Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Una vacanza in campeggio

By 20 Aprile 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Ogni estate, da ormai molto tempo, io ed i miei amici andiamo in vacanza in campeggio in montagna due settimane, per prendere un po di freschetto per sopportare meglio il caldo estivo della città. Ogni anno siamo sempre gli stessi: io, Marco, Vittorio, Francesca, Laura e Giulia. Siamo amici fin dalle elementari e siamo sempre stati accompagnati in vacanza dai nostri genitori. Quest’anno però, siccome abbiamo finito l’ultimo anno di superiori e abbiamo preso tutti buoni voti ci hanno fatti andare da soli.
Arrivammo al solito posto verso le 10 di mattina, parcheggiammo la macchina e ci addentrammo nel bosco, per raggiungere la radura dove eravamo soliti accamparci. Si trattava di un piccolo spazio privo di alberi grande abbastanza per mettere due tende da quattro persone, anche se poi eravamo in sei e non otto ma si stava più larghi.
Mentre le ragazze decisero di finire di preparare il campo noi uomini andammo a cercare legna per il fuoco ed un posto dove prendere acqua in caso di necessità.
Mentre eravamo nel bosco io e Marco iniziammo a parlare delle nostre compagne di campeggio ed usci fuori che io piacevo a tutte e tre le ragazze contemporaneamente e che per questo nessuna c’aveva mai provato con me.
A quelle parole decisi di sfruttare la situazione a mio vantaggio.
La sera facemmo una bella braciolata di carne, per festeggiare l’inizio della vacanza, e decisi subito di iniziare il mio lavoro. Durante la giornata avevo messo a punto un bel piano per riuscire a farmi Francesca, Laura e Giulia e prima lo mettevo in atto meglio era. Per tutta la cena e dopo ho fatto un po lo smorfioso con tutte e tre, gustandomi la gelosia delle due che in quel momento non venivano considerate, e mettendo in mostra il mio fisico abbastanza sviluppato e il mio pacco, stretto in un paio di short.
Tutte e tre mi guardavano fisso, attratte dal loro desiderio condiviso di portarmi nel loro letto.
Per la prima sera non avevo in mente di fare niente con nessuna delle tre, quindi andammo tutti a letto lasciandole un po deluse, anche se non lo davano a vedere. Durante la notte però mi svegliai per andare a fare pipì e quando tornai alla tenda trovai fuori anche Laura. Subito si mise a parlare con me e con la scusa del caldo si mise in biancheria intima. Indossava un reggiseno bianco molto striminzito, che a malapena copriva i capezzoli, e un paio di slip sempre bianchi che fasciavano alla perfezione il suo sesso lasciando molto poco all’immaginazione. Decisi di sfruttare questa irripetibile occasione.
Mi misi anche io in boxer e vedendo lei quasi nuda stavano per esplodere dato il mio fallo si era indurito molto.
Lei se ne accorse subito e comincio a sttusciarsi contro di me, flirtando quasi volgarmente. A quel punto non resistemmo più e cominciammo a baciarci, toccarci, strusciarci… La fermai subito e ci spostammo più dentro alla foresta, per evitare di essere scoperti. Una volta li continuammo a baciarci e in un secondo eravamo nudi. Laura si chinò subito a terra e cominciò a succhiare il mio palo di carne affamata come non mai.
Lo leccava tutto, senza lasciare un solo centimetro libero, e dopo poco inizio a prenderlo tutto in bocca. Sentivo la sua gola stringere la mia lunga mazza e dalla sua bocca uscivano versi gutturali e saliva.
Dopo qualche minuto la ferma i, la feci piegare su di un sasso e mi misi a leccarla tra le gambe. Era fradicia, le labbra della figa era volgarmente aperte e continuavano a fluire fuori i suoi umori. Voleva essere riempita, si vedeva, ma non volevo soddisfarla, non stasera. Spostai le mie attenzioni sul buchino dietro, iniziando a leccarlo ed inumidirlo. Intanto lei si teneva aperte le natiche con le mani e mi faceva capire il suo piacere gemendo senza contegno. Quando il suo culo fu abbastanza ammorbidito appoggiai la cappella e comincia ad entrare.
Centimetro dopo centimetro affondavo nella sua carne calda e morbida, che mi stringeva il cazzo dandomi un piacere immenso.
Le misi una mano sulla bocca e senza aspettare cominciai a pomparle il culo. Laura iniziò subito ad urlare, ovattata dalla mia mano, e più la scopavo più godeva. Pompavo veloce, volevo che tutto non durasse molto, cosi da lasciarla ancora un po affamata, e dopo pochi minuti le venni nel culo, inondandole il culo di caldo sperma.
Aspettai che si calmasse, anche se era durata poco era venuta molto anche lei, ed uscii dal suo buchino, lasciandolo volgarmente aperto e con il mio sperma che colava fuori. Ci rivestimmo e tornammo al campo, ci salutammo con un bacio e andammo a dormire.
Il mio piano era cominciato.
Continua… Il giorno dopo non facemmo parola con nessuno di quanto era successo, per non fa ingelosire le altre due, ma era ovvio che avevano capito qualcosa visto che Laura mi stava appiccicata come una cozza ad uno scoglio. Io cercavo di fare in po l’indifferente senza allontanarla troppo ed il mio piano funzionò perché Francesca e Giulia non sospettarono niente.
Il pomeriggio decidemmo di andare a fare un bagno al fiume li vicino, tanto per stare un po a mollo a rinfrescarci. Non avevamo messo in conto però un bagno, quindi lo facciamo tutti in biancheria intima.
Vedere quelle tre meraviglie di ragazze semi nude e bagnate, con la biancheria che si attacca al corpo, &egrave troppo eccitante e i miei boxer fradici mettono in risalto la mia colossale erezione.
Le tre fameliche sirene mi guardavano estasiate, soprattutto Laura che aveva avuto occasione di provarmi la sera prima, e io ovviamente le lasciavo fare.
La sera cenammo sempre intorno al fuoco, ed io mi dedicai alla mia seconda preda: Giulia.
Stetti con lei praticamente sempre, ma senza far ingelosire troppo Laura, e le sussurrai in un orecchio di farsi trovare fuori dalla tenda quando tutte dormivano.
Lei obbedì alla mia richiesta e si fece trovare in biancheria vicino al fuoco, chiaro segno di quello che voleva.
Quella sera faceva molto caldo quindi andammo verso il fiume ed una volta li, senza alcun preambolo, cominciammo a limonare ed a toccarci dappertutto, restando nudi in pochi secondi.
Lei era evidentemente più affamata di Laura e si fiondò sul mio cazzo teso, divorandolo fino alle palle. era più brava di Laura e se non lavessi fermata sarei venuto all’istante.
Iniziai a leccare il suo sesso per ricambiare il favore. Era fradicia ed ogni leccata le provocava scosse di piacere che la facevano gemere e tremare.
Le leccai un po anche il buchino dietro, per prepararlo allo stesso trattamento della sua predecessora.
La feci mettere a quattro zampe nell’acqua e con un solo colpo le aprii il culo, arrivando fino in fondo. Lo trovai stranamente facile da aprire, si vede che si era già data da fare.
Senza pensarci troppo la presi per i capelli e la cavalcai come una cagna in calore, scopandole il culo senza sosta.
Durai una mezz’oretta e finii svuotandole le mie palle in quel bel culetto. Venne anche lei svariate volte e alla fine faticava a muovere le gambe dal piacere. Ci riposammo un po nell’acqua e, dopo esserci lavati, tornammo alle tende ed andammo a dormire.
Continua… Terzo giorno e terza fase del piano: Francesca. La mattina mi alzai abbastanza stanco, sentendo sulle spalle il poco sonno delle ultime sue notti di sesso, ma non potevo mollare ora. Mi svegliai per primo ed usci dalla tenda per sgranchirmi e trovai fuori la mia terza preda che usciva dalla tenda insieme contemporaneamente a me. Aveva addosso solo una maglietta larga da ragazzo e per colpa del suo grosso seno, una 4, restava alzata quasi sopra il suo pube, mostrando la sua rasatura intima ad ogni passo. Si coprì subito appena mi vide, o meglio fece solo la scena visto che tirando giù la maglietta non copriva affatto il suo sesso ma metteva ancora più in risalto il suo seno. Ci dammo il buon giorno e cominciammo a chiacchierare mentre andavamo a prendere l’acqua per la giornata.
Francesca ha sempre avuto un culo perfetto dovuto alla sua passione, la palla a volo. Era sodo, tondo, e la sua pelle scura lo rendeva ancora più invitante.
Le gambe, ugualmente eccitanti come il sedere, facevano da perfetto contorno a quella figa rasata, della quale ero curioso di vedere di più.
Una volta arrivati alla fonte d’acqua cominciammo a riempire le taniche e decisi di provare una cosa. La colsi alla sprovvista e le schizza copiosamente con l’acqua della sorgente, rendendo praticamente inutile la porca copertura della maglietta. Mi schizzai a mia volta apposta, cosi da bagnare per bene i boxer per permettere a Francesca di vedere meglio le mie doti fisiche.
Lei si finse arrabbiata e cominciò a fare la lotta con me, buttandosi apposta in terra e tirandomi giù con lei, finendo col caderle addosso.
Finii con il mio pacco direttamente sulla sua fica e la trovai sorprendentemente bagnata e calda. La cosa mi eccitò, facendomi ritrovare con un erezione da record che spingeva sulla sue labbra inferiori completamente bagnate.
Ci fu un attimo di imbarazzato, in parte voluto dal sottoscritto per vedere la sua reazione, poi mi alzai aiutando anche lei, e scusandomi falsamente per ciò che era successo. Lei, bordò sulle guance, disse che non era successo niente, e detto questo prese le taniche e si diresse al campo. Sapevo di aver fatto centro un’altra volta.
Arrivati alle tende gli altri si alzarono e facemmo tutti colazione. Giulia e Laura mi stettero abbastanza appiccicate, e mi comportai ugualmente da Casanova ma non troppo esagerato, solo per far ingelosire Francesca. Lei si era messa un paio di short ed un top molto aderente ed era molto facile vedere quanto fosse eccitata: non aveva biancheria quindi i capezzoli, duri come roccia, erano facilmente visibili da tutti mentre svettavano su quei due enormi seni mentre le gambe erano chiuse una contro l’altra, e quelle poche volte che le apriva si vedeva una macchia più scura proprio sopra al suo sesso, simbolo di quanto fosse bagnata li sotto.
La giornata si svolse regolare e dopo cena ce ne andammo tutti a letto. Durante la notte mi sveglia sentendo un sussurro fuori dalla tenda ed incuriosito uscii a vedere. Vi trovai Francesca, che non appena mi vidde mi saltò addosso, cominciando a baciarmi. Non feci resistenza, ed in un attimo la nostra biancheria era in terra e ci addentravamo nel bosco.
Arrivati poco lontano dall’accampamento si fermò e si inginocchiò davanti a me. Alzò la testa e mi guardò negli occhi con un viso quasi angelico, sussurrando, “cosa volete che faccia padrone??…”
La cosa mi eccitò a livelli esponenziali. Le ordinai di succhiarmi il cazzo e lei ubbidiente lo prese tra le labbra, e cominciò a leccare. Era davvero brava, e tutta la situazione mi stava facendo impazzire, cosi la tolsi subito dal mio cazzo tirandola per i capelli e la feci mettere a quattro zampe, e lei di risposta si aprì le natiche con le mani. La sua figa era fradicia e volgarmente aperta ma non le detti attenzione. Sputai un po di saliva sul suo culetto, infilai due dita dentro, e senza neanche pensarci le sostituii con il mio cazzo teso come un elastico, entrando fino alle palle. Lei urlò, senza ritegno, e venne incontrollatamente. La feci riprendere un attimo, e comincia a pompare. La tenevo per i capello mentre la inculavo e la sculacciavo, godendomi i suoi gemiti e le frasi oscene che urlava quasi. Ci misi tutta la forza che avevo e dopo un quarto d’ora di pompata le venni nel culo, riempiendolo cosi tanto che la sborra fuoriuscì ancora prima che uscissi da lei. Si girò sempre a quattro zampe e mi pulì tutto il mio palo di carne ancora duro, ma con la scusa che potevamo farci scoprire tornammo al campo. Un veloce bacio e tornammo a dormire.
Il mio piano era ormai alla parte più importante…
Continua…

Leave a Reply