UNA SCOMMESSA FRA AMICHE

Larry guardò fuori dalla lunga vetrata del bar. La città,da lassù,scivolava via silenziosa,ma pulsante. Mille luci punteggiavano l’orizzonte avvolto nella notte, lunghe file di taxi riempivano le strade,insegne di locali e ristoranti,enormi grattacieli erano figure compatte e massicce. Larry era seduto ad un tavolo,al secondo bicchiere di wisky,la sua testa era leggermente ovattata e più leggera. Guardava fuori dalla finestra di quel bar in cima all’albergo,senza pensare a niente. Si sentiva un poco stanco per via del viaggio in aereo,ma non aveva,almeno per ora,intenzione di andare a dormire. Il posto,elegante,raffinato e protettivo,era sostanzialmente vuoto. A parte due avventori al bancone,dalla faccia di ricchi uomini d’affari,c’erano un paio di donne assieme ai loro amanti in fondo al bar,nei separé nascosti nell’ombra,un paio di coppie con bambini che mangiavano gelato e una coppia di donne sedute ad un tavolo poco lontano dal suo. Larry le osservò un attimo. Una era un’asiatica minuta,dall’elegante vestito scuro,tacchi vertiginosi,gambe affusolate. Elegante e carina. L’altra era un’appariscente biondazza americana. Lunghi capelli riccioluti,tette grosse costrette in una camicetta di pelle,gonna mozzafiato,tacchi,piedi laccati,caviglie morbide,faccia da troia:grosse labbra,occhi colorati pesantemente di nero, naso rifatto,unghie delle mani nere. Ridevano fra loro. Larry distolse lo sguardo. ‘Mi farei una chiavata!’ disse fra sé. Ordinò un altro wisky. Il cameriere era un tipo basso,dalla faccia di topo,capelli rasati e spalle curve. Portò il nuovo bicchiere e attese la consumazione e la mancia con lo sguardo basso. Cercando i soldi nella giacca,Larry notò che la tipa asiatico lo fissava e sorrideva. Cio&egrave non sorrideva a lui,sorrideva per qualcosa che l’altra stava dicendo. Forse proprio su di lui. Il cameriere se ne andò e Larry tornò a guardare fuori. Le luci della città bruciavano ancora. Bevve sospirando. ‘E se quelle donne stessero ridendo di lui?’ si domandò. Di colpo provò vergogna per il suo corpo. Negli ultimi anni aveva messo su un bel po’ di chili. Da giovane era stato un atleta,ma dopo i 40,aveva perso smalto e si era appesantito. Immaginò che la tipa con la faccia da troia stesse prendendo in giro la sua pancia. Finì il bicchiere di fretta. Voleva andarsene,ma si voltò verso le due. Non sapeva perché lo avesse fatto. Ed entrambe lo fissavano. La tipa asiatica rideva sguaiata,era forse ubriaca,e l’altra portava una mano alla bocca per coprire le risa. Larry si sentì offeso. ‘Stronze!’ pensò,che cazzo hanno da ridere. ‘Ora vado lì..’ ma rimase seduto e sprofondò nella sedia. Strinse il bicchiere e guardò fuori. ‘Lascia perdere’Larry..sono delle donne,ci faresti una figura da pecoraio ad alzarti e offenderle..e se poi ridevano d’altro?’ tornò a guardarle. La facciadatroia lo guardava sorridendo,l’atra annuiva. ‘Ma che cazzo” pensò Larry. Il cameriere arrivò con un altro bicchiere. ‘Ma io non ho ordinato niente..’ fece Larry. ‘Da parte di quelle signore là..’ fece quello indicando le due donne. Larry prese il bicchiere,si voltò verso quelle due e stringendolo con forza,lo alzò,come dire GRAZIE;ALLA VOSTRA!
Le due ridevano, l’asiatica gli fece cenno di avvicinarsi. Larry si alzò,accorgendosi che l’alcool lo stava affaticando e con passo meno fermo di quello che si sarebbe augurato raggiunse il tavolo delle due.
‘Salve. Grazie per la bevuta,a cosa devo la gentilezza? Non ci conosciamo,mi apre..’ disse sedendosi.
‘Rimediamo. Io sono Kim e lei e Miriam. Tu come ti chiami..?’ disse Kim.
‘Larry..’
‘Bene Larry. Ti abbiamo offerto da bere affinché tu venissi da noi e ci rispondessi ad una domanda. Stai bene attento,Larry,deve essere sincero. Abbiamo scommesso 100 dollari,io e la mia amica Miriam..’
‘Oh,sarò sincero..’
‘Bene, Larry,ce lo auguriamo. Ecco noi stavamo bevendo un po’ qui’- ed indicò il tavolo,sul quale stavano sparpagliati 6 vodka martini- e ci era venuta l’idea di chiederti una cosa un po’ particolare’non offenderti Larry,ma guadandoti ci &egrave venuta questa idea e abbiamo scommesso su..
‘Non capisco..’
‘Ecco..pensavamo- e scoppiarono a ridere entrambe-..tu sei un tipo moderno,Larry? Uno aperto mentalmente..?..uno sveglio? ‘ Kim fece l’occhiolino.
‘E’ questa la domanda..?’
Ridendo,in coro risposero:”NOOOOOOOOO’
‘E qual &egrave?’
‘Rispondici,sei un tipo sveglio?aperto mentalmente o uno di quei borghesucci casa chiesa e mogliettina” e Kim indicò la fede al dito di Larry.
”ecco,credo..credo di essere un tipo curioso’diciamo..interessato alle cose del mondo”
Le due risero sguaiate,facciaditroia sbatté le mani con forza sul tavolo’
‘..Oh,la curiosità ci piace,Larry’perfetto..così potrai risponderci senza mentire..’
‘Sono pronto’chiedetemi’ fece Larry,intrigato da quella situazione e già pronto a chissà quali avventure,magari una bella cosa a tre con delle sconosciute’neppure nei suoi sogni sotto la doccia prima di dormire era così’
‘Bene. La domanda &egrave questa..’ e Kim rise.
‘Noi’-riprese Miriam-..volevamo sapere”
Ridevano troppo forte,come rapite.
‘Cosa??’
‘Ecco’ma Kim non ce la fece’rideva troppo.
‘Volevamo sapere questo-fece allora Miriam decisa- se noi adesso di offrissimo di fare se sesso con noi,stasera,adesso,ma a una condizione. Tu accetteresti?’
‘Quale condizione.’ Scattò Larry eccitato.
‘Oh,una bella condizione’-disse Kim-una condizione imprescindibile..’
‘Quale??’ sbottò Larry,infoiato.
‘La condizione &egrave..
‘La condizione &egrave che Io ti inculi con il mio cazzo legato in vita!’ disse Miriam
Larry sbiancò.
‘..eh??’
Le due ridevano.
‘Te lo avevo detto: &egrave un borghesuccio del cazzo,guarda com’&egrave rimasto senza parole” fece Kim.
Infatti Larry era muto. Loro ridevano. facciaditroiaMiriam lo fissava però.
‘Allora?’
‘..’
‘..avanti,rispondici,sinceramente..’ lo incalzò Miriam.
Larry era sconvolto. ‘Che diavolo avevano in mente quelle due?’
‘Ehi,Miriam..questo ci &egrave rimasto di sasso..&egrave un coglionazzo..sgancia i miei 100 dollari,bellezza..hai perso..’
”non ci ha ancora risposto..’
Larry era gelato. Zitto,incredulo. Fece cenno al cameriere. Quello accorse. Un altro disse senza parlare quasi,ammiccando al bicchiere. Facciaditroia lo fissava,invitandolo a rispondere. Larry bevve tutto d’un fiato. Cazzo che storia! Farsi scopare da una biondazza come quella per poi ripassarsele entrambe’forse il gioco valeva la candela.
‘Ehi..vuoi vedere che ci pensa” fece Kim.
Miriam annuì. I suoi occhi si erano posati su Larry che fissava le sue tette,ma sentiva quello sguardo. Farsi inculare da quella? Forse ne valeva le pena’
‘Rispondi!’ ordinò Miriam.
‘..io..
Lei lo sapeva che lui avrebbe ceduto,era questione di attimi,di ulteriori sguardi,di far crescere la voglia,la lussuria . Larry era basito. Kim rideva. Miriam se lo stava giocando,friggendolo di sguardi. Fece correre la lingua sulle labbra,si mosse sensuale sulla sedia,ondeggiando le tette di marmo,accavallando le gambe. Larry era preso al lazzo,come un vitello dalla cowgirl.
Kim batté le mani. ‘ehi,amicoooo,aspettiamo la tua risposta sincera..’
Larry aprì la bocca,senza emettere fiato. Facciaditroia lo fissò ancora.
‘..sì..’
‘Come? Non abbiamo capito’
‘..sì..’
‘Sì?o no?’
‘..Sì,’sì..’
‘Ha detto sì? chiese Kim ridendo.
‘..mi pare..’
‘Diccelo meglio. Vale 100 dollari la tua risposta..’
‘..sì..’
‘Ripeti bene, come?
‘..sì..’
‘Sì,cosa?’ sbottarono quelle ridendo sguaiatamente,avevano la preda in pugno,Miriam lo teneva stretto al lazzo,il vitello era fottuto. Sarebbe stato fottuto quella notte. Era fatta.
‘..accetto di essere inculato da te..’
Urlarono le due. Battendo le mani,dandosi il cinque.
‘Te lo avevo detto!’ strillò Miriam.
‘Accidenti’hai sempre ragione sugli uomi”
‘Paga!’
‘Uffa’eccoti qua..’ e allungò un centone all’amica che lo fece scivolare fra le tette.
Poi guardò Larry. ‘Adesso tocca a noi,dolcezza. Seguici nella stanza 512. Stanotte ti scoperai delle strafighe come me e la mia amica Kim,ma lo prenderai nel culo a dovere e scommetto che &egrave la prima volta..non &egrave vero?’
‘Sì,non l’ho mai fatto prima..’ bisbigliò Larry.
Le due batterono di nuovo il 5. ‘Wuwwwwwww’che sabllo’farmi i culi vergini mi fa impazzire” disse Miriam.
‘Andiamo!’