giorno mi disse: ‘Questa sera rientro tardi perché siamo stati tutti invitati a cena da un collega pensionando. Non mi aspettare, addormenta i bambini e vai a dormire. Cercherò di non svegliarti al mio rientro’.
Il tono con cui mi espose il programma serale non mi convinse, anzi mi destò qualche sospetto per cui decisi di attenderla sveglio.
Erano quasi le 24 e decisi di distendermi sul letto completamente nudo per vedere se ci fosse stata qualche reazione da parte sua.
Continuando l’attesa cominciai a manipolarmi il pene simulando la sua antica tecnica di masturbazione ma evitando l’eiaculazione per riservarla alla fica della mia adorata moglie.
Ecco che inserisce le chiavi nella serratura ed entra quasi in punta di piedi per non svegliare nessuno quando si accorge che la stavo aspettando sveglio e in costume adamitico.
‘Ti sto aspettando da alcune ore. Vieni qua che voglio scoparti. I miei testicoli, dopo tanti giorni di astinenza, sono gonfi di sperma per te !’ le dissi.
‘Aspetta un attimo che vado a sistemarmi e a lavarmi’.
‘No, ti voglio subito anche se sei sudata ed ubbriaca ! Dopo ci faremo una bella doccia assieme !’
Imbarazzata dalla mia decisa richiesta tentò di resistere ma la strattonai e le sollevai il succinto vestito che si era messo. Alzandole il vestito mi accorsi che non portava le mutandine. Per distogliere la mia attenzione dalla sua nudità mi spinse sul letto montandomi subito sopra predisporsi ad un coito ‘a candela’ che era una delle sue specialità e che mi consentiva di portare alla massima lunghezza il mio pene.
La penetrazione fu immediata. Le mie mani stringevano i suoi seni e i capezzoli appuntiti e duri.
Le sue mani si poggiavano sul mio torace con le cosce aderenti ai miei fianchi.
Lei cominciò a cavalcarmi ma subito notai che dalla fica le scendeva lentamente un rivolo di liquido molto simile allo sperma.
Accortasi di ciò cercò di distrarmi incitandomi e, per inorgoglirmi, mi disse che notava che il fallo era aumentato in lunghezza in quanto lo sentiva arrivare alla bocca dell’utero.
‘Lo sai che oggi ce l’hai più lungo ? Stai prendendo qualche preparato medico? Perché sei venuto così rapidamente ? lo sento ancora duro !’
In realtà io non ero ancora venuto anche se l’eccitazione era al massimo.
Continuando a cavalcarmi con foga facilitava la discesa e la fuoruscita dello sperma in precedenza ricevuto dal suo Capo con cui era stata a letto tutta la sera.
La visione dello sperma di un altro uomo che fuorusciva dalla vulva della mia signora mi eccitava sempre di più dandomi la forza di resistere alle stimolazioni sempre più veloci di mia moglie, anch’essa al massimo dell’eccitazione e pronta all’ennesimo orgasmo.
Ormai anche la base del pene e i testicoli erano inondati di sperma non mio.
La vagina era talmente lubrificata dall’eccessivo sperma che non riusciva a farmi eiaculare.
Decisi, a questo punto, di far cambiare posizione a P. (l’iniziale del nome della mia signora) sollevandola e facendola mettere a 90 gradi sul letto in modo da penetrarla da dietro; per stringerle la fica e cercare di aumentare lo sfregamento del glande nella vagina le dissi di stringere le gambe che cinsi con le mie.
Cominciai così a stantuffarla da dietro con sempre maggior vigore e velocità.
Lo sperma continuava ad uscire e i testicoli, completamente ricoperti dalla precedente uscita, sbattevano ritmicamente sulle sue cosce trasmettendo l’umore dal mio al suo corpo già intriso di altro sperma; lo stantuffamento sempre più veloce produceva un suono delizioso simile allo sciacquio del membro carnoso, ma duro, dentro la vagina invasa dal liquido gelatinoso dello sperma.
Questo suono delizioso, unito a quello ritmico prodotto dai testicoli che sbattevano sulle cosce, aumentava l’eccitazione di entrambi.
Sulle cosce ben strette della mia consorte scivolava lo sperma in eccesso in precedenza inserito fino a quando mia moglie, ormai spossata della ginnastica sessuale, emise un leggero grido di piacere a dimostrazione che aveva raggiunto l’ennesimo orgasmo.
‘Adesso basta V. (l’iniziale del mio nome) non ce la faccio più’.
‘Come basta, io devo ancora venire !’
Allora lei capì che ogni simulazione sull’origine dello sperma fuoruscito era superflua e si predispose con serenità a ricevere anche il mio che cominciò ad uscire subito dopo con grande forza coronando il raggiungimento dell’orgasmo anche da parte mia.
Rimasi con il pene inserito nella vagina per alcuni minuti in modo che si svuotasse tutto; l’erezione terminò ed il pene si ritrasse spontaneamente con mio disappunto.
Completamente ricoperti di liquido spermatico ci rilassammo sdraiandoci uno sull’altro e ci stringemmo in un abbraccio appassionatissimo e con ripetuti voluttuosi baci.
Allo stremo delle forze l’abbracciai da dietro in modo da stringerle ambedue i seni e i capezzoli ormai rilassati e con il pene ritratto e morbido poggiato sulla piega delle meravigliose natiche ci addormentammo senza commentare l’accaduto .
Al risveglio la mattina dopo ci trovammo come incollati l’un l’altro per l’asciugatura dello sperma che aveva inondato anche gran parte delle lenzuola e, questa volta si, anche alcune zone del materasso.
Dopo averla baciata nuovamente inserendo la lingua nella sua bocca le dissi; ‘Amore è stata la chiavata (ogni tanto qualche parola volgare non guasta) più eccitante e meravigliosa della mia vita che non dimenticherò mai !’
‘Anche per me lo è stato’ rispose con una espressione serena e felice.
‘Se il tuo Capo è capace di farci scopare con tale intensità e di procurarci gli orgasmi che abbiamo avuto questa notte non te lo fare sfuggire ! Sarà il nostro afrodisiaco !’
‘Cercherò di seguire il tuo consiglio ma, ricordati, non mi chiedere mai rapporti contemporanei a tre. Vi accoglierò separatamente; prima lui e poi tu o viceversa. Ma preferisco che sia tu ad integrare il suo sperma con il tuo per cui ti farò entrare sempre dopo la sua eiaculazione che, come vedi, è estremamente abbondante come mi avevano preannunciato’.
‘Adesso come facciamo con il materasso ?’continuò lei.
‘Non ti preoccupare, per il momento lo giriamo e poi ne compreremo uno nuovo’
‘Senti, oggi non andiamo in ufficio. Prendiamoci un giorno di riposo (in tutti i sensi!). Ci puliremo per bene, sistemiamo la camera, facciamo la lavatrice ed una buona colazione, quindi usciamo per ordinare il nuovo materasso. Voglio anche buttare il vestito che ieri sera mi hai strappato di dosso e le mutandine che non mi hai trovato perché, intrise di sperma, me le sono tolte sul pianerottolo prima di entrare in casa; infatti le troverai all’ingresso per terra’.
‘Va bene ricomponiamoci ma prima voglio leccarti la fica per assaporare il mix che ancora trattieni in vagina’.
‘Ecco, ma fai presto perché è tardi’ e si mise in posizione ginecologica divaricando e piegando le gambe.
Le grandi labbra erano ancora umide e i peli che le circondavano erano come incollati al pube, il clitoride era completamente ritratto e non si notava, le piccole labbra erano intrise di umore gelatinoso ed incolore che delicatamente raccolsi con la lingua ed ingoiai non senza una certa riluttanza.
‘V. smetti che è entrato nostro figlio ed è incuriosito dalle nostre posizioni’.
Questo mi gelò e mi fece interrompere immediatamente l’assaggio.
Pur essendo completamente nudo presi in braccio mio figlio e lo portai in cucina per preparagli la colazione.
La nudità non era un problema in famiglia e spesso i figli ci avevano visti senza vestiti.
La tenera età non li aveva mai imbarazzati in quanto non capivano ancora quale altro scopo avessero gli organi sessuali e perché erano così diversi tra padre e madre; al maschietto più grande l’aveva solo incuriosito la presenza alternante dei peli neri attorno la fessura della madre che gli rispose: ‘sono come i suoi capelli; ogni tanto vado dal barbiere’ (il barbiere sarei stato io).
La giornata trascorse come previsto e, dal giorno dopo, tutto riprese come sempre.
Mia moglie continuava a rientrare tardi a casa sapendo che vi era sempre qualche genitore oltre a me, il che le consentiva di andare subito a chiudersi in bagno per farsi abbondanti lavaggi vaginali e la pulizia delle gambe sempre bagnate di sperma del suo Capo fuoriuscito dalla fica stracolma.
Si ripresentava così pulita e profumata ai genitori, ai figli e a me attingendosi a preparare la cena ai figli e al marito.
A letto mi offriva una fica lavata e profumata pronta ad accogliere il mio pene avendo ripreso i rapporti sessuali con me interrotti solo da poche settimane.
Strano che penetrandola riscontravo sempre una vagina estremamente lubrificata; estraendo subito il pene questo risultava completamente bagnato da un liquido gelatinoso dal caratteristico odore di sperma.
‘Cos’è questo liquido gelatinoso attorno al mio pene ? le chiedevo sapendo la risposta.
‘Lo sai benissimo cos’è!’ mi rispondeva sorridendo ‘Non c’è bisogno di farlo analizzare in Laboratorio!’ continuava. ‘Se vuoi lo analizzo io leccandoti e pulendoti il pisello visto che ti fa schifo’.
In realtà non mi faceva schifo affatto, anzi mi eccitava di più e mi consentiva di allungare il pisello al massimo.
La conclusione era un prolungato pompino finalizzato alla pulizia particolareggiata del pene in modo che fosse pronto ad eiaculare in una vagina rimasta ancora intrisa di sperma.
Quanto sopra si ripeté numerose volte nel corso delle successive settimane.
Il raggiungimento dei reciproci orgasmi era sempre assicurato, ed il comportamento di mia moglie era tornato ad essere sempre felice, giocoso ed estremamente affettuoso verso i figli e verso di me come in precedenza.
Nessuno avrebbe mai potuto ipotizzare che riusciva a soddisfare nella stessa giornata due uomini mantenendo sentimenti inalterati verso uno di questi.
Era, veramente, come se svolgesse con distacco una pratica d’ufficio, come disse la volta che ebbe il primo rapporto masturbatorio con il Capo !
Il tipo di pratica era, però, cambiata in quanto alla masturbazione si era aggiunto il coito.
Ma mia moglie era troppo esperta nel gestire situazioni del genere (in giovinezza, come ho già ricordato, era stata fidanzata contemporaneamente con due ragazzi senza che nessuno dei due si accorgesse di niente o sospettasse qualchecosa) senza che queste influissero sui suoi rapporti sentimentali e coniugali.
Per l’assenza del Capo, dovuta ad una missione all’estero, mia moglie ebbe un periodo abbastanza prolungato d’astinenza con lui; astinenza che colmò con appassionati rapporti con me riprendendo le precedenti pratiche sessuali (difficilmente la mia signora è stata capace di astenersi dai rapporti sessuali per più di due o tre giorni; tranne che nei periodi mestruali o preparto).
L’esclusività del mio sperma nella sua vagina nei giorni di astinenza con il Capo tornò a renderla ancora più felice e gioiosa.
Qualche giorno dopo dovetti ricordare a mia moglie che avrei dovuto depilarla perché gli dovevano venire le mestruazioni (ero io che gli tenevo i conti e gli procuravo il necessario per i lavaggi vaginali e i tamponi assorbenti).
La sera si predispose per la pulizia sdraiandosi sul letto e divaricando, quanto necessario, le gambe stese sul letto.
Le grandi labbra erano perfettamente chiuse e nascoste dai peli copiosamente cresciuti nel mese trascorso. Cominciai prima con una piccola forbicina, poi con la spalmatura del sapone da barba sul pube ed attorno alla fessura, quindi procedetti con l’apposito rasoio.
Pulii e disinfettai poi la zona con il mio dopobarba spalmandolo con un leggero massaggio su tutta la zona interessata.
Procedetti, quindi, ad allargare le grandi labbra baciandole delicatamente e bagnandole con la lingua; cercai la clitoride, nascosta e racchiusa nel prepuzio clitorideo, portandola allo scoperto per baciarla e succhiarla con conseguente sua erezione ed indurimento.
Passai alle piccole labbra, già parzialmente aperte per l’eccitazione, leccandole e mordendole senza procurarle alcun dolore per poi iniziare a succhiarle con passione; mia moglie, prossima all’orgasmo, pose le mani sulla mia testa spingendola con forza sul sesso e invitandomi ad andare sempre più in profondità con la lingua.
La lubrificazione abbondante mi segnalava il raggiungimento dell’orgasmo da parte della mia adorata signora.
Si posizionò, quindi, per ricevere in vagina il mio adorato pene che, opportunamente, scappellato con le solite due dita, dopo alcune entrate ed uscite sempre più veloci eiaculò abbondantemente.
Anche questa attività mensile si era conclusa con reciproca soddisfazione !
Cominciammo ad attendere, quindi, la comparsa delle prime gocce di sangue mestruale con i tamponi assorbenti a portata di mano.
Passò una settimana senza alcun segnale.
Idem per la seconda settimana.
Ciò cominciò a preoccuparci perché mia moglie era stata sempre puntuale con rarissimi ritardi di soli uno, due o max tre giorni.
Per tranquillizzarla le feci presente che l’età poteva aver modificato il suo ciclo.
Ancora una terza settimana senza alcun sintomo.
Alla quarta decidemmo di fare subito l’esame delle urine .
Il risultato, comunicatoci per telefono, ci gelò: era positivo !
La mia adorata signora era incinta per la terza volta!
Dopo il primo momento di sbandamento ci predisponemmo serenamente al nuovo evento coinvolgendo genitori e parenti.
La sera cominciammo a fare i conti per stabilire il giorno, o i giorni, in cui poteva essere avvenuta la fecondazione.
Ripercorrendo a ritroso gli accoppiamenti sessuali di mia moglie negli ultimi 2 mesi (avvenuti inspiegabilmente sempre senza l’uso del preservativo) ci guardammo negli occhi ammutolendo.
Il giorno più probabile era quello della scopata più memorabile della nostra vita !
Di chi era lo spermatozoo che era riuscito a fecondare uno degli ovuli di mia moglie?
Il mistero è ancora oggi irrisolto!
I rapporti con il Capo si troncarono, per fortuna, subito dopo il rientro dalla missione in quanto le sue attenzioni si erano rivolte ad una nuova assunta di appena 25 anni dal seno prosperoso e labbra prominenti ma dall’aspetto insignificante e volgare; si sapeva che il Capo era attratto solo da alcune zone erogene femminili. Il resto non lo interessava.
P. (mia moglie) rientrò quel giorno in orario normale a casa mostrando una certa contrarietà e nervosismo.
‘Cosa è successo questa volta ?’ le chiesi.
‘Si è dimostrato totalmente indifferente alla mia gravidanza. Non ha avuto neanche la sensibilità di farmi gli auguri! Ho, tra l’altro, conosciuto la sua nuova attrazione: una donnetta solo culo e tette’.
‘Sarà più formosa di te ma non certo più bella ! Tu sei in assoluto la più affascinante e bella di tutte’ risposi rassicurato e felice per l’esito dell’avventura di mia moglie.
‘Grazie V. per apprezzare ancora la mia bellezza! Tu sei sempre stato, e sempre sarai, l’unico e vero amore della mia vita !’ rispose rasserenata e felice e, venendosi a sedere sulle mie ginocchia per baciarmi appassionatamente, scoppiò in un pianto liberatorio.
Chiuso questo periodo della nostra vita i rapporti si rinsaldarono sempre di più cancellando dalla mente i ricordi dei periodi più imbarazzanti ma non per questo meno piacevolmente intensi.
Nacque il terzo figlio con una decisa somiglianza, per fortuna, a mia moglie (ogni tentativo di scoprire parti fisiche somiglianti alle mie risultava sempre vano, anche in quella zona tanto cara al genere maschile per le evidenti dimensioni e prospettive di sviluppo).
Poi la crescita, anche dei primi due, la scuola, l’università e tanti altri felici e meno felici accadimenti della vita matrimoniale di una famiglia.
La carriera (mia moglie cambiò subito ufficio), le promozioni, i riconoscimenti professionali assorbirono la nostra vita quotidiana fino a raggiungere sereni e felici gli attuali quasi 60 anni.
La passione e l’amore reciproco non ci hanno, però, mai abbandonato così come l’attrazione sessuale che spesso, per soddisfarla, ci spingeva a frequentare motel o alberghetti periferici come due maturi amanti impossibilitati ad usare la propria casa per la invadente presenza dei nostri figli, non più innocenti, ma cresciuti nel fisico e nella mente.
Ancora oggi praticare sesso è per noi un’attività necessaria ed intensa ma, purtroppo, non più così frequente come ai tempi giovanili sopra ricordati.
Prima di pubblicare questi ricordi mia moglie li ha voluti leggere apportandovi solo pochissime correzioni formali; ritenendoli l’ennesima espressione d’amore nei suoi confronti mi ha subito voluto ricompensare con un meraviglioso e prolungato pompino ( a causa dell’età l’eiaculazione ha bisogno di più tempo ed è meno intensa e voluminosa).

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