Skip to main content
OrgiaRacconti CuckoldRacconti Erotici Etero

Una storia americana – 2

By 10 Agosto 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Giuseppe la trovò sconsolatamente affacciata alla finestra.
– Tesoro, oggi ho fatto un giro al campus ….
Si interruppe di fronte all’espressione sconsolata della moglie.
– Ma cosa succede ? – chiese.
– Succede che finalmente ne avevo trovati due, due autentici cazzoni neri e me li stavo leccando in stereofonia quando sei arrivato ! Uffa ! Ma vuoi vedere che si chiama Virginia perché qui non scopa nessuno ?
– Ma stai serena ! Avrai tanto di quel cazzo da desiderare di riposarti. Ti stavo dicendo che ho fatto un giro completo del campus, guidato dalla mia nuova segretaria dall’improbabile nome di Ludmilla … a proposito, una cinquantenne molto ben tenuta, vedova, forte di petto e di culo … devo proprio fartela conoscere … Grandi possibilità. Ho assistito all’allenamento delle cheerleader … indice di trombabilità altissimo … e della squadra di football … penso che una visitina negli spogliatoi in un dopo partita ti gioverebbe molto …
– football ? Sarebbe calcio ? Anche se il nome mi ricorda qualcos’altro …
– sarebbe calcio americano, molto più violento. 11 torelli dai fisici possenti scatenati e stracarichi di testosterone … immaginati ad osservarli mentre si fanno la doccia …
– Mmmmmhh immagino ma la fica mi brucia e non vedo idranti per spegnare l’incendio … quasi quasi chiamo Amanda …
– Beh proprio idrante magari non è, ma per darti un po’ di sollievo forse la mia … canna da giardino ? … è sufficiente.

Sandra e Jasmine, la sua stilista, nera e statuaria, arrivarono come promesso nel pomeriggio, in compagnia di due ragazzotti di colore carichi delle tende già confezionate. Mentre loro senza indugi cominciavano a montare le tende del salone, chiesi ad Amanda di prepararci il caffè, di offrire qualcosa ai due ragazzi e di raggiungerci in camera da letto : Sandra voleva assolutamente mostrare la mia collezione di falli a Jasmine.
Disposi i “pezzi” sul letto.
– Prego, Jasmine, puoi anche usarli se ti aggrada, non limitarti a guardare.
– E’ davvero favolosa come dice Sandra ! – esclamò lei, prendendo in mano il doppio fallo, quello che assomigliava a un serpente con due grosse cappelle alle estremità – questo è per un’accoppiata lesbica ? – chiese.
– Anche – le rispose Sandra – ma può essere usato anche in altri modi. Guarda. Michela apri le gambe e mettiti a compasso per favore.
Obbedii Umettò una delle due cappelle insalivandosela in bocca, mi sollevò la gonna e me la infilò nella fica che avevo già abbondantemente bagnata. Poi, inginocchiatasi, umettò anche l’altra cappella e delicatamente me la spinse su per il culo.
– Vedi, Jasmine ? Doppia penetrazione fai da te !
Jasmine si era a sua volta inginocchiata e mentre Sandra muoveva delicatamente il doppio fallo dentro di me, mi infilò la testa tra le gambe; mi allargò la fica e prese a succhiarmi e leccarmi la clitoride, che si era fatta dura e ultra sensibile.
Stavo per avere un orgasmo e naturalmente Amanda scelse quel momento per entrare, interrompendomi.
– Ecco il caffè – disse fingendo di non vedere nulla di quel che succedeva in quella stanza.
– Brava – disse Sandra – ora per favore sfila i pantaloni a Jasmine, che è molto presa dal lavoretto che sta facendo.
Amanda obbediente si inginocchiò, le sfilò le scarpe e, mentre Jasmine la aiutava inarcandosi leggermente ma senza smettere di leccarmi la fica, le sfilò anche i pantaloni, lasciandola in tanga e autoreggenti.
– Hai offerto qualcosa ai ragazzi, giù ?
– Si, ma …
– Ma … ?
– Hanno detto che desideravano soltanto il mio culo.
– E tu ?
– Che questo non è contemplato nel mio contratto di lavoro !
Non potevamo resistere ! Scoppiammo a ridere tutte e tre e la magia svanì insieme alla risata. Sandra tolse il dildo, Jasmine si rialzò, poi, colpite dal medesimo pensiero, ci guardammo un attimo negli occhi.
Le balzammo addosso contemporaneamente. Fu un attimo, e si ritrovò nuda a pancia sotto sul letto. Sandra la teneva per le caviglie, Jasmine per le mani e io le stavo cavalcioni sul dorso immobilizzandola.
Mi chinai accostandomi all’orecchio di Sandra e le sussurrai
– valli a chiamare, ma fai piano
e presi il suo posto a tener ferme le caviglie, stando praticamente sdraiata su di lei.
Da quella posizione potei osservare da vicino quanto avevo solo intravisto quando era salita sulla scala.
Aveva la fica grande e pelosa; il pelo sebbene più rado, saliva fino al buco del culo, rosa e grinzoso. Naturalmente berciava e si agitava, ma la tenevamo ben stretta. Mi chinai ad annusarla, percependo chiaramente l’odore della sua eccitazione, poi le infilai la punta della lingua nel buco del culo, sbavando leggermente per umidificarlo.
Sandra e i due ragazzi fecero silenziosamente capolino nella stanza e io con cenni della testa li invitai a metterglielo nel culo.
Il primo si sfilò rapidamente pantaloni e mutande : era già in tiro e la mano di Sandra, che lo guidò fino a noi, fece quel poco che mancava. Appoggiò la cappella al buco del culo e in quel momento gli sussurrai nell’orecchio :
– Non sborrarci dentro, sarebbe uno spreco. Esci un attimo prima e sborra nella mia bocca.
Con un colpo deciso la penetrò e contemporaneamente la afferrò per le anche, lasciandomi le mani libere. Amanda cacciò uno strillo, l’ennesimo, così mi rivolsi all’altro ragazzo :
– Mi ha rotto con tutto questo starnazzare. Mettiglielo in bocca, così sta un po’ zitta ! – ordinai.
Ora che eravamo libere, ci riunimmo tutte e tre ai piedi del letto e ci abbracciammo.
– Siamo state proprio brave – commentai, e cercai la bocca di Jasmine per un lungo bacio. Poi toccò a Sandra. I due intanto pompavano alla grande. Jasmine si accostò alla bocca di Amanda e contribuì, con la lingua, le mani ed i denti, al pompino.
Io affiancai Amanda dietro, allargandole la fica fradicia e cercando la clitoride, che però non riuscivo a pizzicare.
Intanto Jasmine era stata ricompensata da un’abbondante sborrata che si spalmò equamente sulle facce di entrambe, mentre facevano a gara per succhiare e leccare ogni più piccola goccia.
Anche il mio ragazzo stava per venire e, come d’accordo, lo sfilò dal culo di Amanda; io ero prontissima e lo presi in bocca afferrandogli le palle. In un istante, inarcandosi per il godimento, mi riempì la bocca di delizioso sperma bollente. Lo assaporai a lungo prima di ingoiarlo, poi succhiai ancora e leccai, fino a quando si rilassò tornando a riposo.
Sandra mi porse il mio caffè, che avevamo lasciato a raffreddare sul tavolino. Sembravamo tutti esausti. Soprattutto i due ragazzi. Che si affrettarono a rivestirsi.
– Torniamo al lavoro – disse il primo. E si diressero alle scale.
Amanda farfugliava, sempre distesa a gambe larghe sul letto :
– Mi hanno inculata con un martello pneumatico … devo assolutamente chiedere un aumento di stipendio …
Scoppiammo a ridere, ma effettivamente lo sfintere della poveretta appariva arrossato e dilatato, così presi un tubetto che conservavo nel cassetto del mio comodino per il caso di doppie anali o di cazzi di dimensioni extra e presi a massaggiarle delicatamente il buco del culo.
Mi soccorsero alla bisogna le due amiche, che decisero però che anche io avevo bisogno di cure.
Così, mentre Jasmine si occupava della mia fica, Sandra, destramente, la mano abbondantemente cosparsa di pomata, infilava nel buco del mio culo prima due, poi quattro dita e infine l’intera mano.
Gridai, scossa da un orgasmo potente e Jasmine ne approfittò per infilare anche la sua mano nella fica. Si sincronizzarono mentre Amanda, il cui culo era stato dimenticato, mormorò “chiudiamole la bocca a questa troia o la sente tutto il vicinato” e afferrati due dildo me li ficcava in bocca.
Un’esperienza meravigliosa, ma intanto erano trascorsi cinque giorni e ancora non avevo avuto un bel cazzone (o un bel mucchio di cazzoni) nero tutto per me.

Partite le mie amiche e tornata al lavoro Amanda, decisi che era giunto il momento di passare al contrattacco : i miei vicini non potevano sperare di cavarsela così !
Mi affacciai alla staccionata e scoprii che i ragazzi stavano preparando un barbecue. Insieme a David e George altri due ragazzi stavano accendendo la carbonella. Controllai rapidamente che le giarrettiere fossero ben attaccate e le calze non smagliate, che i bottoni della camicetta fossero aperti il giusto e che la gonna fosse opportunamente corta, poi mi sporsi dalla staccionata e chiamai.
– Salve ragazzi, stasera fate festa ?
Al suono della mia voce, David si girò ed arrossì immediatamente.
– Buonasera, signora – disse avvicinandosi, poi, con gli occhi bassi – spero non ci siano stati problemi ieri con suo marito …
– Ma no, anzi se non foste scappati come furie si sarebbe volentieri unito a noi. E tre cazzi sono meglio di due. Se poi vi piacciono bocche e culi maschili vi avrebbe ospitato volentieri dentro di sé. Senza impegno naturalmente, ognuno deve vivere il sesso come gli pare.
– Mi sta dicendo che suo marito … ?
– Certo, è bisessuale. Come me, del resto. Mi piace il cazzo, ma non mi tiro mai indietro di fronte a una bella fica.
– Ah, beh … – imbarazzatissimo – vuole unirsi a noi magari ?
– Oh, con vera gioia. Quanti siete ?
– Gli altri sono ancora al campus, ma dovrebbero raggiungerci entro un’ora. Al momento, in quattro.
– Ce li faremo bastare – mormorai tra me e me.
– Come ? – David, confuso.
– Niente niente – replicai – andiamo : con le salsicce sono imbattibile !

Leave a Reply