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Racconti Erotici Etero

Una strana mattinata

By 5 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Vi &egrave mai capitato di sognare ardentemente una cosa tanto da rendere impossibile la tua vita e poi di colpo come per magia vederla avverare? Ma andiamo con ordine, sono sposato con mia moglie da 6 anni, anni splendidi in cui il mio amore per lei non &egrave mai cambiato. Ho due bellissime bimbe che amo fino all’inverosimile. Poi ho una cognata con cui ho avuto sempre un rapporto di amore odio, forse più di odio che di amore ma il senso &egrave sempre quello. Dopo una lite ho limitato all’osso i nostri contatti. Ed &egrave lì che sono nati i problemi perché ho iniziato ad ossessionarmi a lei, a sognarla, a sperare di avere un rapporto con lei, intenso, completo coinvolgente. Per mesi non &egrave successo nulla, sporadiche visite, sogni bagnati con lei protagonista in mille scenari diversi. Poi questa mattina la svolta. Smontiamo io e mia moglie, dal turno di notte. Andiamo a casa di mia cognata a prendere le bambine che ha tenuto con se per tutto il turno di lavoro. Io resto fuori nel giardino, &egrave una splendida giornata calda ed &egrave piacevole lasciarsi crogiolare al sole. Le bambine dormono così mia moglie resta a dormire con loro. Inizio ad assopirmi anch’io quando arriva mia cognata. ‘ ciao, ti ho portato un caff&egrave, lo vuoi?’ ‘si grazie’ le rispondo. Cerco di evitare di guardarla, di fissarla per paura di far capire i miei pensieri. Indossa un top aderente azzurro che mette in mostra il suo seno in tutta la sua bellezza, una quarta abbondante. I pantaloni sono di cotone anch’essi aderenti che la snelliscono ancor di più di quel che &egrave. Il suo sedere a mandolino attira come una calamita il mio sguardo, e devo lottare per trattenermi dal far partire la mia mano verso mete agogniate. Lei torna dentro, mi posso rilassare finalmente. Non c’&egrave stata erezione per il momento ma c’&egrave mancato poco. Mi sdraio su di un lettino e corro con la fantasia. Infine sento dei passi dietro di me. Mi volo e la vedo arrivare. Si &egrave cambiata i pantaloni con una gonna corta ma non aderente. Porta un vassoio con una caraffa di the freddo. ‘ho pensato che qui fuori c’&egrave molto caldo, vuoi un po’ di the freddo?’ intanto si &egrave girata di schiena vicino al mio lettino, adagia il vassoio su di un tavolinetto basso. Dalla mia visuale scorgo il triangolo di peli della sua figa fare capolino dall’orlo della sua gonna. Non credo a ciò che vedo. L’attimo corre via come un lampo e lei &egrave di nuovo in piedi davanti a me pronta ad afferrare il mio pensiero dal mio sguardo. Spero di non tradire emozioni mentre la ringrazio intanto penso che lo show era gia tutto programmato. Lei sembra non notare niente nel mio sguardo perché decide di tornare in casa per uscire subito dopo con del limone. Il poco tempo che mi lascia a disposizione da solo lo sfrutto per sistemare meglio il mio cazzo nei boxer. Ora l’erezione &egrave molto evidente e cerco di sminuire il gonfiore come posso. Lei procede come prima, si avvicina, mi volta la schiena e si china in avanti, questa volta con le gambe semi aperte. Tenta anche di perdere del tempo facendo cadere di proposito diverse volte il limone che voleva spremere. Mi azzardo a guardare meglio ma ciò che vedo mi stravolge, dai peli della sua figa scendono due gocce. Quindi lei si sta eccitando a provocarmi. Decido di tentare il tutto e per tutto, portarla al limite per vedere di cosa &egrave capace. Lei si volta e trova la mia espressione invariata, tranquilla. Persino l’erezione sta rientrando. Non posso crederci di poter arrivare a tanto. Lei tenta la carta della toccata involontaria e cerca di sedersi sul bordo del lettino dove tengo la mano, ma sono più veloce di lei e la precedo. La vedo pensare, guardarsi in giro per trovare qualche scusa, ma niente. La tentazione e forte e non posso fare a meno di posare lo sguardo sul suo seno. I capezzoli sono ben evidenti e risaltano come sculture. Ciò che avviene dopo sembra svolgersi a una velocità maggiore. Lei si china sul tavolino, prende la caraffa di the e lo versa sul suo top. Il liquido ghiacciato le fa venire la pelle d’oca e mi guarda per un momento, poi si alza si metta a cavalcioni sulla mia faccia e vi appoggia il suo sesso. Io inizio a leccarlo, sento i suoi umori entrarmi in bocca e tutto diventa un’estasi unica. Lei inizia a muover i fianchi , io la tengo, la tiro verso di me verso la mia faccia. La mia lingua asseconda i suoi movimenti e inizia ad entrare ed uscire dalla vagina. Lei mugola. I movimenti si fanno più veloci e poi ancora e poi ancora. Quando lei viene la sento tremare, la pelle fredda i muscoli tesi. Dopo pochi secondi per riprendersi si gira su di me e sempre con la sua figa in faccia inizia a sbottonarmi i pantaloni. Lotta con i boxer che non fanno uscire il mio cazzo e poi sento la sua bocca calda e umida che lo avvolge. Sento la mia cappella raschiarle la gola sempre più affondo mentre lei cerca di ingoiare per intero il mio cazzo. Liquidi vischiosi scendono sulle mie guance dalla sua vagina che intanto impietosamente striscia ancora sulla mia faccia. Mi rendo conto di essere impotente contro il suo volere, il suo desiderio il suo impeto. Sono un fiore che lotta contro un uragano. Si gira afferra il mio cazzo e lo infila su per la figa. Non c’&egrave attrito e bagnata all’inverosimile. Inizia a salire e a scendere senza un ritmo preciso ma lo stesso con la grazia di una ballerina. Mi avvicino al suo petto, lecco i capezzoli ancora racchiusi dalla tela del top, il gusto di the &egrave così forte, il desiderio di succhiare irrompe imponentemente. Mi sento come un neonato che ha fame e si getta al capezzolo della madre. Succhio lecco. Divento un animale, non esiste più raziocinio. &egrave l’estasi. Lei accelera i movimenti, scende sulla mia asta con forza, vuole sentire tutta la lunghezza dentro di se e arriva di nuovo, come prima, improvvisamente con tremori che la scuotono. Si ferma ansimando, sfila pian piano il mio cazzo dalla vagina e ci giocherella un po’, sembra indecisa, alla fine preme la cappella del mio cazzo nel buco del suo culo, spinge urlando contemporaneamente. Anche io provo dolore, cerco di contrastare la sua spinta, si comporta in modo istintivo ha paura di tornare indietro nei suoi passi ma non si accorge di farsi del male. Le prendo la mano che stringe il mio cazzo, la blocco, ancora una volta mi rendo conto che &egrave lei che scopa me e non viceversa. Lei si ferma un attimo, sfilo il poco di cappella che &egrave entrata e la inumidisco con i suoi umori che abbondano nella sua vagina. Inizio poi a spingere guardandola negli occhi. Anche lei ora spinge, meno violentemente. Stringe le labbra ma continua a guardarmi. E alla fine sono dentro. Lei inizia a muoversi a mugolare e quando vengo il cielo sembra squarciarsi con colori vividi e accecanti. Esco da lei. Lei si siede sulle mie gambe, sempre a cavalcioni. &egrave bellissima. Si sflia il top mostrando quel seno che ho sempre sognato di vedere. Vuole essere ancora lei a comandare. Si avvicina con i capezzoli alla mia faccia, lecco avidamente tutto. Con le mani mi stringe i capelli mi attira verso di se. Poi si alza si sfila la gonna. &egrave nuda davanti a me e anche questo &egrave ciò che ho sognato da sempre. Mi prende una mano e mi tira su dalla sdraio. In piedi davanti a lei sembro un ebete, pantaloni slacciati il cazzo moscio che si affaccia dalla sua tana. Si avvicina, mi guarda negli occhi, uno sguardo di sfida, ma nello stesso tempo dolce, quasi fanciullesco. A cosa starà pensando, che cosa passerà per la sua testa. Mi accorgo che non abbiamo ancora parlato, neanche una parola detta. Penso a cosa poterle dire, ma tutto mi sembra inappropriato o banale. Prima non gli parlavo se non per dire frasi essenziali, ora devo abbassarmi a parlare perdonarla solo perché mi ha scopato. Una rabbia improvvisa mi assale. Ripenso a ciò che &egrave successo negli ultimi momenti. La sua ostinazione a fare qualcosa anche se le procurava dolore. Voleva scoparmi ma non era il suo stile. Il suo carattere e predominante solo in apparenza, serve solo a celare il suo bisogno di protezione. Questo e sempre stato ciò che mi ha fatto incazzare di lei. Ora siamo uno di fronte all’altro, io sono perso nei suoi occhi, lei mi fissa, mi sfila la maglietta, mi fa scendere i pantaloni e i boxer. Inizia a toccarmi il cazzo, un movimento dolce, mi fissa ancora con i suoi occhi. Inizio di nuovo ad acchitarmi, non credo che debba imputarsi al suo tocco, piuttosto al suo sguardo. Ora &egrave dolce, calmo, sembra che l’ondata di rabbia che la travolta sia passata. Ora la mia asta &egrave dura la sento pulsare di vita propria. Lei si abbassa, mi fissa ancora da quella posizione. Cosa vuole, perché mi guarda così. Ora da l’impressione di essere lei in mio possesso, ora che mi guarda così dal basso sembra impotente sottomessa. Inizia a leccare il mio sesso, sempre con movimenti lenti. Io sembro essere dissociato dalla situazione. Mi rendo conto di essere inebetito, non capisco ciò che succede. Ora lei prende in bocca tutto, la sento tentare di portarsi il mio cazzo tutto dentro la bocca, ma non ci riesce. Prende le mie mani e le appoggia sulla sua testa, poi appoggia le sue ai miei glutei. Inizia a spingere e contemporaneamente mi attira a se con le mani. Assecondo il movimento, la scopo in bocca. Cerco di captare il suo respiro per assecondare i movimenti. Lei ha qualche conato quando non riesco a coordinare bene il movimento. Quando alla fine abbiamo preso il ritmo il piacere e assoluto. Lei si accorge che sto per arrivare, vedo che si prepara a ricevere il mio seme. Quando vengo il getto di sperma sembra essere violento, lei non lascia il cazzo e sempre guardandomi negli occhi , beve tutto. Che sensazione strana. &egrave la prima volta che una ragazza beve il mio sperma, ma non &egrave quello che mi lascia stranito, &egrave il suo sguardo. Mi sembra di essere paranoico ormai. Finisce di leccare come un gelato la mia asta, mi prende la mano e mi fa inginocchiare sull’erba. Lei si volta, si mette a carponi davanti a me, si esibisce in un numero da pornostar massaggiandosi il suo sesso con l’unico scopo di eccitarmi, facendo sempre attenzione a fissarmi. Si avvicina ancora venendo a contatto con il mio cazzo, si strofina ancora un po’, poi afferra il mio sesso e giocherella con la sua passera, anche in questo caso mi da la sensazione che &egrave dedicato a me il gesto e non a suo piacere. Infila l’asta su per la sua passera e inizia a muoversi dondolandosi e andando avanti e indietro con un ritmo ipnotizzante. Cerca anche in questo caso di fissarmi ma tutto &egrave reso difficile dai movimenti. In compenso inizia da dare delle spinte più energiche. Mi afferra il sedere, lo spinge con forza, la sento mugolare con maggior insistenza. I movimenti si fanno veloci, allarga ancora di più le gambe, appoggia la faccia sull’erba e con le mani dilata le grandi labbra. Vuole che entri tutto dentro di lei. La accontento più che volentieri visto che mi apre la via. Il suo sguardo &egrave sempre fisso su di me, ogni spinta violenta lei emette un mugolio di piacere, non parla non dice nulla, solo mugolii che si fanno via via più intensi. Quando viene per la prima volta chiude gli occhi, smette di mugolare ma si dimena più velocemente. I movimenti sono violenti, ma lei tiene gli occhi chiusi sembra vergognarsi di provare un orgasmo così forte e allo stesso tempo non può arrestarsi. &egrave quello sguardo che mi eccita maggiormente e che mi fa accentuare le spinte al limite della sua sopportazione. Lei &egrave ancora pervasa dall’orgasmo e le mie spinte la stimolano ancora di più apre gli occhi li tiene sbarrati su di me. Lei esplode dicendo ‘basta ti prego basta non resisto più’, io mi arresto venendo. Spingo sulla parete uterina la cappella del mio cazzo. Le ondate di sperma sono quasi dolorose, non ho mai provato un orgasmo così. Cerco il suo sguardo, non lo trovo. Ha di nuovo gli occhi chiusi. Ansima, trema ma la cosa più angosciante &egrave una lacrima che gli scende giù dalla guancia. Rimaniamo in quella posizione a lungo. Io sono sempre dentro di lei, il mio cazzo &egrave ormai moscio ma lo stare fermi lo fa rimanere li. Inizio ad accarezzare la sua schiena. Non trovo le parole per confortarla, non so neanche perché quella lacrima. Ha fatto tutto lei, dall’inizio alla fine, perché allora? Le carezze la fanno riemergere dallo stato in cui era. Apre gli occhi, non sorride, ma non &egrave neanche triste. Inizia a compiere movimenti con i muscoli interni, prima leggeri e poi aumentando il ritmo. Sono sempre più spiazzato, ma resto al gioco, &egrave lei che conduce tutto sommato. Il mio organo inizia a riemergere dal tepore in cui si trova. Lei allarga di nuovo le grandi labbra con le mani. I suoi umori iniziano di nuovo a scendere misti al mio sperma, si bagna il dito medio e inizia a giocherellare con il suo buco del culo. Quando il mio cazzo e di nuovo eretto, lo sfila dalla sua passera, lo avvicina all’orifizio anale e poi inizia a premere, io la lascio fare, non mi muovo, se e lei che lo vuole lo faccia da sola. E così fa, fissandomi sempre con i suoi occhi azzuri. Dimenandosi entra permette alla mia cappella di entrare pian piano dentro. Non c’&egrave dolore ma solo piacere questa volta. Sono dentro e contro ogni mio volere inizio a muovermi, piano piano. Questo movimento a lei piace, e deve piacerle anche molto visto che inizia di nuovo a mugolare. Le prendo la mano, gli faccio stringere il mio cazzo mentre entra ed esce da lei. Poi esco fuori e le faccio toccare il buco del suo culo dilatato, osservo i suoi occhi per captare le sue emozioni, vedere cosa prova nel sentirsi cambiata anche se per poco. Noto meraviglia, vedo la sua mano muoversi, esplorare ogni millimetro del cerchio. Poi lo sente pian piano richiudere e allora si affretta a prendere il mio cazzo e a farlo entrare, poche spinte ed &egrave di nuovo fuori per deliziarsi del contatto. Ma il piacere si avvicina e i movimenti per quanto lenti e sinuosi non fanno altro che stimolare di più. Quando vengo lei spinge il suo sedere verso di me per sentire il contatto massimo che posso concederle. Questa volta esco fuori quasi subito, mi sdraio sull’erba e riprendo fiato. Lei e al mio fianco ansima anche lei e vedendola così mi eccito di nuovo. Com’&egrave bella. Intanto lei con una mano raccoglie il mio sperma che esce dal suo corpo e lo spalma su tutto il corpo. La mano scende, spinge un po’ con i muscoli addominali e quando a raccolto un pò di seme con la mano lo porta verso il suo seno, si massaggia i capezzoli che sono diventati di nuovo duri e giocherella con loro. Quando non esce più nulla, si abbandona al mio fianco, si concede al caldo sole e con una mano giocherella con il mio cazzo. Ma lui &egrave di nuovo pronto. Lei si mette su di un fianco e con la bocca inizia a farmi un nuovo pompino. Questa volta fa tutto da sola, forse la posizione la agevola un po si più o forse a imparato, il fatto &egrave che &egrave divina. I suoi capelli corti, le sue labbra, tutto di lei mi eccita. Quando lei capisce che sto per venire si ferma, mi guarda e si stende al mio fianco, poi mi tira per il braccio, mi vuole sopra di lei a cavalcioni. La accontento anche perché non posso restare così vicino alla fine. Lei si siede e riprende il lavoro interrotto. I movimenti sono sempre lenti ma quando si accorge che sto per venire mi guarda di nuovo, aspetta la prima ondata di sperma a bacca aperta e poi si lascia inondare tutto il corpo. Lo sperma esce copioso e risplende sul suo corpo abbronzato. Ai lati della sua bocca scendono dei rivoletti del mio seme. Con la lingua li asciuga, lentamente. Io non resisto e inizio a masturbarmi su di lei. Lei mi guarda, capisce e per la prima volta sorride. Inizia a toccarsi e a masturbarsi con me. Inizia anche a ridere. Io le vengo addosso e lei ride sempre di più. Si masturba ricevendo il mio sperma. Quando tutto &egrave finito, così come all’inizio si alza, si fa una doccia con il tubo della acqua del giardino e nuda e felice rientra in casa. A me non resta che lavarmi e rivestirmi estasiato dallo spettacolo che mi ha offerto. Poi si vedrà.

accetto qualsiasi critica sul racconto scrivete a musashi@cheapnet.it

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