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Racconti Erotici Etero

una voglia distante…

By 8 Giugno 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Una voglia distante

Sto facendomi cullare dal mare che piano, mi deve portare alla mia meta.
Sono rilassato nel pozzetto, ho una pausa, e mi vieni in mente tu, cara Lisa.
Subito il mio pensiero corre ai desideri inespressi che ancora ho nei tuoi confronti.
Non posso ricordare o raccontare quello che abbiamo passato insieme, in quanto, non siamo mai stati insieme: ma posso raccontare di come vorrei che fosse.
Allora scrivo questa storia per farti sapere, che se un giorno tornerò, mi piacerebbe incontrarti. L’incontro
La passeggiata nel parco, era un buon allenamento per le gambe e il fisico, ma era sopratutto un bene per il mio cuore.
Verso le dieci di mattina, passava sempre una donna che stuzzicava la mia fantasia erotica.
non che avesse niente di particolarmente vistoso, ma nell’insieme lei nella sua semplicità, emanava erotismo da tutti i pori.
Il suo modo di camminare unito al suo modo di vestire, mi stregava.
Sentivo il bisogno di conoscerla, di sentire la sua voce e se possibile di frequentarla.
L’occasione mi capitò quel giorno, la stavo guardando che tornava attraverso il parco per andare verso la sua macchina, quando vidi che cominciava a parlare da sola e a sbuffare.
Vidi da distante, che guardava la sua macchina (una yaris)guardai meglio e vidi una gomma a terra.
Mi avvicinai e sorridendo le dissi;
“Se non si sente svilita dalla Par Condicio…vorrei fare ilo maschio e darle una mano”
Lei si lascia andare a una risata bellissima e risponde;
“Io sono alla vecchia maniera,e se anche non lo fossi, adesso farei finta di esserlo”
Il ghiaccio era rotto.
Cambiata la ruota, cominciammo a presentarci.
Il tempo passava e nessuno pensava di smettere di parlare o di andare via.
Alle tredici, Lisa mi disse;
“Cosa ne dici di venire a pranzo da me adesso?”
IO sono una persona allegra e simpatica, con la battuta quasi sempre pronta, apro la sua portiera dalla parte degli ospiti e dico;
“Siamo ancora qui?…mi hai fatto lavorare gratis, il minimo &egrave che mi offri un pranzo.
Un’ altra risata spontanea e la macchina parte.
Entro in casa sua e, subito vengo attratto dai suoi libri.
I libri sono l’anima delle persone e ti parlano stando zitti, vedo diversi autori che ci accomunano, Follet, Smithh, il vecchio Peter Colosimo, la sheldon.
Guardo i titoli e ricordo i racconti.
Mi sento porgere un bicchiere di vino leggero come aperitivo.
Il tocco della sua mano &egrave elettrizzante.
é lì di fronte a me vestita con la sua gonna nera, una camicetta sopra, un paio di calze a tema su delle scarpe con tacco.
Fa un brindisi con me e mi dice;
“Al nostro incontro…Vado a mettermi comoda.”
Io istintivamente le dico;
No, rimani così…sei bellissima ”
Lei mi guarda negli occhi, vedo un tentennamento, una riflessione, poi, si lascia trasportare dalla mia richiesta e accetta di iniziare quel gioco che sicuramente ci porterà a momenti erotici inebrianti.
Eccola lì davanti a me che velocemente prepara qualcosa, la vedo leggiadra spostarsi e prendere cibi e oggetti, la guardo estasiato e eccitato al pensiero del poi.
Guardo i suoi seni, circa una terza fermi, sodi. chissà quando sarà senza reggiseno, chissà se le forme che vedo sono quelle che penso, scendo sui fianchi, le guardo il sedere mentre &egrave girata sui fornelli.
Quello che vedo mi piace molto, ha un sedere a mandolino o almeno mi sembra e, subito fantastico.
Le cosce ben tornite, la calza mi nasconde la sua pelle, ma se tanto mi dà tanto, sarà una delizia spogliarla e vederla nuda.
Il viso &egrave grazioso, avrà una quarantina d’anni e qul nasino che spunta sopra quelle labbra carnose e setose, mi tengono l’eccitazione a altri livelli.
Le contrazioni che sento sotto i miei calzoni nel vederla muoversi ai fornelli &egrave troppo forte, vorrei aspettare con calma, godermi il pranzo e poi lei, ma d’istinto mi alzo vado dietro di lei, accarezzandole i capelli le bacio il collo, mentre con il mio corpo mi appoggio alla sua schiena e ai suoi splendidi glutei.
Lisa spinge leggermente indietro il corpo, il collo si lascia baciare, vedo il corpo inizialmente rigido per l’improvvisa nuova situazione, rilassarsi,.
Continuo a martoriarla con i miei baci, lei emette un leggero sospiro, si gira e a occhi chiusi cerca la mia bocca.
Le labbra si schiudono, vengono violate freneticamente dalle nostre lingue, il mio membro adesso spinge forte sul suo inguine, mentre le mie mani sono scese sulle sue spalle e poi ancora più giù sui suoi seni, adesso, sento anche la realtà delle sue forme.
Dolcemente le slaccio la camicia tirandola fuori dalla gonna nera, il suo reggiseno viene alzato dalle mie mani bramose, il seno finalmente libero, fà un movimento danzatorio che viene velocemente fermato falle mie mani, i capezzoli vengono presi dalle mie dita, mentre i baci sono sempre più intensi.
La mia camicia slacciata permette a lei di accarezzarmi, poi, le mie mani lasciano i seni e i miei pettorali si appoggiano ai suoi capezzoli sentondone il calore, mentre le mani sono scese sul suo sedere.
Il contatto delle sue natiche, mi conferma che lisa fà palestra, &egrave soda in tutte le parti e quello che tocco &egrave sempre più eccitante.
Lei mi slaccia i calzoni, mentre io le alzo la gonna.
Meraviglia delle meraviglie, sotto ha delle autoreggenti che adesso emergono in tutta la loro sensualità, lasciandomi toccare la pelle nuda che arriva al suo piccolo slippino.
Le mie mani sentono il tepore del suo fiore, ne accarezzo tutti i particolari, sento un piccolo cespuglio a difesa dell’indifendibile, i gemiti sempre più soffusi si alzano dalle nostre gole, il mio membro adesso libero, segue come un pompiere il calore che emette il suo corpo, lei dischiude le gambe, si inarca ai miei fianchi, si appoggia a me aspettandomi.
Io sento il contatto del suo fiore, il mio membro cerca e trova la sua strada, comincia a percorrerla, prima piano, per sentire se tutto &egrave al posto giusto, una volta percepito che tutto &egrave libero e corretto, comincio a spingere e a sentire tutto di lei.
Le percezioni che sento dallo stringere deu suoi muscoli vaginali, &egrave fortissimo.
Devo controllare i miei movimenti: sto assaporando quel momento così intimo…tutto &egrave sensualità pura.
Le mie mani sono come polipi, la toccano tutta, vogliono sentire tutte le parti del suo corpo.
I miei movimenti di spinta, vengono assecondati da spinte del bacino da parte di lei.
Nel momento massimo di penetrazione, i nostri corpi si toccano, il mio sesso sbatte contro il suo inguine e i nostri peli, si toccano dandoci vibrazioni indefinibili.
“Portami nel mio letto,”
Assecondo questa sua richiesta, entro in camera, esco da lei, mi libero di tutto, lei fa lo stesso.
Adesso la stò guardando per la prima volta da nuda, &egrave veramente bella, lei mi prende e mi attira a se, io vado a cercare la sua bocca e come in un amore dolce e pulito, faccio sesso come sì fa nei primi incontri, niente cose strane, solo passione e voglia di sentirsi.
Sono in lei che spingo il mio desiderio, lei &egrave appena socchiusa ,mi lascia lo spazio per prenderla e sentirla, sento i suoi movimenti farsi più veloci, le richieste che escono dalla sua bocca sono richieste di godimento.
La guardo negli occhi mentre spingo al massimo il mio desiderio dentro di lei.
I suoi occhi mi guardano soddisfatti, sento che per lei il momento del godimento &egrave vicino, sento le sue mani avvinghiarmi forte la schiena e sento le sue unghie scavarmi la pelle.
La mia voce si alza a urlare al cielo il mio piacere insieme al suo, sento la pressione che avvolge il mio membro, le vene pulsare all’impazzata e quando lei mi urla;
“Ti voglio…
Mi lascio andare e comincio a trasmettere la mia passione dentro quel fiore così caldo e pieno di me.
Il godimento che ci prende nello stesso momento, &egrave l’ultimo ricordo di quell’incontro.
Le carezze che seguono e il baciarsi sono il naturale proseguimento al conoscersi e apprezzarsi nel dopo orgasmo.
Lei voltata di schiena si rilassa, io seguo le linee del suo corpo con la mano e arrivo al suo fondo schiena, così pericolosamente aperto alla mia visuale.
comincio a scendere con la lingua per giocare con la sua intimità più preziosa…ma un richiamo dall’alto della barca mi ricorda che &egrave giunto il mio momento di timonare.
Spengo il computer, ormai Valencia &egrave vicina: salgo in coperta, dò il cambio al timone e gìà penso guardando il mare, a come finirò questo racconto la prossima volta che avrò voglia di scrivere…

scrivetemi…
fantasypervoi@libero.it

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