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Una storia felice!

By 9 Novembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Una serata tranquilla, Giulio, Marco e Giorgia, amici di vecchia data, si erano dati appuntamento a casa di quest’ultima per passare un po’ di tempo insieme. L’università li separava, lo studio impegnava le loro vite ma non per questo avevano smesso di sentirsi. Il tempo per vedersi non c’era e dopo un po’ di tempo finalmente erano riusciti ad organizzare qualcosa. Cena, film e qualche birra, la serata sarebbe andata avanti così, oltre a chiacchiere su come andava la vita. Giorgia aveva casa libera, e si stava facendo tranquillamente una doccia, quando sentì suonare al campanello. Recuperò rapidamente un accappatoio e si diresse all’entrata, e osservando dallo spioncino vide che era Giulio. Gli aprì, era vestito con una tuta, ma aveva uno zaino in mano.

-Che ci fai già qua?-

-Scusami Gio- schioccandole un bacio sulla guancia -ma ero in palestra, contavo di cambiarmi là, ma le docce erano rotte e quindi ho preferito venire qua, ci vuole un casino di tempo a tornare verso la città a quest’ora-

Giorgia annuì semplicemente. Giorgia era una bella ragazza mora, alta 1.60 e con tutte le forme al posto giusto. Soprattutto un paio di tette 5° misura davvero incredibile, che Giulio, al liceo, aveva sempre osservato da lontano, spiandola di nascosto mentre si cambiava. Marco invece non era mai stato niteressato alle grazie della ragazza, difatti era gay. Era un po’ isolato in classe, soprattutto dai ragazzi, che lo vedevano come un pericolo. Giulio invece si era avvicinato a lui, non nutrendo pregiudizi, ed anzi scoprendosi anche bicurioso nel tempo, ma soprattutto pensando che non si può giudicare una persona dal suo orientamento sessuale. Giorgia era a conoscenza tanto della omosessualità dell’uno quanto della bisessualità dell’altro. Lei stessa non aveva nascosto ai propri amici che in periodi di particolare stanca si era divertita con una sua amica. Giorgia sorrise, rendensoi poi conto che era in accappatoio e che doveva finire la doccia.

-Gio ti prego, fai andare me? Sono sudato fradicio!-

-Giulio no non posso, se mi tengo ancora il sapone sui capelli mi si staccano!-

-Non hai un altro bagno?-

-No ovviamente! Non ho idea di come risolvere!-

Giulio arrossì

-Una soluzione ci sarebbe- aggiunse vago

-E quale? Spara!-

-Di farcela insieme Gio-

Giorgia arrossì, però constato che lo stato del ragazzo era davvero pietoso, ed acocnsentì

-D’accordo, rendiamo verità il sogno di vedermi nuda, forza- agigunse ridacchiando. Se possibile Giulio divenne ancor più rosso

-C-c-cosa vorresti dire?-

-Pensi che sia stupida e non mi sia accorta di come mi guardavi mentre mi cambiavo l’anno scorso? Andiamo Giulio, non ti ho mai voluto mettere in imbarazzo, ma me ne accorgevo-

-A questo punto la frittata è fatta…..non prendermi per un maniaco pervertito però!- Giorgia ridacchiò

-So di avere un paio di tette invitanti Giulio, e so pure che farmi vedere in reggiseno da te non è il massimo per il tuo autocontrollo. E soprattutto visto che stavi in tuta c’era qualcosa che si vedeva benissimo- dopodiché iniziò a ridere senza fermarsi più. Giulio era una statua, ma si riebbe subito non appena lei, nella risata, non si accorse che l’accappatoio si era aperto, rivelando le sue fantastiche tette e un triangolino di pelo nero perfettamente curato. La tuta si deformò ancora. Giulio sfruttò la situazione

-Giò belle tette….e complimenti, li tiene bene i peli!-

Touchè. Giorgia divenne viola quando si accorse di essere praticamente nuda. Liquidò tutto con un -Dai, andiamo a farci ‘sta doccia- la serata prendeva una piega particolare. Giunti in bagno si spogliarono, e la ragazza si sorprese di quanto il fisico di Giulio fosse cambiato. Era diventato abbastanza muscoloso, era asciutto, magro, ma con i muscoli presenti, era fatto così, ed era molto diverso da quegli enormi body builder che si vedevano in giro. Quando lei fu nuda si girò, e apri l’acqua. Nel fare questo si piegò, e Giulio ammirò il suo sedere. Il suo pene si drizzò ancor di più, raggiungendo i suoi 18 cm di lunghezza massima. Giorgia sorrise timidamente e aggiunse -Lo prendo come un complimento-

Giulio la spiazzò -Lo è….sei bellissima Gio-

Dopodiché entrò in doccia, e Giorgia la seguì. Si sciacquarono ognuno per fatti suoi, ma Giulio sorprese ancora la sua amica -Non è che mi llaveresti la schiena Gio? Sai non ci arrivo-

-Lei annuì e si girò verso di lui, lavandogli piano la schiena e massaggiandolo quasi. Senza rendersene conto le sue mani vagarono sul sedere di lui, avvicinandosi pericolosamente al pube. Giulio era perso in quella sensazione incredibile, quando il campanello suonò violentemente, spezzando tutto. Si asciugarono di fretta, e rossi in faccia raggiunsero la porta, ancora avvolti negli asciugamani. Marco era arrivato. Salutò entrambi calorosamente, poi scherzando disse -Ho interrotto qualcosa?- Giulio e Giorgia, imbarazzati risposero evasivamente. La serata proseguì tranquilla, con ricordi e chiacchiere, ma più la serata avanzava più i ragazzi erano stanchi. Giorgia era sdraiata da tempo addosso a Giulio, col ragazzo che dolcemente le accarezzava i capelli. Marco scemo non era, capiva che c’era qualcosa, ma che diavolo era successo fra i due per far cambiare totalmente le cose? Non stette a domandarselo, ma preferì lasciarli soli, così si congedò, salutandoli. Giulio voleva alzarsi, ma Giorgia era, a suo dire, distrutta e non ne aveva la forza. Rimase a coccolarla per un altro po’, dopodiché le sussurrò

-Gio è ora che vada, si è fatto tardi-

Lei si aggrappò al suo braccio -Tu non vai da nessuna parte-

Giulio la guardò confuso, lei riprese forza e gli parlò cme mai lo aveva fatto

-Ci siamo fatti una fottuta doccia insieme, se Marco non fosse arrivato avremmo scopato là dentro, mi hai fatto eccitare come una vacca, coccolato come non mai per tutta la sera e ora pretendi di andare via?!?! Tu resti qui, ora e sempre- Quindi prese il viso del ragazzò e lo tirò contro di se e lo baciò. Lui non ci pensò due volte sul se rispondere o meno, e le loro lingue iniziarono a danzare. La mano di lui iniziò a farsi spazio nella maglia di lei, accarezzando una tetta da sopra il reggiseno. Lei allungò la mano fino alla tuta, agguantando il pisello turgido di lui da sopra gli abiti. Si guardarono negli occhi, fu lei a dare voce ai pensieri di entrambi

-Tu sei mio!-

Quindi lo spinse sul divano e buttò a terra tutto quello che c’era sopra. In un attimo furono nella stanza da letto, con i vestiti che si spargevano. Appena entrati lui aveva i boxer a metà coscia, lei solo il reggiseno. Lo spinse sul letto e sorrise maliziosa

-Tu sei bisex vero?-

-Certo io, lo sai- la voce piena di voglia

-Bene!- aprì il comodino ed estrasse un cilindro di plastica, lo succhio per qualche secondo, poi si inginocchiò davanti a lui, facendolo mettere sul bordo, e infilò per intero quel pisello di gomma nel suo sedere. giulio non fece una piega, godendosi la sensazione, che aumentò non appena lei avvolse con le sue bollenti labbra il suo cazzo. Giulio era in estasi, Giorgia era una bravissima pompinara e presto Giulio si sentì esplodere. Lo fermò, gli saltò sulla faccia, facendogli leccare la sua intimità. Lui si inebriò del profumo della sua peluria e piano piano, leccando centimetro per centrimeto, scese fino alle grandi labbra, gonfie e bagnate, quindi morse il clitoride di lei, che iniziò a gemere, divertendosi a far entrare e uscire dal culodi lui quel cetriolo di plastica. Il trattamento le era particolarmente gradito. giulio alternava colpi di lingua a succhiate sul clitoride, lo leccava e lo mordeva, esplorando la sua figa vogliosa con le dita. Lei venne, sul suo viso, inondandolo dei suoi umori e gemendo forte. Poi si impalò su di lui, non facendo uscire il cetriolo dal suo culo. I movimenti continui dei due permettevano al pisello di plastica di scopare il culo di Giulio, ormai in completa e totale estasi. Succhiando i capelli della ragazza e toccandole il clitoride la fece venire ancora, lei, ormai appagata, decise di farlo felice, appoggiando il suo cazzo lucido fra le sue tette, regalandogli una spagnola finale incredibile, e riuscendo, con una mano, a scoparlo ancora col pisello. Giulio inondò abbondantemente i seni di lei, che, da vera troia, si avvicinò e glieli fece leccare. Ripulì la sua stessa sborra per poi mescolarla nella bocca di lei, che ingoia senza fiatare, prima di crollare fra le braccia di lui in un sonno soddisfacente

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