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Racconti Erotici Etero

Una scopata come si deve

By 10 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La mia amica ha 30 anni. Alta un metro e settanta. &egrave una scultura d’alabastro. Bella. Un fisico da favola. Fa concorrenza Ren&egravee Zellweger.

Falsa magra. Capelli biondi lisci. Occhi blu. Bocca con labbra grosse e carnose, Un seno da quarta taglia. Seni che sembrano due globi di marmo su cui si ergono capezzoli grandi come ciliege al centro di due grandi aureole caffellatte. Due bocce che vincono la forza di gravità. Fianchi larghi. Gambe lunghe e ben tornite. Un culo meraviglioso. Un’espressione del viso sempre sorridente: non si capisce quando &egrave incavolata.
Anche lei ha una madre di origini lapponi come l’attrice del film ‘Il diario di Bridget Jones’. Anche lei &egrave single coatta, nevrotica e frustrata, dilaniata dal rapporto compulsivo con sigarette, alcool e cibo. Contemporaneamente si riconosce in Bridget. Ritratto dolce amaro dell’attuale generazione di trentenni instabili e insoddisfatte. Divertente, per certi versi superficiale ed eccessivamente incline alla banalizzazione, il suo sex appeal &egrave racchiuso proprio in questo sorriso leggero e disimpegnato. Non si chiama Bridget per puro caso, il suo nome &egrave Brigitte e si occupa di Montaggio, Computer Grafica, Effetti Speciali per una nota casa cinematografica.
Io sono Riccardo un uomo di 40 anni, normale come tanti uomini, di quegli uomini che si trovano ovunque, come le automobili. E solo raramente, osservando una strada trafficata, passa un’automobile in grado di catturare veramente l’attenzione di una strafica come Brigitte. ‘Non sono bello, non sono ricco, non sono famoso, perciò parto con il presupposto che nessuna donna proverà attrazione per me”.
Brigitte &egrave amica mia perché &egrave un’amica comune. Anch’io lavoro nel campo dei computer, non come lei che li usa io li riparo. Sono un modesto sistemista, e questa l’unica cosa che ci accomuna.

Stasera sono invitato dai miei amici hacker per giocare a fare i pirati informatici, rompendo un po’ le palle a qualcuno tra una birra e l’altra.
Marco, Luisa e Luca abitano tutti insieme in un loft ricavato da un’officina in periferia. Loro la chiamano la Casa della Libertà ed &egrave vero, qui si può bere, mangiare, scopare, pippare, far danno con i computer, ballare o ascoltare musica a tutto volume, non ci sono rompicoglioni nel giro di due chilometri quadrati. Arrivo in ritardo, come al solito.
– Ciao Rick ‘ fanno in coro i miei amici.
– Che si fa? Si fuma? ‘ dico vedendo dei torcioni penzolare dalle bocche dei miei compagni.
– Aperitivo ‘ ribatte Marco.
– Hai portato il nécessaire? ‘ mi chiede Luisa.
– Ceeerto ‘ faccio io mostrando la borsa degli arnesi, dov’&egrave custodita l’attrezzatura da hacker.
Entriamo in casa, e’MERAVIGLIA c’&egrave anche Brigitte. Mi si avvampa il viso e inizio ad inciampare con le parole. I miei diletti soci se la danno e infieriscono.
– Non ti dispiace se abbiamo invitato Brigitte ‘ fa Luisa – aveva la sera libera.
Luisa lavora come tecnico del suono in una televisione privata e se la tira di passare presto al fianco della donna dei miei sogni. &egrave lei ad averla portata nel ‘branco’.
GRAZIE LUISA.

La serata trascorre in totale beatitudine, per me, che posso, ogni tanto, sfiorare quella femmina irraggiungibile, i miei amici si divertono come al solito. Dopo un paio di birre, una canna e due scherzi in rete diventiamo tutti più euforici, l’atmosfera si scalda. Abitualmente non si fa sesso in queste occasioni, anche perché spesso mi manca la materia prima. E Lucia &egrave riservata a Marco e Luca. Se la sbattano a vicenda e simultaneamente.
Ma questa &egrave un’altra storia.
Stasera il mio oroscopo aveva detto bene. Marco viene chiamato d’urgenza al Pronto Soccorso, &egrave un ortopedico. A Luca e Luisa gli prende la fregola e iniziano a limonare sul divano. Io e Brigitte siamo ancora al PC quando ci accorgiamo dei loro ravanamenti. Brigitte, portandosi una mano sulle labbra sorride.
– Si sono troppo scimmiati ‘ faccio indicando il foglio di alluminio e le cannucce.
– Anch’io mi sento un po’ strana ‘ fa lei agitandosi la mano davanti al viso a mo di banderuola, come a volersi far fresco.
Effettivamente il suo viso normalmente di un rosa incarnato &egrave purpureo.
– Ci sto dentro anch’io ‘ faccio bevendo direttamente dalla bottiglia ‘ ci siamo fatti di brutto.
Lei non mi da neanche il tempo di finir di bere, e mi si butta addosso. Rotoliamo sul tappeto. Le nostre bocche si cercano e finalmente le lingue si trovano. Anche se sono un po’ fulminato cerco di fare il signore e lascio a lei l’iniziativa, freno il mio ingrifamento più che posso. La sento dominatrice sembra voglia essere lei a scoparmi e ne sono felice.
Come se l’avessimo concordato in precedenza iniziamo a spogliarci l’un l’altro. Quasi senza parlare lei mi concede di leccargli bene la sua fighetta, non proprio completamente rasata, ha il pelo molto corto a spazzola direi, sagomato come indicasse la direzione da prendere per trovare il clitoride.
La bacio e la lecco dappertutto mentre lei mi tormenta il cazzo con quelle manine deliziose. Quando la vedo divaricare le cosce, concedendomela tutta, comincio a penetrarla leggermente con la punta della lingua, le sollevo le grandi labbra ancora molli e non sporgenti e gliele succhio tirandole in fuori, facendo un via vai linguale dentro la vagina.
Dopo poco le labbra della sua meravigliosa fica sono diventate dure e sporgenti penso di provare la stessa sensazione paragonabile al piacere di una donna mentre prende in bocca un cazzo molle e se lo sente indurire in bocca. Brigitte mugola di piacere accarezzandomi i capelli.
Il tempo passa straordinariamente piacevole specialmente quando lei mi fa stendere supino e comincia a leccarmi scendendo fino al cazzo, prendendolo in bocca fino alla radice. Ma più che un pompino e solo un insalivamento del membro. Difatti appena lo ritiene pronto e ben lubrificato, si mette a cavallo del mio bacino girandomi le spalle, con una mano afferra il cazzo puntandolo nella figa e con l’altra se l’allarga per riceverlo. Appena sente di aver inserita la cappella appoggia le mani sulle mie ginocchia con un colpo secco si lascia affondare.
Rimane lì impalata sopra per alcuni secondi e dopo comincia un leggero sali-scendi, per diventare sempre più veloce. Da sotto cerco di aiutare quel fantastico movimento mettendomi in azione all’unisono con lei. La cavalcata ora &egrave sfrenata, le afferro le natiche burrose, ansimiamo come mantici, lei sposta le sue mani dalle mie ginocchia portandole indietro verso il mio torace quasi a voler prendere più cazzo possibile.
Brigitte dopo un paio di scosse più forti si ferma stremata io le prendo le braccia e me la faccio scivolare sopra, la sento ansimare &egrave tutta sudata come me, da dietro le prendo i capezzoli duri come il ferro, il mio cazzo &egrave ancora dentro e con lenti colpi di reni riprendo a muoverlo tra le sue tenere carni. Dopo pochi minuti, Brigitte si riprende e vuole essere scopata alla vecchia maniera si sdraia sotto di me e la inforco con veemenza, a questo punto le piace essere dominata, sicuramente si sente un po’ troia ma non glielo dico. Selvaggiamente la chiavo mentre lei mi fa sentire le sue unghie lungo la schiena, avverto la sua fica succhiarmi, mi aspira al suo interno, i muscoli si contraggono e per lei l’orgasmo arriva delizioso. Ma non &egrave finita, dopo avermi ricoperto il viso di baciotti, bacini e bacioni da me prontamente ricambiati, vede il mio attributo ancora sugli attenti e se ne compiace tanto da rimettersi a cavallo, questa volta rivolta verso di me e non in ginocchio ma con le piante dei piedi sul tappeto all’altezza dei miei fianchi in modo da scoparmi meglio.
Questa posizione, fantastica per entrambi, ci fa godere anche con gli occhi, infatti, io le vedo la bella figa ben dilatata dal mio cazzo, lei può vedere il mio che la penetra. I suoi seni mi dondolano a pochi centimetri dal viso e li colgo con le mani pastrugnadoglieli come piace a me. Riprende il suo moto con molta più lussuria di prima, schiude la bocca e si passa la lingua sulle labbra, io lascio una sua lattea mammella e le offro due dita da succhiare. Non le rifiuta, anzi le lambisce con voluttà.
Dice che le piace godere in quella posizione perché i suoi muscoli sono contratti rispetto allo spegni moccolo di spalle dove li sente più rilassati. E dev’essere vero, infatti, la sento più stretta intorno al mio cazzo, come se cercasse si mungermi di aspirarmi lo sperma per sentirselo scorrere dentro.
Mentre mi scopa assestandomi terribili colpi sull’uccello l’aiuto con le mani dandogli il ritmo, dicendogli che &egrave fantastica, che mi sta rendendo l’uomo più felice del mondo, che mi eccita da morire sentirla avvolgere il mio cazzo come se volesse eternamente custodirlo dentro di lei. E vengo’o si’ sborra calda fino in fondo all’utero, come sento ogni fiotto di sperma riempirle la vagina e mischiarsi ai suoi umori, lo sento nella testa, nel cuore, nei testicoli, ovunque’
Lei mi dice, soffiandomi il suo piacere sul viso:
– Grazie’grazie ne avevo proprio bisogno.
Mi ringrazia! A me che dovrei fargli un monumento alto come le Twin Towers. Pazzia!
A questo punto si solleva facendo scivolare fuori il mio cazzo e gli rimane sopra, la sua vagina sembra rimanere aperta come se si fosse abituata alla presenza di ciò che aveva dentro e quasi subito gli cola fuori il mio seme colandomi sul cazzo ormai sfinito.
Cessato, si gira sdraiandosi su di me con la bocca all’altezza del mio cazzo intriso di ogni secrezione, lo solleva succhiandolo come a volerlo rianimare, lo assimila avidamente ma invece di ingoiare scarica sulla mia pancia il liquido denso, facendomi vedere quanta gioia gli ha procurato il mio orgasmo dentro di lei.
D’improvviso un applauso e Luca e Luisa, anch’essi nudi ci battono le mani dicendo:
– Bravi’ bravi’bis’
Cosa successe dopo ve lo dico un’altra volta’.

Farewell coadiuvato dalla renna Sami

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