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Racconti Erotici Etero

Unico senso

By 9 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Il candido colore di lenzuolo bianco come il latte risveglia pensieri di dolcezza e pura innocenza. La sensazione di sonno e di libertà hanno il sopravvento su di me. Disteso supino, guardo il soffitto, mi perdo nell’immensità della camera da letto. Il letto comodo, il colore blu della notte già avvenuta, l’odore dell’erba appena tagliata proveniente da una finestra semisocchiusa completano la gradevole presenza di te vicino al mio corpo. Credimi, appena penso a qualcosa di gioviale o appena mi sento felice, mi basta chiudere gli occhi, per immaginarti.

Perdonami per questo, ti prego. A volte vorrei essere qualcosa di diverso di una ragazza, vorrei essere un oggetto, un tuo oggetto, per fare in modo che tu mi avessi sempre con te. A volte mi sento quasi perdere di dignità per questo, vedermi come un oggetto senza anima, senza alcun valore.

Non ti tratterei mai come un oggetto. Sei troppo per me, sei qualcosa di più di una ragazza. Sai che ti tratterei come genitrice delle mie passioni.

Mi avvicino a te, per guardarti negli occhi. Ho avuto poche occasioni per entrare in essi e per tentare di perdermi nel loro colore, ma non ci sono mai riuscita. Ti voglio guardare, per cercare di parlare e per nascondere la mia fortissima voglia di te.

Per favore, stringi il mio corpo, siamo soli, in casa… le sensazioni sono troppe per poterle attenuare. Gli odori, la tua bellezza, la situazione… ti voglio con me…vicino al mio essere…Ti prego, non abbiamo mai avuto occasione di vedere, insieme, il colore della notte, nemmeno una volta.

Mai passata una notte così, il colore del cielo riflette nei miei occhi, mentre gli socchiudo portando il mio sguardo in alto. Guardo te, mentre il blu sottile si riflette sul tuo volto. Mi sorridi.

Ti guardo ancora, mi giro lievemente, ti porgo la mano sul volto e sento sulle mie dita la superficie liscia delle tue guancie. Apprezzi il mio gesto, mi accenni un sorriso. La mia mano si sposta dolcemente sul tuo mento, per andare più giù. Sento la tua gola, i movimenti di essa e sento l’umido della tua pelle lievemente sudata, forse per eccitazione. Ritorno al mento, ti alzo la testa, guardo le tue labbra e le tocco con le mie.

Mi sento quasi mancare. Sento il sapore delle tue labbra. Cerco la tua lingua, esploro la tua bocca con la mia… voglio studiare tutto il tuo corpo, per godermelo a pieno. Ti voglio toccare, stendere le mie mani per sentire il calore della tua pelle e stendere la mia bocca per sentirne il sapore.

Tocco il tuo seno, vorrei baciarlo, leccarlo, sbottono piano la tua camicia, un prezioso regalo dei tuoi genitori, la tolgo dal contatto con la tua pelle, per breve, non voglio denudarti,aspiro ad ottenere solo quel piccolissimo spazio dove poggiare il mio viso…e scendo con la mia bocca a cercare le tue mammelle. Adoro sentire, per la prima volta, il profumo di te, innescato dal dolce scivolare delle gocce della mia bocca sul tuo corpo. Quanto desiderei testare il tuo capezzolo eretto sui polpastrelli delle mie dita, ma adesso, ancora non voglio. Non sarò io a varcare la soglia, limite di un paradiso che mi è stato concesso con tanta gioia e dolcezza.

Sei caldo, in tutto quello che sei, in tutto quello che fai. Le tue labbra mi toccano il corpo, le tue parole mi toccano il cuore. Mi offro a te, per cercare di amplificare i miei sensi, per scandire il tuo palparmi, viaggiando con la mente insieme a te.

Sei come un oceano ricco di vitale sensualità. Sto amando il perdermi in esso, l’andare in balia delle sue onde, incantato dal suo splendore, rimanendo quasi paralizzato nei miei gesti. Voglio vederlo muovere. Lascio volutamente della saliva sul tuo ventre, per tornare subito a riprenderla, gustandomi il prodotto del contatto di essa sul tuo corpo. Amo immaginare tutte queste cose, per cercare di memorizzarle come qualcosa di realmente indimenticabile.

Sono persa nei tuoi sentimenti. Mi sento bene pensando a te che mi stai toccando, che stai succhiando la mia pelle, in un tocco delicato e sicuro nello stesso tempo. L’impatto è intenso e non riesco a rimanere immobile, mi muovo per fuggire dal tuo toccarmi, troppo forte il piacere per rimanere ferma, come insensibile davanti alle tue attenzioni.

Sono all’altezza del tuo ventre. Mi piace esplorarne la superficie bianchissima e freschissima, mentre i miei occhi guardano la peluria color oro che circonda il tuo ombellico. Stendo i miei palmi sui tuoi fianchi per reggerti, mentre tu, quasi goffamente, ti inginocchi allargando le tue gambe ai lati del mio corpo, rimanendomi parallela. Ti massaggio lentamente, per procurarti un piacere lento, ma gradevole. Sto comprendendo quanto tu realmente voglia farti accendere piano piano, lentamente. Mi piace immaginare come l’espressione del tuo viso cambi secondo per secondo, istante per istante, notando la fatica che accusi nel mantenerti eretta.

Io mi sono completamente abbandonata, non sento altro che te. Respiro faticosamente, interrompo bruscamente per ingoiare, e riprendo affannosamente per cercare di buttare più aria possibile con il mio respiro. Mi rialzo, eretta, non riesco a nasconderti il mio corpo, mi sbottono il reggiseno, lo faccio scivolare per denudarmi piano piano. Faccio scivolare le mie mani lungo tutte le mie braccia, ho sempre voluto studiare il tuo volto, mentre cambia espressione. Dopo tanto ritorno a baciarti sulla bocca, lasciando che i miei capelli sfiorino il tuo viso.

Ti lascio stendere sul letto, poggiando la tua testa sul cuscino. Mi guardi, mentre respirando ti contrai bruscamente, riprendendo fiato. Guardo ancora i tuoi occhi stupendi, mentre scendo lentamente verso il tuo seno. Riporti le braccia sul letto, estendendole per tutta la superficie del lenzuolo, quasi per cercare di amplificare i miei tocchi con lo strofinio delle tue braccia su di esso. Rimani a mani chiuse, oscillandole intorno ai bordi del letto, impaziente di un’altra mia mossa. Mi avvicino pianissimo, tocco laddove ti sei scoperta per me, mentre tu lasci cadere il tuo reggiseno, che fino ad allora, mantenevi stretto nella tua mano.

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