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Racconti Erotici Etero

vacanza in croazia

By 18 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Inizi di giugno, la mia ragazza con cui ho una relazione a distanza da tre anni, viene a trovarmi in Friuli dove lavoro. Io non ho ferie ma il fine settimana libero si, perciò senza nessuna organizzazione il venerdì ci troviamo in macchina verso il mare della Croazia, destinazione isola di Krk!
Il viaggio è piacevole e per fortuna non c’è tanto traffico, Giulia la mia ragazza, una bella mora alta un 1,70 m, seno piccolo gambe lunghe culo da sogno, è di ottimo umore e più di una volta durante il viaggio mi fa esplicite proposte sessuali, promettendomi piaceri inconfessabili non appena troviamo un letto ‘ Il discorso è abbastanza intrigante e sotto i pantaloni leggeri non tardo ad avere una signora erezione, che ben presto viene nottata da Giulia in quanto le mutande la tengono a stento ed io sono costretto ad evidenti manovre di assestamento.
‘Qualche problema?’mi chiede con quella sua faccia da bambina maliziosa mentre tira su lentamente il bordò del suo vestitino estivo.
‘ Si se continui così, ho dei seri problemi di concentrazione sulla strada’ rispondo sorridendo.
‘ Allora guarda la strada!’ mi dice mentre il vestitino ormai lascia completamente scoperte gambe e mutandine.
Con la coda dell’occhio vedo una mano scostare le mutandine colorate, sento l’altra sua mano sfiorare il rigonfiamento nei miei pantaloni, mentre i suoi occhi iniziano a chiudersi e con i denti si morde il labbro inferiore. Come se non bastasse la maiala inizia anche a sospirare voluttuosamente, mentre il cazzo inizia a farmi male costretto tra pantaloni e mutande. Giulia ormai è andata e mentre mi sega maldestramente da sopra i pantaloni, a giudicare dai sui gemiti fa un lavoro molto più soddisfacente sul suo clitoride venendo di li a poco. Mentre è ancora in estasi la richiama alla realtà il rumore della macchina che si ferma: ‘siamo arrivati?’ mi chiede stupita.
‘Tu si, io non ancora’ le dico mentre tiro il freno a mano al centro di una piazzola bordo strada, benedetta piazzola! Senza dirle altro con una mano libero il mio cazzo in pieno tiro e con l’altra le spigo giù la testa. Non si fa pregare e le sue labbra e la sua lingua sono una vera liberazione, mentre con una mano mi accarezza le palle me lo succhia sempre più rapidamente, salvo poi fermarsi ogni tanto e leccarmi delicatamente sulla punta. Non resisto più e mentre con mano la invito ad aumentare il ritmo con l’altra le accarezzo una tetta. Ancora pochi colpi di lingua e le vengo copiosamente in bocca, lei un po’ sorpresa è costretta ad ingoiare tutto, anche se non è esattamente la sua passione.
‘Se continui così non arriviamo più’ le dico sorridendo.
‘ Fino a due secondi fa non mi sembravi turbato per la pausa imprevista’ mi risponde sorniona.
Ci rimettiamo in viaggio e nel giro di un’ora arriviamo sull’isola di Krk in un centro informazioni ci indicano una pensioncina a due passi dal mare, non è di gran lusso ma molto caratteristica. La pensione è a gestione familiare e ad accogliersi troviamo una ragazza intorno ai 18 anni che poi scopriremo essere la figlia dei proprietari. Ci accompagna alla nostra camera al secondo piano di una piccola palazzina, la camera ha solo un armadio una scrivania e un grosso letto, oltre al piccolo bagno dotato di doccia. La ragazza ci augura buon proseguimento e ci lascia soli, appena chiude la porta inizio a spogliarmi gettando i vestiti sudati a terra e mi infilo nella doccia, due minuti e anche Giulia mi raggiunge.
‘Posso?’ mi chiede mentre sposta la tenda, la tiro dentro di botto e le do un lungo bacio prima sulla bocca, poi passo a leccarle il lobo dell’orecchio destro ed infine le mordicchio il collo, dai suoi sospiri capisco che il trattamento ha ottenuto l’effetto voluto, inizia a sfregarsi sul mio corpo bagnato e a cerca il mio cazzo nuovamente in tiro.
‘ Troppa fretta tesoro’ le dico scostandola la faccio girare e le poggio le mani sul muro.
‘Stai ferma cosi’ le sussurro in un orecchio mentre prendo il bagnoschiuma, inizio ad insaponarla lentamente dalle mani poi le braccia fino a passare alle spalle, mentre le insapono il collo inizia a sospirare, le frego bene tutta la schiena fino ad arrivare all’inizio della fessura delle chiappe, poi mi interrompo e riinizio dalle caviglie andando verso su fino all’interno coscia i sospiri sono sempre più frequenti.
La faccio girare lentamente ed è leggera come una bambola, le insapona la pancia, poi un seno mentre con l’altra mano scendo sulla sua pussy, naturalmente è un lago inizio a masturbarla lentamente portandola sull’orlo dell’orgasmo più volte senza mai farglielo raggiungere.
Mi guarda con aria un po’ imbronciata .
‘Cosa desideri?’le chiedo.
‘Che mi scoppi come si deve mi risponde’, la faccio girare nuovamente e mentre con una mano le stringo il seno con l’altra le tormento il clitoride, il mio cazzo durissimo passa nel solco tra le due chiappe.
Sento le sue gambe iniziare a tremare e subito dopo esplode in un orgasmo fortissimo, devo tenerla su perché le cedono le gambe, mentre con le mani cerca di respingere la mia mano tormentatrice.
‘Basta!’ mi supplica io per tutta risposta le infilo il cazzo dritto nella figa quasi vengo risucchiato tanto è bagnata. La pompo con cura uscendo quasi completamente e affondando deciso, lei è caldissima e non tarda a raggiungere un altro orgasmo.
‘Si, sbattimi per bene’ mi grida, ‘ Forza vienimi dentro’ ancora pochi colpi ed esaudisco il suo desiderio, sborro copiosamente dentro la sua fighetta accogliente.
‘ Mi hai distrutto, e mi hai fatto gridare come una pazza, ci avranno sentito tutti!’ mi dice con finta aria di rimprovero.
‘Tanto non ci conosce nessuno’ le dico prima di baciarla.
Mentre lei continua a stare sotto l’acqua fredda io esco dal bagno per recuperare gli asciugamani che nella foga avevamo lasciato sul letto. Ho come la sensazione di sentire il rumore della porta ma quando mi volto per guardare la porta sembra chiusa normalmente, faccia appena a tempo a mettermi l’asciugamano intorno alla vita che sento bussare alla porta,questa volta non è un’impressione.
Vado ad aprire e mi trovo d’avanti agli occhi la ragazza croata, non mi guarda in faccia e ha le guance rosse.
‘ Mi sono dimenticata di chiedervi i documenti’ sussurra fissando il bozzo che il mio cazzo ancora semi eretto produce sotto l’asciugamano.
‘ Puoi portarmeli appena ti ricomponi?’ mi dice con tono di finta innocenza ma sorridendo maliziosamente, poi si gira e molto lentamente si allontana regalandomi una magnifica visuale del suo culo tondo racchiuso in un short bianco sotto cui si intravede un perizoma nero microscopico. Poco prima di sparire nella tromba delle scale si rigira a guardarmi e mi fa un occhiolino lasciandomi incredulo sulla soglia della porta” (continua)
Graditi commenti all’indirizzo erosphotos82@gmail.com

Mi asciugo rapidamente, non che ci voglia tanto visto che a alle 19.00 ci sono ancora 30′ mi vesto e do una lunga occhiata alla mia ragazza mentre si mette le mutandine d’avanti allo specchio, offrendomi una generosa visione delle parti intime che ho appena visitato.
‘Vado a portare giù i documenti, tesoro’ le dico mentre è assorta nei preparativi per la serata ‘poi faccio un giro qui attorno per vedere se trovo un ristorantino qui intorno’ aggiungo intuendo che i preparativi saranno medio- lunghi.
Scendo rapida mentente le scale ed entro deciso nella stanza che funge da reception.
La ragazzina è dietro il bancone e mentre le sorrido e le porgo i documenti mi accorgo che arrossisce repentinamente un’altra volta mentre porta le mani bruscamente sopra il bancone e mi osserva stupita.
‘ Tutto bene?’ le chiedo pensando a quanto sia carina, ha due fossette ai lati della bocca e due occhi verdi luminosissimi. ‘ Sii”mi dice sospirando – ‘ Vi registro subito’.’ Aggiunge in fretta continuo ad osservarla e mi rendo conto che la sua terza, strizzata in un top che ben la evidenzia, è sormontata da due capezzoli durissimi che spingono lo stoffa.
‘Potresti guardarmi in maniera meno sfacciata!’ mi dice all’improvviso lasciandomi allibito ‘non ti ha soddisfatto la tua ragazza? Che ingrata da come gridava lei doveva essere più che soddisfatta!’conclude in un fiato.
Non sono un Play Boy perciò non nasconda che sono rimasto piuttosto allibito e mentalmente ho ricollegato il rumore della porta e la battuta di poco prima, altre al suo stato di agitazione al momento del suo ingresso in Reception.
‘Ci hai spiato?’ le chiedo incuriosito, ‘ e dopo ti sei masturbata?’ aggiungo subito.
Lei abbassa lo sguardo e fa due passi indietro scostandosi dal bancone e offrendomi un ampia vista del suo a basso ventre e delle cosce fino alle ginocchia, intorno alle quali è arrotolato il perizoma, mentre dello short non c’è più traccia anche se intuisco sia intorno alle caviglie dove non posso vedere.
‘ Veramente mi stavo ancora masturbando,quando sei entrato’ le sento dire mentre il mio sguardo vago tra le guance arrossate, la fighetta completamente rasata e il piccolo pezzo di stoffa nero intorno alle ginocchia.
‘Ti piaccio?’ mi chiede con voce rocca mentre una mano va a coprire la fighetta e inizia una lenta giravolta su se stessa che mi permette di ammirane il culo perfetto.
‘Mi vuoi?’ aggiunge riiniziando a masturbarsi.
Mentre il mio cervello è in corto circuito il mio cazzo sa benissimo cosa dobbiamo fare e senza sapere come mi trovo dall’altra parte del bancone con il cazzo fuori dai pantaloni e una mano che fruga quello splendido culo.
La ragazzina intanto continua a masturbarsi con una mano, mentre con l’altra afferra il mio cazzo e se lo porta alle labbra. Succhia con foga ma si vede che è inesperta, le metto una mano sotto il top e apprezzo la consistenza di quel seno grosso e tonico, ma il suo pompino non è soddisfacente, perciò la stacco dal mio cazzo e la faccio girare lentamente. Sto già assaporando il momento in cui affonderò nella sua figa quando sento, non so come poi, un lieve rumore di tacchi venire giù dalle scale.
In un attimo conservo il mio cazzo frustrato nelle mutande e dopo essere saltato dietro il bancone mi dirigo verso la porta, la apro e quasi vado a sbattere sulla mia ragazza.
‘Tutto apposto?’ mi chiede stupita di vedermi lì.
‘Certo, chiedevo informazioni su dove potevamo andare a mangiare?’
‘ E cosa ti hanno detto?’
‘ Amore sei uno schianto’ lo è davvero con un vestitino nero che si chiude con un fiocco dietro il collo e le lascia praticamente tutta la schiena scoperta.
Le metto una mano intorno alla vita e la conduco verso io paese, troviamo quasi subito un bel ristorantino con terrazza visto mare, la serata è bellissima. Ordiniamo pesce e vino bianco, abbondante.
Mentre ceniamo mi accorgo che Giulia, poco abituata a bere ha qualche problema nel gestire i bicchieri di vino bianco che scorrono rapidamente: ride spesso e mi si struscia su un braccio poggiandoci il seno ogni volta che è possibile. ‘ Mi sento la testa leggerissima, oggi farei qualsiasi follia’ mi dice allegra, colgo subito la palla al balzo: ‘Qualsiasi cosa, sei sicura?’ le dico con tono inquisitorio.
‘ Ogni tuo desiderio è un ordine!’risponde con aria di sfida.
‘Ok, allora togliti le mutandine e mettimele qui sul tavolo!’ le ordino battendo con la mano lievemente sul piano del tavolo. La sua bocca rimane aperta per lo stupore, poi lentamente la sua espressione stupita si trasforma in sorriso malizioso, ha accettato la sfida.
Il locale ha pochi tavoli occupati e noi siamo in una zona abbastanza isolata, Giulia porta entrambe le mani sotto il tavolo ed inizia ad agitare compostamente le anche. La osserva mentre guardandosi intorno alza prima una parte del sedere e poi l’altra, finalmente mi guarda con un sorriso di trionfo e fissandomi negli occhi solleva un tovagliolo e lo fa cadere a terra in mezzo a noi.
‘Amore mi è caduto il tovagliolo, puoi raccogliermelo?’ mi dice guardandomi come una vera maiala.
Mi abbasso sotto il tavolo e vedo le sue mutandine intorno alle caviglie,si sfila i sandali estivi e le lascia cadere sotto i miei occhi, le raccolgo e le poggio sul tavolo.
‘ I signori desiderano altro?’ un cameriere sui 50 anni e di fronte al nostro tavolo e ci fissa con aria impassibile.
‘ Due sorbetti, grazie!’ rispondo immediatamente.
‘Dici che si è accorto?’ chiedo a Giulia, lei fa spallucce con fare interrogativo, ‘ ora posso riprenderle’ mi chiede toccando le mutandine leggere ancora sul tavolo. Senza aspettare una mia risposta le prende e le porta sotto il tavolo. La sento improvvisamente armeggiare con la cerniera dei mie pantaloni, estrae il mio cazzo lo avvolge nelle mutandine ed inizia a segarmi, mentre conversa amabilmente di frivolezze.
Sono veramente stupito, ma mi godo il momento . Mi sega lentamente ma in maniera decisa come piace a me ed il contatto con la stoffa delle sue mutandine è molto erotico. Giulia sembra totalmente in trans e continua a segarmi anche mentre il cameriere ci serve il sorbetto, e proprio mentre assaporo i primi sorsi di bevanda al limone vengo sconvolto dall’orgasmo e vengo copiosamente nelle sue mutandine. Che serata!!!!
Mi resta solo da chiedere il conto al solito cameriere che non ci ha più tolto gli occhi di dosso, lo parta quasi subito e mentre me lo porge mi dice a bassa voce: ‘il vino lo offre la casa, per ringraziarvi dello spettacolo!’
Lasciamo i soldi sul tavolo coperti dalle mutandine di Giulia: visto il servizio bisognava pur lasciare la mancia”.

Graditi commenti all’indirizzo erosphotos82@gmail.com La mattina dopo mi sveglio prestissimo, per la sete ed il mal di testa: il vino bianco mi fa sempre quest’effetto.
Giulia dorme profondamente, coperta da una camicia da notte leggera in seta molto sexy, e coricata su un fianco e la forma del suo seno è veramente piacevole valorizzata dalla posizione.
Mi alzo e vado a bere, poi torno a letto chiudo gli occhi ma c’è troppa luce, ormai sono completamente sveglio, guardo l’orologio e sono solo le 6.30 del mattino.
Mi avvicino al seno di Giulia e lo bacio appassionatamente, ormai di dormire non se parla più, lei mi spinge via e si volta, conoscendo i suoi post sbornia non si parla più neanche di scopare, almeno fino al pomeriggio.
Non mi perdo d’animo, infilo il costume e scendo giù vado dritto in reception ma con mio grande disapunto trovo il proprietario.
‘Dormito bene?’ solita domanda obbligatoria.
‘Benissimo’ risposta scontata.
‘Dove posso andare a fare una nuotata?’ chiedo deciso ad approfittare della calma del primo mattino, odio le spiagge affollate!
‘C’è sentiero dietro casa, 5 minuti bella insenatura!’mi risponde sorridendo il proprietario della pensione che evidentemente parla l’Italiano decisamente meno bene della figlia.
Ringrazio e imbocco il sentiero deciso, in meno di 5 minuti sono in una caletta meravigliosa incastratta in una falesia alta 40 m a strapiombo sul mare, il sentiero appena percorso è l’unica via d’accesso. Tolgo la maglietta e mi tuffo nell’acqua fresca: adoro fare il bagno alle prime ore del mattino, quando sono solo io, le onde ed i gabbiani.
Mi sento magnificamente e dopo un po’ di bracciate mi metto a fare il morto e mi lascio cullare dall’acqua per diversi minuti, l’acqua è fresca ed il sole ancora basso non riscalda tanto perciò in breve tempo sento l’esigenza di uscire e stendermi al sole, inizio a nuotare verso terra quando vedo una figura femminile sbucare dal sentiero: neanche a dirlo, è la ragazza della pensione. La bimba si guarda intorno senza scorgermi, indossa un copricostume nero e delle infradito, poi si volta e si toglie il copricostume, rimanendo con un minuscolo tanga che le sparisce completamente tra le magnifiche chiappe. è in topless anche se non riesco a scorgere le sue tette, sempre voltandomi la schiena si raccoglie i capelli in una crocchia sbarazzina e poi si inginocchia per stendere l’asciugamano, offrendomi una nuova prospettiva del suo splendido fondo schiena, infine si corico pancia a terra a prendere il sole.
Visto che non riesco a vedere più niente decido di uscire dall’acqua e di dirigermi verso di lei, convinto che non si sia ancora accorta di me, arrivato a pochi passi da lei, mi sento dire:
‘ Ieri hai lasciato qualcosa in sospeso, per farti perdonare puoi renderti utile spalmandomi la crema!’ sorpreso e divertito prendo la crema dalla sua borsa aperta e inizio a spalmargliela sulla schiena, massaggiando attentamente nuca ed i lati del collo, per poi passare alla schiena.
‘Come ti chiami?’ le chiedo.
‘Marika! Ma non distrarti, non vorrei bruciarmi’ le mie mani intanto sono arrivate all’altezza dei suoi reni e con le dita inizio a spostare il bordo del minuscolo tanga. La maiala solleva le chiappe, lo prendo come un chiaro invitto a sfilarle il tanga, operazione che eseguo immediatamente. Recupero il tubetto della crema le giro intorno e la costringo ad allargare le gambe, mi inginocchio in mezzo, lei è sempre distesa sulla pancia e dalla mia posizione ho una visione del magnifica del suo culo e della sua fighetta oscenamente esposta. Metto un po’ di crema sulle mani ed inizio a spalmargliela sulla pianta dei piedi per poi salire su lungo le gambe, lei non da nessuno segno, prendo nuovamente la crema e gliela verso abbondantemente nel solco tra le chiappe che immediatamente inizio a massaggiare con energici movimenti circolari avvicinandomi lentamente ai suoi buchetti attraenti. Naturalmente sono eccitato come un porco, inizio a passere le dita di una mano sulle grandi labbra mentre con l’altra stimolo il buchino che palpita. A quel punto assecondo il mio istinto e faccio quello che ho sognato di fare dal primo momento che l’ho vista: estraggo il cazzo dai boxer e glielo pianto dritto nel culo, fino in fondo. So che è poco elegante, ma volevo darle una lezione a quella piccola troia!!!!!
Lei si lascia sfuggire un urlo a metà tra l’indignazione e la sorpresa: ‘Sei un porco!’ mi dice poco convinta io per farmi perdonare le cerco con una mano il clitoride ed inizio a massaggiarlo con impegno, contemporaneamente inizio a pompare con impegno. Ha il culo bello stretto, ma grazie alla crema abbandonante, superata la resistenza iniziale la possiedo con molto gusto, lei asseconda i mie movimenti e sembra gradire. Con la mano libero le afferro un seno e stringo, ha i capezzoli durissimi, improvvisamente si lascia andare ad un orgasmo fortissimo, la sento contrarsi ripetutamente col culo sul mio cazzo tanto che rischia di farmi venire mi sfilo immediatamente e glielo infilo nella fighetta, è come entrare in un barattolo di miele.
‘ Ti piaccio?’ mi chiede con voce da vera maiala, per tutta risposta senza toglierglielo da dentro la costringo a girarsi, le metto le gambe sulle mie spalle e la penetro a fondo con colpi violenti, le mie mani non si staccano dalle sue tette.
Lei ormai urla senza ritegno, in croato, non capisce cosa dice ma mi sembrano incoraggiamenti perciò continuo a scoparla più forte che posso, ha quasi subito un altro orgasmo e anche io sono molto vicino al mio che sento salire devastante.
‘ Ti prego non venirmi dentro, non prendo niente!’ mi dice sospirando, mentre mi stringe la base del cazzo con due ditta bloccando il mio orgasmo, io lo tiro fuori e glielo metto tra le tette, lei capisce al volo si stringe le tette tra le mani ed inizia a farmi una magnifica spagnola. Le mie palle sono gonfissime e appena con la lingua mi sfiora la punta dell’uccello sborro con una violenza incredibile: il primo schizzo le va tra i capelli il resto sul viso coprendole un occhio il naso e la bocca che diligentemente ha tenuto aperta. Veramente una delle scopate più belle delle mia vita. La maialina sospira e mentre si rinfila il tanga mi dice: ‘ Dovevi proprio portartela da casa la ragazza? Pensa quanto potevamo divertirci se fossi venuto solo!!!’ .
Dopo l’ennesima occhiata sexy, si gira e agitando bene il culo appena profanato si va a tuffare in acqua’.

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