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vacanza da sottomessi

By 11 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

salve a tutti e grazie per dedicare un po’ del vostro tempo al nostro racconto.
Ci presentiamo, noi siamo una coppia giovane, di 24 anni entrambi, ci siamo conosciuti che ne avevamo appena 18 e da allora non siamo più riusciti a stare lontano l’uno dall’altra.
In questi 6 anni abbiamo condiviso insieme molte esperienze sessuali di diverso tipo, siamo sempre stati attratti dal bdsm e dai giochi annessi e siamo riusciti a collezionare diversi momenti di svago molto piacevoli.
Abbiamo fatto sessioni con coppie entrambi sub, entrambi dom, con singole e con schiavi, abbiamo frequentato per diverso tempo un dungeon di proprietà di un master molto bravo e con diversi anni di pratica alle spalle, da cui abbiamo imparato molto, ma come sappiamo tutti dopo un po’ ci si ritrova sempre la stessa minestra riscaldata ed &egrave per questo che con l’avvicinarsi dell’estate ci venne la brillante idea di cercare nuove proposte su come passare le vacanze.
Fermiamoci un attimo per una breve descrizione di noi.
Io mi chiamo Stefano, sono alto un metro e 70 e peso 65 kg, corporatura normalissima, moro.
Sono molto socievole con le persone e aperto a nuove esperienze, mi &egrave sempre piaciuto ricoprire il ruolo sia del dominante che del sottomesso.
Ammetto che da sempre mi trovo molto vicino al cuckoldismo, amo vedere la mia amata con altri (anzi mi piacerebbe, perch&egrave non ha mai avuto rapporti sessuali veri e propri con altri uomini, ci siamo sempre fermati ai “giochi”), adoro da sempre metterla in mostra davanti a sconosciuti, insomma diciamo che mi piacciono tutti gli aspetti di un rapporto cuckold.
Lei si chiama Veronica, un metro e 60 per 45 kg, mora anche lei, seconda di seno e fisico asciutto, veramente veramente bellissima.
Non me lo sto inventando, considerate che ha fatto diversi shooting per cataloghi di moda.
Caratterialmente &egrave molto solare, adora uscire e se fosse per lei non dovremmo mai stare a casa.
Comunque torniamo a noi e al nostro racconto, come anticipato l’estate si stava avvicinando e stufi della routine una sera Veronica mi chiese di spendere un po’ del mio tempo libero per una ricerca su internet di annunci “particolari” e di non cercare le solite cose; le promisi di mettermi davanti al computer la mattina seguente.
Era il mio giorno libero, cosi dopo aver preparato la colazione a entrambi lei usci per andare in ufficio mentre io di buon umore mi sedetti davanti al pc.
Non sto qui a raccontarvi tutti quelli inutili che trovai perch&egrave ci metterei troppo tempo e vi annoiereste e basta, ma vi riporto testualmente quello che selezionai:
Coppia matura, entrambi dominanti offre a coppia giovane sub un’esperienza che difficilmente potrete ripetere. i ruoli saranno ben chiari noi saremo i vostri genitori e voi i nostri figli. ospitiamo in villetta sul mare in liguria. se rientrate nei nostri canoni di ricerca e siete veramente interessati contattateci per avere delucidazioni, altrimenti non perdete tempo.
Ecco questo era quello che mi aveva colpito, credo di non aver bisogno di dire che li contattai subito facendo una nostra breve presentazione per avere spiegazioni in merito.
La risposta non tardò ad arrivare, era la signora a scrivere e mi spiegò a grandi linee di cosa stavano parlando; in pratica offrivano una vacanza (giorni da concordare) in cui avremmo dovuto vivere con loro e comportarci seguendo delle regole rigide da loro imposte come se fossero i nostri genitori e mi spiegò anche che le regole ce le avrebbero date solo al momento del nostro eventuale arrivo in casa. La ringrazia della risposta e le dissi che la sera ne avrei parlato con la mia lei.
Veronica rincasò alle 18 come tutti i giorni e le feci leggere la mail della signora. Era titubante, il fatto di non sapere esattamente quali fossero le regole la metteva a disagio e si convinse solo il giorno seguente. Mi scrisse un sms dove confessò che quel disagio provocato dall’ignoto in realtà l’aveva eccitata molto e che al suo rientro ne avremmo riparlato.
Preparai io la cena e una volta seduti al tavolo decidemmo che la proposta che ci avevano fatto in realtà piaceva a entrambi.
Vi risparmio le seguenti mail ma vi dico che ci accordammo per le prime tre settimane di agosto, ci mandarono due biglietti del treno e le prime istruzioni che consistevano nel fornirgli le nostre taglie di abiti, le descrizioni per riconoscerci in stazione e il primo ordine: niente valige e niente soldi, avrebbero pensato a tutto loro.
il giorno della partenza arrivò in fretta, eravamo molto emozionati, un po’ incuriositi e un po’ spaventati dall’ignoto ma in ogni caso eccitati dall’idea della nostra vacanza trasgressiva e completamente nuova! arrivammo in stazione alle 10:30 circa della mattina e la prima cosa che fecemmo appena scesi fu accenderci finalmente una sigaretta ed &egrave proprio da qui che iniziammo a capire qualcosa. Li riconoscemmo quasi subito, la descrizione che ci avevano fornito era precisissima. Lei una signora sulla cinquantina, molto alta sarà stata almeno un metro e 85 senza tacchi, confronto a noi era altissima, magra , tonica informissima, un bel seno abbondante ma assolutamente non esagerato, aveva un vestito al ginocchio giallo con scarpe col tacco e borsa dello stesso colore, dai gioielli che indossava si capiva subito che in fatto di soldi stava veramente molto bene. Aveva un aspetto molto severo sopratutto in viso, mi ricordava molto le signore inglesi e mi riportava subito a diversi video spanking trovati in rete col tema disciplina domestica. Lui dimostrava qualche anno in più, infatti era sulla sessantina, alto anche lui, sarà stato sul metro e 80 ma con un po’ di pancetta, brizzolato e vestito sportivo (ammetto che la prima impressione fu di una coppia molto in alto nella società).
Si avvicinaro decisi e lei ci chiese se eravamo noi Stefano e Veronica e alla risposta affermativa allungò entrambe le mani verso di noi.
– “finite la sigarette e consegnatemi i pacchetti, questa sarà l’ultima per tutta la vacanza”.-
Personalmente già la prima cosa che mi aveva detto non mi andò proprio a genio ma obbedimmo entrambi.
Prese i pacchetti e li butto nel cestino,
-“bene ora possiamo andare, amore vai a prendere la macchina? ci vediamo all’entrata”-
ancora non ci avevano detto i loro nomi.
Arrivammo a casa, un bella villetta vacanza vicino al mare, con un bel giardino.
Entrammo e ci portarono in sala, si sedettero sul grosso divano in pelle e ci dissero di metterci in piedi davanti a loro. iniziò lei:
-“bene signorini, io mi chiamo Silvia e lui &egrave mio marito Giovanni, avete deciso di accettare questa vacanza e quindi ora vi spiegheremo le regole da rispettare in casa nostra”-
Giovanni si alzò e iniziò a girarci intorno squadrandoci da capo a piedi.
-“per prima cosa vi rivolgerete a noi chiamandoci Signor Giovanni o Signora Silvia”-
nessuno dei due rispose e il signore diede una pacca sul culo a Veronica e alzando la voce ci chiede se avevamo capito, rispondemmo in coro “si signore”.
-” bene, capite in fretta, sappiate che da ora in poi sarete trattati come i ragazzini e vi imporremo la nostra educazione”-
si alzò anche la signora Silvia:
-“esigiamo educazione, a casa nostra non si fuma, non si dicono parolacce, si va a letto presto e si mangia tutto, chiunque dei due non rispetterà le regole verrà raddrizzato a suon di sculacciate e castighi”-
-“giusto”- esclamò Giovanni
-“sappiate che non ci faremo scrupoli nemmeno in presenza di altre persone, sia che siano conoscenti o sconosciuti, quindi obbedite e passerete delle bellissime vacanze”-
ci accompagnaro nella nostra stanza, ben arredata, tipica casa vacanze, un grande armadio, due scrivanie, nessuna televisione e due letti singoli molto distanti tra loro.
-“avrete notato che i letti sono singoli, sappiate che &egrave per un motivo molto chiaro, finche sarete qui non avrete nessun tipo di rapporto sessuale o di contatto sessuale, &egrave assolutamente vietata anche ogni tipo di masturbazione”-
cazzo questa proprio non ci voleva, pensai. la cosa mi turbava, non eravamo mai stati tre settimane senza avere rapporti da quando ci conoscevamo.
Silvia dopo essersi seduta sul letto ci fece rimettere davanti a lei in piedi.
-“bene ora spogliatevi completamente, date i vostri vestiti e i vostri telefonini al Signor Giovanni e dal momento in cui sarete nudi inizierà il nostro gioco”-
io e Veronica ci guardammo e lei iniziò subito a spogliarsi, conoscevo quello sguardo, la cosa la stava eccitando parecchio. mentre mi spogliavo non riuscivo a togliere lo sguardo da lei fino al momento in cui iniziò a sfilarsi lentamente il suo perizoma di pizzo e mettendo in mostra tutto il suo splendore, sopratutto al Signor Giovanni che si trovava dietro di lei e che quindi si godeva il suo culetto nudo, piegata in avanti per poter arrivare a sfilarsi le mutandine dai piedi. ammetto che l’ho invidiato molto e ho avuto immediatamente un’erezione.
Cavolo non volevo farmi vedere cosi la prima volta ma non potevo fare altro che togliermi i boxer. così feci.
-“ahhh Giovanni, guarda un po’ questo pistolino come &egrave eccitato”- esclamò Silvia.
Giovanni mi girò intorno e lo guardò
-“sporcaccione!!” e mi diede una pacca sul culo, ero imbarazatissimo ma era proprio questo che mi stava facendo avere quell’erezione.
-“bene, adesso andiamo a fare la doccia e poi ci vestiamo che &egrave ora di pranzo”-
ci accompagnaro in bagno, c’era una vasca abbastanza grande anche per starci in due ma fecero entrare prima Veronica. Giovanni l’afferrò delicatamente per un braccio invitandola ad entrare, mentre io ero di fianco, completamente nudo, a Silvia. iniziò a lavarla lui, lei era in piedi e seguiva i suoi ordini, la bagnò prima con il doccino poi iniziò a insaponarla ovunque, su tutto il corpo e quando le disse di allargare le gambe quasi venni dall’ecitazione nel vederlo insaponarla anche in mezzo alle gambe, sia davanti che dietro, la risciaquò, la fece uscire e con su l’accappatoio la portò riportò in camera per vestirla lasciando solo me e Silvia in bagno. la cosa si ripet&egrave anche con me e al momento di lavarmi il pene la dovetti fermare per non venire.
con il dito indice a un centimetro dal mio naso:
-“non ti permettere più di fermarmi mentre sto facendo una cosa, se vieni perch&egrave sei un maiale ti assumi le tue responsabilità e ti prendi la tua punizione, ci siamo capiti?”-
con voce spezzata le risposi:
-“si Signora Silvia, mi scusi”-
-“che non si ripeti mai più”-
tornammo in camera e trovai Veronica già pronta per uscire, aveva addosso un vestito morbido a fiori che le arrivava sopra il ginocchio, si intravedeva un reggiseno bianco e più tardi scopri che indossava una mutanda normale di quelle bianche e che da li in avanti avrebbe indossato solo quel genere di intimo. mi vesti Silvia, pantaloncini corti e t-shirt della disney. la tentazione di ribellarmi fu fortissima ma non ebbi il coraggio di interrompere quel gioco che fino ad ora mi stava eccitando tantissimo. si cambiarono anche loro e notai che lei sotto la maglia lunga indossava il costume e lui pure mentre a noi non l’avevano fatto indossare. ma non ci feci molto caso inizialmente. andammo a pranzo in un ristorante vicino a una spiaggia molto affollata, naturalmete ci fu impedito categoricamente qualsiasi bevanda alcolica, per noi solo la classica cola. a fine pranzo vederli bere il caff&egrave fu per noi (fumatori) un bel colpo, già avevamo una voglia pazzesca di fumare ma resistemmo senza dire nulla. erano le 15:30 quando ci alzammo e Silvia ci disse che era il momento di andare in spiaggia. ci incamminammo verso i lettini e noi ancora eravamo vestiti e proprio non riuscivo a capire, ma ben presto lo capì. presero un ombrellone di quelli in fondo, un po’ piu appartato ma neanche tanto, chiunque vicino ci poteva vedere. Silvia tiro fuori dalla borsa due costumi, uno slip per me e un costume intero per Veronica. l’imbarazzo dato dalla mia maglietta stava per moltiplicarsi a dismisura.
Ci disse di spogliarci e di metterci i costumi. eravamo entrambi molto titubanti nel farlo e non ci muovevamo ma &egrave bastato uno sguardo lanciatoci da entrambi per farci decidere. per fortuna ci lasciarono sederci sul lettino per cambiarci quindi diciamo che nessuno notò molto.la giornata passo tranquilla, prendemmo il sole e facemmo un bagno io e Veronica ma categoricamente ci era vietato andare dove non toccavamo, anche se entrambi sappiamo nuotare molto bene e non potevamo nemmeno uscire dalla loro visuale.all’ora di tornare a casa la spiaggia era ormai quasi vuota e noi avevamo ancora il costume bagnato, quindi Silvia mi invitò ad avvicinarmi, era seduta sul lettino e senza preavviso mi tirò giù il costume e me lo fece togliere per cambiarmi e lo stesso toccò a Veronica con Giovanni. ecco che tornò l’imbarazzo ma inspiegabilmete fu molto eccitante per entrambi. la cena andò bene e alle 21:30 scatto il coprifuoco, era l’ora in cui eravamo obbligati ad andare a letto. il rito prima di dormire era categorico, lavarsi i denti, un bidet (che ci facevano loro) un th&egrave caldo, pigiama (che consisteva per entrambi in solo una maglietta senza sotto niente altro, nemmeno le mutande) e nanna.
le prime punizioni arrivarono il quarto giorno e toccò per prima a Veronica, era mattina e stavamo facendo colazione in giradino tutti e quattro insieme quando rovesciò sul tavolo il caff&egrave latte e le scappo un: “ma vaffanculo”. io sbarrai gli occhi e vidi Silvia mettere giu la sua tazza di caff&egrave e con un gesto velocissimo le diede uno schiaffo che la lasciò a bocca aperta e del tutto sbigottita.
-“come ti permetti?!?!?”- urlò Giovanni
-“ti avevo detto che in casa mia non tollero questo linguaggio”-
mentre lui la stava riprendendo Silvia si alzò e la prese alzandola di peso dalla sedia.
le teneva con una mano il braccio alzato e con l’altra in quella posizione iniziò a sculacciarla ripetutamente sulle mutandine di cotone bianco che ci facevano indossare appena svegli per girare per casa.
Le diede almeno una trentina di colpi veloci e forti in quella posizione, il viso e le natiche di Veronica iniziarono ad arrosarsi, poi le abbassò le mutandine e sempre nella stessa posizione le diede un’altra trentina di colpi continuando con la romanzina.
-“ora te la vedi con Giovanni, maleducata che non sei altro”-
si alzò anche lui e insieme la portano in sala.
Giovanni la fece sdraiare sulle ginocchia e la sculacciò a lungo, i colpi erano abbastanza forti e a Veronica iniziarono a scendere le prime lacrime.
la conosco molto bene, so che le sculacciate la eccitano da morire, quindi ero sicuro al 100% che quella situazione la stava facendo bagnare (me lo confermò infatti più tardi).
La fecero restare con le mutandine al ginocchio e il culetto rosso fuoco all’angolo della sala per mezz’ora prima di spalmarle della crema lenitiva.
La seconda punizione non tardò molto ad arrivare e questa volta toccò anche a me.
ci beccarono due notti dopo nello stesso lettino e di certo non stavamo dormendo.
la punizione fu veramente severa. il mio culo fu affidato a Silvia mentre quello di Veronica a Giovanni. questa volta non usarono nemmeno le mani ma passarono direttamente agli strumenti. a me toccò il mestolo di legno mentre a Veronica la spazzola per capelli (una di quelle grandi e belle piatte, sembrava un vero e proprio paddle piu che una spazzola). a differenza di lei io non ero abituato a essere sculacciato e senza vergogna vi dico che ho pianto da tutti i colpi ricevuti (capimmo che i rapporti sessuali non era proprio per niente accettati ma anzi molto molto vietati).
Non posso però nemmeno negare che all’inizio della sculacciata quando il mio pisello &egrave andato a contatto con le cosce di Silvia ho faticato molto a non bagnarle, diciamo che però al decimo colpo la voglia di venire &egrave proprio sparita. per intenderci il giorno dopo mi hanno dovuto far mettere il costume a pantaloncino per coprire i segni. i giorni passavano tranquilli con la solita routine, erano già passate due settimane quando Veronica si sveglio con la nausea e un mal di testa fortissimo e qui ci fu un’altra sorpresa. Giovanni entrò in stanza e le toccò la testa, era bollente così chiamò Silvia.
-“mi prendi per favore il termometro nel cassetto dei medicinali? penso proprio che abbia la febbre”-
-“vuoi che chiamo Mauro?”-
-“no aspetta a chiamarlo, vediamo prima quanta ne ha”-
e ora chi era questo Mauro? non lo sapevamo.
Silvia torno con il termometro.
-“girati”- disse a veronica
-“no dai Signor Giovanni per favore, la misuro sotto l’ascella”-
-“devo ripertelo? a casa mia si misura così”-
-“no signor Giovanni, non c’&egrave bisogno che me lo ripeta”-
-“bravissima, non fare la monella”-
Veronica si girò senza più fare storie, Giovanni prese da un tubetto un goccio di vasellina con cui lubrificò il termometro e lo infilò. io dall’altro letto mi godevo la scena e riuscivo a vedere come il termometro spariva per metà nel meraviglioso culetto di Veronica, era entrato come se fosse burro.
Cinque minuti dopo lo tirò fuori e aveva 38,5 di febbre.
-“si Silvia chiama Mauro”-
prese subito il telefono.
veronica si rigirò subito:
“-Signor Giovanni chi &egrave questo Mauro?”-
-“non ti preoccupare, &egrave un nostro amico dottore, adesso viene a casa a visitarti, rivestiti ora”-
mezz’ora dopo suonò il campanello e entrò Mauro, un uomo di statura piccola, sulla sessantina.
lo accompagnò in stanza Silvia e ci presentò.
il dottore appoggiò la sua borsa, di pelle marrone sulla scrivania. tirò fuori lo stetoscopio e fece alzare la maglietta a Veronica per oscultare i polmoni. classica visita medica fino a quando anche lui non le chiede di girarsi.
-“no perfavore!!”- esclamò Veronica ma subito intervenne Silvia:
-“ti devo far girare io?” bastarono quelle parole per farla girare. fu veramente molto eccitante vederlo mentre le abbassava le mutandine e le scopriva completamente il culetto. le rimisurò anche la febbre e ancora una volta la temperatura era di 38,5.
-“ci vuole la tachipirina, ce l’avete a casa?”
-“purtroppo no, però mando subito Giovanni a comprarla”-
-“no non ti preoccupare”- rispose Mauro -“ne ho sempre un po’ con me in borsa, ve la lascio io”-
e tirò fuori una scatola di tachipirina in supposte.
-“la prima gliela metto subito, poi dovete mettergliene due al giorno fino a quando non le si abbassa”- quasi nemmeno il tempo di dirlo che già l’aveva scartata e appoggiata sull’orifizio anale di Veronica. con un movimento veloce sparì insieme a mezzo dito di Mauro, che sembrava apprezzare tantissimo, almeno quanto lo stavo apprezzando io. ci mise qualche secondo prima di estrarlo e passò almeno un minuto a massaggirale le natiche e a tenergliele chiuse. a me tutto questo stava eccitando da matti.
-“forse &egrave meglio se controlliamo anche lui, prima che la prenda anche lui”- se ne uscì Giovanni che era sul ciglio della porta a godersi anche lui lo spettacolo.
cazzo no!!! pensai.
-“si Giovanni certo!! l’avrei visitato lo stesso”-
mi si avvicinò e mi disse di girarmi, non volevo ma ero talmente in estasi per quello che avevo appena visto che mi girai lo stesso. mi abbassò lui le mutande, lubrificò il termometro e senti che con due dita mi allargava le natiche, sentì la punta del termometro con la vasellina congelata sull’ano e poi subito dopo un leggero bruciore ed era dentro. i cinque minuti più lunghi della mia vita, un mix tra imbarazo e eccitazione che non avevo mai provato prima. febbre non ne avevo ma per sicurezza decise di mettere una supposta anche a me. questa volta senti molto bene sia la supposta che il suo dito, con cui riservò lo stesso identico trattamento che aveva riservato a Veronica.
-“bene, vi lascio la scatola, stasera prima di andare a letto gliene mettete una a testa e domani massimo dopo domani sarà passato tutto”-
Giovanni e Silvia lo ringraziarono e se ne andò.
in quel momento mi passò per la testa quello che ci avevano detto la sera prima, cio&egrave che quella sera a cena ci sarebbero stati dei loro amici. improvvisamente diventai rosso e mi agitai un po’ ma non ebbi il coraggio di chiedere niente, tanto già mi immaginavo cosa sarebbe accaduto. gli ospiti arrivano puntuali alle 19:30. erano due coppie e un singolo, gente normale, tutti tra i 40 e i 50 anni, simpatici. la cena era filata tutta liscia, era venuta a tavola anche Veronica che iniziava già a stare un po’ meglio. quando furono quasi le 21:30 erano tutti al caff&egrave e fu li che giovanni se ne uscì davanti a tutti:
-“ragazzi &egrave ora di andare a letto a dormire e di mettere la supposta”- calò il silenzio e vi lascio immaginare cosa abbiamo provato io e Veronica. non riuscivamo a guardare in faccia nessuno. ci siamo alzati e stavamo per andare a letto quando ci hanno richiamato verso il divano. giovanni era seduto e Silvia gli aveva appena portato la scatola di tachipirina. fece avvicinare davanti a lui Veronica e mentre lei era ancora in piedi e davanti a tutti le abbassa i pantaloni e poi le mutandine, la fa sdraiare sulle ginocchia e le mette la supposta, la spinse in fondo e come aveva fatto Mauro le tenne il dito dentro per un lasso di tempo molto più prolungato per poi tenerla li qualche altro minuto in quella posizione. il tutto per aumentare l’imbarazzo. io con un po’ di coraggio alzai gli occhi e vidi gli ospiti stupefatti e anche molto divertiti, poi la fece rialzare, le alzo mutandine e pantaloni e la fece sposare. era il mio turno.
-“tocca a te”- mi disse. pensavo che a me lo facesse Silvia e invece mi fece andare anche a me davanti a lui, mi abbasò i pantaloni, poi le mutande e mi fece sdraiare sulle ginocchia. questa volta lo sentii ancora di più, il suo dito in confronto a quello di Mauro era davvero gigante. stesso trattamento anche per me.
-“bene ora date la buona notte ai nostri ospiti”-
senza più un filo di voce dalla vergogna gli dammo la buona notte e sparimmo a letto.
dalla stanza si riusciva a sentirli parlare dalla sala, non si capiva bene cosa dicevano ma erano tutti molto contenti.
i giorni seguendi passarano tutti normalmente fino a quando non fu l’ora di tornare a casa alla vita normale e mettere fine alla nostra più assurda vacanza mai fatta.
alla stazione dopo esserci salutati ci siamo guardati tutti e quattro e ci siamo detti: -“ci vediamo per le vacanze invernali!!!”-

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