Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Uno sguardo…

By 19 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Sabato sera, uscita a quattro con mio marito e i nostri testimoni di nozze. Un noioso rito che sono costretta a subire da ormai troppo. Mi vesto comunque elegante: un vestito rosso (ultimo regalo di mio marito), corto e audace in scollatura, mentre attorno al collo ho una splendida e lunga collana in ametista che si insinua curiosa dritta nella scollatura. Andiamo nel nostro solito ristorante poco fuori città, ambiente vecchio, gente vecchia, spazi ristretti… il chiasso che rimbomba in questa sala minuscola e la mia mente che si assenta nel momento stesso in cui mi siedo. Interagisco a malapena fino all’antipasto, poi lascio a mio marito il compito di non rendere la serata un mortuorio. Fisso le bocche dei miei commensali muoversi senza ascoltare, vedo gli sguardi di Antonio, il testimone di mio marito che fugacemente cadono nel mio decolleté. Vedo gente alzarsi e sedersi, camerieri andare e venire, e vago…vago con lo sguardo…sospinta da una noia che mi posta a scrutare in tutti i tavoli presenti in cerca di distrazioni.
Fu in una di queste incursioni visive che lo vedi…
Dapprima di sfuggita, noto un uomo seduto da solo in un tavolino sulla parete alla mia sinistra che mi guarda. Non ho possibilità di ricambiare lo sguardo, &egrave troppo defilato, ma sento i suoi occhi su di me curiosi e penetranti come non mai. Mi sistemo sulla sedia, leggermente irrequieta per la presenza, ma compiaciuta di attirare l’attenzione e di avere finalmente trovato qualcosa di interessante che mi occupasse la mente. La breve occhiata che gli avevo diretto mi fa notare una camicia viola molto aderente che lasciava intuire i pettorali possenti. Testa rasata e collo taurino completavano questa figura che, seduta pigramente con la schiena sulla parete, teneva sulla sua mano destra un calice di vino. Era bello, maschio, imprudente, e guardava me! Non potevo guardarlo, ma sentivo il suo sguardo addosso, uno sguardo che premeva, che scrutava, che mi possedeva! Il viso, le spalle, si insinuava nel mio vestito fin dove la scollatura non arrivava, poi scendeva sui miei fianchi, il mio ventre, giù giù fin dove finiva il vestito..da lì risaliva in mezzo alle mie gambe… mi spogliava con lo sguardo, e lui era bello..bello e tutto ciò mi eccitava! Il mio sguardo era fisso nel vuoto immaginandomi i suoi occhi come mani sul mio corpo… quando all’improvviso il cameriere portò il dolce.
Ringraziai garbatamente, e per aiutarlo nel lavoro mi scostai leggermente a sinistra con il corpo e le ginocchia, divaricando leggermente le gambe. Tutta una scusa per dare un altro sguardo all’uomo che..continuava a fissarmi, prima il viso e poi furtivo, di scatto, in mezzo alla gonna! Fu come una mano che mi penetrava con forza e all’improvviso! Emisi un sospiro eccitata finch&egrave il cameriere passandomi davanti non interruppe l’ ipnosi e mi misi subito a sedere composta. Sorrisi ai miei commensali imbarazzata, ma nessuno sembrava accorgersi di me, mi avevano ormai abbandonata ai miei pensieri. Iniziai a mangiare il dolce, cercando di ricompormi, ma lui…fissava…ancora…e sentivo quello sguardo che mi sovrastava, mi scaldava e accelerava i miei battiti. I miei pensieri volavano, mangiavo il dolce ma pensavo a lui…ben presto la forchetta diventò il suo dito, poi il suo cazzo, e la panna diventò il suo seme. Fissavo nel vuoto, poi mi accorsi che nel vuoto avevo incrociato lo sguardo di Antonio che, son la sua faccia cretina, mi fece capire che stavo esagerando.
Finimmo il dolce. Mio marito propose di uscire a fumare, io rifiutai, mai mi sarei divincolata da quell’abbraccio visivo così eccitante di quell’uomo. La mia testimone si alzò anche lei mentre, purtroppo, Antonio decise di restare con la scusa di farmi compagnia… naturalmente. Rimasti soli, decise di rompere quell’imbarazzante silenzio: “sei particolarmente silenziosa, c’&egrave qualcosa che non va?” , risposi immediatamente che ero solo un po’ stanca ma dopo poco tornò alla carica “sei anche particolarmente bella questa sera sai?” gli sorrisi e ringraziai con gentilezza, “tuo marito &egrave davvero un uomo fortunato!” imbarazzata risposi: “sei troppo gentile…ma la STESSA fortuna puoi averla anche te…” mi sembravano frasi di circostanza per elargire apprezzamenti verso la sua consorte fuori a fumare ma… la scelta non proprio corretta delle parole, il mio tono di voce e il mio sguardo, immagine dell’eccitazione interna che mi aveva provocato quell’uomo, fecero apparire il tutto molto ambiguo. Lo capii vedendo Antonio dapprima un po’ interdetto, ma subito dopo la sua audacia non mancò. Sentii una mano che, nascosta dalla lunga tovaglia mi accarezzava una gamba. Avrei dovuto scostarmi, volevo farlo, ma nella mia mente la mano era di quell’uomo che, sempre alla mia sinistra, sentivo che stava continuando a fissarmi. La mano si fece più irruenta, mi palpava a piene mani una coscia, risaliva sotto il vestito, fra le mie gambe e…si fermò. Scoprii io stessa in quel momento di essere totalmente bagnata! Antonio ritrasse la mano notevolmente sorpreso, appena in tempo prima che tornassero i nostri commensali. Sua moglie si avvicinò a lui e gli diede un affettuoso bacio per salutarlo a cui lui ricambiò con una dolce carezza…una carezza elargita con la mano pregna del mio liquido! Sebbene lontana anni luce dal ricambiare i sentimenti di Antonio, quel suo comportamento mi fece eccitare ancor di più, e lo sguardo dell’uomo, sicuro testimone della scena, mi sovrastava e mi possedeva.
Poi, improvvisamente, sentii il calore venire a mancare, il suo sguardo capii venne meno, sentii la sua presenza fisica farsi più vicina, si era alzato, e nel suo tragitto per andare alla cassa passò proprio di fianco a me, sfiorandomi! Ebbi un sussulto, di sorpresa, eccitazione e di paura…se ne stava andando! Lo vidi chiaramente in tutta la sua prestanza fisica mentre, alla cassa, aspettava di pagare il conto. Anche da lì non perse occasione per guardarmi, ma ora i nostri sguardi si intrecciavano senza ostacoli, lo divoravo con gli occhi e lui mi sorrise furtivo prima di prendere la ricevuta e uscire.
Mi sentii svenire, dovevo seguirlo, volevo lui! “devo fumare”, scusa migliore non mi veniva e sentii a mala pena delle voci dire “ma come siamo appena andati noi!” “ma stai bene?” “tranquilli vado con lei”. Io stavo uscendo a passo deciso, appena in tempo per vedere la sagome dell’uomo svoltare l’angolo a destra del locale. Lo seguivo di fretta, svoltò nuovamente a destra, feci lo stesso.
eravamo sul retro del locale ma dell’uomo nessuna traccia. Presa dal panico proseguivo lungo il vialetto buio di corsa quando sentii una mano che mi fermava. La mia mente era in preda all’eccitazione “finalmente! E’ tutta la sera che aspetto di averti!” mi aveva presa, ero in suo potere! chiusi gli occhi e gli infilai tutta la mia lingua in bocca. Fu un bacio lungo in le nostre lingua non si fermarono mai, la saliva si mischiava e colava dalle nostre bocche. Aprii gli occhi e capii..di aver combinato un bel casino. Stavo limonando con Antonio. Rimasi di stucco, la sorpresa fece capolino per un momento nel mio stato di eccitazione ma era ormai troppo tardi per fermarlo. Fu così che mi ritrovai spalle al muro, in punta di piedi, vestito alzato e mutande a terra con Antonio che mi scopava. Era una furia, mi sussurrava parole d’amore, era da anni che sognava di scoparmi, mi amava, e io subii consapevole del grande…grosso…lungo problema in cui mi ero cacciata. Ma subii, subii fissando una sagoma, dall’altra parte della strada, la sagoma che mi aveva condotta qui, in quest’angolo di strada malfamata a farmi scopare da un uomo che mai avrei considerato. Stava lì, e io aspettavo che Antonio finisse, perch&egrave sapevo che, appena mi avrebbe sparato dentro il suo sperma…lì sarebbe partito il vero divertimento.
Sorrideva la sagoma, si toccò il pacco e mi mandò un bacio. Mi strappò un sorriso proprio mentre venivo inondata dello sperma di Antonio… ciò che seguì dopo…beh…fu la più bella scopata della mia vita!

Leave a Reply