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Racconti Erotici Etero

Una scopata sul treno

By 23 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono un universitario che fa il pendolare, il viaggio in treno fino alla mia facoltà normalmente &egrave noioso e lo occupo studiando, od ascoltando musica, ma questa volta &egrave diverso…
Cominciamo dall’ inizio,&egrave una giornata di inizio settembre, sono alla stazione di Conegliano, una cittadina di provincia, quando vedo una ragazza mora, con i capelli lisci che le arrivano alle spalle, snella e con una terza di reggiseno, in fondo al binario. A quest’ ora, le 6 del mattino, la stazione &egrave semideserta, solo qualche pendolare e noi. Mentre sono immobile ad ammirare la sua pelle leggermente abbronzata che si staglia nel sole del mattino, lei si avvicina e mi chiede qual&egrave il binario del treno verso Padova. Le rispondo che il treno parte dal primo binario quindi lei si allontana leggermente. Il treno delle 6.15 arriva e come al solito &egrave vuoto, lei mi fa un sorriso malizioso e sale all’altra estremità della carrozza in cui salgo io. Mi siedo sul primo posto libero da 4 persone girato verso la coda del treno. Apro lo zaino ed estraggo distrattamente il libro di algebra, pensando al suo viso, ed al suo sorriso, mentre sento che qualcuno si siede nei due posti dietro a me.
Sento una voce femminile che sussurra nella fessura fra i sedili: ” Stai pensando a me, vero? “, colto di sorpresa non riesco a dire niente tranne ” cosa? “. Mi giro e vedo la ragazza che ho incontrato poco prima in stazione, mentre il resto della carrozza &egrave completamente vuoto. ” Mi chiamo Sara, ti ho visto in stazione e mi hai subito stregata; Voglio fare l’amore con te senza complicazioni, senza conseguenze. ” dice Lei, io ancora più stupito da queste parole, resto in silenzio, un pò imbarazzato, guardando i suoi lisci capelli castani scivolargli attorno al collo, e lo scollo del vestito che lasciava intravedere il suo seno. Detto questo si alza e si viene a sedere affianco a me, tira leggermente su la gonna, lasciando intravedere le sue mutandine nere; poi prende la mia mano sinistra e l’appoggia sulle mutandine. Sento che sono leggermente umide ed in quel momento il mio cazzo comincia ad avere un erezione. ” Il mio nome &egrave Valentino, andiamo nel tuo appartamento a Padova? ” gli dico, ed lei risponde ” Sono una pendolare, non ho appartamento. “. Io ” Quindi? “, Lei ” Ti voglio subito, facciamolo qui! “. Questa risposta mi lascia interdetto, ma prendo il preservativo che ho sempre nello zaino, lei, audace, mi prende per mano e mi trascina nella toilette del treno. Li mi tolgo la maglietta e lei rapida si inginocchia e mi slaccia i jeans e li fa scendere fino alle caviglie. Lo stesso fa con le mutande, lasciando libero il mio cazzo. ” Non credevo che fossi così abbondante… > e con la punta della lingua tocca la punta del cazzo, poi comincia a leccare pian pianino tutto il glande. Infine apre la bocca e inserisce il mio cazzo fino all’inizio della gola, poi lo fa fuoriuscire e tossisce. “Tutto bene? ” chiedo e lei ” Si… Solo che &egrave la prima volta che ho a che fare con uno così ben dotato “, io ” Allora lascia fare a me ed segui i miei consigli. “. Detto ciò la feci alzare e cominciai a baciarla in bocca, le nostre lingue si toccarono l’un l’altra, intanto le mie mani passavano intorno alla sua schiena, insinuandosi sotto alla sua maglietta. Mi staccai dalla sua bocca e le tolsi la maglietta ammirando la sua terza, quindi cominciai a baciarla sul collo, scendendo lentamente verso il suo seno, intanto slacciai il reggiseno liberando completamente il seno su cui mi lanciai e cominciai a baciarlo intorno alla sua areola, quindi mi concentrai intorno al capezzolo, già eretto, leccandolo, prima con la punta della lingua, poi mordicchiandoli dolcemente. ” Basta! ti voglio sentire dentro! ” detto questo le slacciai immediatamente la gonna, ed abbassandola assieme alle mutandine misi a nudo la sua bellissima figa. Con due dita sfiorai la sua figa e la trovai completamente bagnata, quindi la pentretrai con le stesse non incontrando nessuna difficoltà. ” Sei molto eccitata, adesso stai calma, non avere paura,e godrai tantissimo! “. Detto ciò la girai di schiena, la abbassai a 90 gradi, misi il preservativo, avvicinai la punta del mio cazzo alla sua vagina ed lentamente entrai in lei. Lei sussultò allora mi fermai, lei disse ” non preoccuparti, continua pure, fammi sentire tutto il tuo cazzo! “. Allora entrai completamente in lei, ed lei sussultò ancora, dopo di che cominciai con un ritmo lento. Ad ogni colpo che le davo lei gemeva, e ad ogni colpo aumentavo il ritmo. Ad un certo punto la sentii urlare e poco venii anch’io. Mi tolsi il preservativo e lo gettai, le dissi ” ti &egrave piaciuto? “, lei rispose ” tantissimo ma ho ancora voglia di te! “, detto questo le avvicinai il suo viso al mio cazzo, ancora moscio per la recente scopata. Lei cominciò come prima a leccarlo intorno al glande, poi cominciò ad metterselo in bocca. Dopo pochi istanti il mio cazzo cominciò a riprendere vita e riassunse le dimensioni di prima, uindi le dissi: ” Sta attenta, trattieni il fiato mentre entro “. Quindi cominciai ad entrare nella sua bocca e pian piano riuscii ad entrare del tutto, subito uscii, poco dopo dandole il tempo di respirare entrai di nuovo. Per darle il ritmo mi afferrai ai suoi capelli, ed spingendo e tirando la sua nuca riuscii a farle arrivare le labbra fino alla gola. ” Fermati, voglio farti provare un altra cosa. ” disse e si girò, e con le mani allargò le chiappe mostrandomi chiaramente il culo. Non ci pensai due volte ed appoggiai la punta del mio cazzo completamente eretto all’ ingresso del suo culo. Cominciai a spingere piano, poi sempre più forte finch&egrave il suo ano non si dilatò abbastanza da permettermi di entrare. Quando la cappella entrò completamente nel suo culo, lei sussultò ed io mi fermai un secondo per darle tempo di riprendersi, poi cominciai ad adare avanti ed indietro con un ritmo crescente, ad ogni colpo lei sussultava e mi incitava a continuare. Dopo un pò cominciai a sentire delle contrazioni provenire dal suo ano e lei gridò godendo, nello stesso momento venni anchio all’interno del suo culo.
Dopo un paio di minuti per riprenderci ci demmo una veloce rinfrescata e tornammo nei nostri sedili nel treno. Parlammo per il resto del viaggio delle nostre vite e ci scambiammo i numeri di telefono, con la promessa di rivederci. La sera tornado a casa provai a telefornarle ma il numero era inesistente. Non la sentii ne la rividi mai più ma serbo ancora oggi in me il ricordo di quella magnifica scopata.

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