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Un’ospitalità surreale – 4

By 24 Dicembre 2023No Comments

Dopo quella colazione così perversa Mario non riuscì più a fermarsi, il senso di potere che provava verso Claudia e Sara lo spinse ad approfittare di tutta quell’assurda ospitalitá finché ne aveva la possibilità.

Così decise di continuare a girare per casa tutto nudo, mentre Claudia provvedeva al pranzo e Sara cercava di recuperare un po’ di sonno sdraiandosi sul divano in soggiorno.

Nonostante quella piccola apertura sentiva che rispetto a Sara, Claudia era più distaccata e questo per lui era davvero un peccato dato che avrebbe tanto voluto approfittarsi della bella mogliettina del suo collega come fin’ora aveva fatto con la figlia.

Entrò in cucina e la vide ai fornelli, indossava un vestito stretto con una fantasia floreale, le sue curve un vero spettacolo per gli occhi, i tacchi slanciavano le gambe lisce nude e quel culo così rotondo, dalla scollatura si notavano un bel paio di tette, decisamente più grosse di quelle di Sara, tant’è che Mario avrebbe voluto fosse assai più rivelatrice.

[C]: “Va tutto bene? Posso fare qualcosa per lei?”

Mario sembrava un maiale eccitato, avrebbe voluto risponderle “Si, puoi lasciare che ti scopi qui e subito” ma non voleva giocarsi così la sua opportunità, rischiando di sprecarla in un nulla di fatto.

[M]: “Bene bene grazie.. mhh dipende.. cosa potresti fare per me..?”

[C]: “Che intende dire..?”

Claudia si voltò verso di lui abbandonando per il momento i fornelli mostrandosi così in tutta la sua bellezza, i capelli castani erano leggermente scostati sulla fronte e ora studiava il volto di Mario non del tutto certa di aver capito la domanda.

[M]: “Uhh… ecco… uhh.. cioè …volevo dire ‘dammi pure del tu’ se ti va”

[C]: “Oh ma certo! Se vuoi ti do del tu, se l’ospite domanda.. haha”

“Se l’ospite domanda”? pensò lui, “allora basta chiederglielo?”, decise di fare un tentativo:

[M]: “Beh Claudia.. in realtà ci sarebbe un’altra cosa che potresti fare per me…”

[C]: “Ah sì? E cosa?”

[M]: “uhm… potresti… aiutarmi?”

E si indicò il pisello mezzo barzotto, guardandola speranzoso, Claudia abbassò lo sguardo seguendo l’indicazione ma sembrava più smarrita di prima.

Di fronte ad una donna così avvenente Mario non riusciva ad essere più esplicito, la paura di non aver capito tutta quella situazione e di fare crollare quel sogno come un castello di carte era molto forte.
Dopo poco Claudia esclamò credendo di aver capito

[C]: “Ah!! Vuoi che ti chiami Sara? Credo sia in soggiorno”

[M]: “No no.. sta riposando.. pensavo se potessi… tu…”

[C]: “Io…??”

Claudia non si mosse di un millimetro, ora guardava Mario con ancora più confusione ed un tantino d’incredulità.

[M]: “Si tu… ti voglio tutta..! Avanti girati!”

Mario non riuscì più a trattenersi, Claudia si voltò immediatamente ma continuò la conversazione come se non si fosse mai voltata.

[C]: “Guarda mi dispiace ma davvero non posso.. c’è mia figlia di là e poi sono una donna sposata!”

Mario si eccitò come un coniglio in calore appena capì quale sarebbe stata la chiave per ottenere quella mogliettina così sexy ed ospitale, pensò alla sua prossima mossa con gli occhi fissi sul quel culo perfetto.

[M]: “Ah sei una donna sposata eh? Uhm ma vediamo se ho capito bene il giochino…. Solleva il vestito, mostrami il culo!”

Stranamente Claudia obbedì senza alcuna obiezione, sollevò il vestito e Mario poté finalmente vedere quello splendido culo coperto da degli slip a modello brasiliana di colore nero.

[M]: “E così è questo che vuoi? Ti piace seguire gli ordini? eheheh”

[C]: “Se l’ospite domanda è giusto accontentarlo quanto più possibile!”

Si appoggiò a lei affondando l’erezione di marmo su una delle chiappe sode e si avvicinò al suo orecchio per comunicarle ogni genere di ordine perverso che gli veniva in mente

[M]: “Ti voglio nuda. Ora”

Lei si tolse il vestito e, Mario lo notó, con un po’ d’imbarazzo anche il reggiseno e gli slip.

Era uno spettacolo della natura, le tette balzarono fuori libere, sembravano anche più grosse e piene di quando era vestita. I capezzoli delicati con areole grandi e rosa, la figa seppur pelosa era comunque curata in uno splendido triangolino di pelo. Mario tremava dall’eccitazione, aveva a disposizione la moglie del suo collega, poteva farle fare qualunque cosa avrebbe voluto, per un attimo cercò il suo smartphone per poter documentare il tutto ma pensò che avrebbe avuto altre occasioni e che non conveniva perdere tempo in questo modo, probabilmente se Sara si fosse svegliata Claudia non sarebbe stata più tanto incline ad eseguire i suoi comandi.

[C]: “Mario ma… se entra qualcuno?”

[M]: “Non entra nessuno… E non darmi del tu! …Rivolgiti a me come ‘padrone’ quando siamo soli!”

[C]: “Si padrone…”

Disse con un fremito d’eccitazione seguito da un sorriso che non riuscì a trattenere

[M]: “Rimettiti i tacchi e piegati a 90 sul tavolo”

[C]: “Come desidera padrone…”

Claudia si chinò poggiandosi al tavolo, ora il suo culo aveva assunto un aspetto ben più invitante! Mario si avvicinò a tutto quel ben di Dio e si ritrovò a dover scegliere quale dei buchi della moglie del collega profanare per primo. Avvicinò la cappella gonfia e lucida d’eccitazione alla figa di Claudia fino a toccarle le labbra e fu colto da una piacevole sensazione, era bagnata fradicia!

Sistemò le mani sui fianchi di lei e stringendola a sé la penetrò spingendosi lentamente fino in fondo, la figa di Claudia era così accogliente che sembrava un forno preriscaldato pronto ad accogliere la pannocchia del suo agognato ospite.

[C]: “Ohhh…! Mhh!”

I gemiti di Claudia erano dolcissimi paragonati a quelli della figlia molto meno “timidi”.

Mario iniziò a muoversi piano cercando il suo ritmo, stentava a credere di quanto fosse stretta quella figa, iniziò a fantasticare sul fatto che le dimensioni del suo cazzo dovevano essere maggiori di quelle di Giovanni e all’idea di sfondargliela tutta mentre il marito era a lavoro sentì una scossa di adrenalina che gli fece pulsare il pisello.

Rafforzò la presa e aumentò il ritmo e la forza dei colpi, tanto che Claudia dovette tenersi ben salda al tavolo della cucina per evitare di venire sbalzata via.

[M]: “Mhh si!! Ti piace così?! Mhh!!”

[C]: “mhhh…!! Si padrone… è bellissimo…!!! mhhhh!!”

Il rumore delle palle di Mario che sbattevano contro la figa bagnata di Claudia riempiva tutta la casa. Ogni tanto Mario dava uno sguardo alla porta della cucina per controllare che Sara non si fosse svegliata e ad un tratto gli sembrò di notare un ragazzo sulla soglia anche se per poco. “Possibile che ci sia un’altra persona in casa?” pensò Mario, eppure fino ad’ora non aveva visto nessun’altro.

Non volle pensarci più di tanto, o almeno non ora che la scopata sembrava andare alla grande, Claudia non sembrava essersi accorta di nulla e così rincarò la dose dandole una sonora sculacciata!

[C]: “Ahh…! Si padrone!! Mi sculacci…!!”

Mario continuò a suonarle quel culo perfettamente tondo e ad ogni sculacciata si divertiva a vederlo ballare e a sentire la figa stringersi nel godimento.

La sfondó ancora per qualche minuto fino a farla venire e pensò che mamma e figlia avevano l’orgasmo facile, dopodiché le ordino di inginocchiarsi avanti a lui:

[M]: “In ginocchio cagna.. e tira fuori la lingua, voglio sborrarci sopra…’

Claudia obbedì piena di eccitazione per quei modi rozzi e autoritari, tirò fuori la lingua e attese guardandolo diritto negli occhi.

Mario esplose in una bomba di sborra puntata dritta sulla lingua di Claudia, che la centró in pieno ma le coprí anche gran parte del viso.

[M]: “Mhhh siii prendila tutta… troia!! mmmhhh”

Claudia non rispose ma attese con la lingua tesa ogni singolo fiotto come una benedizione finché Mario sfinito e soddisfatto non si sedette su una delle sedie a riprendere fiato.

[L]: “Mamma sono a casa!”

Si sentì la voce di un ragazzo provenire dall’atrio. D’improvviso Claudia entrò in agitazione

[C]: “Oh no! Presto chiudi! È tornato Luca!!”

[M]: “Avete un altro figlio..?”

Claudia afferrò un panno da cucina per darsi una ripulita impregnandolo di sborra e si rivestì alla velocità della luce.

Pochi secondi dopo Luca si presentò in cucina.

[C]: “Ciao tesoro com’è stata la gita?”

Claudia si avvicinò per salutare il figlio ma poi cercò di evitare di baciarlo ricordandosi cos’aveva avuto in faccia fino a pochi secondi prima, e a dire il vero una piccola parte era ancora ben visibile proprio sopra al naso.

[L]: “Bene mi ha accompagnato il padre di Andrea e mi ha chiesto di salutarti”

Luca era un ragazzo dall’aspetto gentile, moro con gli occhi castani, il cui volto era molto simile a quello di Giovanni, alto quasi quanto Sara, avrà avuto un paio d’anni meno di lei.

[C]: “Ah lui è Mario, un collega di tuo padre, si è fermato da noi per la notte ed è nostro ospite”

Disse con un sorriso da hostess, preoccupata del fatto che potesse sospettare qualcosa. Ma quello che Claudia non sapeva o fingeva di non sapere, poiché l’essere vista in quegli atteggiamenti la metteva a disagio, è che Luca era ben consapevole di cosa avvenisse in quella casa e in quanto membro di quella famiglia aveva imparato ad accettarlo e a normalizzarlo.

E così poco dopo si ritrovò a stringere la mano all’uomo che poco prima stava sfondando sua madre, insultandola e denigrandola con il suo consenso, in quella stessa stanza

Continua!

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