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Un’ospitalità surreale – 6

By 27 Dicembre 2023No Comments

Giovanni tornò dall’ufficio cercando di lasciarsi alle spalle tutto lo stress e la stanchezza del lavoro, sapeva che a casa l’avrebbe aspettato una bella cenetta preparata dall’amorevole moglie e tanto gli bastava per ricaricare le pile. Imboccò il vialetto e aprì la porta di casa

[G]: “Amore sono a casa!”

disse subito dopo aver varcato la porta d’ingresso mentre posava le chiavi nel piattino.

[G]: “C’è nessuno??”

Stranamente non ci fu nessuna risposta per cui decise di addentrarsi per cercare qualcuno. Passò avanti alla stanza di Luca e sentì un forte trambusto

[G]: “Luca? Sei a casa? Abbassa un po’ il volume!”

Poco dopo il volume della musica si abbassò e la porta si aprì

[L]: “Ciao papà! Scusami avevo alzato un po’ troppo il volume”

[G]: “Sei tornato oggi? E dov’è la mamma?”

[L]: “Si.. uhm… è in camera da letto.. non la senti?”

Ora che ci faceva caso, si sentivano dei gemiti continui provenire dalla sua camera, come se un film porno fosse sparato in loop e a tutto volume.

[G]: “Oh.. credo di sì… e tua sorella dov’è?”

[L]: “È in camera sua, si sta provando il vestito per la cena”

[G]: “Mh.. capisco… beh allora vado a salutare la mamma, tu cerca di non fare troppo casino con quelle casse!”

[L]: “Va bene ci provo…”

Man mano che si avvicinava alla camera da letto i gemiti diventavano sempre più forti e definiti, riconosceva la voce di sua moglie ma non riusciva ancora a distinguere esattamente le parole. Aprì la porta della stanza e la scena che si trovò fu per lui motivo di stupore incredibile: sua moglie era sdraiata a pancia in su completamente nuda ad eccezione di un paio di tacchi neri e di quello che sembrava un collare di pelle nera, con le cosce aperte e piegate fino a farle toccare le spalle con le ginocchia mentre sopra di lei si agitava sovrastando quel corpo magnifico, un omone panciuto e peloso intento e trapanarle la figa.

[C]: “Sii..!! Sii padrone..!!! mmmhhh!!! Sto per venire!!!”

Era all’apice di un’orgasmo quando Giovanni entrò in camera, tant’è che non si accorsero nemmeno della sua presenza.

[M]: “Ti piace il mio cazzo?? Rispondi troia!”

[C]: “Sii padrone!!! mmmhhh lo adoro!!”

Il marito sentiva che non era il caso d’interromperli proprio in quel momento e così si avviò in salotto aspettando che qualcuno lo chiamasse per la cena.

Trascorse quasi un’ora quando finalmente Mario arrivò in salotto con nonchalance indossando una vestaglia da casa di Giovanni

[M]: “,Ah ma tu sei qui?”

[G]: “Si sono tornato da un po’ ma non volevo disturbarvi!’

[M]: “Eheh hai fatto bene… aveva bisogno di essere castigata quella maiala”

[G]: “Però mi dispiace per te perché immagino che così non si sia potuta occupare della cena”

[M]: “Oh a dire il vero abbiamo ordinato una pizza, anche se in un certo senso si occuperà comunque lei della cena”

Mario non riusciva a trattenere un sorrisetto al pensiero di cosa era riuscito ad ottenere da Claudia sfruttando la sua eccitazione per la dominazione. Proprio in quel momento bussarono alla porta

[M]: “Dev’essere il ragazzo delle pizze.. Claudia? Vai ad aprire??”

Claudia si stava già avviando alla porta vestita di tutto punto come da ordini, indossava scarpe con tacco, calze scure autoreggenti, una gonna molto corta e una camicetta semiaperta simil studentessa, in più aveva acconciato i capelli di modo da averli il più simili possibile a quelli di Sara, con due treccine che le scendevano ai lati del seno.

[C]: “Si mio padrone…”

disse poco prima di avviarsi alla porta passando per il soggiorno.

Il gioco era questo: si sarebbe dovuta presentare al ragazzo delle consegne come alternativa al pagamento delle pizze non avendo altro modo con cui pagare e offrendo a lui libertà totale sull’uso del proprio corpo.

Alla porta il pizzaboy aveva la stessa età di sua figlia e, con un’inevitabile imbarazzo, le comunicó il totale da pagare.

[C]: “Oh certo ma vedi… c’è un problema…”

[P]: “Qualcosa non torna nel conto..?”

[C]: “Nono torna tutto ma… non posso pagarti in contanti mi dispiace davvero…”

[P]: “Signora purtroppo non ho il POS per la carta…”

[C]: “Che ne dici se troviamo un’alternativa insieme..?”

Dal soggiorno non si udiva granché della conversazione se non qualche frase sporadica.

[M]: “Se sei curioso perché non vai a sbirciare?”

Giovanni era effettivamente molto curioso della situazione e non se lo fece ripetere due volte, poggiò l’occhio al buco della serratura cercando di scorgere sua moglie, finalmente la vide, era di spalle al ragazzo mentre sollevava la gonna per mostrargli il culo completamente nudo.
Il ragazzo era incredulo, guardava quel culo perfetto stropicciandosi gli occhi immaginando fosse tutto un sogno, poi prese un po’ di coraggio e allungò una mano verso la natica di Claudia, pensò che se riusciva a toccarla allora sarebbe significato che era tutto reale. Finalmente la raggiunse e la palpeggió come se fosse mercanzia in esposizione.

[P]: Davvero posso scegliere qualunque cosa..?”

[C]: “Si ti prego, sarò felice di pagare…”

[P]: “… anche il culo..?”

[C]: “Anche il culo!”

Subito dopo il ragazzo la fece mettere a terra a pecorina e in fretta si liberò dei pantaloni, Aveva già una piena erezione e sembrava tremare dall’eccitazione, notó anche che la figa di Claudia era bagnata fradicia e pensò quindi di strusciarlo lì così da lubrificarsi per bene prima d’incularla. Già solo quello sfregare sulla figa diede ad entrambi un fremito di piacere ben visibile sui loro volti.

Non riuscendo a resistere oltre, puntó il cazzo verso il suo culo e iniziò a spingere intento ad incularla, ci vollero un po’ di tentativi prima che fosse largo abbastanza per scoparla a quel modo, ma una volta riuscito la soddisfazione di fotterle il culo ripagò la pazienza del ragazzo. Si poggiò completamente su di lei mentre i colpi dei fianchi crebbero ad un ritmo spaventoso, sembrava di vedere due conigli in calore, Claudia non stava zitta un attimo, gemeva e ringraziava il ragazzo come se le avesse fatto un enorme favore a permetterle di prostituirsi per la pizza. Lui tra una botta e l’altra non mancò di darle qualche sonora sculacciata arrossandole le chiappe sode. Per il resto sembrava non riuscire a gestire tutto quel ben di Dio, infatti alternava il tirarle le trecce, con il piegarsi su di lei per stringerle le tette o toccarle la figa, come se volesse fare tutto contemporaneamente. Non passò molto quando a quel ritmo il ragazzo esclamò:

[P]: “Ohhh cazzooo….!!!”

Fece in tempo a dare un ultimo colpo prima di liberarsi dentro di lei riempiendole il culo di sborra fino all’orlo.

Dopo aver ultimato gli ultimi schizzi si sentì in qualche modo in forte imbarazzo, si rivestì di fretta mentre Claudia cercava di rialzarsi, e salutando sparì velocemente dietro la porta di casa, lasciando le pizze all’entrata.

Continua con la parte finale!

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